A volte ritornano.

Elliot (Jerell) Williams, guardia tiratrice di 196 cm nata a Memphis il 20 giugno 1989, è di nuovo sotto contratto con gli Charlotte Hornets.

Il GM Cho l’ha fatto firmare (nella foto)

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e una domanda mi sorge spontanea. Perchè, visto che nel ruolo ci sono già Batum, Lamb, Daniels e anche P.J. Hairston all’occorrenza?

Elliot sarà al training camp con gli Hornets come sedicesimo giocatore comunque.

Stava allenandosi con New York ma Charlotte ha voluto riprendere un giocatore sfortunato che ha avuto anche un grave infortunio al tendine d’Achille in passato.

Elliot fino a qualche ora fa era free agent dopo aver giocato la scorsa stagione con i Santa Cruz Warriors, intervallando la sua presenza nella squadra della Lega di sviluppo NBA con parentesi agli Utah Jazz e ai New Orleans Pelicans. Lo scorso anno mi sono occupato anche dei Pels, guardando anche le loro partite, nelle 8 gare (7 le presenze valide ai fini di un voto) in cui è sceso in campo, la media voto che gli ho assegnato è stata di 5,92.

Non mi ha particolarmente impressionato, inoltre come forse vi ricorderete, aveva già firmato un contratto di 10 giorni con gli Hornets il 4 febbraio 2015, ma non ha mai messo piede sul parquet ed è stato rilasciato il 10 febbraio 2015. La sua orbita completa intorno a Charlotte è durata 5 mesi.

I termini dell’accordo non sono stati ancora resi noti.La ventiduesima scelta assoluta al Draft 2010, ha giocato in 104 partite per i Trail Blazers, 76ers, Jazz e Pelicans con una media in carriera di 5,1 punti e 1,5 rimbalzi in 13,7 minuti. Durante la stagione 2014-15, ha giocato in 13 partite totali per Utah e New Orleans, con una media di 2,8 punti in 9,2 minuti. Williams ha anche firmato un contratto di 10 giorni con gli Hornets il 4 febbraio 2015, ma non ha mai messo piede sul parquet prima di essere rilasciato il 10 febbraio 2015.

In realtà la situazione attuale nel roster degli Hornets per quel che riguarda il settore guardie pare affollata.

Forse è stato chiamato solo per verificare chi dovrà rimanere nel futuro roster, un’altra guardia sufficiente ma non eccezionale non sposta molto gli equilibri e le forze in campo ma crea concorrenza nel gruppo.
Personalmente non credo sia una dinamica vincente ma potrebbe essere secondo una certa mentalità nell’ambiente, uno stimolo importante per verificare le reali ed effettive forze a disposizione.
Con i Warriors della lega di sviluppo ha avuto una media di 21,3 punti e il 37,4% da oltre la linea dei tre punti (46-123) lo scorso anno, altro motivo per il quale gli Hornets potrebbero aver deciso di riprovarlo.
Nel frattempo si è saputo che Michael Jordan in persona avrebbe posto il veto sullo scambio con i Celtics che avrebbero voluto la nona scelta di Charlotte al Draft. La proposta fatta dai Celtics era insufficiente, specie ora che è arrivato Kaminsky (ottimo prospetto anche se fisico acerbo per la NBA), i Calabroni hanno fatto sapere che ci sono state discussioni per scambiare Cody Zeller, il quale potrebbe anche rimanere ma c’è incertezza e forse Clifford sta già pensando di lanciare Kaminsky in quintetto.
Altre voci che circolano sono su Batum, il quale gradirebbe giocare per i Raptors l’anno prossimo se a Charlotte le cose non dovessero andare bene, quindi essere un team perdente e su Marvin Williams il quale ha un anno di contratto e dovrebbe rimanere, ma al momento nel ruolo di PF è chiuso da Zeller e dai due nuovi arrivi; Kaminsky e Hansbrough, Rick Bonnell suggerisce quindi un ritorno al passato, cioè quello di farlo giocare come ala piccola (SF). Effettivamente potremmo schierare anche una seconda unità con cm in più in SF essendo 206 cm il buon Marvin…
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Movimentazihornets

Gli Charlotte Hornets si muovono ancora sul “mercato”.
Il magma, fluido proveniente da trattative sotterranee che eruttano, si mostrano all’improvviso è tiepido. Non stiamo parlando di nomi di grido, ma dopo Lin i Calabroni hanno aggiunto un altro valido tassello al loro roster.
Mentre Jeff Taylor, lasciato libero dagli Hornets è volato in Spagna per firmare con il Real Madrid e mentre Seth Curry (fratello di Stephen e figlio dell’ex giocatore e attuale commentatore tecnico degli Hornets Dell Curry) dopo aver fatto un’ottima Summer League con i Pelicans (sembrava destinato a firmare con New Orleans i quali però gli avevano proposto un non garantito) è entrato anch’esso nell’orbita altamente magnetica dei Sacramento Kings (firma per due anni), gli Charlotte Hornets hanno aggiunto un’ala grande/centro al loro roster.

Si tratta dell’ex Toronto Raptors Tyler Hansbrough, il quale tornerà a giocare in North Carolina dove aveva frequentato l’omonimo college dal 2005 al 2009.
Tyler è nato il 3 novembre 1985, il che lo rende quasi trentenne, alto circa 206 cm per 113 kg è una discreta aggiunta per il roster degli Hornets, essendo secondo me un giocatore troppo sottovalutato.

Tyler Hansbrough. Nato a Columbia (Missouri), il 3 novembre compirà 30 anni.

Tyler Hansbrough.
Nato a Columbia (Missouri), il 3 novembre compirà 30 anni.

Scelto al Draft NBA 2009 come tredicesima scelta ha giocato con gli Indiana Pacers fino al 2013 per poi passare nelle fila dei Toronto Raptors.
Le statistiche dell’ex numero 50 dei Tar Heels sono quasi tutte in ribasso, lo scorso anno però ha giocato meno rispetto ai precedenti. 3,6 punti e altrettanti rimbalzi di media a partita, ma in totale in carriera ha totalizzato a oggi 7,2 punti di media e 4,5 rimbalzi a partita.
Al momento viene dato come un giocatore in lotta per partire titolare nel ruolo di PF insieme a Zeller (il precedente titolare) e il nuovo arrivo Kaminsky, il quale ha buone doti ma forse potrebbe non reggere completamente a livello fisico il primo impatto con la NBA. Zeller e Kaminsky sono alti entrambi circa 214 cm e pesano circa 109 kg, più filiformi e in teoria più facilmente spostabili sotto le plance rispetto a Tyler, anche se il più completo sembrerebbe essere Frank the Tank che ha anche il tiro da fuori, mentre Zeller e Hansbrough sono giocatori attualmente di stampo più classico.
Hansbrough ha accettato le condizioni del contratto da quanto riportato dai media e ha ottenuto uno dei 15 contratti garantiti, uno dei contratti che comporranno il roster degli Hornets per la prossima stagione.

Buon lavoro Tyler!

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RotaziHornets

La franchigia di Michael Jordan dopo l’arrivo di Jeremy Lin sta cercando di completare il roster, infatti ha scelto Aaron Harrison, il quale impegnato nella Summer League di Orlando, ha impressionato positivamente Clifford, tanto che la società gli ha fatto firmare un un contratto di due anni (il primo parzialmente garantito e il secondo con un’opzione a favore del team).

Harrison con coach Clifford, sul quale sembra abbia fatto un'ottima impressione.

Harrison con coach Clifford, sul quale sembra abbia fatto un’ottima impressione.

Gli Charlotte Hornets quindi hanno preso con loro un’altra SG, nata a San Antonio il 28/10/1994, la quale, prima dell’esperienza estiva con i Calabroni, aveva giocato due anni nei Kentucky Wildcats segnando l’anno scorso 11 punti di media a partita.

La guardia di 198 cm per 97 kg è andata undrafted nelle selezioni che i team NBA hanno fatto recentemente. Ha discrete statistiche al tiro, al tiro libero e sufficienti da 3 punti (un po’ in ribasso lo scorso anno), tuttavia migliorabili per un ragazzo che avrà 21 anni quando partirà la prossima stagione.

Gli Hornets scelgono così di “scommettere” su un ragazzo che sino ad un paio d’anni fa gli analisti consideravano dal futuro brillante (top high school recruits).

Vedremo se troverà spazio nelle rotazioni di Clifford e se riuscirà a dimostrare il suo valore, personalmente non mi sbilancio, troppo presto per poter vedere l’evoluzione di un ragazzo con discreto talento.

Ecco la sua pagina Twitter intanto:

https://twitter.com/AaronICE2

mentre qui vengono mostrati i suoi 15 punti nell’ultima partita vinta contro i Brooklyn Nets 83-72 per evitare l’ultimo posto in classifica, precedentemente avevano perso con gli Orlando Magic White 68-81 (parliamo sempre delle squadre in versione Summer League) finendo con un record di 2 vittorie e 3 sconfitte al nono posto:

http://ballislife.com/aaron-harrison-scores-15-nice-crossover-dunk-vs-the-nets/

Lin (i) è (zi) Hornets

Jeremy Lin è ufficialmente un giocatore dei nuovi Charlotte Hornets.

La point guard con trascorsi newyorkesi, texani e losangelini lascia la California per approdare a Charlotte dove avrà spazio tra le seconde linee dietro a Kemba Walker.
Un contratto stipulato per due anni a più di 4 milioni secondo Wojnarowski.
Lin, visto come fenomeno mediatico è un discreto colpo per la società di Jordan, occorre aspettare invece novembre per avere un’idea più precisa dell’impatto che potrebbe produrre nel team.
Per quanto mi riguarda il dubbio più consistente è sugli eccessivi turnover, comunque scesi rispetto al passato. Difficile che giochi poco più di 25 minuti a partita come lo scorso anno, tempo di media che gli è bastato a chiudere la stagione con 11,2 punti a gara (in leggero calo da 3 anni per quel che riguarda i punti realizzati) nonostante i Lakers dello scorso anno non fossero proprio brillantissimi. Lin l’anno scorso ha tirato con il 36,9% da 3 punti, una media non da tiratore specializzato ma sicuramente migliore di molti giocatori che l’anno scorso dalla grande distanza hanno “preso” poco il bersaglio. Intanto pare che il salary cap sarà a 70 milioni, mentre la luxury tax sarà portata a 84,7, un bel margine per giocare con tutte le regoline a disposizione.
“Linsanity”, il soprannome dato a Jeremy Lin, si è impossessata anche del mercato NBA, in particolare a casa Clippers.
I Velieri hanno mandato una delegazione composta tra gli altri da Paul e Griffin per cercare di convincere DeAndre Jordan a non dare seguito all’accordo verbale che aveva preso con i Mavericks. Il risultato è stato sorprendente, il lungo ha già rifirmato con i losangelini e Dallas è rimasta senza il “suo” centro.
Vicenda interessante che pone al centro questioni di etica e di morale comunque la si veda. Va detto che Jordan aveva avuto dubbi già lunedì su qualche scelta recente dei Mavs e che aveva rifiutato inizialmente più soldi dai Clippers per guadagnare di meno in un team che sembrava per il prossimo anno diventare più forte rispetto ai Clippers che tuttavia si sono rinforzati di recente.
Sta di fatto che De Andre Jordan non ha mantenuto la parola data.
Forse qualcosa è mutato nel frattempo e la promessa non è stata mantenuta.
C’è da dire che tempi addietro le strette di mano in determinati ambiti valevano come un contratto scritto, nel mondo della NBA, anche se questo è il secondo caso che mi ricordi, forse non è così.
Forse i tempi son cambiati, gli interessi sono aumentati, i compagni di squadra forse rimangono tali e non si possono considerare sempre amici e orse è altrettanto legittimo cambiare idea in quel lasso di tempo che costituisce il limbo prima della sigla che sigilla un accordo mediante contratto se non si è più convinti che per la propria vita quel progetto vada bene.
Qui la casistica è infinita, dalle promesse di matrimonio ai patti segreti tra nazioni, per rimanere a noi quello che portò l’Italia al primo conflitto mondiale stipulato con Francia e Gran Bretagna voltando le spalle agli Asburgo, teoricamente alleati.
Interessi contrapposti che determinano tuttavia una mancanza di fiducia nei confronti della controparte.
Probabilmente Mark Cuban avrà sentito una fitta lancinante nella schiena ieri.
Non la faccio più pesante di quel che è in realtà, qui stiamo parlando di sport business, una variante che ha sostituito la lealtà sportiva e il principio fondamentale di lealtà in generale, anche perché il caso è isolato, ma nella vita di tutti i giorni queste situazioni possono verificarsi “normalmente” per un fatto di convenienza.
Senza dare giudizi morali sulla vicenda (un po’ off topic per la pagina) e uscendo dalla specificità del caso, sebbene la situazione ideale sia quella di mantenere la parola data per rapportarsi in maniera corretta e giusta con gli altri, oggi invece tornando all’argomento Charlotte, voglio dare più credito a Jordan, il quale aveva detto di voler un giorno vincere un anello possibilmente con i Calabroni (e Cho), ben sapendo che gli Hornets non hanno attualmente una squadra da titolo ma stanno provando a migliorarsi.

Sicuramente ci sono contratti con qualche milione di troppo (lasciamo perdere il mio pensiero in generale sulle cifre esorbitanti che girano, rimaniamo alla realtà del mercato), tuttavia il fatto di prendere Lin, oltre che un fatto di marketing, rappresenta la volontà di provare a fare il possibile per un upgrade rispetto alla stagione scorsa, l’iniezione di fiducia necessaria in questo periodo nel quale le altre squadre si stavano muovendo rispetto a Charlotte.

Un fotomontaggio sulla pagina FB di Lin.

Un fotomontaggio sulla pagina FB di Lin.

Impossibile dire se la chimica e la tecnica che porteranno Batum, Hawes, Kaminsky, Lamb e Lin sarà sufficiente per far svoltare Charlotte nel novero delle otto squadre partecipanti (forse manca qualcosa in difesa) alla post season, tuttavia la volontà nel migliorare il roster prendendo Lin, dopo aver perso Belinelli (anche lui conteneva Lin, strano caso…) fa ben sperare per il futuro, anche se stiamo parlando di un piccolo passo per il momento.

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Un’estate fa non c’eri che (Ba) tu (m)

Monte ingaggi, free agent e scenario futuro.

No, non è il titolo di una canzone…

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Diciamo che gli Hornets, draft a parte, l’unico vero colpo (non me ne vogliano Lamb o Hawes, i quali potranno risultare magari anche utilissimi nella dinamica del gioco “Cliffordiano”) l’hanno messo a segno prendendo lo swingman dei Portland Trail Blazers.
C’eravamo lasciati quasi una settimana fa, nel frattempo i Sacramento Kings hanno convinto Marco Belinelli a far parte del loro progetto futuro e anche il lungo Kosta Koufos, per il quale si era parlato di un possibile interessamento degli Hornets, da Memphis è finito a Sacramento, che tra l’altro ha preso anche Rondo per cercare di migliorare il proprio roster.

Mo Williams invece è approdato alla corte di LeBron James in quel di Cleveland.
Charlotte è rimasta quindi inattiva, quasi bloccata nonostante le uscite di Stephenson, Henderson e poi Barnes le abbiano fatto “risparmiare” più di 18 milioni, mentre nella settimana abbiamo assistito a vari “colpi”, da LaMarcus Aldridge e David West che vestiranno la divisa degli Spurs nella prossima stagione, a David Lee a Boston, DeAndre Jordan ai Mavericks, Roy Hibbert e Lou Williams ai Lakers, Robin Lopez e Aron Afflalo ai Knicks, ecc..

Forse perché il Salary-Cap, secondo la ESPN e come sembra uscire da fonti recenti vicine alla NBA, dovrebbe aggirarsi sui 67 milioni o poco più per la prossima stagione, essere aumentato a 89 la successiva e a 100 circa tra due visto l’accordo miliardario tra la NBA e la TV che è valso alla Lega 24 miliardi per 9 anni.

Charlotte aveva tentato per il Beli di usare la mid-level exception poiché già al momento si troverebbe al di sopra del tetto massimo, ma non della luxury tax che dovrebbe essere portata sugli 80 milioni circa sempre secondo le previsioni.

Charlotte attualmente avendo sotto contratto 12 dei 15 giocatori standard che compongono un starebbe spendendo poco più di 71 milioni, la maggior parte dei quali vanno a Jefferson (13,5), Batum e Walker (sui 12 entrambi), così Charlotte supera più del 50% “solamente” per tre dei suoi top player.

Non che dalle altre parti ci sia da star allegri visto che molte riconferme sono costate care alle squadre che avevano buoni restricted free agent, vedi Bulls, Nets, Cavs, Pelicans, ecc..

Charlotte potrebbe anche decidere di aggregare in prima squadra la guardia Aaron Harrison, forse un po’ “inaspettatamente” non scelta al precedente Draft.
Probabilmente ci sarebbe qualche spazio di manovra dato da scambi o eccezioni fatte da troppe regole ad hoc che rendono il tetto salariale morbido, tuttavia Zeller, possibile pedina di scambio, ha ripreso a lavorare a Charlotte in questi giorni (così come MKG poco tempo addietro), il che non vuol dire che l’eventuale scambio non si possa più realizzare ma probabilmente non è poi più così certo.

L’ideale sarebbe scambiare Marvin Williams (per un buon difensore), 7 milioni sono troppi, ma naturalmente non ci saranno squadre disposte a spendere tanto per lui.
Tornando alla Summer League, quella di Orlando (non sono mai stato attratto dalla Summer League), coloro che vestono la divisa Hornets hanno perso due delle prime gare e vinto l’ultima.

Ecco il dettaglio nella pagina ufficiale della Summer League:

http://www.nba.com/summerleague/2015/teams/hornets/

Come si può notare, spiccano Daniels e Kaminsky, i quali faranno parte del futuro roster.

Ecco un breve video de La Gazzetta dello Sport su Kaminsky alla lega estiva:

http://www.gazzetta.it/app-video-content/videowall-big/index.shtml?filename=playlist_7ac2af02-4dde-11e3-9fdf-747749803d0b_dateDesc&pos=2p://

Difficile dire se Charlotte sarà in grado d’imprimere un ultimo colpo al mercato, in un contesto dove ormai i Free Agent migliori sono andati o stanno aspettando di rifirmare con lo stesso team.

Se Charlotte non riuscirà a ottenere un altro tiratore da 3 punti probabilmente avrà più spazio tra le seconde linee anche Daniels, il quale in attacco si sta dimostrando in forma.

MercatHornets 2

Per rimanere aggiornati su questo mercato NBA servirebbe superare la velocità della luce, le squadre sono attivissime e pronte a maxi offerte per trattenere i gioielli che hanno in casa o a farne altre per strappare free agent (vedi Aldrige di Portland), ma anche viaggiando alle nostre basse velocità, il tutto sta distorcendo, il volto delle squadre che abbiamo conosciuto la scorsa stagione, salvo pochissime ne sta uscendo letteralmente modificato.

In gioco c’è anche il peso gravitazionale che queste franchigie metteranno in orbita per far satellitare attorno a se le squadre che rimarranno più deboli.

Sicuramente al momento molte delle big stanno riuscendo bene o male a mantenere (Cleveland, Golden State, Chicago, ecc.) la loro forza, ma con esborsi abbastanza pesanti che potrebbero minare altri aspetti in casa propria, vedi i Cavaliers con LBJ uscito dal contratto per probabilmente rinnovare e ottenere qualcosa in più a livello economico e un nuovo coach (che forse non arriverà) al posto di Blatt.
Gli Charlotte Hornets intanto hanno fatto sapere che non hanno intenzione di estendere l’offerta (qualifying offer) che avrebbe potuto ancorare al molo di Charlotte Bismack Biyombo e Jeff Taylor.

Tuttavia la possibilità della franchigia di farne due restricted free agent, anche se sicuramente è stata presa in considerazione per il congolese (per Taylor non credo, con tutto il rispetto, cestisticamente è una perdita trascurabile), non ha avuto seguito, lasciando i due giocatori sul mercato come free agent, liberati in modo che il centro congolese e l’ala svedese abbiano la possibilità di cercarsi un altro team.

Per quel che riguarda Biz, in sostanza ha già salutato con un messaggio i fan a Charlotte, dopo 4 anni di permanenza in città, benché abbia solamente 22 anni. Tuttavia Cho ha deciso che il suo apporto difensivo non sarebbe bastato a garantirgli un prolungamento del contratto, anche se a soli 22 anni. Le sue stoppate, i suoi rimbalzi e la sua difesa non hanno convinto chi sta cercando di allestire una squadra migliore. Biyombo fu scelto da Charlotte alla settima posizione nel Draft 2011.

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La scorsa stagione, ha tenuto delle medie da 4,8 punti e 6,4 rimbalzi in 19,4 minuti giocati di media a partita.
Biyombo a Chicago l’anno scorso, in una gelida notte di fine febbraio prese con se un senza tetto e andarono in un centro commerciale dove volle parlare un po’ con lui e offrirgli il pranzo, nonostante intorno le guardie di sicurezza si preoccupavano se i due fossero insieme e se avessero intenzione di pagare.

Ebbe una gran conversazione con il clochard, Biyombo disse più tardi. Per un uomo che arriva da un altro continente il cui cognome inizia con la lettera B, un altro ne potrebbe arrivare.

Questa volta dall’Europa e si chiama Marco Belinelli, proprio lui rilanciato dagli Hornets di coach Monty Williams (a New Orleans), il quale spedì l’idolo locale (indigeno) Marcus Thornton a Sacramento per non sentire le lamentele dei tifosi che naturalmente per campanilismo lo preferivano a Marco…

Feb. 15, 2012; Milwaukee, WI, USA; New Orleans Hornets guard Marco Belinelli looks to pass the ball as his team plays the Milwaukee Bucks  at the Bradley Center. New Orleans defeated the Milwaukee 92-89. Mandatory Credit: Mary Langenfeld-US PRESSWIRE

Feb. 15, 2012; Milwaukee, WI, USA; New Orleans Hornets guard Marco Belinelli looks to pass the ball as his team plays the Milwaukee Bucks at the Bradley Center. New Orleans defeated the Milwaukee 92-89. Mandatory Credit: Mary Langenfeld-US PRESSWIRE

Charlotte sta provando a chiudere subito la trattativa offrendogli un triennale che parrebbe variare dai 13 ai 14 milioni grazie anche alla clausula della mid-level exception che potrebbe favorire gli Hornets.

Chiara l’intenzione di Charlotte di portare a casa uno specialista da tre punti che al momento potrebbe benissimo fare il sesto o settimo uomo. Altre squadre però starebbero cercando Marco, anche se al momento pare che l’offerta dei Calabroni sia la migliore e Marco avrebbe probabilmente anche un discreto minutaggio.

Il Beli però nicchia, Memphis e altri team dovrebbero essere sentiti dal bolognese prima di prendere una decisione, eppure personalmente penso che la North Carolina possa essere una buona scelta per lui, sia perché potrebbe giocar di più e probabilmente fare i playoffs in un team che sta provando a crescere a grandi passi, oltre che avere il “fascinoso carisma” di MJ. Charlotte ha anche provato a fare un’offerta del tipo prendere o lasciare, non si capisce se sia un bluff della squadra gestita da Jordan e Cho, oppure se i teal & purple abbiano in mente altro per non rimanere a bocca asciutta nel caso di un no della SG italiana.

Gli Hornets invece hanno diramato le convocazioni per la summer league (ecco qui le convocazioni: http://www.nba.com/hornets/hornets-announce-2015-orlando-pro-summer-league-roster ), nella quale compariranno tre giocatori che dovrebbero far parte del futuro roster; Frank Kaminsky, neoacquisto tramite draft, Troy Daniels e P.J. Hairston, ai quali si aggiungerà in prova Aaron Harrison, il ventenne capocannoniere dei Kentucky Wildcats, che purtroppo non è stato chiamato al draft, mentre molti dei suoi compagni sono stati chiamati dalle franchigie NBA. Deluso dalla non chiamata, sarà con i Calabroni a Orlando nel tentativo di mettersi in mostra giocando bene.

Giocatore interessante, vedremo cosa sarà capace di fare nell’estiva kermesse baskettara della NBA per antonomasia. Mo Williams invece sembrerebbe aver preso una via lontana da Charlotte nonostante l’amico Jefferson. O Cleveland o Memphis, l’ipotesi che si sta facendo largo negli ultimi giorni.

Va ricordato che siamo in periodo di July moratorium (fino al 9 luglio), quindi le squadre “ufficialmente” non possono firmare free agents o fare scambi, anche se possono raggiungere accordi che tutti i media riportano, ad esempio i 90 milioni offerti dai Bulls a Butler per i quali il giocatore sarebbe disposto a rimanere, Asik a New Orleans per cinque anni a 60 milioni, ecc…

In quest’inizio di premercato comunque i contratti strappati dai giocatori stanno lievitando.
Sarà interessante vedere che cosa si scatenerà nei prossimi giorni con i giocatori “on the road” per vedere le franchigie interessate mentre il povero Ridnour suo malgrado (sembra che se tu non abbia il resto lo possa dare in cambio), continua a cambiar una squadra al giorno (da Orlando, sua vecchia squadra… a Memphis, passando poi a Charlotte, a Oklahoma City, per una destinazione momentanea o finale di Toronto). Se continuasse così potrebbe averle virtualmente girate più della metà quest’estate.

In ultimo volevo portare l’estremo saluto a Jackson Vroman, giocatore negli anni bui dei New Orleans Hornets, nomi e ricordi.

NEW ORLEANS - MARCH 4:  Jackson Vroman #4 of the New Orleans Hornets is on the court during the game against the Utah Jazz on March 4, 2005 at the New Orleans Arena in New Orleans, Louisiana. The Hornets won 92-85. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and/or using this Photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2005 NBAE  (Photo by Chris Graythen/NBAE via Getty Images)

NEW ORLEANS – MARCH 4: Jackson Vroman #4 of the New Orleans Hornets is on the court during the game against the Utah Jazz on March 4, 2005 at the New Orleans Arena in New Orleans, Louisiana. The Hornets won 92-85. Copyright 2005 NBAE (Photo by Chris Graythen/NBAE via Getty Images)

A soli 34 anni è deceduto, l’hanno trovato in piscina quando per lui non c’era più nulla da fare. Ancora non si conoscono le cause della scomparsa, di sicuro avvenuta inaspettatamente e come si suol dire “troppo presto”, ammesso e non concesso che ci sia un’età “giusta” per andarsene…

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