Calendario prestagionale dei Calabroni.

Gli Charlotte Hornets hanno ufficializzato il calendario riguardante la preseason per la stagione 2015/16.

Si tratta delle “classiche” otto partite ottobrine che andranno a comporre una maratona di 90 partite “base” (8 di prestagione + 82 di stagione regolare), sperando di giocarne di più ovviamente, visto che l’obiettivo è almeno la post season.

La squadra scenderà sul parquet per la prima volta all’Amway Center di Orlando il 3 ottobre e proseguirà la trasferta in Florida il giorno seguente contro i più quotati Miami Heat.

Trasferta intercontinentale sette giorni dopo per i nuovi Calabroni di Jeremy Lin che voleranno nel Paese Interno/centale (in Cina) per un minitour composto da due partite contro i Los Angeles Clippers.

Seguiranno due gare casalinghe alla Time Warner Cable Arena contro New York prima e Chicago poi. Le trasferte di Detroit e in Indiana (il 22) chiuderanno il ciclo prestagionale degli Hornets.

Poi s’incomincerà a fare sul serio…

Ecco il calendario:

Charlotte Hornets Preseason 2015/16

1) 03/10/2015 Charlotte Hornets @ Orlando Magic             106-100               (Orlando)
2) 04/10/2015 Charlotte Hornets @ Miami Heat                     90-77                (Miami)
3) 11/10/2015 Charlotte Hornets * Los Angeles Clippers     106-94                (Shenzhen)
4) 14/10/2015 Charlotte Hornets * Los Angeles Clippers     113-71                (Shangai)
5) 17/10/2015 Charlotte Hornets Vs New York Knicks           97-93                (Charlotte)
6) 19/10/2015 Charlotte Hornets Vs Chicago Bulls                96-84                (Charlotte)
7) 21/10/2015 Charlotte Hornets @ Detroit Pistons               99-94                (Detroit)
8) 22/10/2015 Charlotte Hornets @ Indiana Pacers               86-98                (Fort Wayne)

L’articolo nella pagina ufficiale in inglese:

http://www.nba.com/hornets/charlotte-hornets-announce-2015-16-preseason-schedule

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MKG 4X52.

4X52 non è un’offerta del supermercato preferito o la trazione di uno strano tir, semplicemente, la società degli Charlotte Hornets ha offerto a Michael Kidd-Gilchrist un contratto di 52 milioni per quattro anni.

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In queste ore si starebbero definendo i dettagli di quel contratto che dovrebbe garantire all’ala piccola degli Hornets, un ingaggio annuale di circa 13 milioni a stagione.

Molti sono rimasti meravigliati che i Calabroni abbiano l’intenzione di spendere così tanto per un giocatore che, questa è la critica, in attacco deve ancora convincere.

Se ragioniamo nel contesto NBA dove queste cifre da capogiro sembrano normali (in un contesto economico planetario in cui di normale c’è ben poco), sicuramente mettendomi nei suoi panni come avvocato difensore posso dire che è migliorato molto con il tiro dalla media distanza anche grazie al lavoro di Mark Price (quest’ultimo ha lasciato anzitempo i Calabroni per intraprendere un percorso personale da allenatore).

MKG tuttavia non ha il tiro da fuori e non ha mai tentato una tripla (qui deve migliorarsi assolutamente) lo scorso anno, il che lo rende più limitato rispetto ad altri giocatori del suo ruolo, però, in diverse occasioni lo scorso anno è riuscito ad accendere una scintilla portando delle fulminee transizioni nei cuori delle areee avversarie che hanno innescato rimonte impensabili sino a quel momento, inoltre è un difensore agguerrito e difficile da affrontare per tanti giocatori.

Coach Clifford lo ha utilizzato spesso anche mandandolo fuori ruolo difensivamente per cercare di arginare la principale minaccia avversaria lo scorso anno, il che sicuramente può aver influito in fatto di stanchezza sulle sue percentuali al tiro.

C’è da dire che anche il tetto salariale della NBA e la tassa sul lusso saliranno molto nelle prossime due stagioni (quest’estate molte squadre per trattenere i propri giocatori hanno dovuto alzare la posta), in quest’ottica quindi si deve inquadrare e considerare l’offerta degli Hornets, i quali in passato (come Bobcats) hanno ampiamente pagato giocatori sopravvalutati che hanno avuto un rendimento scarso per essere gentili…

Non pare però essere il caso di MKG, il quale per me (basandomi sugli 82 voti stilati da me in maniera più oggettiva possibile di partita in partita lo scorso anno) è stato il migliore della squadra.

Diciamo quindi che i Calabroni tentano di mettere le fondamenta per il futuro, sperando che MKG continui a migliorare.

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Another english article here:

http://www.thescore.com/news/816158

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Sogno di una notte di Mezza estate.

Mentre a oggi appare tutto noiosamente fermo, ciclico qui in una Milano svuotatasi che la rende piacevolmente spettrale, Shakespeare a fine 1500 scrisse una commedia divertente (Sogno di una notte di mezza estate appunto) per gli effetti creati dai suoi personaggi umani che s’intersecano con Dei e folletti presenti in una foresta fatata.
Principalmente si tratta di più storie d’amore, almeno l’amore inteso nella sua forma più classica, quello tra Donne e uomini. Una storia d’amore tormentata dalla famiglia di lei, il padre di lei non vuole che sposi il suo amato, Ermia e Lisandro quindi scappano in stile fuitina verso il bosco magico perché il babbo di Ermia ha deciso che essa dovrà sposare Demetrio, pena la morte o rinchiudersi in un convento.

Il disastro è che Demetrio è anche innamorato non corrisposto di Ermia e a sua volta amato ma senza speranza da Elena. Demetrio ed Elena inseguono gli amanti nel bosco ma questo è il regno di Oberon capo degli elfi e di Titania, regina delle amazzoni, benché essi paiano piuttosto degli spiriti (corrispondenza con uno dei possibili nomi che avrebbero potuto assegnare alla prima franchigia baskettara professionale di Charlotte) schermaglie d’amore sono scrutate da Oberon e dagli elfi e dalle fate del suo magico regno.

Assegnando alcuni compiti al folletto Robin, Oberon cerca di mutare il corso degli eventi perché l’amore vero ritrovi le sue coordinate, tuttavia il folletto involontariamente combina dei gran pasticci, dato che per effetto di una pozione composta da gocce di viole del pensiero che serve a fara ddormentare le persone e a farle innamorare della prima persona che vedranno al loro risveglio, come un maldestro cupido fa amare le persone sbagliate coinvolgendo anche Titania nel disastro, finché Oberon gli ordina di far calare una nebbia sonnifera che addormenta i personaggi coinvolti e rompe i maldestri incantesimi ristabilendo l’ordine.

Questo espediente potrebbe indicare che oltre alla mano degli spiriti (cui ovviamente non credo essendo di generazione post illuminista) sono necessari anche il fato, l’imponderabile, quella concatenazione di cause che chiamiamo fortuna o sfortuna.

L’anno scorso agli Hornets le cose non andarono bene, anche perché le forze messe in campo erano insufficienti a garantire adeguati ricambi nel momento del bisogno a causa di un infortunio ad esempio.

Alla fine della storia comunque le cose si ricompongono e tutti si sposano.

Ebbene… dopo esservi “sciroppati” la storia, oppure averla “skippata” di netto, eccoci catapultati (come direbbe il buon Pino Cammino) circa 420 anni dopo, fuori dal tempo incantato del bosco fatato e tornando al basket, dalle trasformazioni che gli Dei (in questo caso per metafora… i protagonisti, Shinn, Stern, i tifosi, Benson, M. Jordan e il Dio Denaro) hanno operato sull’ente franchigia che amo sotto forma di Calabrone.
Tempo d’estate, sembra tutto fermo, invece c’è chi costruisce la squadra, lavora per una buona futura stagione e la NBA pubblica il suo calendario.

Non saranno i tempi dell’universo ma qui sulla Terra è il rituale tempo ciclico che avviene ogni anno.
Per gli Hornets avremo una partenza in salita, due partite esterne; esordio con i Miami Heat (squadra migliorata in estate) il 28 ottobre e replica due giorni dopo in Georgia contro gli Atlanta Hawks, i quali saranno anche la prima squadra che ospiteremo in casa il primo novembre.
L’inizio sarà ostico ma servirà a capire le reali potenzialità di questa squadra, a due giorni di distanza ospiteremo i Bulls, poi andremo a Dallas, San Antonio e Minneapolis, sperando che i T. Wolves non facciano scherzi.

Avremo un gennaio insidioso con molte trasferte e anche una seconda parte di febbraio dove dovremo dimostrare di essere competitivi anche fuori dalle mura amiche.

L’anno scorso in proporzione siamo andati meglio in trasferta che in casa.
La regular season si chiuderà in casa il 13 aprile contro i Magic, sperando che sia l’inizio di una nuova magica storia; dei playoffs magari con almeno una serie vittoriosa, anche se al momento tutto resta avvolto nella dormiente nebbia agostana.

Ecco il calendario diramato dalla NBA direttamente dal sito degli Hornets:

http://www.nba.com/hornets/schedule