OpiniHornets

E’ passato circa un mesetto dall’ultimo articolo che ho scritto.

Questo perchè a Charlotte non sta succedendo niente e sta succedendo tutto, nel senso che la parte di preparazione è la più importante. La forma fisica e gli schemi appresi dal coach potrebbero essere realmente determinanti per cambiare  il risultato di alcune sfide alla nostra portata.

A parte la dieta di Jefferson che ha eliminato il “pollo fritto” (no comment, anche se mi ricordo che Belinelli appena arrivato in America disse di essere rimasto vittima di quei biscotti americani tutto burro e cioccolato che lo avevano fatto ingrassare) e il camp degli Hornets che è salito a 18 giocatori con il centro giramondo (Ucraina, Bielorussia e Belgio) Jason Washburn (1990) e l’ala Sam Thompson (1992), non molto altro è successo mentre dietro le quinte la squadra di Clifford continua a prepararsi per la nuova stagione.

Jason Washburn (a sinistra) e Sam Thompson (a destra). Foto del sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Jason Washburn (a sinistra) e Sam Thompson (a destra). Foto dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Ho voluto quindi chiedere, su modello di alcune pagine di tifosi, solitamente americani, le opinioni di alcuni tifosi italiani di Charlotte (prese dalla mia pagina FB su Charlotte) che hanno espresso il loro pensiero sulle aspettative e su alcuni temi che ho voluto approfondire, anche per avere altri punti di vista oltre al mio.

Risposte in ordine alfabetico con la mia per ultimo:

La nuova stagione è alle porte; cosa vi aspettate dai nuovi Charlotte Hornets?

1) Dove arriveranno i nuovi Charlotte Hornets? Dalla prima alla quarta piazza a est, dalla quinta all’ottava, dalla nona alla dodicesima, tra le ultimissime.

Emanuele Paradiso: secondo me potremmo giocarcela fino all’ultimo per un posto play-off, magari arrivando settimi ed evitare Cleveland eventualmente (forse sono troppo ottimista).

Giuseppe Punzi: la squadra c’è, con qualche incognita, quindi prevedo PO’s nella parte bassa del tabellone, anche se nel caso le incognite girassero tutte nel verso giusto, si potrebbe anche fare un’impresa.

Matteo Spelat: la squadra per me è da 6-8 posto a est… per me primo turno è l’opzione più realistica.

Paolo Motta: bella domanda… sinceramente non saprei… forse è troppo presto per giudicare, ci sono troppi giocatori nuovi… ma se si mantengono in salute almeno gli uomini chiave, mi sbilancerei con un ottavo posto.

Igor Ferri: ovvero porre delle domande e poi non saper cosa rispondere… ^_^ Beh… essendone tifoso azzardo dalla quinta all’ottava posizione. Jefferson è dimagrito, se non avremo troppi infortuni, con un calendario migliore rispetto a quello dello scorso anno a Est potremmo giocarci i playoffs, con tutto il rispetto per squadre come Milwaukee e Miami che sono migliorate.

2) Coach Clifford confermato. Aveva ancora un anno di contratto. Jordan e Cho riprovano con lui. Siete d’accordo con questa scelta? Perché sì o perché no.

Emanuele Paradiso: merita un’altra possibilità e spero possa lavorare con una squadra meno tartassata dagli infortuni (spero che non tratti Frank come il talentuoso Vonleh). Dovesse fallire, avanti un altro.

Giuseppe Punzi: sono un po’ deluso, perché a me Clifford non è mai piaciuto, in più (come forse avrete capito) amo follemente Vonleh e il fatto che non gli abbia dato spazio, considerato che quest’anno probabilmente dimostrerà quanto vale, mi fa arrabbiare ancora di più.

Matteo Spelat: secondo me no… rispetto per la professionalità e per l’uomo ma non è il coach che ci serve per il salto di qualità.

Paolo Motta: sì. L’anno scorso tra infortuni e Lance Stephenson aveva una squadra imbarazzante. Giusto dargli un’altra occasione (visto anche i playoffs al primo anno). O fa il salto di qualità o fa le valigie.

Igor Ferri: scelta dettata più che altro per adempimento contrattuale e perché l’anno scorso ci sono stati infortuni importanti in fasi delicate del campionato. Nonostante la rimonta a metà annata, la striscia di dieci partite persa con un disadattato Stephenson ha influito sull’esito finale della stagione.

3) Soddisfatti del mercato estivo? In una realtà come quella di Charlotte si sarebbe potuto ottenere di più nelle condizioni in cui siamo?

Emanuele Paradiso: mi è dispiaciuto molto per le perdite di Henderson, Biyombo e Vonleh ma Batum e Lamb sono buoni colpi. Sono soddisfatto, anche se forse abbiamo troppi lunghi in questo momento e qualcuno (Zeller?) secondo me potrebbe essere scambiato.

Giuseppe Punzi: soddisfatto, perché abbiamo preso giocatori funzionali che, speriamo, si sposeranno bene con chi c’è già.

Matteo Spelat: in parte sì.

Paolo Motta: mi aspettavo che uno tra Zeller e Williams partisse per un 4 più solido… comunque mercato da squadra che vuole ripartire, ma gli manca sempre quel giocatore che può fargli spiccare il salto di qualità.

Igor Ferri: mi preoccupa un po’ la difesa. Biyombo faceva comodo. Anche le perdite di Mo Williams, Vonleh e Henderson sono state “compensate con Hawes, Lin, Kaminsky, Hansbrough, Lamb e Batum. Per cambiare il volto e prospettive a questa squadra Jordan, anche facendo un sacrificio economico, dovrebbe prendere un top player che attragga altri buoni giocatori. Sono per il gioco di squadra ma non sempre è facile ottenere risultati se hai dei giocatori non eccezionali.

4) Qual è il giocatore che arrivato in estate si rivelerà il migliore della squadra alla fine dell’anno secondo voi?

Emanuele Paradiso: io impazzisco per Kaminsky, era il mio sogno già prima del draft perché lo vedo un giocatore completo, ma bisognerà vedere l’adattamento a livello fisico. Batum può essere quello che può dare qualcosa in più fin da subito.

Giuseppe Punzi: amo Batum come giocatore, punto molto su di lui, anche se nel caso Frank The Tank si adattasse bene alla lega potrebbe fare davvero bene.

Matteo Spelat: Lin perché è una scommessa.

Paolo Motta: Hawes… spero faccia notare la differenza in attacco tra lui e Biyombo.

Igor Ferri: sacrificato Vonleh (che per la verità ha giocato pochino con Clifford), non posso che rispondere Batum. Lui è il tassello più importante che Charlotte ha acquisito sul mercato. Sarà dura per lui perché riceverà più “cure” dalle difese avversarie rispetto a Portland. Lamb, Lin sono scommesse su giocatori di potenziale talento (speriamo riuscite), Kaminsky è giovane, spero in un buon impatto, ma dovrà farsi le ossa.

5) Personalment la panchina sembra migliorata. Siete d’accordo?

Emanuele Paradiso: si assolutamente, la panchina è migliorata anche a causa dei troppi infortuni occorsi ai nostri uomini chiave lo scorso anno. Lin può essere un ottimo sesto uomo.

Giuseppe Punzi: io vedo molto bene Lin, con la possibilità di giocare col doppio play per alcuni tratti della partita.

Matteo Spelat: Lin o in alternativa Hawes.

Paolo Motta: Lamb.

Igor Ferri: avendola scritta io la domanda non posso che essere d’accordo (altrimenti sofrirei di bipolarismo o disturbi simili). La second unit mi sembra più completa e potrebbe dare qualche minuto di riposo in più ai titolari senza essere travolta come a Caporetto.

6) Quale sarebbe il vostro starting five in base al roster attuale?

Emanuele Paradiso: Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, Kaminsky e Jefferson.

Giuseppe Punzi: lo stesso che tu hai scritto, mi sembra il più sensato.

Matteo Spelat: Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, Kaminsky, Jefferson.

Paolo Motta: Walker, Batum, MKG, Frank the Tank, Big Al.

Igor Ferri: Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, Kaminsky, Jefferson per iniziare, salvo, causa problemi girare o sostituire qualcuno.

7) Clifford sta facendo allenare alcuni giocatori, Zeller, Kaminsky (che ha già un buon tiro) e Walker per migliorarsi da fuori. L’anno scordo sul tiro da oltre l’arco fu un disastro. Credete che le percentuali quest’anno possano premiarci?

Emanuele Paradiso: le percentuali da 3 devono essere necessariamente migliorate, e lunghi che sappiano tirare bene da fuori e aprire il campo potrebbero anche migliorare le prestazioni di Big Al nel pitturato dando maggiore imprevedibilità.

Giuseppe Punzi: abbiamo bisogno di alzare il livello al tiro, perché le difese contro di noi si adattavano e ci “costringevano” a prendere tiri che non abbiamo mai messo. Se non migliorami il tiro dal perimetro è un bel problema.

Matteo Spelat: può essere una soluzione, considerando che fortunatamente non c’è più Neal che ci abbassava un sacco le percentuali.

Paolo Motta: peggio di così da 3 non si può fare…spero che il post di Big Al possa tornare efficace come quello di due anni fa con delle ali più pericolose come Batum o Frank, in modo da liberargli spazio sotto canestro.

Igor Ferri: speriamo. Clifford sta facendo allenare Zeller, Kaminsky, Walker sul tiro da oltre l’arco. L’idea di avere una combo forward o cornerman, cioè un’ala grande che possa tirare bene da fuori e dagli angoli potrebbe avere buoni effetti.

8) Credete che l’arrivo di Batum possa sposarsi bene con il gioco in post basso di Jefferson?

Emanuele Paradiso: si. Come ho detto prima se aumenteremo le percentuali da fuori potremmo essere molto più imprevedibili e non troppo dipendenti dal post basso di Jefferson o dalle penetrazioni di Walker.

Giuseppe Punzi: un esterno che gioca così bene dentro è molto pericoloso, e avere un altro giocatore offensivamente pericoloso è decisivo, farà bene.

Matteo Spelat: per me può essere un acquisto interessante.

Paolo Motta: più che altro lo spero.

Igor Ferri: non so che giochi vorrà usare Clifford in base alla squadra che ha in mano. Sicuramente c’è da migliorare da fuori, ma se hai Jefferson, per me, il migliore nei movimenti puri in post basso, anche se qualche rara volta gli capita l’infrazione di passi, userai il gioco vicino canestro ma le aperture per Batum correlazionate con eventuali altri passaggi per i compagni (un gioco fatto e composto a più passaggi sembrerebbe essere nelle intenzioni di Clifford) potrebbero far uscire spazi interessanti.

9) La NBA alzerà la soglia della tassa sul lusso per effetto del mega-contratto fatto con le TV. Molti team stanno sborsando cifre da capogiro per trattenere i loro migliori giocatori. Anche Charlotte l’ha fatto per Kidd-Gilchrist. Come valutate il possibile effetto di questa causa? Molti giocatori rimarranno nel proprio team grazie alla nuova e maggiore capacità di spesa o vi aspettate stravolgimenti nelle due prossime finestre di mercato (invernale ed estiva)? Charlotte migliorerà ancora aggiungendo più frecce al suo arco?

Emanuele Paradiso: io credo in MKG e credo possa migliorare tantissimo ancora, visto che mi sembra abbia anche molta volontà. È un giocatore grezzo, forse troppo criticato perché seconda scelta assoluta, ma i mezzi ci sono, anche se deve ancora migliorare del tutto il suo tiro. Non lo vedo più scarso di altri giocatori tanto osannati (vedi Antetokounpo, anche se stimo moltissimo il greco).

Giuseppe Punzi: su MKG sono combattuto, se mettesse su un minimo di tiro e affinasse in generale il lavoro in attacco varrebbe assolutamente quei soldi, vedremo.

Matteo Spelat: sicuramente sarà più difficile assistere a clamorosi trasferimenti.

Paolo Motta: il contratto di MKG mi sembra onesto… più che i soldi, il problema mi sembra convincere i giocatori e FA a venire in una squadra che a oggi è da ottavo posto nel migliore dei casi.

Igor Ferri: questa è la domanda più difficile. Il futuro è velato da molte incognite. Jordan per ora si è presentato con il fioretto e non con la dinamite anche se le sue dichiarazioni in merito al futuro del team sembrerebbero essere rassicuranti, ma da giocatore è un conto, come presidente è tutta un’altra cosa. La strategia pare essere allestire una squadra pezzo pezzo senza eccedere con i costi, però un Batum in scadenza potrebbe essere trattenuto forse quasi solamente con una buona annata e l’aggiunta in estate di altri pezzi importanti. Non amo le cifre folli che girano in NBA ma per il mercato che esiste MKG è senz’altro un pezzo da trattenere anche se non ha tiro da fuori. L’anno scorso ha migliorato il jumper, dato la carica con alcune transizioni decisive per ribaltare la gara e soprattutto si è speso contro diversi top player di altre squadre a livello difensivo. L’aver alzato le cifre per i contratti è un’arma a doppio taglio per chi vorrebbe acquisire giocatori. L’aumentata capacità d’acquisto non sempre collima con le volute capacità di spesa della franchigia. Le entrate condivise alzano il budget di tutti e quindi le offerte possono essere più ricche ma anche le controproposte degli altri team sui restricted free agent. Sostanzialmente non cambia molto ma i giocatori guadagneranno di più.

10) La progettualità del team in relazione con le possibilità economiche e di mercato vi è sembrata adeguata. Parliamo nel complesso delle scelte di Jordan e Cho dell’allenatore, del mercato (acquisizioni e cessioni) anche in chiave futura.

Emanuele Paradiso: Jordan ancora non convince perché oltre Jefferson non c’è una superstar di valore assoluto e in ottica futura nessuno mi sembra da All Star. Mi lascia molto perplesso la difesa perché sembriamo inferiori rispetto agli anni scorsi, soprattutto in pitturato a livello difensivo.

Giuseppe Punzi: la mia previsione, forse troppo positiva è che giocandoci bene le nostre carte nei prossimi 4 anni potremmo entrare nella top 4 a Est.

Matteo Spelat: secondo me non abbiamo ancora un progetto preciso… Jordan non sfrutta a dovere il suo carisma e la sua figura leggendaria per portare giocatori importanti a Charlotte… si vive troppo alla giornata e si programma poco.

Paolo Motta: a Charlotte manca un po’ di cultura vincente… accontentarsi di arrivare ai playoff per essere eliminati al primo turno è da squadra mediocre. Se quest’anno falliremo, verrà licenziato anche Cho, quindi ci sarà un nuovo GM e si ripartirà tutto da capo… ancora.

Igor Ferri: mi ero già espresso in passato su questo punto. A Charlotte nell’epoca Bobcats purtroppo i tifosi hanno visto una delle peggiori franchige di tutti i tempi con almeno un paio d’annate drammatiche. Per risollevare il morale servirà che Jordan si sbrighi a costruire un team con tutti i crismi vincenti, il che include anche buone riserve per sopperire ad avversità da infortuni possibili. Diciamo che se Jordan dice che il suo carisma non conta (secondo me qualcosina in più potrebbe contare), Cho non mi convince. I vecchi Charlotte Hornets erano un’altra cosa (per ora).

Comunque incrociamo le dita e speriamo in una buona annata!