Game 8; Charlotte Hornets VS New York Knicks 95-93

Sottotitolo; infinite emoziHornets

Jeremy Lamb contro Arron Afflalo nel primo tempo. (AP Photo/Chuck Burton)

Jeremy Lamb contro Arron Afflalo nel primo tempo. (AP Photo/Chuck Burton)

Battaglia epica alla Time Warner Cable Arena in una partita emozionante dal finale selvaggio che ha tenuto tutti con il fiato sospeso anche oltre l’ultima sirena.
I Knicks si presentavano nella Queen City in una battaglia tra regine del tempo che Queen Charlotte Sophia non aveva intenzione di perdere per portarsi a .500 in classifica.
C’è voluto tutto il cuore e qualcosa di più, una panchina che sta prendendo quota e se la gioca contro i titolari avversari riuscendo anche a sovrastarli.
I Calabroni hanno tirato fuori le unghie (posso assicurarvi che entomologicamente le possiedono) e sono rientrati un paio di volte dal baratro sul quale i Knicks li avevano spediti.
Ma andiamo con ordine…

I New York Knicks di Derek Fisher si presentavano con; Calderon, Afflalo, Anthony, Porzingis e R. Lopez, mentre Charlotte “recuperava” P.J. Hairston dato misteriosamente per malato, evidentemente immaginario schierandosi con; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams e Jefferson.

Partenza subito in salita per gli Hornets nonostante la palla in mano; Jefferson falliva due tiri e New York al contrario realizzava le proprie occasioni offensive inaugurando il tabellone a 11:26 con un tiro dalla baseline destra di Porzingis e con Afflalo a raddoppiare con un jumper su Batum.
Il primo canestro degli Hornets era firmato Marvin Williams a 10:32 che andava sul sicuro in appoggio, tuttavia Porzingis riceveva un passaggio smarcante e da sotto il canestro non aveva difficoltà a realizzare. Calderon iniziava dalla diagonale sinistra a segnare i suoi tiri con un jumper mentre Marvin Williams continuava a mettere benzina nel motore di Charlotte con una tripla a 8:04 (5-8).
Jefferson finalmente si sbloccava anche se dopo essersi riguadagnato il pallone a rimbalzo su un altro errore al tiro ma New York resisteva al comando e Batum a 6:17 dalla media distanza sinistra riduceva lo scarto a tre punti (9-12).
Il francese si prodigava ancora in fase realizzativa a 5:30 sparando frontalmente tre punti che portavano gli Hornets a -2 (12-14), ma New York riallungava sul +5 grazie a Porzingis che aveva vita facile nel tirare dall’area pitturata per il 12-17.
Il punteggio si riaccorciava sul -2 quando Zeller a 3:27 in entrata su Amundson subiva fallo da quest’ultimo e andava in lunetta concedendosi di sbagliare uno dei due FT assegnati dagli arbitri.
Anthony tirava corto sull’azione offensiva dei Knicks grazie a una buona difesa di Hairston che concedeva il meno possibile alla stella dei Knicks, però in attacco Charlotte falliva troppe volte; Walker provava un tiraccio che non colpiva nemmeno il ferro, Hairston sull’azione seguente aveva due buone possibilità di colpire da tre punti ma le sbagliava entrambe, così finiva per segnare Anthony che in entrata veleggiante era premiato dal ferro per il suo buon movimento.
Sul 15-21 Clifford chiamava time-out per tentare di sistemare le cose; al rientro in campo si vedevano i due Jeremy trascinatori della panchina ma sul primo tiro il Jeremy orientale si dimostrava ancora freddo, così Charlotte andava a bersaglio dalla lunetta poco più tardi; Hawes serviva l’assist perfetto con un passaggio schiacciato orizzontale simil no look per Zeller che in entrata verticale si prendeva la mazzata di Amundson e i due liberi del 17-21.
Amunsdon tuttavia dalla linea di fondo destra, zona mal presidiata da Charlotte, metteva dentro la sfera in jumper, New York inoltre nel finale riusciva a realizzare un altro paio di tiri, complici i troppi rimbalzi lasciati da Charlotte in attacco ai Knicks.
Era il caso del rimbalzo lasciato ad Amundson che a pochi decimi dalla sirena raccoglieva un pallone che Marvin Williams con una super stoppata in recupero era riuscito ad allontanare dal canestro di Charlotte. Il quarto si chiudeva sul 18-27 per i Knicks con i Calabroni visibilmente in difficoltà a livello realizzativo.

I Knicks estendevano il proprio vantaggio a 11:31 del secondo quarto con Galloway, buon tiratore che approfittava ancora di un rimbalzo lasciato dalla difesa in maglia bianca.
Anche Lamb falliva la sua prima occasione e le statistiche sino a questo punto dicevano che Charlotte aveva tirato con il 26% contro il 56% degli ospiti.
Charlotte entrava in difficoltà anche dalla lunetta quando Zeller si ripresentava con un ½ che valeva solo il 19-29.
Grant concentratissimo al tiro batteva Lin con un jumper dalla diagonale sinistra che a sua volta accendeva il nostro play di riserva Lin che in appoggio si rendeva utile con i primi due punti della propria serata.
Lin colpiva un’altra volta attaccando l’anello e forniva l’assist a Lamb che a 8:57 realizzava la tripla del 26-33 iniziando una rimonta che veniva stoppata da Seraphin con un turnaround su Hawes, ma lo stesso lungo dei Knicks subiva il canestro di Lin che lo affrontava alzando un pallonetto imprendibile anche per lui.
Lamb con qualche difficoltà riusciva a superare un paio di giocatori dal palleggio e a portarsi sotto canestro per realizzare, lo stesso giocatore di Charlotte in attacco uno contro uno faceva scomparir palla al difensore andando a segnare a 6:48 e trenta secondi più tardi su un giro palla largo e prolungato degli Hornets a spiazzare la difesa arancioblù era P.J. Hairston a trovare solo il cotone del canestro per l’aggancio sul 35 pari. Porzingis si faceva beffe del rientro sul parquet di Jefferson ma Walker dalla linea pareggiava, Afflalo finalmente sbagliava prendendo solo l’aria sul suo tiro grazie a Batum ma Kemba che rompeva incredibilmente un raddoppio con un palleggio in velocità e in allungo si faceva stoppare sul più bello, toccava così a Melo realizzare in appoggio scappando sulla sinistra a Hairston.
Calderon in serata era una garanzia e segnava con un altro tiro in sospensione, Batum lo imitava dopo una finta per liberarsi del difensore a 3:53 per due punti che riportavano la squadra di Clifford sul -2 (39-41). Anthony iniziava a far intravedere d’essere entrato in partita e apportava altri due punti alla causa della Grande Mela. New York tentava l’allungo, anche perché Batum, mancava tre dei cinque liberi concessi in due tranche.
Charlotte però si era riportata sulla retta via e un altro pareggio era ottenuto con Kaminsky a 1:48 grazie all’appoggio del pallone per il 45-45. A 1:28 Charlotte passava anche per la prima volta nella serata in vantaggio con una transizione elegante di Batum che rendeva tutto semplice Anthony rispondeva in jumper ma Big Al si preparava il tiro con i suoi classici movimenti e in ritmo metteva i due punti che mandavano le squadre negli spogliatoi sul 49-47.

Jeremy Lin trascina nel finale gli Hornets. Con 17 punti è il secondo top scorer dei Calabroni nella serata.

Jeremy Lin trascina nel finale gli Hornets. Con 17 punti è il secondo top scorer dei Calabroni nella serata.

Charlotte si ripresentava sul campo con i titolari che nei primissimi minuti prendevano un parziale di 7-0 che portava New York sul 49-54, interrotto da Walker con un potente dribbling dalla baseline destra e conclusione ravvicinata.
Quando Melo però passava dietro allo schermo di Robin Lopez per staccarsi da Hairston e colpire con facilità da tre punti, Clifford era costretto a chiamare il time-out sul -6 (51-57).
Batum a 8:58 cadendo un po’ all’indietro compiva un movimento esteticamente affascinante ed efficace da tre punti, in più grazie a una buona difesa poteva partire per la nuova avventura in contropiede che gli fruttava altri due punti 22 secondi più tardi.
Walker non era in serata.
Calderon lo puniva con un jumper e in attacco provava a segnare in reverse layup ma un buon Porzingis lo stoppava facilmente, Batum però a 7:10 risultava ancora fondamentale in transizione quando con un gioco di prestigio era abile sotto canestro a mettere dentro due punti difficili in uno contro uno.
Sul 58-59 NYK, gli uomini di Fisher riallungavano; Afflalo prima, Calderon con un pull up, Anthony ai 24 secondi e Calderon con una tripla aperta da sinistra nell’angolo affossavano Charlotte spedendola a 4:22 dalla penultima sirena sul -10 (58-68).
A 3:58 per fortuna Walker riusciva a concretizzare una tripla allo scader dei 24 ma Anthony da 2 rispediva la squadra di Jordan sul -9, Batum si dimostrava in serata di grazia con uno spin move al quale seguiva un fade-away galleggiante (probabilmente il tutto telecomandato perfettamente con un joystick da casa) per un gran canestro su un Galloway inutilmente proteso in avanti a protezione dell’anello.
Lamb riceveva poi dalla linea di fondo e compiva un cambio mano da sinistra a destra veleggiando in appoggio davanti al ferro per il 65-71. New York ingranava la quarta e dopo una persa di Lin, Grant segnava il 65-77.
Lin a 1:01 con una tripla dalla diagonale sinistra tentava di far rientrare gli Hornets dalle profondità marine nelle quali erano caduti.
Il quarto però si chiudeva su un poco rassicurante 69-79 New York.

L’inizio ultimo decisivo tempo era una preview di quel che sarebbe successo di lì a poco; Zeller in serata no dalla lunetta splittava a 11:49 nuocendo ai compagni ma i Calabroni producevano l’ultimo sforzo difensivo per iniziare a raggiungere atmosfere più leggere; Lin deviava un pallone e Batum lo salvava prima che uscisse dal campo, in attacco Lamb realizzava una tripla frontale a 11:25, Lin continuava a prodigarsi in difesa forzando Grant a sbagliare il tiro e a 10:10 un geniale passaggio di Batum schiacciato per l’arrembante Cody vedeva protagonista in positivo questa volta la nostra ala bianca, canestro splendido nonostante il fallo di Grant e 1/1 in lunetta.
New York però ricacciava indietro la squadra di Clifford con un gioco da tre punti di Amundson che a 9:49 segnava subendo un’entrata scomposta di Zeller.
Ancora -6 (76-82) e Charlotte a inseguire con Lin che si portava in lunetta (New York raggiungeva il bonus con i falli di Amundson e Grant) a 9:34 per un 2/2.
I Calabroni ricominciavano a respirare dagli stigmi grazie ad Amundson che stoppava il reverse layup di Lamb, ma la palla aveva già nettamente toccato il vetro, goaltending e -2.
Charlotte pareggiava con Lin a 8:15 con due punti frontali.
Due secondi più tardi New York chiamava time-out per interrompere il flusso positivo degli Hornets.
Clifford nel finale portava un ottimo Batum su Anthony e Lin rubava un pallone, il francese capitalizzava l’attacco seguente a 7:31 andando ad assorbire il contatto con Amundson e sparando su una gamba il fade-away dalla linea di fondo destra.
84-82 e Hornets usciti definitivamente dall’acqua?
Non ancora…
Grant pareggiava, dall’altra parte gli arbitri prendevano di mira Anthony che sbracciava un po’ troppo tentando di depositare Zeller nel cassonetto dei rifiuti differenziato per liberarsi dal blocco.
Due tiri liberi per Cody che disgraziatamente proseguiva con un ½. Anthony dalla media distanza colpiva da sinistra e New York rimetteva piede avanti (85-86).
Lo stesso Anthony però in attacco s’impossessava della maglietta di Batum per prender posizione, gli arbitri lo punivano e Charlotte tornava con la palla a spicchi in mano, e dopo due errori (uno per parte) Marvin Williams sotto canestro si trovava con la palla in mano per appoggiare il +1 a 5:10 dall’ultima sirena.
Batum in contropiede portava a 3 i nostri eroi, ma Anthony in scioltezza segnava da tre punti a 3:17 dalla fine.
Tutto da rifare sull’89 pari…
A 3:02 un’entrata un po’ selvaggia in diagonale di Lin era chiusa dallo stesso play in appoggio e tutto faceva ben sperare i tifosi di Charlotte quando Marvin Williams stoppava ben due volte nella stessa azione i Knicks da sotto canestro, eccezionale la seconda da dietro su Robin Lopez, pulita e di forza, lo stesso Marvin (un altro giocatore rispetto lo scorso anno) si esaltava per il gesto tecnico compiuto.
Batum però si prendeva un jumper anziché attaccare o coinvolgere la squadra e Afflalo pareggiava da sotto a 1:52 dalla fine.
Linsanity teneva fede al suo soprannome quando resisteva a Calderon e tirava su un pallone contrastato con muscoli, cuore e precisione; canestro quasi impossibile che faceva esplodere la Time Warner Cable Arena.
A 1:13 con gli occhi tutti puntati su Anthony era Afflalo a battere Lamb per il pareggio che riagganciava i Knicks agli Hornets. Batum provava quasi a chiuderla con una tripla ma la palla non entrava, Charlotte tornava in possesso della sfera con :31.5 da giocare, chiamando time-out. Thomas involontariamente seguendo il suo uomo compiva un’abile mossa a favore dei suoi franando su Zeller che tradito dalla tensione faceva ancora peggio dalla lunetta, con uno 0/2.
Knicks che chiamavano time-out a :22.7 con 19 secondi ancora almeno da sfruttare.
Al rientro Anthony se ne andava sulla destra, Marvin Williams resisteva un po’ ma poi scivolava, sembrava finita quando l’ala piccola dei Knicks sparava senza opposizione, ma la palla colpiva solo l’esterno del ferro, sul rimbalzo sembrava essere stata Charlotte a toccare per ultimo, ma gli arbitri controllavano tutto al replay compresi eventuali falli di Lopez che buttava giù con il fondoschiena Walker e i 24 secondi.
Alla fine decidevano d’invertire la rimessa e Charlotte si salvava avendo a disposizione :03.7 per andare a vincer la sfida.
Sulla prima rimessa Hawes non trovava compagni liberi rischiando l’infrazione dei 5 secondi, all’ultimo istante lanciava un pallone lungo sul quale interveniva Grant riuscendo però solo a spedire la sfera arancio oltre la linea di fondo.
Da lì arrivava la vittoria. Rimessa dal fondo di Hawes, taglio di Lin sotto canestro che disorientava Robin Lopez marcatore di Zeller, il quale dimenticato pure dal pubblico ma non da Hawes che gli dava la possibilità di riscattarsi servendogli un pallone che Cody sfruttava a dovere; con due passetti tagliava dietro al centro avversario in back door e appoggiava a due mani cadendo all’indietro.
Nuova esplosione a Charlotte per il 95-93. Con 6 decimi di secondo sul cronometro New York andava alla rimessa, solito lavoro di blocchi e ricezione in punta di Porzingis; tripla frontale a segno e grafica che dava sconfitti gli Hornets beffardamente di un punto, ma gli arbitri volevano vedere il replay…
La palla si staccava dalle mani del baltico veramente di un nulla dopo l’illuminazione della tabella, canestro annullato e Hornets salvi.

Cody Zellerfesteggia con il compagno Spencer Hawes il canestro decisivo.(Photo Streeter Lecka/Getty Images)

Cody Zeller festeggia con il compagno Spencer Hawes il canestro decisivo. (Photo Streeter Lecka/Getty Images)

Porzingis realizza da tre punti ma è troppo tardi. La palla si stacca dai polpastrelli dopo la luce rossa. Charlotte batte New York 95-93.

Porzingis realizza da tre punti ma è troppo tardi. La palla si stacca dai polpastrelli dopo la luce rossa. Charlotte batte New York 95-93.

Grande vittoria per gli Hornets che hanno sfruttato il turno casalingo per riportarsi a .500 dimostrando di potersela giocare contro quasi chiunque quest’anno, magari soffrendo (al limite sarò io a dovermi procurare un defibrillatore) ma portando a casa anche vittorie finalmente.
Hornets sovrastati a rimbalzo anche perché a tratti si è giocato con un quintetto piccolo, più agile per intensificare la difesa, male dalla lunetta ma bene in difesa dove hanno costretto a una miriade di palloni persi i Knicks e bene in attacco con molti giri di lunetta guadagnati (da sfruttare meglio).
Percentuali da tre punti dei Knicks bassissime (19%) contro il 34,8% degli Hornets a far la differenza…

chanewnykcha2

Pagelle:

Walker: 5
9 punti (2/11), 3 assist. Kemba non è in serata di spolvero. Soffre anche Calderon in difesa. Combina poco e tira maluccio.

Batum: 7,5
24 punti (10/18), 5 rimbalzi. Solo un assist, ma Nicolas questa sera decide di divenire il top scorer degli Hornets e ci riesce realizzando canestri di pregevole fattura. Buona prestazione con un paio di pecche ai liberi e scelte di tiro finali un po’ così così. Nel bene e nel male si prende le sue responsabilità.

P.J. Hairston: 6
5 pt. (2/8), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. P.J. tiene fermo sino a un certo punto alla grande Anthony, poi non riesce più a contenerlo. Tiro rivedibile.

Marvin Williams: 6,5
8 pt. (3/6), 2 rimbalzi, 3 stoppate. Spicca quest’ultimo dato. Nel finale evita il sorpasso ospite e forse questo si rende fondamentale per la vittoria. Un giocatore migliorato rispetto allo scorso anno.

Jefferson: 5
4 pt. (2/10), 5 rimbalzi, 2 assist. Un paio di aperture con ottima visione di gioco ma al tiro è completamente avulso. Lui e Walker, cardini della squadra si prendono una serata di pausa.

Zeller: 7
12 pt. (2/6), 3 assist, 4 rimbalzi, 1 stoppata. 8/15 dalla lunetta grida vendetta, contribuisce a render incerta la gara. Diciamo che Cody però ci mette anche una buona dose di energie spese e la stanchezza si fa sentire, la mano è comunque da migliorare. Croce e delizia si riscatta con alcune azioni, tra le quali quella decisiva.

Hawes: 6,5
Non gioca molto e fa 0/2 non segnando nemmeno un punto ma prende 4 rimbalzi e fornisce 5 assist. Ottima interpretazione del gioco di squadra.

Lamb: 7
14 punti (6/10), 4 rimbalzi, 2 rubate. Continua a segnare con buone medie e a essere spinta propulsive dalla panchina. Incisivo e provvidenziale nei recuperi. Difesa un po’ altalenante ma buona prestazione anche lì.

Lin: 7,5
17 pt. (7/11), 2 rimbalzi, 3 assist, 3 rubate. Perde un paio di palloni ma insieme all’altro Jeremy è decisivo per vincere la gara. Canestri pesanti nei momenti decisivi.

Kaminsky: 6,5
2 punti, 2 rimbalzi, 3 rubate e 1 assist in 09:31, inoltre recupera un pallone andando a prendersi uno sfondamento. Con lui in campo un +14 di plus/minus.

Coach Clifford: 7
Squadra che gioca a basket nonostante le difficoltà momentanee nel punteggio e che non si arrende tentando il tutto per tuto. Rotazioni vincenti in serata. Benissimo, cerchiamo di continuare così.

Game 7; Charlotte Hornets @ Minnesota Timberwolves 104-95

Jeremy Lamb cerca di superare Kevin Martin nel primo quarto. (AP Photo/Jim Mone)

Jeremy Lamb cerca di superare Kevin Martin nel primo quarto. (AP Photo/Jim Mone)

I Calabroni erano costretti a volare nella foresta di Minneapolis per riuscire a portare a casa una vittoria che farebbe comodo per una classifica ancora un po’ deficitaria.
L’impresa però sembrava più complessa del previsto poiché il nuovo branco di Lupi con Wiggins capobranco, paiono affamati e maturi quest’anno avendo già avuto modo di mostrare i canini durante la stagione.
A favorire Charlotte però arrivava la buona notizia che, proprio Wiggins per un dolore al ginocchio destro, non avrebbe giocato nella notte e con anche Rubio assente, i rovi del bosco parevano meno insuperabili da affrontare.
Gli Hornets si sono fatti sorprendere a inizio partita, rientrati grazie alla second unit nettamente superiore a quella dei Timberwolves, hanno poi dettato il ritmo della gara resistendo al quel paio di seri tentativi di rientro di Minnesota.
Gli Hornets tornavano quindi a pungere al Target Center andando a portare le W stagionali a quota 3, in una partita dove gli arbitri sono sembrati più europei, propensi a fischiare passi, passi in partenza, blocchi in movimento, ecc. (qualche volta forse sopra troppo le righe), spezzettando talvolta troppo il gioco..

Coach Clifford ormai pare aver trovato la propria quadratura, la formazione è sempre la stessa; Walker, Batum, P.J. Hairston, Marvin Williams, Jefferson, i Timberwolves invece schieravano; LaVine, Martin, Prince, Payne e K.A. Towns, quest’ultimo nuovo gioiello di coach Sam Mitchell.

I Lupi azzannavano subito la difesa di Charlotte passando in vantaggio sullo 0-2 ma i Calabroni con P.J. Hairston (finalmente per lui) a 11:19 realizzavano la tripla del 3-2.
I giovani Timberwolves tuttavia risplendevano di nuovo, Towns segnava mentre Charlotte commetteva un paio d’infrazioni offensive e Jefferson schiacciava sul ferro tutto solo sprecando un assist di Walker, i Lupi cominciavano ad allungare il passo; dopo alcuni canestri, a 9:35 Martin colpiva da 3 pt. portando in doppia cifra i Timberwolves, punti per il 3-12, Batum veniva stoppato in attacco e Towns puntava il canestro trovando il fallo.
I suoi liberi valevano altri due punti per i padroni di casa che raggiungevano il +11 prima che Batum a 8:54 finalmente segnasse un altro canestro (da tre) per i Calabroni.
Trentun secondi più tardi Walker scaricava fuori per un liberissimo Marvin Williams che ringraziava realizzando il 9-14, ma a 7:49 Payne con un lungo jumper da due portava a 16 i bianchi.
Dodici secondi dopo un passaggio raggiungeva Jefferson in area, finta del nostro centro, Towns franava su di lui abboccando e concedendo due liberi che Big Al non falliva.
Clifford non chiamava time-out per riassestare la difesa nemmeno quando LaVine sfruttando un blocco superava agilmente Walker e andava a schiacciare in potente elevazione con Jefferson un po’ distratto.
A 7:05 una tripla di Payne concedeva il vantaggio in doppia cifra ai Lupi (11-21), Charlotte si trovava a passare per tre volte dalle mani di P.J. Hairston in attacco, ma sulla prima occasione veniva fermato da un blocking foul; la nostra ala splittava i FT, inoltre sulla transizione successiva correndo frontalmente appoggiava sul secondo ferro con la palla a spicchi a schizzar via, mentre sull’ultima occasione sparava malamente una tripla da sinistra che quasi s’incastrava a lato del ferro, per fortuna Marvin Williams dalla lunetta era più preciso a 5:05 (fallo di Prince) e realizzava il 14-21.
Anche Minnesota iniziava a inaugurare la serie lunghissima di passi/passi in partenza con Zach LaVine (in questo caso e diverse volte in serata), tuttavia a 4:26 Martin con un arresto e tiro a una mano riportava sul + 9 la sua squadra.
Minnesota iniziava a ricorrere quasi sistematicamente al fallo piuttosto che far segnare gli Hornets e Batum a 4:12 doveva passare dalla lunetta per ottenere i due punti, così come Walker più tardi (a 3:21 passando il neoentrato Jones veniva centrato dall’aiuto dalle parti del ferro), Martin però con un’entrata e tiro in alzata riportava i Timberwolves a +9 (18-27). Zeller splittava due liberi ma i T.Wolves commettevano ancora un fallo offensivo e con le panchine in campo Charlotte iniziava a rimontare.
Zeller segnava 4 punti consecutivi; elegante appoggio e martellata solitaria liberandosi facilmente in area del suo difensore con movimento a semicerchio.
Shabazz con un runner contro due difensori trovava lo spazio per un buon canestro, ma Charlotte perveniva al pareggio avvicinandosi prima con un libero di Lin, due punti di Lamb con palla tirata su dal palleggio e tripla di Batum (assist orizzontale verso sinistra di Hawes) a :27.7 per il 29-29.
Il quarto terminava con i canestri di Bjelica (2 FT) e con il regalo dello stesso giocatore dei Lupi che concedeva, per un tocco sulla mano di Lin con poche possibilità, tre tiri liberi a :01.2. L’orientale rimaneva glaciale e Charlotte chiudeva avanti il primo quarto sul 32-31.

Adreian Payne e Nicolas Batum cercano di arrivare sulla sfera arancio.

Adreian Payne e Nicolas Batum cercano di arrivare sulla sfera arancio.

Grazie alla second unit Charlotte partiva bene nella seconda frazione; Lin nel pitturato calcolava il rimbalzo del ferro sul tiro e portava a +3 gli Hornets, Lamb ci provava da 3 punti ma il pallone colpiva l’anello e s’impennava, discendendo dal cielo a 10:48 arrivava il tap-in vincente Hornets.
Lupi che si riavvicinavano con Rudez che da 3 punti segnava il 36-35.
Ci pensava però Lamb di forza a ridistanziare la squadra di Minneapolis; penetrazione dalla baseline sinistra conclusa con una schiacciata in faccia alla difesa di Minnesota in un uno contro uno da duello al sole western.
A 8:47 Lamb usava l’arma a lunga gittata uscendo dai blocchi e sparando da 45° sx con precisione andando a modificare il tabellone sul 41-35. Jeremy era imprendibile… un Lamb mobile andava a segnare anche in appoggio prima che la squadra di Towns & Company segnasse da tre punti, comunque sia a 7:49 Lin replicava dalla lunga distanza fronte a canestro per il 46-38 e quando Lamb su una rimessa dal fondo prendeva l’ascensore per salire in cielo e deviare al volo con delicatezza tramite i suoi polpastrelli, il +10 Hornets era servito.
Dal +10 si passava al +13 quando sempre Lamb veniva servito sulla transizione oltre la linea, tre punti facili per lui e tabellone sul 53-40. Padroni di casa un paio di volte a segno, anche con un canestro di Towns che sbracciava anche oltre il consentito per liberarsi di Jefferson.
I locali scendevano dalla doppia cifra di svantaggio ma Walker a 4:07 li rimandava a -11 dopo aver segnato in appoggio su un pallone vagante faticosamente conquistato dalla squadra.
Il distacco rimaneva tra i nove e gli undici punti, anche perché Batum controbatteva un paio di vote ai canestri dei biancoblu.
A :58.1 però era Payne con una bomba frontale a riportare al -6 il suo team. Martin era l’ultimo realizzatore del primo tempo grazie a una transizione che mandava le squadre negli spogliatoi sul 63-59.

La ripresa iniziava a sfavore degli Hornets; Towns sbagliava il primo tiro ma dopo aver preso il rimbalzo segnava da sotto con Jefferson a spingerlo con l’avambraccio.
Fallo e gioco da 3 punti, seguiti da altri tre in un tempo unico di Prince che isolato nell’angolo sinistro metteva la tripla aperta per il sorpasso della squadra di Mitchell (63-65).
Uno stop & pops di Walker a 10:44 portava le due squadre in perfetta parità ma sulla seguente azione offensiva di Charlotte, Kemba perdeva palla favorendo l’appoggio di LaVine.
A 9:28 Lamb tornava a dare il suo contributo offensivo; passaggio verso di lui, difensore in ritardo, finta e difensore fuori causa, avanzamento in corsa del nostro numero 3 e pareggio con il runner a una mano.
Hornets poco abili in questa fase a proteggere il ferro; Payne sbagliava anch’esso il tiro ma recuperava il rimbalzo e correggeva.
Jefferson commetteva passi e poi non capiva le intenzioni di Walker sul passaggio che lo avrebbe liberato facendosi sfuggire la palla, il pareggio arrivava sempre però dalle mani di Lamb che si faceva schermare da Marvin Williams, tiro dalla sinistra e 69 pari.
A 7:26 gli Hornets tornavano a condurre grazie a un intercetto di Williams che correva in contropiede e rilasciava in appoggio in corsa. Sulla transizione si portava Payne che andava alla stoppata, non valida poiché il pallone si trovava in fase discendente (goaltending).
I viola accumulavano punti; Jefferson da sotto trovava spazio e tempo per l’appoggino (bell’assist del francese), Walker con un’accelerazione impressionante trovava canestro e fallo anche se falliva il tentativo dalla linea.
Le operazioni offensive di Charlotte venivano interrotte da un tap-in di Dieng (errore Martin) ma a 4:51 Jefferson riceveva nel cuore dell’area un passaggio diagonale proveniente da destra e segnava facilmente. LaVine a 3:29 portava a -2 i Lupi della foresta, ma Zeller a 3:17 segnava con una schiacciata dopo essersi concesso un’entrata sulla sinistra.
Diciassette secondi più tardi però Bjelica approfittava del leggero stacco di Zeller per punire dalla lunga distanza la difesa di Charlotte; tripla e 80-79.
Zeller riusciva a fare però da assistman a Jefferson che con un jumper dalla sinistra, unitamente a un’importantissima tripla di Batum a :14 4 contribuivano a chiudere il quarto con 5 punti di vantaggio (85-80).

Nell’ultimo periodo gli Hornets sostanzialmente chiudevano quasi subito i giochi; dopo un paio di errori di Dieng, gli Hornets andavano a segno a raffica con Hawes, Roberts e Lin, quest’ultimo anche da fermo, marcato sulla linea di fondo e da distanza ragguardevole per un tiro da due punti.
Towns commetteva anche tre secondi in area ma Shabazz nei pressi dell’anello (a sinistra) alzava un pallone che finiva dentro, chiedendo anche il fallo, gli arbitri non lo concedevano e Roberts dall’altra parte colpiva con un jumper per il 93-82 a 8:10 dalla fine della partita.
Towns provava a tenere in partita i suoi con un altro canestro, ma Lin in attacco segnava andando ad attaccare il ferro.
Jeremy assorbiva il contatto con Bjelica ma falliva il libero aggiuntivo poiché come avrete capito, il canestro c’era stato, anche se difficile. Towns a 4:19 si prodigava per la propria causa con un jumper realizzato sulla testa di Hawes, ma a 3:57 i movimenti repentini di Lin in post basso sx lo portavano a giocare in post basso sinistro.
Il tiro del taiwanese era buono e la gara si chiudeva su un paio d’episodi.
La palla persa da Towns che non intuiva il passaggio schiacciato di LaVine in post basso sinistro con palla a scorrere oltre la linea di fondo e l’hammer dunk di Zeller a due mani per il 101-91 che con 2:42 sul cronometro da giocare dava una certa garanzia alla squadra di Clifford.
Terminava 104-95 con Charlotte alla seconda vittoria esterna dopo quella sul parquet di Dallas.

Charlotte ha faticato un po’ più del previsto. Jeremy (Lin) & Jeremy (Lamb) segnavano per Charlotte rispettivamente 19 e 18 punti, seguiti da Batum che chiudeva a 17.
Buon contributo dalla panchina anche per Zeller con 14 punti, stanotte si gioca contro New York (vincente di due a Toronto) in un back to back per entrambe le squadre.

Spiccano i turnover di entrambe le squadre nelle statistiche.

Spiccano i turnover di entrambe le squadre nelle statistiche.

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Pagelle:

Walker: 6
10 punti, 6 assist, 2 rubate ma anche 3 palle perse e 0/5 da tre punti (4/12 complessivo) che sarebbe potuto costar caro nella fase di riavvicinamento dei Timberwoves.

Batum: 6,5
17 punti, 6 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate. Perde troppi palloni (4), ma I suoi punti sono importanti; 3/5 da 3 punti e una bomba fondamentale per far partire il parziale sul finire del terzo quarto.

P.J. Hairston: 5,5
4 punti, 1 assist. Non gioca nemmeno 8 minuti. Non sarà tutta colpa sua, ma con lui in campo la squadra incassa un sacco di canestri, anche se mette la prima tripla di serata poi sbaglia le alter conclusioni.

M. Williams: 6,5
7 punti, 10 rimbalzi, 2 stoppate, 2 rubate. Non tira come suo solito ultimamente, ma prende 10 rimbalzi in una squadra che sotto le plance è andata in difficoltà nella notte.

Jefferson: 5,5
9 punti, 4 rimbalzi, 2 assist. Gioca poco più di 25 minuti e fa 3/9 dal campo, non una “seratona” nel complesso, anche in difesa soffre e il -14 lo testimonia.

Zeller: 7
14 punti (5/8), 2 rubate, 6 rimbalzi. Miglior +/- Cody si prende un paio di stoppate ma lotta anche nel finale quando a partita finite, avendo appena ricevuto la stoppata corre su tutto l’out e da dietro strappa un pallone che diverrà un assist per lui. Deve chiudere meglio gli spazi sui tiratori oltre la linea da tre punti però.

Lamb: 7,5
18 punti (8/10), 4 rimbalzi. Altra serata magica al tiro, Lamb dalla panchina quando c’è (e c’è spesso, almeno per ora), riesce a cambiare l’inerzia di una gara.

Hawes: 5,5
2 punti (1/6), 2 rimbalzi, 2 assist. Fragile a rimbalzi e a tratti in difesa, si complica la vita andando fuori ritmo e in posizioni di tiro assurde a concludere con dei tiri a percentuale di realizzazione pari allo 0%. Dalla sua parte ha un buon +/-.

Lin: 7,5
19 punti (6/11), 3 assist. Jeremy spacca la difesa di Minnesota con penetrazioni e tiri vincenti. Arroventato, gioca anche una buona difesa che costringe a qualche palla persa ai Wolves.

Kaminsky: s.v.
Poco in campo, perde un pallone e si prende un tiro in faccia ma non può essere giudicabile in meno di 3 minuti.

Roberts: 6,5
4 punti (2/2)1 rimbalzo in 6:04. Prezioso per respingere l’ultimo assaltino Minnesota. Tira in scioltezza e velocità realizzando con confidenza. Ottimo terzo play al tiro.

Coach Clifford: 6
Cambio strategia a inizio gara, nessun time-out e gara lasciata scorrere. Difficoltà a rimbalzo, gioco interrotto per turnover frequenti a parte, è una squadra che sta giocando sfruttando le proprie possibilità.

Game 6; Charlotte Hornets @ San Antonio Spurs 94-114

Sottotitolo; implosiHornets

Gli Hornets giocano una buona gara per quasi tre quarti, poi con la panchina in campo, sarà per questione di cm, per calo di concentrazione, per la bravura degli avversari (Leonard 23 punti) cede di schianto e si ritrova uno svantaggio impossibile da recuperare.
Ginobili innescava la scintilla e mandava a segno due triple, altre due ne entravano successivamente, mentre l’attacco di Charlotte viveva un black-out momentaneo e la squadra si estrometteva dalla possibilità di vittoria.
Niente panico comunque, sconfitta preventivabile e indolore, l’importante sarà continuare a giocare con personalità, contro squadre meno forti avremo probabilmente medie ancora più alte al tiro.
E’ mancata un po’ la concentrazione a rimbalzo e l’efficacia nel contrastare i tiri degli Spurs talvolta.

Walker sorge sull'Ovest ma i suoi 27 punti non basteranno ad irradiare anche tutta Charlotte.

Walker sorge sull’Ovest ma i suoi 27 punti non basteranno ad irradiare anche tutta Charlotte.

Hornets che venivano presentati da Clifford sul parquet texano con il solito quintetto; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams e Jefferson, San Antonio rispondeva in orrenda maglia mimetica per la serta militare (a quando il nazionalismo militare, che dall’altra parte dell’oceano confondono con il patriottismo nazionale, andrà fuori dalle manifestazioni sportive?) un po’ pixellata con; Parker, D. Green, Leonard, Duncan e Aldridge.

Dopo qualche tiro a vuoto erano gli Spurs a inaugurare il tabellone con Parker che andava sul sicuro con una sua classica penetrazione in appoggio contro Walker, ma i Calabroni sbloccavano lo 0 a 10:42 quando P.J. Hairston metteva a segno entrambi i liberi concessi per un fallo su di lui.
Dall’altra lunetta si presentava anche Parker che mancava però entrambe le conclusioni ma gli Speroni si riportavano comunque avanti quando Walker perdeva un pallone e l’attacco di San Antonio beneficiava della lenta avanzata spalle a canestro di Aldridge, Marvin Williams faceva fatica a contenerlo così arrivava il canestro facile da sotto per i mimetici.
A 9:19 però un turnaround di Jefferson dalla media di destra rimetteva in perfetta parità la gara, Aldridge, però ne imitava il movimento invertendo il lato del campo e i padroni di casa tornavano sul +2 che divenivano quattro quando Leonard rubava un pallone a un Batum troppo superficiale nel coprir la palla in palleggio, passava a Green, il quale lanciava Parker in transizione lesto a scattare e a non fallire l’occasione… Hornets però che si affidavano Walker per ribaltare il risultato; Kemba iniziava il personale show offensivo con un tiro dalla media distanza seguito a 7:24 da un jumper frontale in step back che riportava l’eguaglianza numerica sul tabellone, ma il play non si fermava lì, grazie anche a un pallone intercettato da Marvin Williams nei pressi delle alte quote del ferro di Charlotte, scattava l’azione che il nostro numero 15 chiudeva abilmente in penetrazione.
Kemba si ripeteva in entrata in mezzo al traffico con esitazioni a 6:28 e 16 secondi dopo grazie a Zeller che intercettava un passaggio in difesa aveva l’occasione di attaccare in transizione uno contro uno; Leonard all’ultimo decideva di spendere un fallo, ma Walker dalla lunetta era implacabile con un 2/2 che mandava i Calabroni sul 14-8.
Lentamente incominciavano a entrare le panchine in campo e l’ex New Orleans Hornets David West colpiva subito con un comodo tiro frontale visto mille volte…
Dopo un libero di Parker Zeller subiva due falli, sul primo aggancio di West a rimbalzo gli arbitri chiudevano 6 occhi, sul secondo rimbalzo era spostato da Diaw.
Lunetta per Cody che a 4:50 splittava per il 15-11.
Il vantaggio della squadra di Clifford iniziava ad assottigliarsi anche se Lin realizzava da vicino il canestro del 19-15 disorientando il difensore dopo esser stato messo in difficoltà.
Spurs che rimontavano con West (1/2) dalla lunetta, Leonard con un lungo due punti da destra e sorpassavano con Ginobili a 2:17 dopo una steal (19-20) e allungavano con Mills prima dei tentativi di Lamb dalla lunetta.
L’arma segreta degli Hornets però s’inceppava e tradito dalla tensione svirgolava due volte dalla lunetta.
West schermato colpiva dalla baseline destra, Lin dall’altra parte rispondeva attaccando il ferro e resistendo al contatto in salto segnava il 21-24.
San Antonio chiudeva il quarto con un piccolo parziale di 5-0 firmato Diaw e Leonard (da 3 pt. su Batum) e chiudeva avanti sul +8 (21-29).

Ad avvio secondo quarto la panchina di Charlotte destava un po’ di preoccupazione non riuscendo a dare la solita qualità; R. Butler penetrava e segnava il +10 Spurs appoggiando la palla senza che Zeller riuscisse a intervenire, Marvin Williams liberato sotto canestro mancava un facile appoggio e Lamb non metteva il tiro, così Ginobili dalla baseline sinistra mandava i Calabroni sul -12.
Il punteggio oscillava spesso tra lo svantaggio in doppia cifra e lo svantaggio a una cifra sola, Hawes ad esempio con un gancio a tabella segnava il 25-33, Marvin Williams metteva a segno un gioco da 3 punti grazie al fallo speso da Aldridge a 8:13 per il 27-38.
A 5:58 Kaminsky poteva mostrare le sue doti di realizzatore anche dalla lunga distanza senza timore riverenziale, tre punti senza paura per il rookie, Al Jefferson a 5:13 in gancio portava il risultato sul 37-46 iniziando ad avvicinare Charlotte a San Antonio.
Batum entrava in un buon momento e segnava due liberi dalla lunetta seguiti da una tripla (ottimo il movimento a smarcarsi) su assist di Walker, inoltre Zeller splittava dalla lunetta a 3:54 per uno svantaggio ridotto ormai a un possesso lungo (43-46).
Batum “costringeva” a forzare Leonard dimostrando una buona difesa e 30 secondi dopo un assist della nostra stessa ala grande innescava Jefferson che in post basso destro segnava con un morbido jumper. Spurs che rispondevano e riacquisivano 6 punti di vantaggio a 2:04 con un pallone appoggiato da sotto da Duncan (45-51), Walker provava a resistere segnando in pull-up dalla baseline sinistra e il tempo si chiudeva sul 47-51.

Walker s'incunea nella difesa degli Speroni guardato a vista da West.

Walker s’incunea nella difesa degli Speroni guardato a vista da West.

Dopo l’intervallone, grazie alla palla in mano, Charlotte accorciava lo svantaggio con Marvin Williams; iniziativa in corsa sulla destra, alzata a una mano e -2.
Walker da tre punti sulla sinistra portava anche in vantaggio i Calabroni con una tripla santa e Batum a 11:00 appoggiava in transizione dopo una rubata dello stesso Walker per il 54-51 che costringeva Popovich al time-out.
Leonard a 9:46 dopo un’ottima difesa di Charlotte pronta a recuperare da ogni situazione di svantaggio uscendo a difendere bene anche sul perimetro riusciva ugualmente a segnare dal lato destro nonostante il difensore gli si parasse addosso.
Gli Hornets tornavano sotto ma non andavano in panico; tripla di Batum a 9:33, solo ferro ma su di lui c’era il fallo e Nicolas si mostrava calmo nel realizzare i tentativi concessi dalla lunetta per il controsorpasso (57-56). Dopo due liberi di Green Jefferson ringraziava Batum per l’assist quasi alla mano segnando due punti ai quali seguivano i tre di Marvin Williams che da una transizione sparava velocemente e immediatamente quasi in corsa dalla diagonale sinistra per il 60-58.
Hornets e Spurs si davano battaglia; per gli Hornets segnavano Jefferson, P.J. Hairston con un bel terzo tempo in allungo e M. Williams che sparava con un piede appena dentro la linea dei tre punti da destra.
Green da punti a 7:00 riportava a -1 gli Spurs (66-65), ma Walker con cinque punti consecutivi metteva in difficoltà la squadra del santone Gregg (71-65) che correva ai ripari andando giocare sotto le plance; Duncan alla tabella e Leonard su Zeller riavvicinavano i texani, Duncan con un gioco dentro fuori segnava in turnaround. A 4:12 la combinazione vincente Walker/Jefferson era l’ultimo sussulto della squadra viola, la partita, infatti, svoltava a favore dei “bianconeri” texani che con una pioggia di bombe bucavano l’ombrello protettivo di Charlotte.
Ginobili, al quale probabilmente siamo antipatici, realizzava due bombe per il +7 Spurs (73-80), arrivavano altre due triple degli Spurs più un assist schiacciato dell’argentino per l’infilata centrale di West chiusa con prepotenza in schiacciata appendendosi al ferro.
Il tutto in pochissimo tempo; Hornets mentalmente sulle gambe e sotto di 15 incredibilmente (73-88) che diventavano 16 quando veniva fischiato un fallo tecnico a Clifford per proteste.
Per vedere un canestro di Charlotte bisognava scorrere sino a :50.9, quando Lin realizzava un tiro libero dei due concessi dagli arbitri. Lamb con una penetrazione in appoggio segnava il 76-93 a :04.5 chiudendo il quarto sul 76-93.

Ultimo quarto del quale è inutile parlare; da segnalare per gli Hornets un buon canestro di Marvin Williams con un running orizzontale da sinistra a 9:28 e un canestro di Lamb con spin move fluido cui seguiva l’appoggio con mano sinistra al vetro per l’81-101.
Non era serata però per Charlotte quando un tiratore come Roberts da oltre il 90% sbagliava il suo primo libero a 3:48.
Kaminsky mostrava l’ultima buona azione personale di serata andando dentro ad alzare la parabola dopo alcuni movimenti in corsa che confondevano il marcatore.
La partita terminava 94-114, punteggio troppo severo se dobbiamo valutare nel complesso i 48 minuti di gioco.  Curiosamente ci fermiamo nuovamente a 94, numero che non porta bene se consideriamo che nelle prime due sconfitte abbiamo realizzato questo punteggio e nella terza gli Hawks sono arrivati a 94 (contro i nostri 92), con l’eccezione della vittoria su Dallas, in quel caso erano sempre stati gli avversari a fermarsi a tale cifra.
Ora si va a Minneapolis con i Timberwolves capaci di battere i Bulls (che a loro volta avevano battuto i Thunder) dopo un supplementare.

tabsasstatsascha

Pagelle:

Walker: 7
27 punti (11/15), 4 assist, 2 rubate. Commette tre turnover ma è lui a tener viva Charlotte per quasi tre quarti di gara. Quando esce per riposare in serata cala il buio e San Antonio scappa.

Batum: 5,5
10 punti (2/6), 4 assist, 3 rimbalzi, 3 rubate ma 4 palle perse. Le statistiche dicono che ci mette lo zampino dappertutto ma è davvero superficiale e goffo talvolta nel trattamento del pallone in palleggio. Mani veloci glielo portano via spesso. Da lui mi aspetto di più, serata dalla valutazione un po’ scarsa per me.

P.J. Hairston: 5,5
4 punti e 3 rimbalzi. Un plus/minus che dice più 16 anche grazie alla sua difesa ma in attacco è un incubo. 1/5 in serata e ancora poco nulla dall’esterno. 0/3 da tre punti.

M. Williams: 6
9 punti (4/7), 4 rimbalzi. +7 di plus minus, una bella tripla e un’ottima quasi tripla. Sufficienza raggiunta nonostante qualche rimbalzo in più avrebbe potuto prenderlo.

Jefferson: 6
13 punti (6/11), 7 rimbalzi, 1 assist. Non ripete la prova di Dallas ma ha clienti difficili e in difesa fa quel che può. In attacco cerca di sorreggere Charlotte ma quando la panchina è in campo Charlotte esce di scena.

Zeller: 5
-38 di plus/minus è da brividi, quando passa dietro ai blocchi per difendere e magari sullo scarico esterno c’è un tiratore pronto a colpire lui è in ritardo anche se s’impegna e qualcosa di buono in serata lo combina. 5 rimbalzi ma 2 punti al tiro dalla lunetta, dal campo fa 0/4 andando spesso corto a colpire il lato del primo ferro…

Lamb: 5
4 punti con 2/8 al tiro, 2 palloni persi. Non una delle sue serate migliori. S’inceppa e non riesce dare il suo contributo dalla panchina.

Lin: 5
12 punti (4/10) con due assist e due palle perse. Nel break decisivo degli Spurs non riesce a difendere sulle bombe, se ne prende un paio in faccia clamorosa nonostante l’applicazione difensiva. Non convince in generale in serata e ha un plus/minus di -37…

Hawes: 5,5
4 punti, 2 rimbalzi. Piazzato con quel fisicone non riesce a incidere nella notte, getta via due palloni, anche se il secondo (un assist schiacciato per Zeller che l’avrebbe liberato dalle parti dell’anello avversario) non è intuito dal compagno. Fa il suo.

Kaminsky: 6,5
In 9:20 segna 8 punti (3/4). Niente da dire su movimenti e attacco. La difesa è un po’ il suo tallone d’Achille ma non c’entra con la sconfitta.

Daniels: s.v.
03:11 in campo nel tempo spazzatura a partita chiusa. Non giudicabile.

Roberts: sv.
In tre minuti e cinquantun secondi mette a segno un libero.

Hansbrough: s.v.
Stesso tempo di Roberts nel garbage time. Ingiudicabile.

Coach Clifford: 6
Squadra che gioca il suo attacco ma che in difesa subisce troppo. Spurs che indovinano il filotto di triple e gambe all’aria per i suoi. Non riesce a invertire la rotta e si prende un tecnico per proteste.

 

Game 5; Charlotte Hornets @ Dallas Mavericks 108-94

Sottotitolo; mascalzhornets

Gli Charlotte Hornets rovinano la festa ai Mavericks, parola che può assumere diversi significati; dal fuorilegge ai vagabondi, individualisti, indipendenti, vitelli senza marchio, ecc.…
La squadra di Clifford sforna un’altra eccellente prestazione con un attacco fuorilegge e inizia ben presto a comandare la partita che sfugge dalle mani dei Mavericks definitivamente nel terzo quarto quando il contatto nel punteggio viene a mancare, le crepe mostrate dai Mavericks anche nel primo tempo si allargano, così Charlotte può gestire tranquillamente nell’ultimo quarto un vantaggio abissale.
Per qualcuno questo risultato forse sarà stato una sorpresa, per me no, credevo in questa vittoria su un campo probante ma sicuramente meno difficile rispetto allo scorso anno, con un Tyson Chandler partito per altri lidi, Al Jefferson (31 punti) ha fatto vedere i sorci verdi a Pachulia durante la serata.

Un irresistibile Al Jefferson sovrasta Pachulia.

Un irresistibile Al Jefferson sovrasta Pachulia.

Coach Clifford affrontava la sfida in maglia viola tentando di violare il parquet texano facendo partire in quintetto; Walker, Batum, P.J Hairston, M. Williams, Jefferson, mentre Rick Carlisle per Dallas ricorreva a; D. Williams, Matthews, Felton, Nowitzki, Pachulia.

Il primo giocatore a inaugurare il tabellino dei marcatori era Big Al Jefferson, anche se Dallas avrebbe avuto la prima palla a disposizione, ma P.J. Hairston rubava un pallone, il resto lo faceva con un giro e tiro in area Big Al a 11:29.
Pachulia però sfuggiva allo stesso Jefferson e andava a schiacciare comodamente mentre dall’altra parte Walker corricchiava in mezzo all’area dei Mavs avanti e indietro con il pallone inseguito con tutta calma dai Mavs, ripuntando il canestro, attirando su di se un paio di giocatori; scarico ravvicinato per Jefferson a sinistra e comodo canestro per il nostro centro.
D. Williams entrava troppo facilmente ad appoggiare e pareggiava, così Clifford decideva di usare subito un time-out per risistemare una difesa un po’ distratta.
Pachulia con un jumper centrale portava Dallas in vantaggio ma Jefferson segnava a 8:56 con i suoi movimenti in post basso sinistro pareggiava immediatamente.
Matthews segnava un libero per fallo di Jefferson riportando i Mavs sul +1 ma un gancio di Batum ci rimandava sopra, lo stesso francese arrivando lanciato da dietro stoppava all’ultimo millesimo di secondo la possibile dunk di Pachulia e conservava il risicato vantaggio che durava fino a 6:56 quando un’entrata con tiro arcobaleno di D. Williams vanificava il braccio proteso verso l’alto di Jefferson per la stoppata.
Pachulia serviva anche un assist con i tempi giusti vedendo il taglio back door di D. Williams che si liberava di Walker e segnava l’8-11.
Da una seconda chance Walker a 5:54 veniva fuori la bomba di Walker che ristabiliva la parità in doppia cifra, seguivano i canestri di Nowitzki su M. Williams e quello di Jefferson che subiva anche fallo, trasformava l’addizionale dalla lunetta e portava sopra i viola di un punto (14-13). Charlotte aumentava il punteggio con un FT di Walker e con un gancio di Big Al dal post basso sinistro ma i padroni di casa rispondevano subito con la tripla frontale di Villanueva.
Hairston a 3:51 si staccava dal difensore con un buon arresto, jumper con spazio e Hornets nuovamente, capaci di raggiungere anche il più tre con un’entrata sulla baseline destra di Zeller che andava oltre il ferro per depositare il reverse layup.
Barea segnava guidando dentro la difesa di Charlotte, dall’altra parte Batum si accontentava del jumper dalla diagonale sinistra per portare a casa i due punti e mentre Powell falliva uno dei due liberi in lunetta, il nostro numero 5 continuava a essere preciso; facile per lui sfruttare un blocco alto e appoggiare con i polpastrelli direttamente alla retina con un’entrata circolare.
Lo stesso Nick rubava un pallone ma Zeller falliva la conclusione in attacco, così Dallas con un jumper di Powell si riportava a -2, tuttavia l’ultimo canestro del quarto era di Lin a :14.5 che realizzava da penetrazione.
Hawes stoppava le velleità di Powell e la prima frazione si chiudeva sul 27-23.

Nel secondo quarto con le panchine in campo si evidenziava subito Lamb che con innaturale facilità mandava a segno il suo primo tiro anche se aiutato da un rimbalzo amico del ferro.
Dall’altra parte Nowitzki metteva dalla baseline uno dei suoi tiri classici a parabolona ma ancora Lamb in entrata alzando la sfera con una manao compiva la seconda magia della sua serata con un soft touch per il 31-25. Le mani veloci di Lin lo aiutavano a rubare un pallone a Barea, lo stesso taiwanese correva in contropiede ad appoggiare dilatando ulteriormente il vantaggio dei ragazzi di Clifford.
Barea da 3 punti a 10:00 riduceva lo scarto a 5 punti (33-28) ma Lin questa volta si faceva vedere come assistman; sul suo raddoppio sotto canestro gli bastava servire con un passaggetto diagonale teso un liberissimo Zeller che si alzava per schiacciare.
Hornets aggressivi in attacco capaci di arrivare alla terza chance con Lamb, il quale correggeva un errore al tiro di Lin per un tap-in che insieme all’entrata rapida di Marvin Williams a 8:28 costringeva il coach dei Mavs a chiamare time-out sul 39-28.
Dopo il time-out Dallas si rifaceva sotto facendo segnare un controparziale di 7-0 che costringeva Clifford a sua volta a bloccare il gioco e a rimandare in campo Walker, Batum e Jefferson.
A 5:26 dall’intervallo un’entrata modello speedy Gonzales di Walker riportava a + 5 gli ospiti (43-38), ma 15 secondi più tardi Matthews si ritrovava la palla in mano e colpiva dal corner sinistro da tre punti, tuttavia il Jefferson show continuava con un tiro sopra Zaza ma Dallas perveniva al pareggio con un tap-in di Powell e due liberi di Pachulia a 3:13.
A 2:40 Felton con un tiro frontale issava i Mavs sopra di due punti (45-47), vantaggio che durava poco perché Marvin dalla diagonale sinistra con una tripla rimandava avanti Charlotte.
Squadre ormai a contatto e controsorpasso dalla lunetta di Nowitzki per un fallo di Kaminsky lontano dalla palla, Charlotte comunque rispondeva con Walker che veniva toccato leggermente da Felton.
Due tiri liberi a segno seguiti a :46.2 da un’entrata decisa con attacco verticale in penetrazione di P.J. Hairston per il 52-49.
Hairston però commetteva un paio di falli che mandavano in lunetta due volte i Mavs, tuttavia nel mezzo dei giri di lunetta dei texani Batum imitava i rivali.
Lin stoppava sulla sirena il tentativo di Matthews da metà campo e le squadre raggiungevano gli spogliatoi sul 54-53 Hornets.

Dopo l’intervallo Hornets subito a bersaglio ma gli arbitri in fase un po’ persecutoria vedevano un fallo di Marvin Williams su Nowitzki.
Il tedesco ringraziava realizzando i due punti del nuovo -1.
Marvin Williams a 11:15 faceva partire un bel jumper dalla diagonale sinistra, media distanza e bersaglio centrato.
Parsons provava il suo primo tiro della partita ed era veramente un buon tiro, Dallas usufruiva di esso per rimanere a contatto ma dall’altra parte si scatenava Jefferson nonostante la marcatura di Pachulia; dalla baseline sinistra si girava andando leggermente dietro la linea del tabellone, ma non c’erano problemi sul suo gancione, palla che accarezzava nuovamente il cotone.
Kemba dava il suo contributo con un arresto e tiro in step back mentre Charlotte tentava di chiudere le maglie in difesa ma lasciava qualche rimbalzo di troppo ai texani in attacco, per fortuna diverse conclusioni dalla grande distanza (D. Williams, Nowitzki e Parsons) non erano precise e permettevano a Charlotte di avvantaggiarsi ulteriormente nel punteggio. A 8:03 Jefferson dilatava lo spazio tempo mandando Pachulia in un’altra dimensione; lavoro di preparazione al tiro anche se marcato strettamente e tiro assurdo senza spazio ma palla nel canestro…
Charlotte chiudeva definitivamente invece gli spazi in difesa e compiva il break decisivo che spaccava la partita; prima a 7:14 Walker con un passaggio orizzontale dalla linea di fondo innescava Marvin Williams, abile a mettere la bomba, poi era lo stesso Walker a far finta di nulla andando dritto, esitazione e accelerazione, drive perfetta per riuscire a sorprendere la difesa di Carlisle.
A 5:34 Walker faceva vedere qualcosa da play puro; penetrazione e scarico ravvicinato con palla che scompariva quasi dalla vista, teletrasportata per Jefferson che ringraziava il compagno per i facili due punti da sotto che valevano il 71-59.
I Mavericks interrompevano l’inerzia ospite grazie a un’entrataccia affrettata di Zeller, sul ribaltamento Cody non riusciva a recuperare su Powell che aveva vita facile a infilarsi nella difesa di Charlotte.
Le squadre nel finale si equivalevano e Charlotte anche grazie a un invitante passaggio di Batum per Zeller, il quale rollava bene sotto canestro e premiava la giocata con due punti in schiacciata.
Prima dell’avvio dell’ultima frazione gli Hornets conducevano 78-67.

Ad avvio ultimo periodo gli errori dei Mavs consentivano a Charlotte di mettere definitivamente al sicuro il risultato, anche perché Lamb in attacco rimaneva in stato di grazia segnando un canestro notevole con due difensori a sandwich su di lui, arbitri che si dimenticavano di fischiare il fallo ma poco male, dopo l’ottima difesa di Charlotte che costringeva Villanueva alla tripla errata dal corner, un Marvin Williams ormai micidiale dalla distanza costringeva con una bombarda a far chiamare time-out ai Fuorilegge locali.
L’83-67 (+16) era festeggiato nella pausa da Marvin insieme alla panchina, dando forse un pizzico di distrazione a una squadra che indubbiamente stava mostrando personalità anche in trasferta.
Una schiacciata di Powell su assist di Barea e una palla fatta perdere a Lin sulla pressione prolungata di un tarantolato Devin Harris erano la produzione della squadra di Cuban, prima che Lamb riprendesse lo spettacolo veleggiando e appoggiando il pallone alla tabella girandosi in direzione opposta rispetto al canestro per evitare la stoppata.
Un paio di falli evitabili chiamati Zeller e Hawes destavano qualche preoccupazione per un possibile prematuro raggiungimento del bonus, ma Charlotte difendeva bene e in maniera pulita, da qui nasceva una transizione gestita da Lin; passaggio con i tempi giusti per Zeller abbattuto da un fallo duro di Deron Williams.
Per gli arbitri si trattava di flagrant one, così Zeller completava il gioco partita realizzando i due liberi, anche perché con la palla conservata a causa del flagrant gli Hornets a 8:40 si portavano sul +21 (90-69) grazie a Lin che trovava un varco nel mezzo dell’area e segnava subendo fallo completando il gioco da tre punti…
Lamb in uscita dai blocchi metteva anche la tripla del +24 prima che nel finale scendesse in campo la panchina di Charlotte.
Rilassati i Calabroni concedevano qualche punto di rientro ai biancoblu ma senza mai rischiare, anche perché un Jefferson on-fire, prima che scendesse in campo la panca degli Hornets era riuscito a ribattere ogni tentativo di rientrare nel match da parte dei Mavericks.
La squadra ha dimostrato finalmente personalità anche in trasferta. Quando in difesa gioca con grinta e voglia può dar fastidio agli attacchi avversari, anche se per vincere deve sempre tenere buone medie di tiro. Una squadra che assomiglia più a quella di Bristow anni ’90 sotto l’aspetto offensivo che a quella di Clifford dell’anno scorso.
L’infortunio di MKG ha dato il via libera al piano di attacco totale, anche se P.J. Hairston è messo in campo come difensore, tuttavia al contrario dell’ottimo Michael può sempre minacciare gli avversari dalla distanza, questa è un’ottima arma tattica per Charlotte che può allungare le difese avversarie e con buone spaziature trovare varchi in tutta la metà campo offensiva.

Pagelle:

Walker: 7,5
14 punti (4/11), 7 assist, 2 rimbalzi, una rubata. Aldilà di una difesa sufficiente, assistman sublime e 14 punti che spingono Charlotte nel momento del bisogno.

Batum: 6,5
8 punti (3/10), frutto anche di uno 0/5 da tre punti. Tiri un po’ affrettati o forzati, Nicolas comunque contribuisce alla vittoria anche con 7 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate e una stoppata. Buon primo tempo del tuttofare francese.

P.J. Hairston: 6
4 punti con un 2/5 dal campo. E’ 0/2 nella serata dai tiri a lunga gittata. Presta la sua opera alla difesa in buona parte.

M. Williams: 7,5
17 punti (6/11), 12 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Segna 3 delle 5 triple tentate, importante per Charlotte nei momenti di bisogno, quando non bisogna lasciar andar via gli avversari lui c’è. Con i 12 rimbalzi entra in doppia doppia ma soprattutto toglie molte seconde possibilità ai Mavericks.

Jefferson: 9
Big Al segna 31 punti (15/18) e sfiora la doppia doppia fermandosi a 9 rimbalzi. Sbraita in panchina nel finale.
Se la prende nel finale anche con Clifford, reo di volerlo vedere al massimo anche su altri fronti rispetto a quello offensivo. In trance agonistica, quando sbaglia un tiro Cuban apre lo spumante.

Zeller: 6,5
11 punti (4/6). Energia su entrambi i lati del campo. Segue a rimorchio Lin e subisce il fallo che darà il margine d sicurezza ai Calabroni.

Lin: 6
7 punti, 2 rubate, 2 assist ma 4 turnover.
Jeremy fa la sua onesta partita. Lo mettono sottopressione un paio di volte e lui commette due errori, tuttavia rimane sempre un giocatore in grado di far male e lo dimostra con i 3 punti del dopo flagrant.

Hawes: 5,5
4 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata.
L’ex Clippers non realizza nemmeno un punto con uno 0/4 dal campo e perde un paio di palloni, uno in maniera un po’ cercata. Può fare di meglio.

Lamb: 8
16 punti (7/11) e 4 rimbalzi.
Se continuasse così potrebbe anche essere un sesto uomo dell’anno. Continua a segnare con medie altissime al tiro.

Roberts: 5,5
6:11 con 0 punti (0/2), 1 rimbalzo. -7 di plus/minus.
Forse non entra nel momento migliore ma la prestazione è stata scarsa.

Kaminsky: s.v.
4:53 in campo.
Subito fallo su Nowitzki poi ricompare nel finale a giochi fatti.

Daniels: s.v.
2:48 in campo.
Quasi impossibile giudicarlo, anche se sul tabellino annovera uno 0/2 dal campo e due rimbalzi.

Hansbrough: s.v.

Stesso tempo di Daniels in campo a gara ormai finita. Come per Daniels, sarebbe ingeneroso giudicarlo.

Coach Clifford: 7
Gioco, personalità e anche cura nel registrare nuovamente la squadra se la situazione lo richiede.
La squadra non è solidissima perché vive molto sulle serate al tiro, la difesa senza MKG deve moltiplicare gli sforzi ma nelle ultime due gare tutto è girato bene.
La prossima gara sarà contro gli Spurs sopra un parquet modello “Fossa delle Marianne”, avversaria molto tosta, indipendentemente dal risultato i Calabroni dovranno dimostrare di poter giocarsela alla pari.
Un test interessantissimo…

Jeremy Lin in entrata.

Jeremy Lin in entrata.

Le statistiche di squadra.

Le statistiche di squadra.

Le statistiche individuali dei giocatori di Charlotte.

Le statistiche individuali dei giocatori di Charlotte.

 

Game 4; Charlotte Hornets VS Chicago Bulls 130-105

Sottotitolo; DistruziHornets
 
Charlotte affrontava l’ennesima squadra, inutile nascondersi dietro a un dito, superiore a livello d’individualità, un po’ sottopressione a causa della falsa partenza (0-3) che di certo non aiutava a entusiasmare un ambiente che nell’ultima giornata è stato reso effervescente dalle voci di mercato future.
Pare che P.J. Hairston sarà lasciato libero di cercarsi una squadra non appena il contratto tra le parti scadrà.
Gli Hornets non sono contenti della sua fase offensiva, anche se Clifford, privato dalla malasorte di Kidd-Gilchrist continua a schierarlo in quintetto sperando di ottenere una difesa migliore rispetto ad altri giocatori.
Jeremy Lamb invece avrebbe prolungato per tre anni (a 21 mil. totali, 7 di media l’anno) il proprio contratto con gli Hornets, convinti dalle discrete prestazioni dell’ex ragazzo di Oklahoma City.
Mentre Daniels che stava lentamente uscendo da un infortunio un po’ trascinato era dato per quasi certamente a disposizione di coach Clifford, l’ultima news extra parquet riguardava Zeller (il cui contratto è stato esteso lunedì dagli Hornets per il quarto anno), la cui presenza era ritenuta incerta per quanto riguardava la partita con i Tori a causa di una disidratazione che lo sta portando a compiere diversi esami per capirne la causa.
Tornando alla partita, le parole d’ordine erano “niente panico”, bisognava tornare a lottare e questo è stato fatto, i risultati si sono visti.
Finalmente oltre a dimostrare di essere una buona squadra, è arrivata anche la prima W stagionale, in maniera devastante, forse non del tutto inaspettata perché Clifford con l’aiuto dell’ex Thibodeau probabilmente ha potuto conoscere i Tori più da vicino.
Zeller schiaccia in faccia a Noah e Gibson.

Zeller schiaccia in faccia a Noah e Gibson.

 
Ecco i Bulls mandati sul parquet dal nuovo coach Fred Hoiberg; Rose, Butler, Snell, Mirotic e P. Gasol. Gli Charlotte Hornets replicavano con; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams e Jefferson.
 
La prima palla a spicchi che vedeva il fondo di una retina era depositatavi da P.J. Hairston, il quale dopo una serie di passaggi da parte degli Hornets, rompeva gli indugi attaccando frontalmente, prendendo il tempo al difensore, avvantaggiandosi sul primo passo e appoggiando al vetro a 11:45 per il 2-0.
Butler inaugurava invece la sfida al tiro da media distanza mandando a bersaglio il pareggio a 11:24.
Venti secondi dopo Marvin Williams si avventurava nel cuore della difesa di Chicago e chiuso s’inventava un tiro in salto vincente, seguiva l’iniziativa presa da Jefferson a 10:37 che dalla sinistra sorprendeva con movimenti rapidi Gasol e appoggiava il pallone senza che il centro spagnolo riuscisse a bloccarlo.
A 10:05 Charlotte si portava sul punteggio di 8-2 grazie a uno scambio Walker/Jefferson/Walker che vedeva Kemba mettere la freccia passando a fianco al compagno, il quale gli restituiva il pallone in un tempo unico facendo al contempo da bloccante, per un’azione fluida che il figlio del vento Kemba finalizzava appoggiando la palla a spicchi.
Butler quindici secondi dopo colpiva da 3 punti e Mirotic a 9:07 da solo sotto canestro segnava l’8-7, ma Charlotte tornava sul pezzo e dopo due liberi di Batum, un canestro di Gasol, accumulava punti di vantaggio con Jefferson che a 7:26 rispondeva dalla media allo spagnolo, poi dopo una buona circolazione di palla dal corner destro Charlotte segnava 3 punti, chiudendo con un jumper di Jefferson per il 17-9 prima che da una rimessa dal fondo Gasol con un giro su se stesso si liberasse facilmente di Jefferson e segnasse per i Bulls.
Big Al si rifaceva segnando due punti ma Mirotic dall’esterno colpiva da tre punti con uno Zeller in entrato in campo da poco ma in uscita ancora una volta ritardata.
Lo stesso Cody falliva da sotto un facilissimo appoggio in solitaria destando qualche preoccupazione anche per la sua salute, tornato magro a causa dei recenti problemi si sarebbe rifatto nel corso del quarto.
Hornets che accettavano con intelligenza anche la sfida al tiro; a 3:44 Kemba con un jumper dalla media frontale segnava il 23-16, Mirotic tentava di imitarlo ma il tiro non era vincente, trenta secondi più tardi un passaggio di Zeller quasi alla mano per Batum diventava un’ottima occasione per Charlotte; fallo di Butler che esageratamente aggressivo colpiva il braccio della guardia francese in alzata per il tiro.
Tre liberi a segno e +10 Charlotte (26-16), un catch n’shot del francese mandava sul 28-16 il tabellone, ma un McDermott caldo in serata a 2.13 realizzava.
Charlotte tornava alla carica prima con Lamb e poi con due liberi dopo un attacco al pitturato che McDermott fermava con il fallo; in entrambi i casi gli Hornets mettevano due punti in cascina, inoltre a :49.2 Lamb dopo una finta metteva in condizioni (grazie a un passaggio schiacciato smarcante) Zeller di schiacciare a due mani su un Noah leggermente in ritardo sulla chiusura.
Lo stesso Zeller in difesa conquistava un pallone andando in anticipo su un passaggio diretto dalle parti del ferro, Charlotte ribaltava l’azione in attacco e a circa 29 secondi Hawes segnava da 3 punti su assist di Lin per l’incredibile 37-19.
Butler chiudeva, splittando dalla lunetta, il quarto per il 37-20, punteggio immutato fino alla prima sirena.
 
Il secondo quarto si apriva con il duello Zeller/Gibson; dapprima Cody costringeva ai passi il giocatore dei Tori, poi in attacco riusciva a segnare in appoggio sul suo avversario per il 39-20.
Su un’azione offensiva di Charlotte, Noah saltando scendeva con il braccio largo, colpendo Zeller sul naso e costringendolo a terra, sul ribaltamento Brooks colpiva da 3 punti, mentre la nostra ala/centro era costretta al rientro negli spogliatoi.
A 10:18 Lamb iniziava la sua ottima serata con un top shot. Anche Hawes tra i panchinari di Charlotte decideva di dare il suo contributo; scatto su Noah sul lato destro e raggiungimento della baseline da dove colpiva da due punti, ai quali se ne aggiungevano altrettanti grazie a una “furbata” di Lin che astutamente fintava il tiro mentre Gibson gli planava addosso; passetto in avanti e tentativo di tiro sul quale il lungo dei Bulls inevitabilmente franava.
Tiri libero a bersaglio e a 9:24 Charlotte raggiungeva il +18 (45-27).
Rose riduceva lo scarto con un tiro anche se doppiamente contrastato, ottenendo anche da mascherato (giocava con una protezione per il volto) i primi due punti personali della serata.
Charlotte però giocava di squadra e bene; dopo un canestro pregevole di Lamb, arrivavano tre punti da Hawes, il quale si andava a piazzare sul lato sinistro, aspettando l’entrata con scarico teso di Kaminsky per non dar scampo alla difesa dei Tori distratta dall’irruenza di Frank The Tank. Mentre i Bulls continuavano a commettere troppi turnover, Charlotte ritrovava la confidenza anche dalla grande distanza; a 7:10 era Lin a passare dietro al blocco di Hawes liberandosi di Rose e a sparare i tre punti per il 53-29.
I Bulls andavano in panne e commettevano anche la shot clock violation mentre Kemba con due punti frontali aumentava il divario.
Butler da tre punti fronte a canestro riaccorciava ma Kaminsky faceva capire agli ospiti che non era serata per loro con una tripla di tabella a 5:20 che valeva il 58-32.
McDermott comunque tornava a farsi sentire da oltre l’arco; i suoi tre punti non riaprivano certamente la sfida ma davano fastidio così come il jumper di Rose al secondo canestro in serata.
A bloccare sul nascere l’eventuale rimonta dei Bulls era ancora una volta il gioco corale di Charlotte che usufruiva di una penetrazione di Batum sulla linea di fondo; bel passaggio per P.J. Hairston fermo ad aspettare nell’angolo sinistro il passaggio e tripla del 61—37 a 3:34 dall’intervallo. Hornets che andavano a segno ancora da oltre l’arco su una seconda possibilità; errore di Batum, rimbalzo di Jefferson, scarico fuori per Kemba che spezzava il polso con tranquillità per la parabola perfetta del +26. Bulls che reagivano con quattro punti di fila ma a :57.7 il rookie di Charlotte Kaminsky buttava dentro un’altra bomba da posizione frontale, seguivano a chiudere un due punti di Gasol dalla sinistra, il layup di Kemba e la tripla pazzesca di Brooks che sulla sirena segnava da molto oltre l’arco per il 69-47 che chiudeva i giochi nel primo tempo.
Jeremy lamb. 20 punti con 9/10 dal campo in serata.

Jeremy Lamb. 20 punti con 9/10 dal campo in serata.

 
Dopo il riposo, le squadre tornavano sul parquet pronte a darsi nuovamente battaglia e Charlotte puntava a non far rientrare i Bulls in partita, la prima palla disponibile, infatti, era preda di Jefferson che la rubava con maestri e poi sull’azione offensiva si affidava ancora al suo tiro che non perdonava nemmeno dalla media diagonale destra.
Big Al era caldissimo e a 11:05 con uno step back jumper dalla sinistra su assist di Kemba realizzava anche il 73-47.
Walker in aiuto tornava in difesa e andava a stoppare Mirotic da dietro, spedendo la palla oltre la linea di fondo e con Batum che andava in entrata agli autoscontri con Butler, ma capace di realizzare i due punti a Chicago non rimaneva altro che aumentare l’intensità.
Dopo un buon movimento palla Gasol riusciva a schiacciare ma il Jimmy dei Bulls conteneva ancora Batum con le cattive; questa volta veniva fischiato il fallo e il francese non perdonava dalla lunetta. La SG dei Bulls si rifaceva con una tripla da 45° sinistra ma a 8:10 Jefferson rientrava in azione con un morbido tiro che dimostrava che nella serata era arrivato a essere “in the zone”.
Gasol e Butler realizzavano due punti in uno sforzo dei Bulls di mettere la partita sul piano fisico ma Marvin Williams dall’altra parte era abile ad anticipare e a correggere al volo due difensori dei Bulls, mandando il pallone dentro la retina dopo l’errore di Nicolas.
Gasol e Butler fornivano ancora punti alla squadra di Hoiberg, mentre Noah combinava danni ad esempio facendosi pescare in flagrante su Kemba con un blocco in movimento.
Charlotte sulla stessa azione pasticciava due volte; prima Kemba riusciva a riguadagnare la sfera, Batum invece la spediva direttamente in panchina tra i compagni non controllandola.
A 4:21 nonostante P.J. fosse sulle tracce di McDermott i Bulls con la tripla del giocatore appena citato, si riportavano a 20 punti di distanza.
Lamb tuttavia rispondeva in maniera convincente quando fuori equilibrio, quasi alo scadere dei 24 riusciva a mettere una tripla pazzesca che dava respiro agli Hornets fino agli 8:00 quando Brooks metteva un tiro da distanza notevole per l’86-66.
Grazie a una palla rubata di Butler su Batum i Bulls si portavano sul -18 ma il francese a 2:00 andava verso il centro dell’area da dove si prendeva la sua vendetta forzando un tiro che con la benevolenza del ferro regalava due punti alla squadra di Jordan.
Ancora strepitoso Lamb a 1:41 che riusciva a controllare il corpo in entrata, ancora una volta la postura per il tiro era inesistente e in più subiva un piccolo fallo da Brooks ma realizzava nonostante tutto.
I Bulls suonavano la carica e McDermott continuava il suo show da 3 punti, Gibson piazzava una schiacciata cattiva, ma Batum dalla destra segnava un canestro che veniva dato erroneamente dal tavolo da due punti e corretto solamente nell’intervallo tra il terzo e l’ultimo quarto.
Le squadre ora erano entrambe intensamente in trance agonistica, ma Lin lo era più di tutti; 5 punti comprensivi di tripla baciata dal vetro a :04.1 per chiudere le ostilità nella penultima frazione di gioco.
Jeremy Lin va a realizzare in penetrazione.

Jeremy Lin va a realizzare in penetrazione.

 
Con gli Hornets avanti di 23 punti (100-77) si apriva il quarto decisivo che era chiuso subito da Lamb.
Trenta secondi dopo lo swingman degli Hornets segnava da 3 punti una tripla frontale che tagliava definitivamente le gambe ai Bulls.
Ormai Charlotte giocava sul velluto e faceva vedere altre azioni interessanti come un passaggio schiacciato di Hawes per Lin, il quale girava dietro a Brooks in back door e andava a prender palla in entrata segnando a 10:29 il 108-77, poiché realizzava anche un FT per il fallo subito, Lamb in entrata invece smistava l’assist per il gancio di Hawes… Era notte fonda per i Bulls.
Gli Hornets nel finale schieravano la panchina e anche chi non aveva ancora giocato e segnato andava a bersaglio; Hansbrough a 6:31 con una caparbia penetrazione e Daniels a 5:10 al primo tiro tentato piazzava la bomba da destra che valeva il 122-91.
A 4:36 Lamb passava dietro il bloccante (Hansbrough) e in ritmica penetrazione frontale ipnotica chiudeva con un elegante fing and roll.
I Bulls nel finale accorciavano facendo vedere un buon Portis ma ormai era la panchina di Charlotte a giocare per finire la partita.
 
130-105 è stato un risultato determinato dal fatto che Charlotte ha vinto largamente in quasi tutte le statistiche, evidenziando un 60,9% da tre punti, risultato determinante per gli esiti del match.
chachi1chachihhhh
 
Pagelle:
 
Walker: 7
13punti, 5 assist e 2 stoppate. Difesa su un Rose sottotono perfetta. Buona prestazione impreziosita con un crossover dei suoi.
 
Batum: 7,5
18 punti, 8 rimbalzi, 3 assist e 9/9 ai liberi. Mezzo voto in più perché è lui a trascinare nei break Charlotte. Qualche selezione di tiro più accurata a volte sarebbe l’aspetto da migliorare. Si limita a una palla persa e questo è ottimo per Charlotte.
 
P.J. Hairston: 6,5
Gli Hornets hanno fatto sapere all’agente di P.J. che non era sufficiente quello che faceva su entrambi i lati del campo e l’avrebbero lasciato libero. Lui ha risposto, chissà se gli Hornets ci stanno ripensando. 10 punti e 5 rimbalzi, oltre a una buona difesa in poco meno di 20 minuti.
 
Marvin Williams: 7
4 punti, 10 rimbalzi, 3 assist. Ottima difesa, il mezzo punto in più lo guadagna lì. Charlotte quando serviva è riuscita a far prendere agli avversari tiri difficili.
 
Jefferson: 7
14 punti (7/12), 1 stoppata, 3 rimbalzi, 2 assist. Saranno pochi i due assist ma sono stati di qualità. Buona media al tiro, entrato in fase on fire a un certo punto. Discreta difesa, non sempre fortunata. Mattonella su mattonella si costruisce i suoi punti e tiene a bada i rivali.
 
Zeller: 7
6 punti, 5 rimbalzi. Entrata in campo da brividi, poi fa buone cose. Esce per un colpo al naso. Sfortunato ma rientra e cattura alcuni rimbalzi con energia e voglia. Presenza nonostante il vistoso dimagrimento dovuto a questa misteriosa malattia.
 
Lamb: 8,5
L’arma in più. 20 punti (9/10), 4 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. Quasi non ci si crede quando sbaglia l’unico tiro della serata. Palla telecomandata anche in situazioni impossibili… Appena rifirmato si regala una prestazione super. Speriamo continui così, anche con l’aiuto dei compagni.
 
Hawes: 7
13 punti (5/6), 3 rimbalzi, 2 assist. Quanto mi piace quando mette quegli assist schiacciati su cui il ricevente si trova in ritmo con il suo passaggio. Buona prestazione al tiro. Rincuorante dopo l’orrenda prestazione scorsa.
 
Lin: 7
15 punti, 5 rimbalzi, 4 assist e anche una stoppata en passant. Fare 4/8 dal campo sembra anche riduttivo in una serata magica al tiro (sperando non sia l’unica ma sia una costante poiché realizzata grazie a buoni giochi), lui con 5 punti in serie personali ci mette del suo sul finire del terzo quarto per far capire che la partita non va riaperta.
 
Kaminsky: 7
Frank the tank giocava contro la “sua” squadra ma non si è emozionato troppo. Ha terminato con 6 punti frutto di due triple, per il resto nel finale ha fallito occasioni più facili, ma quando serviva dalla grande distanza ha regalato punti importanti. Il suo gioco di penetrazione e scarico e una difesa migliore in serata gli alzano un po’ il voto.
 
Hansbrough: 6
Giocatore muscolare di casa nel North Carolina. Segna un canestro nel finale ma pasticcia parecchio. Commette anche uno sfondamento e osserva a occhi sgranati l’arbitro che l’ha fischiato. Servirà eventualmente in altre battaglie ma deve canalizzare meglio le energie.
 
Roberts: 6
Entrato nel finale realizza due punti. La squadra stava portando a termine il compitino.
 
Daniels: 6
Come Roberts l’esterno degli Hornets scende in campo negli ultimi minuti. Segna con una bomba al primo tiro, poi fallisce un paio di tiri ma non importanti ormai.
 
Coach Clifford: 7,5
Squadra che ha cambiato volto. Tutti gli uomini scesi sul parquet hanno segnato. A parte Lamb in serata di grazia, si è cercato di opporre alla qualità dei singoli il gioco del basket e questo ha funzionato, ha regalato imprevedibilità e soluzioni ai suoi ragazzi.

Game 3; Charlotte Hornets VS Atlanta Hawks 92-94

Sottotitolo; BurrHornets
 
Charlotte cade ancora e per di più in casa, precipitando di fatto in un burrone (0-3) dal quale sarà possibile uscire solo grazie a una W che dia credibilità a una squadra cambiata parecchio in estate e con una panchina di qualità, che evidentemente però non sta ancora pagando.
I ragazzi sono andati più vicini ancora alla vittoria rispetto alle due gare precedenti, sia perché nel secondo tempo sono stati sopra di diversi punti, sia perché il gioco, nonostante alcune lacune, è migliorato ancora, tuttavia per la terza volta su tre in stagione usciamo sconfitti, rischiando di fare una partenza come quella che tagliò le gambe alla squadra lo scorso anno.
La difesa di burro del primo tempo ha resistito meglio nel pitturato nela seconda parte, ma è stata colpita, a volte in maniera un po’ fortunosa, dal perimetro. Nel finale lì si è decisa la gara.
Jeff Teague contro Marvin Williams e Al Jefferson.

Jeff Teague contro Marvin Williams e Al Jefferson.

 
I cinque Calabroni scelti da Clifford per iniziare la partita erano; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams e Jefferson.
Atlanta ritrovava Korver rispetto alla partita precedente dove era stato assente, così coach Mike Budenholzer lo schierava nel seguente starting five; Teague, Korver, Bazemore, Millsap, Horford.
 
Dopo il saluto a coach Saunders scomparso il 25 ottobre, la parola passava al campo dove uno degli intenti di Charlotte per questa stagione, cioè usare la soluzione da tre punti, si materializzava immediatamente con una tripla non a buon fine, ma il rimbalzo di Batum consentiva una seconda occasione per la tripla vincente di Marvin Williams.
Era invece il francese a 10:52 l’autore della bomba per il 6-0, punteggio che resisteva solo altri 22 secondi, era Korver a dare i primi due punti per gli ospiti.
Marvin Williams si ripeteva da posizione frontale dalla grande distanza ma Teague a 9:59 lo imitava e iniziava la rimonta dei Falchi che prima pareggiavano sull’11-11 e poi passavano in vantaggio con Millsap. Charlotte, prima di perdere il contatto con Atlanta, beneficiava del buon inizio di Marvin Williams che si trovava con una palla bollente in mano e ai 24 secondi riusciva a realizzare la terza tripla di serata per il momentaneo 14-13.
Williams riusciva anche a stoppare Teague in difesa ma i Falchi riuscivano a trovare varchi nella difesa di Charlotte e a sfruttarli; era il caso di Bazemore che con un semplice cambio direzione metteva a nudo le difficoltà d’intesa nella retroguardia degli Hornets.
Millsap andava due volte a bersaglio (la seconda era tutto merito suo con un’incursione e allungo con appoggio perfetto a eludere l’intervento difensivo), in più Splitter da sotto non faticava molto a realizzare il 14-21. Per rivedere un canestro di Charlotte occorreva aspettare il 3:14 quando Hawes dalla destra sfruttava la sua altezza per un mismatch che gli consentiva un jumper comodo.
Atlanta continuava ad attaccare e Schröder dimostrava di avere velocità e polpastrelli caldi, neutralizzando la difesa di Charlotte con un appoggio da applausi.
A 1:27 Sefolosha non aveva la stessa fortuna al tiro prendendosi uno stoppone da un Lamb iper atletico.
L’ex titolare dei Thunder si rifaceva su Hawes colpendo con tre punti dall’angolo destro per il 16-26.
Il primo quarto terminava sul 18-28.
 
Il secondo periodo iniziava con un canestro di Lamb, abile a liberarsi sulla sinistra del suo marcatore con una finta, ma proseguiva con l’allungo degli Hawks che toccavano il +14 grazie a Hawes che andava a toccare il pallone gettato sul ferro da Horford, goaltending e 20-34.
Dalla panchina si segnalava soltanto Lamb, prima con un tiro scoccato dai bordi dell’area (lato sinistro), poi in volo dopo un’entrata riusciva a far scomparire il pallone al difensore portandoselo da sinistra a destra, appoggiandolo con grazia infinita nella retina per il 24-34 a 7:54. Quaranta secondi dopo era Kaminsky con una bomba dalla diagonale sinistra a far tornare i Calabroni sul -7 ma gli Hornets non riuscivano in difesa a fermare il volo dei Falchi che con Bazemore infilavano la difesa per il 28-40.
Walker si metteva in proprio e produceva due buone azioni; arcobaleno in entrata e spin move su Splitter più appoggio evitando d’un soffio la possibile stoppata di Millsap, il quale però segnava dalla baseline riportando il vantaggio dei rossi in doppia cifra (32-42).
Hairston chiudeva una transizione subendo fallo e realizzando il libero aggiuntivo a 3:10, un peccato che Walker sbagliasse quella successiva in tre contro uno, comunque i teal & purple riuscivano ad andare momentaneamente sul -5 a :31.6 con Zeller che riceveva un passaggio proveniente dalle retrovie per l’ennesima transizione, si fermava evitando con un accenno di tiro il suo avversario e schiacciava comodamente. Lo stesso Cody si esaltava poco dopo andando a mettere uno stoppone che non evitava però a Charlotte di tornare sul -7 all’intervallo con un’azione molto simile a quella offensiva di Cody appena descritta (solo non in transizione).
I punti erano di Teague che chiudeva il tempo sul 39-46.
Lamb e Splitter, duello alare.

Lamb e Splitter, duello alare.

 
Dopo il riposo Charlotte si rendeva conto di dover chiudere gli spazi nel pitturato e iniziava a farlo con discreti risultati, infatti Batum stoppava Bazemore mentre Kemba sull’ennesima ripartenza forniva in corsa un assist schiacciato per Jefferson, il quale scartava il cioccolatino da due punti.
Big Al stoppava Teague il quale un po’ fuori giri momentaneamente, a 11:14 commetteva fallo su Walker regalando due liberi a Charlotte; Kemba ringraziava e portava a -3 i ragazzi di Jordan (43-46).
Batum si ripeteva in difesa su Bazemore, poi in attacco andava a duello in uno contro uno, tiro forzatissimo più sfortunato della storia, palla che sembrava essere spinta fuori da una forza invisibile quando l’effetto ottico la dava già dentro…
Il francese però si trovava in un buon momento e colpiva da due punti con un frontale preciso, ma gli Hawks, prima e dopo il suo canestro realizzavano 5 punti (rispettivamente due da Teague e 3 da Bazemore) per il 45-51.
Il riavvicinamento portava ancora una volta la firma di Nicolas che mandava dentro una tripla, mentre la difesa di Charlotte intensificava gli sforzi e dopo una stoppata di Marvin Williams su Horford lottava per recuperare una palla vagante; mischia Horford contro tutti e jump ball chiamata dagli arbitri.
Jefferson s’issava sull’altro Al e Batum a 9:02 segnava una tripla pazzesca dalla diagonale destra; ricezione, giro e tiro in un tempo unico che non lasciava scampo alla difesa di Atlanta.
51-51 e time-out Hawks che al rientro sul parquet mandavano a segno Bazemore, abile a tagliare sotto il canestro e a realizzare.
A 8:21 Batum sceglieva Kemba per la tripla del sorpasso (54-53), mentre lo stesso Walker per aumentare il vantaggio selezionava la modalità no look pass per Jefferson.
Charlotte rimaneva in vantaggio e allungava a 7:20 con tre punti di Batum seguiti da due di Hairston dalla lunetta.
Buon momento per Charlotte che anche in difesa si faceva valere con Jefferson, il quale stoppava in maniera pulita Splitter.
Per gli arbitri era fallo (forse contatto impercettibile con il corpo) e naturalmente il centro degli Hawks per tener fede al suo cognome splittava.
Hornets sul +7 con Jefferson che riceveva il passaggio sotto di Batum e segnava due punti importanti.
Atlanta recuperava un punto, poi su un’altra azione in attacco finita male per gli Hawks, i giocatori dei Calabroni da soli, senza più avversari intorno, pasticciavano troppo con il pallone, tanto da sembrar una saponetta, palla che carambolava sulla gamba di Marvin e rimessa Hawks che punivano la distrazione con due punti (che risulteranno alla fine decisivi) di Korver.
La guardia bianca realizzava anche il -2 ma in transizione mancava due triple non consentendo ai suoi il sorpasso.
La dunk di Zeller era seguita dalla tripla di Millsap, dai liberi di Batum a 2:45 e dal canestro ravvicinato di Millsap per il 69-68.
Charlotte beneficiava della vena di assist man di Batum; passaggio fuori sulla destra e tripla di Lin con spazio per il 72-68.
Charlotte andava ancora a segno con Zeller, trovato da Lamb che dall’esterno forniva un pallone dentro per Cody, il quale con un bel reverse layup portava sul 74-68 il punteggio.
Hornets che intrappolavano Splitter in area e segnavano a :44.1 con Lin in transizione.
Il quarto terminava sul 76-70 a favore di Clifford e dei nostri.
 
L’ultima frazione si apriva con diversi errori al tiro delle due squadre. Atlanta recuperava due punti dalla lunetta con Bazemore e un altro paio con Schroeder, gli Hornets, però non erano domi, anche se toccava a Lamb (a dispetto del cognome Agnello) mandare la palla a spicchi a toccare il cotone con una tripla da tre punti dall’angolo destro dopo un’azione convulsa.
Hawes diventava un fattore decisivo in negativo nella rimonta di Atlanta. Prima a 8:04 doveva ricorrere al fallo su un mismatch con Bazemore che lo puniva dalla lunetta due volte, poi sbagliava due tiri mentre Atlanta a 6:01 con un tiro di Korver che Jefferson non era in grado di stoppare, tornavano in vantaggio (79-80).
Gli Hornets sbagliavano le conclusioni e i ragazzi di Budenholzer a pochi minuti dalla fine si portavano sul +5.
Per riportare i nostri a -3, a 2:38 Walker era costretto a realizzare i suoi due liberi.
A 2:09 dalla diagonale sinistra Walker esplodeva una tripla con Teague a chiudere in leggero ritardo.
Parità sull’84-84, ma lo stesso Kemba, nel tentativo di recuperar il pallone agli Hawks, toccava il braccio di Teague.
Due su due così come quelli di Walker a 1:38. Bazemore a 1:14 dalla fine, dall’angolo sinistro esplodeva una tripla che dava il risultato di 86-89. Marvin Williams però era carico in serata e a :52.4 mandava dentro il missile a lunga gittata.
Sfortunatamente i Falchi segnavano ancora a una quarantina di secondi dalla fine con Millsap.
Una tripla leggermente beffarda che costringeva Charlotte a chiamare il time-out per riorganizzare le idee, decidendo inusualmente di attaccare il ferro per due punti e non andare per la tripla del pareggio, anche se il tempo ormai era tiranno.
Batum arrivava troppo lanciato in velocità frontalmente rispetto al ferro, il suo fing and roll si stampava sull’aggancio del ferro alla tabella e rimbalzava via, Marvin Williams recuperava ma si faceva stoppare il tiro da Millsap.
Bazemore aggiungeva due punti a :14.0 secondi.
A -5 sembrava tutto perso ma sulla rimessa Marvin Williams riceveva e metteva dentro una tripla di tabella.
Charlotte, senza più time-out, disturbava la rimessa portando al jump ball gli Hawks; ancora una volta la palla era riguadagnata dai ragazzi in maglia teal, un primo passaggio per Batum vedeva poi il francese lanciare Walker che aveva a disposizione pochi secondi per tentare qualcosa. Decideva di correre sulla sinistra, step back e tiro dal lato che non entrava, ancora solo l’anello per Kemba che respingeva palla a spicchi, pizza (per chi era all’interno dell’arena visto che Charlotte offre un buono per tale cibo in caso di 94 o più punti realizzati) più le speranze di supplementare e vittoria…
Jordan consola Walker dopo l'errore nel finale.

Jordan consola Walker dopo l’errore nel finale.

Le statistiche di squadra.

Le statistiche di squadra.

Le statistiche individuali di Charlotte.

Le statistiche individuali di Charlotte.

 
Pagelle:
 
Walker: 6,5
17 punti (4/9), 6 assist, 2 rubate. Contribuisce a mantenere in partita Charlotte anche nel finale. La scelta finale gli da torto, ma sfortunatamente mancavano pochi secondi e la difesa su di lui non era cattiva. Forse avrebbe potuto tentare di prender fallo buttandosi in appoggio o tirare da 3 invece che provare la soluzione più difficile con quello step back seguito dalla conclusione, movimento nelle corde ma non in ritmo, il ferro gli dice di no per la seconda volta in due giorni e Charlotte esce a bocca asciutta anche questa volta. Deve un po’ migliorarsi in difesa.
Batum: 6
16 punti (5/14), 8 assist. Ha una fiammata improvvisa, mette un paio di canestri notevoli, poi nel momento decisivo sbaglia tutto, fing and roll importantissimo compreso. Come assist man in netto miglioramento. Bianco e nero nella serata.
 
P.J. Hairston: 6
7 punti (2/6). Riesce a procurarsi buoni canestri ma in difesa personalmente non mi convince appieno.
 
M. Williams: 7
15 punti (5/10), 5/8 da 3, 5 rimbalzi e 3 stoppate. Tiene letteralmente in vita Charlotte con le sue triple e forse anche in difesa sta diventando un fattore. Speriamo continui così.
 
Jefferson: 6
10 punti, 10 rimbalzi, 2 stoppate. Doppia doppia e buona prova, la sensazione che dietro possa fare qualcosa di più in copertura ce l’ho però…
 
Zeller: 6
Nuovamente un +/- glaciale per Cody (-15), tuttavia fa vedere una stoppata da highlights e sigla 6 punti, catturando anche 5 rimbalzi. Mi sembra un po’ più massiccio dello scorso anno muscolarmente.
 
Hawes: 4,5
2 punti con un 1/8 al tiro, alcuni presi in un momento delicatissimo e falliti. Difesa più che rivedibile, a tratti da manuale ma poco pratica. Sta deludendo, anche se con generosità, dopo aver perso alcuni palloni riesce a tenerne uno con passaggio volante prima di cadere tra le braccia della prima fila del pubblico. Non fatelo palleggiare…
 
Lin: 5,5
7 punti (2/9), 4 assist. Buona la distribuzione di palloni e anche un paio di canestri degni di nota ma dal campo la percentuale penalizza la squadra. Alla prossima…
 
Lamb: 6
Aveva iniziato bene con triple e appoggi eleganti. Anche lui poi ha finito con il fallire qualche conclusione di troppo (4/11) anche se ha segnato 9 punti. Giocatore che dalla panchina potrebbe fare la differenza se i suoi compagni si riprendessero un po’.
 
Kaminsky: 6,5
Sarebbe da s.v.. Gioca poco più di 5 minuti ma tocca un pallone e lo mette, per di più da 3 punti. Se Cliford gli desse qualche minuto in più al posto di Hawes magari…
 
Coach Clifford: 6
Distribuzione dei tiri migliore rispetto alla partita precedente ma ancora una sconfitta. Deve cercare soluzioni “solide”, non si può continuare a perdere. Lo schema disegnato per l’azione da due anziché quela da 3 verso la fine non ha dato buoni frutti, ma con il senno di poi, anche se portare più avanti l’azione comportava alcune problematiche.