Game 78; Charlotte Hornets @ New York Knicks 111-97

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Sottotitolo; ScatolHornets
 
Gli Hornets dopo l’ultima serata storta del loro giocatore principale scartavano due pacchi regalo.
Nel primo i Calabroni trovavano un Kemba Walker che regalava un inizio da favola agli Hornets partendo a razzo e nel secondo usciva ancora lui in una versione deluxe, quella che nel finale demoliva i Knicks costringendoli ad alzar bandiera bianca dopo essere caparbiamente rientrati sino al -7 grazie a una palla recuperata dai Knicks.
Una partita che Charlotte sembrava aver già vinto ma un po’ di rilassatezza ha consentito qualche punto facile alla squadra di Ph. Jackson che doveva fare a meno di Porzingis.
Charlotte ha sfruttato anche i 10 turnover in meno 8-18) e risulta la squadra che perde meno palloni, nonostante sul campo giochi e si cerchi, ciò vuol dire essere certamente anche una squadra dal buon ball handling, il che non guasterà per i playoffs.
Al Jefferson, serata da 24 punti. Nell'ultimo quarto quasi immarcabile.

Al Jefferson, serata da 24 punti. Nell’ultimo quarto quasi immarcabile.

 
Charlotte schierava un quintetto più lungo di quello provato contro Toronto, data l’assenza di Batum, M. Williams scalava in SF e Clifford sceglieva i seguenti cinque giocatori; Walker, Lee, M. Williams, Kaminsky, C. Zeller, mentre Kurt Rambis (vecchia conoscenza a Charlotte) spediva in campo; Jerian Grant, S. Vujacic, C. Anthony (al rientro), Derrick Williams e Robin Lopez.
 
I Knicks andavano subito a bersaglio tentando l’azione ficcante; il taglio di D. Williams più la ricezione e l’appoggio eseguito in maniera veloce consentivano ai padroni di casa i muovere per primi il tabellone, a 11.31 invece arrivavano i primi due punti per Charlotte che sfruttavano un M. Williams convinto al tiro.
Dalla diagonale alta sinistra arrivavano i primi due, poi M. Williams-New York diventava 5-2 quando centrava il canestro a 11:02 con una tripla velocissima frontale sulla quale risultava pressoché impossibile difendere per i newyorkesi.
A 10:40 J. Grant riportava a -1 con una sospensione contro Walker.
Kemba però ripartiva dal finale della scorsa partita e segnava due punti (in sospensione), seguivano i passi di Vujacic e il secondo errore di Kaminsky in entrata, inabile a spingere la sfera dentro la retina a un passo.
D. Williams con un altro taglio, giunto sotto canestro, a 9:24 si trova a poter schiacciare portando avanti i ragazzi di Rambis.
Walker a 9:09 dimostrava che il canestro precedente non era un caso, segnando ancora in sospensione, dall’altra parte del legno Lopez commetteva infrazione di 3 secondi in area così Charlotte tornava in attacco, Lee falliva il tiro da tre ma Zeller riusciva a catturare un rimbalzo allungato da una lotta sotto canestro e a prolungare fuori per Kemba che fintava il passaggio ma andava dritto depistando la difesa e si arrestava in prossimità della linea dei tre punti pe segnare a 8:32 il 10-6. Lopez realizzava due FT, ma inframezzava solamente il Kemba show, con Walker che dimostrava di essere in forma quando dalla media linea di fondo destra realizzava in fade-away. Vujacic provava a rendere più interessante la gara segnando da tre punti per il 12-11 a 7:47, ma 13 secondi dopo Kemba era ufficialmente “in the zone” segnando ancora una tripla devastante.
In qualche modo gli arancioblu rimanevano ancorati al match; D. Williams sulla destra in crossover andava ad avvicinarsi all’area e segnava appoggiando al vetro.
Su una rimessa dal fondo però bastava un minimo blocco a Charlotte per far desistere dal tentativo di andare a stoppare Kaminsky posizionato sulla diagonale destra, i Knicks si auguravano sbagliasse la tripla aperta ma non era così, Frank prendeva la mira e realizzava il 18-13, al che Kurt Rambis chiamava il time-out.
Lopez in area viola catturava un rimbalzo e sfidava i due lunghi di Charlotte risalendo verso il tiro ravvicinato, ma prendeva una solenne stoppata da Lee in aiuto da dietro, tuttavia a 4:52 con i primi cambi New York segnava con Afflalo; Lin faceva il possibile per evitare il blocco ma rimaneva mezzo incastrato consentendo la sospensione vincente all’ex Nuggets.
Lopez in area riportava a -1 New York ma dall’altra parte Jefferson ripagava con la stessa moneta andando a schiacciare per il 20-17.
Hornets che incrementavano il vantaggio a 3:48, Kemba era saettante dalle parti del perimetro e nessuno riusciva ad andare a opporsi alla sua tripla che centrava ancora una volta il bersaglio.
Jefferson e Hawes allungavano sino a 28 senza che i padroni di casa muovessero il punteggio.
Era Afflalo con un fade-away in turnaround a segnare e a subire fallo.
Il gioco da tre punti faceva salire la squadra di Jackson a 20 punti.
Charlotte a 1:19 toccava quota 30 quando un passaggio in diagonale verso sinistra veniva allungato sulla stessa direttrice da Lee che prolungava con un secondo tronco schiacciato, il quale serviva a raggiungere Jefferson sulla baseline sinistra che trovava l’esatto centro della retina in sospensione.
I Knicks però segnavano gli ultimi 5 punti del quarto che andava in archivio sul 30-25 Charlotte.
 
New York cercava la rimonta nella seconda frazione e Anthony in post alto segnava con un giro e tiro su Lee, Jefferson era stoppato da O’Quinn ma sull’apertura lunga in uno contro uno Galloway era stoppato dal rientro di Lamb.
Marvin ai quasi 24 d’attacco scaduti faceva ripartire Charlotte inventandosi l’entrata con palla a spicchi a spiovere dentro il canestro newyorkese.
Melo su un cambio lato sparava altro tra le prime file del pubblico co parte dello stesso a rumoreggiare, così era anche quando Afflalo nella sua metà campo apriva con un passaggio quasi orizzontale che Marvin capiva e intercettava, sull’assalto uno contro uno a canestro O’Quinn gli diceva di no con un fallo duro.
Marvin si presentava quindi in lunetta a 8:56 realizzando entrambe le conclusioni.
Afflalo si riscattava dall’errore segnando tre punti e venendo utile anche con l’errore al tiro sull’azione offensiva newyorkese seguente giacché arrivava la correzione di D. Williams per il 34-32.
O’Quinn in area trovava anche il pareggio ma Charlotte non si faceva mettere sotto e ripartiva con Lamb che infilando due tiri dalla lunetta portava a 36 Charlotte.
A 6:30 Marvin in entrata mancava la cosa più semplice, l’appoggio, ma Zeller arpionava la palla vagante e con efferatezza cestistica schiacciava a canestro il trentottesimo punto per i viola.
Gli Hornets provavano ancora l’allungo anche nel secondo quarto, una tripla di Lin a 5:27 e un catch n’shoot di C. Lee dalla media diagonale a 4:45 servivano per portare la squadra del North Carolina sul +8 (45-37), tuttavia non era ancora il momento della fuga, New York spingeva e rimontava pervenendo ancora una volta al pareggio grazie a Grant che notava un Walker distratto da quello che gli stava accadendo intorno, l’accelerazione del play in maglia bianca era premiata dal canestro e dal fallo dello stesso Walker in tentativo di recupero. 45 pari a 2:55.
Charlotte rimaneva sopra perché in difesa Kaminsky stoppava Lopez, sulla transizione subiva la stessa sorte da Anthony ma la palla gli rimaneva lì e recuperandola realizzava il 47-45.
New York falliva il sorpasso con il tentativo di tripla di Grant (corto) e ne mancava un altro successivo con il n°23, Lee invece andava più sul sicuro tirando da distanza inferiore, il ferro amico sul tiro morbido lo premiava e il team di Clifford allungava sul +4.
Melo andava agli autoscontri sulla linea di fondo destra, gli arbitri lo premiavano con due FT realizzati, dall’altra parte Kaminsky aspettava come un avvoltoio in area, Lin sbagliava, Frank recuperava la palla vagante e a :38.6 aumentava il suo bottino con due punti comodi.
Il finale vedeva Walker in crossover andare ad appoggiare brillantemente al vetro :04.4 ma D. Williams dal corner destro riceveva da Afflalo e scaricava la tripla buzzer beater che conduceva le due squadre negli spogliatoi con Charlotte a condurre per un solo punto 53-52.
Kemba Walker è ripartito. Dopo aver rischiato a Toronto di non raggiunger nemmeno la doppia cifra, nella notte ha segnato 34 punti aiutando Charlotte toccare quota 45 W.

Kemba Walker è ripartito. Dopo aver rischiato a Toronto di non raggiunger nemmeno la doppia cifra, nella notte ha segnato 34 punti aiutando Charlotte toccare quota 45 W.

 
La sensazione era comunque che Charlotte potesse allungare e, infatti, con un irriverente fade-away in uno contro uno nella vernice la nostra ala american-polacca realizzava subito un bel canestro.
Il nostro Williams sulla destra sorprendeva tutti con un primo passo lungo e veloce, Anthony abbassava la saracinesca e Marvin andava in lunetta realizzando i due liberi per arrivare sul punteggio di 57-52.
Grant segnava ancora andando via a Kemba ma falliva dalla lunetta l’addizionale, Charlotte ripartiva dall’attacco cambiando lato sulla destra, Kaminsky smistava immediatamente poco più a sinistra, dove Kemba libero segnava da tre punti dimostrando impavidità nella conclusione.
A 9:37 Lee e Zeller sulla destra giocavano un pick and roll, l’avanzamento di Lee era bloccato e il suo passaggio saltato per Cody arrivato alle sue spalle sull’esterno era perfettamente smarcante, così il nostro centro non falliva.
A 8:40 però D. Williams segnava con una schiacciata artistica a una mano dopo che i compagni erano riusciti a servirlo e ancor prima a rubare un pallone nel mezzo del campo.
New York si riagganciava al treno Charlotte quando Vujacic realizzava da distanza ben maggiore rispetto a quella indicata dalla linea dei tre punti e nonostante un lee in salto di fronte a lui, il canestro valeva il 64-61.
Da uno scontro tra i due Williams nascevano due liberi per New York che realizzava il 66-65 portandosi ormai a contatto ancora una volta.
Kaminsky però trovava senza dubbio una serata positiva e grazie a lui Charlotte continuava a rimanere in vantaggio giacché a 5:59 segnava ancora da tre punti.
L’attacco di New York si muoveva facendo ruotare i giocatori, Charlotte però era attenta e Vujacic forzava il tiro in uno contro uno non ottenendo nulla.
Anthony rispondeva con un canestro da due punti ma Frank si sentiva ispirato e portava altri due punti nelle casse di Charlotte sfruttando un mis match con Grant in post basso; il play avversario per contenere spendeva il fallo mentre Frank girandosi da spalle a canestro segnava.
Il libero era però tirato male e gli Hornets rimanevano in vantaggio 71-67.
Walker a 4:14 riprovava ad allungare danzando dietro lo schermo alto, più che muoversi il suo era un moonwalker e il suo spostamento quasi sul bordo del semicerchio che indica i tre punti serviva da preparazione per mettere in ritmo l’ennesima bomba, quella del 74-67.
A 3:40 Grant si giocava uno degli ultimi fuochi d’artificio di New York imitando (solo nel risultato) Kemba, tre punti e 74-70. Azione prolungata di Charlotte poi per portare Jefferson alla schiacciata; Hawes in giro artistico nel cuore dell’area passava lo schiacciato a terra corto oltre il corpo di Lopez e Big Al inchiodava a una mano.
Kemba ormai non faceva più notizia poco dopo quando con straordinaria nonchlance realizzava un’altra tripla.
Il quarto si chiudeva con un giro 360° di Jefferson in post che batteva Lopez e iniziava a irritarlo, tanto che lo stesso Robin schiacciava pesantemente a :46.5 dopo essere stato invitato da un buon passaggio sulla baseline destra.
81-72 era il finale di terzo quarto.
 
In avvio di ultima frazione Jefferson dimostrava di essere più in forma di Robin mettendo altri due punti nel pitturato anche se una transizione Galloway/Early a 11:00 consigliava a Clifford di ricorrere a un time-out preventivo.
A 10:37 Big Al segnava con un jumper su O’Quinn dal post basso sx ma Early con una driving a 9:54 realizzava altri due punti.
A 9:41 però Jefferson segnava ancora dalla stessa posizione; indisturbato questa volta con Lin che passando dietro un blocco lo serviva trovandolo pronto all’appuntamento.
Ormai Jefferson spaccava la difesa in divisa bianca, un altro caso a 8:41 quando con una prima finta da fronte a canestro faceva saltare O’Quinn, poi avanzando si arrestava e faceva saltar via anche Amundson che assomigliava a uno di quei giochi in cui i pupazzi schizzano via dalla base.
A Big Al non rimaneva che appoggiare comodamente da vicino l’89-76.
A 8:05 Jefferson faceva il vuoto tra le due squadre realizzando ancora su Lopez per il +15, A 6:35 Charlotte con due punti di Lamb arrivava a toccare il +18 (94-76) prima che 6:05 Vujacic segnasse dalla linea di fondo sinistra dopo uno scambio corto. Sembrerebbe fatta ma, nonostante l’espulsione di Lopez per proteste reiterate con applauso finale (su un contatto sotto canestro con Jefferson difficile da giudicare che gli arbitri premiavano con due FT per il nostro centro più quattro relativi liberi, due tecnici, uno a Lopez e uno ad Anthony) Charlotte si rilassava un po’ e New York sospinta dal pubblico tornava quasi a crederci arrivando a 2:20 sul -9 con una tripla di Afflalo dall’angolo e sul -7 quando Galloway intercettava la palla arancio in difesa e la portava con se in transizione infilando il cesto degli Hornets per il 102-95.
A chiudere la gara però ci pensava un solenne Kemba che potava alto l’onore della Queen City, stessa identica partenza; due blocchi di Zeller, sulla prima azione a 1:22 passava facilmente Galloway e realizzava un’altra tripla, sulla seconda andava a battere il difensore e il doppio aiuto, O’Quinn lo lasciava a metà strada, l’accelerazione era quella di un dragstar e l’appoggio al vetro era altrettanto veloce.
C’era anche il fallo, dalla lunetta Kemba completava portando Charlotte sul 108-97, chiudendo di fatto ogni possibile rientro con questo capolavoro a soli :50.0 secondi dalla fine.
Lin da tre a :05.9 non si risparmiava la fucilata da tre contro la sua ex squadra e il 111-97 finale era servito.
chanyk1
 
Pagelle:
 
Walker: 8
34 pt. (11/18), 5 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Protende sempre più al tiro che all’assist ma è abituato a risolvere le situazioni. Lavora più volte bene con gli schermi tanto che il 7/10 da tre punti è frutto anche talvolta di questa maggior sicurezza nel guadagnare cm preziosi, lui è convinto e va a vincere la gara.
 
Lee: 6,5
4 pt. (2/4), 5 rimb. 6 assist, 1 stoppata. Tiene bene in difesa, qualche volta su Anthony la taglia non lo avvantaggia ma non sfigura di certo, anzi…
 
M. Williams: 6,5
13 pt. (4/11), 3 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Qualche buona iniziativa. Se c’è da sudare anche in difesa c’è.
 
Kaminsky: 7
16 pt. (7/13), 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Parte in quintetto e gioca bene. Mette tiri molto importanti rimanendo concentrato.
 
C. Zeller: 6,5
6 pt. (3/5), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Discreta prestazione anche se Big Al in serata gli ruba minuti e lo oscura.
 
Jefferson: 7,5
24 pt. (11/21), 8 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate. Nottata da dominatore. Manda fuori giri Lopez che frustrato, viene anche espulso. Ha il merito di scavare il divario e finalizzando quasi tutto da solo. Prestazione super.
 
Lin: 6
6 pt. (2/9), 5 rimbalzi, 3 assist. Maluccio al tiro come altre volte, si fa perdonare in altri modi.
 
Hawes: 6
4 pt. (1/5), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. In campo in alcuni momenti felici, contribuisce con una buona stoppata anche se imboccata, anche se gli fischiano 3 secondi in attacco e il tiro risulta troppo approssimativo.
 
Lamb: 6
4 pt. (1/4), 1 rimbalzo, 1 rubata, 1 stoppata. Un +15 di plus/minus, più merito di altri che suo, comunque per quella quindicina di minuti scarsi che gioca una sufficienza la prende.
Coach Clifford: 7
Qualche schema semplice e gioco variato, transizioni che stasera non portano più punti dell’avversaria ma sempre pericolose. Squadra che limita i turnover in modo impressionante e avendo Lin in squadre che talvolta forza, essere la prima a commetterne di meno, è una notizia. La sensazione era di controllo del match ma New York è rimasta agganciata, da ricordare che anche noi eravamo senza Batum.

Game 77; Charlotte Hornets @ Toronto Raptors 90-96

 

Sottotitolo; TardHornets

Jeremy Lin, altra buona serata con 21 punti ma non è stato sufficiente per spingere i Calabroni alla vittoria.

Jeremy Lin, altra buona serata con 21 punti ma non è stato sufficiente per spingere i Calabroni alla vittoria.

Altra trasferta ultra impegnativa per i Calabroni che sul campo dei Predatori cercavano una vittoria difficile.
Sfortunatamente Batum rimaneva fuori per un problema al ginocchio e questo ci faceva perdere un importante costruttore di gioco.
I Calabroni poi dovevano fare i conti anche con la serata negativa dell’architetto Walker che si svegliava solo nei minuti finali, croce e delizia, cercando di trascinare Charlotte a un improbabile rimonta in una gara gestita dai Raptors per almeno tre quarti.
 
Gli Hornets si schieravano in mise viola (dopo la parentesi teal a Cleveland) con; Walker, Lin, Lee, M. Williams e C. Zeller mentre i padroni di casa sul parquet inizialmente andavano con; Lowry, De Rozan, Powell, l’argentino Scola e Valanciunas.
 
Sul salto per la palla a due Valanciunas portava a casa l’oggetto del contendere e Lowry dalla media vanificava la pur buona difesa di Lee centrando in sospensione il canestro.
Charlotte a 11:23 pareggiava con Walker che in entrata saltellava oltre un difensore e alzava il campanile sulla sinistra sopra la difesa dei Raptors dove arrivava alto Zeller a chiudere l’alley-oop.
La parità si ristabiliva anche a un minuto esatto dall’inizio gara dopo che De Rozan aveva centrato due liberi, anche Lin per fallo di Powell dalla lunetta non falliva.
A 10:31 gli Hornets passavano avanti; Lee andava sulla destra e si arrestava per un tiro alla tabella che batteva l’aiuto di Valanciunas proteso con la mano alzata per la stoppata.
Il centro canadese però pareggiava a 10:09 tirando sopra Zeller mentre in difesa andava a stoppare Lin, il quale però non aveva sulle sue orme il lungo a 9:35 quando sceglieva di scagliare una tripla che portava sul 9-6 i Calabroni.
Toronto reagiva e con due penetrazioni e un coast to coast si portava sopra di tre punti.
Le squadre fallivano diverse occasioni, compresa una tripla di Scola che si trasformava in air-ball, ma gli arbitri propendevano per un fallo contro Zeller impegnato nella battaglia sotto il canestro nell’occasione e sull’extra possesso dalla baseline sinistra De Rozan centrava il canestro, così come Jefferson (drive di Lin alla linea di fondo e scarico) da stessa posizione e distanza (media) dall’altra parte del parquet a 6:05.
A 4:48 Jefferson però aveva le sue difficoltà a tenere il centro baltico che dopo essere stato preso per la canotta all’altezza centro schiena usava come perno il piede sinistro per un quarto di giro in allungo, Big Al tentava di abbassare anche la mano che serviva solo da arredo, ma il centro di casa si superava segnando.
Per nostra fortuna falliva il libero, tuttavia il n°17 accumulava altri due punti a 4:11 quando una palla quasi intercettata dalla difesa degli Hornets produceva uno scostamento della difesa sfruttato da Toronto che serviva l’alley-oop comodo sopra Jefferson per il già citato centro.
Lee e Lamb provavano la riscossa; il primo triangolava in verticale veloce con Jefferson e appoggiava, il secondo riceveva da Big Al un passaggio ravvicinato e dalla bassa area destra alzava una parabola vincente per il 15-18.
Un altro fallo (su una palla vagante) veniva chiamato a Jefferson vanificando il recupero della sfera, questa volta però Toronto non sfruttava con Joseph (tripla mancata dall’angolo destro).
De Rozan comunque con uno spin su Lee e nel traffico andava ad appoggiare sulla sinistra del canestro per il 15-20 e nel finale era solo Toronto che accelerava dalla media destra Joseph trovava spazio e ritmo per staccare i padroni di casa che raggiungevano il 16-26.
Courtney Lee osserva la situazione per ceracare d'imbastire una manovra.

Courtney Lee osserva la situazione per ceracare d’imbastire una manovra.

 
L’inizio del secondo quarto era buono per Lin che sfruttava lo scarico di un Jefferson raddoppiato in post basso sinistro per catapultare un macigno da tre punti e accorciare sul 19-26. Ross comunque su un tentativo di tripla subiva fallo da Williams, il suo 2/3 rimetteva 9 punti tra le due squadre che oscillavano dagli 8 (tripla di Kaminsky) ai 10 quando sulla destra Patterson salutava sul primo passo Frank e prendeva la linea di fondo per andare a schiacciare a una mano senza che intervenissero per tempo aiuti a protezione.
Un tap-in di Williams dopo tre errori di Charlotte sulla stessa azione e un ½ di Kaminsky a 8:29 accorciavano il divario a -7, ma un gioco da tre punti di Patterson che tirava una sassata al vetro (ricaduta dentro) con le braccia orizzontali subendo la trattenuta ridava la doppia cifra di vantaggio ai bianchi di casa Casey.
Charlotte non si dimostrava concentrata dalla lunetta e Lin imitava Frank mentre i Raptors facevano giro palla sugli esterni per poi servire Biyombo che era stoppato da Hawes e poi fallato dal nostro stesso lungo sul tentativo di replica.
Biz si dimostrava inconcludente tirando un air-ball e andando corto sul secondo.
Si faceva notare finalmente Marvin Williams che sull’attacco di Charlotte riusciva con abilità a sottrarre un pallone appena recuperato a rimbalzo dai Raptors e poi spostandosi nell’angolo sinistro aspettava il servizio di Lin per assassinare il canestro con la tripla.
Biz segnava da sotto ma a 6:04 Kaminsky aveva il tempo per mirare e segnava un’altra tripla, quella che riportava Charlotte sul -5 (32-37).
Era pura illusione però perché, nonostante a 4:55 Lee con una bombarda dalla diagonale destra riducesse lo scarto a sole 4 lunghezze pro Raptors, i Calabroni subivano 4 tiri liberi (2 di Valanciunas e 2 di De Rozan), allontanandosi nuovamente dal cuore della gara.
Thompson stoppava Hawes, ma Charlotte in difesa recuperava un pallone, attacco in velocità gestito da Lee con doppia opzione sinistra/destra, palla per Kemba a destra, il quale si dimostrava in infelice serata facendosi stoppare da Lowry in rientro.
A 3:06 De Rozan mortificava la pur discreta difesa di lee segnando con poco spazio da sinistra il 37-46, a 2:41 una tripla di Lowry dava altri 3 punti di vantaggio ai Raptors e Clifford chiamava la pausa.
I 12 di svantaggio però a fine primo tempo diventavano 14 con De Rozan incontenibile, su un cambio andava Lin incontro al marcatore avversario che a contatto dall’altezza della lunetta riusciva a segnare ugualmente sbilanciandosi un po’.
42-56 e partita già virtualmente chiusa con i Raptors a fare le prove di playoffs.
 
La squadra di Clifford rientrava sul parquet e a 10:18 segnava due liberi con Marvin.
Il problema De Rozan però rimaneva irrisolvibile dato che sul minimo accenno di penetrazione trovava il contatto e dalla lunetta segnava altri due liberi.
A 8:01 Zeller in aiuto nel pitturato stoppava De Rozan tra il boato di stupore del pubblico, tuttavia la palla spedita oltre il fondo da Zeller consentiva a Toronto di costruirsi un’altra azione poi finalizzata in sospensione da Powell sulla sinistra.
Lee a 7:04 faceva due passi avanti oltre il difensore e da posizione frontale segnava in jumper veloce.
Courtney si trasformava poi in assistman quando passando dietro Zeller si allargava leggermente sulla destra per poi giocare un pick and roll con il nostro centro che rollava bene servito da un assist schiacciato del nostro numero uno effettuato tra Scola e Valanciunas.
Su Cody arrivava però il fallo duro di Lowry che costringeva il nostro centro a passare dalla lunetta.
Da lì pure lui si dimostrava impreciso con un 1/2.
A Cody non mancava certo la grinta, su un rimbalzo offensivo era poco agile e veloce a prendere la sfera che allungava lui stesso con il braccio proteso verso l’esterno, Lowry lo anticipava ma Zeller non demordeva tentando un tuffo che aveva l’effetto di distruggere una sedia della panchina dei Raptors poi portata via.
Charlotte al piccolo trotto ancora ai FT, continuavano a splittare anche Jefferson e Lee che segnava anche con un floater dal pitturato il 55-72, Walker dava qualche piccolo cenno di risveglio con la drive sulla linea di fondo, assist volante per Jefferson che da sotto aggiungeva due punti per Charlotte, la quale traeva beneficio da un dribbling di Walker portato poi a termine con uno scoop shot appoggiato al vetro per il 59-72.
A chiudere il quarto e a far salire ulteriormente il margine di vantaggio rispetto a metà tempo era però Patterson che dall’angolo destro colpiva con la tripla per il 59-75 finale di terzo quarto.
Lamb, impreciso ma utile nell'ultimo quarto.

Lamb, impreciso ma utile nell’ultimo quarto.

 
Charlotte provava a riaprire la gara a inizio ultimo quarto; Lin a 11:37 faceva incassare ai Raptors due FT, Lamb a 11:09 se ne andava sulla linea di fondo sinistra e tirava in uno contro uno realizzando un top shot dalla media e lo stesso Jeremy sparava in faccia a Patterson da posizione frontale infilando una convincente tripla a 10:33 che portava i Calabroni sul -9 (66-75). Cosa volere di più dalla vita?
Una W ovviamente. Purtroppo però l’attacco di Charlotte s’ingrippava senza Batum e con Walker out, a 7:01 uno schermo del mastodontico Biyombo offriva a Lowry la possibilità dell’ingresso frontale e dell’alzata per due punti, cercati e trovati, quelli del +13 Toronto (66-79).
Il play avversario rimaneva caldo centrando due FT, mentre gli Hornets individuavano a destra del canestro dei Raptors la zona vulnerabile e l’attaccavano con Zeller che batteva due difensori in velocità appoggiando la sfera.
A 5:25 Lowry metteva altri due punti allo scadere dei 24 d’attacco, anche se Lin poi s’inventava un numero per far passare la palla tra due difensori, alzando sempre su quella zona di destra un pallonetto vincente.
A 3:33 sembrerebbe tutto finito; Lowry (21 punti in serata per lui) servito da Joseph segnava tirando senza esitazione una bomba frontale da oltre la linea con Lin davanti a lui per il +14 (74-88) ma Charlotte rimonterà 10 punti in tre minuti circa.
Marvin segnava anch’esso una tripla perso dalle telecamere ma in questo finale Lowry sembrava entrare in the zone e segnava un’altra volta dalla grande distanza.
Questa volta Walker pungolato un po’ troppo, trovava la via del canestro per il suo sesto punto di serata.
Kemba provava a guidare la transustanziazione (conversione di pane e vino in corpo e sangue di Cristo), allegoria della rimonta nel finale (anche se il miracolo non riusciva per intero) quando i Raptors s’incartavano in attacco e i Calabroni rientrati sul -6 a 1:09 con una tripla velocissima di Williams venivano accompagnati dal loro play, anche se De Rozan segnava andando a destra battendo l’arrivo di Zeller e la marcatura di Lee.
Walker però in entrata orizzontale da sinistra si schiantava sul pianeta Biyombo rimbalzando all’indietro, tuttavia riusciva a tirare prima di cadere e segnava un gioco da tre punti a 37 secondi dalla fine.
De Rozan (26 punti alla fine) a 26.1 andava in lunetta con gli Hornets che dapprima cercavano di non commettere fallo ma la situazione poi costringeva Walker a commetterlo.
Stranamente il giocatore dei Raptors splittava.
Gli Hornets sotto di 6 (88-94) chiamavano un time-out da 20 secondi.
Walker s’infilava ancora a destra e batteva Biz in velocità, fallo di Biyombo sicuramente non chiamato, dato contro Lowry invece un fallo che dalla ripresa da dietro non sembrava onestamente esserci, mentre Kemba fuori equilibrio realizzava. Walker segnava quindi il 90-94 ma in lunetta sprecava a :22.8 l’occasione importantissima di tornare al -3, così anche se Lee commetteva fallo su Lowry che sbagliava ambo i liberi, Charlotte tentando con un semplice scambio tra Lin e Walker per portare Kemba alla conclusione dall’arco, tirava corto e i padroni di casa finivano per allungare dalla lunetta a :06.1 con Joseph, chiudendo la gara.
Non si può dire che meritatamente visto il risveglio troppo tardivo di Charlotte, alla quale ora non resta che guardare ai risultati delle altre e tentare di portare a casa le ultime sfide di stagione regolare.
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Pagelle:
 
Walker: 4,5
11 pt. (4/16), 2 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Serata nera per Kemba, il quale a 37 secondi dalla fine faceva segnare a tabellino soli 3 punti incredibilmente. Merito della difesa dei Raptors ma anche demerito suo, frustrato e poco attivo, sbagli anche un libero importante dopo aver segnato due canestri notevoli. Domani a New York sarà fondamentale. Serve voltar pagina e ripartire dalle cose buone nel finale.
 
Lin: 7
21 pt. (5/11), 4 rimbalzi, 7 assist. Perde tre palloni ma spinge la squadra. Non cerca di rubare il posto da play a Kemba ma le giocate vengono naturali, un po’ eccessiva forse quella con il tentativo no look di passaggio dietro la schiena per il nostro centro intercettata da Toronto, comunque fa tanto in attacco, 4/6 da tre punti e guadagna anche diversi FT attaccando il pitturato.
 
Lee: 6
11 pt. (5/11), Una stoppata su De Rozan, alcune buone difese. Rimane secondo me inferiore a MKG, mette meno pressione all’avversario talvolta, risultando più pulito ma meno efficace. In attacco fa quello che può, la serata senza Batum e quella no di Kemba gli danno anche qualche responsabilità in più da playmaker.
 
M. Williams: 6,5
15 pt. (5/11), 6 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate. Forse Marvin dovrebbe tornare a recuperare 2/3 rimbalzi in più, un +7 di plus/minus. In difesa dalle sue parti non fanno sfracelli e lui chiude con un 3/6 dalla lunga distanza.
 
C. Zeller: 6
9 pt. (4/6), 6 rimbalzi, 2 stoppate. S’impegna di più di Jefferson in difesa, prova a scendere sulle ginocchia, mette la mano davanti, salta e lotta a rimbalzi, anche se è goffo talvolta. Disfa la panchina dei Raptors producendosi in un salto orizzontale da film da controfigura di Hollywood. Nella media la prestazione.
 
Jefferson: 5
5 pt. (2/9), 11 rimbalzi, 4 assist. Continua su alcune difese a essere blandamente corresponsabile del canestro avversario. Tira giù rimbalzi grazie al fisico ma in attacco combina poco.
 
Kaminsky: 5
9 pt. (3/10), 6 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Vedi Jefferson, solo che lui nell’arsenale ha anche la tripla che tuttavia questa sera spreca troppe volte anche libero. Difesa ancora acerba talvolta.
 
Lamb: 5,5
7 pt. (3/11), 4 rimbalzi. Aiuta la difesa nell’ultimo quarto, dove in avvio da il meglio di se, per il resto, brutta serata al tiro con alcune scelte avventate e alcuni cambi tiro che non hanno prodotto nulla.
 
Hawes: 6
2 pt. (1/3), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Poco tempo in campo. Deve subire un parziale di -7, lui cerca di fare il suo, anche se forse si concede troppi tiri in :08.29.
 
Coach Clifford: 5,5
Squadra che senza i due anelli fondamentali della catena vivacchia pe lungo tempo accontentandosi di sparare in qualche maniera. Sarà decisivo per i playoffs avere Kemba e Batum a disposizione in buone condizioni. La squadra non molla ma il rientro è teatrale e non ha lieto fine.

Game 76; Charlotte Hornets @ Cleveland Cavaliers 103-112

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Sottotitolo: PrevisiHornets
22 pt. di Marvin Williams non son bastati.

22 pt. di Marvin Williams non son bastati.

 
Hornets saliti momentaneamente al terzo posto in concomitanza delle recenti sconfitte di Atlanta e Miami, che, dopo aver vinto due volte contro i 76ers a distanza di pochi giorni, si recavano a Cleveland in questo testacoda shock di classifica.
Impegno sicuramente molto più probante e impegnativo rispetto ai test giocati con il freno a mano tirato contro i poveri Sixers.
Un test anche in ottica playoffs (aggiunti/clinched nella scorsa notte con Chicago che perdendo ci dava la matematica certezza di parteciparvi), con quattro squadre racchiuse in un fazzoletto ad ambire alle prime due posizioni disponibili (terza e quarta) per giocare gara 1 davanti al proprio pubblico e cercare di partire con il piede giusto nella post season.
La previsione era quella di una sconfitta (James 31 pt., Smith 27 e Love 25).
Così è stato ma dopo aver toccato un preoccupante -21, i Calabroni sono riusciti nell’ultimo quarto ad arrivare sino al -4 prima di essere affondati da un paio di triple di seguito.
La squadra c’è e continua a fare il suo mestiere, lottare per ottenere il massimo.
Provarci sempre e dare tutto per non essere insoddisfatti sono le priorità.
 
Gli Hornets si affidavano al solito quintetto; Walker, Lee, Batum, M. Williams e C. Zeller, mentre Cleveland perso Irving per un infortunio alla caviglia mettevano in campo Dellavedova come playmeker, inoltre aggiungevano JR. Smith, LeBron James, K. Love e Mozgov allo staring five.
Kemba Walker in palleggio.

Kemba Walker in palleggio.

 
La prima palla era vinta in due tempi da Zeller ma gli Hornets non sfruttavano il primo possesso con Williams che sparava corto, tuttavia un passaggio sbagliato dei Cavaliers in attacco finiva tra le mani di Zeller davanti al ricevitore Cavs, Cody ne approfittava per andare in elefantesco coast to coast a depositare in allungo a 11:31 portando i primi due punti nelle casse di Charlotte.
I Cavs pervenivano al pari con Love a 11:16, post alto, giro e tiro dal pitturato su Marvin sembrato facile.
Un lungo piazzato di Zeller consentiva ai Calabroni di tornare in vantaggio esattamente dopo un minuto dall’inizio gara, mentre si dovevano attendere ancora un minuto e dieci secondi prima di vedere un altro canestro, quello in floater dalla linea di fondo destra di Marvin per il 6-2.
A 9:24 tuttavia Love si dimostrava ispirato, fade-away al vetro in uno contro uno tirando dalla media destra, altro canestro di un certo spessore che fungeva da trampolino per il pareggio di Cleveland a 9:03 con J.R. Smith che batteva in velocità Walker e appoggiava il 6-6.
Marvin Williams si faceva perdonare dell’errore al tiro precedente a 8:41, la sua tripla questa volta era estremamente precisa e unita al pull-up centrale di Walker a 8:17 spingeva Charlotte sul +5 (11-6).
James iniziava a disputare la sua partita e segnava 4 punti di fila e un floater di J.R. dava anche il primo vantaggio alla squadra di Lue, ma a stretto giro di cronometro rispondeva Marvin Williams (6:07) con un’altra bomba per il 14-12 Hornets. I Cavaliers rispondevano con la stessa arma, tripla di Love a 5:48 dall’angolo destro con i Cavs capaci di muover bene e velocemente palla per portare il loro stretch fours al tiro.
I Cavs prendevano vantaggio e gli Hornets finivano sotto anche perché sull’azione offensiva Love andava a sbattere senza girare intorno a Marvin che lo spingeva a terra per proteggersi sbracciando un po’.
Non veniva dato il flagrant (solo tre flagrant per Marvin in tutta la carriera), ma i Calabroni perdevano comunque il possesso della sfera che nel frattempo aveva raggiunto Batum sulla destra.
Un paio di cinque ristabilivano la pace tra i due.
LeBron da sotto a 4:56 segnava, Williams aveva voglia di stradare e in uno contro uno prendeva la via centrale ma la sua potentissima dunk rischiava di sgonfiare il pallone che schizzava via altissimo dopo aver colpito il secondo ferro. La tripla di Dellavedova dava un vantaggio di 6 punti alla squadra di Lue, ad accorciare era un iperattivo Marvin che correggeva in tap-in.
A riavvicinare ulteriormente i Calabroni erano i giri in lunetta di Thompson e Hawes (0/2 per il primo e 2/2 peri il secondo), sul 18-20, però Shumpert dal mid range destro segnava contro Lamb in allungo oltre un blocco.
Qui i Cavaliers iniziavano la loro corsa che li porterà a condurre 19-29 alla fine del primo quarto.
 
I Cavaliers non si arrestavano nemmeno nel secondo e Shumpert segnava il suo terzo canestro di serata a 11:46 con una dunk, battendo Lee in penetrazione e trovando Hawes in fase di letargo in area.
Una transizione di James a 9:26 era sola una delle tante che i contropiedisti in maglia nera avrebbero sfruttato in serata, a 9:12 invece Lin trovava armonia con Kaminsky dopo che i due in precedenza avevano buttato via un’azione d’attacco.
Il passaggio del piccolo tagliava la difesa di Cleveland e consentiva al carrarmato di andare a schiacciare per il 25-38. Altra bella azione di Charlotte a 8:51 quando Lee in corsa riceveva il passaggio, fintava in modalità slow motion senza mai arrestare però la sua corsa, grazie al movimento particolare e fluido sfuggiva al difensore e si catapultava in area per l’appoggio vincente.
I Cavalieri purtroppo però inanellavano una serie canestri anche pesanti come quelli di Frye dall’angolo sinistro e di Dellavedova (open a 6:47) che davano il +19 ai Cavalieri.
Charlotte a 5:09 chiedeva il time-out dopo aver subito un layup di Thompson a 5:17 che da sotto segnava su assist di Shumpert che nell’azione faceva annotare a tabellino anche il rimbalzo offensivo.
Pesante il -21 che faceva pensare a una sconfitta epocale. Invece rientrava Williams e segnava due punti per Charlotte. Walker aiutava riportando a -15 i Calabroni ma per un fallo di Zeller su Thompson (spina nel fianco con i rimbalzi e il gioco da sotto) speso nel semicerchio, il lungo avversario segnava un punto al quale si aggiungevano i tre di Love a 2:12 per il 33-52. Un parziale di 9-6 pro Charlotte portava nel finale le squadre a riposo sul 42-58 Cleveland.
Lin in entrata.

Lin in entrata.

 
L’inizio del penultimo quarto riportava rapidamente sulla doppia decina il vantaggio della LBJ band, Love e una schiacciata di Mozgov registravano il 42-62, Clifford chiamava time-out e a 10:29 cominciava la rimonta dei teal; Walker in salto galleggiava mentre veniva toccato da Dellavedova, Kemba così decideva di cambiare opzione, dal passaggio al tentativo di tiro, sapendo che avrebbe ottenuto quasi certamente tre liberi.
Così era, gli sfruttati erano due ma servivano sempre a Charlotte per rimontare, anche perché Cleveland nonostante una tripla di Smith con Lee rimasto dietro un blocco, faceva fatica a segnare ora, mentre a 9:23 Kaminsky dalla diagonale sinistra segnava il 47-65.
A 7:49 LeBron s’involava in uno dei suoi classici contropiedi ma l’appoggio invece della schiacciata risultava controproducente perché in rimonta decollava Lee nel pitturato e con la mano destra cancellava con forza e tempismo l’appoggio della star avversaria.
Kemba saliva di tono e dopo aver portato a spasso Love, lo batteva dalla diagonale sinistra dopo essersi preso spazio e ritmo per la tripla del 55-69.
Hornets che, sempre con Walker, raggiungevano anche il -8 a 4:14.
Kemba recuperava un passaggio su uno scarico mal effettuato dal fondo di James, coast to coast e gioco da tre punti andando a sbattere contro Dellavedova in attacco.
Il runner aveva una parabola che superava Love e dopo la trasformazione dell’aggiuntivo Charlotte andava sul 63-71.
J.R. dalla diagonale destra però segnava anch’esso la tripla mentre a 3:21 segnava ancora il nostro play (23° punto). Il quarto terminava sul 61-76.
 
Un -15 non dava molte speranze a Charlotte a soli 12 minuti dalla fine.
Pochi canestri nei primi due minuti ma Hawes prendeva un rimbalzo offensivo e dava a Walker per la sospensione da due punti vincente.
Sempre Spencer guadagnava un altro rimbalzo offensivo e mettendosi in proprio realizzava da sotto, anche se Smith si lamentava con gli arbitri per un ipotetico tocco sul braccio del nostro doppio zero.
A 9.48 però una delle classiche docce fredde da rimonta; lee provava da dietro a dare una manata alla palla per non dare avvicinare James a canestro mentre era voltato, la stella dei Cavs però andava ad allungarsi nella vernice segnando un gioco da tre punti (1/1 FT).
Hornets che decidevano di attaccare il ferro con più continuità finalmente e un’entrata in diagonale da destra di Lin che chiudeva in reverse layup a 8:05 valeva l’81-89.
Frye falliva la tripla mentre Shumpert non sbagliava il pull-up frontale.
A 6:33 un pick and pop portava sul lato sinistro Hawes libero di colpire da tre punti (84-91), peccato che Love appena rientrato segnasse dalla distanza.
Tornati a -10 i Calabroni ripartivano con una bomba di Lin per l’89-96.
Un lungo jumper di lee dalla sinistra più una spallata di Love su Lin nella stessa azione consentivano agli Hornets di raggiungere il -4 a 4:24 dall’ultima sirena.
Sfortunatamente nonostante le marcature, i lati del campo si mostravano fragili per Charlotte che subiva le triple di Smith e di Leve su Zeller per il 94-104.
A 2:32 dalla fine segnava Marvin il 97-104.
A 2:10 Dellavedova smistava il suo solito assist per l’alley-oop da copertina di LBJ che appendendosi realizzava il 97-106.
Il finale diceva che gli Hornets uscivano sconfitti dalla Q.L.A. 103-112.
 
Dopo aver subito transizioni, ci siamo svegliati e abbiamo contrattaccato con la stessa arma finendo per fare meglio, così come nettamente superiori siamo stati ai liberi.
I problemi sono stati i rimbalzi offensivi e le percentuali dal campo di Cleveland.
Super serata per loro nel tiro da tre, beffati con la nostra stessa arma.
 
chacle2
Pagelle:
 
Walker: 6,5
29 pt. (9/19), 6 rimbalzi, 7 assist, 4 rubate, 1 stoppata. Perde 4 palloni, per il resto gara positiva.
 
Lee: 5,5
11 pt. (5/13), 1 rimb., 3 assist, 3 rubate, 1 stoppata. Difficile dargli un voto, a volte lo battono dietro a un blocco, sfruttando velocità o altro, lui va un po’ a tratti. Dalla super difesa a quella un po’ meno forte. Attacco da transizione.
 
Batum: 5
5 pt. (2/6), 5 assist. Cliente ostico e lui non in una delle sue serate più brillanti.
 
M. Williams: 6,5
22 pt. (8/11), 6 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. +8 di plus/minus, quello più alt per noi. Magari su LeBron nel finale non è certo il massimo, comunque ottima serata al tiro e punti pesanti. Un po’ nervosetto in un paio d’occasioni, molto fisico.
 
C. Zeller: 5
8 pt. (2/6), 6 rimbalzi, 1 assist, 5 rubate. Nel traffico recupera qualche Pallone ma dietro ricorre al fallo una sola volta e nel pitturato siamo attaccabili.
 
Hawes: 5,5
(3/8), 9 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Cifre discrete, rimbalzi importanti ma senza troppo costrutto, talvolta in difesa appare spettatore. -8 di plus/minus.
 
Lin: 5,5
14 pt., (3/9), 3 rimb., 1 assist. Troppe palle perse da Lin, un paio di passaggi sono anche geniali ma i nostri lunghi sono dei bradipi a volte. Quando attacca bene mette in difficoltà i Cavaliers.
 
Lamb: s.v.
0 pt. (0/0), in 3:53. Appare come la Madonna e scompare senza eccessive colpe in difesa.
 
Kaminsky: 5
5 pt. (2/4), 4 rimb., 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Anche lui o è fuori tempo o molle a volte dietro. Una sua chiusura tardiva nell’ultimo quarto ci costa il canestro di Love, ma anche prima un salto fuori tempo costa una dunk (menzionata sopra) di Mozgov che aveva via libera ricevendo dal pass. In angolo dx di Dellavedova.
 
Coach Clifford: 6
Deve rinunciare a Jefferson con il quadricipite destro contuso. Lo rivedremo all’opera nelle prossime. Il suo tentare di cambiare su LeBron in certi frangenti non produce gli effetti sperati. Risistema l’attacco nel secondo tempo. Nel primo andiamo male.

Playoffs 2016

Nel caso in cui qualcuno se lo fosse perso…

Gli (sarebbe ridicolmente “i”, ma dato che suona malissimo, io continuerò a scrivere gli) Charlotte Hornets si qualificano per i playoffs 2016 anticipatamente, grazie alla sconfitta di Chicago nella notte che è caduta preoccupantemente in uno scontro diretto casalingo. Detroit si è imposta 94-90 sul parquet della Wind City.

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Qualificazione direi prodigiosa viste le difficoltà avute quest’anno in termini d’infortuni (su tutti quello di MKG avuto a disposizione per sole 7 gare) arrivata a sette partite dalla fine della regular season mentre occupiamo la terza piazza a Est (complice la sconfitta di Miami a Portland nella notte) nell’attesa di scendere in campo la notte a Clevaland.

 

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Congratulazioni a tutta la squadra, ai preparatori e anche a Cho e Clifford, che dopo il fallimento della scorsa stagione, hanno messo in piedi una squadra capace di raggiunger l’obiettivo prefissato nonostante gli ostacoli.

Dato che l’appetito vien mangiando, vedremo se i nostri Calabroni saranno affamati nei playoffs…

 

 

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PunzigliHornets 6

Punzidefinit.

Torna dopo un  periodo di sosta un pochino più lungo del previsto (dovuta a impegni improrogabili dell’autore), la rubrica di Giuseppe Punzi.

Ecco il suo pensiero a meno di due settimane dalla fine di questa stagione regolare:

“Hornets, si!

Quando all’inizio della stagione l’infortunio di Michael Kidd-Gilchrist aveva spento molti dei sogni di gloria per noi tifosi teal & purple, lo spettro dell’ennesima stagione destinata all’oblio volava alto sulla Time Warner Cable Arena.

Il basket però è un’altra cosa e a sette partite dalla fine della stagione regolare i nostri Calabroni condividono con Miami il terzo record nell’Eastern Conference.

La classifica dell'Est aggiornata a oggi 2 aprile 2016.

La classifica dell’Est aggiornata a oggi 2 aprile 2016.

La squadra di Coach Clifford, appena nominato a est Allenatore del mese di Marzo, ha vinto tredici delle sedici partite in calendario lo scorso mese e continua a non fermarsi, a un ritmo che potrebbe renderci ostici anche nella post season.

La chiave? Una squadra cui “Cliff” ha insegnato a essere offensivamente rispettabile e un Kemba Walker che si sta finalmente affermando come uno dei primi giocatori di questa lega, anche per leadership.

Siamo sopravvissuti e abbiamo sbaragliato la concorrenza in un Eastern Conference che non si mostrava così competitiva da anni e adesso non ci resta che aspettare, concludere la stagione al meglio e non temere l’avversaria, qualunque essa sia”.

Game 75; Charlotte Hornets Vs Philadelphia 76ers 100-91

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Sottotitolo; LiberaziHornets
"Moon" Walker, 27 pt. e 11 rimbalzi nella serata.

“Moon” Walker, 27 pt. e 11 rimbalzi nella serata.

 
Forse all’Alveare c’è rimasto ancora quel rumore di catene trascinate che nell’immaginario occulto occidentale proviene da un punto irriconoscibile e viene addebitato generalmente a delle anime in pena identificati come fantasmi.
I fantasmi delle Linci, dei tifosi dei vecchi Charlotte Hornets che videro scomparire la squadra e il vecchio Alveare e quelle dei fan in trasferta dei fantasmatici 76ers si mescolavano nella notte.
Merito della squadra farle evaporare dal mondo terreno, liberandole dal loro tormento, parlando almeno di quelle anime in pena provenienti dal passato teal & purple o orange…
Non è stato facile però.
Un quarto e mezzo di sofferenza giocato alla pari, lo stacco e il rientro nella parte centrale dell’ultimo quarto dei Sixers, sino al -4, poi ci pensava Kemba a cambiare il sound dell’arena infilando due triple inframezzate da una dunk di Zeller, così si udiva il ronzio dello sciame dei Calabroni tornati a invadere l’arena mentre passava la paura e gli Hornets si portavano matematicamente a una sola vittoria di distanza dai playoffs.
Pochi fronzoli, molta concretezza, Clifford è nominato coach del mese di marzo.

Pochi fronzoli, molta concretezza, Clifford è nominato coach del mese di marzo.

 
Coach Brett Brown scendeva in North Carolina mettendo in campo quello che aveva a disposizione e nella fattispecie; I.Smith, Canaan, H. Thompson, Grant e Landry, sperando da qui alla fine di evitare di essere la peggior squadra della storia in termini di W/L sulle 82 partite (dispiace sempre comunque vedere una squadra così mal messa, infortuni a parte).
Gli Hornets utilizzavano il loro solito quintetto; Walker, lee, Batum, M. Williams e C. Zeller, con ormai Jefferson tenuto ormai per differenti ragioni in panchina dal coach del mese Clifford (nominato dalla NBA).
Batum e la classifica prima dell'inizio della sfida.

Batum e la classifica prima dell’inizio della sfida.

 
L’inizio era ancora un po’ trascinato nonostante Zeller conquistasse la palla a due, Lee provava la soluzione andando da solo a crearsi il tiro che risultava un po’ corto e storto, Thompson prendeva l’entrata e portava in vantaggio i 76ers.
A pareggiare prima e a portare in vantaggio Charlotte poi, ci pensava Walker che a 11:10 segnava con un floater e a 10:38 infilava due FT per un fallo di Landry sottomisura.
Lo stesso numero 7 avversario però si faceva trovare a rimorchio su una transizione fallita dai suoi e con il tap-in, correggeva l’appoggio erroneo.
Primo quarto equilibrato che vedeva le squadre sempre vicine; Batum concedeva due FT a Grant e i 76ers andavano sul +2, Marvin pareggiava a 9:21 sempre dalla vernice, inoltre andava in lunetta per uno scontro con Thompson ma falliva la conclusione.
Grant in penetrazione dava il nuovo vantaggio a Brown ma su un fast break Cody cedeva la sfera a Lee sulla destra tagliando fuori Canaan, la nostra guardia appoggiava così l’otto pari.
A 7:37 arrivava il primo +3 di Charlotte; Lee in versione uomo assist dava a Batum che faceva colpire al pallone i ferri in maniera divertente prima che la stessa, dopo essersi impennata, ricadesse esattamente al centro dell’anello.
Il primo +3 ottenuto dagli Hornets era di buon auspicio per aumentare il vantaggio; a 6:43 Zeller s’inseriva come una freccia nera, al resto pensava un no look pass teso di Kemba a tagliare la difesa, perfetto tempismo tra i due ma a rovinare tutto c’era il fallo di Stauskas.
Cody riusciva solo a far toccare il ferro alla palla, tuttavia i liberi andavano a segno.
Phila tornava a -1 con due canestri consecutivi, Kemba in modalità attacco aggressivo a 5:51 andava a bersaglio, ma Stauskas a 5:36 infilava la tripla del 15 pari dopo che sulla stessa azione Zeller era riuscito inutilmente a fermare Landry stoppandolo.
A 5:21 Kemba aumentava il suo score segnando altri due punti, Zeller continuava a mostrare rapidi inserimenti, nessuno lo seguiva, Batum era rapido quanto Kemba nel passaggio e il taglio riusciva alla perfezione; Cody si permetteva anche il lusso della schiacciata (a 4:47) in mezzo al deserto del pitturato avversario.
McConnell su un tentativo di tener in campo il pallone combinava mezza frittata perché lasciava in mano palla a Lin che in transizione aveva vita facile a infilarsi in mezzo a un paio di canotte bianche e a segnare.
Entrava anche Kaminsky il quale aveva un impatto positivo andando a murare un passaggio di Smith, sul tentativo di lancio per il contropiede arrivava il fallo e a 2:06 l’americano di origine polacca andava in lunetta splittando, tuttavia risultava problematico il rimbalzo per i 76ers che mandavano il pallone oltre il fondo pasticciando.
Sulla rimessa di Lamb la palla perveniva a Lin che fintava mentre convergevano su di lui alcuni difensori, Brand troppo aggressivo saltava sopra di lui mentre Jeremy lanciava la palla dietro di se con una specie di cucchiaiata che diventava uno splendido circus shot oltre che un gioco da 3 punti completato a 2:04 per il 25-19.
I Sixers però non ci stavano e chiudevano il quarto con le bombe di McConnell e Covington (su Jefferson in uscita sulla diagonale destra dopo una serie di passaggi Phila) che chiudevano la frazione sul 25 pari.
Kaminsky al tiro.

Kaminsky al tiro.

 
Un jumper di Brand dalla media a 11:37 battezzava ancora Jefferson dando un minimo vantaggio agli ospiti.
Charlotte soffriva; Lamb si faceva stoppare da Grant e in difesa andava a commetter fallo sul tentativo di tripla di Stauskas.
2/3 per il tiratore in canotta bianca e Charlotte sotto di 4 a 10:44.
Lamb a 9:43 con gli Hornets sotto di 4 si riscattava parzialmente appoggiando al vetro, anche il nostro centro del Misssisipi si redimeva e iniziava a produrre punti; prima dalla lunetta con un 2/2 dopo aver subito fallo, poi a 8:24 con le sue finte tra il 7 e il 39 pescava il numero jolly, canestro e gioco da tre punti per andare finalmente in vantaggio (34-32).
Lamb a 8:01 si riscattava definitivamente sfruttando un blocco alto, fingendo disinteresse partiva rapido e deciso, il n°31 rimaneva lì, Jeremy atletico arrivava sino al ferro per segnare un fing and roll e mettere anche il libero addizionale.
Phila non demordeva e segnava una bomba con Thompson. Kaminsky in blocco in movimento faceva perdere un pallone ai nostri ma poi servito da Lin schiacciava il 39-35.
Il nostro Frank beneficiava di un altro passaggio secco, questa volta era Batum a innescare il carrarmato che cannoneggiava da oltre l’arco facendo esplodere il canestro per il 42-35.
Landry ne infilava due ma dal corner sinistro un passaggio verso Jefferson sotto canestro era manna per il nostro n°25 che avvantaggiato da posizione e stazza non aveva difficoltà a battere la difesa ospite.
I Calabroni sfruttavano sicuramente meglio le ripartenze ed era il caso di Kaminsky che giovava di un tre contro uno a 5:59 per aumentare il proprio bottino personale.
I miscredenti di Jeremy Lin dovevano fare ammenda poco più tardi quando il taiwanese slalomeggiava in drive e con un tocco magico ravvicinato comandava al ferro di far entrare la palla a spicchi.
Grant da tre a 5:18 realizzava il 48-43, Clifford vedendo subire troppe triple chiamava la pausa tattica.
La partita, a parte qualche bella giocata già descritta, non era estremamente piacevole ma un po’ spezzettata e si entrava anche in una fase dove le squadre commettevano diversi errori, ma gli unici a segnare erano i teal & purple che con due FT di Lee a 2:47 raggiungevano il vantaggio in doppia cifra (56-45). Brand segnava un gioco da tre punti, Canaaan invece avrebbe la possibilità di portarne a casa altrettanti passando dai liberi (Kemba foul) ma il suo 2/3 si limitava a far rientrare sul -6 (56-50) Philadelphia a un minuto esatto dall’intervallo.
A riposo si andava sul 59-50 dopo aver visto anche il primo tiro tentato da Brand da tre punti in stagione; la palla smussava solo il secondo ferro andando lunga.
 
Dopo qualche canestro da ambo le parti, ecco una possibile azione da highlight dell’anno per quanto riguarda gli Hornets; Marvin Williams si dimostrava insolitamente ultra aggressivo e andava con una mano a tutta potenza a schiacciare in faccia al povero Landry.
9:31, +13 Charlotte (67-54).
La squadra di Clifford raggiungeva anche il +16 con Kemba, il quale sfruttava con la bomba da tre punti il buon lavoro dei compagni, abili a raccogliere in attacco alcuni rimbalzi offensivi dopo qualche errore al tiro di troppo della squadra in maglia nera (+16).
Grant interrompeva il parziale splittando dalla lunetta.
Batum segnava il 73-60 a 5:36 mostrando un bilanciere nell’addome; tiro cadendo in avanti un po’ sbilanciato dal lato sinistro e palla nel cesto per stupire il pubblico.
Il distacco oscillava tra numeri superiori ma pur sempre vicini alla decina; a 1:09 Lin sfornava un assist nello stretto per Jefferson che schiacciava in faccia a due difensori avversari per il 79-66.
A :33.9 Kemba fissava il punteggio di quarto con il 2/3 ai liberi (il primo, errato da Walker, era stato assegnato per una protesta di Brand).
81-66 al piccolo riposo di due minuti che non faceva presagire tensioni per l’ultimo quarto.
I Sixers scendevano anche sotto la decina, vedi prima Stauskas a 8:41 che con due punti riavvicinava i suoi colori a -11, poi Grant con due FT a bersaglio a 8:15 mandava il maxi schermo sull’83-72.
Lo stesso Stauskas e Brand, segnando due liberi a testa facevano corrucciare Clifford che prendeva in faccia un pericoloso parziale di 7-0.
A 4:57 gli avversari erano tornati al -4.
A far passare però definitivamente la paura ai Calabroni era Kemba che segnava due triple (4:42 e 3:18), inframezzate da una bella dunk di Zeller (3:39), pescato sotto canestro con un passaggio lob con il contagiri da Batum.
L’ultima tripla di Walker su scarico di Batum era comunque un’open che cacciava a -12 gli avversari chiudendo di fatto le porte in faccia a un eventuale rientro degli avversari.
Terminava 100-91 con i Calabroni ormai a un passo dalla qualificazione matematica ai playoffs.
Williams sovrasta Landry in schiacciata.

Williams sovrasta Landry in schiacciata.

 
Tra l’altro nella notte perde Detroit in casa contro Dallas 89-98, mentre Toronto passava a Memphis 99-95 e Cleveland dopo un supplementare batteva 110-108 Atalanta sul terreno nemico. Miami ha vinto a Sacramento mentre Boston ha compiuto l’impresa a Oakland facendo cadere l’imbattibilità stagionale dei Warriors. 109-106 per i verdi il finale. Tonfo pesante e vittoria al piombo per Boston che ora avrà gare più semplici delle ultime tre per arrivare nelle ultimissime battute di stagione, agli scontri diretti, uno anche con Charlotte…
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Pagelle:
 
Walker: 7,5
27 pt., 11 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Magari non entusiasma come altre volte, ma fa vedere che quando serve veramente c’è. Due triple scaccia paura nel finale che dimostrano anche il lavoro fatto per migliorare da quella distanza. Va in doppia doppia.
 
Lee: 6
4 pt. (1/7), 5 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. I suoi avversari non fanno sfracelli, anzi… però anche lui in attacco è meno brillante del solito.
 
Batum: 7
19 pt. (8/17), 4 rimbalzi, 7 assist. Quando scriviamo assist possiamo spesso calcolarlo all’europea, come passaggio decisivo che mette l’uomo in condizioni semplici di segnare. Un signor assistman e anche un esterno che mette dei bei canestri, anche se a volte esagera. Fossi in Jordan inizierei a parlargli di un progetto futuro.
 
M. Williams: 6
7 pt. (3/9), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Forse un po’ frustrato, non gli riesce a segnare nemmeno una tripla durante la serata, decide di vendicarsi andando a posterizzare Landry con una schiacciata devastante. Forse esagera a infierire, ci riprova poco più tardi ma Landry gli dice preventivamente di no, abbassandogli il braccio con una manata irregolare.
 
C. Zeller: 7
8 pt. (3/5), 9 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate, 1 stoppata. Attivo. Oscilla tra il 6,5 e il 7, arriva a 2 pt. e un rimbalzo dalla doppia doppia. Belli gli inserimenti, utile in difesa, propendo per il 7.
 
Jefferson: 7
13 pt. (4/8), 7 rimbalzi, 1 rubata, 2 stoppate. Big Al dopo due canestri subiti innocentemente decide di scatenarsi con il suo gioco fatto di pump fake e movimenti old style. Troppo per Phila e Charlotte ripassa avanti, anche se qualche volta lo fermano la sua prova aiuta i Calabroni.
 
Lin: 7
9 pt. (4/8), 4 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata, 1 stoppata. L’onesta difesa c’è, spinge e da energia, assist meritevoli, più un circus shot magnifico.
 
Kaminsky: 6,5
8 pt. (3/7), 6 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Buon impatto di Frank che segna 5 punti consecutivi.
 
Lamb: 6
5 pt. (2/5), 4 rimbalzi, 1 assist. Tra azioni negative e positive merita una sufficienza, tendente anche a qualcosa di più.
 
Coach Clifford: 6,5
Coach del mese e squadra che a marzo si è tolta parecchie soddisfazioni, nella notte doveva solo controllare che I Sixers non gli facessero il classico scherzo del pesce d’aprile. Lui fa il suo. Cerca di tenere l’attenzione alta, chiama i suoi giusti time-out. Phila per un po’ rimane ancorata, poi nel finale il gioco di squadra e la qualità superiore degli uomini della Queen City viene fuori.