Piccole scosse di assestamentHornets

 
Non siamo su Nettuno, dove i venti possono spirare anche a circa 1.400 km/h né su Marte dove l’atmosfera è rarefatta, così i diavoli di sabbia scatenano tempeste dello stesso materiale che possono ricoprire anche l’intero pianeta.
 
Siamo sul pianeta Charlotte, dove i refoli di un mercato estivo fatto per compensare le perdite dei giocatori partiti è sembrato a molti di noi tifosi sottotono.
Personalmente al momento valuto Sessions un gradino sotto Lin e Belinelli che pur ha i suoi colpi, dovrà sudare per non far rimpiangere Lee, anche se i due hanno caratteristiche diverse.
Al centro dell’attacco un punto interrogativo.
Hibbert partirà titolare o vi sarà il tentativo di lancio definitivo di Zeller?
Hawes per ora è ancora nel roster nonostante gli Hornets abbiano paventato la cessione.
Negli ultimi giorni l’atmosfera Hornettiana più che spazzata da venti impetuosi è scossa al suolo da qualche scossa di assestamento, essendo arrivati giocatori per completare il roster, certamente non di grido ma interessanti rimpiazzi che, se confermati (non escludo possa arrivare altro per fare una scrematura come lo scorso anno), avranno probabilmente poco spazio per mettersi in mostra in Regular Season.
Mike Tobey e Treveon Graham sono i due nuovi nomi che infoltiranno la pattuglia che potrebbe ampliarsi ancora prima di scendere ai classici 15 uomini per la stagione.
 
Tobey è un centro di 213 cm nato il 10 ottobre 1994. Ha giocato i mondiali under 19 FIBA con gli States che hanno conquistato l’oro nel 2013, top rebounder con nove nella partita nel girone con la Russia.
Ha giocato al college nei Virginia Cavaliers dal 2012 sino a quest’anno e nel 2015 è stato il miglior sesto uomo dell’Atlantic Coast Conference.
Dovesse rimanere nel roster, curiosità… probabilmente cercherà d’avere il numero 10 perché è nato alle 10 del 10 ottobre e pesava 10 pounds.
Per lui sarebbe il debutto nella NBA dopo aver giocato per gli Hornets (a Orlando) e i Jazz (a Las Vegas) nella Summer League.
tobey stats

Mike Tobey-

Mike Tobey-

 
Chi invece non è nuovo alla NBA, seppur abbia giocato solamente due partite, è Treveon Graham, 198 cm per 98 kg, shooting guard nata il 28 ottobre 1993, che con gli Utah Jazz ha giocato due spezzoni di partita contro T. Blazers e Suns.
Il suo 0/8 dal campo non fa certo impazzire per dirla eufemisticamente, in 19 minuti totali ha collezionato 2 rimbalzi e un assist più un punto messo dalla linea dei liberi (1/2).
Facendo un passo indietro, ha giocato per i Rams della Virginia Commonwealth University, con loro nell’anno del debutto segnò 7,0 punti e prese 3,2 rimbalzi di media a partita.
Nel 2013/14 contribuì a far entrare il suo team tra le qualificate della preseason AP Poll con una vittoria importante sul campo di Virginia.
22 punti più un gioco da tre punti chiave a un secondo dalla fine. Arrivò al suo ultimo anno (2014-15) a realizzare da titolare 16,2 punti e a catturare 7,1 rimbalzi di media in 33 partite.
L’anno scorso finì agli Idaho Stampede, squadra affiliata ai Jazz, team NBA con il quale come già detto debuttò.
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Ultima nota di colore, tra l’altro appena scelte le nuove Honey Bees, ecco Kat spuntare come dance breaker della settimana su Sport Illustrated dove c’è una lunga serie di foto che la ritraggono anche insieme con altre Honey Bees come Lauren e K.T..
Un po’ rovinate le prime dall’eccessivo ritoccato da Fotoshop (o simili) che la rende somigliante a un’aliena, complimenti a lei comunque, un po’ meno per le domande dell’intervista.
Ecco il link dell’articolo:
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Once upon a time

ddddddnce upon a time l’All-Star Game a Charlotte, ma la National Basketball Association ha deciso da qualche ora di cancellarlo.

 

 

Cos’è successo nel frattempo?

Il 23 marzo scorso in North Carolina il governatore Repubblicano Pat McCrory (il quale saputo della cancellazione ha detto che la NBA ha interpretato male le leggi e diffamato la popolazione del North Carolina”) aveva introdotto una legge discriminatoria ribattezzata da qualcuno come “anti-gay” approvata il 23 marzo scorso.

Ne avevamo già scritto sul blog a suo tempo.

Qui trovate un articolo in inglese sullo spostamento possibile:

http://sports.yahoo.com/news/nba-pulls-2017-all-star-game-from-charlotte-focuses-on-new-orleans-190148437.html

Il comunicato della NBA è inequivocabile: “La NBA ha deciso di spostare l’All-Star Game del 2017 da Charlotte, con la speranza di poterlo organizzare lì nel 2019. Sappiamo che la NBA non può scegliere le leggi di ogni città, Stato e paese in cui ha degli interessi, ma non crediamo di poter organizzare con successo le nostre esibizioni All-Star a Charlotte nel clima che si è creato con l’approvazione della HB2” (o LGBT), la sigla con cui è conosciuta la legge negli Stati Uniti.

Delusione per gli Charlotte Hornets che si erano schierati con la NBA ma evidentemente non è bastato.

Jordan e la società hanno postato in maniera non polemica questo pensiero mostrando un’immarcescibile fede (almeno di facciata) su un eventuale All-Star Game futuro promesso alla Queen City dalla lega nel caso le condizioni mutassero come già fatto intuire nelle righe soprastanti:

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Negli ultimi mesi anche Bruce Springsteen avrebbe dovuto tenere un concerto a Greensboro poi cancellato per gli stessi motivi, hanno «interpretato male le nostre leggi e diffamato la popolazione del North Carolina».

Dove si terrà ancora non si sa, se dapprima Atlanta aveva tentato di soffiare a Charlotte la parata di stelle, un paio di giorni fa si parlava d’Orlando per la strage avvenuta nel locale gay poco tempo fa, nelle ultime ore prende quota l’ipotesi New Orleans (ospitò l’All-Star Game nel 2008 e due anni fa nel 2014), come se dal buco nero che ha inghiottito Charlotte spaghettificando e poi ricomponendo la materia uscisse da un buco bianco qualsiasi cosa transiti di lì…

Insomma… in generale la stagione non parte sotto i migliori auspici, risulta più grigia, da quel trampolino di lancio che furono gli scorsi playoffs pare essersi già esaurita la spinta propulsiva, mentre gli uomini del roster di Charlotte ormai contano 14 unità e si aspetta di capire se chiuderà il buco uno stipendio minimo o si riuscirà a piazzare magari un colpo in extremis sfruttando qualche exception rule.

Il roster attuale.

Il roster attuale.

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Il paradosso di Fermi e mercato fermo.

Nulla di clamoroso sotto il sole di Charlotte.

Nel 1950 in New Mexico si discuteva l’esistenza di forme di vita aliene, uno scienziato passato alla storia, Enrico Fermi, si chiedeva data l’immensità della nostra Via Lattea, della nostra galassia, come mai non avessimo ancora incontrato forme di vita aliene in grado di comunicare o di arrivare sulla terra.

Ci sono? Dove sono?

Esopianeti solidi e non gassosi ce ne sono molti, ma nessuno si è mai fatto vivo, quindi la domanda è: “Dove sono finiti tutti?”

Trattasi del paradosso di Fermi.

Se sostituissimo i pianeti con i big della NBA potremmo chiederci la stessa cosa.

Perché non arrivano sul pianeta Charlotte?

Sappiamo che esistono in questo caso gli alieni del basket ma forse la Queen City, nonostante il miglioramento recente, gli scorsi playoffs giocati, un presidente iconico che per sua stessa ammissione però non ha super poteri nel portare a Charlotte giocatori più interessati alla carta verde o a essere inseriti immediatamente in una contender, insieme a Cho dichiarò di voler migliorare la squadra per entrare nelle prime quattro a Est non stanno attuando tuttavia il piano che i tifosi si aspettano che avrebbe previsto almeno con un acquisto pesante per dimostrarsi più solidi, anche in ottica vetrina All-Star Game al momento il mercato non è eclatante, all’altezza delle premesse, ma potrebbe essere stato ancora una volta centrato. Solo in campo potrà dare una risposta.

Dwight Howard si è piazzato ad Atlanta a cifre inferiori a quella prospettate in avvio di mercato, Horford è a Boston a rinforzare una concorrente a Est mentre “noi”, dopo aver messo sotto contratto lo svalutato Hibbert (scommessa di Cho) per 5 milioni, abbiamo rinnovato ufficialmente Marvin Williams (che percepirà circa 12,25 mil. quest’anno), ricordato Brian Roberts come terza PG al minimo salariale per un veterano e aggiunto Ramon Sessions (al posto di Lin) per 6 milioni, abbiamo perso Troy Daniels, il quale con una sign and trade si è recato a Memphis.

L’anno scorso tirò con il 48,4% da tre punti (59/122) con 242 punti totali scendendo in campo 43 volte.

Gli Hornets in cambio ricevono denaro e una trade exception disponibile per un anno.

Ci si aspettava qualcosa di meglio rispetto al passo successivo compiuto dalla franchigia, ovvero mettere sotto contratto per due anni Christian Wood, una PF impegnata nella Summer League con Philadelphia.

Christian Wood accolto dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

Christian Wood accolto dalla pagina ufficiale degli Charlotte Hornets.

Personalmente avrei tentato prima, ad esempio, per uno Speights finito ai Clippers per cifre modeste.

Wood, nato il 27/9/1995, l’anno scorso giocò anche in 17 partite per i 76ers in Regular Season, realizzando di media 3,6 punti e catturando 2,2 rimbalzi in 8,5 minuti a partita.

Il prodotto di UNLV andrà a rinforzare un reparto lunghi che ora presenta numerosi elementi quali Hibbert, Zeller, M. Williams, Kaminsky, Hawes (gli Hornets hanno manifestato l’intenzione di cederlo), Hansbrough (dovesse essere rifirmato) e lo stesso Wood che porta a sette il numero di ali grandi e centri.

https://www.youtube.com/watch?v=Hyt5McHmIKg

Sopra, la sua diesamina prima d’entrare in NBA e delle azioni personali con i Sixers lo scorso anno.

Cho sostanzialmente sta puntellando e sta inserendo tasselli per il gioco di Clifford, la domanda è se basterà, se la qualità sarà sufficiente a sopperire eventuali gap tecnici o fisici contro altri team che paiono rinforzati, se il gioco di Clifford non sarà ormai troppo prevedibile per altre squadre. Certo, ogni titolare garantisce una sua peculiare specialità o più di una, se Kemba porta punti, Batum sforna assist oltre che punti, MKG porta rimbalzi ed energia, Williams potrebbe portare pioggia di triple e se Hibbert tornasse quello di due anni fa avremmo anche un centro difensivo. Perso Al Jefferson (ricordiamo ai Pacers) avremmo probabilmente una dimensione in meno sotto canestro.

L'attuale roster al 15 luglio 2016.

L’attuale roster al 15 luglio 2016.

Il mercato non è terminato ma si è molto affievolito, dopo aver firmato prioritariamente Batum fino al 2020/21 con una player option sull’ultimo anno e con un salario crescente (guadagnerà dai 20,86 milioni quest’anno sino ai 27,13 nell’ultimo) qualcosa potrebbe essere provato anche dalla Summer League dove Aaron Harrison punta a tornare nel roster ufficiale per la Regular Season degli Hornets, ed effettivamente ha un contratto in essere di 874,636 $ con la franchigia di MJ.

Lui è stato la chiave per la prima vittoria degli Hornets alla Summer League di Orlando.

Charlotte ha terminato giocando gara 5 all’Amway Center contro i Mavericks esattamente una settimana fa (l’8 luglio) perdendo 92-97, concludendo con un record di 2-3.

Ramon Galloway ha segnato 25 punti con 9/13 dal campo (compreso un 2/4 da tre pt.), Harrison invece non ha giocato l’ultima sfida finendo con 14,3 punti di media la sua esperienza estiva seguito da Brandon Paul con 12,2 punti, da De Shaun Thomas con 11,4 e da Mike Tobey con 10,0. Joseph Uchebo (una sola gara) ha catturato 8 rimbalzi, di media segue ancora Tobey con 6,8, mentre con 3,5 Harrison è stato il miglior uomo assist per Charlotte.

Ecco la classifica finale a Orlando:

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Torna Brian Roberts, ufficiale Belinelli.

News e conferme in un mix che si stratifica nella calda estate della Queen City…

Da lontano si dice che Wade potrebbe finire ai Bulls che starebbero cercando di cedere Calderon e Dunleavy per motivi di spazi salariale, dovesse andare in porto il giocatore natio di Chicago, amante di MJ si unirebbe a Rondo e Butler, con quest’ultimo forse in SF o con Wade in panca?

Tornando a noi, anche se sembra di vivere all’ombra dei clamorosi colpi di mercato di alcuni team, ecco rispuntare Brian Roberts, il quale ritorna in North Carolina dopo esser stato ceduto a febbraio in un multitrade a tre e firmerebbe al minimo salariale per un veterano.

Brian Roberts, dopo aver giocato per i New Orleans Hornets e pr gli Charlotte Hornets, eccolo tornare in North Carolina.

Brian Roberts, dopo aver giocato per i New Orleans Hornets e pr gli Charlotte Hornets, eccolo tornare in North Carolina.

A Portland aveva trovato poco spazio e le sue cifre si erano abbassate molto.

In inglese: http://www.hoopsrumors.com/2016/07/hornets-to-sign-brian-roberts.html

Sarà probabilmente la terza PG, mentre arriva la conferma formale, terminato il periodo di moratoria, che l’azzurro Belinelli sarà un Calabrone nella prossima stagione.

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Lo saluta anche la pagina ufficiale degli Charlotte Hornets mentre Marco rimane impegnato con la nazionale in versione mascherata.

http://www.nba.com/hornets/press-releases/hornets-acquire-marco-belinelli-sacramento

Per festeggiare forse più che spumante si userà (non voglio fare pubblicità, anche perché è talmente famosa che non ne ha bisogno) una gassosa dai colori carioca, finirà probabilmente accanto alla mia old Sprite 1995 degli Charlotte Hornets.

La lattina che la Sprite dedica a Marco.

La lattina che la Sprite dedica a Marco.

La mia vecchia lattina Hornets datata primavera 1995.

La mia vecchia lattina Hornets datata primavera 1995.

Gli “Hornets”, o gli aspiranti, i provinanti della Summer League di Orlando nel frattempo sono arrivati alla quarta partita in breve tempo senza Kaminsky, il quale avrebbe dovuto giocare in Florida ma è finito sotto i ferri (qualche giorno fa) per sistemare una piccola sacca d’aria tra la sua parete polmonare e toracica, una piccola operazione che richiederà circa sei settimane per il recupero.
Pare che Frank avrebbe voluto giocare ugualmente con il problema ma l’operazione potrebbe contribuire ad alleviare qualche disagio futuro, in quest’ottica per la Regular Season direi scelta più che raziocinante e giusta.

Nell’ulrima della Summer, sconfitti da Dallas 81-84 ora sono i ragazzi trascinati da Harrison sono sul 2-2, vediamo nel dettaglio le gare giocate fino ad oggi:

02/07/2016 Charlotte Hornets Vs Orlando White 74-79 L (0-1) – D. Thomas 19 pt.

03/07/2016 Charlotte Hornets Vs Indiana Pacers 80-70 W (1-1) – G. York 18 pt.

04/07/2016 Charlotte Hornets Vs Oklahoma City Thunder 78-74 W (2-1) – A. Harrison 19

06/07/2016 Charlotte Hornets Vs Dallas Mavericks 81-84 L (2-2) – B. Paul 17

Sotto troverete roster e statistiche dopo le quattro gare giocate.

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Vedremo se dal mercato arriverà ancora qualcosa o se Cho avrà completato con Roberts il roster.

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RisparmiHornets

L'ultimo arrivo Roy Hibbert e le cifre non proprio esaltanti dell'ultima stagione nella L.A. gialloviola.

L’ultimo arrivo Roy Hibbert e le cifre non proprio esaltanti dell’ultima stagione nella L.A. gialloviola.

Tutte le squadre si stanno muovendo alacremente sul mercato.

C’è molto fervore e fermento in queste calde giornate estive nelle quali si decidono le forze in gioco la prossima stagione, anche più del previsto e se Kevin Durant è finito ai Warriors (poster già rimosso fuori dalla Chesapeake Arena) a rinforzare (se la chimica funzionasse) una squadra già fortissima, in casa Hornets non si è puntato a nulla di clamoroso a livello mediatico.

Dwight Howard le cui voci a più riprese sono ora solo sirene lontane, è finito agli Hawks, diretta concorrente, Al Horford è stato strapagato da Boston, Ibaka è finito a Orlando, Rondo ai Bulls, Pau Gasol ai San Antonio Spurs, Rose ai Knicks, Gordon e R. Anderson da NOLA ai Rockets e altre numerosissime trattative sembrano essere andate in porto come da accordi tra le parti in questi giorni.

Cho aveva dichiarato che la priorità sarebbe stata trattenere Batum, questo è stato fatto ed è stato riconfermato anche Marvin Williams che con 54,5 milioni per 4 anni (circa 13,6 a stagione di media che sembrano tanti ma con i tetti salariali e la luxury tax in rialzo sono cifra discreta/sufficiente), i due al momento dovrebbero partire titolari insieme a Kemba Walker e a Michael Kidd-Gilchrist (questi ultimi due già sotto contratto).

Dopo la partenza di Al Jefferson (era al suo ultimo anno di contratto e anche se in fase offensiva come movimenti e gioco in post è fantastico, preoccupavano le sue continue mancanze a causa delle condizioni delle ginocchia) in direzione Indianapolis, ecco arrivare dalla giornata di ieri un’altra scommessa di Cho; Roy Hibbert, ex centro perso a Los Angeles, sponda Lakers, che l’anno scorso è parso a tutti l’ombra di se stesso.

Gli Hornets l’hanno firmato per un anno a 5 milioni, il che se dovesse funzionare ne fa un affare e se non dovesse funzionare si volterà pagina senza essere appesantiti da contratti garantiti onerosi.

Sino a due anni fa ai Pacers era stato un ottimo difensore, chissà che Clifford con il suo gioco difensivo lo rivitalizzi e Ewing gli insegni qualcosina anche per l’attacco.

L’incognita rimane, i dubbi sono tanti ma evidentemente i Calabroni puntano su di lui per proteggere l’anello sperando di ritrovare il vero Roy.

L’anima del team l’anno scorso fu la panchina e se Lin è volato per altri lidi, esattamente è tornato a New York sponda Brooklyn cercando molto più denaro rispetto al contratto che avrebbero potuto offrirgli gli Hornets (i Nets gli hanno offerto 36 milioni in tre anni con 12 di media…), ecco arrivare da Washington, Ramon Sessions per 2 anni a 12,5 milioni. Una cifra che ha fatto risparmiare Charlotte rispetto a un rinnovo di Lin ma che lascia anche qui diversi punti interrogativi in fatto di qualità, inoltre Sessions (30) ha due anni in più di Lin (28) ma a Charlotte conosce già l’ambiente.

Se Courtney Lee ha firmato per New York a oltre 10 milioni a stagione (era scontata la sua partenza anche se mi dispiace lasciarlo andare era un buon difensore e gregario), ecco arrivare dallo scambio per la posizione numero 22 al Draft 2016 il nostro Marco Belinelli (sta giocando in questi giorni con la nazionale italiana con una maschera protettiva per il viso dopo un duro colpo preso nella gara contro il Canada che ha fatto registrare una frattura non grave per fortuna e un occhio tumefatto), il quale potrà giocare come guardia tiratrice nei momenti di bisogno o allungarsi anche in SF all’occorrenza.

Tra gli altri Hawes è sul piede di partenza ma ancora in roster, mentre Charlotte vorrebbe trattenere Daniels.

Se Sessions (un ritorno) e il Beli hanno esperienza da vendere per la panchina, i dubbi rimangono sull’attacco meno “sparky”, ovvero meno scintillante (che accende e innesca una reazione immediata, brillante e potente), l’anno scorso talvolta la panchina riusciva con azioni veloci, di transizione, d’agilità a cambiare le sorti di partite segnate (vedi Spurs in casa), dal mio punto di vista Sessions e Belinelli non potranno avere lo stesso impatto di Lin e Lee sul gioco, quindi da questo punto di vista secondo me abbiamo assistito a un regresso, d’altra parte Sessions non si discosta molto dalle stats di Lin dello scorso anno (ma spesso inferiori) e Belinelli potrebbe aggiungere tiro da tre e qualche giocata particolare.

Sostanzialmente per ora sono stati sostituiti centro titolare, e le guardie di riserva, in linea di massima l’idea del nucleo è quella, tutto dovrà girare alla perfezione se dovessimo rimanere così, la squadra dovrà essere operaia, lottare e superarsi per vincere le partite, non sarà semplice, ma se Kemba divenisse definitivamente un affidabile go tu guy, potremmo ancora lottare per i playoffs, anche se diverse concorrenti a Est si sono rinforzate, mentre a Charlotte il processo di miglioramento non è così certo… inutile dire che nell’anno dell’All-Star Game mi sarei aspettato finalmente un top player alla corte di MJ, il quale è stato in Italia a trascorrere delle vacanze sulla costiera amalfitana scorrazzando con la moto d’acqua e poi pare si sia trasferito in Sardegna.

A noi piacerebbe che tra le onde e i flutti del mercato NBA saltasse fuori un pesce grosso da qui alla fine del mercato per soffrire di meno, ma la politica della franchigia sembra improntata ancora sul risparmio e “troppo” oculata, il che ne fa un bene da una parte ma dall’altra immagino che sul campo ci costringerà a superarci per riconfermarci puntando sulla chimica e il gioco di squadra anche senza top player.

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