Archivio mensile:Ottobre 2016
Game 2: Charlotte Hornets @ Miami Heat 97-91
Game 1: Charlotte Hornets @ Milwaukee Bucks 107-96
PresentaziHornets
Il roster2016/17.
Il calendario:
http://hornets.playitusa.com/category/cr15-15/
Incurante dei giudizi positivi o negativi lo spettacolo va avanti, le quotazioni dei Calabroni 2016/17 sono valutazioni cartacee ancora per poche ore.
Gli Hornets scenderanno sul parquet dei Bucks per un’interessante sfida tra squadre che ambiscono ai playoffs per raccontarci la prima di 82 verità in questa stagione.
La Regular Season è lunga da svoltolare, ma i Calabroni devono cercare di sfruttare tutte le occasioni possibili, ogni gara per noi sarà più preziosa di altri team.
Entusiasmo, fiducia e tenacia da portare sempre con se.
Let’s go Hornets!
TagliHornets
E’ arivato il roster “definitivo” con il quale Charlotte partirà per la nuova avventura 2016/17.
Gli Hornets, dopo aver già tagliato Andrews, hanno “eliminato” anche Ellis, Sulaimon e Tobey dalla rosa.
Il roster quindi tra i 15 “conteggia” tra gli indiziati di taglio, Treveon Graham, ala che ha fatto vedere buone cose durante l’ultima sfida a Minneapolis e si salva forse per questo.

Uncasville l’otto ottobre, l’ala guardia Treveon Graham, n°12 in palleggio. Sarà lui a rimanere in roster.
Il pezzo in inglese dal sito ufficiale e il roster dei 15, anche se (al momento) sono 14 perché si son dimenticati d’inserire Kaminsky:
http://www.nba.com/hornets/press-releases/charlotte-hornets-waive-three-players
Preseason Game 7; Charlotte Hornets @ Minnesota Timberwolves 74-109
Preseason Game 6; Charlotte Hornets Vs Miami Heat 96-88
Soddisfatto del gioco. Usa i suoi titolari e le sue prime riserve solamente (nove unità), che saranno allargate a Zeller e Marvin Williams al rientro.Ci si dovrà confrontare con la forza degli altri quando la faccenda si farà più seria,per ora va bene così.
Preseason Game 5; Charlotte Hornets @ Chicago Bulls 108-104 (OT)
La vittoria ha Harrison agli Hornets.

Il rosa di fondo è per il mese contro il cancro al seno. Molto colorato di rosa lo United Center e anche le scarpe di Rondo si sono tinte di quel colore, così come la cravatta di Clifford.
Una strana partita allo United Center.
Gli Hornets hanno vinto nel supplementare una partita che ha avuto diverse fasi.
Primo quarto giocato molto bene con il quintetto titolare, fresco e con connessioni molto più efficienti rispetto alle prime uscite.
Benino anche la second unit in fase offensiva, mentre in fase difensiva ha concesso troppo e i Bulls si sono portati con un controparziale di 26-35, sul 58-55 all’intervallo.
Preseason Game 4; Charlotte Hornets Vs Minnesota Timberwolves 98-86
Preseason Game 3; Charlotte Hornets @ Boston Celtics 86-104
Allarme GiallHornets
Largo spazio alle panchine, poco impiego di Walker, assenze di Batum e Zeller, preseason e altre attenuanti non possono però far non scattare un campanello d’allarme almeno giallo. La squadra che non perdeva mai pallone lo scorso anno sta cercando di affinare la chimica. I palloni persi sono stati un’infinità e i canestri in transizione presi, troppi. L’intesa è da migliorare, con qualche nuovo che sta facendo ancora fatica e un Sessions che sembra per ora, valere la metà di Lin. L’attacco si è dimostrato scarso, gioco a volte stagnante e scelte di tiro un po’ forzate, qui ha contribuito con merito Boston con la sua difesa. Arriva così la terza sconfitta in preseason e aumentano le preoccupazioni nel veder una squadra abbastanza in difficoltà.
Gli Hornets si presentavano alla Mohegan Sun Arena cambiando un paio di titolari, dentro Lamb e Kaminsky, si partiva con: Walker, Lamb, Kidd-Gilchrist, Kaminsky e Hibbert. I Celtics schieravano: Smart, Brown, G. Green, Crowder, Tyler Zeller.
La partita si apriva con Boston a guadagnar palla con Zeller, ma i primi ad andare a segno erano gli Hornets con una tripla dalla diagonale sinistra di Lamb. Smart con un basso palleggio ritmico s’infilava nella difesa degli Hornets, subiva fallo mentre la palla s’infilava nella retina e pareggiava quindi dalla lunetta a 10:23. Gli Hornets avevano una leggera prevalenza nel punteggio quando MKG portava sul 10-5 la sfida. MKG con una penetrazione da destra mandava la gara sul 12-8 ma quattro punti consecutivi di Zeller portavano la gara sul 12 pari. La sfida rimaneva equilibrata, i Calabroni nel finale si mangiavano due occasioni; Sessions falliva due liberi e sempre l’ex Washington cestinava un contropiede tre contro uno bloccandosi con la palla in mano e facendo perder il tempo di gioco a un’azione che si concludeva in niente. Il punteggio rimaneva quindi fissato sul 18 pari.
Il secondo quarto era il preludio alla caduta anticipata. Wood sparava da tre due volte ma non si avvicinava al canestro, Belinelli passava male un pallone e Rozier andava a schiacciare in transizione. Marco si faceva perdonare con due punti da destra, anche se marcato strettamente, mostrava il guizzo vincente. Wood riportava in vantaggio gli Hornets (24-23) subendo anche fallo da Young, ma il FT non andava a buon fine. Hunter cacciava indietro Charlotte con una tripla mentre dall’altra parte lanciato Wood affrontava in uno contro uno Rozier, maldestramente cercava di saltarlo sulla sinistra ma un terzo tempo fatto male finiva per mettere fuori gioco il giocatore dei Celtics che si trovava a terra sanguinante. Gomito destro della nostra PF, anche se involontario, sulla faccia del giocatore avversario e Rozier negli spogliatoi sanguinante. Gli arbitri chiamavano flagrant one e Boston provava a dare il primo strappo. A 7:06 Mickey con un gancio dx a una mano portava i Celtics sul 24-30 e con altri due punti faceva piombare gli Hornets a -8. I Calabroni però rispondevano e con un tocco di Kaminsky che faceva urtare alla palla a spicchi il vetro, Charlotte tornava a contatto sul 30-32. Gli Hornets però non tenevano più il passo dei Celtics che mostravano tiratori più precisi e confidenti dei nostri, Green in jumper segnava il 36-45. Le prime due frazioni di gioco si chiudevano però complessivamente sul 38-49 con i Celtics ad acquisire vantaggio.

Hibbert son riesce a segnare per la mazzata di Jerebko. Gli Hornets hanno commesso la metà dei falli fischiati ai Celtics.
Nella ripresa apriva MKG con due FT ma si trattava di un fuoco di paglia, i Celtics mostravano buon gioco e precisione ora, Smart da tre e la gara andava sul 40-55, Kaminsky si ostinava a lanciare triple, questa non colpiva nemmeno il ferro, Sessions faceva una delle poche cose buone della partita quando, lanciato in appoggio fintava alla Rondo, si bloccava e girava su se stesso a 360° mentre il difensore in corsa si autoeliminava, appoggio che tuttavia non risolveva molto, anche perché Green infilava altri due punti in sospensione per il 50-65. Il Beli tentava di muoversi ma la difesa aggressiva di Boston lo braccava, il nostro Rocky portava a casa falli per abbracci modello koala dei biancoverdi ma sostanzialmente Boston ricavava vantaggio. Mickey posterizzava Wood per il 58-72, Beli rispondeva con un veloce taglio e passaggio ricevuto nel semicerchio, il suo tiro sin alzava sopra le mani del difensore e ricadeva nella retina per il 60-72. Roberts, fermato da un infortunio, esordiva e segnava subito il suo primo canestro in sospensione. A 7 secondi dalla sirena Wood si vendicava, ricevuto un breve passaggio smarcante da Hawes, dopo aver galleggiato sulla linea di fondo, ma solo nella parte pitturata, schiacciava violentemente una palla nel cesto dei Celtics, tuttavia sulla sirena Jackson infilava la tripla portando sul 64-82 la gara.
Nell’ultimo quarto la panchina degli Hornets sembrava prendere il sopravvento. Wood allargando l’apertura alare destra, artigliava come un pipistrello la sfera che Harrison aveva appena spedito fuori da buona posizione e correggeva così l’errore del compagno. A 11:03 sempre il nostro numero 35 inchiodava un’altra vogliosa e rabbiosa schiacciata. Belinelli chiuso, con un passaggio da sotto canestro faceva pervenire palla a Hawes sulla sinistra che infilava in jumper da libero. Roberts rubava un pallone e in transizione segnava il 74-84. Il terreno per la panchina dei Celtics si faceva sabbioso, però Stevens chiamava un time-out e magicamente le parti s’invertivano, i Celtics tornavano a far girare bene la palla e gli riusciva tutto, qualche volta con un po’ di aiuto dal ferro. Wood chiudeva la gara con 2 FT ma l’86-104 era punteggio molto eloquente sull’andamento della partita.

Il tabellino. RJ Hunter e D. Jackson fuori dal tabellino, hanno segnato per Boston rispettivamente, 10 e 9 punti fornendo discrete prestazioni.
Pagelle
Walker: 6
6 pt. (2/5), 3 assist, 1 rubata. Aumenta il minutaggio, un bel canestro in reverse layup ma anche 5 palloni persi, molti…
Lamb: 6
9 pt. (4/9), 2 rimbalzi. Buon inizio, gioca la sua partita sulla sufficienza.
Kidd-Gilchrist: 6
11 pt. (3/11), 5 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Sta ritrovando un po’ la forma ma non il tiro. Cade una volta sul parquet e vengono i brividi perché a terra sembra sempre ricordare l’infortunio occorso lo scorso anno già due volte.
Kaminsky: 5,5
10 pt. (5/17) 12 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Va in doppia doppia ma fa 0/6 da tre, qualche buona azione ma troppi errori al tiro intestardendosi e gioca più degli altri.
Hibbert: 6
6 pt. (1/1), 9 rimbalzi, 3 stoppate. Benino dietro, davanti anche se collabora di più dell’ultima volta, è troppo elementare, sebbene trovi con una mezza virata un canestro in gancio nel pitturato. Non sposta la difesa ed è facile giocare sugli esterni di Charlotte se lui non prova almeno a fintare qualcosa.
Belinelli: 5,5
4 pt. (2/6), 1 assist. Marco si muove molto senza palla, ma i panda o i koala di Boston piuttosto spendono falli. Riesce a mettere un paio di canestri nonostante il difensore sia lì davanti, ne sbaglia altri 4 però e fa partire un contropiede con u pessimo passaggio orizzontale.
Sessions: 5,5
9 pt. (3/9), 5 rimbalzi. Un paio d’assist e un paio di palle perse in quasi 30 minuti. Non ci siamo a livello di personalità come play. Prova dei pick and roll e dai passaggi dietro al blocco sorgono situazioni per arrivare a canestro che nonostante la sua fulmineità, non sempre sfrutta bene.
Hawes: 6,5
6 pt. (3/5), 5 rimbalzi, 5 assist. In 20 minuti… Non malvagia la sua prestazione. Anche quando va a commettere un fallo ci va deciso e forse nel tentativo di stoppare veramente il giocatore. Ancora una prestazione discreta. Un bellissimo passaggio basso, un’imbucata che conduce Sessions in movimento ad appoggiare comodamente.
Harrison: 5,5
8 pt. (1/5), 3 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Difetta al tiro, in lunetta fa un 6/8.
Wood: 6
13 pt. (5/10), 7 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Splendida la stoppata nel finale, come nel finale arrivano i punti per la doppia cifra. Qualche volta superato in difesa, si rifà in attacco mostrando voglia.
Roberts: 6
4 pt. (2/2), 1 rimb., 1 rubata. Rientro con canestro immediato, buoni i suoi due tiri. In difesa prende un paio di canestri in faccia, comunque se la cava.
Graham: s.v.
0 pt. (0/1), 1 rimbalzo, 1 rubata. Poco in campo, 7:35, tuttavia colleziona qualche misero numero ma non a sufficienza per un giudizio.
Coach Clifford: s.v.
Dalla prossima inizierò a dargli un voto. Incassa comunque la terza sconfitta. Applaude all’ennesimo tiro sbagliato ma è meglio che nello spogliatoio a qualcuno dica di non esagerare in quel che non gli riesce a percentuali alte. I tiri di Kaminsky da tre ad esempio stasera sono stati uno scempio.
Preseason Game 2; Charlotte Hornets Vs Boston Celtics 92-107
Stagiornets
Dopo la prima uscita esterna non felicissima, gli Hornets imboccavano un sotterraneo tunnel dalle parti di casa. Località Greensboro, North Carolina.
Il viaggio però è dantesco, presto per dirlo ma pare l’antinferno di una stagione iniziata in salita, così gli Hornets cadono su un parquet, che, nel terzo quarto, senza più Walker in campo, diventa improvvisamente limaccioso psicologicamente. Scivolati, non riuscivano più a riprendere la diritta via. I Calabroni voleranno sopra l’Acheronte penetrando nell’inferno verde facendo visita ai Boston Celtics stessi nella prossima uscita. Vedremo se si saranno tarati sulle qualità e abilità dei verdi o se dovrò ancora scriver di una sconfitta piuttosto netta.
Primavera (1° quarto): Quintetti titolari ed entrata nel finale delle panchine che ristabilisce l’equilibrio. Kemba come la vespa dantesca punge i suoi compagni, alcuni parsi abbastanza ignavi e segna i primi due punti della gara in transizione. Gli Hornets finiscono sotto 4-8 ma una penetrazione di Kemba e una tripla di Batum a 7:16 portano la sfida sul 9-10 prima che a 6:30 Bradley indovini una tripla e mandi la gara sull’11-15 con conseguente time-out chiamato. A 3:18 dalla fine del primo quarto Thomas, in ritmo, sfruttando un blocco silura da tre per il 14-22. Dopo un altro time-out entrano Kaminsky e Belinelli. E’ il primo a farsi notare per un paio di canestri, il secondo con finta che fa saltare Crowder in leggero ritardo nella chiusura. Hornets che con il cambio dai quintetti titolari alle panchine guadagnano e passano in vantaggio 23-22 con Lamb a 23 secondi dalla sirena. Il quarto si chiuderà con questo punteggio.
Estate (2°quarto): La panchina guadagna punti. Belinelli gioca sul lato destro e sovente segue Smart, in attacco il duello si ripete e se Smart è bravo a toccargli un appoggio mandando fuori il tiro, nulla può a 11:13 quando dal palleggio Marco raccoglie la palla a spicchi con lestezza e infila dalla diagonale sinistra il 25-22. Un passaggio in diagonale un po’ avventato di Sessions per Hawes è smistato con una certa eleganza in no look forzato dal nostro 00, palla all’indietro per Lamb che libero dalla diagonale sinistra infila il 30-26. Marvin Williams nel pitturato alza il 37-28, MKG in jumper il 41-33, l’estate però è al tramonto, gli Hornets giocano benino e a 2:57 un dai e vai lancia Batum che da sotto fallisce la conclusione, raccoglie Hibbert che schiaccia piegando scuotendo la struttura per il 45-36, tuttavia il distacco alla sirena scenderà a 8 punti. Hornets che chiuderanno il quarto con un 2/2 dalla lunetta di un Sessions ben entrato in partita. Al riposo gli Hornets andranno sul 51-43.
Autunno (3° quarto): Quintetti titolari e disastro. Non fosse perché devo seguire le stagioni nella loro muta cronologica naturale questo sarebbe l’inverno. Walker rimane in panca, il quintetto dei Celtics riprende la via del parquet, agli Hornets cade l’ultima foglia di fico e sono superati sul 51-52 dai canestri di Horford, Thomas e Bradley. A 9:22 gli Hornets passano per l’ultima volta in vantaggio; è una transizione di Marvin Williams che serve MKG, abile a rallentare il terzo tempo, sterzando sul difensore che rimane a guardare l’appoggio del 53-52. Un paio di decisioni, una bizzarra e una dubbia, riconsegnano il pallone ai verdi, da una rimessa dal fondo Horford si smarca e schiaccia, Marvin Williams fa anche fallo e gli Hornets da lì spariscono. In breve i Celtics, anche senza Thomas che si fa male e torna con il ghiaccio su una mano, si portano prima sul 55-69 a 4:53, poi sul 55-73 con due FT di Young toccato da Hawes. Belinelli interrompe il digiuno dei Calabroni rubando a 3:57 con una tripla volante, il tempo al difensore. Kaminsky smarcato a destra, zona linea di fondo, segnava con un jumper e Belinelli subiva da Brown un fallo inutile su un jumper lungo. Due su due per Marco e gara sul 62-75 a 2:46. Bella azione tra Hawes e Lamb a :47.3, il lungo a servire in back door sulla linea di fondo destra il nostro numero 3 che esaltava il pubblico con una poderosa schiacciata. Belinelli per Kaminsky che appoggiava al vetro, palla spazzata via ma goaltending chiamato era l’ultimo bagliore del rossastro autunno. Rozier sulla sirena anticipava gli infernali e invernali patimenti dell’ultimo quarto chiudendo la frazione sul 70-84.
Inverno (4° quarto): Gelo. I Celtics allungavano, le rotazioni facevano il loro corso ma i Calabroni non mordevano più, Andrews rimaneva su un blocco e Rozier inanellava un’altra tripla per il 72-93. Graham, libero nell’angolo sinistro, segnava grazie a un pallone smistato da Hawes, mentre Lamb si lasciava andare, dopo un hand off sulla linea di fondo sinistra a una rabbiosa schiacciata a una mano per l’81-97. La gara però era sigillata con una tripla da Brown che faceva toccare quota 100 ai Leprechaun. La partita terminava sul 92-107 con un Clifford dall’espressione pensierosa già da un bel po’.
Pagelle
Walker: 6,5
4 pt. (2/4), 3 assist, 2 rimbalzi in 8:50. Gioca poco ma moltiplicati diventano discreti numeri. Senza di lui il team sbanda.
Batum: 5
8 pt. (3/11), 2 assist. Perde tre palloni, smista poco, più che altro si prende tiri da fuori. Inizia bene, poi forse stanco comincia a sbagliarli. Per uno della sua esperienza è cosa grave.
Kidd-Gilchrist: 5,5
7 pt. (3/10), 4 assist ma un +/- di -34 impressionante… Come Batum inizia bene, poi fatica di più, anche se il plus/minus non è certamente tutta colpa sua. Sembrato un po’ in recupero rispetto alla prima uscita ma finisce le vere energie presto.
Marvin Williams: 6
9 pt. (4/9), 5 rimbalzi, 2 assist. Qualcosina nel nulla. Spende un fallo inutile su Horford ma è anche capace di giocare per la squadra. Indovina, però una sola comoda tripla su quattro tentativi.
Hibbert: 5
2 pt. (1/4), 5 rimbalzi, 1 rubata. Passo indietro. Spende anche cinque falli per limitare i danni, il pallone transita raramente dalle sue parti per la conclusione, questo facilita la difesa di Boston che, anche se piuttosto rintanata può concentrarsi sul perimetro, sebbene gli Hornets abbiano mostrato capacità talvolta di girar palla velocemente costringendo al ritardo i difensori in rotazione. Quando però la sfera è dalle sue parti a rimbalzo, sembra un po’ ignavo nonostante i cinque recuperati grazie ad altezza e posizionamento.
Belinelli: 6
9 pt. (3/6), 2 rimbalzi, 1 assist. Buona difesa nella sua zona e su Smart, un paio di canestri pregevoli. La difesa di Boston lo segue bene, difficile metterlo in condizione di realizzare di più.
Kaminsky: 5,5
10 pt. (4/8), 6 rimbalzi, 1 assist. Inizio scintillante si spegne nell’ultimo quarto tentando una ridda di soluzioni improbabili. Mi è sembrato comunque più veloce e sciolto nel movimento rispetto lo scorso anno.
Sessions: 5
11 pt. (4/10), 3 assist, 2 rimbalzi, 1 rubata. Perde due palloni ma soprattutto il filo del gioco. Entrato molto bene in partita, non da il ritmo alla squadra nel terzo quarto naufragando con essa.
Hawes: 6,5
6 pt. (3/7), 2 rimbalzi, 6 assist, 1 stoppata. In difesa spende un paio di falli sciocchi e irritanti ma risulta il miglior uomo assist della partita, non gioca male ed è uno dei migliori, anche se gli Hornets probabilmente stanno cercando di cederlo da un po’.
Lamb: 7
16 pt. (7/11), 10 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata. Il migliore degli Hornets. Ha voglia e si vede. Anche lui dietro soffre, ma in attacco fa vedere alcuni dei movimenti migliori della squadra. A volte si mette egoisticamente in proprio. L’intesa con Hawes c’è ma come per Hawes pare essere tra i sacrificabili.
Andrews: 5
0 pt. (0/1). Ci hanno mandato il gemello rispetto alla prima uscita, ed è quello che gioca male. Un paio di passaggi direttamente cestinati sul nascere e una prova non convincente.
Graham: 6,5
8 pt. (3/4), 2 rimbalzi, 1 rubata. Nel finale, a parte una forzatura, fa tutto bene.
Wood: s.v.
2 pt. (0/0). Due liberi a segno e poco altro.
Sulaimon: 5
0 pt. (0/2), 2 assist. Due assist ma anche due palloni persi, più un tiro con mirino a Seattle che colpisce le Hawaii, ovvero una tripla dall’angolo ovest finita lunga e poco dopo un errore in appoggio abbastanza grossolano. Probabilmente rimarrà a Greensboro a giocare.
Coach Clifford: s.v.
Non posso dargli ancora un voto. Inizierò dalla quarta uscita per dargli tempo. Faccia preoccupata. Hornets che prendono vantaggi sugli esterni a volte ma non hanno un gran gioco interno a meno che non vadano in percussione. Si accontentano, però troppe volte di soluzioni da tre punti, anche non ottimali, dalle cifre pare vi sia anche un problema a rimbalzo, sebbene sia preseason e i giocatori non si spendano magari sino all’ultimo per andare a prendere ogni pallone. Probabilmente un Monroe servirebbe anche se, a vantaggio degli Hornets, più che Hawes e Lamb, potrebbero lasciare Sessions e Hibbert, specialmente il primo non ha ancora convinto, anche se da parte mia sembrano stati ingenerosi i voti, un play deve saper guidare la squadra e in questo senso ancora non ci siamo.