Game 3: Charlotte Hornets Vs Boston Celtics 98-104

 
 
CapitolaziHornets
boscha1
 
Dopo aver rovinato gli esordi casalinghi di Milwaukee e Miami gli Hornets esordivano in casa.
I verdi del Massachusetts a loro volta rovinavano i piani di festa dell’Alveare.
I Calabroni volati a casa dalla Florida, dopo aver perso Hibbert e con qualche energia in meno da parte di qualche giocatore, provavano a difendere il territorio.
Purtroppo Boston si dimostrava squadra rognosa, con un play intelligente (Thomas 24 pt. nella notte), che ha buona visione di gioco, accompagnato da esterni che tirano bene e un Horford (14 pt.) che può dare spazio agli stessi, così come il play stesso.
Cadono dunque gli Hornets, che per quasi tre quarti e mezzo hanno tenuto testa a una formazione che sarà ostica per tutti.
I Calabroni non hanno concesso nulla sulle palle perse, ma la gara si è decisa da oltre l’arco, dove Boston ha sfiorato il 50% con un 8/11 di Bradley (31 punti per lui alla fine) mentre gli Hornets non hanno raggiunto il 30%…
L’Halloween anticipato quindi è andato di traverso ai Calabroni, anche se non si son visti giocatori “stanchi morti”, rientrato Kaminsky, abbiamo perso però, forse, un altro pezzo con Lamb, uscito anzitempo, il quale avrebbe potuto essere decisivo nell’ultimo quarto.
 
Le formazioni… in biancoverdee per Boston scendevano sul parquet: Thomas, Bradley, Crowder, A. Johnson e Horford.
In teal (divisa che non porta fortuna, parlando dell’attuale usata da tre anni): Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, Marvin Williams, Cody Zeller erano gli uomini di Clifford in assenza di Hibbert con un problema al ginocchio destro.
Il tip-off.

Il tip-off.

 
Zeller vinceva la palla a due e gli Hornets passavano per primi in vantaggio a 11:36 con uno step-back e un classico tiro di Walker dal vertice alto del pitturato.
Quattordici secondi più tardi però Crowder sorprendeva da oltre l’arco la difesa degli Hornets, la quale incassava un altro tre punti a 10:57 da Bradley coperto dallo schermo.
Marvin andava dalle parti della baseline destra, riceveva e a una mano segnava in gancio il 4-6.
Il fuoco dei Folletti a lungo raggio purtroppo non si era comunque estinto e Thomas approfittava delle rotazioni nel pitturato per trovare spazio e infilare la terza tripla per i biancoverdi.
A 8:21 un catch n’shot di Batum da tre punti riduceva a due lo svantaggio ma i Leprechaun con Thomas colpivano ancora da oltre il semicerchio lontano.
L’inizio degli Hornets non era un granché e sul 7-15 Clifford chiamava un time-out, Williams al rientro sbagliava un’altra conclusione da tre punti, mentre Zeller dalla lunetta (entrato un paio di volte) faceva ¼, così Boston saliva velocemente: Tyler Zeller stoppava Hawes e dall’altra parte metteva a segno due punti per il 10-23.
Kaminsky compiva buone finte e movimenti in post basso recuperando e trasformando due FT a 1:50 (fallo del fratello di Cody), Bradley da tre punti faceva viaggiare il punteggio sul 12-26, G. Green poco più tardi portava il punteggio sul 14-28 con due liberi.
Si svegliava finalmente Charlotte nel finale di primo quarto grazie alla panchina; Kaminsky in penetrazione tracciava il solco, scarico all’indietro, Hawes andava in protezione di Sessions che in drive andava dentro sino al ferro per due punti.
Kaminsky a :30.5 realizzava da tre e chiudeva le marcature del primo periodo con i Calabroni in leggera ripresa, ora sul 19-28.
 
Ottima giocata quella che a 11:44 apportava altri due punti alla causa: Hawes sulla sinistra, passaggio verticale schiacciato per il back-door di Lamb che andava prepotentemente a schiacciare pur subendo fallo.
Atterraggio non perfetto a causa dell’irregolarità, FT errato e forse primi sintomi di quel che succederà poi…
A 10:15 Sessions sull’esterno destro lasciava lo schermo interno, Zeller inseguiva ma in ritardo abboccava alla finta sotto canestro e regalava due punti dalla lunetta agli Hornets, i quali non subivano canestro e in attacco facevano girar palla nell’angolo destro a Belinelli che in vantaggio fintava, lasciava il difensore e andava a prendersi due bei punti in ritmo con la sospensione per il 25-28.
A 9:15 un top shot di Lamb dalla diagonale destra mandava a -1 la squadra di Clifford.
La gara rimaneva punto a punto, le orbite circolari con relativi scambi nel pitturato tra Spencer, Frank e ancora Spencer portavano i lunghi di Boston al mal di testa, gancetto di Hawes che con una correzione su un errore di Sessions riportava a una sola lunghezza lo svantaggio.
Bradley da tre e un rimbalzo offensivo di Amir Johnson convertito in due punti lanciavano gli ospiti sul 34-41 ma a 2:14 MKG sebbene marcato rilasciava un preciso jumper dalla destra e su una rimessa nella nostra metà campo dal fondo, a favore di Boston, una proditoria gomitata di Johnson sul volto di Zeller a gioco fermo, regalava due punti dalla lunetta a Cody, anche se il nostro starter per essersi leggermente mosso su un blocco alto per Kemba restituiva palla alla squadra di Stevens.
Marvin mancava la tripla dell’aggancio ma MKG andava un paio di volte in lunetta e il ¾ consentiva l’aggancio a quota 41.
Era però una prodezza dal palleggio di Bradley con relativa tripla tirata su a chiudere il primo tempo sul 41-44.
Boston accerchia il pitturato, i tiratori degli Hornets sono appostati fuori ma MKG trova da solo la via del canestro.

Boston accerchia il pitturato, i tiratori degli Hornets sono appostati fuori ma MKG trova da solo la via del canestro.

 
Gli Hornets rientravano negli spogliatoi a trovare Lamb uscito anzitempo per un problema al retro della cosca sinistra e con Marvin e un suo dito medio fasciato e dolorante.
Il rientro sul parquet non era dei più semplici.
Una Boston ritemprata dall’intervallo con i suoi titolari premeva… Thomas liberava nell’angolo sinistro Crowder che realizzava da tre punti, così era anche se sul lato opposto quando Crowder alzava la sfera sopra Batum e sul nuovo tabellone compariva il 46-54 nonostante precedentemente una tripla di Marvin e una schiacciata in dai e vai di Zeller da highlights avesse dato un po’ d’ossigeno ai Calabroni.
Un’altra triangolazione sulla destra (simile a quella tra Kemba e Zeller che aveva appena portato Cody alla slam) tra MKG e Batum dava buoni frutti, tuttavia a 5:22 una tripla frontale di Horford faceva rimpiombare gli Hornets allo svantaggio in doppia cifra (48-58), Kemba tuttavia segnava 5 punti dii fila (secondo canestro da tre con Marvin a stampare Thomas sul blocco alto), poi era Zeller che invece di andare dentro serviva con un extra pass sulla destra il liberissimo Marvin Williams, il quale realizzava un’altra bombarda per il 56-58 a 5:37.
Gli Hornets rimanevano in scia fino all’aggancio firmato Belinelli a 1:59 dalla penultima sirena.
Finte su Green in area e fallo portato a casa con esperienza. Due su due e pareggio a quota 65.
Il rookie Brown però in atletica entrata lanciava la palla sulla tabella con il giro passando tra Kaminsky e Hawes; canestro, fallo e gioco da tre punti. Un buon passaggio verticale di Batum mandava Hawes a schiacciare, Sessions dalla diagonale sinistra infilava la tripla e gli Hornets tornavano a -1 (70-71), effettuando anche il sorpasso nel finale quando Batum si metteva in proprio e arrestando la sua penetrazione guadagnava cm sul difensore per un tiro che serviva ai Calabroni per chiudere in testa la penultima frazione.
Il nuovo scoreboard in una fase della partita.

Il nuovo scoreboard in una fase della partita.

 
Calabroni che si avvantaggiavano grazie a un altro classico assist di Hawes, corridoio trovato con il passaggio verticale, Kemba in back-door arrivava sino al ferro e realizzava il +3 (74-71).
Qui però gli Hornets perdevano la partita che girava rapidamente: mentre Bradley segnava cinque punti (secondo canestro da tre per un impressionante 6/9 sino a quel momento da parte della guardia bostoniana) e Belinelli sbagliava due volte da tre rifacendosi parzialmente nel mezzo con un libero per tecnico a Stevens (77-78), Boston dava un’accelerata alla gara… era ancora Bradley dal pitturato e poi dalla destra per il tiro pesante a portare sul 77-83 la gara.
Quando Boston muoveva palla e dall’angolo sinistro Horford pescava il jolly da tre punti la frittata era fatta.
Il -9 era irrecuperabile, anche se Zeller accorciava in entrata quasi frontale a una mano, ma poi proprio lui si faceva stoppare da Horford e in difesa commetteva fallo su Rozier regalando un gioco da tre punti.
A 4:22 anche Jerebko da tre partecipava alla festa ospite e gli Hornets bugiardamente crollavano sul -14 (79-93).
Sebbene Batum beneficiasse di quattro liberi (fallo sul tiro da tre e tecnico a Crowder) realizzandone tre e Kemba trovasse canestri in penetrazione e da tre punti nel finale, sino ad arrivare sul -6 a 1:45 con un’elegante entrata del nostro numero 15, era ancora Bradley a :50.1 a chiudere l’incontro con una tripla.
boscha2
 
Pagelle (speciale Halloween):
 
Walker: 6,5
29 pt. (10/16), 3 assist, 3 rubate. Perde 4 palloni, uno lo regala a Crowder e Thomas segna facile. Discreto, nel finale corre e segna ma è troppo tardi. I cm in difesa qualche volta lo penalizzano, anche sul tiro avversario qualche volta dovrebbe osare un po’ di più, la mano alzata va bene ma non sempre serve, nel senso che a volte si ha l’impressione possa fare di meglio. -18, problemi evidenti nel quintetto contro boston, anche a causa leggera stanchezza. Fa il “Diavolo” a 4.
 
Batum: 5,5
12 pt. (3/10), 6 assist, 4 rimbalzi, 2 stoppate. Non pare certo giocatore da meritarsi tutto quello stipendio staser. Un paio di assist dei suoi, qualche amnesia secondo me in difesa, forse risente del calo d’energia dovuto al back to back. Al tiro invece continua negativamente. Zombie.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
7 pt. (2/5), 4 rimbalzi, 1 rubata. In campo solo 24 minuti, anche lui in difficoltà. A rimbalzo ha poca efficacia. Mummia stasera.
 
Marvin Williams: 6
9 pt. (3/10), 3 rimbalzi, 1 stoppata. Inizia sbagliando nel giro di poco tre triple. Ne infila un paio in momenti topici, non concede molto, solamente che anche per lui son stati spesi soldi in più probabilmente. Attenuante un dito dolente e non è cosa da poco il medio. Giocare così è fastidioso. Forse un fallo su una sua tripla (non ha toccato nemmeno il ferro) non fischiata. Scheletro, sperando non ci siano microfratture al dito.
 
C. Zeller: 5,5
7 pt. (2/1), 9 rimbalzi, 2 stoppate. Si prende una gomitata gratuita da Johnson. Talvolta porta scompiglio nelle difese avversarie con delle entrate semplici ma efficaci. Bella una sua schiacciata. Nel momento decisivo però si fa stoppare e regala tre punti. Orco. Naso storto, capelli sempre più radi, porta i segni delle battaglie. Non ci va a volte di fino, ma battaglia comunque sempre, gli va riconosciuto. Due belle stoppate su Thomas e una terza data per fallosa dagli arbitri.
 
Belinelli: 5
5 pt. (1/6), 1 assist, 1 rubata. Passa quasi esclusivamente dalla lunetta e fa 0/3 da tre punti. Un suo tiro a inizio ultimo quarto, eccessivamente forzato, insieme con altre giocate dei compagni, mandano in tilt l’attacco ritmato dei Calabroni. Servirà un altro marco se gli Hornets, che usano molto l’arma del tiro da oltre l’arco, vorranno portare a casa più partite. Serata storta. Gargoyle. Mani di pietra stasera da fuori.
 
Hawes: 6
6 pt. (3/9), 5 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Bene nei passaggi, sua caratteristica. In difesa ci prova, al tiro a volte è un po’ da rivedere nei movimenti. Strega. Per l’aspetto più che altro.
 
Kaminsky: 6
11 pt. (4/8), 4 rimbalzi, 3 assist. Il rientro è sufficiente. Aiuta dalla panchina ma non può far miracoli. Zucca. Usa la testa.
 
Sessions: 6
7 pt. (2/4), 3 rimbalzi, 3 assist. Discreta gara. Sfrutta le sue qualità e stasera le mette al servizio della squadra. Pipistrello. Svolazza.
 
Lamb: 6
5 pt. (2/7), 3 rimbalzi, 1 rubata. Male da oltre l’arco, però da fastidio alla panchina di Boston. Una bella schiacciata. Sfortunatamente deve uscire e perdiamo un’arma. Gufo. Esce e perdiamo.
 
Coach Clifford: 6
La squadra non mola quasi sino alla fine. Meno sprazzi di bel gioco anche se con vette e picchi sempre apprezzabili. Sensibile da oltre l’arco c’è da rivedere la difesa sugli extra pass ma anche su qualche semplice scarico quando si va a raddoppiare. Boston comunque è veloce e brava, il merito va anche a loro se non sempre la difesa (una discreta difesa) ha funzionato in maniera reattiva. Totem comunque.
 
Premio costume di Halloween per Michael Jordan per lo smanicato color senape, non sappiamo cosa sia anche se i gusti son gusti, non pare proprio bellissimo. Comunque queste sono solo note di colore…

Game 2: Charlotte Hornets @ Miami Heat 97-91

 
 
ConnessiHornets
 
Sfida interessante all’AmericanAirlines Arena dove le squadre di Clifford e Spolestra si presentavano sull’1-0 entrambe.
Il pericolo per gli Hornets correva sulla rete. L’indirizzo www.spolestra.com (Whiteside, Winslow e Waiters) gestito da Dragic e targato Micky Arison è oggi sicuramente un indirizzo meno gettonato, la tela del ragno, la rete pare essersi indebolita dopo il passaggio di Wade ai Bulls e l’assenza per il nuovo problema di Bosh che per Miami ormai è un ex giocatore.
Tuttavia la regia di Dragic e le tre W sopra menzionate avevano sorpreso Orlando in terra disneyana dimostrando una certa pericolosità.
Gli Hornets quindi cercavano di connettersi sulle frequenze degli Heat ma l’inizio era timido.
La partita veniva risolta nella ripresa mettendo più aggressività in campo e facendo vedere movimenti di palla migliori di quelli del primo tempo.
La fiducia era premiata, Whiteside e Dragic uscivano precauzionalmente per problemi di falli, gli Hornets nonostante il -19, dopo esser stati vicini al crollo, rientravano e in un finale da Hornets, portavano a casa la partita.
MKG segue Winslow.

MKG segue Winslow.

 
Iniziale palla a due e primo duello tra Whiteside e Hibbert vinto da Roy, il quale non brillava tuttavia in quest’inizio.
Il primo canestro era opera di Whiteside a 11:02, dopo un errore di Waiters riprendeva e correggeva subendo fallo con la difesa leggermente spostata per gli sviluppi dell’azione.
Lo 0-3 iniziale veniva riassorbito da Marvin Williams che con un jumper lungo metteva a segno i primi due punti dei viola, che tuttavia rimanevano inchiodati a tale cifra a lungo, troppo timidi e bloccati dalla difesa degli Heat, i quali in attacco trovavano fluidità e scappavano sul 2-10 con una tripla di Babbitt.
Su una transizione MKG apriva a sinistra dove Marvin Williams da fuori dimezzava lo svantaggio.
Entrava anche Zeller per un poco brillante Hibbert in attacco, una transizione di Waiters allungava sul +7 Heat (7-14), gli Hornets intensificavano allora le operazioni difensive, Cody rubava un pallone a Whiteside sfruttando il raddoppio di MKG, il quale trascinava la palla dall’altra parte e segnava l’11-14 a 5:45. Entrava anche Belinelli, il quale servito nell’angolo destro da Kemba infilava il primo pallone utile.
Tre punti per riaccorciare al -2 (14-16) a 4:48 dalla prima sirena. Ripartiva però Miami che segnava nel pitturato con Whiteside a da tre punti a 3:16 con Waiters per il 14-21, Batum sbagliava due tiri nella stessa azione e Miami finiva per allungare con una correzione di Whiteside.
Batum a 2:10 metteva la bomba e da un’ucita dai blocchi sulla sinistra Belinelli infilava il catch n’shot per il 19-23.
Dopo due falli offensivi Miami arrivava anche Zeller con il suo appoggio selvaggio al plexiglass per il nuovo -2, il 21-23 reggeva sino alla chiusura dei battenti del primo periodo.
 
Due liberi di Lamb pareggiavano la situazione a 1:19 ma proprio Jeremy chiudeva troppo lentamente su McGruder, già tiratore letale da tre punti che, infatti, infilava dalla distanza.
MKG in difesa stoppava Winslow ma i Calabroni mancavano l’attacco e si facevano sorprendere da una transizione chiusa da T. Johnson in schiacciata.
Hawes con uno spin e un tiro a una mano appena fuori area sulla destra portava il punteggio sul 28-29, tuttavia gli Heat sembravano in un momento migliore, una penetrazione di Winslow e il distacco saliva a 5 pt., Lamb in jumper teneva a un possesso lungo i nostri ma nonostante una serie di tiri consecutivi (stessa azione) falliti, e Hawes che realizzava due FT dopo aver preso l’ennesimo rimbalzo offensivo, dietro si stentava a difendere il canestro, Reed nel pitturato da pochi passi alzava il pallone del 32-37 a difesa presepio, McGruder dalla diagonale sinistra infilava altri tre punti con Spencer a dover uscire su di lui.
Difesa in tilt sulle comunicazioni e non troppo forte a rimbalzo. Il colmo erano due FT assegnati a Waiters che non si concretizzavano ma gli Hornets lasciavano il rimbalzo ai bianchi e subivano seduta stante la tripla dello stesso Dion, il quale faceva precipitare i Calabroni nel crepaccio del -11 (32-43). Hawes tornava a farsi vedere in attacco con un passaggio orizzontale dalla baseline destra, s’infilava nel pitturato giallo Belinelli che da sotto appoggiava sulla sinistra.
Kemba, male sino a lì, cercava di scuotersi, pressione di Dragic, palla passata dietro la schiena a se stesso senza farla rimbalzare, spin esterno, partenza entrata e fallo.
Il canestro non arrivava per poco ma dalla lunetta rimediava con un 2/2.
A 2:43 lo stesso Kemba passava dietro Zeller e subiva la spinta di McGruder.
Altri tre tiri liberi realizzati che davano l’illusione di un rientro, ma per fallo dello stesso Kemba su Dragic, il play sloveno portava a casa un gioco da tre punti che a 2:24 mandava il tabellone sul 39-49.
Batum servito da Marco in post basso destro infilava con l’aiuto della tabella e gli Hornets giravano il primo numero del contatore sul 4 finalmente.
Purtroppo le triple di Babbitt e McGruder allontanavano Miami.
Si arrivava all’intervallo con gli Heat sul 46-57.
 
Ricaricate un po’ le batterie riprendeva la gara. Gli Hornets però venivano subito scioccati da una tripla di Waiters da sinistra, inoltre gli arbitri fischiavano contro un fallo offensivo e due volte i tre secondi (una nella nostra area e una nell’area degli Heat), incapaci di segnare in questo frangente Whiteside segnava in alley-oop, non bastava successivamente una super stoppata di MKG su Whiteside perché Gli Heat si portavano sul 46-65. Kemba con una tripla, grazie a un rimbalzo offensivo catturato, finalmente interrompeva il digiuno dopo più di tre minuti.
Cody era attivo e portava punti, una sua etrata in pick and roll (pass di Batum) era contrastata fallosamente da Whiteside che al quarto fallo usciva precauzionalmente.
Gioco da tre punti per Cody e 54-65 a 7:40.
Quando Belinelli subiva il fallo di un frustrato Dragic e si presentava in lunetta aggiungendo due punti, il punteggio andava sul 62-68 e la rimonta non sembrava più proibitiva, ma a 2:36 T. Johnson ghiacciava le speranze della squadra di Clifford con una tripla.
Hornets che a testa bassa ripartivano ostinatamente nonostante il quarto tiro di serata in & out (questa volta tripla di Kemba). Belinelli dal corner destro con spazio centrava la retina per il 69-73 e un passaggio di Sessions lanciava verticalmente Marvin sul tappeto rosso del pitturato, sopra veleggiava Marvin con un’ entrata e una schiacciata da gioia per gli occhi.
Un elegante floater di Lamb da media distanza portava la Clifford band sul -1 (73-74), ma Il terzo quarto spegneva la luce rossa sul punteggio di 73-77 giacché Tyler Johnson segnava l’ennesima tripla.
Il 69-73 di Belinelli fuori dall'arco.

Il 69-73 di Belinelli fuori dall’arco.

 
L‘artefice del primo canestro dell’ultimo quarto era Winslow, gli Heat si allontanavano sul +6 mentre in campo i duelli Hawes-Whiteside e Belinelli Winslow facevano scintille.
Il Beli era bravo e fortunato su un paio di difese, poi portava a casa anche un fallo sulla difesa (sempre grazie a un Winslow “nervoso”).
Hawes accorciava, poi un capolavoro jordaniano di Lamb: finta sulla linea di fondo con spalle a canestro, contro-movimento rapido a ripuntare la baseline percorsa da sinistra a destra, salto da triplista per evitare il difensore e chiusura in reverse layup per il 79 pari.
Sempre Lamb stoppava McGruder avventuratosi sotto canestro ma con palla ben in vista.
Tempismo perfetto per Jeremy che dava a Sessions la possibilità di portare per la prima volta in vantaggio gli Hornets nella serata a 8:51.
Mezzo fade-away nel pitturato e gli Hornets s’installavano al comando 81-79.
A 8:36 Spolestra correva ai ripari.
Dentro Dragic e Whiteside, pareggiava però Waiters con un’entrata e appoggio sulla sinistra.
Un’ottima difesa di Charlotte costringeva alla tripla dal parcheggio T. Johnson che non colpiva nemmeno il ferro, Lamb in floater a 6:40 regalava il nuovo vantaggio, MKG lo conservava in stoppata, mente ancora Jeremy allungava sul +4.
A 4:53 Dragic riallacciava la connessione con una tripla dall’angolo destro.
Il -1 però era contrastato da un jumper di un Lamb sempre più confidente.
Tiro effettuato dall’angolo destro del pitturato e realizzato, così come il pull-up di Kemba (giocando con lo schermo di Zeller) a 3:55 per l’89-84.
A 3:24 un blocco alto di Cody era sfruttato da Kemba che a tutta velocità si buttava dentro coraggiosamente, attorniato da due difensori ai fianchi, in un’entrata da tigre, cambiava mano e realizzava.
Batum a 2:49 con una tripla aperta sembrava chiuder la gara ormai sul 94-84, ma 5 punti consecutivi degli Heat facevano tremare Charlotte che a 1:04 incassava una slam di Whiteside. Punteggio sul 94-91, gara riaperta, allora Kemba con un’entrata furba e una conclusione in reverse (non proprio spericolata) da sotto canestro a 51:4 chiudeva il match perché gli Heat sul possesso successivo non segnavano.
Charlotte lasciava andare poi il cronometro.
La partita terminava sul 97-91.
aaaaaa
 
Pagelle:
 
Walker: 7,5
24 punti (7/18), 4 assist, 2 rubate. Primo tempo, salvo una tripla, molto anonimo. Nel secondo tempo salva un pallone destinato al fondo, dribbla Dragic da giocoliere, lì si accende la luce… Nel finale “chiude due volte” la partita. Converter. Non formati ma giocate e punti.
 
Batum: 6
12 punti, 6 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate. Il GPS di Charlotte non è ancora settato bene… Il satellite ha un differenziale con l’inizio di stagione. Il suo 4/14 è ancora poca cosa e gli assist sono pochi per lui, però centra qualche buon canestro in momenti importanti.
 
Kidd-Gilchrist: 7
Antivirus. Solo tre punti ma con 5 rimbalzi e ben 4 stoppate, almeno un paio di qualità superiore, blocca i virus di Miami intorno all’anello. I numeri non danno l’importanza di questo giocatore.
 
M. Williams: 6,5
7 pt. (3/6), 11 rimbalzi, 2 rubate, 1 stoppata. Rilevatore di temperature. Scomparso a Miami l’anno scorso, squadra fuori. Stasera così così nei giochi d’attacco ma ha una buona media tiro, prende diversi rimbalzi, anche se alcuni li sottrae ai compagni piuttosto che agli avversari. Buono quello preso nel finale su Dragic.
 
Hibbert: s.v.
Il firewall degli Hornets pare s’infortuni presto al ginocchio. Prendetela con il beneficio del dubbio. Mi è parso di sentirlo in cronaca. Infatti gioca pochi minuti e non rientra più a battagliare. Zero punti e 1 rimbalzo in 4:29. Non aveva iniziato brillantemente ma dargli un voto in così pochi minuti sembrerebbe ingeneroso verso di lui.
 
Zeller: 6,5
10 pt. (4/8), 3 rimbalzi, 2 rubate, 1 stoppata. Lanciato nella mischia dopo il problema di Hibbert. A sorti alterne, ha il merito di giocare duro, aggressivo, non mollare e portare punti e blocchi in attacco preziosi. Scanner. Scansiona la difesa degli Heat.
 
Belinelli: 6,5
12 pt. (4/9), 2 assist, 1 rubata. Un paio di triple ai momenti giusti. Difendere non è la sua specialità ma si applica e gli va bene. Inizio super, poi torna nei ranghi ma è una buona prestazione. Programma grafico. Tinge la serata con punti che portano alla vittoria.
Sessions: 5,5
3 pt. (1/9), 4 assist, 4 rimbalzi. Una disgrazia al tiro. Prende anche una stoppata netta, compensa con assist e qualche rimbalzo.
 
Lamb: 8
16 pt. (7/12), 8 rimbalzi, 1 stoppata. Deframmentatore. Ottimizza e compatta le giocate della squadra. Gli si chiede di segnare, lo fa, in più prende rimbalzi e piazza una stoppata fondamentale.
 
Hawes: 6,5
10 pt. (4/10), 9 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Un po’ molle nel secondo quarto, nel finale pizzicato gioca meglio. Trova punti e rimbalzi. Da difensore di riserva (out Hibbert) diventa l’anti-malware su altre possibili intrusioni.
 
Coach Clifford: 7
La squadra rientra in campo bene nel secondo tempo dopo aver ceffato il primo. Ha ancora carattere e l’attacco è bilanciato.

Game 1: Charlotte Hornets @ Milwaukee Bucks 107-96

 
 
ImpressiHornets
buckshorn1
 
Charlotte rovina la festa ai giovani Bucks.
Sicuramente qualcosa non va a Milwaukee ancora ma gli Hornets hanno fatto una Signora partita, partiti concentratissimi, hanno chiuso un primo tempo dove la difesa ha dominato, l’attacco ha prodotto azioni interessanti con azioni intelligenti e fulminee, nel terzo quarto la forbice si è allargata e solo un talento come Antetokounmpo ha dato il miraggio nell’ultimo quarto di poter avvicinare i suoi, a una rimonta ormai difficile da realizzare.
Dopo Monet, Renoir e Cézanne, ecco un nuovo grande impressionista: Steve Clifford, il quale ha ridipinto una tela, ha rattoppato qua e là e sta facendo girare la squadra a meraviglia, team che ovviamente ha meriti specifici pari a quelli del tecnico. Il soggetto è importante nel basket, ma Clifford ha dato una nuova dimensione e ha miscelato le arti e i colori di ogni giocatore a seconda delle caratteristiche e l’accostamento in questa prima uscita è decisamente d’impatto entusiasmante.
 
Gli Hornets in tenuta viola dovevano rinunciare a Kaminsky e Roberts, i titolari erano però tutti presenti, compreso uno Zeller che proprio oggi riusciva a esordire in stagione dopo l’infortunio in prestagione.
Hornets quindi con: Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, Marvin Williams, Hibbert, Milwaukee con: Dellavedova, Antetokounmpo, Jabari Parker, Teletovic, Miles Plumlee.
MKG chiude con 23 punti e 14 rimbalzi e parecchia difesa.

MKG chiude con 23 punti e 14 rimbalzi e parecchia difesa.

 
Palla a due vinta da Hibbert che tuttavia faceva rimbalzare la palla prima della linea laterale destra senza che nessuno potesse raggiungerla in tempo.
I Bucks quindi tentavano il passaggio stretto nel pitturato, la difesa di Charlotte si chiudeva e ripartiva con un gancio in salto mobile di un aggressivo MKG che apportava i primi due punti alla causa.
Dellavedova pareggiava ma Walker in entrata rilasciava un floater sopra un Plumlee pur proteso in stoppata.
Dopo il pareggio dalla lunetta di Antetokounmpo gli Hornets iniziavano a scavare la differenza; FT per tre secondi di Batum, passaggio laterale nel pitturato di Hibbert per MKG che metteva una cutting, floater di Marvin e appoggio di Kemba in transizione a 8:34, Roy in difesa fermava Plumlee e in contropiede, dopo un bel dribbling di EWalker con assist volante annesso nel pitturato, lo stesso Hibbert schiacciava per il 13-4.
Il furore agonistico degli Hornets era interrotto da una tripla di Dellavedova ma un jumper lungo di Williams portava sul 15-7 la gara.
Antetokounmpo e Parker in reverse layup passando sotto il ferro avvicinavano la squadra di Kidd, ma Kemba isolato sulla diagonale destra infilava una tripla a 5:56 e dopo una buona difesa di Hibbert, Zeller rollava dentro servito da un buon assist di Batum e portava a casa un gioco da tre punti a 4:53 per il 21-11.
Monroe, separato in casa entrava e guadagnava due liberi, ma in lunetta splittava, Marvin Williams realizzava una tripla per il doppiaggio (24-12) ma in pochi secondi gli Hornets spendevano altri due falli su Greg che questa volta si affacciava in lunetta per altri due FT realizzati.
Charlotte mostrava ora gioco fluido, rapido, da una combinazione Batum/Zeller arrivavano due punti, da un’altra azione i Calabroni con due passaggi servivano Hawes al quale serviva una finta minima per liberarsi sotto canestro del proprio avversario in ritardo nella chiusura, altro bel canestro per il 28-14.
I Bucks alla prima casalinga per non steccare reagivano; potente dunk a due mani di Antetokounmpo e transizione della stessa guardia di Milwaukee, MKG però era scatenato e un’entrata con appoggio al vetro rimetteva i Calabroni al comando di 12 lunghezze.
Nel finale Hawes cercava Zeller con un lob, la palla sbatteva sul primo ferro, ma riconquistata aveva miglior fortuna e il nostro centro rientrante infilava da pochi passi senza troppo disturbo intorno. Il primo quarto si chiudeva sul 32-24.
 
Il secondo quarto iniziava di corsa e dopo 20 secondi un runner di Sessions riportava al doppio vantaggio i Calabroni.
Un gran passaggio di Hawes per Zeller smarcava Cody a sinistra del canestro, arrivava a contatto Henson, autoscontro sul tiro ma canestro trovato più libero realizzato per il 37-24.
Milwaukee interrompeva la pressione con un assist di Teletovic per l’alley-oop di Henson, lo stesso Teletovic che prendeva la linea di fondo destra era fermato a mezz’altezza da una manata (palla piena) da Zeller nel pitturato prima che potesse alzare il lob o passare…
A 9:33 però Beasley centrava la tripla e Teletovic in transizione spingeva al -8 Milwaukee (38-30) prima che Hawes si facesse vedere su entrambi i lati, gancetto a canestro e ottima difesa su Henson.
La no fly zone era intensificata in pattuglia da Marvin Williams, il quale arrivava in aiuto nel pitturato e tirava giùa 7:36 la prima “stoppatona” di serata mortificando Malcom Brogdon, new face dei Bucks.
I Cervi si avvicinavano sino al -6 grazie a una seconda possibilità di Parker, tuttavia Marvin dalla diagonale sinistra, prima e Nicolas (a 4:26) dalla stessa posizione, poi, infilavano due triple e riallontanavano velocemente la minaccia di un rientro dei ragazzi di Kidd.
Teletovic e soci provavano a rientrare ancora ma Walker a 2:21 con una tripla frontale in ritmo ridava il +10 (49-39).
Due stoppate (una di Hibbert su Antetokounmpo e una galattica di MKG su Teletovic) nel finale erano la prova evidente dell’ottima difesa dei ragazzi di Clifford nel primo tempo che grazie anche a 5 punti consecutivi di Kidd-Gilchrist si chiudeva sul 56-41 per i viola, bravi a partire subito concentrati.
MKG cancella Teletovic.

MKG cancella Teletovic.

 
Nella ripresa a 11:19 Walker confermava le sue buone percentuali da oltre l’arco contro la squadra del Wisconsin, un tre punti per il 59-41 al quale rispondeva con un due lunghissimo Dellavedova tutto libero.
MKG si portava a casa a 10:05 un gioco da tre punti, spinto alle spalle, testa sotto la retina, serviva un piccolo colpo di reni e l’appoggio a una mano da con braccio proteso all’indietro per portare a casa il canestro.
8:58, ancora MKG, dai e vai con Hibbert, entrata e palla che si arrampicava sul primo ferro scendendo nella retina per il 64-45. Da una semplice rubata di Batum arrivava anche la transizione; Hibbert in corsa arrivava ne pitturato e tirava giù una jam potente ad abbassare il ferro per il 67-47.
Una mattonata di Batum da fuori a 5:19 consentiva a Hibbert di schiacciare un’altra volta, i Bucks guadagnavano qualcosina ma un raddoppio di Zeller su Parker con relativa stoppata, lanciava poi Batum per l’elegante appoggio a una mano a 2:37 che valeva il 77-61.
Belinelli si prendeva un tiro dalla media diagonale destra e realizzava il nuovo +20 (83-63), Parker metteva la tripla e il quarto terminava sull’83-66.
 
Nell’ultimo quarto, dopo un bel canestro in banker di Marco, completamente sbilanciato da un fallo subito (ciò non gli impediva di portare a casa un gioco da tre punti), i Bucks si avvicinavano, gli Hornets forse troppo rilassati concedevano anche qualche transizione come quella di Terry con fallo di Belinelli e quando a 9:00 minuti gli Hornets chiamavano time-out dopo due punti di Antetokounmpo si trovavano con un margine quasi dimezzato da difendere (11 punti sull’88-77).
Brogdon in transizione portava a -9 la squadra in maglia bianca ma un assist per Hibbert spalle a canestro nel pitturato era fondamentale per portar il raddoppio sul nostro centro, bravo a smistare a destra dove MKG appoggiava subendo fallo e racimolando l’ennesimo gioco da tre punti della partita.
Hibbert si dimostrava un affare per noi, almeno in questa partita, quando ben servito da un assist corto orizzontale di Kemba rimaneva nel suo cilindro, piantato e finte alla mano faceva fuori l’avversario e aumentava il proprio bottino di altri due punti. Monroe con un bel movimento in spin in corsa, giro e appoggio al vetro più due punti di Terry riportavano a -8 i Bucks, Walker provava a prendersi le sue responsabilità allora… tiro in sospensione, ferro, ma ancora Hibbert arrivava sopra il ferro per la correzione putback dunk che non lasciava scampo alla difesa. Il canestro valeva il 95-85, ma non era tutto per Roy, il quale spinto a 4:16 segnava prima di cadere e realizzava il libero del 98-85 dando la quasi certezza della vittoria nonostante 4 rapidi punti dei padroni di casa.
Marvin Williams sigillava con una tripla frontale (101-89) a 3:06, così la gara terminava sul 107-96 senza troppi patemi.
chabuckstab1
 
Pagelle:
 
Walker: 7
17 punti (5/15), 2 rimbalzi, 8 assist, 2 rubate. Segna i suoi punti mettendo triple importanti. Gli 8 assist sono essenziali per la squadra. Vedremo un Kemba che potrà fidarsi di più dei suoi compagni quest’anno?
 
Batum: 6,5
9 pt. (2/9), 6 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate. Il solito tabellino alla Batum, prezioso. Per fortuna a tirare e realizzare ci pensano i compagni. Alcuni tiracci, un paio di triple che avrebbero potuto infrangere il plexiglass sono diventati assist non conteggiati per due punti a testa di MKG e Hibbert. Per il resto si fa sentire al momento giusto.
 
Kidd-Gilchrist: 8
23 pt. (10/18), 14 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. La stoppata è fantastica, le giocate sotto canestro non trovano opposizione come in prestagione e talvolta chiude con giochi da tre punti. Si appiccica ad Antetokounmpo e fa un ottimo primo tempo. In difesa in generale è presente anche a rimbalzo. Fondamentale rimanga in campo a questi livelli per la stagione di Charlotte.
 
M. Williams: 7
13 pt. (5/12), 10 rimbalzi e 2 assist. Fungo. Poco appariscente ma ogni tanto salta fuori, stoppatona a parte, punti discreti e rimbalzi che sono oro. Doppia doppia, sigilla il match.
 
Hibbert: 7,5
15 pt. (6/9), 9 rimbalzi, 3 assist, 5 stoppate. Fumantino. Rimbalzi, stoppate, buoni passaggi correzioni e tanta difesa. Sembra più quello dei Pacers che dei Lakers, vuoi vedere che a livello di cifre, se continua così abbiam fatto l’affare come con Lin? Uno dei fattori della vittoria, anche con un buon finale.
 
Belinelli: 6
7 pt. (3/8), 4 rimbalzi, 1 assist. Lascia largo il suo uomo un paio di volte, accorcia a dar fastidio e per fortuna non veniamo puniti. Si da sempre un gran daffare in difesa, sbaglia qualcosa al tiro, ma anche stasera mette un tiro dalla coordinazione eccellente. Non è un caso se sbilanciato spesso riesce a mettere questi tiri.
 
C. Zeller: 7
Ottimo rientro. 15 punti. Fa 5/6 sia dal campo che ai liberi. Ottimi movimenti. Inserimenti, brevi spostamenti e anche a livello di coordinazione è apparso migliorato. Due stoppate, tre rimbalzi, qualche fallo di troppo (5), ma la difesa c’è.
 
Hawes: 6,5
4 pt. (2/4), 3 assist, 2 rimbalzi, 1 stoppata. Perde un paio di palloni compensati con la difesa, lì a dar fastidio nel primo tempo e soprattutto con veri assist. Buon esordio in nemmeno 13 minuti.
 
Sessions: 5,5
4 pt. (2/4). Perde un pallone, gioca una dozzina di minuti. Fa il suo, anche se non smista un pallone per i compagni.
 
Lamb: 5
Due assist e un rimbalzi ma 0/4 al tiro. Inizio non proprio fantastico. Pochi minuti per lui (9:26), che ha bisogno di scaldarsi, ma se inizia così…
 
Coach Clifford: 7,5
Già detto. Vedi sopra. Squadra che gira alla grande. Ottimo lavoro da confermare nelle prossime due uscite, insidiose.

PresentaziHornets

QuotaziHornets
L'assordante ronzio dei Calabroni torna per il terzo anno consecutivo a rombare nella NBA.

L’assordante ronzio dei Calabroni torna per il terzo anno consecutivo a rombare nella NBA.

 
Utilitarismo contro fantasia… fatti crudi e analisi spietate contro adrenaliniche scosse elettriche a fior di esoscheletro dei giocatori, che, dovranno generare tempeste magnetiche per mandare in tilt gli avversari e spazzare le loro atmosfere con azioni fulminee di squadra o invenzioni di Kemba per vincere le partite, anche se i Calabroni faranno molto affidamento sulla propria atmosferica difesa, con Hibbert e MKG a frizionare l’attrito degli attacchi avversari e generare aurore boreali da battaglie cosmiche.
 
Volare ad alta quota con entusiasmo e fiducia che sono le due parole chiave per gli Charlotte Hornets questa stagione.
 
L’entusiasmo porta a lavorare sentendo meno la fatica, con piacere e da frutti, la fiducia quando si esegue un tiro, una giocata, ma anche nella vita, è un aspetto mentale imprescindibile che non si può trascurare per vivere bene e arrivare al risultato.
Non è tutto così semplice però perché nella vita, come nella NBA, fattori esterni concorrono a ostacolare la buona riuscita delle nostre intenzioni.
A Est alcune squadre si sono mosse bene e paiono essersi rafforzate, ad esempio Atlanta, Boston e Indiana, mentre anche Chicago e New York se troveranno la chimica e non avranno infortuni importanti, potrebbero dar del filo da torcere.
Gli Hornets prima di sconfiggere gli avversari dovranno battere se stessi superandosi, la stagione da 48 vittorie è già soltanto un piacevole ricordo che sfuma quando la pressante attualità ci costringe a occuparci dell’oggi, dell’immediato.
Paradossalmente il fulcro del meccanismo sarà Steve Clifford, perché il duo Cho/Jordan non ha portato in estate nomi di grido in North Carolina, quindi si cercherà ancora una volta di sorprendere passando attraverso il gioco, grazie ad un gruppo che ha mantenuto un nucleo ma perso almeno tre pezzi importanti (Jefferson, Lee e Lin).
I dubbi si assiepano nella mente dei tifosi proprio per la contraddizione estiva.
Jordan dichiarò di voler far grande questa squadra sostanzialmente, di portarla tra le prime a est ma nessun colpo stratosferico è stato messo a segno dalla dirigenza.
Ci si chiede quindi cosa vorrà e potrà fare MJ da grande, anche perché in una delle culle del basket, con tifosi appassionati che non hanno mai gioito per un titolo NBA, l’attesa è molta, specialmente dopo che gli Hornets tornarono redivivi tre anni orsono.
Clifford quindi cercherà trame, schemi e rotazioni equilibrate per ottimizzare le caratteristiche dei nuovi giocatori, ovviando a qualche mancanza ma esaltando caratteristiche del singolo e gioco di squadra.
Un team che cercherà ancora una volta l’accesso ai playoffs pur affrontando probabilmente ostacoli superiori alla scorsa stagione.
La lineup attuale sembra essere composta da 3/5 dei titolari della scorsa stagione: Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, Marvin Williams e Hibbert.
Kaminsky, Belinelli, Sessions e Lamb saranno riserve chiave per i Calabroni durante le rotazioni, si spera in loro per avvantaggiarsi mentre i titolari riposano. Senza il loro apporto potremmo fallire la stagione clamorosamente senz’appello.
MKG è al rientro dopo sole sette gare giocate nella scorsa stagione e, come altri compagni, in preseason (chiusa 3-4), ha dimostrato notevoli progressi nella settimana intercorsa tra il primo e il secondo grappolo di partite.
Il calendario per alcuni versi ricalca quello dello scorso anno, con un febbraio prettamente esterno e un marzo molto più casalingo, dove l’anno scorso gli Hornets trovarono lo slancio, presero velocità per un rush finale che li fece chiudere con un 48-34 al sesto posto, sfortunatamente ultimi in un gruppo di quattro squadre a pari record.
Molte squadre a Est si equivalgono quest’anno sulla carta, ci sarà da lottare e tener duro probabilmente, tutto può succedere in un anno incerto e impronosticabile che dovrebbe portare gli Hornets ad avere una certa stabilità e dimestichezza con le zone alte della classifica nelle intenzioni di Jordan.
L’assortimento, per caratteristiche, è buono, basterà per arrivare ai playoffs e magari passare finalmente il primo turno?
 
Arrivi:
 
Marco Belinelli (dai Sacramento Kings)
Treveon Graham (dagli Idaho Stampede)
Roy Hibbert (dai L.A. Lakers)
Brian Roberts (dai Portland Trail Blazers)
Ramon Sessions (dai Washington Wizards)
Christian Wood (Philadelphia 76ers/Delaware 87ers)
 
Partenze:
 
Troy Daniels (Memphis Grizzlies)
Jorge Gutierrez (Brooklyn Nets ma già rilasciato)
Tyler Hansbrough
Al Jefferson (Indiana Pacers)
Courtney Lee (New York Knicks)
Jeremy Lin (Brooklyn Nets)
 
Movimenti:
 
Jeremy Lin è tornato nella Grande Mela ma sulla sponda opposta a quella che lo aveva lanciato, preferendo il profumo dei “verdoni” a ragionamenti di altro tipo, Courtney Lee invece è volato a New York, poiché gli Hornets in estate per convincere Marvin Williams ma soprattutto Nicolas Batum a rimanere, hanno deciso di alzare le cifre degli stipendi.
Così è stato fatto (175 milioni spalmati su vari anni), purtroppo per le possibilità e le regole salariali agli Hornets non rimaneva moltissimo da spendere, anche se da un’idea di Clifford, ecco saltar fuori in uno scambio con Sacramentto per la nostra ventiduesima scelta al Draft, il connazionale Marco Belinelli, che, interrotta l’esperienza negativa ai Kings (“non eravamo squadra”, parole sue), cerca rilancio nella città regina, così come Hibbert, stagione pessima in maglia gialloviola.
Proprio per questo preso a basso prezzo da Cho e ora con Marco rappresentano due scommesse su cui puntare per il buon esito della nuova Regular Season.
Lin, l’anno scorso giocava anche contemporaneamente a Kemba, il nuovo sostituto, Sessions, è partito male in preseason ma ha fatto vedere qualche miglioramento nelle ultime gare.
Se Lin disputò una stagione buona, ci auguriamo che Sessions vada almeno su discreti livelli.
Giocherà in velocità, pick and roll, incursioni, un po’ alla Lin, anche se le armi sono inferiori.
In questo cambio perdiamo leggermente, così come nella sostituzione tra Al Jeffeson e Roy Hibbert.
Roy è un centro prettamente difensivo.
Non porta molti punti, però di lui si dicono convinti Clifford e altri addetti ai lavori losangelini, a livello offensivo come passatore e questo per una squadra come la nostra che passa principalmente attraverso il gioco, non è cosa da poco.
In difesa dovrà ritrovare voglia e condizione.
Lo svantaggio è non avere un giocatore di post basso e di movimenti sopraffini come Jefferson, che tuttavia peccava in difesa negli ultimi anni, anche a causa di problemi al ginocchio, proprio per questo il rapporto si è interrotto e gli Hornets hanno risparmiato una decina o forse più (in prospettiva di nuovo contratto) di milioni.
 
Reparti:
Le point guard di Charlotte 2016/17.

Le point guard di Charlotte 2016/17.

Guardie tiratrici e ali piccole.

Guardie tiratrici e ali piccole.

Ali grandi e centri.

Ali grandi e centri.

 
Il reparto guardie vedrà Kemba Walker prendere ancora in mano le chiavi della regia, anche se non è un uomo assist di primo piano e preferisce più spesso essere un finalizzatore che un playmaker alla Nash o alla CP3.
E’ il suo anno per dimostrare di essere sottostimato e magari meritarsi una convocazione all’All-Star Game di New Orleans. Sessions sarà il playmaker di riserva come già detto, mentre torna in North Carolina come terza PG, Brian Roberts, altro giocatore sfuggente che se in serata potrebbe far cambiar passo alla squadra e aiutarla a recuperare punti velocemente.
La SG titolare sarà ancora Batum, più di una semplice guardia tiratrice, ma un divoratore di zeri nel tabellino.
Uomo assist, rimbalzista e scorer, ma soprattutto un collante per la squadra.
Per questo le cifre alle quali è stato rifirmato sono alte, anche se nei prossimi anni, complici i contratti della NBA con le televisioni, potrebbero rivelarsi eque per Charlotte.
Al momento però è pagato come una stella e si spera renda altrettanto, in termini di prestazioni e continuità.
Dietro di lui il nostro Marco Belinelli, swingman, in cerca di rivincite e ancora affamato di vittorie, fiducioso ed entusiasta di giocare per Jordan.
Da lui ci si aspetta una pioggia di fuoco dall’arco (giocherà come avatar di Daniels ma presumibilmente starà in campo molti più minuti), ma i compagni dovranno saperlo mettere in condizione.
Harrison sarà la terza SG, ma difficilmente metterà piede sul parquet.
Giocatore che, a mio giudizio, attualmente vive a un livello superiore rispetto a dove sta.
Come ali titolari troviamo Michael Kidd-Gilchrist e Marvin Williams.
Il primo rientra da una ricaduta da un infortunio alla spalla che l’ha tenuto fermo più di metà stagione e ora si spera essere integro e pronto a riprendere il suo posto titolare in quintetto.
Energia, rimbalzi, transizioni e difesa dovrebbero più che compensare la perdita di Lee, in un certo qual modo sua copia la scorsa stagione.
Stopper della squadra cercherà di fermare molti top player avversari.
Marvin Williams darà una mano a rimbalzo, nelle stoppate e soprattutto si spera, aiutando a mettere punti, che sia di tripla o altro.
Gli Hornets ne hanno bisogno avendo perso due scorer come Lin e Jefferson.
Lamb potrebbe trovare minuti importanti, anche perché i Calabroni hanno perso realizzatori e Jeremy in questo potrebbe aiutare Clifford, a patto diventi affidabile.
Sperando non siano troppo pochi i minuti per le sue caratteristiche (a volte ha bisogno di scaldarsi un po’), nel ruolo di ala, che può ricoprire con giocate.
Sull’esterno, anche grazie all’intesa con Hawes, spesso riceve buoni palloni.
Starà a lui sfruttarli per dimostrare il talento attribuitogli ai tempi di OKC, scemato da troppa panchina.
Kaminsky sarà un’ottima scelta dalla panchina.
Sembra migliorato e più veloce in alcuni movimenti, se userà meglio i suoi cm in attacco, potrebbero esser dolori per gli avversari di turno.
Variegato arsenale, dovrà migliorare il suo tiro da fuori se vuole utilizzarlo con costanza.
Ha visione di gioco ma talvolta preferisce fare da solo, sia un jumper o un’entrata.
Ci aspettiamo una difesa migliorata, sua vera sfida personale per rimanere a buoni livelli in NBA.
Graham si è visto poco nella preseason e sarà probabilmente ai margini delle rotazioni, ma da ala piccola o guardia, ha fatto intravedere doti di agilità.
Wood invece è un’ala grande cui piace giocare di potenza se può, ma anche lui sarà limitato dalla presenza degli altri lunghi.
Hibbert per ora è partito come centro titolare ma le dichiarazioni di Clifford fanno intendere che il ruolo di centro titolare non è assegnato.
Zeller è l’altro indiziato per quel ruolo ma ha avuto un infortunio al ginocchio ed è rimasto out per tutta la prestagione.
Dalle ultime news pare possa giocare la prima gara di Regular Season.
Hawes è sostanzialmente il vecchio McRoberts, assist deliziosi, buon tiratore da tre punti, un po’orso (non troppo preciso) a volte negli interventi difensivi.
Diverse di queste rotazioni potrebbero essere però interscambiabili, anche a livello di ruoli ovviamente.
 
Roster:

2016/17 Roster

Il roster2016/17.

Il calendario:
http://hornets.playitusa.com/category/cr15-15/

Incurante dei giudizi positivi o negativi lo spettacolo va avanti, le quotazioni dei Calabroni 2016/17 sono valutazioni cartacee ancora per poche ore.

Gli Hornets scenderanno sul parquet dei Bucks per un’interessante sfida tra squadre che ambiscono ai playoffs per raccontarci la prima di 82 verità in questa stagione.

La Regular Season è lunga da svoltolare, ma i Calabroni devono cercare di sfruttare tutte le occasioni possibili, ogni gara per noi sarà più preziosa di altri team.

Entusiasmo, fiducia e tenacia da portare sempre con se.

Let’s go Hornets!

 

TagliHornets

E’ arivato il roster “definitivo” con il quale Charlotte partirà per la nuova avventura 2016/17.

Gli Hornets, dopo aver già tagliato Andrews, hanno “eliminato” anche Ellis, Sulaimon e Tobey dalla rosa.

Il roster quindi tra i 15 “conteggia” tra gli indiziati di taglio, Treveon Graham, ala che ha fatto vedere buone cose durante l’ultima sfida a Minneapolis e si salva forse per questo.

 

Uncasvillel'otto ottobre, l'ala guardia Treveon Graham, n°12 in palleggio. Sarà lui a rimanere in roster.

Uncasville l’otto ottobre, l’ala guardia Treveon Graham, n°12 in palleggio. Sarà lui a rimanere in roster.

 

I sei nuovi giocatori arrivati in estate con Belinelli da sesto uomo.

I sei nuovi giocatori arrivati in estate con Belinelli da sesto uomo.

Il pezzo in inglese dal sito ufficiale e il roster dei 15, anche se (al momento) sono 14 perché si son dimenticati d’inserire Kaminsky:

http://www.nba.com/hornets/press-releases/charlotte-hornets-waive-three-players

juio

Pubblicato in News

Preseason Game 7; Charlotte Hornets @ Minnesota Timberwolves 74-109

Anthony-Towns a rimbalzo su Wood.

Anthony-Towns a rimbalzo su Wood.

Gli Hornets si preparano alla stagione regolare.
Non ideale finirla con un test in back to back forse, almeno ai fini del risultato, anche con qualche rincalzo tornato a metter piede sul parquet che non sempre ha aiutato la chimica.
Già dall’inizio secondo quarto, Charlotte ha ammanito una prestazione non all’altezza.
Sciolti nel terzo quarto con le terze linee in campo, il secondo tempo è stato solamente una festa per Minnesota, mentre per noi un osservare i giocatori in odore di taglio.
 
Gli Hornets al Target Center di Minneapolis schieravano un nuovo quintetto con: Walker, Belinelli, Kidd-Gilchrist, Kaminsky e Hibbert, mentre Minnesota rispondeva con: Rubio, LaVine, Rush e Anthony-Towns.
 
Belinelli apriva le danze a 11:08 con una tripla su passaggio di Kemba, Dieng e Lavine in jumper a 10:26 rispondevano portando in vantaggio i locali, tuttavia Walker s’imbucava nella tana dei Lupi e sorpassava.
Ancora Marco a 9:15 segnava tre punti, ma passando dalla lunetta dopo aver subito fallo, ciò portava il punteggio sull’8-4. Dopo il pareggio dei T.Wolves a quota nove, Hibbert guadagnava due FT realizzandoli ma Anthony Towns, dopo aver intuito l’errore al tiro di Rubio seguiva e saltava sopra Belinelli e Wood schiacciando al volo dopo il rimbalzo sulla struttura del canestro.
MKG con un paio di jumper portava a +4 gli Hornets che tuttavia non riuscivano a ripetersi lasciando il vantaggio a poco più di 5minuti dalla sirena, alla squadra in maglia bianca; Towns dalla baseline sorpassava, anche se MKG da sotto riusciva per un attimo a ristabilire la parità.
I Lupi però correvano e a 2:56 un jumper medio di Dieng mandava sul 17-23 la gara che peggiorava quando Rush dal corner sinistro infilava la tripla del 23-28.
Clifford dopo un’azione d’attacco interrotta da un fallo si arrabbiava per i movimenti in campo dei suoi chiamando time-out ma la solfa non si modificava, sebbene a fine primo quarto il punteggio fosse di -5 anche grazie a una stoppata di Tobey che ai bordi del pitturato attendeva e bloccava il tentativo di Dunn.
Hibbert ai liberi.

Hibbert ai liberi.

Nel secondo quarto Harrison si faceva stoppare due volte nel giro di breve tempo da Aldrich, nonostante a 9:11 Lamb s’inventasse un gancio arcobaleno sopra Aldrich, il punteggio si faceva sempre più infausto per gli Hornets che nonostante il rientro di un paio di titolari, subivano spesso in transizione, era il caso di una rubata di Dunn ai danni di Walker, conclusasi con due punti subiti.
Walker dalla diagonale destra centrava il canestro da lunga distanza per il 34-47 e Belinelli anche a 3:16 dal corner sinistro dopo una bella finta che alla quale il difensore abboccava. Il punteggio andava sul 38-49, ma una delle chiusure in ritardo degli Hornets consentiva a Muhammad di superare quota 50 per i padroni di casa, grazie a una tripla.
Belinelli passava male un pallone in orizzontale, i Lupi guadagnavano dalle transizioni e con Rubio in transizione si portavano sul 40-56.
Hibbert nel finale stoppava per la terza volta Lavine ma il 44-61 era già risultato abbastanza pesante dopo i primi due quarti.
 
Il terzo quarto spegneva le flebili velleità di rimonta degli Hornets che andavano a segno con Lamb a 11:16 su una seconda possibilità, ma dopo una tripla di Bjelica iniziava il Rubio show con un passaggio verticale no look schiacciato per lo stesso Bjelica che solitario non sbagliava.
Time-out a 9:39 sul 47-69 ma era ancora Minnesota a colpire da tre con Lavine su assist di Rubio che serviva anche Dieng con un assist lob lungo per due easy points.
Tre punti di Rush su Harrison e il terzo quintetto in campo sancivano la pesante sconfitta, il punteggio parziale di quarto infatti era di 12-31, grazie al quale la squadra di Minneapolis si portava sul 56-87 a 12 minuti dalla fine.
 
Ultimo quarto da tempo spazzatura, panchine in campo, titolari seduti e giocatori al taglio sui listelli del parquet, anche grazie a questo miglioravano un po’ gli Hornets, sempre con la third unit in campo.
18-22 era il parziale di quarto.
Da menzionare un bel canestro del nostro numero 12 Graham, il quale finiva a terra ma si alzava di scatto e con un riflesso felino intercettava la rimessa di Payne dal fondo, non riusciva a segnare solo per il fallo ma dalla lunetta portava a casa altri due punti tirando impeccabilmente.
Sulaimon migliorava un po’ la sua situazione rubando un pallone in tuffo e chiamando time-out a terra, oltre che realizzare due canestri nel finale, l’ultimo in floater a :17.7 dalla sirena.
I Lupi comunque vincevano 74-109 agilmente, una partita da preseason grazie a 31 punti (contro 14) ricavati dalle palle perse, a un gioco frammentario degli Hornets (8-21 negli assist) e a percentuali da fuori migliori di quelle degli Hornets che incappano in una serata no da oltre l’arco con tiratori non adatti.
bhornminn
 
Pagelle
 
Walker: 5,5
Finisce con 9 punti, due assist e una rubata. Perde un paio di palloni. E’ vero che gioca solo 16 minuti, tiene bene Rubio ma davanti, a parte qualche preciso libero e una tripla che s’intestardisce a ripetere pochi secondi più tardi colpendo il ferro, sbaglia spesso.
 
Belinelli: 5,5
10 pt. (2/5) ma quasi nient’altro. Troppi palloni persi con passaggi deboli, lenti e prevedibili sono la nota negativa. Peccato perché era arrivato alla doppia cifra anche con un paio di canestri pregevoli per fattura.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
Mette 6 punti e prende tre rimbalzi. Un po’ sottotono rispetto al solito.
 
Kaminsky: 5
2 pt., 2 rimbalzi e tre falli. Gioca poco più di 8 minuti ma potrebbe risentire del back to back, non sembra in forma stanotte e anche in difesa è un pochino in difficoltà come quando il Beli per seguire l’uomo gli passa davanti e lui “perde” il suo uomo (rimanendo a distanza) che, passo indietro, realizza.
 
Hibbert: 6
3 punti, 5 rimbalzi, 4 stoppate. Tre sono offensivi. Importante sotto le plance anche in fase d’attacco, segna i suoi punti dalla linea, mente lo 0/3 dimostra delle mani legnose. Stoppa tre volte Lavine, un paio rimanendo piantato senza sforzo.
 
Wood: 5
7 punti con un 2/9 al cui interno spicca uno 0/5… Forza tiri da tre punti che non mette mai. Falli e palloni persi.
 
Tobey: 5,5
8 pt. (4/8), 6 rimbalzi e 2 stoppate in più di 32 minuti. Uno dei meno peggio tra le riserve. Dimostra un buon attacco, anche se dopo aver recuperato palla nel pitturato, nel secondo tempo a pochissimi cm dal canestro, tira cortissimo e non prende nemmeno il ferro è per eccesso di delicatezza o stanchezza. Dietro però è troppo molle per la NBA, giocasse più duro, ci starebbe.
 
Lamb: 5,5
8 pt. (4/10), 9 rimbalzi. Un bel Pallone soffiato, movimento e canestri. In difesa però passa dall’accanimento a distrazioni e rotazioni non sempre perfette.
 
Sessions: 5
6 pt. con un ¼ e tre rimbalzi. Un solo assist in 15 minuti. Dalle sue incursioni ricava sei liberi ma ne realizza 4.
 
Harrison: 4,5
5 pt. (2/7). In gran parte questa statistica è dovuta alle stoppate prese, che la NBA conteggia come tiro errato, ben 4 nel caso… Non riesce a essere agile in fase di realizzazione e combina ben poco, più che altro disastri e il -25 lo dimostra.
 
Graham: 6
6 pt. (2/5) in poco più di 16 minuti. Perde 2 palloni ma ne ruba ben 4. Un gatto. Ci prova.
 
Sulaimon: 5
4 pt. (2/8). Si riscatta un po’ nel finale quando è troppo tardi. Oggi, giocatore non da NBA secondo me, mi dispiace dirlo.
 
P. Ellis: 5,5
0 pt. in 04:42. Invisibile.
 
Coach Clifford: 5,5
Schiera la panchina e il minestrone sa di dado, non riesce bene. Probabilmente c’era necessità di vedere le ultime cose e il back to back non ha aiutato.

Preseason Game 6; Charlotte Hornets Vs Miami Heat 96-88

RiparaziHornets
6chamia
 
Coach Clifford sta mettendo a posto la macchina.
 
La third unit non ha messo piede in campo.
 
Alleggeritosi da rotazioni di prova, Clifford ha tentato il test su strada.
Le prestazioni sembrano essere buone.
Accelerazione da 0 a 100 in un quarto, tenuta difensiva buona, specialmente con le gomme first unit da regular season, avantreno e retrotreno della panchina con buone qualità, anche se qualche leggera sbandata c’è.
Miami ha testato alcuni giocatori, anche se evidentemente non è più quella dello scorso anno, ha messo in mostra McGruder e Reed in serata.
Gli Hornets hanno giocato bene in attacco, mentre in difesa, terzo quarto a parte, si sono fatti rispettare, subendo un pochino da fuori ma fisiologicamente in questa parte di prestagione. Da 0-3 a 3-3 in prestagione, la riparazione è avvenuta.
Ora manca solo la gara a Minneapolis e poi sarà Regular Season…
 
Gli Heat di Spolestra non erano più quelli di aprile/mggio e senza Wade (più Bosh alle prese con i soliti problemi di salute che difficilmente Miami farà scendere sul parquet in stagione) stasera schieravano: Weber, Ellington, Waiters, D. Williams e Whiteside.
Gli Hornets in classica divisa bianca hanno proposto: Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, Kaminsky e Hibbert.
 
La partita iniziava con un canestro degli Hornets annullato, Hibbert su una palla sopra il ferro interveniva appendendosi, la sfera in maniera ortodossa schizzava via e finiva dentro ma gli arbitri chiamavano interferenza e il canestro non veniva convalidato.
Whiteside in attacco comunque si faceva sporcare un pallone tra le sue mani, transizione e Kemba dalla baseline destra infilava da non troppa distanza.
D. Williams con un jumper medio pareggiava, ma gli Hornets s dimostravano più in partita da subito; Batum per Hibbert ai bordi del pitturato sinistro, palla restituita sull’inserimento per un canestro volante, accompagnato da fallo e gioco relativo da tre punti.
Dopo un ottimo giro palla a 9:35 MKG infilava dalla destra un tiro in sospensione, Hibbert recuperava in due azioni differenti, altrettanti rimbalzi offensivi ammantando l’area avversaria della sua presenza, Kemba, sulle stesse, infilava due triple facendo volare Charlotte sul 16-8.
Time-out Miami subito dopo, a 7:25. Hibbert si permetteva il lusso di stoppare Whiteside, mentre Belinelli servito da un passaggio verticale di Hawes, in torsione e fuori equilibrio, mostrava coordinazione infilando dalla linea di fondo destra a 2:09.
Il favore era ricambiato a 1:05, passaggio a livello parquet di Marco per Spencer che da pochi passi non sbagliava per il 31-13.
La prima frazione si chiudeva sul 33-19.
MKG va a schiaccciare in transizione nel primo quarto.

MKG va a schiaccciare in transizione nel primo quarto.

 
Per un fallo di Lamb a 11:37, Reed andava in lunetta due volte ma splittava, Charlotte non badava a ciò e riprendeva a macinar gioco finendo per ridoppiare Miami grazie ai canestri di Belinelli in jumper e Sessions in runner dopo un coast to coast chiuso a 9:55. Miami però chiamava tim-out e provava a rientrare.
Udrih per Reed e l’alley-oop servito portavano il tabellone sul 40-26, Hawes dopo qualche errore infilava la tripla del 43-28 ma McGruder, buon tiratore dall’esterno, rispondeva quasi immediatamente.
Lamb a 5:39 evidenziava un buon movimento di braccia in entrata open eludere l’intervento difensivo per realizzare due punti. Hibbert smistava un altro buon pallone per Kaminsky questa volta, palla alzata dal pitturato e 50-36 che diventava 52-38 quando senza nessuno davanti s’infilava salendo da dietro e appoggiando a 2:15.
Il primo tempo terminava sul 54-43, con gli Heat che dal -20, quasi dimezzavano lo svantaggio.
Hugo gira tra le prime file.

Hugo gira tra le prime file.

 
Il terzo quarto confermava le intenzioni di rimonta degli Heat che entravano più decisi e anche se Hibbert al secondo tentativo in gancio, faceva centro a 10:42, le triple di Ellington e D. Williams facevano intravedere a Spolestra possibilità di rimonta sul 56-49. Hibbert correggeva con una potente dunk un tiro sbagliato ma ancora Ellington con una tripla flipper che rimbalzava tre volte sul ferro, impennandosi dopo il primo contatto, accorciava sul 60-52 a 6:59.
A 6:09 un palleggio e una tripla dalla velocità assassina ai 24 secondi di Walker davano una boccata d’ossigeno, anche se Miami trovava il suo momento di miglior forma con l’alley-oop di Reed e la tripla di McGruder che riportavano sotto (63-59) Miami. A 4:56 Batum, spalle a canestro, dalla media si girava e lasciava partire il suo classico fade-away “fenicottero” (una mia personale definizione per il ginocchio anteriore piegato e la postura a ricordare l’elegante animale) che leggiadramente s’infilava, inoltre subendo fallo completava un gioco da tre punti.
Reed, però, servito da Weber, nonostante il contatto o spanciata di Hibbert, mandava dentro il terzo alley-oop, anche se questo si stampava sul primo ferro e in un secondo tempo ricadeva dentro.
Il libero aggiuntivo riportava a -4 gli Heat. Dopo una palla vagante che girava per tutta la metà campo offensiva degli Hornets, Walker recuperava la sfera e con un passaggio verticale azionava Batum, tutto solo in area che appoggiava bene per il 68-62.
Belinelli nella seconda parte calava, in entrata era stoppato, per fortuna sulla transizione gli Hornets spendevano un buon fallo poiché il riccioluto giocatore di Miami dalla lunetta andava in bianco.
McGruder e Reed apportavano alla causa ospite 5 punti e gli Heat tornavano a -1.
Sessions girava intorno al perno Hawes e in infilata allungava, ma il n°44 ospite, Montero, pareggiava di tripla a quota 70.Per un fallo di White a gioco fermo, Belinelli trasformava un libero ma un runner di Montero portava gli Heat in vantaggio per la prima e ultima volta in serata poiché Lamb a :24.3 dalla sirena di terzo quarto, sparava la tripla che chiudeva sul 74-72 la frazione.
Rodney McGruder contro Spencer Hawes e MKG nel primo tempo. (TODAY Sports)

Rodney McGruder contro Spencer Hawes e MKG nel primo tempo. (TODAY Sports)

 
Gli Hornets partivano forte nell’ultimo quarto cercando di chiudere la gara; plastico il due pt. frontale di Hawes, due FT di Sessione e infine un’iniziativa personale di Lamb che fruttava alla squadra di Clifford un gioco da tre punti, portavano a 9:30 il vantaggio a 9 punti (81-72).
McGruder a 7:48, sparava senza toccare nemmeno il ferro, ma con 4 punti consecutivi (una rubata a Sessions con dunk finale), riportava in gara gli Heat (85-84). MKG e Kaminsky però davano tranquillità con un layup e un appoggio passando sotto il ferro. McGruder a una mano, schiacciando, continuava a tartassare gli Hornets, Kaminsky a 3:00 dalla luce finale millimetricamente ricavava spazio in area per battere i numeri 14 e 15 di Miami di fronte a lui.
Walker a 2:06 scriveva la parola fine all’incontro andando di tripla per il 94-86.
La gara terminava sul 96-88.
Statistiche in equilibrio, ma gli Hornets hanno tiratto meglio e sviluppato un gioco migliore.
ahormia
Pagelle:
 
Walker: 7
17 pt. (5/14), 6 assist, 4 rimbalzi, 3 rubate. Perde solo due palloni e realizza un 4/8 da 3. Ottima gara, mostra una discreta forma completa di cambio passo, anche se da due punti a volte cerca la giocata a ritmo forzato, ma è il suo gioco. Chiude il match.
 
Batum: 6,5
14 pt. (6/12), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Buona partita. Qualche palla persa e un appoggio mancato abbastanza semplice nel finale sono le note negative insieme a un paio di chiusure slow, però ha una buona serata realizzativa.
 
Kidd-Gilchrist: 7
10 pt. (5/9), 14 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. La difesa torna su livelli più alti e a rimbalzi è onnipresente.
 
Kaminsky: 7
16 pt. (6/11), 6 rimbalzi. Per l’assenza di Marvin gioca più di 32 minuti e da starter. Ripaga la fiducia risolvendo spesso con semplicità, fasi d’attacco sfruttando la sua altezza e la sua capacità in scioltezza che sembra migliorata, così nel finale mette un canestro importante.
 
Hibbert: 6,5
8 pt. (2/7), 11 rimbalzi, 3 assist, 3 stoppate. Nota negativa: mani di burro certi frangenti, un pochino inabile a velocità e palleggio, così lascia sul campo 4 palloni. Quel che mostra di buono in serata è la fase difensiva, a rimbalzo, nelle stoppate e in fase offensiva dimostra di saper anche passare la palla se vuole.
 
Belinelli: 6
5 pt. (2/6), 4 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Inizia molto bene, segna un canestro molto bello da vedere, poi si perde e colpito da hibberite lascia agli avversari due palloni che ci costano due punti. Dietro copre la zona, accorcia tra il pitturato e la linea da tre o va a seguire il taglio dell’attaccante, sembra, a prescindere dai risultati di volta in volta, attento, anche sui tagliafuori.
 
Hawes: 6
8 pt. (3/9), 3 assist. Nessun rimbalzo. Anomalia… Tre perse, però è un giocatore che può giocare anche alto, ovunque, può trovare l’uomo al momento giusto e se il centro lo segue, anche servire il piccolo per un’entrata più libera. Con Lamb e Sessions ha intesa. Tiro non sempre a buon fine in serata ma prova sufficiente.
 
Lamb: 6,5
9 pt. (3/8), 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Inizio così così, poi giocate di atletismo e precisione. Infila una bomba a fine terzo quarto importante. Altro canestro e gioco da tre punti nell’ultimo quarto.
 
Sessions: 6,5
9 pt. (2/6), 3 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. Riempie un po’ il tabellino, anche nei FT, dove il suo 5/6 è indice d’iniziative portate sotto canestro. Veloce, anche se spesso l’abbattono, riesce a ottimizzare dalla linea della carità.
 
Coach Clifford: 7

Soddisfatto del gioco. Usa i suoi titolari e le sue prime riserve solamente (nove unità), che saranno allargate a Zeller e Marvin Williams al rientro.Ci si dovrà confrontare con la forza degli altri quando la faccenda si farà più seria,per ora va bene così.

 

 

Preseason Game 5; Charlotte Hornets @ Chicago Bulls 108-104 (OT)

La vittoria ha Harrison agli Hornets.

jkk

Il rosa di fondo è per il mese contro il cancro al seno. Molto colorato di rosa lo United Center e anche le scarpe di Rondo si sono tinte di quel colore, così come la cravatta di Clifford.

Non è facile ricostruire dovendo adattare.
Vale un po’ per tutto e in ogni campo.
La bravura di Clifford dovrà stare qui.
Per il momento, anche perché non potrebbe fare altrimenti, prosegue con grande pertinacia le sue idee, anche senza stelle di prima grandezza fornitegli da Cho e Jordan e ridà fiducia a un ambiente ancora non convinto, sebbene “nella gioia e nel dolore” si parli pur sempre di preseason.
Clifford saliva nella Wind City portandosi ancora tutti gli uomini a disposizione.
In tenuta viola per lui, ecco i cinque titolari scelti dal coach stesso: Walker, Batum, MKG, M. Williams e Hibbert.
I Bulls schieravano invece: Rondo, Wade, Butler, Gibson e R. Lopez.

Una strana partita allo United Center.

Gli Hornets hanno vinto nel supplementare una partita che ha avuto diverse fasi.

Primo quarto giocato molto bene con il quintetto titolare, fresco e con connessioni molto più efficienti rispetto alle prime uscite.

Primo duello della partita tra Wade e MKG, jumper che colpiva il ferro per l’ex Miami, rimbalzo Hornets, MKG si portava dall’altra parte velocemente, il duello continuava ma Kidd-Gilchrist riusciva a realizzare i primi due punti della partita.
Una penetrazione con scarico corto per Lopez sulla sinistra consentiva al riccioluto centro di scrivere i primi due punti sul tabellone per Chicago.
Gli Hornets partivano tuttavia forte nel primo quarto e la premiata ditta W.W. (Williams/Walker) centrava due triple con le quali i Calabroni avanzavano sull’8-2.
Chicago tornava in gara e pareggiava con una rubata di Butler che chiudeva la transizione in schiacciata a 8:55.
Gli Hornets ripartivano e segnavano da sotto con MKG che usufruiva di due liberi, dopo aver subito due stoppate da Lopez, sulla seconda però, una mano galeotta del centro avversario addosso, bastava per far fischiare agli arbitri i liberi nonostante con l’altro braccio arrivasse una stoppata pulita.
I Calabroni prendevano il largo quando a 4:10 McDermott, non ancora caldo, si faceva stoppare da Hibbert, sulla transizione ecco lo scarico nell’angolo sinistro per Belinelli che trovava tre punti solo cotone per il 25-14.
Hibbert da sotto a 3:06 ne aggiungeva due in un’azione iniziata da una deviazione difensiva di Belinelli, il quale deviava la palla in chiusura nel pitturato pur da posizione svantaggiosa.
Belinelli nel finale, uscendo dal blocco di Hawes, si andava a prendere la sfera sul passaggio e scaricava immediatamente dalla diagonale destra la tripla del 32-18.
Chiudeva McDermott dalle parti del ferro per il 32-20 di primo quarto.

Benino anche la second unit in fase offensiva, mentre in fase difensiva ha concesso troppo e i Bulls si sono portati con un controparziale di 26-35, sul 58-55 all’intervallo.

Il 32-18 di Belinelli. Jumper rapido appena uscito dal blocco di Hawes.

Il 32-18 di Belinelli. Jumper rapido appena uscito dal blocco di Hawes.

Primo duello della partita tra Wade e MKG, jumper che colpiva il ferro per l’ex Miami, rimbalzo Hornets, MKG si portava dall’altra parte velocemente, il duello continuava ma Kidd-Gilchrist riusciva a realizzare i primi due punti della partita.
Una penetrazione con scarico corto per Lopez sulla sinistra consentiva al riccioluto centro di scrivere i primi due punti sul tabellone per Chicago.
Gli Hornets partivano tuttavia forte nel primo quarto e la premiata ditta W.W. (Williams/Walker) centrava due triple con le quali i Calabroni avanzavano sull’8-2.
Chicago tornava in gara e pareggiava con una rubata di Butler che chiudeva la transizione in schiacciata a 8:55.
Gli Hornets ripartivano e segnavano da sotto con MKG che usufruiva di due liberi, dopo aver subito due stoppate da Lopez, sulla seconda però, una mano galeotta del centro avversario addosso, bastava per far fischiare agli arbitri i liberi nonostante con l’altro braccio arrivasse una stoppata pulita.
I Calabroni prendevano il largo quando a 4:10 McDermott, non ancora caldo, si faceva stoppare da Hibbert, sulla transizione ecco lo scarico nell’angolo sinistro per Belinelli che trovava tre punti solo cotone per il 25-14.
Hibbert da sotto a 3:06 ne aggiungeva due in un’azione iniziata da una deviazione difensiva di Belinelli, il quale deviava la palla in chiusura nel pitturato pur da posizione svantaggiosa.
Belinelli nel finale, uscendo dal blocco di Hawes, si andava a prendere la sfera sul passaggio e scaricava immediatamente dalla diagonale destra la tripla del 32-18.
Chiudeva McDermott dalle parti del ferro per il 32-20 di primo quarto.
Nella ripresa i Bulls si portavano in parità a quota 60.
Batum segnava due punti ai quali a 7:10 replicava Gibson dalla lunetta.
Kaminsky da tre sembrava poter ridestare le speranze per gli Hornets di condurre la gara, ma in un attimo il match volgeva al peggio…
McDermott e Canaan con triple mandavano il punteggio sul 65-73.
Belinelli trovava con un passaggio, elementare ma efficacie, Batum sulla sinistra, tripla e fallo di Canaan, gioco da 4 punti preziosissimo e a 3:09 Kaminsky centrava il bersaglio da oltre l’arco grazie allo spazio creato da Marco che correndo verso canestro schiacciava l’assist all’indietro per The Tank.
Gli Hornets si trovavano a -1 ma Wade in fade-away li mandava sul -5 (72-77), Sessions aggiungeva una steal e un canestro nel finale, gli Hornets tornavano così al comando, 78-77, prima del countdown di dodici minuti nell’ultimo quarto.
Belinelli ci prova contro McDermott.

Belinelli ci prova contro McDermott.

Lamb cerca di contenee Butler.

Lamb cerca di contenere Butler.

Ultimo quarto con il punteggio in costante saliscendi.
Con gli Hornets avanti 84-83, uno sciagurato Felicio, per eccesso di foga, sparava una schiacciata violentissima sul ferro che finiva direttamente in rimessa laterale, lascianomi un po’ basito ma grato al corpulento avversario.
Portis a 7:43 però infilava una tripla.
Dopo 17 secondi un passaggio fulminante per Wood lasciato in area tutto soletto, dava la possibilità alla nostra PF di appendersi in schiacciata e pareggiare.
McDermott a 3:21 portava sul +3 i Bulls, Kaminsky con un open a 2:06 pareggiava a quota 93.
Nel finale tornava in campo la first unit di Charlotte mentre Hoiberg lasciava in campo le seconde linee e Grant lo premiava dalla baseline sinistra segnando due punti dalla media.
MKG si batteva, prendeva tre rimbalzi in attacco e subiva anche un fallo da Zipser, ma la sua dinamica di tiro rimaneva discutibile, spalla completamente portata in avanti e tiro libero regalato a Chicago.
La nostra ala piccola infilava il secondo, ma gli Hornets rimanevano dietro di un punto, almeno fino a che Batum non tirava una mattonata dalla sinistra che oltrepassava ilo ferro, s’infrangeva sulla tabella, ma faceva la fortuna di Hibbert che catturava il rimbalzo, subiva fallo da Grant e realizzava dalla linea della carità il 96-95.
Chicago con Grant tentava di riportarsi avanti, uno stop and pops (con M. Williams e Walker a raddoppiarlo), non dava esisto. Fallo a :17.1 e due liberi di Batum per un insperato +3.
Chicago però pareggiava su un cambio difensivo non riuscito perfettamente; Grant era bravo ad arretrare e a segnare una tripla, Walker rimaneva sul blocco alto e Kaminsky ci metteva troppo per capire che pesci avrebbe dovuto prendere.
Pareggio a quota 98.
Walker in affondo sulla sinistra tentava di vincer la gara, ma Zipser lo stoppava.
Rimaneva da chiamare un time-out e giocarsi la vittoria per i Bulls, ma sulla rimessa Felicio, lentissimo e poco reattivo, si faceva rubar palla e Batum in corsa fin dentro l’area pitturata tirava all’ultimo istante colpendo solo il ferro, regalando un brivido a tutti.
Kaminsky sfugge alla difesa dei Bulls e appoggia due punti per gli Hornets.

Kaminsky sfugge alla difesa dei Bulls e appoggia due punti per gli Hornets.

Arrivava quindi l’OT, dentro forze fresche che per Charlotte rappresentavano la terza unità (Andrews, Harrison, Sulaimon, Wood e Tobey).
Tobey all’esordio a 3:37 sbloccava il supplementare; jumper su Felicio da appena fuori area (a dx) e punteggio in terza cifra per Charlotte.
Un terzo tempo ritmato da Harrison serviva agli Hornets per portarsi a +4 ma Portis riaccorciava a -2. Felicio, auto-maledizione dei Bulls, commetteva un altro fallo su Tobey, che, poco più tardi appoggiava a tabella, Zipser spazzava ma ormai era tardi; goaltending, due punti che unito all’1/2 dalla lunetta di Harrison, servivano ai ragazzi di Clifford, per portarsi sul 105-102 a 1:13 dalla fine.
Andrews commetteva fallo su Grant che a gioco fermo portava a -1 la sfida, la quale era quasi decisa da uno stop and pops che a 16 secondi dalla fine passava sopra Zipser e s’infilava nel cesto per il 107-104.
Chicago non segnava sulla propria azione offensiva, era anche costretta al fallo, grazie al quale Harrison dalla lunetta poteva tramutare una partita in bilico in una partita chiusa.
Secondo libero a segno e Hornets sul 108-104 a :07.6.
Finiva così.
Buoni alcuni progressi ma c’è ancora da migliorare e ottimizzare.

 

Kaminsky e Belinelli chiudono a 14 come top scorer per gli Hornets in un attacco equilibrato.

Kaminsky e Belinelli chiudono a 14 come top scorer per gli Hornets in un attacco equilibrato.

 

Pagelle
 
Walker: 6
11 pt. (4/15), 8 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Una delle vittime preferite dei Bulls nelle stoppate. Ne prende tre in due finali. Contribuisce con qualche bell’assist, punti e anche con i rimbalzi.
 
Batum: 6
10 pt. (2/11), 3 rimbalzi, 3 assist, 3 rubate. Glue guy, come l’hanno definito i telecronisti. L’uomo colla segna un bel gioco da 4 punti, ruba un pallone sulla sirena, serve assist veri all’europea, ma sbaglia troppo alla conclusione.
 
Kidd-Gilchrist: 6,5
9 pt. (3/13), 10 rimbalzi, 1 assist. Male al tiro (tecnica discutibile), più lento e impacciato si fa anche stoppare tre volte. In difesa però è una presenza.
 
M. Williams: 6,5
9 pt. (1/2), 1 rimbalzo. Bene dalla linea, gioca solo 14 minuti e da un buon contributo in punti. Buona giocata sulla linea di fondo contro Gibson.
 
Hibbert: 6,5
11 pt. (3/5), 4 rimbalzi, 1 assist, 3 stoppate. Buona presenza difensiva. Non sempre resolutissimo ma bene in punti e stoppate. Dell’apporto come uomo assist ancora non c’è traccia.
 
Kaminsky: 6,5
14 pt. (4/14), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppate. Una tripla in un momento chiave, qualche tiro a vuoto e un’incertezza non gravissima che però costa il pareggio. I 14 punti lo premiano.
 
Belinelli: 7
14 pt. (3/8), 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Voto meritato, non certo dipendente dalla nazionalità. Aumenta le alter statistiche rispetto a questo inizio campionato. E’ fondamentale con assist e canestri pesanti. Bello anche il rainbow dall’angolo con l’uomo addosso nell’ultimo quarto.
 
Hawes: 6
6 pt. (3/6), 5 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Decide di giocare quasi, la peggior partita d’avvio stagione, almeno in fase offensiva, anche se poi si riprende. Un paio di palloni persi, raddrizza le stats con punti e assist.
 
Sessions: 6
6 pt. (2/3), 5 assist, 1 rubata. In campo nel momento peggiore degli Hornets, smista bene in attacco. In difesa potrebbe forse dare di più, ma il suo fisico da nave veloce, lo aiuta solo in parte. Rimane comunque una prova sufficiente tendente al mezzo voto in più.
 
Lamb: 6
6 pt. (3/11), 8 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. Buone alcune statistiche. Guadagna la sufficienza al pelo tra rimbalzi e assist, anche se al tiro deve assolutamente migliorare per essere un uomo importante nelle rotazioni di Clifford. Come Hawes, piccolo passo indietro rispetto le prime gare.
 
Wood: 6
2 pt. (1/1), 1 rimbalzo. Un po’ avulso dal gioco, registriamo la bellla dunk nella seconda parte.
 
Sulaimon: 5,5
0 pt. (0/1). Tecnica di tiro al”lancio della canna da pesca”. Spara un tre punti lunghissimo, però si batte e si rende utile con spirito di sacrificio anche in mischia.
Tobey: 6,5
4 pt. (2/2), 1 rimbalzo, 1 rubata. Gioca per la prima volta e in un supplementare decisivo. Affonda due colpi ai fianchi dei Bulls. Non sembra un fulmine di guerra in velocità ma in pochi minuti fa buone cose, sembrando un mestierante a confronto di Felicio e Zipser.
 
Andrews: 6,5
2 pt. (1/4), 2 rimbalzi, 2 assist. Al tiro potrebbe fare meglio ma sforna comunque due assist e guadagna due rimbalzi, in difesa non molla. Jumper decisivo.
 
Harrison: 6,5
4 pt. (1/3), 4 rimbalzi. Leadership nel supplementare. Dice agli altri bimbi: “Hey, io ho già giocato qui, vi faccio vedere il posto e conoscere I segreti”. Prende l’iniziativa insomma, e, se anche non sempre segna, mette un buon canestro e segna il libero decisivo, oltre a prendere rimbalzi importanti.
 
Coach Clifford: 6,5
Si vede già di più la mano. Certo… abbiamo finito con la prima unità contro la seconda e non siamo riusciti a sovrastarla, anche se in poco tempo. Piccolo campanello d’allarme e sprono per migliorare la difesa. Va a vincere con la terza unità dandogli fiducia. Il gioco offensivo però è ciò che più da valore al giudizio oggi.

 

Preseason Game 4; Charlotte Hornets Vs Minnesota Timberwolves 98-86

ReaziHornets
 
Le Honeybees in serata.

Le Honeybees in serata.

Parto con la premessa che delle sei gare della notte NBA, è una delle due non trasmesse da NBA League Pass era proprio questa, quindi dopo una dozzina di secondi di panico ci s’ingegna per trovare una soluzione.
 
Grazie a questo contrattempo posso sentirmi per una notte come L’Uomo Tigre (2), quello del cartone animato che nella seconda serie prendeva il nome di Tommy Aku (nella prima era Kenta, il bambino dell’orfanotrofio), il quale un po’ come Clark Kent aveva una doppia vita.
Segretamente era l’uomo Tigre, mentre nella vita quotidiana era un giornalista sportivo.
Questo dava luogo ad alcune scenette divertenti poiché ovviamente in caso di contemporaneità dell’evento lui cercava di farsi mandare sul luogo del combattimento, mentre il tardo capo lo spediva da altre parti, dando luogo a racconti completamente inventati come il nuotatore che vinceva alla grande mentre in realtà si era ritirato.
Per fortuna io invece riuscirò a descrivervela da fine rimo quarto essendo riuscito a vederla.
Dal sito degli Hornets ufficiale: CHARLOTTE, NC - OCTOBER 10: Kemba Walker #15 of the Charlotte Hornets handles the ball against the Minnesota Timberwolves against the Charlotte Hornets during a preseason game on October 10, 2016 at the Spectrum Center in Charlotte, North Carolina. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2016 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

Dal sito ufficiale degli Hornets: CHARLOTTE, NC Kemba Walker allo Spectrum Center.

 
Il contrattempo mi risparmia comunque un primo inizio di quarto piuttosto penoso probabilmnte, che i Lupi comandano sin dall’inizio, mi collego e LaVine centra un jumper, poi va in schiacciata mentre dall’altra parte Kaminsky da tre tira a lato del ferro mettendo a dura prova i miei nervi, anche perché dall’altra parte ormai è il LaVine show Zack centra il canestro anche con una tripla e i Wolves vanno sull’11-19 con già 14 dell’emergente giocatore.
Quando Towns appoggia al vetro gli Hornets chiamano il secondo time-out nel giro di poco.
Kaminsky ne beneficia forse e rientra segnando da tre punti, il primo quarto però si chiude sul 15-25.
 
Bjelica da tre nel secondo quarto affondava la lama in profondità nella ferita, Hawes cercava di servire il Beli nel pitturato ma la palla rimbalzava addosso al nostro swingman e “Minnie” recuperava, tuttavia il periodo rimaneva favorevole a Charlotte che iniziava e chiudeva con Session un parziale di 12-3 che vedrà nel mezzo anche cinque punti di Lamb e tre di Kaminsky, utili per portarsi sul 27-31.
Walker si faceva intercettare due passaggi nella metà offensiva, nascevano due transizioni ospiti con le quali Minnesota andava sul 30-38 Marvin da tre falliva due volte nella stessa azione, poi le percentuali miglioravano, ma erano ancora i blu con un canestro in appoggio di Wiggins a metter in banca altri due punti.
Kemba si rifaceva rubando un pallone e mandava Batum in avanti per un fast break, il pass del francese per Marvin ritardava i due punti della nostra PF poiché fermata con un fallo a pochi cm dal canestro.
Il 2/2 segnava il 36-42 sul nuovo tabellone. LaVine segnava un canestro artistico, rispondeva Kemba da tre ma ancora Zack raffreddava immediatamente l’Alveare con una contro tripla per il 39-47.
Gli Hornets con un pick and roll tra Walker e Hibbert andavano a segno; Kemba attirava il raddoppio, Roy scivolava e schiacciava sull’assist volante.
Lavine su Batum e Jones dalla destra (da tre punti), mandavano gli ospiti sul +13 (41-54), per fortuna Kemba con due triple (la seconda sulla sirena) svegliava i Calabroni prima che i Lupi potessero chiuder la gara anzitempo.
47-54 era il punteggio del primo tempo con gli Hornets a proseguire il periodo negativo e un calanco psicologico scavato dalla fine della scorsa stagione, a tutti gli avvenimenti (anche extra parquet) avvenuti sino a oggi a erodere fiducia.
Air Hugo, anche lui presente.

Air Hugo, anche lui presente.

 
Nel secondo tempo le parti s’invertivano, Minnesota s’afflosciava un po’, mentre Charlotte finalmente, per la prima volta in prestagione incominciava a giocare con una certa intensità e continuità, tanto da ribaltare velocemente la gara, ance se il primo canestro era dei T. Wolves e quasi fortunoso; un gancio in giro e tiro dalla baseline di Deng quasi allo scadere dei 24.
Gli Hornets però reagivano e risalivano con qualche FT di Marvin per fallo di Rubio sul tentativo di tripla e passavano per la prima volta in vantaggio con una tripla di Batum dalla diagonale sinistra sulla quale il n°8 dei Lupi non poteva intervenire.
Lavine, ormai protagonista, realizzava il controsorpasso da te punti.
Marvin/Batum/Marvin era il triangolo sulla sinistra, che completato, si chiudeva da sotto con un bel canestro della nostra ala grande per il pareggio a quota 59.
Wiggins portava con un libero (1/2) per l’ultima volta i suoi avanti, poi arrivavano l’appoggio di MKG e una tripla di Batum dall’angolo, il transalpino colpiva il ferro lungo ma era fortunato, la sfera si alzava sopra il canestro e ricadeva al centro della retina per il 64-60.
Rubio con un elbow jumper e Wiggins impensierivano per l’ultima volta i Calabroni portando sul 64 pari la gara.
Belinelli con un passaggio orizzontale breve serviva ancora Batum che molto più centralmente spediva dentro da tre punti nuovamente.
Kaminsky, con una tripla frontale a 2:25 dalla penultima sirena faceva viaggiare il punteggio sul 74-70, Hawes allungava con un hook e anche se LaVine (30 pt. per lui alla fine, 12 d Muhammad, 9 a testa di Wiggins e Bjelica per i Lupi) ormai segnava a ripetizione, la squadra di Clifford difendeva meglio, il Beli intercettava provvidenzialmente un passaggio in contropiede che avrebbe dato un canestro quasi certo ai Lupi, dall’altra parte il gioco rallentava, ma non impediva a Lamb d’infilare la tripla del 79 a 72 con il quale si chiudeva un quarto dal parziale di 32-18.
 
Nell’ultimo periodo gli Hornets governavano dimostrando di chiuder meglio gli spazi, anche sotto canestro dove alcune tonnare nel pitturato non portavano esiti favorevoli agli ospiti, spesso nemmeno in caso di rimbalzo offensivo.
Lamb, Sessions, ancora Lamb con un reverse layup e Kaminsky da tre foraggiavano le speranze della prima vittoria stagionale portando il risultato sul 90-74.
Due canestri ospiti accorciavano sul 90-78 ma Lamb si dimostrava in forma e con un appoggio avvolgente sul difensore, portava il suo braccio destro ad allargarsi e a concludere elegantemente e atleticamente in salto.
Finiva 98-86 con gli Hornets alla prima vera casalinga a ben inaugurare il tabellone.
 
Rispetto all’ultima gara i rimbalzi sono stati più o meno quelli, anche se Minnesota ne ha preso solo uno in meno, gli Hornets però hanno migliorato da tre nettamente dopo la penultima disastrosa prestazione balistica fuori dall’arco.
Bene la difesa anche in termini di stoppate e anche la fase offensiva, sebbene i palloni persi (16) siano ancora un piccolo problema, gli attacchi si sono dimostrati più efficaci e articolati.
tabchaminpres4
 
Pagelle
 
Walker: 7
15 pt. (6/11), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Tre perse, due ravvicinate ma anche due triple decisive per riaprire la gara. Pian piano sta tornando lui. Dall’altra parte Rubio non combina moltissimo.
 
Batum: 6,5
13 pt. (5/9), 6 rimbalzi, 5 assist, 1 stoppata. Una sola palla persa e alcune azioni ben innescate. Torna a distribuire passaggi da scacco matto. Vero è che LaVine dall’altra parte (in un raffronto) è inarrestabile e mette 30 punti, ma lui fa comunque la sua buona prestazione.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
4 pt. (2/11), 6 rimbalzi, 2 stoppate. Ne subisce tre di stoppate. In preseason ne ha già accumulata qualcuna contro, indice di una velocità ancora non ritrovata. I suoi tiri son tornati a essere un po’ storti anche per un’impostazione un po’ bizzarra al tiro, che con fiducia comunque potrebbe tornare a essere funzionale correggendosi di quel tanto che basta per tornare a vederlo ai livelli dei suoi miglioramenti nel recente passato. Comunque energia a rimbalzo e in spinta, mezzo voto in più per questo.
 
Marvin Williams: 6
11 pt. (1/7), 7 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Perde tre palloni e fa 0/6 da tre punti… Prende la sufficienza anche grazie a un 9/9 impeccabile dalla lunetta.
 
Hibbert: 5,5
4 pt. (2/4), 4 rimbalzi, 1 assist. Una discreta presenza ma da lui mi aspetto più voglia e intimidazione dalle parti del canestro. I Lupi iniziano bene e colpiscono in vari modi, non è certo colpa sua, ma vorrei vederlo più deciso a volte.
 
Sessions: 6,5
10 pt. (4/5), 3 rimbalzi, 4 assist. Bene nei minuti concessi. Senza paura attacca il suo uomo e il lungo e conclude bene questa volta. Attacca con la sua rapidità in maniera belluina il suo avversario, anche se non sempre gli riesce, stasera è bravo.
 
Kaminsky: 7
17 pt. (6/13), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Questa volta da tre punti termina con un soddisfacente 4/8. Punti pesanti nei momenti decisivi. Il lungo che colpisce da fuori con buone percentuali oggi serve più di “ieri”.
 
Belinelli: 5
0 pt. (0/3), 1 rimbalzo, 2 assist, 1 rubata. Dispiace dare l’insufficienza anche perché oggi Marco è un po’ ignorato dai compagni. Gioca quasi trenta minuti ma non ricava un canestro dalle tre conclusioni tentate. Buona la sua interruzione di un pericoloso contropiede, fatta con piazzamento d’esperienza.
 
Hawes: 6,5
6 pt. (3/9), 11 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Gioca come fosse in regular season e va bene. In difesa tra stoppate, rimbalzi e fastidio procurato agli avversari contribuiscono molto. Assist come al solito sempre bene anche se tra lui e Belinelli in un’occasione pasticciano; assist basso e Marco non proprio elastico e forse un gesto di stizza tornando nella metà campo difensiva. In attacco forse avrebbe potuto far qualcosina di meglio.
 
Lamb: 7
16 pt. (7/10), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Piuttosto deciso, non bizantineggia. Ancora una prova convincente impreziosita da giocate plastiche e un paio di bombe. Inizio promettente, sperando non si perda come lo scorso anno.
 
Roberts: 6
2 pt. (1/3), 1 rimbalzo, 2 assist, 1 rubata in 08:11 minuti. Gioca pochino, fa il suo; distribuisce assist e accompagna la vittoria di Charlotte.
 
Coach Clifford: 6,5
Toglie un po’ d’accidia ai ragazzi nel secondo tempo. In casa torniamo a giocare benino. E’ sempre preseason e vedremo se ci saranno ulteriori progressi ora che, avrà una settimana di tempo per preparare la prossima sfida contro i Bulls.

Preseason Game 3; Charlotte Hornets @ Boston Celtics 86-104

Allarme GiallHornets

kpo

Largo spazio alle panchine, poco impiego di Walker, assenze di Batum e Zeller, preseason e altre attenuanti non possono però far non scattare un campanello d’allarme almeno giallo. La squadra che non perdeva mai pallone lo scorso anno sta cercando di affinare la chimica. I palloni persi sono stati un’infinità e i canestri in transizione presi, troppi. L’intesa è da migliorare, con qualche nuovo che sta facendo ancora fatica e un Sessions che sembra per ora, valere la metà di Lin. L’attacco si è dimostrato scarso, gioco a volte stagnante e scelte di tiro un po’ forzate, qui ha contribuito con merito Boston con la sua difesa. Arriva così la terza sconfitta in preseason e aumentano le preoccupazioni nel veder una squadra abbastanza in difficoltà.

Gli Hornets si presentavano alla Mohegan Sun Arena cambiando un paio di titolari, dentro Lamb e Kaminsky, si partiva con: Walker, Lamb, Kidd-Gilchrist, Kaminsky e Hibbert. I Celtics schieravano: Smart, Brown, G. Green, Crowder, Tyler Zeller.

La partita si apriva con Boston a guadagnar palla con Zeller, ma i primi ad andare a segno erano gli Hornets con una tripla dalla diagonale sinistra di Lamb. Smart con un basso palleggio ritmico s’infilava nella difesa degli Hornets, subiva fallo mentre la palla s’infilava nella retina e pareggiava quindi dalla lunetta a 10:23. Gli Hornets avevano una leggera prevalenza nel punteggio quando MKG portava sul 10-5 la sfida. MKG con una penetrazione da destra mandava la gara sul 12-8 ma quattro punti consecutivi di Zeller portavano la gara sul 12 pari. La sfida rimaneva equilibrata, i Calabroni nel finale si mangiavano due occasioni; Sessions falliva due liberi e sempre l’ex Washington cestinava un contropiede tre contro uno bloccandosi con la palla in mano e facendo perder il tempo di gioco a un’azione che si concludeva in niente. Il punteggio rimaneva quindi fissato sul 18 pari.

Il secondo quarto era il preludio alla caduta anticipata. Wood sparava da tre due volte ma non si avvicinava al canestro, Belinelli passava male un pallone e Rozier andava a schiacciare in transizione. Marco si faceva perdonare con due punti da destra, anche se marcato strettamente, mostrava il guizzo vincente. Wood riportava in vantaggio gli Hornets (24-23) subendo anche fallo da Young, ma il FT non andava a buon fine. Hunter cacciava indietro Charlotte con una tripla mentre dall’altra parte lanciato Wood affrontava in uno contro uno Rozier, maldestramente cercava di saltarlo sulla sinistra ma un terzo tempo fatto male finiva per mettere fuori gioco il giocatore dei Celtics che si trovava a terra sanguinante. Gomito destro della nostra PF, anche se involontario, sulla faccia del giocatore avversario e Rozier negli spogliatoi sanguinante. Gli arbitri chiamavano flagrant one e Boston provava a dare il primo strappo. A 7:06 Mickey con un gancio dx a una mano portava i Celtics sul 24-30 e con altri due punti faceva piombare gli Hornets a -8.  I Calabroni però rispondevano e con un tocco di Kaminsky che faceva urtare alla palla a spicchi il vetro, Charlotte tornava a contatto sul 30-32. Gli Hornets però non tenevano più il passo dei Celtics che mostravano tiratori più precisi e confidenti dei nostri,  Green in jumper segnava il 36-45. Le prime due frazioni di gioco si chiudevano però complessivamente sul 38-49 con i Celtics ad acquisire vantaggio.

Hibbert son riesce a segnare per la mazzata di Jerebko. Gli Hornets hanno commesso la metà dei falli fischiati ai Celtics.

Hibbert son riesce a segnare per la mazzata di Jerebko. Gli Hornets hanno commesso la metà dei falli fischiati ai Celtics.

Nella ripresa apriva MKG con due FT ma si trattava di un fuoco di paglia, i Celtics mostravano buon gioco e precisione ora, Smart da tre e la gara andava sul 40-55, Kaminsky si ostinava a lanciare triple, questa non colpiva nemmeno il ferro, Sessions faceva una delle poche cose buone della partita quando, lanciato in appoggio fintava alla Rondo, si bloccava e girava su se stesso a 360° mentre il difensore in corsa si autoeliminava, appoggio che tuttavia non risolveva molto, anche perché Green infilava altri due punti in sospensione per il 50-65. Il Beli tentava di muoversi ma la difesa aggressiva di Boston lo braccava, il nostro Rocky portava a casa falli per abbracci modello koala dei biancoverdi ma sostanzialmente Boston ricavava vantaggio. Mickey posterizzava Wood per il 58-72, Beli rispondeva con un veloce taglio e passaggio ricevuto nel semicerchio, il suo tiro sin alzava sopra le mani del difensore e ricadeva nella retina per il 60-72. Roberts, fermato da un infortunio, esordiva e segnava subito il suo primo canestro in sospensione. A 7 secondi dalla sirena Wood si vendicava, ricevuto un breve passaggio smarcante da Hawes, dopo aver galleggiato sulla linea di fondo, ma solo nella parte pitturata, schiacciava violentemente una palla nel cesto dei Celtics, tuttavia sulla sirena Jackson infilava la tripla portando sul 64-82 la gara.

La schiacciata di Wood a fine terzo quarto.

La schiacciata di Wood a fine terzo quarto.

Nell’ultimo quarto la panchina degli Hornets sembrava prendere il sopravvento. Wood allargando l’apertura alare destra, artigliava come un pipistrello la sfera che Harrison aveva appena spedito fuori da buona posizione e correggeva così l’errore del compagno. A 11:03 sempre il nostro numero 35 inchiodava un’altra vogliosa e rabbiosa schiacciata. Belinelli chiuso, con un passaggio da sotto canestro faceva pervenire palla a Hawes sulla sinistra che infilava in jumper da libero. Roberts rubava un pallone e in transizione segnava il 74-84. Il terreno per la panchina dei Celtics si faceva sabbioso, però Stevens chiamava un time-out e magicamente le parti s’invertivano, i Celtics tornavano a far girare bene la palla e gli riusciva tutto, qualche volta con un po’ di aiuto dal ferro.  Wood chiudeva la gara con 2 FT ma l’86-104 era punteggio molto eloquente sull’andamento della partita.

Il tabellino. RJ Hunter e D. Jackson fuori dal tabellino, hanno segnato per Boston rispettivamente, 10 e 9 punti fornendo discrete prestazioni.

Il tabellino. RJ Hunter e D. Jackson fuori dal tabellino, hanno segnato per Boston rispettivamente, 10 e 9 punti fornendo discrete prestazioni.

Pagelle

Walker: 6

6 pt. (2/5), 3 assist, 1 rubata. Aumenta il minutaggio, un bel canestro in reverse layup ma anche 5 palloni persi, molti…

Lamb: 6

9 pt. (4/9), 2 rimbalzi. Buon inizio, gioca la sua partita sulla sufficienza.

Kidd-Gilchrist: 6

11 pt. (3/11), 5 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Sta ritrovando un po’ la forma ma non il tiro. Cade una volta sul parquet e vengono i brividi perché a terra sembra sempre ricordare l’infortunio occorso lo scorso anno già due volte.

Kaminsky: 5,5

10 pt. (5/17) 12 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Va in doppia doppia ma fa 0/6 da tre, qualche buona azione ma troppi errori al tiro intestardendosi e gioca più degli altri.

Hibbert: 6

6 pt. (1/1), 9 rimbalzi, 3 stoppate. Benino dietro, davanti anche se collabora di più dell’ultima volta, è troppo elementare, sebbene trovi con una mezza virata un canestro in gancio nel pitturato. Non sposta la difesa ed è facile giocare sugli esterni di Charlotte se lui non prova almeno a fintare qualcosa.

Belinelli: 5,5

4 pt. (2/6), 1 assist. Marco si muove molto senza palla, ma i panda o i koala di Boston piuttosto spendono falli. Riesce a mettere un paio di canestri nonostante il difensore sia lì davanti, ne sbaglia altri 4 però e fa partire un contropiede con u pessimo passaggio orizzontale.

Sessions: 5,5

9 pt. (3/9), 5 rimbalzi. Un paio d’assist e un paio di palle perse in quasi 30 minuti. Non ci siamo a livello di personalità come play. Prova dei pick and roll e dai passaggi dietro al blocco sorgono situazioni per arrivare a canestro che nonostante la sua fulmineità, non sempre sfrutta bene.

Hawes: 6,5

6 pt. (3/5), 5 rimbalzi, 5 assist. In 20 minuti… Non malvagia la sua prestazione. Anche quando va a commettere un fallo ci va deciso e forse nel tentativo di stoppare veramente il giocatore. Ancora una prestazione discreta.  Un bellissimo passaggio basso, un’imbucata che conduce Sessions in movimento ad appoggiare comodamente.

Harrison: 5,5

8 pt. (1/5), 3 rimbalzi, 1 rubata, 1 stoppata. Difetta al tiro, in lunetta fa un 6/8.

Wood: 6

13 pt. (5/10), 7 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Splendida la stoppata nel finale, come nel finale arrivano i punti per la doppia cifra. Qualche volta superato in difesa, si rifà in attacco mostrando voglia.

Roberts: 6

4 pt. (2/2), 1 rimb., 1 rubata. Rientro con canestro immediato, buoni i suoi due tiri. In difesa prende un paio di canestri in faccia, comunque se la cava.

Graham: s.v.

0 pt. (0/1), 1 rimbalzo, 1 rubata. Poco in campo, 7:35, tuttavia colleziona qualche misero numero ma non a sufficienza per un giudizio.

Coach Clifford: s.v.

Dalla prossima inizierò a dargli un voto. Incassa comunque la terza sconfitta. Applaude all’ennesimo tiro sbagliato ma è meglio che nello spogliatoio a qualcuno dica di non esagerare in quel che non gli riesce a percentuali alte. I tiri di Kaminsky da tre ad esempio stasera sono stati uno scempio.

Preseason Game 2; Charlotte Hornets Vs Boston Celtics 92-107

Stagiornets

greensboroboscha

Dopo la prima uscita esterna non felicissima, gli Hornets imboccavano un sotterraneo tunnel dalle parti di casa. Località Greensboro, North Carolina.

Il viaggio però è dantesco, presto per dirlo ma pare l’antinferno di una stagione iniziata in salita, così gli Hornets cadono su un parquet, che, nel terzo quarto, senza più Walker in campo, diventa improvvisamente limaccioso psicologicamente. Scivolati, non riuscivano più a riprendere la diritta via. I Calabroni voleranno sopra l’Acheronte penetrando nell’inferno verde facendo visita ai Boston Celtics stessi nella prossima uscita. Vedremo se si saranno tarati sulle qualità e abilità dei verdi o se dovrò ancora scriver di una sconfitta piuttosto netta.

Primavera (1° quarto): Quintetti titolari ed entrata nel finale delle panchine che ristabilisce l’equilibrio. Kemba come la vespa dantesca punge i suoi compagni, alcuni parsi abbastanza ignavi e segna i primi due punti della gara in transizione. Gli Hornets finiscono sotto 4-8 ma una penetrazione di Kemba e una tripla di Batum a 7:16 portano la sfida sul 9-10 prima che a 6:30 Bradley indovini una tripla e mandi la gara sull’11-15 con conseguente time-out chiamato. A 3:18 dalla fine del primo quarto Thomas, in ritmo, sfruttando un blocco silura da tre per il 14-22. Dopo un altro time-out entrano Kaminsky e Belinelli. E’ il primo a farsi notare per un paio di canestri, il secondo con finta che fa saltare Crowder in leggero ritardo nella chiusura. Hornets che con il cambio dai quintetti titolari alle panchine guadagnano e passano in vantaggio 23-22 con Lamb a 23 secondi dalla sirena. Il quarto si chiuderà con questo punteggio.

Lamb a 59 secondi dalla prima sirena ai liberi. Per lui una buona prestazione.

Lamb a 59 secondi dalla prima sirena ai liberi. Per lui, una buona prestazione con 16 pt. finali.

Estate (2°quarto): La panchina guadagna punti. Belinelli gioca sul lato destro e sovente segue Smart, in attacco il duello si ripete e se Smart è bravo a toccargli un appoggio mandando fuori il tiro, nulla può a 11:13 quando dal palleggio Marco raccoglie la palla a spicchi con lestezza e infila dalla diagonale sinistra il 25-22. Un passaggio in diagonale un po’ avventato di Sessions per Hawes è smistato con una certa eleganza in no look forzato dal nostro 00, palla all’indietro per Lamb che libero dalla diagonale sinistra infila il 30-26. Marvin Williams nel pitturato alza il 37-28, MKG in jumper il 41-33, l’estate però è al tramonto, gli Hornets giocano benino e a 2:57 un dai e vai lancia Batum che da sotto fallisce la conclusione, raccoglie Hibbert che schiaccia piegando scuotendo la struttura per il 45-36, tuttavia il distacco alla sirena scenderà a 8 punti. Hornets che chiuderanno il quarto con un 2/2 dalla lunetta di un Sessions ben entrato in partita. Al riposo gli Hornets andranno sul 51-43.

Autunno (3° quarto): Quintetti titolari e disastro. Non fosse perché devo seguire le stagioni nella loro muta cronologica naturale questo sarebbe l’inverno. Walker rimane in panca, il quintetto dei Celtics riprende la via del parquet, agli Hornets cade l’ultima foglia di fico e sono superati sul 51-52 dai canestri di Horford, Thomas e Bradley. A 9:22 gli Hornets passano per l’ultima volta in vantaggio; è una transizione di Marvin Williams che serve MKG, abile a rallentare il terzo tempo, sterzando sul difensore che rimane a guardare l’appoggio del 53-52. Un paio di decisioni, una bizzarra e una dubbia, riconsegnano il pallone ai verdi, da una rimessa dal fondo Horford si smarca e schiaccia, Marvin Williams fa anche fallo e gli Hornets da lì spariscono. In breve i Celtics, anche senza Thomas che si fa male e torna con il ghiaccio su una mano, si portano prima sul 55-69 a 4:53, poi sul 55-73 con due FT di Young toccato da Hawes. Belinelli interrompe il digiuno dei Calabroni rubando a 3:57 con una tripla volante, il tempo al difensore. Kaminsky smarcato a destra, zona linea di fondo, segnava con un jumper e Belinelli subiva da Brown un fallo inutile su un jumper lungo. Due su due per Marco e gara sul 62-75 a 2:46. Bella azione tra Hawes e Lamb a :47.3, il lungo a servire in back door sulla linea di fondo destra il nostro numero 3 che esaltava il pubblico con una poderosa schiacciata. Belinelli per Kaminsky che appoggiava al vetro, palla spazzata via ma goaltending chiamato era l’ultimo bagliore del rossastro autunno. Rozier sulla sirena anticipava gli infernali e invernali patimenti dell’ultimo quarto chiudendo la frazione sul 70-84.

Belinelli a 3:57 si eleva per infilare la tripla, ma ormai è decisamente tardi.

Belinelli a 3:57 si eleva per infilare la tripla, ma ormai è decisamente tardi.

Inverno (4° quarto): Gelo. I Celtics allungavano, le rotazioni facevano il loro corso ma i Calabroni non mordevano più, Andrews rimaneva su un blocco e Rozier inanellava un’altra tripla per il 72-93. Graham, libero nell’angolo sinistro, segnava grazie a un pallone smistato da Hawes, mentre Lamb si lasciava andare, dopo un hand off sulla linea di fondo sinistra a una rabbiosa schiacciata a una mano per l’81-97. La gara però era sigillata con una tripla da Brown che faceva toccare quota 100 ai Leprechaun. La partita terminava sul 92-107 con un Clifford dall’espressione pensierosa già da un bel po’.

aaajki

Pagelle

Walker: 6,5

4 pt. (2/4), 3 assist, 2 rimbalzi in 8:50. Gioca poco ma moltiplicati diventano discreti numeri. Senza di lui il team sbanda.

Batum: 5

8 pt. (3/11), 2 assist. Perde tre palloni, smista poco, più che altro si prende tiri da fuori. Inizia bene, poi forse stanco comincia a sbagliarli. Per uno della sua esperienza è cosa grave.

Kidd-Gilchrist: 5,5

7 pt. (3/10), 4 assist ma un +/- di -34 impressionante… Come Batum inizia bene, poi fatica di più, anche se il plus/minus non è certamente tutta colpa sua. Sembrato un po’ in recupero rispetto alla prima uscita ma finisce le vere energie presto.

Marvin Williams: 6

9 pt. (4/9), 5 rimbalzi, 2 assist. Qualcosina nel nulla. Spende un fallo inutile su Horford ma è anche capace di giocare per la squadra. Indovina, però una sola comoda tripla su quattro tentativi.

Hibbert: 5

2 pt. (1/4), 5 rimbalzi, 1 rubata. Passo indietro. Spende anche cinque falli per limitare i danni, il pallone transita raramente dalle sue parti per la conclusione, questo facilita la difesa di Boston che, anche se piuttosto rintanata può concentrarsi sul perimetro, sebbene gli Hornets abbiano mostrato capacità talvolta di girar palla velocemente costringendo al ritardo i difensori in rotazione. Quando però la sfera è dalle sue parti a rimbalzo, sembra un po’ ignavo nonostante i cinque recuperati grazie ad altezza e posizionamento.

Belinelli: 6

9 pt. (3/6), 2 rimbalzi, 1 assist. Buona difesa nella sua zona e su Smart, un paio di canestri pregevoli. La difesa di Boston lo segue bene, difficile metterlo in condizione di realizzare di più.

Kaminsky: 5,5

10 pt. (4/8), 6 rimbalzi, 1 assist. Inizio scintillante si spegne nell’ultimo quarto tentando una ridda di soluzioni improbabili. Mi è sembrato comunque più veloce e sciolto nel movimento rispetto lo scorso anno.

Sessions: 5

11 pt. (4/10), 3 assist, 2 rimbalzi, 1 rubata. Perde due palloni ma soprattutto il filo del gioco. Entrato molto bene in partita, non da il ritmo alla squadra nel terzo quarto naufragando con essa.

Hawes: 6,5

6 pt. (3/7), 2 rimbalzi, 6 assist, 1 stoppata. In difesa spende un paio di falli sciocchi e irritanti ma risulta il miglior uomo assist della partita, non gioca male ed è uno dei migliori, anche se gli Hornets probabilmente stanno cercando di cederlo da un po’.

Lamb: 7

16 pt. (7/11), 10 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata. Il migliore degli Hornets. Ha voglia e si vede. Anche lui dietro soffre, ma in attacco fa vedere alcuni dei movimenti migliori della squadra. A volte si mette egoisticamente in proprio. L’intesa con Hawes c’è ma come per Hawes pare essere tra i sacrificabili.

Andrews: 5

0 pt. (0/1). Ci hanno mandato il gemello rispetto alla prima uscita, ed è quello che gioca male. Un paio di passaggi direttamente cestinati sul nascere e una prova non convincente.

Graham: 6,5

8 pt. (3/4), 2 rimbalzi, 1 rubata. Nel finale, a parte una forzatura, fa tutto bene.

Wood: s.v.

2 pt. (0/0). Due liberi a segno e poco altro.

Sulaimon: 5

0 pt. (0/2), 2 assist. Due assist ma anche due palloni persi, più un tiro con mirino a Seattle che colpisce le Hawaii, ovvero una tripla dall’angolo ovest finita lunga e poco dopo un errore in appoggio abbastanza grossolano. Probabilmente rimarrà a Greensboro a giocare.

Coach Clifford: s.v.

Non posso dargli ancora un voto. Inizierò dalla quarta uscita per dargli tempo. Faccia preoccupata. Hornets che prendono vantaggi sugli esterni a volte ma non hanno un gran gioco interno a meno che non vadano in percussione. Si accontentano, però troppe volte di soluzioni da tre punti, anche non ottimali, dalle cifre pare vi sia anche un problema a rimbalzo, sebbene sia preseason e i giocatori non si spendano magari sino all’ultimo per andare a prendere ogni pallone. Probabilmente un Monroe servirebbe anche se, a vantaggio degli Hornets, più che Hawes e Lamb, potrebbero lasciare Sessions e Hibbert, specialmente il primo non ha ancora convinto, anche se da parte mia sembrano stati ingenerosi i voti, un play deve saper guidare la squadra e in questo senso ancora non ci siamo.

Preseason Game 1: Charlotte Hornets @ Dallas Mavericks 88-95

RodaggiHornets
Gli Charlotte Hornets rimandano l’appuntamento con la prima vittoria stagionale in preseason.
La squadra di Clifford è apparsa in evidente rodaggio con alcuni elementi ancora indietro di preparazione e altri che sono scesi sul parquet con un po’di superficialità, mentre altri ancora devono prendere il ritmo.
I Mavs erano alla loro seconda uscita e hanno fatto valere il fattore campo.
Partita utile per trarre alcune prime indicazioni.
Walker è appena tornato ad allenarsi con il pieno contatto, Zeller e Roberts non sono scesi sul parquet mentre rumors e sirene lontane vorrebbero Monroe, l’ex lungo dei Pistons (oggi a Milwaukee) agli Hornets in cambio di Hawes e Lamb o qualcosa di simile, ma per ora sono solo voci.
Hornets in purple con Sessions, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e Hibbert, Mavericks in white con: J.J. Barea, W. Matthews, H. Barnes, Q. Acy e Powell.
Palla a due per Dallas e primo attacco Mavs a vuoto, a passare in vantaggio sono gli Hornets che a 11:18 beneficiano di due FT messi a segno da Hibbert per fallo su un tentativo di gancio dell’ex Lakers.
I Mavs passano sopra con una tripla frontale di Acy.
Batum e Matthews lo copiano da tre, poi il francese subisce fallo su un tentativo di tripla ma il suo 1/3 in lunetta porta solamente la situazione in parità sul 6-6.
In fase di rodaggio la difesa degli Hornets sembra guardarsi intorno spaesata, un po’ incerta, Barea e Barnes spingono sull’11-16 ma gli Hornets guadagnano tre volte la lunetta, peccato che MKG, Sessions e Hibbert splittino tutti quanti accorciando solamente sul -2.
Gli Hornets pareggiano a 4:09 con un fade-away di Batum, entra anche Belinelli che con un bel passaggio verticale ficcante serve Kaminsky, il quale non getta al vento il lavoro di Marco e segna il 21-18.
Hawes a 1:07 infila una tripla e a trentacinque secondi dalla prima sirena anche il play Andrews realizza.
Il primo tempo si chiude con Charlotte sopra 26-23.
La seconda frazione si apre con Seth Curry da tre per il pareggio.
A 10:54 Belinelli segna i suoi primi due punti per Charlotte con un buon tiro da lontano ma da due, la partita rimane in equilibrio per un po’, Belinelli ha il tempo di farsi restituire il favore da Kaminsky; taglio nel pitturato e passaggio di Frank dal post basso per l’appoggio vincente.
A 4:15 però un’entrata in floater di Matthews elude il braccio proteso di Hibbert e porta la gara sul 34-40.
Forse gli Hornets hanno troppa fretta e si dedicano a tiri troppo affrettati, specialmente da tre e con Marvin Williams che vive una fase del “ciapà no” (ovvero non mette niente).
I Mavs arrivano sino al +10 con J.J. Barea che dal pitturato si fa spazio su Sessions e mette il 36-46.
Chiude il primo tempo Marvin Williams, il quale dopo una royal rumble nei dintorni dell’area di Dallas, sfrutta una sfera capitatagli a sinistra del ferro e corregge nel mucchio.
38-46 con gli Hornets poco convincenti all’intervallo.
Belinelli realizza un libero.

Belinelli realizza un libero.

Se il primo tempo era stato poco convincente, il secondo inizia anche peggio, Brussino (ventitreenne argentino) dei Mavs sulla destra si trova libero perché Batum in allungo, tentando di rubar palla, non arriva sulla sfera e mette due punti, poi ne realizza altri tre con una conclusione da fuori fulminea, tirando su dal palleggio.
43-59, Hornets sul -16, poco pronti sui rimbalzi e accademici sulle chiusure dei tiri talvolta, sembrerebbe finita ma Lamb a 4:07 prova a dare un po’ di pepe con un gioco da tre punti per il -12 (52-64).
Si scatena tuttavia Seth Curry che manda fuori giri la difesa di Belinelli più volte, nell’ultima occasione sfrutta un blocco alto di Hammons, Hawes gli si para incontro ma poi non cambia, nella terra di nessuno, il figlio di Dell considerato “meno nobile” è lesto a far pensare, tripla e otto punti realizzati nel giro di poco.
Due liberi di Sessions, che non segnerà mai su azione, mettono la parola fine al terzo quarto sul 61-74.
Inizia l'ultimo quarto.

Inizia l’ultimo quarto.

A confronto del secondo e terzo quarto, l’ultimo è da incubo: Curry e Gibson realizzano due bombe e i Mavs volano sul 61-80.
Accorcia Mister B. con un reverse layup ben servito.
Clifford e Carlisle iniziano a far entrare giocatori dalla panchina, anche quella profonda che non vedrà forse l’inizio della stagione regolare, così mentre i cronisti dei Mavericks scherzano sul prenome e cognome di Andrew Andrews spingendosi a paragoni come Daniel McDaniels e Beli Belinelli (non sapendo il rischio che hanno corso attaccando eventualmente una consonante al prenome), gli Hornets recuperano seppur con una formazione totalmente allo sbaraglio, da Corrida.
A 3:32 Kaminsky fa vedere un bel movimento sotto canestro; virata rapidissima e schiacciata; è l’84-87 che riporta i viola a -3 e da qualche speranza agli Hornets che incassano il -5, ma tornano a distanza con Wood, il quale va in palleggio e con un lento e ipnotico palleggio frontale realizza l’86-89.
Gli Hornets recuperano un pallone in difesa e con Kaminsky lanciano Sulaimon a canestro, c’è il fallo ma anche due FT realizzati per l’impensabile 88-89 a 2:18 dalla fine.
Harrison ruba un pallone ma si mette in proprio forzando un assalto sulla sinistra, pallone strappato via e Mavs in attacco, anche fortunati quando nel pitturato un gancio di Warney sopra Lamb si stampa sordamente tra tabella e ferro ricadendo senza fantasia nella retina.
Gli Hornets buttano via le ultime speranze di parità quando Lamb tira da tre corto, dall’altra parte il n°21 dei Mavs Williams non sbaglia la tripla a :41.4 dalla fine decidendo, di fatto, la sfida; un 88-94 che si trasformerà in un 88-95 nel finale.
Per Charlotte Kaminsky chiuderà con 13 punti mentre Andrews e Hibbert finiranno con 10 a testa. I Mavs vincono grazie ai 20 punti di Curry, seguito a distanza da Barea con 11 e da Matthews con 9. Hammons invece ha catturato 9 rimbalzi per la squadra texana.
kalal
Pagelle
Premetto che le pagelle in fase prestagionale sono comunque da soppesare nella giusta maniera perché i giocatori stanno provando e trovando la condizione.
Sessions: 4,5
3 pt. (0/8), 4 assist. Gioca in termini numerici mezza gara, parte con personalità, mostra anche l’entrata in velocità, smista qualche assist ma si perde alla distanza. Perde tre palloni e al tiro oggi non si può vedere. Preoccupante per ora, specialmente se confrontato con Lin.
Batum: 5,5
9 pt. (3/6), 4 rimbalzi. Un solo assist e due palle perse. Da lui mi aspetto di più. Inizio all’altezza e poi lenta digressione sino alla scomparsa.
Kidd-Gilchrist: 5
8 pt. (3/8), 5 rimbalzi. Avremmo dovuto avere più protezione sul perimetro ma in realtà alcune uscite sono tardive e piovono canestri. Non è ancora prontissimo per il contatto.
Marvin Williams: 5,5
8 pt. (4/10), 5 rimbalzi. Un assist e una stoppata ma troppe triple sbagliate. Finisce con uno 0/4 che aiuta i Mavs ad allungare nel momento decisivo della gara, si rifà parzialmente con un paio di difficili canestri ai bordi dell’area avversaria.
Hibbert: 6
10 pt (1/3), 8 rimbalzi. I punti arrivano quasi tutti dalla lunetta dove oggi dimostra buona mano. Forza e quindi non arrivano assist per i compagni. Bene a rimbalzo, attaccato un paio di volte da giocatori rapidi non fa un figurone atleticamente.
Kaminsky: 6,5
13 pt. (4/12), 7 rimbalzi. Come Marvin 0/4 da tre ma da la scossa nel momento del tentativo di recupero. Fa vedere anche più decisione, velocità e forza rispetto all’anno scorso, qualche conclusione non felice e una serata no da fuori.
Hawes: 6
5 pt. (2/8), 6 rimbalzi, 4 assist. Rivedibile in alcune scelte di tiro, bene con alcuni passaggi smarcanti. Gioca non sapendo se andrà o resterà. Fa una partita sufficiente, anche se nell’occasione della tripla di Curry facilita il compito al numero 30 dei Mavs non chiudendo.
Belinelli: 5,5
7 pt. (3/8), 1 assist. Tre su otto nella norma ma per il resto pochino, un buon assist che però non compensa le oggettive difficoltà su Curry nel terzo quarto. Devo essere giusto, anche perché da lui, tutti noi ci aspettiamo di più, ma ora non conta molto, l’importante è che ci sia in stagione.
Andrews: 6,5
10 pt. (2/2), 1 assist, 2 rimbalzi. I cronisti dei Mavs scherzano sul suo nome ma nel frattempo lui va in doppia cifra, realizza 5 dei 6 liberi a disposizione. Non sarà un fenomeno magari, ma durante la serata tra lui e Sessions fa un figurone.
Lamb: 5,5
7 pt. (3/7), 3 rimbalzi. Male l’inizio. Si riprende bene. Gioca con una strana espressione da un po’ di tempo. Peccato per la tripla finale mancata.
Harrison: 5,5
2 pt. (1/1). Va a sprecare la bella palla rubata con un’azione insistita che non credo avrà fatto contento Clifford. Peccato.
Wood: 6,5
4 pt. (2/2), 4 rimbalzi. Bene. Un lungo che ci prova anche in entrata in paleggio e che dimostra voglia. Tra i più positivi nella rimonta finale.
Sulaimon: 6
2 pt. (0/1), 2 assist, 1 rimbalzo. Nella confusione finale si fa vedere nei minuti concessi. Non sfigura.
Clifford: s.v. Prima uscita stagionale senza Walker e con Zeller e Roberts a riposo. Fa giocare un po’ tutti per testare i valori. La squadra ha qualche buona giocata ma s’intestardisce in troppe conclusioni da fuori e con la stagione appena iniziata e i giocatori che devono carburare, la scelta non paga.