Double Martin

Un po’ a sorpresa gli Hornets hanno raddoppiato i Martin.

I confondibili gemelli Caleb & Cody Martin, M& M’s brothers.

Il presidente delle operazioni di mercato e direttore generale degli Hornets, Mitch Kupchak ha annunciato oggi che il team ha firmato Cody Martin ma anche il free agent Caleb Martin.

Non si conoscono ancora modalità delle due operazioni.

Era nell’aria per esigenza e dalle dichiarazioni precedenti di Kupchak che Cody Martin, scelto con la 36^ in questo Draft sarebbe rimasto nel roster.

Nel 2017-18, Martin è stato nominato MWC Defensive Player of the Year e selezionato per All-MWC Second Team e MWC All-Defensive Team, ciò non è male in un team che si è privato del proprio talento offensivo (Walker, Parker, Lamb e Frank) e dovrà sopperire a queste lacune e alle esigenze del match con la difesa se vuole vincere qualche partita.


Caleb Martin è più offensivo del gemello di Cody, entrambi (ovviamente) nati il 28 settembre a Mocksville in North Carolina e trasferitisi in Nevada, se rimarrà nei 15, giocare come ala mentre Cody potrebbe slittare al ruolo di guardia (entrambi possono occupare più posizioni come voleva a Nevada il loro allenatore Musselman), ovviamente tra le seconde linee.

Caleb Martin ritwitta dal sito ufficiale degli Hornets la doppia firma.

Andato undrafted in questo Draft il free agent chiamato a sorpresa ha una media di 19,2 punti, 5,1 rimbalzi e 2,8 assist in 34,1 minuti a partita come senior nel 2018-19, statistiche non malvagie come aggiungendo la nomina per la prima squadra 2018-19 All-MWC e per la squadra difensiva MWC. Buon tiratore da tre punti e stealer potrebbe aiutare gli Hornets nel tiro da fuori come Borrego vorrebbe e aiutare la squadra a rubare palloni, statistica nella quale gli Hornets negli ultimi anni sono stati piuttosto deficitari.


Tra le curiosità, oltre a seguire gli stessi corsi e a protendere nel fare le cose sempre insieme, al loro ultimo anno di scuola superiore, Cody e Caleb Martin hanno fatto qualcosa di insolito per le prospettive di futuri giocatori NBA, ossia hanno trovato lavoro alla Wal-Mart.

Ne fine settimana indossavano pettorine blu per raccogliere i carrelli lasciati in giro nel parkeggio del supermarket.

Si erano resi conto dei sacrifici che la madre aveva fatto nel crescere tre ragazzi da soli.

Volevano dare una mano in qualunque piccolo modo possibile.

“So che potrebbe sembrare cliché e banale”, dice Cody, “ma lei è il nostro eroe”.

La perseveranza e l’amore della loro mamma, Jenny Bennett, è forse stato uno dei trucchi per avere una costanza (oltre alle doti atletiche) che oggi li ha portati i NBA.

I gemelli Martin nativi di Mocksville tornano quindi nella Carolina del Nord e chissà se “Kup” avrà pensato al buon Oronzo Canà che usava il modulo 5-5-5 per sopperire alle evidenti difficoltà tecniche mentre in questo caso per confondere gli avversari basterà schierare i due twin…

Return of the Mack

Nella stagione che si appresta a iniziare tra qualche mese un posto per Mack ci sarebbe anche potuto essere visto che il Front Office di Charlotte ha smembrato la squadra spargendo le proprie stelle (Walker a Boston, Lamb a Indiana e Parker come una Supernova è scomparso dopo aver lanciato l’ultimo raggio gamma) ma l’inspiegabile duo MJ/Kup ha deciso di puntare su Terry Rozier iper-pagandolo.

Si aspettava solo di sapere dove sarebbe finito e la destinazione per me che vivo dalle parti di Milano è incredibile…

Finisce l’avventura marginale di Mack (aveva il contratto scaduto come le prestazioni erogate con il contagocce lo scorso anno) in divisa Hornets e inizia quella con le Scarpette Rosse, ovvero, l’Olimpia Milano.

L’Olimpia ha infatti deciso di servirsi per due anni delle prestazioni dell’ex play NBA che ha vestito diverse divise nella sua carriera in America.

“Sono felice di questa incredibile opportunità datami dall’Olimpia Milano. Competere ad un livello così alto in nuovo capitolo della mia carriera è molto motivante”, ha detto Mack.

Il GM Christos Stavropoulos si è mostrato entusiasta di Mack decantandone le lodi.

Chissà che me lo possa trovare in giro magari mentre si reca alle partite, di certo per me è uno “strano ritorno” se non una persecuzione anche se non parteggio per nessuna squadra italiana.

Vedremo se in Italia riuscirà a cambiare musica…

Summer League Game 5: Charlotte Hornets Vs Utah Jazz 84-74

Gli Hornets hanno giocato un extra game al Cox Pavilion di Las Vegas.

Dopo essersi piazzati al 24° posto, sono stati abbinati agli Utah Jazz (diciassettesimi con un record di 2-2 prima di questa sfida) in un round di consolazione non avendo ovviamente il record necessario (1-3) per entrare nelle migliori 8 squadre.

Un’ultima gara quindi della quale non sentivo il bisogno ma ad ogni modo come pensavo quando ho appreso di quest’ultima partita (sinceramente pensavo non vi fosse), ecco giocare i player poco visti sino a oggi e in questo senso potrebbe esser tornata gara utile alla coppia Nored/Borrego per decidere se e chi portare a completare il roster giacché il mercato l’abbiamo visto e a oggi pare insensato mettere sotto contratto giocatori esterni con più esperienza.

Una partita veloce, vinta già nel primo tempo con un primo quarto lanciatissimo nonostante l’1/5 di Bacon i compagni hanno messo dentro 12 dei 13 tentativi compresi 3 da tre punti così la gara girava sul 31-15 complice tutta la squadra (ultimo canestro di Meeks in entrata su perfetto passaggio di Kulboka a una mano) che arrivava sul 41-23 con 9 giocatori a cancellare il numero 0 nella casella punti.

54-30 all’intervallo con il 51-30 sigillato da Bridges con una windmill delle sue e tripla di bacon a chiudere, poi più spazio per i giocatori meno utilizzati nella Summer e nonostante il 17-22 di parziale nel quarto dovuto al riposo di Bacon e Bridges e a qualche tripla dei Jazz che andavano prendendo più coraggio, gli Hornets conservavano ancora 15 punti di vantaggio.

Perkins, Robertson (sul 71-70 a 6:56 dalla fine arrivava un poster in schiacciata lanciata a una mano) e Meeks, dopo un ulteriore avvicinamento dei Jazz di 5 punti respingevano l’assalto finale stabilizzando la vittoria di Charlotte sui 10 punti.

In particolare la menzione d’onore va a Meeks che chiuderà in doppia doppia con 18 punti (8/11), 10 rimbalzi e 4 assist mentre Bacon in 14:04 minuti segnerà 11 punti e Hicks salirà sul podio con altri 10 punti per Charlotte.

Una buona gara per tutta la squadra (compresi Martin, McDaniels, Perkins e Kulboka) che ha messo insieme le capacità dei singoli per costruire un gioco efficace.

Ora gli Hornets dovrebbero giocare la loro prossima partita in prestagione tra la fine di settembre e inizio ottobre…

Summer League Game 4: Charlotte Hornets Vs Chicago Bulls 72-75

Charlotte chiude l’esperienza della Summer League 2019 regalando una vittoria anche ai Bulls in una partita che aveva comandato nel punteggio dall’inizio accumulando 10 punti di scarto quando Graham tirando su dal palleggio in uno contro uno rilasciava da casa sua una pregevole e difficile tripla a 1:29 dalla fine del terzo quarto nonostante alcune incursioni aeree preoccupanti dei Bulls lasciassero dubbi sulla difesa di Nored e chissà se Borrego sia veramente soddisfatto di ciò che ha potuto osservare da vicino.

A 4:07 dalla fine Bacon sosteneva la pattuglia dei “vecchi” grazie a un layup in entrata portando la partita sul 70-64 ma il parziale finale di quarto dice che i Bulls segneranno 25 punti contro i 13 degli Hornets, così, quando Simon, dopo una fagiolata che nemmeno Bud Spencer, a :27.7 dalla fine correggeva due errori dei compagni portando i Bulls sul +1, era fatta perché la squadra avversaria allungava dalla lunetta lasciando a Charlotte il classico ultimo tentativo sul -3 e dato che non si azzecca un giocatore (mi piaceva Daniel Gafford finito ai Bulls che chiuderà con 20 punti e 10 rimbalzi…), si prosegue non indovinando nemmeno una rimessa…

O meglio… la rimessa non viene nemmeno malissimo ed è frutto dei tre veterani; Bacon serve in punta Bacon che allarga di pochissimo a Bridges che restituisce, una specie di pick and pop senza che Miles si sposti/allarghi, i Tori cascano nella trappola brancolando su Devonte’ ma la tripla di Miles (comunque uno dei più positivi di questa edizione della Summer League per Charlotte) termina sul ferro lasciando inalterato il 72-75 finale…

Nuovo look per Devonte’ Graham che chiuderà con 14 punti, 7 assist e 7 rimbalzi, secondo miglior marcatore per Charlotte dopo Hicks (15).

Solita difesa che non mi è piaciuta e sarò piuttosto tranchant nel giudizio… a parte i tre che faranno parte del roster, se dovessi decidere chi portare in rosa per la stagione regolare inizierei a guardare altrove perché nel complesso alcuni giocatori (Martin ad esempio) hanno deluso le mie aspettative, altri sono sembrati incompleti discontinui (Kulboka, pessima serata chiusa con 0/4 al tiro nonostante uno splendido passaggio filtrante no look).

I risultati ora non contano nulla ma gli Hornets hanno preso una pericolosa china, che non è il nome in inglese della penultima squadra contro la quale abbiamo perso ma un trend virale di un’incapacità gestionale nonostante durante la Summer League non si sia visto PJ Washington che magari qualcuno vedrà come arma segreta ma personalmente mi sembra più una mossa della disperazione, come lanciare un Ohka su delle corazzate…

Qui sotto come il solito, tabellini e video:

Summer League Game 3: Charlotte Hornets Vs Cina 80-84

I discendenti del Celeste Impero al Cox Pavilion di Las Vegas (il che è già un ossimoro) sfoderano una discreta partita giocata con un buon ritmo e gli Hornets, dopo essere stati inizialmente in vantaggio vanno presto sotto non riprendendosi più nel punteggio.

Abbastanza eclatante e indicativa la palla passata da Martin a Kulboka che a metà campo non se ne avvede favorendo la transizione rapida cinese che porterà a due punti, alla fine decisivi.

LAS VEGAS, NV – JULY 8: Arnoldas Kulboka #18 of the Charlotte Hornets handles the ball against China on July 8, 2019 at the Cox Pavilion in Las Vegas, Nevada.
Copyright 2019 NBAE (Photo by Bart Young/NBAE via Getty Images)

Senza Bacon, Graham e Bridges a riposo, oltre all’infortunato PJ Washington, Charlotte mostra una difesa estremamente friabile atta a soffrire velocità e layup dei giocatori del Paese Interno, così a 8:59 dell’ultimo quarto (ricordiamo che i quarti sono da 10 minuti e non 12) arriva anche il 56-68, abbastanza umiliante se non fosse una partita con pochi giocatori che vedremo nel roster finale.

Gli Hornets iniziano però a tornare in gara e nel finale dopo esser stati a -3 arrivano anche sull’80-82 dovendo regalare due tiri liberi a Guo che però li sbaglia lascindo in gara Charlotte a meno di una manciata di secondi dal termine.

Time-out e sulla rimessa laterale sinistra Martin, nonostante riesca bene a vedere l’ottimo taglio di McDaniels che sfugge alla difesa, lo serve malamente con un passaggio troppo lungo e il fallo fantasma finale chiamato agli Hornets allunga solo il brodo di una gara che per i cinesi contava molto (sconfitti nelle prime due uscite) mentre la banda di Nored l’ha giocata piuttosto male, non certo al massimo delle proprie possibilità e anche se sono partite che contano poco, dopo aver visto la disastrosa parte del mercato, i fan “ringraziano” anche per aver regalato una gioia alla Cina.

LAS VEGAS, NV – JULY 8: J.P. Macura #55 of the Charlotte Hornets drives to the basket against China on July 8, 2019 at the Cox Pavilion in Las Vegas, Nevada.
Copyright 2019 NBAE (Photo by Bart Young/NBAE via Getty Images)

Kulboka chiuderà con 18 punti seguito dai 16 di Chealey, Hicks 12 punti mentre Martin terminerà con 9 punti 7 rimbalzi, 3 assist e 3 rubate ma personalmente non l’ho trovato ancora convincente.

Ultima gara contro i Bulls per vedere se qualcuno di questi giocatori riuscirà a mettersi in luce.

Summer League Game 2: Charlotte Hornets Vs San Antonio Spurs 96-106

Seconda uscita stagionale nella Summer League per gli Hornets e prima sconfitta per opera dei San Antonio Spurs.

In una partita giocata spesso punto a punto con pregevoli ribaltamenti veloci e triple ancora più fast, gli Speroni alla fine hanno mostrato un quintetto più solido mentre Charlotte è stata trascinata in particolare da un attivissimo Bridges che a 7:20 del terzo quarto ha suggellato la sua prestazione rilasciando la sua classica schiacciata dinamitarda chiudendo con 23 punti.

DENVER, CO – JULY 7: Miles Bridges #0 of the Charlotte Hornets dunks against the San Antonio Spurs during Day 3 of the 2019 Las Vegas Summer League on July 7, 2019 at the Thomas & Mack Center in Las Vegas, Nevada.
Copyright 2019 NBAE (Photo by Garrett Ellwood/NBAE via Getty Images)

San Antonio ha avuto il merito di allungare a fine secondo quarto, chiuso 45-52, per poi comandare per buona parte del terzo riaccelerando nel finale di gara quando si decideva il match complice una difesa degli Hornets non proprio ai massimi livelli…

Keldon Johnson e Quinndary Weatherspoon chiudevano per gli Spurs con 19 points a testa.

Charlotte ha fatto fatica a tenere il passo e qualche tripla come quelle di Perkins e JP Macura hanno permesso di rimanere in scia, non quelle di Martin (non ancora convincente con un solo assist e 3 perse) che da 9 punti si è mosso a 15 superando un Dwayne Bacon scomparso nel finale a livello di punti restando fermo a 14 e perdendo anche un pallone in un momento delicato.

L’allenatore della Hornets Summer League Ron Nored ha detto:

“Non credo che i nostri ragazzi abbiano giocato al più alto livello oggi, e va bene così, perché succede qui”, aggiungendo dopo la partita (parlando con loro):

“Stiamo cercando di migliorare e abbiamo bisogno che facciate qualcosa qui che vogliamo vedervi fare poi in un gioco NBA.”

Nored ha trovato migliorato Bridges negli screen-and-roll rispetto alla gara precedente mentre io ho notato un tiro più fluido da fuori rispetto lo scorso anno.

Nored ha poi detto che vorrebbe vedere i ragazzi giocare meglio in difesa (più forte e tatticamente).

In fondo è solo estate, nulla a che vedere con la stagione regolare dove purtroppo saremo orfani dei migliori giocatori avuti nel recente passato per cui da qui potrebbero passare dei piccoli aiuti inaspettati per la Regular Season ma per rimanere a oggi, ecco il tabellino completo della gara parte Hornets e video finale.

Summer League: Charlotte Hornets-Golden State Warriors 93-85

Dopo la prevedibile partenza dell’ex giovane speranza Frank Kaminsky per Phoenix (10 milioni X 2 anni), gli Hornets affrontavano la Summer League di Las Vegas per verificare le recenti giovani forze con un Dwayne Bacon in più che finito il secondo anno tra i pro (giunto all’alba del terzo anno), non sarebbe stato obbligato a giocare la lega estiva ma nell’ottica di migliorarsi c’era (al contrario di Monk) ed è stato anche la chiave per una vittoria con la quale partire bene nella manifestazione estiva più prestigiosa.

Las Vegas, NV – JULY 5: Jordan Poole #3 of the Golden State Warriors shoots a three point basket against Miles Bridges #0 during the game against the Charlotte Hornets during Day 1 of the 2019 Las Vegas Summer League on July 5, 2019 at the Cox Pavilion in Las Vegas, Nevada.
Copyright 2019 NBAE (Photo by David Dow/NBAE via Getty Images)

In una partita punto a punto giocata sul filo (47-48 pro Warriors alla fine del primo tempo), dopo un leggero predominio dei californiani nella prima parte dell’ultimo quarto, i Calabroni hanno piazzato un ottimo break finale nel momento decisivo ottenendo una buona vittoria per 93-85.

Bacon ha chiuso con 25 punti coadiuvato dai nuovi sophemore Graham e Bridges.

Per Devonte’ sono arrivati 21 punti, 4 rimbalzi, 4 assist e 3 rubate mentre per Miles il tabellino parla di 13 punti, 7 rimbalzi mentre il miglior +/- del team con un evidente +19 è stato ottenuto da Isaiah Hicks che ha riempito le caselle del tabellino con 8 punti, 6 rimbalzi, 5 assist, 2 rubate e 2 stoppate.

P:J. Washington è rimasto fuori per un leggero infortunio al piede sinistro (niente di grave) mentre Cody Martin, altra scelta al Draft recente ha segnato 3 punti, frutto di una bomba e ha catturato 5 rimbalzi con ben 5 palloni persi mentre McDaniels ha chiuso con 0 punti e uno 0/3 dal campo.

Warriors contro Toronto la prossima, gli Hornets avranno questi appuntamenti (orari americani):

7 Luglio Vs San Antonio Spurs (12:30 p.m./3:30 p.m. – Thomas & Mack) ESPN2
8 Luglio Vs Cina (8 p.m./11 p.m. – Cox Pavilion) ESPNU
10 Luglio Vs Chicago Bulls (2 p.m./5 p.m. – Cox Pavilion) NBATV

Lettere da Kemba Walker

Aspettavo le parole di Walker sulla sua scelta ed ecco arrivare una lettera di commiato di quelle che oggi si usano scrivere quando termina una love story.

Per carità, ognuno ha la propria percezione delle cose… personalmente trovo che la lettera sia bellissima anche perché non è abiotica, non è staccata dalla comunità e tira in ballo anche “gente semplice” che non fa parte dell’organizzazione ma è incompleta, mancano le ragioni, le motivazioni di questa sua legittima scelta.

Personalmente vorrei capire se i motivi sono economici e/o legati alle sue ambizioni sportive, anche se leggendo un po’ tra le righe, alla fine della lettera si fa riferimento a un mancato upgrade che va un po’ in contrasto con alcune belle parole spese sulla bontà dell’operato del front office.

Probabilmente non era il momento di parlarne oppure è semplicemente il Kemba Style, quello che non vuole bruciare la casa anche se esce da essa.

A dire il vero oggi, staccata dalla lettera, in un’intervista che non avevo visto, Kemba dice che semplicemente vuole competere (sotteso che a Charlotte non lo si possa fare al meglio), giocare i playoffs e…

Rimane molto garbato ma fondamentalmente è una bocciatura della società per quanto concerne la forza…

Dato che non voglio tediarvi, lascio il link in inglese originale del Theplayers’ Tribune per eventuali anglofoni con la traduzione in italiano sotto mentre nel secondo link la risposta dal sito ufficiale degli Hornets che ringraziano Kemba per l’impegno.

Si menzona il dispiacere di aver perso un giocatore tremendo e infaticabile e gli si fanno gli auguri per il futuro …

https://www.theplayerstribune.com/en-us/articles/kemba-walker-free-agency?fbclid=IwAR2YOn975nnUV5zaEut9ZfI29175gvMUZuzbx_deVYKWOARZehxL4ac6fP8

https://www.nba.com/hornets/charlotte-hornets-statements-regarding-kemba-walker

Walker:

“È stata una decisione molto dura e mi auguro che da entrambe le parti sia presa nella giusta maniera”.

Devo a Charlotte tutto. Tutto.

Non sono il ragazzo più grosso, non sono quello che si fa sentire di più, non sono quello più veloce.

Per tutta la mia vita, mi sono trovato davanti persone che hanno dubitato di me.

Anche nella notte del Draft 2011 non è andata diversamente.

Li sentivo ogni volta mentre sussurravano:

“Sì, al college era bravo ma vi pare uno da lottery?”

Ne senti abbastanza di chiacchiere così e questo ti da fastidio.

Charlotte e l’organizzazione degli Hornets si sono assicurati che tutto questo non mi accadesse mai.
L’hanno fatto dopo avermi scelto con la numero 9 grazie a un colloquio a cuore aperto con il proprietario della franchigia.

Non un proprietario qualunque… Michael Jordan.

Mi ha chiamato, e ovviamente ho riconosciuto subito la sua voce.

Ricordo di aver pensato anche in quell’istante… “Cavolo, è Mike!”

Con molta calma, molta serenità, mi ha semplicemente detto:

“Kemba, crediamo in te. Voglio solo che tu lo sappia. Crediamo in te e ci aspettiamo grandi cose”.

A qualcuno di voi potrebbero suonare come le solite frasi che si dicono per mettere qualcuno a proprio agio.

Ecco, però quelle parole te le dice Mike, Air Jordan, il più grande di sempre e il più grande di sempre non solo ti ha scelto ma ti sta dicendo che si aspetta tu tiri fuori la grandezza dentro di te!

Non esagero se vi dico che quelle parole di MJ mi hanno cambiato la vita.
Ma non è stato solo MJ.

Dal primo giorno, tutta l’organizzazione degli Hornets ha creduto in me.

Tutta la città. Tutto lo Stato della North Carolina.
Credo che per il fatto che gli Hornets sono una delle franchigie più giovani di questa lega, in un certo senso la gente si aspetta che i suoi tifosi siano tipi per i quali il basket è qualcosa di abbastanza estemporaneo.

Chi però ha trascorso del tempo nella Carolina sa perfettamente che non è così.

La cultura cestistica è radicata lì, la comprendono e la rispettano.

Che succede allora quando gente così ti accoglie come se fossi uno di loro?

Ti dimostrano di credere in te, sai che ti saranno sempre accanto, qualunque cosa accada.
Questo ha significato tutto per me.

Voglio ringraziarli per tutto quanto.
Voglio ringraziarli per avermi concesso d’essere parte di questa comunità.
Voglio dire grazie a persone come Elizabeth e Mike Peeler.

Se non li conoscete, sono una coppia di anziani tifosi sfegatati degli Hornets che assistono praticamente a ogni partita della squadra.

Li ho incontrati nella mia stagione da rookie e abbiamo cominciato a parlare… siamo diventati buoni amici, così abbiamo preso a parlare in occasione d’ogni partita.

Abbiamo persino cominciato una tradizione che voleva che fossi loro ospite a cena una volta all’anno.

Ah, i brownies della signora Elizabeth… quelli mi mancheranno di sicuro!

Un ringraziamento enorme va anche ai miei quattro pupilli: Jaliyah, Miles, Caleb e Devyn. Sono i miei eroi, sono tutto per me.

Non cambierà nulla con la mia partenza, continuerò ad essere il loro mentore e resteremo sempre in contatto.

Ma voglio comunque ringraziarli perché hanno rappresentato una parte importante della mia vita e sono una delle ragioni per cui sento di appartenere a questa comunità.

Dalle nostre visite a Dave&Buster’s, alle volte in cui siamo andati a comprare articoli per la scuola, a quando abbiamo scambiato quattro chiacchiere sulla vita… stare con loro, mi strappava sempre un sorriso.

E se da una parte vi assicuro che non ho intenzione di metterli in imbarazzo parlandovi delle loro pagelle, vi assicuro dall’altra che sono molto orgoglioso dei risultati che hanno raggiunto.

Ringrazio i miei compagni di squadra che sono dei fratelli per me.

A Biz (Bismack Biyombo), con cui ho iniziato il mio viaggio nella NBA… è stato un piacere crescere con te.

A Marv (Marvin Williams), a cui ho sempre guardato come un esempio, grazie per le chiacchierate fino a notte fonda.

A MKG… la tua famiglia è diventata la mia famiglia.

A JLamb, da ragazzi siamo diventati uomini. Lo sai quanto siamo “rock”!

A Cody (Zeller), grazie per avermi sempre creato spazi senza mai lamentarti per non aver ricevuto la palla. Sei un grande!

A Frank (Kaminsky), grazie per tutte le risate.

A Nic (Batum), grazie per essere sempre stato semplicemente te stesso.

A Billy (Willy Hernangomez), grazie per aver portato la tua attitudine positiva con te ogni singolo giorno della settimana.

A Bake (Bacon), Devonte’ (Graham), Miles (Bridges) e Malik (Monk), grazie per avermi consentito di essere il vostro fratello maggiore.

E a TP (Tony Parker), la leggenda… grazie per avermi permesso di guardare questo gioco sotto una luce completamente diversa.
Grazie ai miei ex compagni che mi hanno indicato la strada:

Big Al (Al Jefferson), Gerald Henderson, Sagana Diop, D.J. Augustin, Ben Gordon, Derrick Brown, Chris Douglas Roberts, Troy Daniels, Reggie Williams, Corey Higgins, Matt Carroll, Brendan Haywood, Jason Maxiell, Jannero Pargo, Ramon Sessions, Courtney Lee, Gary Neal, Corey Maggette, Jeff Adrien, Tyrus Thomas, Boris Diaw… la lista continua…

Grazie ancora a Mike, il goat… in tutti i sensi.

Infine, mi rivolgo all’intera organizzazione degli Hornets, dal primo all’ultimo.

Mi dispiace non essere riusciti ad arrivare insieme al livello successivo, a fare qualcosa in più di quello che abbiamo fatto ma anche se non abbiamo raggiunto alcuni dei traguardi che avremmo voluto tagliare, questo non mi rende meno orgoglioso di ciò che sono e di quello che abbiamo costruito insieme.

Questo posto è speciale e se quest’estate era probabilmente il momento giusto perché io partissi per passare a una nuova fase della mia carriera, con la mia partenza non voglio minimamente sminuire i meriti degli Hornets come fan base e come franchigia.

Se qualcuno mi chiedesse un consiglio in questa lega gli direi di firmare qui, senza esitazioni.

Direi a chiunque quanto questo posto, non solo è colmo di straordinaria gente di basket, ma in generale di gente straordinaria e che le cose stanno andando nella giusta direzione.
Direi che con questo gruppo di giovani per gli Hornets non ci sono limiti sui risultati che la squadra può raggiungere.

Ora, alla città di Boston e ai fans dei Celtics, ovunque si trovino:

Come ho detto, sono un tipo tranquillo, di poche parole.

Perciò la farò breve, voglio solo salutarvi e raccontarvi qualcosa di me, qualcosa su ciò che dovrete aspettarvi da me.
Sono un leader, ma a modo mio.

Non mi vedrete mai urlare contro qualcuno e cacciarlo fuori dal campo né mi mostrerò mai troppo negativo.

Non fa parte del mio modo di essere ma sarò sempre orgoglioso quando riuscirò a rendere migliori i miei compagni, sono un tipo da leadership da portare con l’esempio.

Mi piace essere chiaro su questo.

Voglio sempre migliorarmi.

Ho appena concluso la mia prima stagione da ALL-NBA, ma non sarò appagato da questo.

Per me è solo fonte di ulteriore motivazione.

Ogni anno, il mio obiettivo è semplice: migliorare, e andare ancora più avanti.
Mi assumo le mie responsabilità di professionista con grande serietà ma allo stesso tempo cerco di non dimenticare prima di tutto perché sono qui.

Amo questo gioco quindi daremo l’anima in campo e vi assicuro che ci divertiremo e che vi divertirete a guardarci.

Un’ultima cosa su di me.

Sono un vincente.

Lo sono sempre stato.

Sono fatto così, è ciò per cui lotto ogni volta che scendo in campo.

E quando penso al mio futuro con questa squadra, a come giocherò per i Celtics… beh, sento che il matrimonio Kemba-Celtics sarà meraviglioso.

Voglio vincere qui, tremendamente, voglio dimostrare di essere un certo tipo di giocatore qui.

Voglio innalzare il mio gioco al livello della tradizione vincente dei Celtics, voglio che questa squadra stia ai piani alti della lega.

Ebbene, questo è tutto.
Grazie per aver impiegato parte del vostro tempo a leggere i miei pensieri.
Charlotte, sarete la mia gente per sempre.

Siete la mia famiglia e vi amo.
Boston… ci vediamo a settembre.

Sono pronto, sono davvero pronto.
Diamoci dentro!”

Flash News – Indy Lamb

Ulteriore news di mercato che riguarda Charlotte non positiva ma nemmeno a sorpresa come già accennavo ieri sera nell’articolo di qualche ora antecedente a questo.

Anche Jeremy Lamb, l’autore di almeno tre clamorosi game winner lo scorso anno (due contro Toronto e uno contro Detroit con due buzzer beater) lascia Charlotte e firma con Indiana.

I Pacers aggiungono così un buon giocatore al loro roster per 31,5 milioni di dollari complessivi.

10,5 milioni a stagione, una cifra modica per il ventisettenne swingman ormai ex Charlotte.

Salgono così a quattro le perdite importanti in casa Hornets a fronte di un’entrata singola dal costo di 19 milioni (Rozier, il quale guaagnerà come Kemba e Lamb lo scorso anno, rispettivamente 12+7).

Ciao Jeremy e grazie per i ricordi dello scorso anno.