Giro di boa – Teal & Purple

La copertina dell’anno del gruppo FB: Charlotte Hornets Italia.

Arrivati al giro di boa della stagione NBA 2021/22, mentre la pandemia scorrazza nella sua variante Omicron passata dall’uomo ai topi e restituita al mittente (pare da alcuni recenti studi), noi ragazzi (beh, io anagraficamente direi ex) di Teal & Purple abbiamo fatto un salto nel Podcast Spotify gestito sagacemente da Filippo Barresi che sovente produce anche i matchup key per questa pagina.

L’idea – oltre a quella di trovarsi per fare due chiacchere e battute fuori onda – era quella di fare il punto della situazione dopo le prime 41 partite (esattamente alla metà, essendo tornate a pieno regime con 82 partite la NBA) dei nostri Calabroni attraverso domande scelte da Filippo stesso e se a volte in una società frenetica non si ha tempo o voglia di leggersi lunghi articoli, in sottofondo mentre vi rilassate, mangiate e bevete qualcosa, magari in un momento di relax, le nostre quattro voci (la mia, quella di Filippo a condurre e quelle dei simpatici paolo Motta e Fabrizio Getuli che danno una buona mano nella pagina e nel gruppo FB) forse potrebbero allietarvi facendo da sottofondo una mezz’oretta se interessa l’argomento.

Certo, sarà differente dal passare magari la serata in compagnia di un’intelligente e bella ragazza ma spero che il contenuto possa risultare interessante e la forma gradevole.

Qui il link per ascoltarlo:

Episodio 21 – Giro di boa (feat. Teal & Purple) – Casa Hornets | Podcast su Spotify

E come dicevano a New Orleans: Laissez le bon temps rouler (Lasciate scorrer il tempo piacevole).

Game 41: Charlotte Hornets Vs Milwaukee Bucks 103-99

Andamento della partita

Borrego doveva rinunciare a Kelly in serata.
Nonostante il rientro di DiVincenzo i Bucks riproponevano il passato quintetto con Nwora sul parquet.
Lo starting five di Charlotte.

Dalla palla a due guadagnata dagli Hornets alla correzione volante di Plumlee a rimbalzo sul rimbalzante tre di ball passava poco ma a replicare in crossover con dunk arrivava Antetokounmpo.

Hayward scambiava con il nostro centro rapidamente schermandosi per un arresto e tiro con jumper vincente per il 4-2.

Tiro vincente da fuori anche quello del sorpasso di Matthews e tap-in di Ball sul tocco da sotto errato di Plumlee (tre difensori intorno a lui) poi Nwora andando in area continuava la saga dei sorpassi proseguita anche da Bridges a 8.34 con Antetokounmpo pescato in chiaro goaltending (8-7).

I Bucks tornavano avanti con la tripla di Nwora prima del fing and roll by Rozier (10-10) ma i Bucks sembravano staccarsi dopo la tripla di Middleton (10-15) che segnava ancora dalla linea di fondo a 7:09 mandando Borrego in time-out costretto dallo 0-7 di parziale.

Gli Hornets riordinavano le idee passando in vantaggio con un 16-0 di parziale: tripla di Rozier, due liberi splittati da Bridges (fallo di Giannis), jumper frontale di Hayward sul georgiano dei Bucks (16-17) seguito a 3:59 dal floater di classe dello stesso Gordon saltando un paio di giocatori e alzando sul lungo, poi altra tripla di Rozier che in transizione propiziava prima con l’alzata l’alley-oop di Rozier e poi continuava con una tripla a 1:47 dopo aver intercettato una palla da fast break per il 26-17.

A fermare il parzialone di Charlotte era Mamukelashvili che in area sfruttava i suoi cm prima di vedere un altro fast break condotto da Terry con passaggio all’ultimo istante per l’appoggio di Hayward al vetro che andava a cristallizzare il 28-19 di primo quarto.

Il secondo periodo cominciava male con un parziale di 0-5 complice la seconda tripla di serata di Nwora ma Plumlee con una finta appoggiava su Portis il 30-24.

Antetokounmpo finiva due volte in lunetta ottenendo il 30-28 respinta da Bridges che dalla baseline destra entrava deciso alzando in mezzo ai lunghi titolari il +4.

Hood però segnava i suoi primi 3 punti in queste due partite con il catch n’shoot dal corner sinistro e dopo i passi di Portis in area su Hayward il centro della Cream City ci riprovava dalla media bucando la difesa di Hayward indovinando il sorpasso: 32-33.

A 5:33 Martin su drive and kick di Rozier segnava la tripla dalla destra prima che i Bucks tornassero sopra con un ¾ dalla lunetta (35-36).

Per una fallo di P.J. A 3:23 su una palla vagante il bonus di Milwaukee diventava importante: due FT a segno di Middleton e nuovo -1 di Bridges in hook dal pitturato.

A 2.37 la tassa ai liberi di Middleton colpiva ancora una volta benché a 2:22 Ball indovinasse finalmente un tiro da tre pareggiando a quota 40.

P.J. Stoppava Mamukelashvili ma a rimbalzo Middleton riusciva a anche a metter dentro da sotto oltre i nostri difensori.

Rozier scappava dietro un blocco colpendo in corsa con un’ottima tripla in ritmo ma Nwora con un deep 3 a 1:38 rispondeva (43-45) mentre il nuovo equilibrio era dettato dalla caduta di Mamukelashvili inabile a resistere di fisico sulla rivoluzione a 360° in palleggio di Miles che si spalancava la via per il sottomano.

Steal di Rozier e swooping per il 48-47 ma da un passaggio di Middleton in area per un Antetokounmpo smarcatissimo nasceva il 47-48 a chiudere il primo tempo con due bombe di ball a vuoto nel finale.

½ ai liberi per Charlotte contro l’11/12 di Milwaukee, fattore decisivo nel primo tempo mentre le percentuali rimanevano basse per ambo le squadre con Milwaukee ad avere la meglio di poco mentre l’8-3 nelle steal era ottimo fattore per Charlotte.

Dopo essersi riposati nell’intervallo gli Hornets partivano con un floater di LaMelo e una tripla dello stesso su assist smarcante di Rozier per un 52-48 che scemava a un solo punto di vantaggio quando Hayward, lacrimante e con un taglio sotto l’occhio sinistro (colpito da Portis involontariamente sull’azione precedente) non poteva intervenire in angolo sulla tripla di Matthews.

Time-out e Hayward negli spogliatoi ma a 10:18 sulla finta di tiro di Ball, Matthews commetteva fallo finendo per regalare tre punti a Charlotte.

I tre punti erano recuperati dal diagonale destra da Middleton che in cm guadagnava e sparava su Martin il 55-54 e Matthews rincarava la dose con un open frontale per il 55-57.

Il contrsorpasso era però firmato con una tripla al vetro da parte di un Ball ben differente rispetto a quello osservato nel primo tempo.

Antetokounmpo da sotto, fade-away di Rozier dalla sinistra su Portis, alzata di Giannis su Mason in area e tripla di Martin che si ricollocava dopo aver passato sotto un bel pallone per Mason che restituiva contornato da tre difensori: 63-61.

Portis conquistava due punti da rimbalzo mentre quasi sulla luce gialla del neon Rozier inventava il fade-away che bussava al vetro oltre un aggressivo Antetokounmpo per il 65-63.

A 5:49 Rozier, sfiorato da Portis si buttava all’indietro ottenendo forse tre generosi FT comunque battuti e realizzati per trascinare Charlotte sul 70-63, punteggio che si divaricava ulteriormente quando Ball con uno scoop atletico vedeva la sfera arrampicarsi sul sostegno del ferro e finire dentro quasi ormai inaspettatamente.

A 3:30 P.J. finalizzava in schiacciata su due difensori Bucks trovando anche l’and one grazie al rapidissimo passaggio di Bridges in avanzamento in corsa: 75-63.

Le Honey Bees mascherate contribuiscono alla bella serata per Charlotte.

I Bucks che non segnavano da 7:24 mancavano anche un tecnico (3 sec. difensivi) con la loro star a 3:07 e così Ball faceva volare con una tripla in transizione gli Hornets sul +15 a 2.51: 78-63.

Hood interrompeva il digiuno ospite nel finale avviando un processo di rimonta che Nwora approvava con la tripla dall’angolo da dietro la tabella per l’80-74 a :32.7 ma, per fortuna di Charlotte, sulla sirena un catch n’shoot di McDaniels dall’angolo destro (assist di Bridges) valeva l’83-74.

Hood contro McDaniels. Altra serata difficile per il n°6 di Charlotte ma buona tripla a fine terzo quarto. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Partiva male per ambo le squadre il battagliato ultimo quarto con uno 0/6 al tiro per Charlotte e uno 0/3 per Milwaukee che tuttavia segnava per prima a 9:42 con Middleton in area mente Charlotte a 8:56 cercava di respingere l’assalto con Hayward da tre (86-78) prima che Middleton segnasse da fuori e il taglio di Bridges in diagonale venisse visto da Gordon per favorire l’88-81.

Antetokounmpo con la prima schiacciata soft e Middleton al vetro a 5.55 trascinavano ormai in partita i Cervi (88-87) ma DiVincenzo in uscita commetteva fallo sulla tripla di Terry.

90-87 dopo un 2/3 del nostro tiratore.

Un bad pass di P.J. mandava Antetokounmpo in coast to coast a segnare ancora il -1, gap che rimaneva dopo in running hook di Miles su Nwora e il tap-in di Connaughton.

Il cross court pass di P.J. muoveva palla sulla destar da dove Hayward a 4:57 indovinava la propria seconda bomba personale di quarto benché Middleton replicasse dalla linea di fondo cogliendo il 95-93.

Il pareggio arrivava a 2:39 quando il n°34 avversario girava su P.J. che al quinto fallo lasciava andare la star avversaria a quel punto libera di segnare.

Finale thrilling con un paio di gialli: la stoppata di Portis con il body ceck (intervento laterale) era sanzionata dalla terna che osservava al replay un possibile flagrant per il secondo affondo del centro sul volto di un nostro giocatore.

Nulla di fatto in questo caso ma FT confermati.

Rozier glaciale affondava mentre sull’altro fronte un malinteso per troppo relax tra Nwora e Middleton costava una palla persa al team di Ham.

Dopo un paio di passaggi a vuoto delle due squadre il bound (hockey) pass di P.J. Iniettava a Bridges il ritmo giusto per appoggiare in tempo al vetro prima del ritorno di Antetokounmpo.

99-95, sembrava quasi fatta, ma il quasi con gli Hornets non è mai sicuro, appunto…

In un sol colpo arrivava un canestro di Antetokounmpo con l’aggravante del fallo chiamato contro Miles.

Borrego chiedeva il challenge spinto dai giocatori perché il primo fallo avveniva nettamente prima del tiro a ogni modo la terna accordava la penalità e dopo aver mancato l’addizionale succedeva di tutto al rimbalzo selvaggio: Matthews portava a casa i due punti dell’aggancio a :35.4.

Passavano esattamente 20 secondi e ball tirava su una palla con uno swing move runner per andare a lasciare sul posto Matthews e correggere un tiro non semplice sulla corsa in orizzontale.

Un canestro decisivo perché i Bucks sull’azione seguente provavano a muovere palla con Antetokounmpo che lanciava la sfera in angolo, un po’ troppo alta e potente per Connaughton che cercando di deviarla verso il compagno in lungo linea finiva per perderla uscendo dal parquet.

Time-out Charlotte e rimessa per Miles con fallo velocissimo (2 decimi) di Portis.

Bucks senza time-out appesi a un errore della nostra PF che non c’era così gli Hornets chiudevano sul 103-99 (tripla di Giannis fuori tempo massimo) battendo in back to back casalingo i Bucks, campioni in carica.

LaMelo Ball in mezzo alla difesa dei Bucks. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Charlotte vince la seconda partita contro i campioni in carica dimostrandosi un osso duro per quelli della cream City anche senza Kelly Oubre Jr. fermato dal protocollo di sicurezza NBA, ormai protagonista sempre più frequente in tempi difficili.

Milwaukee ha percentuali migliori al tiro, va leggermente meglio a rimbalzo e negli assist ma gli Hornets con un 12-7 nelle rubate, un 15-9 nei fast break e un 14/16 ai liberi contro il 12/16 degli avversari approfittano di questa statistiche e di un Antetokounmpo che si derma a 26 punti per infliggere il secondo stop stagionale ai Cervi all’Alveare.

A livello di punti nelle fila dei Bucks è andato Middleton con 27, Nwora si è riscattato con 18 e 13 sono stati quelli ottenuti da Matthews ma ancora una volta dalla panchina avversaria non è arrivato molto: DiVincenzo, Connaughton e Galloway hanno chiuso con un complessivo di due punti (di Big Ragù) spedendo al ferro o in aria uno 0/16 al tiro (0/15 da tre punti)…

Non che gli Hornets da oltre l’arco abbiano fatto faville finendo con il 29,5% ma la difesa su Giannis ha funzionato piuttosto bene limitandolo anche ai liberi.

Spesso in appoggio nel primo tempo si è portato Ball in raddoppio sull’idea di non far prendere velocità da fuori area al greco che in quella maniera risulta quasi immarcabile, nel secondo tempo con alcune chiusure e continuando a flottare, Charlotte ha reso la vita difficile spesso e volentieri anche a Middleton (non solo con Martin) e agli altri interpreti descritti.

Una vittoria che nasce quindi ancora una volta dal gruppo (benché Borrego schieri solo 8 giocatori sul parquet) e dall’impegno difensivo con quella goccia di talento finale di Ball che dopo aver biascicato una tripla strisciante sul ferro, ha pensato di inventarsi qualcosa di più follemente concreto alla sua maniera pescando il canestro decisivo a :15.4 dall’ultima sirena.

LaMelo Ball: 7,5

23 pt. (8/19), 5 rimbalzi, 3 assist, 4 TO. Succede ancora. Dopo un primo tempo non all’altezza (2/10 al tiro e -13 in +/-), si sveglia a inizio terzo quarto trascinando sul +15 Charlotte con alcuni colpi come una tripla al vetro poi esce di scena sparando anche un paio di colpi a salve sconsigliabili e una tripla a segno ma con tallone sul bordo laterale del parquet (annullata) ma solo per riprendersi la scena nel finale quella specie di velocissimo terzo tempo in driving con floater lasciando attonito Matthews. Canestro decisivo de facto.

Terry Rozier: 8

27 pt. (8/17), 7 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, +15 in +/. In certi momenti ancora on-fire come quando batte Portis in step-back, allontanamento dalla sinistra e poi sfugge all’artiglio ruspa di Antetokounmpo in fade-away al vetro ai 24. Ci prova spesso riuscendo a realizzare quasi la metà dei tiri con buona mano (4/11 da oltre l’arco) utilizzando come parte importante i liberi (7/8) trovati su due tentativi da fuori e un appoggio in entrata. Il ragazzo rifirmato da Charlotte convince ancora anche in difesa dove balza all’occhio la voglia di essere su ogni rimbalzo e cercare di anticipare e rubare palloni rimanendo attivo. Anche 4 assist, uno per ball lanciato fuori e un altro da drive and kick per Martin da tre sulla destra. Forse nel finale esagera con un paio di soluzioni a vuoto da fuori ma era stato sempre lui a procurarsi il vantaggio decisivo (95-93) andando in entrata.

Gordon Hayward: 7

14 pt. (6/12), 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Due buonissime triple da piazzato nel secondo tempo dopo aver preso una manata in faccia da Portis che lo costringeva a un momentaneo rientro negli spogliatoi per una ferita sotto l’occhio sinistro. Un paio di TO a fronte di una rubata a Portis nel primo quarto e tre assist oltre ai soliti buoni jumper. L’importante è che non scompaia ma continui ad aiutare come sta facendo.

Miles Bridges: 7

17 pt. (7/19), 11 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata, +15 in +/-. Un po’ frenetico sul tiro da fuori che sbaglia sempre (0/3), è invece bravo su tagli ed entrate, in generale nel pitturato come nell’occasione del jump hook nel primo tempo del 37-38. Deciso, si fa trovare anche per il 99-95 da P.J. sulla linea di fondo appoggiando prima che arrivi Giannis. Respinge in aiuto Portis poi si fa stoppare, sempre in aiuto, dal georgiano. Il fallo su Giannis nel finale è piuttosto scontato. Ne prende meno ma risulta esser più preciso nel secondo tempo anche se non riesce a smistare molti assist, bello e utile però quello sul finire del terzo quarto per la tripla in angolo sulla sirena di McDaniels che ringrazia.

Mason Plumlee: 6,5

6 pt. (3/7), 9 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Vero è che colleziona un relativo -9 in +/- in 22:01 ma 9 sono anche i rimbalzi che cattura e tutto sommato fa il suo senza forzare come quando colleziona l’assist per Martin da tre con un passaggio intelligente giacché portava addosso tre difensori. Partito subito bene son la schiacciata bimane volante dopo la tripla sul ferro emessa da Ball.

Cody Martin: 7

8 pt. (3/5), 3 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate, 2 TO. A parte una palla persa in angolo si butta a capofitto sul parquet con i soliti pregi (intensità) e difetti (cm, ma su quelli non sii può lavorare). Aggiunge ai pregi una certa decisione che lo porta ad effettuare anche buone entrate mentre, dopo aver servito un passaggio tascabile volante in corsa a Plumlee – sul quale collassano tre difensori – si ricolloca sulla top of the key ricevendo dal nostro centro e sparando senza esitazione una tripla vincente, una doppio malto insieme a quella servita a Ham dalla destra. Il lavoro principale però lo fa in difesa dove influenza gli attaccanti di passaggio.

P.J. Washington: 7

5 pt. (2/10), 7 rimbalzi, 5 assist, 4 rubate, 1 stoppata, 3 TO. 5 PF e 0/5 da oltre l’arco. In genere, considerando le statistiche offensive e qualche errore grave come il passaggio molto indeciso che fa verso l’angolo nell’ultimo quarto intercettato e convertito da Giannis in transizione, avrebbe un voto basso però si riscatta soprattutto da un primo tempo dove al tiro è nefasto (1/8 complessivo con 0/4 da fuori) conoscendo i propri limiti e servendo nell’ultima frazione due assist decisivi: il primo con un cambio alto per la tripla di Hayward e poi con l’hockey pass per Miles. Fa ancora un discreto lavoro in contenimento su Giannis ed è bravo in chiusura su di lui nel finale a fargli perder palla oltre il fondo. Notare le 4 steal ed è bella la dunk appesa con and one su servizio di Miles.

Jalen McDaniels: 5

3 pt. (1/7), 2 rimbalzi, 1 assist, -14 in +/ in soli 10:22. Indovina solo la tripla in catch n’shoot dall’angolo destro poi è bravo a recuperare un fallo su un rimbalzo offensivo ma per il resto influisce poco in difesa e soprattutto pesa in attacco con tiri imprecisi, un po’ corti che in genere mette con più frequenza. ¼ da fuori, prestazione ancora insufficiente.

Coach James Borrego: 7

Il treno Antetokounmpo non è in arrivo sul binario perché James aziona lo scambio mettendo una barriera davanti a lui portandolo su un binario morto. E’ vero che il greco sforna 8 assist e “grabba”, scusate il pessimo neologismo dall’inglese per cambiare un po’, 13 rimbalzi ma passa dai 43 punti della scorsa serata a 26. Si raddoppia già in partenza flottando o si va a chiudere cercando di aiutarsi, se poi il supporting cast dei Bucks da fuori, spesso indotto da generosi close-out dei nostri, non fa centro da fuori, il piano partita è un po’ come quello di Hannibal Smith dell’A-Team e a me piacciono i piani ben riusciti.

Versione 1.
Versione 2.
Il finale della partita.

Matchup key 41: Charlotte Hornets Vs Milwaukee Bucks

A cura di Filippo Barresi.

P.J. Washington vs Giannīs Antetokounmpo

A Charlotte andrà di nuovo in scena la sfida contro i Bucks dopo la vittoria ottenuta pochi giorni fa.

I campioni in carica e il miglior giocatore della lega della scorsa stagione sono in grado di mettere in difficoltà qualsiasi squadra e per questo motivo il greco sarà l’osservato speciale della gara.

Negli scorsi scontri con i Bucks la difesa di P.J. Washington è stata più che accettabile nel contenere la stella avversaria in tutta la sua onnipotenza.

Giannis sicuramente produrrà come è solito fare ma arginarlo quanto basta potrebbe fare la differenza.

Possibili svantaggi:

Il sistema offensivo dei Bucks è molto incentrato sull’uso del tiro da tre e come abbiamo spesso sottolineato gli Hornets non sono impeccabili quando si parla di difesa nei pressi dell’arco.

Le attenzioni dovute a Giannis libereranno molti spazi per gli ottimi tiratori avversari, la fragilità di Charlotte verrà esposta pesantemente.

Possibili vantaggi:

La differenza nell’incontro di pochi giorni fa l’hanno fatta le panchine.

Un buon parziale registrato da quella degli Hornets ha permesso ai padroni di casa di ottenere il vantaggio utile per condurre tutta la partita, dall’altra parte i Bucks (complici le assenze) non sono riusciti a incidere con le seconde linee.

Attenzione però ai possibili ritorni di Holiday e DiVincenzo.

Totopaolo: 13ª settimana

A cura di Paolo Motta.

Gli Hornets (21-19) vincono nella notte tra sabato e domenica la sfida contro i campioni in carica NBA dei Milwaukee Bucks e raddrizzano una settimana (2-2) che era partita male.

In arrivo un trittico di partite sulla carta impegnativo e da non sottovalutare, nello specifico:

Game 41: martedì 11/01/2022 ore 01:00 italiane Vs Milwaukee Bucks (26-16):

Rivincita dell’ultima recentissima sfida tra i due team terminata 114-106 per i Calabroni.

Ottima vittoria per gli uomini di coach JB che una buona difesa e un super Rozier da 28 punti infiammano l’Alveare (terzo sold-out nelle ultime quattro partite).

Per i Bucks, limitati da una panchina arrivata un po’ corta di fiato, pesa anche il B2B. Riusciranno gli Hornets a bissare la prestazione di sabato notte o i Bucks sfrutteranno la domenica di riposo per prendere le misure ai padroni di casa?

Partita ancora equilibrata ma Antetokounmpo e soci potrebbero avere la meglio questa volta.

2.

Game 42: giovedì 13/01/2022 ore 01:00 italiane @ Philadelphia 76ers (22-16):

Terza sfida stagionale contro la squadra di Doc Rivers.

Le prime due, giocate qualche settimana furono entrambe vinte dai 76ers con pochi punti di scarto ma con gli Hornets limitati dalle assenze causa a causa Covid-19.

Ci sarà probabilmente il solito Embiid da marcare e limitare sotto canestro.

Maxey (16.8 ppp), la lieta sorpresa dei biancorossi-blu di quest’anno è in quarantena e permane in dubbio per la sfida contro Charlotte.

Sfida che potrebbe essere più equilibrata del previsto ma i padroni di casa rimangono i favoriti.

1.

Game 43: sabato 15/01/2022 ore 01:00 italiane Vs Orlando Magic (7-33):

Terza sfida stagionale contro i Magic e Hornets 2-0 al comando che vincendo vincerebbero la serie stagionale contro la squadra della Florida.

Orlando (al momento otto sconfitte consecutive) in totale ricostruzione con sprazzi di luce portati dai vari Anthony (20.2 ppp), Suggs (12.3 ppp) e Bamba (10.1 ppp) ma la strada per la redenzione è ancora lunga.

Gli Hornets dovranno approfittarne e partire subito concentrati per non incappare in possibili scivoloni assai dolorosi.

L’importante sarà sfornare una prestazione concreta poiché il “trappolone” è sempre dietro l’angolo.

Vittoria obbligatoria. 1.

Il pronostico della settimana: 1-2

Game 40: Charlotte Hornets Vs Milwaukee Bucks 114-106

Intro

Scatta una possibile rivincita contro i Milwaukee Bucks, squadra che nel novero delle 30 NBA personalmente è anche tra le più simpatiche, parlando personalmente, sebbene il mio tifo sia solo per gli Charlotte Hornets.

Le ingiustizie subite a Milwaukee nel finale però sono state palesemente atte a favorire i Bucks e il loro campione Antetokounmpo, un ragazzo per il quale sono lieto – vista la sua storia personale – oggi sia in NBA e non in fondo al Mediterraneo come purtroppo troppe persone avvinte dalla demenziale e spietata denarocrazia odierna.

Che la NBA, decaduti i miti del passato degli anni ’80 e ’90 (ma anche di inizio 2000 come Iverson e Bryant) abbia bisogno di innalzare nuove stelle nei propri mitologici cieli non pare un segreto, il problema è quando le regole valgono solo per alcuni.

Il controverso caso Djokovic in Australia o quella volta che un giovane utente mi disse: “Grazie, non lo sai che la NBA è una lega fondata sui soldi?”

Sfortunatamente, avendo un’età, non sono così ingenuo da pensare che la Lega più famosa al mondo non si muova per interesse o che le chiamate pro-star non esistano, il punto è quando questo interesse glassa il prodotto ricoprendone il sapore come un’invitante ciambella colorata (per restare in America) che è bella alla vista ma assaggiandola in realtà è solamente rancida.

Il punto è che i soldi non possono rovinare lo spettacolo alterando le regole di correttezza sportive, pena la non credibilità della lega.

E se archertipicamente tutte le culture hanno avuto una propria età dell’oro (anche il cristianesimo con il Paradiso di Adamo ed Eva), dove più o meno gli uomini erano felici, non soffrivano, erano contornati dalla bellezza e in alcuni casi non conoscevano la morte, la nostra età del ferro e della guerra, come la descrisse per metafora Esiodo ai suoi tempi ci ricorda il professor Barbero che: “La giustizia è il diritto del più forte e la coscienza non è niente”, un refrain che Charlotte, per mancanze proprie e vessazioni da parte di terne a tutelare i big man contro lo sparring di turno ha patito spesso.

Ci si augura nella notte di vedere una partita vera, non rovinata dalla terna, qualsiasi esso sia il risultato perché Charlotte avrà un trittico di possibili complicate partite partendo dalla doppia sfida casalinga con Milwaukee per passare a Philadelphia dove Embiid e i 76ers negli ultimi anni hanno sempre steso Charlotte con almeno tre partite regalie in punto a punto.

Andamento della partita

Le assenze in casa Bucks.
Per gli Hornets tutti presenti eccetto Carey Jr. alle prese con il Covid-19.
I quintetti.

Inizio rampante per gli Hornets che con un inserimento – anche se mancato il canestro in layup – di Bridges facevano capire l’aggressività della squadra brava a recuperare un pallone passato da Nwora con Rozier che alzava il primo fuoco d’artificio in transizione per l’alley-oop di Miles quindi Ball perfezionava una palla recuperata con un assist schiacciato rovesciato da metà campo per Plumlee che imitava il compagno con una reverse dunk per il 4-0.

Il primo fallo su Antetokounmpo costava due liberi – splittati – dal greco quindi Portis in turnaround sulla baseline destra alzava una buona parabola vanificando l’ottima difesa di Hayward.

Rozier si creava il jumper vincente in area ma a 9:23 Antetokounmpo resisteva al raddoppio schiacciando il 6-5, preludio del sorpasso di Matthews che da tre portava sul +2 la squadra di Ham, allenatore temporaneo dei Bucks vista l’assenza di Budenholzer.

A 7:18, su un cambio da pick and roll, il fallo di Washington (subentrato a Plumlee per problemi di falli) costava un 3+1 che lanciava i Cervi al doppiaggio (6-12) prima che continuasse l’elastico da triple con Bridges su Nwora, Antetokounmpo oltre Hayward, ancora Miles su Portis e quella di Matthews in corsa per il 12-18 che generava polemiche vista la mancata chiamata di un fallo evidente su un appoggio appena mancato sull’altro fronte da P.J..

Ball e Portis provvedevano ad allungare il brodo con tiri da due punti (14-20) ma mentre Oubre jr. rimaneva freddo Middleton si mostrava caldo infilando due punti prima che Kelly guadagnasse due liberi a 4:07 (un po’ travagliati per via di un discorso sulla continuazione o meno).

Charlotte incassava un tap-in di Mamukelashvili soffrendo a rimbalzo mentre Middleton e ball sparavano le loro triple vincenti e in lunetta altri due punti per i Bucks portassero gli ospiti lontani sul 19-29.

La reazione dei Calabroni iniziava smorta con un ½ di McDaniels in lunetta a 2:11 ma da un raddoppio in angolo sul greco il passaggio fuori era preda di martin che andava in rimorchio anche a correggere la transizione mancata da McDaniels prima di vedere P.J. Washington catapultare una tripla che anticipava il circus in corsa di Rozier che battuti il greco e il georgiano in corsa infilava di sinistra oltre Galloway il 27-29 con il quale chiudeva il quarto.

Tante occasioni mancate in avvio di seconda frazione e Milwaukee sotto i 10 minuti allungava con un jumper del greco su Washington ma Rozier con due dardi avvelenati consecutivo faceva centro scavalcando il greco e i Bucks per un 33-31 che era allungato da Oubre Jr. nel pitturato con un little fade-away.

Oubre Jr. continuava con una tripla (unica personale del primo tempo) a 7:11 per poi sporcare due palloni a Middleton in avanzamento che sull’azione seguente batteva per cm in pull-up Martin.

A 6:09 era ancora Middleton da fuori la risposta dei Bucks che arrivavano sul 38-36 costringendo Borrego a bloccare il gioco.

Oubre ripartiva con un errore da fuori ma anche con il floater su Portis per il 40-36 mentre la mano di Matthews dall’angolo sinistro faceva partire la palla prima del volo di ripiegamento di Martin trovando il -1.

Bridges, al limite, andava in autoscontro con Mamukelashvili, concesso anche l’and one (fallito), gli Hornets trovavano ancora da sotto, alla terza conclusione consecutiva (rimbalzi di martin e Bridges) altri due punti da Miles.

A 3:15 gli Hornets colpivano per l’ultima volta nel primo tempo con la tripla di ball in transizione dalla sinistra per il 47-39 ma Hayward, rientrato a 4:03 per Oubre Jr. rimaneva freddo al tiro mancando un paio di conclusioni e benché P.J. stoppasse Middleton e i Bucks facessero tremendamente fatica in attacco a sfuggire ai rapidi raddoppi degli Hornets, un rimbalzo di Porter (sull’ennesimo errore al tiro di Nwora) consentiva alla squadra di Ham di giungere a riposo sul 47-41, comunque un buon +6 per Charlotte nei primi 24 minuti.

Con un 30,6% (29,2% da 3 punti) i Bucks andavano al riposo mentre gli Hornets collezionavano un 38,3% al tiro (33,3% da tre punti) concedendo un paio di tiri in più (47-49) così come i rimbalzi (32-34) mentre a favore di un paio di unità erano le rubate (5-3) e le stoppate (2-0).

Terzo quarto che vedeva subito i Bucks salire nelle stoppate ma Plumlee, fresco di blocco, non si perdeva d’animo aprendo in angolo sinistro per la tripla vincente di Terry che era imitato dalla sinistra, un po’ più alto, da Bridges che andava oltre Portis alle sue calcagna: 53-41.

Una schiacciata sul primo ferro di Antetokounmpo rimbalzava dentro a 10:53 e arrivava anche la chiamata per l’and one del -9 quindi Ball lasciava in corsa Middleton appoggiando in reverse un appoggio roulette che finiva dentro.

Antetokounmpo era fermato con solidità da Plumlee ma Nwora sull’azione seguente approfittava di un minimo di libertà per segnar da 3 dalla sx.

Due liberi di Hayward a 10:01 costituivano i primi punti di Gordon nella partita poi Middleton segnava il 57-50 da fuori ma Charlotte rispondeva con lo scambio tra Rozier e Plumlee che restituiva a Terry la sfera per un due in leggero step-back sul greco prima dell’auto tap-in di Ball (61-50).

La difesa di Charlotte coglieva l’occasione di recuperare una palla persa da Middleton in palleggio con il tuffo di Plumlee che prolungava la corsa della sfera verso centrocampo con palla toccata e persa in tuffo da Giannis…

Rozier depistava Middleton segnando in pull-up dimostrando di essere Terry-ble…

A 7:12 arrivavano anche i primi tre punti dal campo di Hayward mentre dopo due liberi a segno di Giannis la palla toccata da Nwora in stoppata su Rozier salvava i Bucks da una violenta dunk ma nessuno fermava a 6:23 il preciso tre punti di Oubre Jr..per il 71-56.

Anche Portis mostrava discreta balistica da fuori andando a bersaglio quindi Hayward da destra colpiva da due punti per poi tornare sotto le nostre plance a soffrire Portis che da sotto alzava di due il punteggio di Milwaukee.

Il time-out di Charlotte non fermava Middleton sulla baseline destra oltre P.J. (73-63), Galloway era stoppato sulla successiva da Hayward e sulla transizione Rozier alzava per l’alley-Oubre come menzionato da quel simpatico pazzo di Collins, telecronista Hornets.

Il georgiano dei Bucks pescava un two and one ma una palla in volo toccata da Oubre Jr. per Rozier valeva il catch n’shoot da risposta pesante a 3:24 (78-66) mentre l’intercetto su un passaggio orizzontale di Hood da parte di Rozier catapultava il nostro numero 3 in un fast break risolto in caduta sulla schiena al vetro per battere l’ultimo difensore.

Antetokounmpo realizzava 4 punti ma su un altro fast break il bound pass verticale sul contemporaneo taglio in back-door di McDaniels chiuso in appoggio rovesciato valeva anche il punto aggiuntivo su un fallo del georgiano.

Rozier a :57.9 realizzava da oltre l’arco ancora mentre Giannis rispondeva dalla distanza me Oubre Jr. in transizione andava per esaltare il pubblico in schiacciata prima che Portis con il floater dalla sinistra chiudesse le ostilità del terzo quarto mandando la partita sull’89-75.

LaMelo Ball in entrata. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

La tripla di apertura del greco era replicata da un fast pass verticale di martin per la corsa di plumlee che passando il ferro metteva la jam rovesciata mentre ball dopo lo spin con un balzo in jump stop batteva la difesa Bucks per il 93-78.

Charlotte cercava di conservare la quindicina di punti di vantaggio ma nel finale, nonostante due punti ossigeno di Bridges al plexiglass per il 101-89 e la tripla di P.J. a 5:17 (entrato per sostituire Ball al quinto fallo) del 104-89, sotto la spinta del greco il vantaggio si assottigliava anche per 6 liberi che portavano gli ospiti al 106-97, in singola cifra.

A 2:10 il disastro di avvicinava con un two and one per trattenuta netta di Plumlee sul solito 34 avversario.

A 1:38 però si rasentava il ridicolo perché né la spintarella (decisiva) con la quale Giannis prendeva posizione nei confronti di Plumlee né la chiave articolare sul centro di Charlotte venivano chiamate così il lungo avversario portava a casa altri due punti mentre plumlee rimediava una ferita sanguinante che rimaneva impunita.

Dal 108-102 si passava al 108-104 quando su un cambio difensivo il blocco di Antetokounmpo sganciava Middleton da Martin lasciandolo accoppiato con il frastornato Plumlee che in ripiegamento concedeva il pull-up dalla media.

Il time-out di Borrego a :47.5 era provvidenziale perché nel balletto del metti e togli Ball a seconda dell’azione attacco/difesa ecco LaMelo fare un po’ di fumo in punta distraendo la difesa dei Bucks, insolito taglio orizzontale di Rozier in uscita sulla diagonale destra e catch n’shoot libero con i piedi a terra e compagni già con le braccia alzate.

Colpo partita quello a .34.1 per il 111-104 perché se anche Antetokounmpo rimediava altri due liberi 8pressione di Hayward)l’1/2 di Balla :25.2 e il lungo due di un Nwora uomo in meno dei Bucks chiudevano una partita rifinita da Bridges in transizione nonostante lo stucchevole challenge fallito da Ham a :10.7.

Finiva 114-106 con un’importante vittoria di Charlotte in chiave classifica.

P.J. Washington prova a rimanere davanti a Giannis Antetokounmpo. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Nonostante Antetokounmpo realizzi ancora una quarantina (43 per la precisione) di punti contro Charlotte questa volta il supporto dei compagni è latente poiché se Middleton con 27 pt. e Portis con altri 19 hanno dato una sostanziale mano a coach D. Ham, solo altri tre Bucks sono finiti a referto nel tabellino punti: Matthews con 9, Mamukelashvili (cestista georgiano dalle origini milanesi? Poiché ma muchela significa ma finiscila) e Nwora con 3 (1/11 devastante dal campo come previsto).

Altri 4 giocatori sono andati a vuoto: Galloway e Hood con uno 0/5 a testa, Ojeleye con uno 0/1 e il fratello della star greca, Thanasis che non ha mai tentato dal campo.

Alla fine la rapida e solida (tralasciando qualcosa sotto le plance) difesa di Charlotte ha risolto al partita costringendo al 38,9% i Bucks che hanno concesso il 44,4% a Charlotte, la quale, nonostante il 10/17 ai liberi contro il 24/26 ospite (altro 18/20 per il n° 34) ha retto a rimbalzo finendo soltanto a -1 dai campioni NBA (59-60) mentre il 10-6 nelle rubate e il 10-15 nei TO hanno prodotto un 18-14 nei fast break.

Bene con i punti nel pitturato (46-36) e negli assist con un 29-21 decisivo.

Con Charlotte al comando dal secondo quarto e un vantaggio arrivato al +17, la rimonta nel finale dei Bucks che ha spaventato i fan è stata arrestata dalla tripla di Rozier, il quale ha interpretato la maniera di Charlotte di giocar la sfida dal punto di vista offensivo, provando molto di più degli avversari da fuori (16/48 Vs 12/37) su 99 conclusioni provate dai teal & purple che ancora una volta hanno ottenuto una W con una divisa quasi talismano.

Una partita giocata con una certa fisicità che i Bucks, forse un po’ stanchi in back to back e un po’ rimaneggiati hanno sofferto mostrando una grande differenza tra le panchine.

Il 33-5 a punti tra le bench è stato eloquente e fondamentale.

LaMelo Ball: 7

19 pt. (8/19), 9 rimbalzi, 8 assist, 1 rubata, 2 TO in 26:20. Ha voglia di giocarsela da subito e si vede con l’apertura meravigliosa da metà campo in reverse bound pass per Plumlee che spiana al centro il 4-0 ma nel primo tempo esagera finendo con un -9 in plus/minus indicativo di un po’ troppa confusione fatta sul parquet con un 3/10 al tiro. Raddrizza un po’ la mira nel secondo mostrando qualche ingegnosa entrata come quella con spin e jump stop chiusa tra gli esagoni del pitturato. Per problemi di falli nel finale balla tra dentro (in attacco) e fuori (quando si difende) dal campo e dopo una palla arrischiata su Plumlee e un paio di errori (lui si lamenta troppo ma è anche vero che non gli viene mai fischiato un fallo a favore in entrata, ½ ai liberi solo nel finale sul tattico) ma se prima era stato bravo a sorprendere Portis con il passaggio per Miles, ancora meglio era servire l’assist vincente a Rozier facendo fumo in palleggio. Riconteggiati rispetto alla tabella ufficiale presa dopo la partita, i rimbalzi sono 9 in realtà.

Terry Rozier: 8,5

28 pt. (11/19), 4 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, +15 in plus/minus. Indeciso tra lui e Kelly Oubre Jr. su chi sarebbe stato l’uomo degli Hornets ho preferito un più caldo Kelly ma Rozier si è stagliato nel cielo del North Carolina con una prestazione super chiusa con un 6/10 da dietro l’arco compresa la tripla che ha chiuso il match. Una difesa che mi piace, una palla rubata a Hood capendone le intenzioni con largo anticipo e finalizzata in fast break in caduta al plexiglass. La spinta su ambo i fronti di Rozier si fa sentire e sa farsi trovare al posto giusto al momento giusto, vedi anche lo scambio con Plumlee e il suo step-back dalla destra da due punti oltre il greco. Peccato per la dunk fermata da Nwora in qualche maniera ma il duello a distanza è stravinto 28-3.

Gordon Hayward: 5,5

9 pt. (3/12), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Chiude il primo tempo a zero punti dopo 4 conclusioni.. Nel terzo quarto parte con un 2/2 dalla lunetta a 7:12 infila una tripla poi un altro paio di jumper ma percentuale bassa al tiro e mentre prova a resistere di fisico con buoni esiti a volte la posizione non è ideale come quando Nwora lo infila dalla sinistra, altre volte semplicemente è la better offense a battere la sua buona difesa. Anche con lui la terna non è magnanima e le lamentele si sprecano fino al finale quando tocca Antetokounmpo in pressione e arriva subito il fischio.

Miles Bridges: 7,5

21 pt. (9/16), 8 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Se dall’altra parte Antetokounmpo è più tutelato di una mucca sacra in India, da questa parte anche Miles è abbastanza tutelato sulle sue entrate “maschie”da autoscontro che spesso vengono premiate. Se il metro è quello fa bene a giocare pesante riuscendo spesso a segnare da sotto ma mettendo anche inizialmente tre triple. Bello l’alley-oop passando dietro le linee con elevazione strepitosa. Buoni gli 8 rimbalzi e una difesa che aiuta la squadra a tenere fisicamente.

Mason Plumlee: 6

4 pt. (2/3), 4 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 5 PF in 17:10. Esce quasi subito per un paio di falli sul greco sfiorando l’espulsione nel finale anche se è proprio lui a subire un colpo da Giannis che lo lascia sanguinante a il risultato è semplicemente canestro del n° 34 nonostante la chiave articolare subita. Poco prima una sua trattenuta aveva concesso un two and one al greco. Pochi i rimbalzi anche se gioca 17:10, generoso come quando in tuffo su Middleton fa recuperare palla agli Hornets. Un paio di steal e 4 punti in avvincente reverse jam style che sta diventando un marchio di fabbrica.

Kelly Oubre Jr.: 7

18 pt. (7/17), 4 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata, +12 in +/-. Caldo contro Detroit da tre, freddissimo contro Milwaukee da fuori finendo con un 2/11 non proprio top (bisogna scalargli però due palloni con il tempo allo scadere e tiri non proprio ottimali,, uno da metà campo sulla sirena) ma il 5/6 in area tra floater e un misto di schiacciate esaltanti compreso un alley-oubre (neologismo del commentatore Collins) lo riportano in galleggiamento per quanto riguarda l’offesa mentre in difesa è una piacevole sorpresa spinto dal pubblico da veramente fastidio anche se ruba solo un pallone cattura rimbalzi importanti e sporca palloni concedendosi solo di lasciare una volta ad Antetokounmpo una tripla. Buona prestazione nel complesso sperando torni on-fire anche da fuori.

Nella scorsa partita Kelly era andato meglio al tiro da fuori con una super prestazione.

Cody Martin: 7

4 pt. (1/2), 6 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate in 26:08. Poco visibile, numeri bassi ma decisivo nel mandare in tilt l’attacco dei Bucks. 6 rimbalzi per un piccolo non sono male, 2 palloni rubati e difesa. In attacco prova poco ma il suo 2/2 ai liberi nel secondo tempo aiuta Charlotte a non trovarsi con due soli punti di vantaggio.

P.J. Washington: 7

7 pt. (2/3), 8 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata, 6 PF. Entra per i problemi di falli di Plumlee e alla fine è lui che deve lasciare il parquet dopo aver giocato 22:38. Si gioca tutte le carte a disposizione riuscendo anche a stoppare Middleton una volta prima di fermarlo con il fallo tattico. Quel paio di triple che cadono nella retina deliziosamente sono preziose. Tira poco ma si concede 8 rimbalzi giocando una partita più mobile e solida di Plumlee al contempo.

Jalen McDaniels: 5

4 pt. (1/8), 2 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. A parte qualche assist, uno in angolo per Rozier e un reverse sulla baseline con and one (assistito) fa flanella al tiro, poco convinto e impreciso. In 18:05 la palla tra le sue ani per il tiro è una condanna. Alla prossima, speriamo meglio.

Coach James Borrego: 7

Ottimo piano partita. Gioco fisico ma anche raddoppi molto veloci per cercare di ripartire. Il pick your poison funziona benissimo nel primo tempo con Milwaukee inabile a salire oltre il 27,0% da tre mentre nel secondo Charlotte fa la sua partita riuscendo a resistere all’esplosione di Antetokounmpo che in lunetta andava diverse volte. Bene il time-out nel finale con 14 secondi da giocare e Rozier che risolve. Protesta il giusto quando P.J. è toccato e non arriva il fallo ma la tripla contro presa in transizione e sul fallo di Giannis su Plumlee sebbene non venga ascoltato.

Versione 1.
Versione 2.

Matchup key 40: Charlotte Hornets Vs Milwaukee Bucks

A cura di Igor F.

Kelly Oubre Jr. Vs Jordan Nwora

Arriba arriba a Charlotte la corazzata Milwaukee che tuttavia ha perso qualche pezzo, questo non le ha impedito di vincere contro i Nets la scora nottata giacché il pezzo più pregiato e difficile da fermare, soprattutto per gli Hornets sarà regolarmente sul parquet.

Possibili svantaggi:

Charlotte, purtroppo non è un segreto, soffre tremendamente i big man e non pare essere un buon viatico l’assenza di numerosi player tra gli esterni di Milwaukee come Jrue Holiday, George Hill e Pat Connaughton poiché i Cervi potrebbero impegnare ancora di più la coppia Antetokounmpo/Portis che a Brooklyn ne hanno realizzati 56 in due…

Soprattutto sarà compito inizialmente di Bridges provare a fermare il greco ma personalmente opterei per un centro più alto e fisico che possa dar fastidio in diversi frangenti.

Da non sottovalutare però nemmeno l’opzione Middleton che con Nwora e Matthews potrebbero prendere tiri piazzati da tre se gli Hornets non fossero bravi nel raddoppiare con la loro difesa Swarm (dovrà essere fulminea e flottante in maniera intelligente nel caso) e tornare in rotazione con agilità sugli esterni sui possibili giochi dentro-fuori.

Possibili vantaggi:

Con un backcourt falcidiato gli Hornets potrebbero provare a emergere con Ball e Rozier tra i titolari ma ancor di più la sovrapposizione di Oubre Jr. se non si sarà raffreddato potrebbe far la differenza da oltre l’arco contro Nwora – buon giocatore ma non all’altezza dei titolari – in una sfida tra due team che segnano molto; Charlotte è seconda nella NBA mentre Milwaukee è quarta, Milwaukee è seconda per numero di triple realizzate (589), Charlotte terza (558) e gli Hornets sono secondi nella percentuale da tre punti con il 38,1%, la differenza però la farà la difesa.

Il back to back di Miilwaukee porrebbe generare un po’ di stanchezza e con una rotazione non sempre di qualità potrebbe dare qualche chance in più alle seconde linee di Charlotte nei momenti di riposo dei big verdoni.

La rivincita casalinga davanti al pubblico amico si spera possa far dare qualcosa in più ai Calabroni…

Game 39: Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons 140-111

Intro

“Senza un’idea non ci si alza dal letto” era una strofa di una datata canzone dei Bluvertigo che apre ben rappresentare il paciugo di questi Hornets.

Forse a qualcuno potrà sembrare esagerata questa descrizione perché, statistiche alla mano, troviamo cifre positive in qualche statistica di squadra e personali ma di fondo la squadra che qualche analista vedeva come possibile papabile per un leggero salto di qualità, arranca nella fanghiglia di errori d’impostazione che si porta dietro da troppi anni.

Se si è detto manca un elemento pesante dominante sotto le plance, lo scombussolamento dei continui cambi difensivi più o meno automatizzati a seconda della situazione e giocate di squadra troppo sporadiche offensivamente che nelle ultime partite tra errori dei compagni e meno predisposizione di Ball nel passar palla hanno fatto sì che LaMelo registrasse 3 assist totali in due partite, hanno messo l’accento su alcuni difetti di una squadra che ora si trova a quota .500.

Poco, tanto?

A seconda delle aspettative di inizio anno lascio giudicare a voi ma di sicuro, senza guardare alle “sorprese” Bulls e Cavaliers, questi Hornets come sono ora sembrano un’incompiuta e avrebbero bisogno di upgrade prima del 10 febbraio, data ultima per le trade.

Con la deadline a poco più di un mese e gli Hornets a zero (Zero, come il titolo della canzone menzionata in apertura) vittorie nel nuovo anno ecco arrivare i Pistons contro i quali abbiamo vinto tutte le ultime 13 sfide negli ultimi anni (sarebbe record all-time per Charlotte contro altri team vincendo la 14a in striscia ma Detroit pare essere in un buon momento e la sfida è meno scontata del previsto.

Se gli Hornets sapranno dare buoni segnali di ripresa forse il The Hive potrebbe supportare la squadra come fattore decisivo trascinando Charlotte fuori dalle secche siglando un nuovo record vincente.

Andamento della partita

Alla ricerca di un buon tiro gli Hornets muovevano il primo pallone della partita e dopo uno scambio Ball-Rozier la palla tornava a LaMelo che dalla diagonale sinistra faceva partire la tripla solo cotone replicata dall’altra parte da Bey dietro un blocco.

Mina di Bridges a una mano su Cunningham grazie all’invito di Plumlee e pareggio di Lyles con jumper frontale ma a spareggiare la partita era ancora Mile che raddoppiato girava su sé stesso in post appoggiando al vetro mancando l’addizionale.

Dal 7-5 si passava al 10-5 grazie alla replica di Ball più o meno dalla stessa posizione dalla quale aveva già realizzato la prima tripla e Rozier con un arresto e tiro (anziché proseguire il coast to coast) batteva la difesa della squadra del Michigan: 13-5.

Hayes passava palla sul taglio di Cunningham che con un appoggio reverse batteva la difesa di Charlotte ma a 7:17, dopo qualche errore da fuori (Ball, Hayward) arrivava la perfetta bomba di Bridges prima di vedere anche Ball in avanzamento passare corto in orizzontale sulla corsa di Plumlee abile a infilare centralmente in entrata il 18-7.

Un paio di transizioni Pistons unite alla tripla di Cunningham a 5:22 consigliavano a Borrego di andare in time-out sul 18-13.

Un assist di Ball per il rientrante e dimenticato P.J. Consentiva al rollante di schiacciare quindi la facile entrata a ricciolo da sinistra di Bridges chiusa in fing and roll più altri due FT dello stesso Miles (dopo la tripla di Cunningham, part 2) davano un vantaggio che andava in doppia cifra dopo l’assist di P.J. per al tripla di Martin dall’angolo destro (27-16).

Bey da fuori riportava a 8 i punti di svantaggio dei Pistons ma Charlotte infilava una risma di canestri cominciando con due triple (Oubre Jr. e P.J. Washington) che portavano sul 7/9 il totale da 3 della squadra passando per la steal chiusa con due liberi da P.J. Washington (fallo di Diallo a 2.22) chiudendo con un pull-up di Rozier che trovava anche il contemporaneo fallo di Potter (spinta eccessiva su Oubre Jr.) per un libero supplementare.

Charlotte chiudeva il quarto sul 37-19.

McDaniels apriva bene il secondo periodo con il coast to coast del +20 mentre a 11:01 uno sballottato Oubre Jr. otteneva due liberi per il 41-20, un divario che continuava a lievitare con le triple di Rozier e P.J. Washington (confidente e veloce su Potter) per giungere sul +26 (49-23) prima di cominciare a sgonfiarsi complici un paio di colpi dell’entrante McGruder intervallati da un two and one di Potter: 49-33.

Hayward in fade-away realizzava nel pitturato il punto numero 51 mentre a 5:42, dopo un time-out chiesto da Borrego, ecco la tripla di Ball per il 54-36 prima della putback dunk made by Plumlee.

Lyles a 2:30 segnava in entrata mancando l’addizionale a completamento ma nonostante gli Hornets andassero tre volte in lunetta nel finale di quarto con un aggressivo P.J. Washington (3/6), i Pistons arrivavano al riposo sul -14: 65-51.

Un siparietto delle Honey Bees nel secondo quarto.
Arrivava anche un “Elvis” Hugo a dare una mano alle ragazze nello show…

Gli Hornets guadagnavano dalle percentuali da tre punti (47,6% Vs 35,0%) e ai liberi (13/19 Vs 6/11) in un primo tempo che mostrava una netta supremazia di Charlotte anche tra i lunghi con la coppia P.J. Washington/Miles Bridges a chiudere con 12 punti a testa e un 29-24 a rimbalzo a contorno mentre il miglior marcatore del primo tempo era Cunningham con 13 punti.

Lo stesso Cunningham però andava corto dall’angolo e Charlotte ripartiva splittando due liberi per fallo dello stesso rookie sul crossover di Bridges.

Scrollarsi di dosso i Pistoni era la missione del terzo quarto e dopo 5 punti di Hayes ecco sorgere Rozier da posizione frontale alzando un tiro da tre sopra il difensore seguito da Hayward dalla diagonale destra assistito da Rozier e la sua dribble drive con scarico quindi un fade-away solo cotone dalla destra di Gordon e una tripla dalla sinistra di Rozier da marcato e anche completamente fuori equilibrio valevano a 7:38 il nuovo +20 (81-61).

Detroit si rifaceva sotto anche se Miles metteva un paio di provvidenziali colpi da tre ma dalla tripla di Cunningham dell’88-75 a fine quarto Detroit non segnava più mancando anche due facili tiri da sotto e Charlotte correndo in transizione andava a segno prima sul lancio di Bridges che vedeva il retropassaggio volante di Ball per Hayward che completava l’and one a 1:58 per il 97-75 poi con lo stesso ex Celtics lanciato alla seconda dunk di serata a 1:32.

Finiva con l’ultimo stratosferico quarto caratterizzato e dominato da Oubre che sigillava subito la partita con 4 bombe su altrettanti tentativi e poi ne metteva altre quattro ormai in the zone con l’ultima arrivata direttamente dal citofono di casa sua.

Oubre Jr. in panchina nell’ultimo quarto durante un time-out con Bridges alle spalle che tenta di raffreddarlo perché troppo bollente. Siparietto divertente e rilassante.

La sua prestazione lasciava spazio anche a un paio di squilli di McDaniels con una tripla e un’affondata a una mano poi spazio alle riservissime e 140-111 finale (2 FT di Richards e tripla di Robinson per i Pistons prima dello scadere) con dispiacere di non veder la decima tripla di Oubre Jr….

Doppia doppia per LaMelo Ball grazie agli assist in serata. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

I Pistons arrivavano dalle vittorie sorprendenti contro San Antonio e Milwaukee ma a Charlotte si sono subito inabissati non riuscendo mai a passare in vantaggio senza Jerami Grant, pedina fondamentale per Casey.

La forza sotto le plance degli Hornets si è dimostrata maggiore e il tiro da tre ha funzionato bene, il resto l’hanno fatto la discontinuità offensiva dei Pistons e l’inesperienza che non ha permesso alla squadra di Casey di dare veramente battaglia.

La fisicità di Charlotte ha permesso un 55-45 a rimbalzo sebbene si siano lasciate troppe second chance agli avversari ma il 39-26 negli assist è stato un altro aspetto che ha aiutato a risolvere la partita anche perché, connesso ad esso, vi è la percentuale da tre punti, del 57,1% per Charlotte contro il 33,3% avversario.

24 triple a segno costituiscono il nuovo record di franchigia per Charlotte (il precedente era stato ottenuto contro Minnesota ed era di 23).

Tutto ha girato per il verso giusto a Charlotte compreso l’ultimo quarto di un Oubre Jr. da record che andava a bombardare come nemmeno a Capodanno, fuochi d’artificio illegali che lo portavano a 32 punti nonostante Borrego lo rispedisse in panca per far giocare le riservissime.

Kelly Oubre Jr. al tiro. Spesso raddoppiato inizialmente, ha battagliato con Potter e soci fino all’esplosione finale. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Per Detroit Lyles è giunto a 17 punti, Cunningham a 16, sparito nel secondo tempo, Josh Jackson (in scala) a 15 ed, infine, in doppia cifra il charlottean Bey con 11 punti.

Prima vittoria dell’anno a preludio della doppia battaglia casalinga che ci aspetta contro Milwaukee.

Una vittoria semplice ma che deve dare convinzione e fiducia per cercare di strappare vittorie importanti nel lungo viaggio verso i PO.

LaMelo Ball: 7,5

12 pt. (4/11), 8 rimbalzi, 12 assist, 1 rubata, 1 stoppata, 4 TO. Finalmente torna a guardarsi intorno e tutta la squadra ne beneficia. 12 assist e a un paio di rimbalzi dalla tripla doppia anche se i punti non sono molti, frutto di tre triple su 9 tentativi e un’entrata con appoggio andando a travolgere un fotografo poi colpito ancora da un compagno di squadra.

Terry Rozier: 7

16 pt. (6/11), 3 rimbalzi, 6 assist. Buona partita di Rozier anche da oltre l’arco (4/7) da dove mostra ancora un tiro fuori equilibrio con l’uomo addosso che va a bersaglio (corner sx). Disponibile a smistare palloni finirà con 6 assist. Difesa che a volte da quel tanto di fastidio necessario a rovinare i piani agli uomini di Casey.

Gordon Hayward: 7

19 pt. (7/11), 6 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. Ancora attivo va a prendersi diversi tiri effettuati con classe ma troviamo in elenco anche due schiacciate (una con and one per fallo di Cunningham) e 4 assist, due fondamentali nel terzo: il primo per la tripla di Miles, il secondo a breve distanza con arresto in corsa e no look con ottimo spin per Oubre Jr. in corsa sulla baseline destra da dove poi mostra un lampo di talento infilando un solo cotone in fade-away con l’uomo addosso.

Miles Bridges: 7

19 pt. (6/8), 2 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata in 25:41. Una buona presenza nel primo tempo soprattutto a livello offensivo, nel secondo tempo completa l’opera nel terzo quarto con due triple soft che respingono le velleità dei Pistons. Poter contare sulla sua fisicità – nonostante i soli 2 rimbalzi – è comunque un’opzione interessante e utilizzata da Borrego.

Mason Plumlee: 6,5

5 pt. (2/2), 7 rimbalzi, 1 assist in 19:29. Fa il suo un po’ meglio del solito contro gli ex compagni di squadra riuscendo a catturare diversi rimbalzi e ad affondare le occasioni che gli capitano eccetto i liberi dove va splittando ma anche il secondo è nettamente storto solo che lo spin sul ferro destro dice che Mason deve avere quel punto.

Kelly Oubre Jr.: 9

32 pt. (10/16), 6 rimbalzi, 1 stoppata. Se eravate andati a letto dopo il terzo quarto con Oubre Jr. a 10 punti (e le sue battaglie con Potter e soci) e vi siete risvegliati con Kelly a 32 punti non state sognando. Oubre Jr. partiva alla grande con tre triple nell’ultima frazione per sigillare (semmai ve ne fosse stato bisogno) il match poi ci prendeva gusto comincia a bombardare per diletto arrivando all’ottava di quarto con un tiro da casa sua (9/14 da tre in totale). Forse la maggior parte dei punti sono superflui ma a parte la vanità delle statistiche è stato piacevole vivere un quarto on fire facendo il tifo perché ogni tiro entrasse e un dispiacere vederlo tolto dal parquet da parte di Borrego, chissà che ci avrebbe potuto combinare ancora, magari deliziandoci con un paio di triple per finire oltre la decina in serata giacché sembrava una vasca da bagno per lui il canestro. Record di tre punti in un quarto a Charlotte all-time. Minimizza nell’intervista finale dicendo che i suoi compagni sono stati bravi a cercarlo e il suo lavoro è quello di mettere il tiro.

Ish Smith: 6,5

0 pt. (0/0), 1 rimbalzo, 3 assist. Segue le orme di serata di ball facendo il vice assist man nel finale. Serve a Richards un pallone lungo per la schiacciata e in 6:05 va bene così anche se non si mette in proprio per provare a segnare un paio di punti almeno.

Cody Martin: 6

5 pt. (2/4), 3 assist, 1 rubata, 5 TO, 2 PF, entrambi blocking millimetrici. D’accordo sul secondo dove slitta un po’ in diagonale in avanti meno sul primo, fuori dal semicerchio l’unico difetto è essere leggermente sulle punte dei piedi per ammortizzare l’impatto ma la posizione è ferma. 5 TO sono troppi, compensa con una palla intercettata nella nostra area nel primo tempo e tre assist oltre a un bel catch n’shoot dall’angolo destro.

P.J. Washington: 7

14 pt. (4/6), 8 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata. Buon rientro post protocollo di sicurezza. Entrata sul parquet molto impattante con un paio di triple confidenti su Potter e un passaggio in angolo per Martin con buona visione. Attacca a fine primo tempo molto il canestro finendo con un 4/8 ai liberi complici un paio di “scivoloni”. Piccolo neo in una partita dove ha fatto anche la differenza in termini di peso a rimbalzo e in difesa in 24:23.

Jalen McDaniels: 6,5

9 pt. (4/5), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 2 TO. Discreta partita di Jalen che mette la firma con la tripla nell’ultimo quarto mentre tutti guardano Oubre Jr. e poi il sigillo di garanzia con l’affondata violenta a una mano nel finale. Lotta, guadagna qualche rimbalzo e fa sbagliare qualche tiro agli avversari. 21:38 sul parquet.

James Bouknight: 5,5

2 pt. (1/4), 1 rimbalzo, 1 assist. Non gli viene assegnata una palla nettamente persa ma a parte questo riesce a segnare solo in autocorrezione andando corto sulle entrate ma produce anche un buon assist per Richards andando dal palleggio.

Kai Jones: 5,5

0 pt. (0/0), 1 PF. A parte un fallo speso è ancora molto timido e nonostante vada anche a tentare di chiudere non riesce ancora a capire bene il posizionamento o come intervenire rendendo nulle le sue doti atletiche ma gioca con il contagocce ed è normale che abbia bisogno di tempo. Più acerbo del previsto comunque…

J.T. Thor: 5,5

0 pt. (0/0), 1 TO in 4:08. Una palla persa e un paio di tiri presi dagli avversari sopra sulla sua testa a bersaglio in 4:08 e un buon fallo speso non per sua colpa.

Nick Richards: 6,5

7 pt. (2/3), 2 rimbalzi, 1 rubata. Anche per lui 4:08 di qualità nel garbage time. Punto di riferimento in attacco segna anche un and one e i due liberi finali per portare Charlotte a 140 punti. A parte una persa sotto canestro avversario compensata con una rubata, anche un paio di rimbalzi.

Coach James Borrego: 7

Partita preparata bene con la squadra che gioca un po’ più di fisico avvantaggiandosi sugli effettivi a disposizione di Casey. Una difesa che tiene perché i Pistons non sono irresistibili, da lancio alla squadra che con un buon gioco di passaggi, a partire da Ball poi fa il resto.

Versione 1.

Matchup key 39: Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons

A cura di Filippo Barresi.

LaMelo Ball Vs Cade Cunningham

Lo scontro di questa notte vedrà opporsi due delle future stelle della lega.

Cunningham è stata la prima scelta assoluta nello scorso Draft e su di lui ci sono grandi aspettative che fino a questo punto sono state solo parzialmente soddisfatte: dopo un inizio difficile si iniziano a intravedere i primi lampi di talento puro.

Dall’altra parte ci sarà il nostro Ball che, dopo due pessime uscite consecutive in termini di atteggiamento e incisività, dovrà risollevarsi e aiutare gli Hornets nell’interrompere subito una striscia di sconfitte che potrebbe diventare preoccupante.

Possibili svantaggi:

La NBA è una lega molto condizionata dallo stato di forma e i Pistons sembrano essere in un buon momento con due delle sette vittorie stagionali arrivate nell’ultima settimana.

Gli Hornets dal canto loro ci stanno abituando a un saliscendi in questo senso veramente asfissiante e le due sconfitte registrate contro i Suns e i Wizards potrebbero pesare nello stato di forma fisico e mentale della squadra.

Possibili vantaggi:

I Pistons hanno problemi offensivi risultando – dati alla mano – il peggior attacco della lega, un po’ per la costruzione di squadra abbastanza dubbia e un po’ per gli interpreti molto acerbi non ancora molto adattati alla gestione di un sistema offensivo incisivo.

Questo potrebbe aiutare gli Hornets e le loro difficoltà persistenti in difesa, un compito più facile potrebbe garantire fiducia e possibilità di correre in transizione per soffocare gli avversari.

Game 38: Charlotte Hornets @ Washington Wizards 121-124

Intro

Dopo la tremenda sconfitta maturata al “The Hive” gli Hornets, in preda alla loro vorticosa rotazione, si catapultano a Washington per cercare di mostrare di esser migliori di quelli visti ieri sera all’esordio nel nuovo anno.

Partita fondamentale contro una rivale divisionale per cercare a fine regular season di afferrare il miglior piazzamento possibile a Est per dei playoff ancora molto incerti e Washington contempla diverse assenze.

Senza parole, la parola passa al parquet.

Andamento della partita

I quintetti.

Nonostante Charlotte aprisse a 11:30 con una perfetta tripla dalla diagonale destra di Hayward, i Wizards rispondevano a 11:16 con Beal dalla diagonale destra continuando a replicare ai vantaggi Hornets: Ball in tap-in e Kuzma in layup, Plumlee in alley-oop offerto da Hayward e Kuzma in coast to coast per il 7-7 fino a ottenere il vantaggio con una tripla di Beal che approfittava dell’arretramento di Plumlee per colpire con spazio.

Gafford portava sul +5 i capitolini, Hayward rispondeva in fast break dopo una palla persa in palleggio da Kuzma su servizio schiacciato di Miles ma era ancora Washington a incrementare il vantaggio con Kuzma da tre punti e due FT di Avdija a 7:04 per il 9-17 finendo per ottenere altri due punti facili al ferro di Kuzma che chiamavano Borrego al time-out sul -10.

Al rientro c’era spazio per il 9-21 di Beal prima che l’entrata sul parquet di Oubre Jr. portasse in dote tre punti diretti a 6:13 mentre da un errore di Martin in appoggio nasceva il rimbalzo e l’apertura di Plumlee per Rozier che piazzatosi nell’angolo sinistro catapultava il 15-21.

Beal commetteva double dribble ma la terna lasciava correre e Gafford in schiacciata, al secondo tentativo, faceva centro.

Dall’altra parte replicava Plumlee con un’aggressiva two hand ma ancora il centro di Washington portava da sotto a casa altri due punti prima di stoppare un martin lanciato su un gioco a due.

Kuzma a 4:00 dalla sirena mandava con due FT Charlotte a -10 (2/2 per il 17-27) ma Martin rubava una palla per poi passare sotto a Bridges bravo a chiudere in reverse dunk e bravissimo in difesa a chiudere in raddoppio Kuzma con una stoppata.

Per una mancata chiamata su Oubre Jr. le proteste di Borrego, riferite probabilmente anche all’occasione precedente di Beal costavano un tecnico affondato da Caldwell-Pope ma il peggio arrivava nel finale quando Charlotte – pur tornando sul -7 dopo una drive con passaggio da parte di Smith per il back-door di Oubre Jr. in schiacciata proveniente dalla baseline destra – incassava due triple da parte di Bertans che facevano schizzare il punteggio sul 25-38…

Serviva una difesa migliore nel secondo quarto per non collassare come contro Phoenix e i viola riuscivano a rimanere inviolati nelle prime azioni potendo contare su un Bridges che da sotto chiudeva per tre volte con canestri che portavano Charlotte a un parziale da 6-0 prima di due punti firmati da Beal per il 31-40.

Bridges portava a casa due FT trasformandone uno, Gafford nel pitturato segnava due punti ma il passo degli Hornets si faceva più deciso e Hayward e McDaniels accorciavano aiutati da una tripla di Martin che dall’angolo destro realizzava il 39-44.

Kispert costituiva la battuta d’arresto momentanea con tre punti (39-47) che non arrestavano il recupero di Charlotte con spin e fade-away ai 24 di Hayward aiutato dal ferro sul soft jumper mentre Gordon usava la forza per strappare un rimbalzo e chiudere in maniera vincente da sotto l’azione seguente.

Quando a 4.50 Bridges centrava da fuori il bersaglio gli Hornets si ripresentavano sul -1 (46-47) effettuando il sorpasso dopo un rimbalzo di Bridges con tripla dall’angolo destro per il 51-49.

Il sorpasso non durava molto perché Beal si buttava nel pitturato recuperando due punti e fallo per two and one a 3:29 ma l’inerzia rimaneva a favore del team proveniente dalla North Carolina che risorpassava con il jumper di Hayward e aumentava il vantaggio con la dunk di Rozier in transizione a 2:35 e il deep 3 di Ball a 2:04 trovando il 58-52.

L’appoggio in entrata di ball con and one fallito (onesto fallo di Caldwell-Pope) e il rimbalzo di Plumlee (sul tocco fuori misura in entrata di Ball) convertito nel 62-52 erano l’antipasto del circus shot di Miles in reverse a superare Gafford: un +12 al quale i locali non trovavano risposta nel periodo finendo solo nel finale per realizzare due FT con Avdija e due punti con Beal che stava quasi perdendo palla.

Con un 39-18 di parziale nel secondo quarto gli Hornets comunque si portavano avanti 64-56.

Il 10-1 nelle rubate (3-10 i TO) unito al 43,8% contro il 30,0% da tre punti avvantaggiavano Charlotte con Bridges e Hayward particolarmente bravi nei primi 24 minuti.

Gli Hornets partivano con 8 punti di vantaggio aumentandoli con Ball subito pronto alla tripla e con Miles in appoggio in corsa.

I titolari Wizards provavano a replicare ma la battaglia continuava con Hayward che dall’estensione dalla diagonale della FT line destra mandava dentro due punti prima di vedere dalla stessa posizione Rozier metter dentro il pull-up e Hayward segnare da tre spostandosi sul blocco di Plumlee.

A 6:42, dopo un canestro di Caldwell-Pope però il vantaggio tornava a essere di una decina di punti (78-68).

Ball riportava in doppia cifra il gap con il jumper su Gafford dalla FT line ma si oscillava con la tripla di Kispert (82-71) , la tripla di Martin che ricevendo da Hayward in corsa trovava il deserto sula sinistra per 3 punti riguadagnati da Beal con l’open 3 (85-76).

La star locale in crossover batteva Miles per depositare oltre Plumlee ma su una transizione Kuzma perdeva palla contro Hayward che lanciava Miles abile a segnare con facilità in transizione solitaria a 2:50.

87-78 ma Washington infilava 4 punti tornando a -5 con un possibile -3 quando Oubre Jr. apriva verso l’area a McDaniels che distratto si faceva anticipare ma per sua fortuna nelle vicinanze con una stoppata pulita c’era Bridges a togliere la gioia del canestro all’israeliano dei Maghi.

Bel reverse in corsa di Smith che tuttavia nel finale falliva due liberi così i Wizards finivano il quarto su un -6 (90-84).

Ish continuava a essere improduttivo anche nell’avvio di ultima frazione e i Wizards con uno 0-8 di parziale favorito dalle triple di Kuzma e Bertans si portavano avanti 90-92.

Charlotte raggiungeva subito un elevato numero di falli mandando in lunetta Beal (½) che poi segnava oltre Martin al vetro il 90-95 a 9:14 dal termine approfittando dell’assenza di Bridges mentre LaMelo era già stato rispedito sul parquet al posto di Smith da quasi un minuto.

In Miles ma il pull-up vincente a 9:01 arrivava dall’altro protagonista, Hayward che replicava con gli interessi da poco più avanti nel pitturato subendo il contatto sul tiro di Bertans a 7:12: 97-98.

Dopo aver giocato il secondo tempo Beal doveva riposarsi lasciando in un momento critico i compagni colpiti da Rozier che dalla destra fintava cambiando direzione per la bomba dal corner con Avdija schermato bene da Miles.

100-98 recuperato subito dal frettoloso rientro di Beal già in lunetta a 6:35.

Bridges segnava in qualche maniera su Gafford incespicando in avvicinamento di schiena a canestro con possibili passi non chiamati mentre Hayward allungava ai liberi prima che gli Hornets subissero la dunk appesa di Gafford.

Ball al vetro realizzava il 106-102 ma Avdija riusciva a segnare la sua prima tripla di serata a 4:02 così sul 106-105 si arrivava sul filo del rasoio.

Kuzma a 3:00 dalla fine sorpassava a mezzo tripla, Rozier ballava dietro il blocco per uscire a colpire da tre punti (109-108) ma ancora l’ex Lakers dal corner destro colpiva oltre Miles per il +2 Wizards pareggiato (111-111) in lunetta con un 2/3 da Terry (fallo di Caldwell-Pope sul tiro).

La steal di Rozier con appoggio selvaggio oltre il numero 3 avversario sembrava poter indirizzare la partita nel verso giusto anche perché la star dei maghi mancava la successiva occasione ma a 1:10 Kuzma centrava ancora il bersaglio da fuori per la terza volta negli ultimi minuti consegnando un punto di vantaggio ai suoi.

Ball si trovava con palla in mano per tentare di colpire da tre ma falliva e il blocking foul di Cody Martin a :39.6 consentiva a Beal di guadagnare il +3 per i suoi.

Rozier mancava il catch n’shoot da tre del pareggio e sulla ripartenza a :28.7 Beal affondava Charlotte con altri due FT.

Ball faceva tutto da solo ma mancava la bomba e a :19.2 altri liberi per Kuzma spedivano Charlotte sul -7 che cercava inutilmente di rimanere aggrappata al finale con Rozier a :11.9 bravo ad accorciare sul -4.

Il tempo passava così dopo i liberi di Bertans e l’appoggio di Ball si arrivava a :03.6 con una palla a due tra Plumlee e Beal ma nonostante il tocco del centro al sfera finiva nelle mani dei Wizards che con Gafford si assicuravano il +6 e a poco serviva l’apertura ampia dal fondo di Bridges per Rozier che sulla sirena infilava la tripla profonda del 121-124, Charlotte finiva per l’ottava volta battuta in back to back cancellando il leggero record vincente ora sul 19-19…

Un’entrata frontale in corsa di McDaniels. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

In una partita con diversi saliscendi gli Hornets confermano di soffrire i back to back consegnando nell’ultimo periodo la vittoria ai Wizards che aiutati dallo stacanovista Beal e da Kuzma (tre triple decisive nel finale) sono riusciti ad accumulare quel vantaggio non saputo difendere da Charlotte nell’ultimo periodo.

6 punti, troppo pochi anche in virtù dei numerosi liberi assegnati a Washington nell’ultimo periodo.

I Calabroni hanno chiuso con un 7/13 dalla lunetta mentre i Maghi con un 28/31 hanno fatto propria la partita girando anche meglio da oltre l’arco nel secondo tempo.

36,8% per Charlotte da fuori contro il 42,1% dei capitolini dopo aver visto, invece, un primo tempo con percentuali da fuori nettamente migliori per gli Hornets.

Calati Hayward e Rozier con un Ball ancora a dover crescere nella gestione di palla non è bastato l’emergere del solito Mr. 4Qr. Terry Rozier che con alcune giocate ha provato a tenere i partita Charlotte.

Nonostante molte statistiche principali siano a favore di Charlotte (fatta eccezione per i rimbalzi, 52-58) i Calabroni hanno perso non riuscendo come il solito, nonostante gli avvicendamenti a fermare gli uomini migliori degli avversari.

Kuzma ha chiuso con 36 punti e 14 rimbalzi e Beal con 35 pt. garantendo 71 punti a Washington mentre dietro di loro Gafford ha terminato con 15 punti e 11 rimbalzi tallonato da Bertans con 14 (la differenza in più per i nostri avversari rispetto alle prime due partite con un 4/7 da 3) e a chiudere gli uomini in doppia cifra ecco Kispert con 12 punti.

Continua così per Charlotte l’inizio deludente dell’anno con un’altra sconfitta contro un team dal roster menomato da numerose assenze.

LaMelo Ball: 5,5

18 pt. (8/21), 4 rimbalzi, 2 assist, 2 TO in 31:20. 2/9 da fuori compresi tre tiri nell’ultimo quarto senza ritmo nessuno dei quali andato a segno e due in momenti decisivi. Bad choice probabilmente e personalmente poco mi interessa dell’apporto/supporto dato in precedenza al team con punti e qualche rimbalzo. Nei momenti decisivi è ancora una volta un minus e gli assist in serata sono soltanto due. Per essere una star deve diventare più sensato nelle scelte nei momenti che contano o aver ragione con giocate fuori dal normale ma per ora pare che queste gli stiano dando torto. Continuare ad avere fiducia ma dando un’occhiata anche ai compagni.

Terry Rozier: 7

25 pt. (9/17), 5 rimbalzi, 3 assist, 3 rubate in 31:57. Emerge nell’ultimo quarto ma questa volta non riesce come nella precedente occasione a Washington a risolvere la partita anche se ci va vicino con una tripla , un 2/3 dalla lunetta e una steal a Beal con canestro selvaggio in appoggio in fast break. Prometteva meglio il finale ma dopo aver fallito la tripla del pari prova a non arrendersi infilando due triple ancora nell’ultima dozzina di secondi, ormai inutili. Un ottimo ultimo quarto da Mr. 4Qr., è lui che prende le principali responsabilità offensive ma la sua partita a tutto campo non basta.

Gordon Hayward: 6,5

27 pt. (11/22), 8 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate in 38:22. Bene quando prende in mano le redini della squadra a volte andando a briglia sciolta con pullup semplici quanto efficaci. Cala nel finale quasi inevitabilmente e la squadra non ce la fa ma per lunghi tratti della partita si prende le proprie responsabilità dimostrando leadership.

Miles Bridges: 6,5

23 pt. (10/19), 14 rimbalzi, 4 assist, 4 rubate, 1 stoppata in 41:39. Troppi minuti per un giocatore appena rientrato ma nel secondo quarto è lui a ispirare il parziale che porta Charlotte sul +12 con punti da sotto, un paio di triple e lo si vede anche nel secondo tempo con una stoppata ad Avdija ad esempio ma cala e non è più decisivo nelle fasi finali. Peccato perché fa una buona prestazione difensiva tra rimbalzi e rubate anche se deve incassare qualche colpo da Beal e Kuzma.

Mason Plumlee: 6

8 pt. (4/4), 7 rimbalzi, 7 assist, 2 stoppate in 27:10. I numeri sono con lui per punti di rottura e assist. Belli nei pressi del ferro l’alley-oop iniziale e la dunk bimane del primo tempo. Sulle entrate però spesso mostra troppo poca resistenza finendo solamente con tre falli lasciando scorrere l’attaccante anche quando questi è Beal sul quale avrebbe dovuto essere un pochino più aggressivo per tentare di influenzare il suo tiro.

Kelly Oubre Jr.: 5,5

7 pt. (3/7), 2 rimbalzi, 1 rubata in 12:24. -17 in plus/minus nonostante apra bene in attacco mettendo a segno una tripla non rende nel quintetto Hornets benché almeno su una sua incursione non arrivi un fallo doveroso per il quale si arrabbia anche Borrego mentre nel secondo tempo serve Avdija, errore in collaborazione con un distratto McDaniels.

Ish Smith: 5

2 pt. (1/4), 1 rimbalzo, 2 assist, in 13:15. Torna a essere mediocre. Mette il canestro più difficile in reverse nel traffico e manca i jumper. Manca due FT a fine terzo quarto, travolto in avvio di ultima frazione, non regge due minuti e Borrego deve affrettarsi a rispedire in campo Ball.

Cody Martin: 5,5

7 pt. (2/6), 1 rimbalzo, 2 assist, 2 rubate in 23:46. -10 in plus/minus per il piccolo giocatore che unitamente a McDaniels dovrebbe creare una difesa mobile ed attiva sul parquet ma in questo periodo apre esser tornato in un limbo di mediocrità alternando buone cose ad altre meno riuscite. Nel finale un suo blocking foul costa un paio di liberi. Mette a segno un paio di rubate ma paga a volte sul tiro mentre in attacco da sotto è nullo ma mette due triple su tre tentativi.

Jalen McDaniels: 6

4 pt. (2/4), 3 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, 2 stoppate in 20:07. Fatica in difesa ma con un paio di rubate e stoppate dimostra di provarci più di altri anche se a volte abbocca a finte o viene depistato. Premiando almeno la voglia con una sufficienza forse avrebbe potuto giocare qualche minuto in più a inizio partita al posto di Bridges per farlo rifiatare.

Coach James Borrego: 5,5

Altra L sul filo. Partita del riscatto contro un team incompleto finita nella polvere con una gestione prima troppo blanda poi latente nelle giocate dei singoli, infine disperata. Parafrasando Battiato: “Cerco un centro di gravità permanente che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente” potrebbe essere il mio motto su questa squadra labile dal punto di vista della forza mentale e incompleta.

Versione 1.
Versione 2.

Matchup key 38: Charlotte Hornets @ Washington Wizards

A cura di Filippo Barresi.

LaMelo Ball Vs Bradley Beal

Washington arriva a questa gara con molte assenze e per questo motivo sarà Bradley Beal a dover trascinare in toto la squadra.

Molti giocatori dei Wizards sono nel protocollo Covid-19 e questo potrebbe agevolare Ball e compagni nell’ottenere una vittoria che rassicurerebbe l’ambiente dopo la batosta ottenuta contro i Suns.

Nel corso di questa pessima sconfitta l’unico giocatore che è sembrato più connesso alla partita è stato proprio LaMelo Ball: nonostante la sua giovane età è già il leader di questo roster e stasera molto sarà sulle sue spalle.

Possibili svantaggi:

Gli Hornets questa notte giocheranno la seconda partita nel giro di 24 ore e potrebbero sentire molto il peso della fatica anche se i titolari sono rimasti fuori ieri nell’ultimo quarto.

Nei sette back to back giocati in questa stagione Charlotte ha ottenuto zero vittorie, sintomo di una scarsa abilità nella gestione delle energie in situazioni di questo tipo e si va alla ricerca della prima vittoria di questo genere.

Possibili vantaggi:

Come visto nelle precedenti sfide contro Washignton, questa squadra non è molto avvezza al tiro da tre punti e l’utilizzo della difesa a zona ha saputo metter i Maghi in costante difficoltà.

Bloccare o limitare l’unico interprete offensivo e costringere i gregari a prendersi tiri dall’arco saranno punti chiave della partita per ottenere la vittoria.

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Vintage Time

Circa 24 anni fa andava in scena un match tra le nostre prossime due avversarie, qui il tabellino riportato da American Superbasket.

Game 37: Charlotte Hornets Vs Phoenix Suns 99-133

Intro

Che siate romantici protettori delle situazioni esistenti o inguaribili avventurieri non importa, poiché, indifferente al voler dell’uomo, la materia intorno a noi continua voluttuosamente a mutare anno dopo anno e nella NBA, ad esempio, vediamo uscir lentamente di scena le vecchie star, rimpiazzate da quelle nuove e scorgiamo le possibili future stelle crearsi in quel brodo di gas scintillante che la lega di basket più brillante al mondo sa creare come un Deus ex machina.

L’inizio del nuovo anno non coincide con quello della stagione NBA (sarebbe bella una timeline unica dal mio punto di vista con arrivo sotto Natale per festeggiare la vittoria di un team) che prosegue, ormai arrivata quasi al giro di boa segue comunque una freccia del tempo irreversibile per l’uomo.

Già, perché se anche la fisica quantistica apre spiragli a viaggi nel tempo all’indietro, il test di Stephen Hawking per eventuali crononauti andato in scena a Cambridge è andato esattamente a vuoto come il fisico pensava.

Fondamentalmente il brillante fisico aveva fatto diffondere un invito a una festa solamente dopo che il party ebbe avuto luogo.

Non arrivò nessuno e champagne e stuzzichini andarono tutti tra le fauci di Hawking e la troupe di Discovery Channel.

Probabilmente il nostro tempo nemmeno esiste ma quello registrato e percepito dall’uomo, diverso, è fondamentale per risolvere una partita, così dalle defezioni momentanee ai tempi di scelta di una giocata diventano fattori fondamentali per poter risolvere un match in attesa (illusoria?) che Jordan e Kupchak facciano riemergere quel vulcano sottomarino chiamato Charlotte per farlo tornare ad eruttare e gettare lava sulla NBA.

Oggi gli Hornets sono un team che prova a ritagliarsi un nuovo posto al “sole” e proprio l’approccio ai Suns come prima uscita del nuovo anno con un Alveare presumibilmente tutto esaurito ci potrà dare riferimenti sullo stato di salute della squadra gestita da Borrego mentre i cambiamenti attorno a noi lasciano sapori differenti nella percezione di un’illusoria o temporanea realtà.

Il primo ingresso dell’anno di Ball sul parquet.

Andamento della partita

Le defezioni in casa Suns.
I quintetti.

I Suns coglievano la prima possibilità della partita con un passaggio rapido di Booker in movimento che giungeva al terminale Jalen Smith abile a metter dentro dopo essersi fatto trovar solo sotto canestro.

Charlotte rispondeva con un pull-up di Rozier preciso ai 24 secondi quindi gli errori da fuori degli stessi protagonisti consegnavano la scena a Booker e Ball con il primo a realizzare in fade-away e il secondo a recuperare una second chance dopo una rubata di Plumlee sotto il canestro avversario consentiva a Ball di rifarsi dell’errore appena andato in scena e ancora a 10:14 Booker da tre realizzava seguito da una deep 3 di LaMelo dalla diagonale sinistra.

La partita si susseguiva a ritmi vertiginosi in questo inizio e Phoenix non perdeva nemmeno il colpo successivo con J. Smith da sotto mentre Charlotte iniziava a latitare in attacco colpita ancora da Booker e Johnson, Borrego andava quindi in time-out sul 7-13 a 9:00 dalla prima sirena.

Il Bridges di Phoenix aggravava la situazione con un colpo da fuori ma Ball in entrata era abbattuto da Smith a 8:25: due punti più and one realizzato per il 10-16.

Selva di triple a vuoto da ambo le parti prima di due FT mandati a bersaglio a 7:28 da parte di Booker (fallo onesto di Hayward) e floater di Smith a far felice Kevin Young, active coach dei Suns per sostituire Monty Williams out per il protocollo di sicurezza.

Ball mancava la tripla ma Oubre Jr. catturava il rimbalzo e mandava a segno dall’angolo sinistro la tripla del 13-20 prima di essere colpiti troppe volte senza replicare adeguartamente. Shamet, Johnson, ancora Shamet da tre segnavano triple pesanti per portare sul 15-29 la partita.

Cody martin, appena entrato sul parquet insieme a Richards e Smith, era stoppato dall’ex Biyombo e a 4:34 Booker mandava a segno il 15-32.

Oubre Jr. in entrata dava due punti a Charlotte ma Booker usava l’altezza contro Rozier per un comodo jumper frontale.

Sul -17 (17-34) Charlotte cominciava a reagire; scarico di Smith, prima tripla di serata (frontale) per Rozier a 2.50 e anche se Payne rispondeva da fuori, Martin dal corner sinistro rispolverava la tripla per i Calabroni che ne trovavano una terza nel giro di poco con Oubre Jr. su Biz a 1:35 prima di un tap-in al vetro di Hayward che chiudeva il ciclo dei punti nei primi 12 minuti chiusi sul -9 (27-36).

Charlotte sembrava continuare il buon momento a cavallo dei due quarti con Ish Smith da tre con il play a provvedere anche in entrata no look al pass per Oubre Jr. in back-door – proveniente da destra – abile a schiacciare appendendosi per il 32-36.

Paul dalla baseline destra su McDaniels e il nostro numero 6 in transizione in fing and roll portavano Phoenix al time-out a 9:51 sul 34-38.

Purtroppo i titolari di Phoenix travolgevano quelli di Charlotte ibridati dalla panca in poco tempo così a 7:39 l’aiuto di Bridges consisteva solo un un fallo su un gancetto di Jalen Smith abile a segnare due punti più and one e quando a 7:19 Mikal Bridges infilava un putback layup Charlotte precipitava a -114 subendo un 10-0 di parziale arrestato soltanto da un paio di liberi prima che l’alley-oop di Mikal Bridges si schiantasse sui ferri prima di rimbalzare dentro.

Mikal Bridges mandava a segno anche il 38-60 mentre Ish Smith provava a dare linfa per il comeback con un fade-away su Johnson e un mezzo reverse layup nel traffico valevole per il 42-60.

Booker però sfruttava il rientro con tocco sul fianco da parte di Plumlee per un agile appoggio al vetro con and one, “coperto” poi dalla millesima tripla in carriera di Hayward che non poteva replicare però anche alla bomba di Booker dietro al blocco per il 45-68.

Il -23 diveniva un -26 a fine quarto anche perché un bound pass di Booker per Biyombo lanciato in schiacciata in corsa trovava solo il piccolo Smith sotto a commettere fallo.

Due punti con beffa del libero e 47-73, nel primo tempo travolti dai Suns senza troppe storie.

22-32 nel pitturato nonostante le assenze per Phoenix raccontava un po’ la storia del primo tempo unitamente al 38,8% al tiro contro il 51,8% avversario e al 7-16 nei fast break…

Non partiva bene nemmeno il terzo quarto con Plumlee a mancare due liberi, Booker a spalmare una dunk in corsa sulla testa dell’inesistente difesa Hornets e con Smith all’autopassaggio fortunoso senza palleggio per sé stesso utile a superare in qualche maniera al limite il difensore per poi andare a depositare.

Se si aggiungeva il 3 and 1 di Johnson con close-out falloso di Rozier a 8:53 per il 52-81 che ci inabissava sul -29 la partita diveniva tragica.

Un Ball senza assist provvedeva a mandare a bersaglio due triple e un reverse attorcigliato di Plumlee su Smith valeva il 60-85.

Smith si esaltava su un bound pass di Paul posterizzando a una mano Plumlee in ripiegamento, esultanza un po’ troppo prolungata e fuori dalle righe secondo la terna, tecnico però fallito da Ball che tuttavia con il primo assist in partita mandava a segno Bridges in schiacciata a restituir qualcosa a Smith.

La bella schiacciata di Oubre Jr. dopo il taglio diagonale in area e la stoppata di Miles Bridges su Mikal Bridges erano solo due begli episodi, il quarto era ancora vinto dai Soli che volavano con l’alley-oop di Biz in transizione sul 71-106 prima che una deep 3 di Oubre Jr. fissare a 12 minuti dal termine il 74-106, un eloquente -32 a non dare più speranze a Charlotte.

Pieno garbage time nell’ultimo quarto con il dentro tutti e dove personalmente piace Richards e Thor con tre stoppate ma il divario finale rimaneva ampio: 99-133.

Bridges è rientrato in gruppo ma non è certamente bastato in serata per ovviare alle enormi difficoltà di squadra. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Prima partita dell’anno sbagliata se non “preoccupante” da parte degli Hornets che trovano una squadra senza alcuni lunghi importanti la quale riesce però a sopperire con consapevolezza su ogni fronte riuscendo ad andare a far bene le proprie cose grazie a una velocità di gioco superiore unita ovviamente alla precisione.

Giocate semplici, un mix tra talento ed esperienza nel backcourt tra CP3 e Booker che fanno la differenza rispetto ai titolari Hornets con plus/minus glaciali in funzione della brutta partenza del match (dopo pochi minuti diciamo).

Una differenza acuita anche dal confronto tra Smith e Plumlee vinto dalla riserva dei Suns.

Difesa Hornets inesistente sul perimetro e strategia sballata quella di prendersi troppi rischi da tre sebbene in proporzione venga catapultato qualcosa meno da fuori.

Nonostante la vittoria nelle stoppate per 9-4 i numeri sono impietosi: 26-36 negli assist, 45-61 a rimbalzo, 25,7% contro il 41,5% al tiro da tre punti e 7-24 nelle second chance raccontano un po’ di un match nel quale i Suns hanno pasteggiato con 24 punti di Booker seguito da Jalen Smith con 19 (anche 12 rimbalzi), Shamet con 17 pt. e poi Mikal Bridges con 15 tallonato dalla coppia Payne/Johnson e persino l’ex Biz all’esordio con il suo ex team ha finito in doppia cifra con ben 11 punti.

Paul ha chiuso con 7 punti ma 16 assist.

LaMelo Ball: 5

17 pt. (5/12), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata, -32 in plus/minus. Mancano i suoi assist per far girar la squadra. Arriva solamente nel secondo tempo l’alzata per Miles, unico passaggio vincente in partita. Bello il canestro con and one sul fallo di Johnson nel primo tempo e utili quel paio di triple in a row per rimanere in partita ma valuto una difesa non all’altezza oltre a una gestione del gioco poco alla CP3. Cercare di fare cose più semplici forse avrebbe reso maggiormente ma siamo sempre di fronte al dilemma per qualsiasi playmaker di talento: tentare di dar fiducia ancora alla squadra cercando di farla maturare passando palla o andare per conto proprio e servire nell’immediato rendendosi utile per la squadra mettendosi in proprio?

Terry Rozier: 4,5

9 pt. (4/14), 3 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata, -31 in plus/minus. Stecca la partita. Troppe conclusioni errate e una difesa che non resiste a Booker e soci. Passo indietro di Terry che con un 1/6 da oltre l’arco chiude una serata non arrivata nemmeno a 10 punti in 24:34 sul parquet.

Gordon Hayward: 5,5

8 pt. (3/6), 7 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata in 22:25. Millesima tripla in carriera, festa mesta, è però anche un punto di riferimento troppo blando per compensare con l’esperienza le manchevolezze di Charlotte, ecco perché oscillante tra una sufficienza e una prestazione scarsa per una volta prediligo il mezzo voto più basso perché per noi nei momenti di difficoltà deve essere più incisivo e un suo lavoro di finte attaccando l’area in serata avrebbe potuto portare forse a qualche assist in più o punti di rottura.

Miles Bridges: 5,5

10 pt. (4/9), 3 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata, -26 in +/-. Rientro forse prematuro dal protocollo di sicurezza anti-Covid-19 parte veramente lento e male poi ingrana ma è tardi. La stoppata solare sull’omonimo Bridges è splendida mentre la schiacciata servita da Ball da un po’ di entusiasmo. Prova ad aiutare ma anche il fallo con and one per Smith dice che era fuori tempo. Sperando stia trovando il ritmo per Washington, alla prossima.

Mason Plumlee: 4,5

2 pt. (1/2), 3 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 2 TO, -24 in +/- in 17:55. Poco coinvolto in attacco segna solo con un plastico reverse in avvitamento oltre Jalen Smith ma manca anche due FT in avvio di ripresa per cominciare bene il quarto. L’inizio contro l’inaspettato avversario non è buono, anzi, lui che avrebbe dovuto farci prender vantaggio dalla situazione finisce per essere un punto negativo.

Kelly Oubre Jr.: 6

15 pt. (6/10), 3 rimbalzi, 1 stoppata, 2 TO, -16 in plus/minus. Giunge ancora oltre i 10 punti dalla panchina segnando tutte e tre le conclusioni cercate dentro l’area (due ottimi tagli con ricezione e una drive ottima) mentre da fuori va con un 3/7. Nel complesso porta punti, qualche fuoco d’artificio vacuo in una serata storta complessivamente del team. In difesa un po’ meno bene benché sia migliore di quella vista da altri compagni di squadra.

Ish Smith: 6

13 pt. (5/8), 2 rimbalzi, 8 assist, 1 rubata, 4 TO, -2 in +/- in 24.50. Nonostante 4 TO, Ish finisce per giocare molto con Borrego che prova ad affidarsi a lui per esperienza. Un po’ anarchico vaga per il parquet distribuendo assist (no look per Miles sulla drive ottimo) o tentando conclusioni che gli fanno guadagnare la sufficienza compresa una buona tripla in avvio secondo quarto.

Cody Martin: 5

6 pt. (3/9), 2 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 2 TO, -18 in +/- in 22:35. Anche se ruba un paio di palloni è in serata no, non solo al tiro dove il suo 33,3% finale è abbassato dallo 0/4 da oltre l’arco e una stoppata presa ma soprattutto sulla tenuta difensiva in particolar modo sul tiro degli avversari che spesso lo bucano. Manca la sua difesa e Charlotte collassa.

Jalen McDaniels: 5,5

7 pt. (3/5), 1 assist, 3 rubate in 19:36. Qualche canestro nel finale dopo il bel fing and roll in transizione per il -4 nel secondo quarto. Bravo a rubar palloni, insistentemente colpevole però a rimbalzo.

James Bouknight: 5,5

0 pt. (0/3), 1 rimbalzo, 3 assist, 1 TO in 12 minuti. Tre assist, più propenso a passare la palla che a concludere per poca decisione, manca però tutti i suoi tentativi dal campo quando li prende, compresi un paio di tiri da oltre l’arco. Una palla persa banalmente e una respinta sulla quale fa vedere le sue doti atletiche, peccato arrivi proprio all’inizio della fase discendente della palla il che costa un goaltending.

Kai Jones: 5,5

2 pt. (1/1), 1 rimbalzo, 1 TO in 4:13. Una palla persa incartandosi, una schiacciata elettrica in alley-oop grazie al passaggio di Smith ma nel finale avrebbe la possibilità di portarci a 100 punti e manca tutti e tre i tentativi compreso quello omaggio per violazione della linea…

J.T. Thor: 6,5

2 pt. (1/2), 3 stoppate in 6:25. Manca una tripla ancora con meccanica di tiro incerta, un po’ a scatto poi in allungo deposita due punti mentre in difesa respinge Wainright alla grande e altri due tentativi Suns. Acerbo ma per il garbage time e nel garbage time va e fa bene.

Nick Richards: 6,5

8 pt. (3/4), 7 rimbalzi, 2 stoppate in 15:55. Abbastanza anonimo al primo giro di rotazioni fissa però un importante punto d’appoggio proseguito nel garbage time dove esprime il suo potenziale contro avversari diretti meno ingombranti se non fisicamente come Wainright che commette fallo su di lui per un two and one grazie a un bell’hook in girata. Rimbalzi e un paio di stoppate lo pongono come miglior punto di riferimento rispetto a Plumlee specialmente in serate storte.

Coach James Borrego: 4

Squadra senza gioco e difesa travolta in due soli quarti dai Suns. Black-out offensivi, gli Hornets non riescono a fare cose semplici e a provare a sfruttare la presunta supremazia nel pitturato viste le assenze. L’unica nota positiva della serata è il riposo supplementare dei titolari per il back to back a Washington che sarà anche più importante di questo passaggio nettamente a vuoto. “Non sei mai così cattivo come pensi di essere e non sei mai buono come pensi di essere … Penso che questa sia la linea di fondo … Un’esperienza molto umiliante stasera. Dobbiamo rispondere domani sera.” – James Borrego.

Matchup key 37: Charlotte Hornets Vs Phoenix Suns

A cura di Filippo Barresi.

Terry Rozier Vs Devin Booker

I Suns arrivano a questa partita con alcune possibili assenze per via del protocollo Covid-19 (Ayton e Crowder mentre elementi minori saranno out come Nader, McGee e Saric saranno out certamente) che responsabilizzerebbero ancora di più l’asse Booker-Paul.

Il primo sarà sicuramente l’indiziato numero uno per decidere la sfida.

Dalla parte dei Calabroni ci sarà un sempre più ritrovato Terry Rozier che sta tornando a mostrare la stessa fiducia nelle sue capacità realizzative che abbiamo apprezzato nello scorso anno.

Una serata favorevole di Terry coincide quasi sempre con una vittoria degli Hornets e si spera che possa accadere proprio questa notte dove ci sarà bisogno di quel qualcosa in più che il numero 3 può dare.

Possibili svantaggi:

Come già sottolineato per il precedente incontro, i Suns sono una delle squadre più in forma della lega nonostante le recenti assenze.

La loro capacità di difendere con efficacia è asfissiante – si è rivelata tale in particolare per Charlotte a Phoenix – e potrà influenzare pesantemente gli Hornets se non riusciranno ad esprimere il loro gioco basato quasi esclusivamente sul realizzare più punti degli avversari.

Possibili vantaggi:

L’assenza (possibile) di Ayton è sicuramente un fattore molto importante in vista di questa sfida. Questo potrebbe coincidere con il ritorno in partita di Bridges e Washington (questionable alla fine del protocollo di sicurezza NBA), il che aprirebbe delle possibilità nell’essere più aggressivi nei pressi del pitturato.

Per sopperire a questa perdita i Suns hanno firmato una vecchia conoscenza Hornets come Biyombo ma tutti noi conosciamo tutti le sue limitazioni offensive e nel tener sempre botta difensivamente.