Totopaolo: 22ª settimana

A cura di Paolo Motta.

Settimane sempre più cruciali in arrivo per gli Hornets (33-35) che ormai dispongono di un sempre più sottile margine d’errore per accaparrarsi una posizione favorevole in ottica play-in (Atlanta e Washington le rivali prossime).

Ecco nel dettaglio le sfide che ci attenderanno:

Game 69: martedì 15/03/2022 ore 01:00 AM italiane @ Oklahoma City Thunder (20-47):

Thunder cantiero aperto ma qualche soddisfazione quest’anno se la sono comunque già presa.

Padroni di casa in serie negativa da cinque partite e in aggiunta ancora un roster pieno di infortunati (Giddey, Favors, Muscala and counting…).

SGA top performer con 24 ppp e 4.9 rpp, mentre il collega di reparto Tre Mann viaggia a 14.2 ppp e 4.2 rpp nelle ultime dieci gare.

Partita da non sottovalutare con uno degli approcci superficiali che ogni tanto la squadra di Borrego sfoggia con disinvoltura.

Incontro da vincere assolutamente.

2 fisso.

Game 70: giovedì 17/03/2022 ore 00:00 AM italiane Vs Atlanta Hawks (33-34):

Sfida cruciale contro i rivali divisionali con la serie al momento ferma sull’1-2 pro Hawks.

Un paio di mesi fa gli Hawks sbancarono lo Spetrum Center 91-113 con irrisoria facilità, causa una pessima serata al tiro degli Hornets che stavano attraversando uno dei momenti più difficili della stagione.

Ora c’è bisogno di vendicare la sconfitta, partita troppo importante per potersi permettere di perderla poiché crocevia della stagione in ottica play-in.

Harrell fondamentale sotto canestro.

1 di orgoglio e pregiudizio.

Game 71: domenica 20/03/2022 ore 00:00 AM italiane Vs Dallas Mavericks (42-26):

Dallas, squadra rinata negli ultimi mesi e guidata da uno strepitoso Doncic che gira a 28.1 ppp e 8.6 app.

Oltre allo sloveno, Dinwiddie, acquistato via trade al posto di Porzingis, subito d’impatto per i texani in posizione di SF.

Al momento i Mavs sono in uno stato di forma psico-fisico oltre la media, come dimostra la vittoria nella notte a Boston.

Squadra al momento difficile da battere.

Sconfitta in arrivo. 2.

Il pronostico della settimana: 2-1

Game 68: Charlotte Hornets @ New Orleans Pelicans 142-120

Intro

Il “derby” in Louisiana, oltre a rappresentare un’occasione per trovare una vittoria che, per chi la cogliesse, rinforzerebbe la posizione traballante di entrambe le squadre è la più classica di una delle situazioni dell’anima, la scissione.

Se non avete mai avuto dubbi, avete sempre potuto o voluto realizzare ciò che la nostra libertà permette per farci star bene siete fortunati.

Spesso però per scelte etiche, morali, circostanze esterne che fanno pressione sulla nostra condizione accettiamo compromessi o facciamo scelte che rappresentano “il meglio possibile” o scelte in controtendenza per tendere la mano a qualcuno.

Inutile quasi sottolineare come la nostra società impostata sull’avere e non sull’essere possa riuscire a scindere chi non segue questa superficiale, vuota (c’è sempre il bisogno di qualche nuovo artefatto per tornare a star meglio) e fittizia filosofia di vita.

La scissione sembra far parte in qualche maniera dell’animo umano anche in campo sportivo, politico (state con i russi o gli ucraini? Quando bisognerebbe essere per la pace e ovviamente non si può che condannare l’intervento di Putin che sta apportando tragedia su entrambi i fronti) quando non siamo noi stessi, atomizzati, ad essere i nostri peggiori nemici come in Autodafé (atto di fede dal portoghese) che erano, in Spagna e nel mondo ispanico-latino (l’ultima avvenne in Messico nel 1815), le proclamazioni delle sentenze inquisitorie dei soggetti sotto giudizio.

E di miracoli le due squadre sono in cerca con il rischio di non trovarsi nulla in mano.

Che dire di ricordi passati con i primi Charlotte Hornets, proseguiti per più di 10 anni a New Orleans fino a tornare in volo a Charlotte con de facto un’altra franchigia…

Ci sarebbe troppo da scrivere sulle emozioni in ed extra parquet, flashback rapidi e svanenti di gioie e dolori mentre le due squadre nella nuova NBA arrancano senza molti successi va in scena lo scontro più osmotico tra due franchigie che sperano in un destino migliore.

Le varie difficoltà passate legittimano rimpianti da ucronia ma con il: “Cosa sarebbe successo se questa cosa fosse andata in altra maniera” potremmo riempire libri o imitare Borges e la sua biblioteca infinita galattica dove tutto è scrivibile.

Questa notte, pur essendo in difficoltà, le due squadre tenteranno di ottenere una vittoria per scrivere la parola play-in 2022…

Andamento della partita

I quintetti degli Hornets e dei Pelicans.

Dopo la palla a due vinta da Plumlee gli Hornets prendevano un tiraccio da fuori con Bridges ma anche i Pelicans non facevano meglio con la drive con scarico impreciso con il bad pass di Marshall che favoriva la steal di Bridges, passaggio no look indietro per la tripla di Rozier in transizione dalla diagonale sx e 3-0.

Pareggio a sorpresa di Hayes dall’angolo destro e nuovo vantaggio per mano di Bridges con tripla dalla destra a 10:29 rafforzato dall’entrata con fing and roll di Ball.

Una botta sul dorso della mano di Valanciunas da parte di Plumlee portava il lituano in lunetta per un 2/2 a 9:13 ma Charlotte spingeva con un lungo lob di Miles che scavalcava tutta la difesa bianca trovando Plumlee appostato per la schiacciata.

Su una rimessa laterale il nostro cento era ancora bravo ad anticipare Valanciunas scappando in transizione per la seconda jam in pochi secondi.

A 8:10 si arrivava sul 12-5.

NOLA reagiva con una dunk in corsa di H. Jones che riportava a terra Mason posterizzandolo poi Rozier segnava da due in elbow jumper a 7:40 ma la squadra di Willie Green inanellava i canestri di Valanciunas in turnaround su Washington, ancora il lituano in schiacciata assistito da Jones in corsa e con l’appoggio di Jones stesso a 6:20 arrivava a un passo dal pareggio: 14-13 con Borrego a rifugiarsi in time-out.

Al rientro il jumper di Martin dalla sinistra creava un divario di tre punti ma due liberi di Hayes e il primo canestro di Graham della partita con un open 2 valevano il sorpasso a 4:16.

Due liberi di Jones allungavano per NOLA a 3:39 ma una controtransizione di Martin con alley-oop di Oubre Jr. portavano la partita punto a punto con Charlotte brava a scavalcare grazie a un recupero di Martin in anticipo in area e al coast to coast di McDaniels che finiva il lunetta per realizzare il 20-19.

L’ex Hernangomez a gioco fermo (2:08) faceva il percorso inverso e un bad pass di Ball con la transizione chiusa da Murphy III con la granata dall’angolo destro portava al massimo vantaggio i Pels: 20-24.

Martin continuava a produrre gioco con un passaggio in corsa schiacciato dalla sinistra per la jam di Harrell e la forzatura di Oubre Jr. in uno contro uno con appoggio al vetro valeva il pareggio.

La parità era interrotta a :32.7 dalla prima sirena con due liberi splittati di Ball che chiudevano il quarto sul 25-24.

Una nota presenza latina anche in trasferta tra i fan dei Calabroni.

Il secondo periodo partiva con uno spin di Willy su Washington e schiacciata a una mano ma P.J. si vendicava a 11:21 con la tripla del 28-26.

Graham era costretto a una tripla volante in svitamento dalla diagonale destra a causa dello scadere dei 24 e ne usciva una conclusione perfetta su Thomas. Il jumper di Thomas era annullato per un fallo leggermente precedente sul blocco di P.J. Washington con gli Hornets a riottener palla e a colpire con il tiro pesante di martin dall’angolo destro.

Con un ritmo veloce si avanzava anche a colpi di cannone: la bordata di Murphy III valeva 3 punti e l’ennesimo contro-sorpasso (31-29) prima che il pull-up solo cotone di Thomas riportasse in vantaggio i teal & purple scavalcati nuovamente da un open 2 frontale di Marshall.

A 8:48 un fallo generoso pro Ball (Murphy III) faceva perdere la leadership alla squadra della Big Easy che perdeva anche palla con Graham raddoppiato in angolo da P.J. con Thomas a portar via palla ma il nulla di fatto faceva spuntare Murphy da sotto che correggeva se stesso dopo il tocco di Valanciunas a indirizzargli palla.

Bridges era costretto a cercare un’entrata improbabile con un’alzata in euro-step dal bordo dell’area destra (post basso) che terminava clamorosamente in un solo cotone oltre il difensore in più a 7:16 il canestro di Martin in appoggio nel traffico mandava Green in time-out sul 39-36.

Charlotte otteneva il +5 da un’alzata lunga di Rozier per l’alley-oop rovesciato e plastico di Harrell ma una drive atletica con appoggio di Marshall riportava i due team a un possesso: 41-38.

Il gioco veloce favoriva transizioni e varchi e su una di queste il fallo su H. Jones fruttava un punticino (½) ai Pellicani.

Botta e risposta da oltre l’arco tra Rozier e Marshall (46-42) con il secondo bravo a recuperare un rimbalzo offensivo e a battere in alzata i due lunghi e il primo a riproporre una tripla vincente a 4:08 per il 49-44.

Un lob per Valanciunas scavalcava Rozier in marcatura davanti al centro, facile per il lituano appoggiare senza aiuti con Borrego a chiamare una pausa per parlarci sopra.

La tripla frontale di Graham impattava il match ma da una drive di McDaniels con pocket pass nasceva la possente bimane di Harrell che non faceva una piega sulla botta di Hayes ottenendo anche l’and one a 3:04 per il 52-49.

Charlotte trovava altri punti con un easy fing and roll e una tripla catch n’shoot di LaMelo che forniva in corsa l’assist per Harrell bravo ad appoggiar rollando.

Il parziale da 10-0 era rotto da due FT di Hayes a 1:30 con il lungo a segnare anche i 4 punti seguenti per il 59-55 mentre il fallo di Valanciunas su Bridges portava il numero zero in lunetta per fissare il 61-55 dei primi 24 minuti.

La Shahahmadi intervista brevemente Cody Martin a fine primo tempo.

Nonostante diversi buoni box out Charlotte concedeva qualche rimbalzo a NOLA in attacco (14 difensivi contro i 6 offensivi con un 2-12 nelle 2nd chance) finendo sotto a rimbalzo 18-20 ma compensando con il 17-13 negli assist.

Entrambe le squadre bene al tiro con Charlotte al 56,4% e New Orleans al 50,0% indice di qualche lacuna difensiva sotto le plance e in copertura.

Sembrava non iniziare nella migliore delle maniere la ripresa con l’alzata di Valanciunas oltre Plumlee a carambolare dentro ma la tripla non intenzionale al vetro di Rozier dalla top of the key, la stoppata di Plumlee in recupero nell’angolo sinistro su Marshall e un altro errore al tiro dei Pels che portava Bridges in transizione a disegnare un contatto (generoso) con l’amico Graham valeva un two and one che portava i Calabroni sul nuovo +10.

Il passaggio di Jones per Hayes in schiacciata ripristinava il singolo vantaggio ma il touch pass di LaMelo liberava brillantemente Mason che non poteva esimersi dall’assicurare alla retina.

A 9:53 una second chance era sfruttata da Ball con una tripla che cominciava a scavare un solco importante.

Il divario si ampliava con il passaggio diagonale in corsa di Ball per Rozier che passava in corsa Graham e il ferro per appoggiare un po’ rusticamente ma efficacemente il 74-59.

P.J. Washington da tre punti avviliva di più la truppa di Green che mimetizzava le proprie difficoltà difensive recuperando due punti dalla lunetta con Marshall a 8:42: 77-61.

Come spesso capita quando le squadre giocano distese e sul velluto andava bene tutto a Charlotte con lo step back 3 di Bridges a segno, poco importava se il secondo tentativo da sotto di Murphy costava due punti, Ball rubava un pallone a Valanciunas a metà campo involandosi in schiacciata.

Graham, anticipato da Rozier, riusciva a rubar palla all’ex compagno segnando due punti e a recuperare subito dopo da una rimessa dal fondo ma la sua tripla si schiantava sul ferro.

Rimediava Murphy da tre ma la risposta arrivava da Rozier con freccia ed arco da oltre l’arco con finta e spostamento leggermente a sx dalla diagonale… il floater di Alvarado segnava l’85-70 prima che Miles servisse un appoggio da cameriere in allungo di destra e il botta e risposta da fuori tra Alvarado ed Oubre Jr. portasse la situazione sul 90-73.

Quando il gioco creato per la tripla di Oubre Jr. andava a buon fine i Calabroni prendevano un +21 (94-73) confortante.

New Orleans tentava di rientrare ma un po’ stordita e con al bench sul parquet lasciava sul campo anche due FT di Alvarado falliti a :05.8 che lasciavano 21 punti tra le due squadre a 12 minuti dalla fine: 103-82.

La sfida tra l’ex Gamberone Graham e I. Thomas non ha risparmiato bordate a lunga gittata. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

In avvio di ultimo quarto, tre giocate per Harrell come rifinitore facevano guadagnare 5 punti consecutivi al centro quindi la saga da tre punti a segno con Thomas, Graham, Thomas (2) e Marshall spostava sul 114-94 il punteggio, un +20 che New Orleans, pur senza tre dei propri migliori giocatori tentava di ridurre riuscendo a riportarsi a -13 dopo un deep 3 dell’ex Gamberone Graham.

Bridges, però, che aveva appena già sparato un paio di colpi per contenere il comeback della squadra della Louisiana con un crossover ed un’alzata nel traffico su Hayes e Willy Hernangomez era la risposta alla quale i Pels non trovavano soluzione.

A 5:27 due FT bonus per Jones (due falli fischiati a Martin molto velocemente) ripristinavano il divario (121-108) m Rozier, raddoppiato da Willy, faceva scorrere una palla rimbalzante per Mason che toccato da dietro dal recupero dello spagnolo guadagnava un two and one battuto a una mano di sx e finiva anche a segno.

Willy metteva a segno due punti ma il crossover di Miles che lo portava in lunetta e un deep big 3 di Thomas oltre Graham chiudevano i conti a 3:15: 128-110.

Bridges, una forza in serata. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Nel finale Rozier aggiungeva due triple intervallate a un’altra di Thomas lasciando il colpo finale a NOLA che vedeva Marshall far sbattere sul plexiglass un pallone che rimbalzava indietro teso per l’accorrente Murphy che decollava letteralmente esplodendo nell’alley-oop che sancendo il 142-120 finale lasciava spazio ai saluti tra avversari ed ex compagni.

Il saluto finale tra Graham e Borrego.

Analisi

Gli Hornets tornano a sorridere dopo due uscite sconfortanti casalinghe.

Se Charlotte continua a rinunciare a Hayward, le assenze di Ingram, McCollum, oltre a quella ormai storica di Zion hanno finito per pesare molto sulla squadra locale che, cercando di giocare come gli Hornets, una partita imbastita sul ritmo ed il tiro, hanno patito il movimento di palla di Charlotte che ha usato la qualità superiore dei suoi interpreti per concretizzare meglio le varie finalizzazioni.

Su quello che fu il parquet dei Calabroni di New Orleans, dopo un tempo, in avvio di ripresa, i Calabroni di Charlotte si scrollano di dosso paure e ciò che rimane attualmente dei Pelicans, accumulando un vantaggio di 21 punti (massimo +27).

La squadra di Green ha tentato di tornare a farsi sotto nel finale con un buon Murphy III e con Graham abile a raggiungere il -13 con un deep 3 ma Bridges è stato più volte la risposta agli attacchi del team della Louisiana e dopo una tripla di Thomas a 3:15 è stato ancor più lampante che le difficoltà difensive dei Pellicani non li avrebbero condotti più a recuperare.

Nonostante i 13 rimbalzi offensivi concessi agli avversari (32 i difensivi di Charlotte per un computo di 44-44 totale) e un 9-24 da second chance, la squadra di Borrego con un 41-31 negli assist ha risolto offensivamente la partita riuscendo a prender spazio per i propri tiri, infatti, l’altissimo 59,8% finale è stato sintomo di come New Orleans non riuscisse sempre a stretchare bene sul parquet benché anche il 50,0% di NOLA al tiro evidenzi come gli Hornets contro team più organizzati e meno falcidiati dovranno far meglio in difesa nonostante diversi buoni box out in serata.

Il 46,8% al tiro da fuori e un 26-20 nei fast break sono state buone armi per Charlotte che ha lasciato comunque a ben 7 giocatori avversari al doppia cifra.

Il migliore è stato nettamente Murphy III che ha chiuso con 32 punti (più 9 rimbalzi) seguito dall’ex Graham con 19 pt., 15 per l’altro ex Hernangomez, 14 per Marshall poi 13 di Hayes, 12 per H. Jones e 10 per Valanciunas.

Charlotte accende così una speranza per raggiungere i play-in nonostante la W di Atlanta nella notte mentre New York, in vantaggio con Memphis, alla fine ha dovuto cedere ai plantigradi con Washington a metà tempo in vantaggio contro i Lakers.

LaMelo Ball: 7,5

17 pt. (6/12), 6 rimbalzi, 9 assist, 3 rubate, 1 TO in 31:18. Unica nota leggermente stonata il 2/7 da fuori ma ancora accettabile, per quanto riguarda l altri aspetti torna a salire in cabina di regia trovando modi e tempi giusti per fornire ai compagni assist da spinger dentro; Rozier, Harrell e Plumlee ringraziano. Alcuni canestri gli riescono facili come un paio di fing and roll centrali praticamente senza resistenza perché la pressione su di lui non è altissima.

Terry Rozier: 8

25 pt. (9/17), 3 rimbalzi, 8 assist, 2 rubate in 33:17. L’alzata da metà campo per l’alley-oop rovesciato di Harrell o lo stretto bound pass da raddoppiato per il two and one di Mason segnano la visione di gioco di Terry che per il resto va sul classico mettendo a segno da 3 un 7/13 (due nel finale a risultato ormai ottenuto) che aiuta la squadra. Spesso trova tempo e ritmo per piazzare il tiro, aggiunge un paio di jumper e due rubate a fronte di 3 TO ma anche qui, uno è cosa da poco in garbage time. Prezioso nella notte per costruzione e realizzazione, da segnalare anche un super rimbalzo contro Valanciunas e un tocco difensivo (sempre a rimbalzo) contro lo stesso che favoriva un nostro recupero.

Miles Bridges: 8,5

26 pt. (9/15), 8 rimbalzi, 9 assist, 1 rubata, +27 in +/-. Buona prova, costante a parte una piccola fase nella quale non gli riescono determinate cose. Quando allo scadere dei 24 batte il neon giallo orizzontale ancorato al plexiglass con un’alzata con euro step dal bordo dell’area destra facendo ricadere perfettamente ed incredibilmente la spicchiata nella retina torna a crederci parecchio fino ad arrivare all’ultimo quarto dove crea vari contatti per andare in lunetta segnando anche and one o finendo direttamente per fare canestro tra triple o entrate chiuse con maestria. Prende responsabilità e questa volta fa tutto bene.

P.J. Washington: 6

6 pt. (2/5), 1 rimbalzo, 5 assist, 3 TO in 24:25. Buono in fase di costruzione di gioco (ottimo il passaggio corto sull’altro lato del canestro con lui raddoppiato per favorire due punti semplici), a rimbalzo meno e anche in difesa se sul turnaround di Valanciunas può fare poco, avrebbe potuto far meglio sullo spin di Willy che lo lascia sul posto per andare a schiacciare. Risponde con una tripla a quell’azione e ne realizza poi un’altra chiudendo con il 50,0% al tiro da fuori.

Mason Plumlee: 6,5

9 pt. (4/4), 2 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata in 20:26. +27 in +/-, segna tutto ciò che gli capita come punti di rottura. Nel primo tempo lo lanciano per una schiacciata in solitaria, subito dopo capisce un passaggio verso la punta per Valanciunas, ruba palla e bissa replicando la schiacciata. Buono anche il canestro nel finale rollando su Rozier. La novità è che tira l’unico libero di serata con la sola mano sinistra senza la mano di appoggio e forse da lassù il buon Anthony Mason gli da una mano… In difesa però sui tiri dalla baseline o in post spesso sta a guardare anziché intervenire o provare almeno a fare un po’ di verticalità.

Kelly Oubre Jr.: 6,5

10 pt. (4/7), 2 rimbalzi, 2 TO, 4 PF in 14:54. Per lui, amante dei vecchi New Orleans Hornets un ritorno a casa salutato con un 2/5 da oltre l’arco ad aiutarlo ad arrivare in doppia cifra nonostante un minutaggio scarso per lui abituato a più consistenti tempi sul parquet. Qualche fallo tattico (su Alvarado nell’ultimo quarto ad esempio) e un paio di palloni persi banalmente, uno gli scivola tra le amni su passaggio di Harrell lasciando amareggiato e preoccupato Borrego ma nel complesso in una partita del genere l’importante era non far troppi danni e segnare.

Montrezl Harrell: 7

16 pt. (7/9), 6 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata in 22:41. Bene come terminale da sotto. Trovato dai compagni lui mette energia nelle sue schiacciate o appoggi riuscendo a ottenere anche l’and one su fallo di Hayes. Realizza 5 punti in avvio ultima frazione. Nella stessa gli arbitri gli chiamano un blocking che avrebbe potuto esser sfondamento ma la dubbia infrazione rilevata dalla terna salva comunque Charlotte da un canestro sicuro in transizione con i Pels in superiorità numerica. A parte un brutto passaggio che avrebbe potuto indirizzare ai post bassi che costa una transizione, buona partita.

Cody Martin: 7,5

15 pt. (6/7), 5 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata in 28:25. Da subito un fattore, riscatta la sua ultima deludente prestazione. Crea gioco in attacco con alcuni buoni passaggi (vedi il bound in corsa dalla sinistra per la schiacciata di Harrell), recupera nel primo tempo un lob in area, da fastidio in difesa e non sbaglia un tiro sino al tentativo velleitario di tripla dall’angolo destro da marcato ma fa quasi tutto bene. Commette 4 falli, 2 rapidi nell’ultimo periodo che mandano in lunetta con il bonus i Pels ma conta poco. Le sue iniziative sono una lieta sorpresa e ciò che ci voleva per aumentare un po’ i giri.

Isaiah Thomas: 7

14 pt. (5/8), 1 rimbalzo, 1 rubata in 16:08. Torna a rivelarsi in serata un veterano non finito. Nel contesto degli Hornets sembra trovarsi a meraviglia quando chiamato in causa anche se non riesce a mandare a segno i compagni con giocate importanti e triple (4/6) aiuta i Calabroni a non aver paura nel finale. Buon innesto da riconfermare per avere un giocatore d’esperienza che porti punti agli Hornets. Non risolverà i problemi difensivi (botta e risposta con Graham spesso) ma può implementare l’attacco.

Jalen McDaniels: 6

4 pt. (0/3), 3 rimbalzi, 1 assist. 4 punti figli di due viaggi in lunetta, al tiro non fa bene ma la sorpresa personale è vederlo rispuntare dopo il secondo piccolo infortunio alla caviglia. Nel complesso difensivamente potrebbe tenere meglio ma “salva” due punti con una stoppata considerata fallosa su una schiacciata fermata provvidenzialmente. Buona drive con pocket pass per Harrell.

J.T. Thor: s.v.

0 pt. (0/0) in 1:15. Entra nel finale, saluta senza troppo sudare per non lavare la divisa e partecipa alla festa.

Nick Richards: s.v.

0 pt. (0/0), 1 rimbalzo in 1:15. Vedi Thor ma con un rimbalzo.

Coach James Borrego: 6,5

Il gioco in attacco per larghi tratti è più fluido, i black-out minori ma ciò è favorito dalla scarsa consistenza di una squadra simile per ceri versi alla nostra. La mezza zona degli Hornets in certi tratti irretisce l’attacco avversario ma c’è ancora da crescere sotto questo aspetto.

Matchup key 68: Charlotte Hornets @ New Orleans Pelicans

A cura di Filippo Barresi.

Mason Plumlee Vs Jonas Valanciunas

Con le assenze di Ingram e McCollum, gran parte del flusso offensivo dei Pelicans sarà canalizzato nelle mani di Valanciunas, centro dei Pelicans che sta disputando una grande stagione.

La sua presenza sotto canestro fornirà a New Orleans una via di fuga facile nel trovare punti non impossibili in una situazione alquanto complicata dalle molte assenze.

Di fronte a lui ci sarà Mason Plumlee, in un periodo di leggera flessione dopo l’arrivo di Harrell, con il primo che dovrà dimostrare di poter contenere al meglio il lituano, soprattutto dal punto di vista fisico.

Possibili svantaggi:

Al fianco del lungo lituano i Pelicans stanno utilizzando con grande frequenza anche Hayes, altro centro di ruolo.

Giocare con due interpreti di questo tipo garantirà ai padroni di casa una grande possibilità di acciuffare rimbalzi offensivi e di trovare conclusioni a basso coefficiente di difficoltà. L’utilizzo di P.J. Washington da numero 4 come fatto nelle ultime partite potrebbe aiutare nella gestione di questa situazione.

Possibili vantaggi:

I Pelicans hanno fatto molta fatica a trovare con continuità il canestro in questa stagione e anche nella notte potrebbero avere gli stessi problemi, soprattutto considerando le assenze di Ingram e McCollum che sembravano aver trovato la giusta via nell’ultimo periodo.

Una prestazione difensiva di livello degli Hornets (simile a quella vista a Cleveland per intenderci) potrebbe far crescere esponenzialmente le chance di successo per gli ospiti che necessitano di tornare alla vittoria per continuare ad alimentare speranze nella corsa verso i playoff.

Game 67: Charlotte Hornets Vs Boston Celtics 101-115

Andamento della partita

Dalla palla a due pro Celtics si arrivava a un tiro corto da fuori di Brown mentre sul fronte opposto Rozier faceva subito centro dalla sinistra per il 3-0.

Entrata in fing and roll di Tatum, appoggio di Robert Williams (passaggio Brown)e Smart da sotto a rimorchio dopo una stoppata di Bridges, per raggiungere la parità serviva la seconda tripla di serata, questa volta firmata P.J. Washington: 6-6.

Jumper di Horford e risposta in lunetta di Ball a 9:36, Hornets avanti momentaneamente con l’assist in corsa spinto di Ball per l’alley-oop di Plumlee aggressivo ad una mano ma un alley-oop morbido di Williams e due second chance di Tatum trascinavano Boston avanti: 10-14.

Brown si alzava su Ball per un mi range allungando quindi il taglio in back-door rapido di Rozier era premiato d Plumlee con passaggio verticale per l’ottima finalizzazione del nostro numero 3.

Rubata di Rozier ed alzata in transizione per l’alley-oop di LaMelo, poi gran giro palla di Charlotte con no look pass rovesciato iniziale per esigenza di Ball e sfera toccata da tutti e cinque gli elementi per arrivare alla tripla di P.J. Washington dall’angolo sinistro: 17-16.Brown a 5.12 splittava due liberi per poi andare a segnare il canestro ospite del vantaggio, gli Hornets rispondevano invertendo l’iter con due punti di Oubre Jr. che deviava al ferro e un ½ di Martin a 2:30 per realizzare il 22-21.

Il finale era tutto di marca Celtics poiché ball, Oubre Jr. e Harrell mancavano i loro tiri mentre Tatum scavalcava Harrell e anche Oubre Jr. con un jumper in separazione dalla baseline destra e il colpo finale in entrata lo dava Smart battendo l’ombrello composto da Ball e Harrell alzando per il 22-29.

Tatum in corsa colpiva con una schiacciata in avvio di secondo quarto, non si arrestava l’onda verde che raggiungeva un parziale inquietante di 16-0 e quando lo stesso numero zero avversario infilava la tripla a 9:33 era -15 (23-38).

Charlotte lottava con l’entrata di martin che in continuazione, toccato da Tatum, trovava la coordinazione per realizzare con and one validato a 9:21.

A 8:50 un tecnico di Thomas (applaudito da tutti al suo ingresso) per tre secondi di Boston valeva il 27-38 ma la tripla di Oubre Jr. ed il fade-away dal mid range dello stesso Thomas, passato dietro il blocco di Harrell davano una mano ancora maggiore ala rincorsa di Charlotte che si fermava a un passo dal pareggio dopo aver incassato la bomba di Pritchard dal corner sinistro.

Charlotte tornava sino al 39-41 prima di incassare un altro parziale da 8-0 con la tripla di Horford a riportare al doppio vantaggio i Leprecauni: 39-49.

P.J. Con un turnaround invertito sorprendeva Smart in area poi su tiro mancato di P.J. Era sempre la nostra ala n° 25 a convertire anche se un tecnico a Rozier a 2:39 (Tatum) rallentava i piani di rientro.

Plumlee al volo su un errore di Bridges chiuso da due difensori dava una mano ma Smart in allungo al vetro dopo il crossover infilava il 45-52.

L’ultimo colpo valido del primo tempo partiva dai polpastrelli di P.J. Washington che lanciava la tripla del 48-52, peccato che dopo aver fermato Tatum e passato la palla in angolo a Washington, Rozier e noi fan vedessimo la bomba di P.J. saltare via lasciando il -4 fissato dal mega-schermo all’intervallo.

15 punti per P.J. Washington e 16 per Tatum in un primo tempo dove gli Hornets si aggiustavano a rimbalzo (26-26) dopo aver sofferto e concesso troppo (24-30 nel pitturato) nel primo quarto ai Williams.

Charlotte soffriva il 12-7 nei TO con un 5-8 nelle steal così come l’11-16 negli assist ma da tre punti i Calabroni con il 33,3% facevano meglio del basso 23,5% avversario.

La ripresa si apriva con l’ottima tripla di Bridges e la risposta in jumper di Tatum dalla sinistra quindi i tiri da oltre l’arco di Bridges e Tatum saltavano via sui ferri mentre il fallo di Plumlee su Williams costava un gioco da tre punti dopo la preziosa imbeccata di Smart con passaggio dietro la schiena.

P.J. in aiuto andava a stoppare il rovesciato di Tatum ma nulla poteva nel 2 contro uno in fast break (palla sparata fuori alta da Plumlee verso Rozier) con alzata di Horford per alley-oop di Tatum: 51-59.

Time-out di Charlotte e time-out immediato di Boston dopo la prima azione sulla quale erano assegnati due FT a Miles.

Udoka usava il challenge per cercare di togliere il fallo di R. Williams in chiusura con il corpo su Bridges ma non otteneva giustamente successo.

2/2 che anticipava l’entrata con autoscontri di LaMelo contro G. Williams per il 55-59, Bridges a 7:35 aggiungeva altri due punti dalla lunetta portando sul -2 Charlotte.
Smart e Ball alzavano il punteggio, LaMelo fermava in stoppata Brown e Rozier dall’angolo non era fortunato con la tripla in & out che mancava il sorpasso anche se la testa avanti i Calabroni la rimettevano dopo uno spin di Bridges che batteva Tatum

Tecnico al numero zero verde a segno, and one mancato ma 62-61.

la partita andava via veloce in questo frangente con i colpi di P.J. In rovesciata dopo il coast to coast di Plumlee che aveva stoppato Smart ma Boston pareggiava con la tripla di Horford (64-64) quindi un’alzata elastica di Bridges in area restituiva due punti di vantaggio ma Brown in corsa passava tra Plumlee e Washington ottenendo anche l’and one.

And one mancato ma nemmeno Martin con un ½ dalla lunetta faceva meglio.

Boston prendeva 4 punti di margine con un attacco di Smart al ferro mentre l’incoscienza di Oubre Jr. con una tripla uno vs uno frontale portava al 70-71,una partita in bilico che Smart, spingendo Rozier e al contempo alzando il tiro in corsa cercava di trascinare sul versante ospite.

White fermava Rozier e Brown era ancora bravo in corsa ad appoggiare nella maniera corretta per il 70-75 a 2:45.

Tatum a 2:17 minacciava di chiudere la partita con due FT ma Harrell con un cleanup e Rozier in bonus dalla lunetta a 1:24 riportavano i bianchi sul -3: 74-77.

White ed Harrell aggiungevano due punti a testa ma Tatum segnava da tre mentre Martin, stoppato da Theis, riprendeva palla allungandosi e segnando da sotto realizzava il 78-82.

Theis a :13. 2 segnava due FT per un fallo lontano dalla palla mentre su una palla vagante a un decimo dalla sirena la terna concedeva zelantemente due liberi a Tatum con l’aggiunta di un tecnica ad Oubre Jr…. 3/3 ed allungo sul +9 Boston: 78-87.

Cominciava male l’ultimo quarto con R. Williams III a garantire attacco e difesa ai verdi mentre due triple di Tatum a 10:06 facevano saltare via la puntina dal giradischi Hornets in black-out in attacco.

Il parziale si allungava con due punti di Brown e i Celtics sul +20 non avevano problemi a controllare un finale nel quale Tatum e soci si esaltavano mentre Charlotte doveva cedere il passo nuovamente alla squadra ospite: 101-115 il finale.

Isaiah Thomas contro la sua ex squadra. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Come previsto gli Hornets nei back to back faticano parecchio e anche questa volta la partita non fa eccezione.

Uno dei tre principali black-out offensivi degli Hornets indotto e iniziato da tre liberi giusti ma zelanti sino al limite della vessazione perché di solito in quei casi la terna non fischia praticamente mai (fallo su palla vagante di Oubre Jr. e tecnico allo stesso a un decimo dalla fine del terzo quarto) trascinano verso il basso la classifica dei Calabroni.

Sul 32-35 la squadra pare non essere così buona.

La perdita di Hayward pesa, meno quella di McDaniels ancora out dopo la gara di ieri e gli innesti di Harrell e Thomas non bastano, anche perché il secondo viene visto da Borrego soltanto come un alter ego di Ball (gioca quando Ball è in difficoltà o ha problemi di falli) ed è stato un po’ ignorato nel secondo tempo ma il ritmo imposto da Thomas è stato migliore.

I quintetti dalla panchina di Charlotte non hanno funzionato molto in entrambe le fasi ed il resto l’ha fatto Tatum con 44 punti capace di creare al differenza tra i due team.

Jayson è stato ben aiutato in attacco, infatti, ben 5 Celtics sono finiti in doppia cifra: Brown 15 punti, Smart 12 punti, Robert Williams e D. White 11 punti (il primo colleziona anche altrettanti rimbalzi) e Horford 10 punti e 10 rimbalzi.

Gli Hornets hanno avuto problemi a rimbalzo nel primo quarto e sono tornati ad averli nel secondo tempo anche se il 54-51 arride piuttosto asetticamente alla squadra di MJ.

16-11 i TO con gli Hornets che hanno ceduto il passo crollando con le percentuali da fuori nel secondo tempo: 25,0% contro il 32,4% avversario in risalita, invece, nei secondi 24 minuti.

Gioco più semplice e corale per Boston che chiude con un 18-30 negli assist mostrando, salvo rare occasioni, come a Charlotte manchi una vera costruzione di gioco perché Ball nel primo tempo ha smazzato un assist e ha perso 6 palloni forzando in velocità.

Le trasferte a New Orleans ed a Oklahoma City, leggermente più abbordabili saranno l’ultima spiaggia per Charlotte per capire se davvero ci sono chance di entrare ai PO o questa squadra è destinata a rimandare ancora l’appuntamento.

I segnali della serata però non sono stati positivi anche se si deve tenere in conto il back to back.

LaMelo Ball: 5

15 pt. (6/12), 8 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata, 6 TO. In 10:10 nel primo tempo dove accelera per battere gli avversari ma non trova il ritmo, infatti, a fronte di un unico assist per l’alley-oop di Plumlee, 6 TO costano troppo e il -10 di +/- lo testimonia. Ottimo il passaggio rovesciato che innesca un’azione da tripla e non commette più TO nella ripresa ma il suo apporto non basta, nonostante gli 8 rimbalzi siamo lontani da un livello All-Star e le quattro triple tutte a salve non lo migliorano. Serve un altro LaMelo per accedere ai playoff.

Terry Rozier: 5,5

14 pt. (5/17), 1 rimbalzo, 3 assist, 5 rubate in 38:00. Un ninja nel rubare palloni, un bell’assist per l’alley-oop di Ball ma sparacchia anche un 2/9 da tre punti. 16 punti in meno dell’uscita precedente, prende un tecnico per proteste anche se su un paio di conclusioni il tocco con il corpo del difensore c’è. Prende anche un paio di stoppate e sembra più imballato rispetto alle recenti uscite contro la sua ex squadra.

Miles Bridges: 6,5

17 pt. (5/14), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata in 39:27. +14 in plus/minus. Iniziative interessanti a canestro che prendono varie forme: dallo spin con and one su Tatum alla soluzione con alzata a una mano dal pitturato cerca di portare punti alla squadra anche se non sempre è preciso. Un buon 6/7 in lunetta, il suo apporto a rimbalzo è sufficiente.

P.J. Washington: 6

17 pt. (7/12), 4 rimbalzi, 1 assist, 2 stoppate. Ottimo primo tempo con tre triple (bella quella dall’angolo sinistro che chiude un giocata spettacolare corale di Charlotte) ed altrettanti canestri da due punti ma prende un plus/minus da -15 anche se certi colpi di Tatum sono unstoppable o anche sull’alley-oop dello stesso (rimasto sulla transizione avversaria in due contro uno) non può fare molto. Bel primo tempo, cala un po’ nella ripresa e Tatum e soci prendono il sopravvento. Sotto le plance deve fare un po’ meglio a rimbalzo e in difesa anche se le due stoppate gli conferiscono un pizzico di credibilità.

Mason Plumlee: 6

7 pt. (3/3), 15 rimbalzi, 6 assist, 3 stoppate in 30:04. +8 in plus/minus e 3 TO. La sua presenza garantisce numerosi rimbalzi e aiuta a limitare i danni sotto le plance che sono capitati diverse volte in serata. Non sbaglia tiri semplici come l’alley-oop offerto da Ball ma a gioco fermo il suo ¼ è pessimo. Bravo invece a fornire assist come nel caso del pallone verticale dato a Rozier in taglio back-door.

Kelly Oubre Jr.: 5

9 pt. (3/8), 3 rimbalzi, 1 rubata, -24 in +/- in 16:27. Nota negativa del fallo sulla palla vagante con tecnico a fine terzo quarto, situazione pesante, la difesa non è un granché. Ruba un pallone ma in transizione se lo fa immediatamente riportar via. 2/5 da fuori con una tripla uno contro uno frontale per il 70-71 notevole ma con alcune lacune difensive del genere bisognerebbe mettergli vicino fior fiore di difensori.

Montrezl Harrell: 5,5

10 pt. (4/7), 7 rimbalzi, -22 in +/-. Si fa sorprendere spesso sulle entrate in velocità dato che lui non ne ha. Inizia male anche in attacco sbagliando appoggi dopo spin ma poi si riprende segnando anche un cleanup con jam su tiro mancato di Oubre Jr.. Solite proteste a occhi sgranati che non servono a nulla però.

Cody Martin: 5

7 pt. (2/6), 3 rimbalzi, 1 rubata, -24 in 15:33. Ancora una prestazione da non ci siamo. In difesa ma anche in attacco dove mi piace la sua caparbietà nel riprendere palla a Theis dopo esser stato stoppato e segnare mentre da fuori fa 0/2.

Isaiah Thomas: 6

5 pt. (1/4), 2 assist, +5 in +/- in 11:08. Ritmo più lento ma efficace rispetto a quello dato da Ball.
Non benissimo al tiro anche a causa di un muro doppio sul quale si stampa il suo primo tentativo. Segna un buon mid range e offre due buoni assist. Poco sul parquet e avrebbe potuto dare un contributo maggiore con dei minuti in più in rotazione. Non può essere solo l’alter ego di ball quando il nostro play va male. La sua esperienza potrebbe giovare.

J.T. Thor: s.v.

0 pt. (0/0) in 1:05. Saluta a casa per far vedere che c’è.

Nick Richards: s.v.

0 pt. (0/1). Anche per lui passeggiata per sgranchire le gambe piegate in panchina.

Coach James Borrego: 5

Si vede un’azione davvero degna di nota che fa sobbalzare sia per istinto che per giro palla e porta tutti gli Hornets a toccare la sfera con tripla finale di P.J. Washington all’angolo sinistro. Per il resto la difesa è informe e raramente riesce a controllare le star avversarie che dovrebbero avere un occhio di riguardo. Alcuni quintetti da rotazione potrebbero essere condivisibili ma alla prova dei fatti non funzionano. Non è tutta colpa sua ma una discreta parte nel non avere un attacco organizzato ma basato sul talento di Ball e letture che non sempre portano a buone “improvvisazioni” fa la differenza contro team che di default si cercano. Tanti singoli più che una squadra troppo spesso.

Matchup key 67: Charlotte Hornets Vs Boston Celtics

A cura di Igor F.

P.J. Washington Jr. Vs Jayson Tatum

Altra sfida importantissima per gli Hornets ai quali si opporranno i Boston Celtics recentemente trascinati da un Tatum in ripresa esploso contro Brooklyn con 54 punti.

Possibili svantaggi:

Gli Hornets in back to back dovranno cercare di scrollarsi di dosso la stanchezza della scorsa notte quando i tentativi di recupero contro Brooklyn non sono bastati cercando di dosare le energie ma di partire bene per avere un reale supporto di un pubblico fin troppo comprensibilmente cheto quando Charlotte accumula un divario sfavorevole ampio come occorso ieri.
Ovviamente una delle priorità primarie sarà rallentare un altro giocatore d’élite dopo aver fallito nel bloccare Irving anche se Durant è stato contenuto piuttosto bene da Bridges.

Tatum è il giocatore della settimana in carica della Eastern Conference dopo aver segnato una media di 41,3 punti con il 52,5% di tiri in tre vittorie.

Non è confortante che il giocatore designato per rallentarlo sia P.J. Washington che non è apparso per nulla in forma nell’ultima uscita ma ogni partita è a se e può aver una svolta diversa.

Dall’altra parte, invece, sugli esterni potrebbero presentarsi problemi per Charlotte nel costruire tiri da tre punti con i piedi per terra e con spazio vista la più che discreta difesa perimetrale di Boston coperta anche sotto da Robert Williams.


Possibili vantaggi:


“Dobbiamo solo iniziare meglio (mercoledì)”, ha detto Borrego, la cui squadra era in svantaggio di 14 punti dopo il primo quarto contro i Nets.

Sembra facile ma gli Hornets sono 2-9 nelle ultime 11 casalinghe e dovranno essere capaci a tutti i costi di avviare la partita con la mentalità giusta per non farsi travolgere dagli scorer e dai cecchini avversari opponendo una valida e fiera resistenza anche se i punti dovessero tardare ad arrivare in qualche black-out classico degli Hornets che spesso appare con TO e tiri mal scelti.

In difesa P.J. Washington dovrà limitare Tatum e Charlotte dovrà ricorrere a buoni box per limitare second chance quando Tatum prenderà tiri da fuori (sempre P.J. non accetti un cambio dal solito pick and…) mentre i palloni rubati e transizioni potrebbero agevolare il compito offensivo mentre Rozier, finalmente più libero di spirito contro gli ex compagni, cercherà di riproporsi sui recenti buoni livelli raggiunti e sarà fondamentale come Bridges per avere chance di vittoria.

Game 66: Charlotte Hornets Vs Brooklyn Nets 121-132

Intro

L’otto marzo segna per le Donne una ricorrenza di lotta e speranza in un futuro migliore.

Difficile pensarlo già qui in occidente dove le condizioni di tutte le popolazioni sono peggiorate sotto la spinta deregolamentate de neoliberismo e la contrapposizione di un libero mercato che arricchisce solamente chi lo controlla.

Difficile pensarlo per chi fugge dalla guerra o è rimasta intrappolata nella morsa delle truppe putinane (per la maggior parte ragazzi delle Russia asiatica, mercenari e giovani a cui non era stata rivelata la vera entità dell’operazione fratricida).

Sicuramente questo uomo ha fatto un gesto bellissimo anche se rischia di essere interrotto dalla follia scatenata dal nuovo Hitler.

Ucraina, proposta di matrimonio al checkpoint: soldato inscena un controllo per chiedere alla fidanzata di sposarlo (msn.com)

Già perché a parte avere invaso un paese confinante in vecchio stile con una guerra convenzionale senza una dichiarazione di guerra preventiva, essere passato da uno Stato apparentemente terzo (la Bielorussia) come i nazisti in Belgio, affamare le popolazioni in stile medioevale sparando anche addosso ai civili che fuggono, anche Goebbels oggi pare un dilettante a confronto della macchina dell’omissione e del fango bonificato ed edulcorato dall’entourage di Putin e se va male per chi protesta c’è il carcere.

Sicuramente molti di voi diranno: “e l’Iraq e Belgrado, e le stragi in Donbass, ecc…”, argomenti complessi intrattabili in poche righe, potrebbe essere anche quasi tutto giusto, infatti, non sostengo nessun tipo di guerra scatenata da chicchessia, solo che i contesti sono differenti così come le mire anche, sovrapponibili ma non comparabili perché il cervello umano per giustificare qualcosa cerca comparazioni per comodità o cercare di mostrare coerenza solo che non funziona esattamente così.

Un crimine rimane un crimine come lo sono state le due bombe atomiche su Hiroshima e (specialmente) quella su Nagasaki o come lo sono tutte quelle guerre ancora oggi presenti nel mondo, quelle interminabili foraggiate dall’occidente come in Yemen.

E chi si ricorda questa canzone contro la mentalità della guerra non può che condannarla fondendosi consustanzialmente con lo spirito di pace.

Quello che sta facendo Putin all’alba del 2022, con relative minacce e violazione di spazi aerei di Stati neutrali (Finlandia e Svezia), oltre – in primis – essere un crimine abominevole contro l’umanità e le tante Donne in Ucraina, rischia anche di diventare pericoloso a livello globale e di rompere gli equilibri di pace, quel minimo sindacale che penso, quasi tutti auspicheremmo o vorremmo.

A proposito di equilibri, staccandoci da questa tragedia, in lande più fortunate andrà in scena la partita spareggio con entrambe le squadre aggrappate a un filo di speranza per poter raggiungere la sesta piazza ad Est nel rush finale.

Con un bilancio deludente per entrambe, ambo i team cercheranno di raggiungere quota .500 stanotte.

Il rientro di Durant per Brooklyn è manna dal cielo ma i recenti scambi di mercato sembrano aver lasciato tracce negative nell’alchimia e nello spogliatoio della squadra ma in trasferta la squadra riacquisisce almeno Irving.

Sicuramente la stagione di Brooklyn è stata deludente come parzialmente quella di Charlotte, non tanto per il record poiché questa per gli Hornets era un’annata per mettersi alla prova ma per le recenti cadute che li hanno fatti precipitare ai bordi play-in prima di ritrovare qualche vittoria nell’ultimissimo periodo ed è più che altro grazie alle sconfitte di Atlanta e Brooklyn che Charlotte ora si trova in ottava piazza appaiata (32-33) ai Nets.

Andamento della partita

I primi a far centro (al secondo tentativo) erano i Nets con Brown al vetro, ball rispondeva immediatamente con un floater poi Brown mancava un’occasione piuttosto semplice e commetteva un fallo difensivo su Ball.

Una possibile ripartenza di Brooklyn era rovinata da una steal di Rozier che in controtransizione sorprendeva tutti andando a schiacciare con Drummond rimasto a terra a bordo campo con problemi.

I Nets andavano in time-out quindi a 10:10 sul 4-2.

Il jumper di Durant, la tripla di Irving e la schiacciata di Drummond avevano la meglio sulle inefficaci triple portate da ball e gli Hornets che riprendevano a segnare con un floater di ball prima di pescare il pareggio con Martin e una bomba dalla destra per il 9-9.

Durant da posizione frontale rispondeva e l’entrata di Irving valeva il 9-14 a 5:40 con Borrego in time-out per apportare delle correzioni.

Non sembravano però sortire effetto perché la china continuava con Durant in corsa ad appoggiare oltre Harrell e anche se Bridges di sx in corsa batteva con un floater solo cotone Durant, Drummond segnava con un hook in turnaround ripetendosi con un facile e morbido due volante prima che Rozier battesse al ferro in allungo Mills ma proprio l’avversario sprigionava dall’angolo destro la tripla del +10 Retine: 13-23.

Rozier dalla diagonale destra infilava un catch n’shoot 3 ma Drummond in post alto sinistro trovava un’originale tiro bizzarro di sinistra mentre Irving beneficiava di due FT per fallo di Martin…

Harrell da sotto interrompeva il parziale Nets per il 18-27 ma Irving finalizzava da tre prima che due FT di martin a :38.4 valessero il 20-30.

Irving in lunetta e un tiro sulla sirena fuori tempo di Claxton erano punti reali per Brooklyn nonostante tutto e 20-34 era il finale di primo quarto.

P.J. Washington apriva male il quarto con due FT errati dopo 14 secondi e una tripla sul ferro mentre Brooklyn a rimbalzo approfittava della velocità di Claxton nel correggere un errore al tiro da fuori di Dragic.

Mills da tre colpiva un paio di volte e Borrego doveva ricorrere al time-out ma ormai sul -18: 24-42 a 10.03…

Irving a 9:40 con due liberi spediva sul -20 Charlotte che trovava un paio di colpi con il floater di Ball e l’entrata di Miles prima che P.J. Washington da sotto sfruttasse l’imbeccata di Ball ma il divario rimaneva il medesimo: 30-50.

Nonostante 4 punti di Miles che riavvicinavano Charlotte sul -16, le difficoltà difensive di Charlotte respingevano i Calabroni con un two and one di Brown ed una tripla aperta di Curry.

McDaniels realizzava un coast to coast ma Claxton finiva sopra la sua caviglia e di lì a poco doveva abbandonare mentre gli Hornets accusavano il colpo e Brown finalizzava due facili transizioni per il 38-64.

Nel finale Drummond ricavava diversi tiri in lunetta non essendo sempre preciso ma Charlotte non sapeva approfittarne con uno stato d’animo un po’ rassegnato e finiva sotto all’intervallo di 26 punti: 43-69…

19-28 a rimbalzo, 17,6% da tre per Charlotte, 4-9 nei TO, 8-19 negli assist…

La ripresa non partiva nel migliore dei modi con un rim glass 3 di Curry e una bomba di Irving su skip pass di Durant.

Il jumper di Bridges sanciva il -30 (45-75), un -30 difficile da recuperare ma Charlotte tentava ugualmente di rimettersi in carreggiata con le triple di Ball e Rozier, il floater di Ball, la seconda tripla di quarto di Terry a 7:57, la bomba aperta frontale di Miles a 6:51 e i due tiri liberi a segno di LaMelo a 6:01 che a metà quarto reclamavano il -23.

La zona di Brooklyn era bypassata anche dallo spin in corsa di Plumlee oltre Claxton e dalla steal di Ball per la dunk in transizione che a 4:57 valeva il -19 (68-87).

Su una rimessa di Curry da effettuare la spinta di Durant per liberarsi di Rozier era eccessiva, arrivava un tecnico mancato da Ball mentre sull’altro fronte due FT di Johnson interrompevano la rincorsa dei Calabroni che tentavano di riprendere il volo con una tripla di Rozier a 3.54 nata da una steal di Ball e continuata con il passaggio di martin, Ball a 3.22 ne aggiungeva direttamente altri 3 per il 74-91 mentre il blocco in movimento di Claxton su Rozier e il fade-away di Terry nel pitturato oltre Johnson valevano il -15: 76-91.

Dragic da tre indovinava la tripla aperta frontale me Rozier, toccato da Irving, continuava a provvedere all’attracco di Charlotte, nell’occasione con 3 FT a bersaglio.

Irving alzava la parabola oltre Rozier dalla baseline destra centrando due punti e si arrivava al finale con un tecnico contro Harrell per una contro-spinta più una tripla di Cody Martin dall’angolo sinistro e un ½ di Irving che finalmente mancava un libero portando il match a 12 dalla fine sull’84-100.

LaVar Ball abbraccia P.J. Washington ad inizio ripresa. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets

La PG avversaria si rifaceva con una tripla in avvio di ultima frazione, Charlotte rispondeva con un cleanup di Harrell, Ball mancava di molto la tripla ma recuperava il rimbalzo in corsa favorendo la jam di Oubre Jr. a due mani.

Irving anticipava un passaggio di Ball in angolo per Martin e segnava in coast to coast con leggero cambio di direzione.

Oubre metteva dentro 4 punti ma Irving centrava anche una tripla giungendo addirittura a quota 42 punti mentre Oubre Jr. ne infilava altri 3 per il 95-108.

Curry batteva Martin con una finta alla quale Cody abboccava poi era ancora martin a essere autore di un fallo tentando il recupero dietro un blocco sul tiro di Irving che con un 2/3 risparmiava il pieno ma il 95-113 era servito e Charlotte si allontanava ulteriormente dopo una tripla di Mills (97-116).

Un gioco da 4 punti di Rozier (entrata con fallo più tecnico a Curry per aver scaraventato la sfera sul sostegno) dava il nuovo -15 al team di Borrego (103-118) a 5:01 ma dopo un palleggio ritmato da crossover e passaggio splendido no look di Miles per la jam di Harrell (3:53 107-120) i falli tattici intenzionali di Harrell su FT Drummond non funzionavano.

¾ per il centro dalla lunetta condito da qualche errore di troppo per Charlotte che non poteva più permetterseli andavano a far scivolare il tempo finale che serviva solo per far festeggiare a Irving i 50 punti in serata raggiunti mentre la partita si chiudeva sul 121-132.

Oubre Jr. al tiro contro Irving. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

In una partita spareggio la differenza la fa il giocatore a mezzo servizio utilizzabile solo in viaggio, Kyrie Irving.

La deludente caduta arriva però anche per un atteggiamento differente, i Nets, subito partiti meglio e decisi, hanno creato il divario imprendibile durante il secondo quarto quando lo scoramento degli Hornets ha consentito loro di prendere un +34 imprendibile per un comeback poiché gli Hornets ci hanno sì provato a realizzare l’impossibile mangiando 15 punti agli avversari nel secondo tempo ma spesso è stato Irving (50 punti finali con una sorta di inarrestabilità addosso in serata tra propria bravura e colpe degli Hornets) ad avere le risposte per rallentare un comeback rimasto lontano dal farsi realmente pericoloso e così gli Hornets domani, oltre alla sconfitta odierna, se la dovranno vedere con i Celtics e la stanchezza accumulata tentando di vincere per recuperare il terreno perso nella notte.

I soliti problemi difensivi nel primo tempo e qualche disattenzione al tiratore nel secondo hanno creato una partita poco interessante dal punto di vista del risultato (parso sempre nelle mani degli ospiti) se si eccettua il volenteroso sforzo della squadra di riprendere in mano il controllo della partita.

La combinazione numerica tra assist e percentuali ha favorito però la squadra ospite più brava a costruire in maniera semplice giocate poi meglio rifinite.

Drummond ha chiuso con 20 punti e 14 rimbalzi, la coppia Durant-Brown ne ha messi 14 a testa mentre anche Patty Mills è andato in doppia cifra con 12 mentre Seth Curry si è fermato a 9.

LaMelo Ball: 6

24 pt. (9/22), 5 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate, 4 TO in 30:29. Una discreta partita con buoni floater ma ovviamente la prestazione di LaMelo impallidisce a confronto a quella del pari ruolo. Mezzo voto in meno per una difesa che ho trovato troppo disattenta e qualche TO di troppo anche se un bell’anticipo su Irving e la schiacciata in transizione o il rimbalzo in corsa dopo una tripla sbagliata (solo 2/8 da fuori) sono indicatori di buona salute.

Terry Rozier: 7,5

30 pt. (10/19), 8 rimbalzi, 4 assist, 3 rubate, 1 stoppata in 37:18. Parte timidamente poi progressivamente esplode fino al terzo quarto dove spara tutte le cartucce quasi per far rientrare Charlotte in partita con gli ultimi fuochi nell’ultima frazione. Un gioco da 4 punti e un 5/11 da oltre l’arco per arrivare al trentello ma anche determinazione a rimbalzo nello strappare alcuni palloni vaganti in mischia, palloni rubati e qualche assist. Partita completa per il “piccolo” di Charlotte anche se pure lui qualcosina in difesa concede.

Miles Bridges: 7

30 pt. (11/19), 3 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 5 TO in 39:01. E’ il migliore degli Hornets nel primo tempo. Risponde come può alla potenza degli avversari riuscendo spesso a irretire Durant ma alla fine finisce per creare buoni punti (due triple da step-back notevoli) e poco altro. Lontano dalla perfezione ma da segnalare comunque il no look pass smarcante per Harrell dopo un crossover tambureggiante e un ottimo back-door chiuso con una schiacciata sparata a tutto volume. Gioca molto e finisce commettere 5 TO compreso quello con realizzazione annullata per la spinta di avambraccio ad allontanare Durant. Lo sforzo c’è.

P.J. Washington: 5

4 pt. (1/7), 8 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata in 36:55. L’ho trovato in pessima serata con linguaggio del corpo mortificato e quando va su Irving o l’attaccante di turno che gli capita per effetto dei cambi sulle rotazioni spesso fa brutta figura. 0/5 da fuori, si salva un po’ per qualche rimbalzo e assist ma il -15 di +/- fotografa come una cartina tornasole realmente la sua serata no anche se il padre di Ball a inizio ripresa gli fa coraggio dicendogli qualcosa di divertente. Noi ci divertiamo un po’ meno vedendolo giocare in questa versione.

Mason Plumlee: 6

2 pt. (1/2), 5 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 2 stoppate in 20:03. Anche se dire che sia un difensore del ferro estremo ne corre… il -1 in +/- dice che con lui qualche equilibrio c’è ma combina poco se non alcuni buoni passaggi e alcuni rimbalzi. Sempre secondario perché quasi nullo in attacco, lascia il posto ben presto a Harrell. 3 falli per un giocatore che nel contesto troppo spesso soffre di ignavia ma almeno in serata trova due buone stoppate come quella in resistenza su Drummond nel primo quarto.

Kelly Oubre Jr.: 6,5

15 pt. (7/12), 5 rimbalzi, 2 rubate in 22:19. Qualche dimenticanza sul tiratore specialmente negli angoli con questa mania tattica di dare un’occhiata verso il centro per accorciare dando una mano o intercettare passaggi, lui ed altri difensori lasciano scoperto l’angolo, zona da tre dove i cm sono minori rispetto l’arco e si paga dazio. Ottima però la spinta nell’ultimo quarto tra palloni recuperati, triple, rimbalzi e una tripla a segno.

Montrezl Harrell: 6

6 pt. (3/3), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 4 PF in 21.39. Prestazione sufficiente. Da sotto non sbaglia tiri abbastanza semplici come la jam offertagli da Miles per il resto spende tanti falli nell’ultimo quarto, un paio tattici su Drummond per mandare in lunetta il centro che però beffardamente fa ¾. Un tecnico per una contro-spinta sul finire del terzo quarto, non incide alla grande.

Cody Martin: 4,5

8 pt. (2/6), 1 rimbalzo, 1 assist in 23:47. Mi aspettavo molto di più da lui dopo l’ultima buona uscita. Vero è che essere dirottati su qualunque giocatore con un sistema di gioco che accetta i cambi farebbe venire il mal di testa a chiunque ma lui, salvo rare occasioni patisce tanto, sia sulle finte dove salta a vole e viene trafitto da oltre l’arco oppure sui blocchi dove commette anche un fallo su Irving che farà 2/3. Aveva iniziato bene con una tripla, ne mette un’altra dall’angolo sinistro su Durant poi chiude con i suoi 8 punti con due liberi ma il voto lo fa al sua difesa che non riesce a contenere Irving e soci.

Jalen McDaniels: 5,5

2 pt. (1/2), 1 rimbalzo, 1 rubata in 8:29. Un tiraccio da tre ed un buon coast to coast con Claxton sulla caviglia e lui, appena rientrato dopo tempo immemore deve uscire poco dopo senza poter rientrare. Che sia in vista un altro stop per McDaniels? Forse non sarebbe un male dal punto di vista tattico poiché la sua presenza sul parquet sembrava dare all’impostazione difensiva di Charlotte un tono ancor più amorfo e sdrucciolevole mentre gli equilibri del team con Harrell potrebbero essere differenti.

Coach James Borrego: 5

Manca la spinta di inizio partita nel contrastare la decisione avversaria e anche dei reali adattamenti alle minacce avversarie anche se una squadra esperta e dalla buona tecnica come i Nets non sono facilmente controllabili. Ci mette anche tanto nel secondo quarto a chiedere un time-out con gli Hornets che slittano via mentalmente. Poi recuperare non diventa facile…

Matchup key 66: Charlotte Hornets Vs Brooklyn Nets

A cura di Igor F.

Cody Martin Vs Kevin Durant

In una sfida tra squadre che cercano il miglior posto possibile per guadagnare i playoff il momento di forma e le motivazioni potrebbero fare la differenza aldilà della tecnica.

I Nets hanno recentemente ritrovato Kevin Durant ma sono reduci da 4 sconfitte consecutive e il loro periodo negativo sta continuando anche dopo gli scambi di febbraio.

Dall’altra parte a fronteggiare Durant dovrebbe partire Bridges ma nessun uomo di Charlotte può avere i cm per bloccare l’ex Warriors.

Per questo in alcuni momenti rendere la vita difficile a Kevin in palleggio mettendogli pressione potrebbe essere la scelta giusta per cercare di limitare un po’ l’eclettico talento della principale arma dei Nets e Martin in questo può eccellere se in serata.

Possibili svantaggi:

Senza Aldridge infortunato, il pacchetto di backcourt composto da Irving che può giocare solo in trasferta e da Steph Curry(problema alla caviglia ma è rientrato) sarà insieme a Durant impegnativo da controllare per Charlotte, occorrerà cercare di portare le minacce di Irving al ferro dove vuole la difesa e controllare Curry al tiro.

Gli Hornets dovranno cercare di adattarsi agli attacchi da possibili pick and… e bloccare questi attacchi cercando di trovare qualche punto in transizione dove i numeri dell’annata dicono che Charlotte è più brava in questo tipo di attacchi ma potrebbe non essere semplice difendersi dalla rapidità delle guardie avversarie.

Evitare di commettere troppi falli inutili e concedere liberi ai buoni tiratori dei Nets deve essere una misura, un’attenzione da prendere.

Possibili vantaggi:

Charlotte affronta una formazione costantemente mutevole tra mercato, infortuni, Irving che non può giocare a Brooklyn e nonostante i nomi nell’alchimia tattica del gruppo si aprono falle che, il gioco offensivo degli Hornets, anche se non troppo elaborato in genere, rapido e spumeggiante potrebbe trovare e utilizzare per infilarci la propria lama.

Come membro dei Wizards, Harrell ha segnato una media di 12,0 punti e 6,5 rimbalzi in due incontri con Brooklyn e contro Claxton – nello scontro tra riserve – potrebbe farsi valere dando una mano sotto le plance a Charlotte.

Il pubblico, come segnalato da Rozier, dovrà essere numeroso e aggiungerei rumoroso, l’Alveare potrebbe fare la differenza.

Totopaolo: 21ª settimana

A cura di Paolo Motta.

Altra settimana di passione in arrivo per gli Hornets (32-33) che ormai dispongono di un esiguo margine di errore per accaparrarsi una posizione favorevole in ottica play-in (o playoff con miracoli cestistici).

Ecco nel dettaglio le sfide che ci attenderanno:

Game 66: mercoledì 09/03/2022 ore 01:00 AM italiane Vs Brooklyn Nets (32-33):

Continua il momento no dei bianconeri, anche dopo lo scambio che ha portato Simmons (al momento out per problemi alla schiena), Drummond e Curry a Brooklyn a prendere il posto di Harden.

I Nets, infatti, hanno perso 17 delle ultime 20 partite.

La chimica di squadra continua a non funzionare.

Battaglia a tutto campo condita da matchup interessanti ed equilibrati.

Durant, appena rientrato, pericolo numero uno.

Aldridge probabile indisponibile.

Partita fondamentale da portare a casa a tutti i costi sfruttando il momentaccio degli ospiti.

1 in sofferenza.

Game 67: giovedì 10/03/2022 ore 01:00 AM italiane Vs Boston Celtics (39-27):

Clamoroso cambio di passo dei Celtici che hanno vinto 16 sull ultime 19 partite disputate.

Il merito della svolta è soprattutto di Tatum, arrivato ora a 26.5 ppp.

Boston potrà sfruttare inoltre qualche giorno di riposo mentre gli Hornets in back to back, dovranno fare i conti con i postumi della sfida del giorno prima.

Partita equilibrata in arrivo (1-2 il parziale), ma i biancoverdi sono in uno stato psico-fisico sopra la media.

Sconfitta in arrivo. 2.

Game 68: sabato 12/03/2022 ore 02:00 AM italiane @ New Orleans Pelicans (27-37):

Primo “derby del cuore” della stagione contro i “cugini” della Louisiana (i Pels attualmente sono ancora senza Williamson).

Dopo un inizio di stagione da incubo, i Pelicans si sono ripresi lentamente e con l’innesto di McCollum si giocano un posto ai play-in.

Sfida nella sfida con l’ex “Gamberone” Devonte Graham che a Charlotte ha lasciato un ricordo in chiaroscuro.

Ottimo stato di forma dei padroni di casa che dopo l’ASG sono 4-1 (unica sconfitta contro Denver all’OT) con Ingram in grande spolvero a 29.4 ppp.

Partita da tripla al totocalcio.

Vai dove ti porta il cuore.

2 di passione.

Il pronostico della settimana: 2-1.

Game 65: Charlotte Hornets Vs San Antonio Spurs 123-117

Andamento della partita

La Shahamhadi prima della partita illustra il match da bordo campo.
La presentazione del quintetto di Charlotte.
I 5 Speroni scelti da Popovich.
Lo starting five di Charlotte.

Nonostante la palla a due vinta per un soffio da Charlotte, Rozier toccava la linea laterale destra con palla in mano.

Il TO non costava caro perché Murray mancava il suo tiro così un rolling layup di Plumlee portava in vantaggio Charlotte.

La risposta degli Spurs passava per 5 punti consecutivi di Johnson (tripla ed euro con cambio direzione) prima che P.J. Washington riuscisse a pareggiare con una tripla dalla top of the key e Ball replicasse per l’8-5 con un catch n’shoot dalla diagonale destra.

Rozier mandava una schiacciata sul ferro e Ball veniva stoppato da Vassell che segnava anche in jumper oltre Mason prima che McDermott con una drive andasse a 7:50 a riportare avanti gli Spurs con Borrego in time-out a 7:50.

P.J. riportava sul +1 Charlotte (10-9) ma una transizione di Johnson chiusa con un and one dava il 10-12 prima che a 6:56Rozier realizzasse due liberi in lunetta per riportare l’equilibrio.

Lo stesso Terry oscurava il destinatario di un passaggio verticale in area ma Charlotte mancava due triple mentre a Poeltl a 6:24 basava segnare un libero su due per riportare sopra gli ospiti: 12-13.

Risultato sempre incerto con due belle triple scambio: Oubre Jr. e Vassell, entrambi dal corner destro.

Rozier in diagonale in entrata fintava il passaggio per poi rilasciare il floater del 17-16 quindi Vassell per il 17-18, Cody martin a 4:58 con appoggio in cambio direzione, L. Walker IV da tre punti e Harrell su un pallone recuperato (lanciato al vetro da Bridges) e schiacciato con veemenza portavano la situazione in parità a quota 21.

Harrell mancava due liberi e Johnson si esaltava in pull-up così come Kelly che tuttavia lo faceva da grande distanza: 24-23.

Harrell in area bloccava il passaggio e segnava in schiacciata ma Johnson da tre vanificava il vantaggio: 26-26.

Squadre abili a segnare con Johnson di forza al vetro su P.J. Washington prima del fing and roll di Martin a 1:35 prima di vedere lo scatenato giocatore di Pop replicare contro altro avversario alla stessa maniera precedente.

Oubre in seconda battuta effettuava una steal con ottima apertura alare ma Collins in recupero fermava il suo layup in transizione, fortuna P.J. A rimorchio recuperava e segnava il 30 pari.

Proprio su un close-out in ritardo di Johnson uno sfioramento su Oubre da tre (tiro mancato) valeva tre tentativi in lunetta ma Kelly metteva solamente un punto chiudendo il quarto sul 31-30.

Joshua Primo era il primo a segnare nel secondo quarto ma Ball non gli era secondo come realizzatore andando in floater a superare: 33-32.

Dunk di Harrell, layup di Murray, tripla di Ball a 10:05 e and one di Murray a 9:46: 38-37.

Step back 3 di Ball e risposta di Primo da oltre l’arco, il divario rimaneva quello anche se il punteggio si alzava fino al 43-42.

Charlotte con i lunghi sul parquet cominciava a prendere un buon vantaggio quando Harrell lanciava al vetro involontariamente un passaggio per se stesso chiudendo in schiacciata poi lo stesso “Trezz” era pescato dentro per un’altra jam.

L’ex Wizards in area si esibiva ancora in alzata mentre P.J. Allungava sul 9-0 (tripla) la corsa degli Hornets finiti sul +10: 52-42.

Sfortunatamente Johnson la interrompeva in entrata mancando però l’and one.

Johnson alzava su Plumlee arrivando a 21 punti (9/9)mentre due buoni passaggi di Plumlee per Rozier portavano il nostro attaccante di fiducia a metter 4 punti restituendo la decina di vantaggio.

Di lì in poi però San Antonio riusciva lentamente a rientrare grazie a diversi effettivi.

Un acrobatico di Rozier da sotto su 3 respinto dal ferro a Ball era ossigeno poi Poeltl splittando due FT chiudeva il quarto sul 62-60 con il secondo quarto identico nel punteggio al primo: 31-30.

Squadre pari in rimbalzi (30), assist 817) e stoppate (2).

Nel secondo tempo Johnson non perdeva il vizio di segnare inaugurando il quarto con una tripla replicata da Rozier dall’angolo sinistro ma McDermott aggiungeva il carico da 90 con bomba e tocco di Bridges per un gioco da 4 punti: 65-67 a 10:46.

a 10:04 due FT splittati da Miles e una stoppata di Poeltl su Ball servivano a SAS a limitare i danni per prender un vantaggio di tre punti dopo una transizione chiusa da Johnson.

A 9:08 un pallone appoggiato a Ball nell’angolo destro era un open troppo ghiotto per essere mancato: 69-69.

Atletico fing and roll di Vassell in leggero svitamento e pari di ball dopo il tocco di Plumlee in mischia prima che si accendesse Rozier con al tripla del 74-71.

Murray pareggiava con un 2+1a 7:45 ma il catch n’shoot 3 di Terry ci faceva volare soltanto la squadra texana non mollava tornando sopra di due (77-79) con un open 3 di Vassell in transizione dopo una persa di Ball che lamentava un tocco sull’avambraccio.

Rozier dalla diagonale sx accennava un jab step sorprendendo Poeltl con un altro dardo centratissimo (80-79) e le squadre rimanevano lì fino alle triple di Collins e Bridges che stabilizzavano il punteggio a quota 85 prima che Harrell con un ½ desse il +1.

Jones dalla linea della carità effettuava il contro-sorpasso prima che Johnson a rimbalzo flexasse andando a prendere un rimbalzo su Harrell.

Era nuovamente uno straordinario Rozier da tre a tenere in scia gli Hornets con un’altra freccia scoccata da oltre l’arco: 89-89.

Johnson e Primo però pescavano una bomba a testa e agli Hornets serviva una putback dunk di Harrell per tornare al -4 (91-95).

Walker IV con un pull-up su Rozier vanificava lo sforzo del nostro lungo ma a :55.4 Oubre in salto era spostato completamente, tuttavia nel sandwich Kelly trovava coordinazione e forza per realizzare un and one intervallato da un libero supplementare di Rozier per tecnico a Collins.
Azione da 4 punti provvidenziale che dava il 95-97 mentre nei secondi finali Martin intercettando un passaggio orizzontale andava in fuga in fast break pareggiando in schiacciata e per un fallo di Collins gli Hornets tornavano con tre secondi da giocare alla rimessa: palla da Ball a P.J. Washington che in entrata batteva con un fing and roll di sx difensore e cronometro: 99-95.

Le Honey Bees in uno stacchetto in serata.

P.J. Washington si faceva valere anche in difesa allungandosi su Walker IV per un’ottima stoppata ma Collins portava comunque poco più tardi la situazione in parità in transizione.

SAS passava per prima la linea dei 100 punti con Murray ma a 10:25 – con due FT a segno di Ball – anche Charlotte la varcava ritrovando la parità a quota 101.

Bridges da due, Vassell con 4 punti P.J. Con un open catch n’shoot 3 in transizione, Murray a 7:43 con due FT, la stoppata di P.J. Su Murray e due liberi di Miles a 7:01 davano il 108-107 a favore degli Hornets allungato dallo scoop di Martin in entrata a 6:24.

A 5:23 Charlotte prendeva un +6 grazie alla tripla di Rozier dalla sua mattonella dalla diagonale sx: 113-107.

Charlotte tentava di difenderlo ma Poeltl dal post basso sinistro segnava facilmente dopo un paio di rimbalzi catturati da SAS: 113-111.

Nonostante una stoppata di Plumlee su un reverse di Jones il problema principale nel finale degli Hornets era l’incapacità di conquistare rimbalzi difensivi con la squadra di Popovich più agile e determinata nel conquistarli.

Charlotte in qualche maniera resisteva in attacco grazie ai liberi di Rozier e Ball a :55.2 (119-115) ma San Antonio teneva con un’entrata di Murray oltre Bridges di sinistra.

Un +2 che non dava garanzie.

Gli Hornets tentavano un bound pass verticale da P.J. Washington a Cody Martin in taglio verso canestro con Primo all’inseguimento costretto al fallo per bloccare l’appoggio.

Il 2/2 di Cody ripristinava la distanza di sicurezza a 4 punti poi Johnson sparava da tre su Plumlee colpendo il ferro, martin si assicurava il rimbalzo e due FT a :18.4.

L’ultimo tentativo degli Speroni andava a vuoto e Charlotte portava a casa una partita forse più complicata del previsto giacché gli Spurs in questa stagione non hanno più molto da dire se non cercare di far crescere il gruppo ed agguantare il record di vittorie di Don Nelson con Popovich a un passo al -1 per poterlo pareggiare.

Miles Bridges prova ad andare oltre Keldon Johnson. Serata non brillante per lui. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

In una partita che alla vigilia sembrava incerta con due squadre simili nelle statistiche è stata decisa dai dettagli nel finale quando gli Hornets sono riusciti a recuperare quei rimbalzi che stavano facendo male ai Calabroni.

Diverse second chance che non hanno lasciato Charlotte tranquilla sino alla fine nonostante la prestazione da 31 punti di uno scatenato Terry Rozier che ha contribuito a suon di triple a fare una delle più grandi differenze in serata tra i due team con Charlotte al 38,1% contro il 29,7% avversario.

Per il resto statistiche di squadra molto simili con Charlotte brava nel finale a superare gli Spurs per tiri presi in lunetta e a difendersi meglio sotto l’urlo del pubblico.

Non è bastata a San Antonio la vena realizzativa di serata di Keldon Johnson, 33 punti, massimo in carriera né sono serviti ai fini del risultato finale i 25 punti e 10 assist di Murray.

Vassell con 14, Poeltl con 11 e Primo con 10 sono stati gli altri Speroni in doppia cifra.

LaMelo Ball: 7

24 pt. (7/16), 8 rimbalzi, 7 assist, 1 stoppata. A parte il solito tentativo da tre (4/9 da fuori) risolutore nel finale andato a vuoto parte bene tra triple, floater e il suo campionario classico, poi nel finale andare va a pescare come un veterano due liberi utilissimi trasformandoli. La gara è più che discreta tanto che Thomas viene lasciato in panchina.

Terry Rozier: 8

31 pt. (10/18), 5 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata. 6/8 da tre punti, in grande spolvero nella seconda parte di gara, tiene a galla gli Hornets con buone percentuali. 5/5 dalla lunetta e nonostante in qualche occasione in difesa andrebbe aiutato meglio per via dei cm, nel finale strappa un rimbalzo importante in difesa. Su alti livelli.

Miles Bridges: 5,5

10 pt. (3/12), 6 rimbalzi, 6 assist. Compensa di un mezzo punto una prestazione scarsa tra il fallo su McDermott per un gioco da 4 punti e nel finale Murray lo lascia indietro appoggiando di sinistra al vetro. Male al tiro scegliendo di sparacchiare (un 1/6) da fuori.

P.J. Washington: 8

15 pt. (6/13), 5 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 2 stoppate. Una delle sue migliori partite, dal buzzer beater in fing and roll di sinistra del terzo quarto a due stoppate nell’ultima frazione con ottimo sforzo. Lo intensifica in difesa nonostante la stanchezza e oltre a una tripla in transizione nell’ultimo periodo è suo il bound pass verticale perfetto per Cody Martin che ci da la garanzia di vittoria.

Mason Plumlee: 6,5

4 pt. (2/3), 13 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Spende tutti i falli su Poeltl in un duello per far prender meno vantaggio possibile all’avversario. Due passaggi dentro consecutivi per Rozier. Non sempre ottimo a rimbalzo ma comunque n cattura 13 e devia anche una sfera per Ball riuscendo a farlo segnare. Buona l’ultima difesa sulla tripla di Johnson (a vuoto) ma anche altre meno fortunate sui pull-up avversari.

Kelly Oubre Jr.: 6

12 pt. (3/12), 1 rimbalzo, 1 assist, 3 rubate e 1 stoppata. Era partito bene con una tripla in pull-up poi ha abbassato drasticamente le percentuali al tiro. Stoppato al vetro un paio i volte almeno, si rifà segnando in salto sballottato da due difensori provocando anche un tecnico. In quel frangente momento importante. Braccia lunghe per rubar palloni.

Montrezl Harrell: 6,5

15 pt. (7/10), 6 rimbalzi, 2 assist in 16:48. Buon inizio offensivo dove produce quasi da solo la prima fuga di Charlotte poi rientrata. Qualche problema difensivo, sia a rimbalzo ma soprattutto sul tiro avversario dove fatica a tenere la distanza corretta. Presenza comunque utile anche se la partita è in chiaroscuro.

Cody Martin: 8

12 pt. (4/7), 4 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata in 30:52. Iniziative offensive valide fino al canestro nonostante una dunk mancata mostra personalità e sa chiudere bene con semplicità. La differenza però la fa in difesa nel finale quando la sue pressione difensiva è un magma che si fonde per osmosi con la spinta del pubblico amico. Un cagnaccio su Murray e Company, cattura un paio di rimbalzi difensivi provvidenziali con liberi a segno annessi. La chicca sul tramonto del terzo con steal su passaggio orizzontale e schiacciata in fast break. Sembra davvero lui a inizio stagione.

J.T. Thor: 6

0 pt. (0/0), 2 rimbalzi in 5:24. Poco sul parquet, un paio di rimbalzi ma con lui sul parquet la squadra sembrava più abile nel giocare meglio.

Coach James Borrego: 6

La squadra vince la partita ma avrebbe dovuto optare a mio parere per un tempo maggiore con dei lunghi modello Thor sul parquet. Martin gli salva in difesa la partita, per il resto se la gioca con il maestro tentando di sorprendere anche la zona con giocate da sotto il ferro o triple, specialmente dagli angoli che anche POP è costretto al time-out per la reiterata incapacità dei suoi di leggere le giocate avversarie.

Matchup key 65: Charlotte Hornets Vs San Antonio Spurs

A cura di Igor F.

LaMelo Ball Vs Dejounte Murray

Dopo l’ultima uscita limitata da problemi di falli (8 minuti scarsi sul parquet) tornerà più fresco e motivato LaMelo Ball che fronteggerà Dejounte Murray, leader degli Spurs per punti segnati, assist, palloni rubati e secondo a rimbalzo…

“Melo è una parte importante di ciò che facciamo”, ha detto Borrego. “Mi aspetto che Melo risponda, torni meglio sabato sera. Dovrebbe essere riposato, avrà le gambe fresche”.

Possibili svantaggi:

Nonostante questa versione degli Speroni “poppiani” sia una delle più problematiche avute dal coach per sua stessa ammissione sul fatto di essere mentalmente consistenti per 48 minuti, la squadra texana vanta il primato di squadra negli assist e il quarto posto nel numero di minor TO commessi.

Questo li porta ad avere la quinta miglior percentuale al tiro dal campo anche se paradossalmente la miriade di tiri presi da due punti (un po’ al contrario degli Hornets) gli frutta solamente una diciannovesima posizione.

Sarà importante per Charlotte quindi sia controllare il ritmo partita anche se non dovesse riuscire ad andare tantissimo in transizione e a bloccare le folate dei piccoli avversari.

Murray è il pericolo numero 1 ma anche Lonnie Walker IV (30 punti contro Sacramento nell’ultima uscita partendo dalla panca) e Devin Vassell (entrambi in dubbio) potrebbero essere due marcatori consistenti ed efficaci nel dare noia a Charlotte.

Dare un’occhiata sul perimetro a Keldon Johnson, McDermott e D. White sarà d’obbligo.

Per questo gli Hornets dovranno praticare un’attenta difesa:

“Abbiamo avuto momenti di positività in casa”, ha detto l’allenatore del Charlotte James Borrego. “Li abbiamo già visti. Dobbiamo riaverli. Dobbiamo giocare con un vantaggio. Si inizia sabato sera, esci con la mentalità giusta. La mentalità da bunker anche se siamo a casa. Non vediamo l’ora di avere una vittoria. Dobbiamo andare a prenderla”.

Già, perché Charlotte è 1-9 nelle ultime 10 casalinghe.

Possibili vantaggi:

Gli Hornets dovranno trovare la maniera di compensare i 41 punti che il veterano Hayward rifilò agli argento-neri nella gara esterna d’andata.

La risposta potrebbe risiedere in Isaiah Thomas, al debutto casalingo.
Thomas ha segnato 10 punti nella sua prima giornata con la squadra e Rozier lo dipinge così: “Con la sua leadership e la sua voce sta già facendo la differenza negli spogliatoi”.

Thomas ha firmato un contratto di 10 giorni con Charlotte all’inizio di questa settimana e per il veterano due volte All-Star potrebbe esserci spazio nel sostituire Ball se questi malauguratamente dovesse avere difficoltà benché personalmente pensi che LaMelo in serata dovrebbe mostrarsi affamato e voglioso di misurarsi con un pari ruolo insidioso.

Borrego ha detto che Thomas è un veterano che c’è già stato dall’elevato QI cestistico.
Lui e Ball potrebbero riuscire a dare quel ritmo che sarà utile per scombinare la difesa avversaria sfruttando la nostra leggera ma superiore potenza di fuoco in attacco mentre a rimbalzo qualche minuto in più per qualche lungo potrebbe dare una mano a Charlotte nel difendersi meglio contro una squadra è ventiseiesima in percentuale ed ultima per FT conquistati.

Game 64: Charlotte Hornets @ Cleveland Cavaliers 119-98

Intro

Capita a tutti di non ricordarsi più parole che si hanno “sulla punta della lingua”.

La mia disnomia è aumentata in questo periodo, più che dal processo d’invecchiamento dell’orologio biologico personale, in parte anche dallo stress, dalle emozioni e dai sentimenti che gli Hornets producono sul mio organismo.

E mentre Charlotte ha fatto firmare un contratto da dieci giorni alla PG veterana Isaiah Thomas e P..J. Washington promette di essere sul pezzo a Cleveland, personalmente aspetto Terry Rozier che in Ohio (lui nativo di questo Stato ai suoi confini ad est, Youngstown “The City of You”) ha spesso fatto bene.

In una squadra che non sembra avere strutture né sotto-strutture purtroppo, diventa essenziale la forma e la motivazione dei singoli per sopperire in qualche maniera alle lacune presenti.

Andamento della partita

Gli starting five.

Dopo la palla a due vinta facilmente da Cleveland, Garland mandava dentro Allen che segnava facilmente subendo il tocco in ripiegamento di Ball, il solo rimasto nei pressi del ferro.

0-3 integrato dal floater di Garland per lo 0-5 ma Rozier a 10:39 cominciava la rimonta con una tripla dall’angolo destro seguita da altri due punti di Plumlee che usufruiva di una drive arrivata sulla linea di fondo di Ball bravo a scaricare all’indietro sotto il corpo del centro e da una steal di LaMelo nascevano due FT per Rozier a 9:57.

2/2 e sorpasso sul 7-5.

I Cavs da Mobley in taglio per la schiacciata. rispondevano con un pull-up frontale di Garland e un tiro dalla sinistra dal mid range di Mobley ritrovando il vantaggio esteso a 8:47 con due FT di Markkanen (7-11) primo che P.J. Washington dalla sinistra infilasse un catch n’shoot per il 10-11.

Mobley passava P.J. In contenimento ed alzava oltre Plumlee in aiuto al ferro mentre ball replicava a 7:56 con due punti dalla lunetta aprendo la via per il vantaggio anche se un suo fallo risibilissimo su Markkanen lo toglieva dal parquet precauzionalmente.

L’entrata schermata di Bridges di destra valeva il 14-13 ma Garland in corsa al vetro alzava oltre P.J. Per il controsorpasso tuttavia nel saliscendi trovava spazio anche Cody Martin che dalla lunetta scavalcava: 16-15 a 6:04.

Entrava Love e segnava subito da fuori oltre Martin ma Bridges (servito) sparava un hammer unstoppable prima del gancetto di Alle per il 18-20.

A 4:58 gli Hornets promettevano di mettere la testa avanti per la fine del quarto con la drive di Bridges e l’ottimo passaggio fuori per la tripla sorpasso di Oubre Jr..

Lo stesso Kelly dalla sinistra batteva Love ed alzava un pallonetto solo retina contro l’aiuto.

Charlotte batteva cassa a 3:08 con un’altra tripla solitaria di Oubre jr. che veniva aaiutato da Harrell con due FT a 2:33 prima di tornare a segnare da oltre l’arco, questa volta con un pull-up su Osman che valeva il 31-25.

Il terzo fallo assegnato contro Ball (appena rientrato) costava l’immediata uscita dal campo del fantasista sostituito dal neo acquisto Thomas.

½ di Mobley ma la quarta bomba di Oubre Jr. valeva il 34-26, punteggio ritoccato da Washington in entrata cambio mano ma i 10 punti degli Hornets di vantaggio a fine quarto si riducevano a 7: 38-31.

Charlotte cercava il doppio vantaggio a inizio secondo quarto con l’alzata di Thomas – altissima – per il delicato alley-oop di Harrell il quale andava a battere Love riprendendo dall’errore del primo tentativo.

Sul 42-31 si riprendeva Cleveland che partiva per la rimonta con Garland bravo poi a portare un paio di appoggi da sotto i suoi sino al 42-39.

Thor con un cutting layup interrompeva il parziale ma i bordeaux si rifacevano sotto con i lunghi: Allen e poi Markkanen con una schiacciata lanciata portavano al minimo divario le due squadre: 44-43.

Fortunatamente Rozier si inventava un circus shot da sotto tra due giocatori riuscendo a sfuggire anche ai cm di Allen.

And one e Hornets oltre la soglia di rischio a +4.

Un anticipo di Martin portava ad una transizione condotta da Rozier e finalizzata con elettrizzante alley-oop da Bridges.

Gli Hornets volavano sulle ali dell’entusiasmo, Okoro era stoppato da Thor e Rozier con una finta in jab step dall’angolo sinistro batteva da tre e da fermo, Allen…

Un bad pass orizzontale di Bridges diretto verso Rozier era intercettato da Okoro che andava ad appendersi in fast break ma l’incidente di percorso non minava la convinzione di Charlotte che tornava a segnare con un catch n’shoot 3 di Martin oltre Allen: 55-45.

Allen batteva Mason dalla media ma da una rimessa offensiva con men di 4 secondi arrivava il canestro in corsa di Plumlee che si scostava da Allen andando sino in fondo per una bimane.

Bridges alzava dal pitturato un pallone oltre il close-out di Markkanen e Rozier in transizione colpiva da tre a :47.7 con i Cavalieri in tilt.

Si arrivava all’intervallo con il botta e risposta tra Allen e Plumlee dalla linea della carità con il sorprendente 2/2 di Mason a ripristinare il +15: 64-49.

Riprendeva la partita e gli Hornets partivano segnando per primi al secondo tentativo con una tripla da catch n’shoot di P.J. Washington dall’angolo destro.

Un’azione un po’ confusa portava Garland a segnar da tre dalla diagonale sinistra, peccato perché Rozier voltando le spalle alla guardia avversaria per cercare di coprire in mezzo non si accorgeva della sfera accaparrabile.

Poco male se Ball sfilava ad Allen la palla conducendo la transizione chiusa da Rozier con fallo assegnato contro Garland con la parte alta del corpo in chiusura un po’ maliziosamente spostata.

70-56 dopo l’and one a 10:26, divario che si andava ampliando al +20 dopo una schiacciata sparata dalla destra in corsa da parte di Bridges su Markkanen.

Il finlandese lasciava il campo dopo due punti di Okoro (andando in difesa proprio sul piede dello stesso) ma usciva anche Ball per motivi differenti: 4° fallo su Garland in sfondamento con gomito avanzato alto.

Su una chiamata contro Osman (blocking foul su Martin, discutibile ma interpretabile anche in questa maniera), il coach di Cleveland BJ Bicker perdeva le staff-e finiva fuori, espulso giustamente dopo parole poco carine contro l’arbitro Natalie Sago.

Liberi a segno per Rozier e Charlotte saliva sul +21 (74-55) a 8:36.

Tripla di Rozier a 8:20, hook in corsa di P.J. Washington, Charlotte cercava di controllare la partita salendo sino al +24 dopo una tripla di Martin con sfera allungatagli sul lato da Oubre Jr..

Dall’82-58 però, nonostante le difficoltà di Cleveland che sbagliava due FT con Love a 5:21 ma anche alcuni tiri, si rifaceva sotto con una tripla di Markkanen, 5 punti di Osman e una tripla di Garland su Thomas (89-73), tuttavia l’ex giramondo NBA trovava la forza per una risposta proprio da oltre l’arco: 92-73.

Mobley batteva Martin con jumper al vetro ma Thomas segnava il suo floater da veterano prima di rispondere nuovamente (in layup), questa a volta a Love.

La tripla buzzer beater si tingeva di rosso: 96-80.

Il leggero rientro dei Cavs era frenato dalla bomba di Thomas in avvio ultima frazione, Garland realizzava un libero sui due assegnati e Charlotte si allontanava con la tripla di Oubre frontale riconquistando un +21: 102-81 ma Cleveland, sospinta soprattutto da Garland cercava di rientrare partendo con le triple di Garland e Markkanen: 102-87…

Allen segnava una dunk in corsa mentre Bridges in ricaduta ritardava lo scoop sull’arrivo di Allen.

Buon canestro intervallato da quello di Garland prima che il nostro numero zero infinocchiasse ancora di sinistra Allen.

La tripla di Garland valeva il -12 (106-94) ma Charlotte aveva gli anticorpi per resistere con due punti di Rozier e tre dalla sinistra di Bridges che sparava su un passaggio di Oubre Jr. (lo stesso aveva errato un tiro da sotto e conquistato il proprio rimbalzo prima di aprire) che andava a strappare anche un ottimo rimbalzo difensivo mentre Goodwin era stoppato da Plumlee.

Scivolavano indietro i Cavs colpiti da una tripla di Rozier a 5:04 (114-94) che segnava il +20.

Non si scostavano molto ancora le squadre nel punteggio perché Oubre Jr. stoppava Stevens e nel finale le panchine entravano in campo così Charlotte portava a casa un prezioso 119-98 per vendicare sportivamente la beffa perpetrata dalla terna nell’ultima sfida a Charlotte.

Isaiah Thomas, buon impatto alla prima uscita. Foto tratta dal sito ufficiale degli Charlotte Hornets.

Analisi

Charlotte a Cleveland cercava ossigeno.

Una partita determinata difensivamente e un gioco parso più corale rispetto a diverse ultime uscite hanno messo in difficoltà i Cavaliers che sugli esterni hanno subito il gioco di Charlotte abile a finire con il 44,7% da tre punti contro il 32,3% avversario (fermo nel primo tempo al 15,4%…).

Gli Hornets hanno ipotecato la partita scaraventando il 50,6% delle proprie conclusioni nella retina costruendo anche qualche punto in area (32-21 gli assist complessivi) oppure attaccando il ferro come quando due provvidenziali entrate di Bridges contro Allen hanno respinto il tentativo di comeback della squadra di un Bickerstaff espulso per veementi proteste per un episodio (se vogliamo) dubbio ma totalmente insignificante ed interpretabile su dinamica e tempistica (un blocking di Osman su Martin).

Charlotte si è avvantaggiata facendo ottima guardia a rimbalzo chiudendo 51-46 (36-33 quelli difensivi) e poi un 10-6 nelle steal e un 5-1 nelle stoppate legittimavano anche numericamente la netta vittoria dei Calabroni in Ohio.

Una difesa che ha fatto un ottimo lavoro sui lunghi (solo tre i Cavs in doppia cifra e uno è l’esterno Garland) e un 54-22 tra panchine sono stati altri elementi chiave della W di Charlotte in trasferta.

Buona anche la prima uscita di Thomas che, dopo aver preso il ritmo, ha dato più fiducia alla squadra con qualche giocata da veterano.

per Cleveland sono stati 33 i punti di Garland, 18 quelli di Allen con 11 rimbalzi, 12 quelli del finlandese Markkanen mentre Mobley si è fermato a 9.

LaMelo Ball: 6

2 pt. (0/3), 4 assist, 2 rubate in 7:58. Segna soltanto due punti dalla lunetta. Inizia male con un fallo in ripiegamento su Allen (perché ci fosse lui lì è uno dei misteri della difesa di Borrego) poi gli viene comminato un fallo abbastanza ridicolo e deve uscire. Non ci mette molto a commettere poi gli altri due così i fan devono rivolgersi a Chi l’ha visto per avere sue notizie dal parquet anche perché Thomas fa il suo bene. La squadra sembra un po’ più solida senza lui che comunque segna due punti dalla lunetta e smazza 4 assist in una serata particolare.

Terry Rozier: 8,5

29 pt. (9/19), 7 rimbalzi, 7 assist, 2 rubate, 1 stoppata in 33:07. Corrusca le lame dei Cavaliers abbagliandoli. Gran partita per il nativo dell’Ohio che a livello offensivo si dimostra spesso un fattore quando torna verso casa. Alcuni rimbalzi caparbi e la capacità di aiutare la squadra trovando i compagni oltre a mettersi in proprio. Soluzioni variegate come sempre; dal circus shot per batter due difensori (compreso Allen) alla tripla che chiude i conti definitivamente (5/9 da tre) passando per un 6/6 dalla lunetta. Prestazione a tutto campo.

Rozier alla fine del primo tempo.

Miles Bridges: 8

15 pt. (7/12), 7 rimbalzi, 6 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Ottima partita anche per Bridges che infastidisce diversi tiri avversari in difesa andando un po’ sulla falsariga di ciò già detto per Rozier anche se Bridges da fuori fa soltanto ¼ ma porta attacchi decisivi come le due entrate chiuse con estrema abilità per eludere gli interventi di Allen Due azioni consecutive che arrivano nel momento propizio. L’alley-oop solitario è di casa mentre il poster sparato su Markkanen di potenza arrivando lateralmente è eccitante.

P.J. Washington: 7

12 pt. (5/5), 3 rimbalzi, 1 assist. Non spreca nulla segnando anche due triple nei 28:14 a disposizione. Punti di rottura importanti. Ricorre a qualche (3) fallo per fermare a volte gli avversari.

Mason Plumlee: 6,5

7 pt. (2/3), 8 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Primi due liberi da dimenticare ma poi ne infila una serie di tre ed è subito record. A parte la stoppata su Goodwin e qualche azione lasciata andare troppo facilmente sa anche replicare con una bimane in corsa e catturare rimbalzi (6 difensivi).

Kelly Oubre Jr.: 7,5

19 pt. (7/15), 4 rimbalzi, 5 assist, 1 stoppata in 27:26. Finalmente torna decisivo partendo benissimo con 4 bombe a segno (5/11 da 3 alla fine). Prima open ma poi anche in pull-up. Determinato su due fronti lo si vede in difesa conquistando rimbalzi che sa anche strappare o in attacco lanciandosi un paio di volte con velocità e volontà al ferro. La miglior versione di Kelly serve ad indirizzare bene la partita da subito.

Montrezl Harrell: 7

11 pt. (4/9), 9 rimbalzi, 1 assist. Tanti rimbalzi e qualche punto. Un pick and roll con alley-oop poi un altro morbido su assist di Thomas. Un po’ in difficoltà nell’ultima frazione ma complessivamente buon apporto.

Cody Martin: 7

8 pt. (2/5), 2 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. Pressione ed anticipi mettono in difficoltà gli avversari, aiuta a produrre un proprio plus/minus di +23… Due triple laterali a coronare il suo sforzo difensivo premiano anche il Martin attaccante.

Kai Jones: s.v.

0 pt. (0/0) in 2:39. Garbage time inutile per lui.

J.T. Thor: 6,5

4 pt. (2/2), 1 rubata, 1 stoppata in 8:41. Gioca poco ma mette a segno una stoppata e ruba un pallone finendo per segnare due punti andando ad attaccare il ferro. Male non va ma è bizzarro non colga rimbalzi vista l’altezza.

Isaiah Thomas: 7

10 pt. (4/11), 5 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Arrivato a riempire il posto vacante lascito da Smith con un 10 day contract, sembra mandato dalla provvidenza visti i problemi con i falli di LaMelo in serata che lo postano ad essere essenziale sostituto nel ruolo giocando da veterano ance se prende qualche tripla di troppo. Dopo un inizio al tiro migliorabile spunta fuori segnando qualche punto mostrando buone capacità da veterano per sostituire Ball come playmaker e cercando di rimanere un utile e valido difensore anche se non sempre gli riesce. Un’accompagnata nella nostra metà campo nell’ultimo quarto ma anche due interessanti personali iniziative a canestro chiuse con punti e discreto dialogo con Harrell.

Coach James Borrego: 7

Stavolta la squadra gioca seriamente ed anche in difesa. Le percentuali al tiro aiutano e gli Hornets mettono una squadra di lunghi in difficoltà, ottimo segno per partite del genere, spesso complicate per noi ma serve questa cattiveria agonistica.

Matchup key 64: Charlotte Hornets @ Cleveland Cavaliers

A cura di Filippo Barresi

Montrezl Harrell Vs Kevin Love

La sfida di oggi potrebbe decidersi in base al rendimento delle due panchine, spesso protagoniste in positivo e in negativo per le sorti di queste due squadre.

Dalla parte dei Cavaliers troviamo un Kevin Love in grande forma, il centro tiratore dalla grande esperienza sta ritrovando una gioia nel giocare con efficacia che non mostrava da tempo.

Dall’altra parte ci sarà il neo acquisto degli Hornets che, dopo una grande partenza, è chiamato a una buona prestazione dopo due gare in chiaroscuro.

Aspettiamoci scintille quando i titolari saranno chiamati fuori causa.

Possibili svantaggi:

Ciò che più ha infastidito gli Hornets negli scontri stagionali contro i Cavaliers è stata la difesa asfissiante e fisica orchestrata dal coach Bickerstaff.

Cleveland costringe i propri avversari a giocare con la difesa schierata, abbassando molto il ritmo di gara e puntando forte sulle abilità di difesa intorno al ferro del proprio pacchetto di lunghi.

Questo modo di approcciare la gara ha sempre innervosito Ball, Rozier e compagni che dovranno trovare alternative per scardinare il sistema avversario.

Che sia Isaiah Thomas (nuovo acquisto degli Hornets con un 10 day contract) la chiave?

Possibili vantaggi:

Con Darius Garland incerto fino all’ultimo, i Cavaliers potrebbero presentarsi a questa sfida con un pacchetto di guardie ridotto all’osso.

Nonostante il loro gioco si basi principalmente sulle abilità dei propri lunghi, questa opportunità è molto importante poiché Ball e Rozier potrebbero trovare davanti a loro un compito agevolato su entrambe le estremità del campo.