Game 52: Charlotte Hornets @ Milwaukee Bucks 115-124

 

D. Smith Jr., 2 punti (1/8), icona della serata no della bench Hornets che ha chiuso con 8/28 dal campo.

Gli Charlotte Hornets del periodo sono in forma (nonostante la L finale) ma Milwaukee che arrivava da quattro vittorie consecutive e con un organico da alta classifica rimaneva favorita per la vittoria della partita in Wisconsin.

Gli Hornets avevano strapazzato i Bucks al Fiserv Forum nell’ultima sfida, serata magica per Charlotte alla quale era riuscito tutto, tanto da andare in fuga e infliggere ai Bucks la seconda peggior sconfitta della stagione.

I Cervi questa volta non si facevano trovar impreparati e nonostante Charlotte partisse nuovamente con un attacco brillante (Hayward, prima di mancare un reverse layup partirà con 5/5 dal campo per 12 come canestri consecutivi a due lunghezze da Brad Miller, lungo che nel 1998 firmò il record attuale Hornets fermo a 14) rispondevano con fisicità e una marea di rimbalzi offensivi convertiti in punti da Brook Lopez, Antetokounmpo e anche il furetto Holiday metteva lo zampino.

Partita da sorpasso e contro-sorpasso sino al 21-20 Hornets, cortesia di Plumlee, poi la squadra di Budenholzer allungava a fine quarto sul 27-34.

McDaniels, al suo compleanno, probabilmente doveva smaltire la sbornia non azzeccando proprio nulla dal momento del cambio ma dopo il vantaggio firmato Mark Williams (41-40) e il 2+1 di Hayward (49-46) segnava da tre punti per ben due volte dall’angolo destro restituendo il vantaggio (55-53 a 3:38) che aveva strappato in precedenza Holiday con un two and one.

Gli Hornets si facevano sorprendere nuovamente ma Plumlee accorciava, McDaniels accendeva un’altra candelina per compiere 11 punti a un secondo e otto decimi dalla sirena e Lopez si “beccava” un tecnico per proteste (fallo richiesto dall’altra parte del campo nell’azione precedente sulla stoppata di Ball data per buona) e LaMelo con il tecnico mandava la partita in parità all’intervallo chiuso da entrambe le compagini a quota 64.

Terzo quarto combattuto e alley-oop di Plumlee (77-75) a 6:14 per un vantaggio Hornets che era prima pareggiato da Middleton e poi svaniva su un altro paio di colpi del tiratore dei verdoni: 7 punti per lui nel frangente e 86-90 a 1:30.

Bucks con due FT di Lopez (bravo a influenzare sin area diversi tentativi di Charlotte) avanti 90-97 a fine quarto.

Quando un Ball in odore di tripla doppia (la raggiungerà nel finale l’ottava in carriera scavalcando Anthony Mason fermo a 7 e lasciando indietro Larry Johnson, Nicolas Batum fermi a 5 e Baron Davis a 3) passava lo schermo per infilare un precisissimo e plastico pull-up i Bucks prendevano misure e sopravvento fino al 97-114 su una tripla di Antetokounmpo a 7:13 all’ultima sirena.

I Bucks puntellavano solo con qualche libero e diversi anche errati con solo errori dal campo (clamorosa miss dunk di Holiday che andava a fare il paio con quella del greco nel primo tempo) così Plumlee ha segnato il 113-118 a 1:06 dalla fine con possibilità di FT.

Mason è andato lungo, il tap-out di McDaniels e il sacrificio di Ball hanno tenuto una palla viva per Mason che l’ha fornita in angolo a McDaniels ma la chiusura di Holiday non ha permesso a Jalen di accorciare sul -2 e i Bucks dalla lunetta hanno chiuso la partita.

Un game interessante con i primi tre quarti che hanno visto le squadre sorpassarsi 17 volte e rimanere in parità 11 con un margine massimo di 7 punti tra le due squadre.

Antetokounmpo ha chiuso con 34 punti e 18 rimbalzi, Khris Middleton ha segnato 18 punti in 20 minuti, Jrue Holiday ne ha realizzati 15 ottenendo ben 13 rimbalzi mentre G. Allen ne ha messi 12, 11 per W. Matthews.

Terry Rozier ha segnato 20 punti ma con un 6/20 al tiro, Gordon Hayward 16, Jalen McDaniels 15 e PJ Washington 14 (con un auto-canestro in aggiunta tentando di recuperare un rimbalzo su un errore di Holiday) così come Mason Plumlee ne ha infilati 14 ottenendo altrettanti rimbalzi per un’altra doppia doppia.

Nonostante il 27-18 nella casella assist, gli Hornets non hanno massimizzato il loro buon gioco tirando nuovamente male da oltre l’arco con solo il 28,2% contro il 34,1% avversario.

I points off TO sono stati 9-15, più pesante ai fini del risultato e decisivo il 24-47 nel confronto punti segnati dalle panchine (Williams, McDaniels e anche JT Thor, nonostante una mega schiacciata, la sua prima dell’anno, da 5,5, D. Smith (1/8) con evidenti problemi al tiro, da 4,5) con Middleton in uscita, player di lusso.

Charlotte rompe la striscia di due W e per i Calabroni che non hanno mai vinto una striscia da tre partite in stagione è ora di riprovarci, Chicago e Detroit fuori casa ed Orlando in casa questa settimana con una squadra integrale ed ipoteticamente non smantellata prima della chiusura del mercato il 9 febbraio benché, come sottolineato nel podcast da Filippo Barresi, il GM Kupchak abbia delle attitudini piuttosto conservative ma tutto è ancora da scrivere.

Game 42: Charlotte Hornets @ Toronto Raptors 120-132

TORONTO, CANADA – JANUARY 10: Dennis Smith Jr. #8 of the Charlotte Hornets dribbles the ball against the Toronto Raptors on January 10, 2022 at the Scotiabank Arena in Toronto, Ontario, Canada. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this Photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2023 NBAE (Photo by Mark Blinch/NBAE via Getty Images)

Gli Hornets probabilmente non si vogliono rovinare la possibile “festa” al simposio del Draft 2023 e anche se Plumlee ha detto: “Stiamo giocando per la nostra stagione in questo momento”, giocano forse con il freno a mano tirato inconsciamente una partita allegra difensivamente a darle e prenderle finiscono vittime (non è la prima volta) della superiorità a rimbalzo dei Raptors che con un eloquente 34-49 a rimbalzo (6-18 gli offensivi) prendono un vantaggio decisivo da 4-20 in 2nd chance.

Tutto secondo copione quindi con il team di “proprietà” di MJ che non vuole allontanarsi troppo dall’ancoraggio dal fondo in vista di giugno e mentre si vocifera di un McDaniels ai Suns, per sorgere gli Hornets dovranno evidentemente minimo aspettare ancora un anno…

Riguardo il match, le percentuali da tre sono alte durante tutta la partita (42,9 vs 45,5%) specialmente in un inizio scoppiettante quando le squadre da fuori si rispondono colpo su colpo e gli Hornets (iniziano segnando tutti i canestri ad eccezione di un jumper di McDaniels) mettono il capo avanti con un’avvolgente schiacciata di Plumlee a 6:40 per il 22-20 ma i Raptors hanno ottenuto il loro record stagionale infilando 20 decisive bombe (44 i tentativi).

A 3:30 gli Hornets raggiungono il +4 (massimo vantaggio della partita per Charlotte sul 30-26) con una tripla di Martin ma la bench di Charlotte produrrà poco in termine di punti a confronto di quella avversaria (18-40) e una tripla di Hernangomez, infatti, sul finale di primo quarto, produrrà la tripla che farà passare avanti (34-35) i Raptors.

Nel secondo battagliato quarto Charlotte rimaneva in scia con i punti cardine della serata (Rozier 33 pt., Ball 24 pt. e 14 assist e Plumlee 21 pt.) finendo sotto di 6: 66-72.

Dopo l’intervallo non cambiava la situazione e Thor – su servizio di Martin – realizzava il floating jumper del pareggio (90-90) a 2:23.

Nel finale Flynn abbatteva un altro tre punti e Siakam splittava dalla lunetta per il 94-96 ma non era ancora tempo di arrendersi per il Clifford team che teneva il passo e a 10:31 dalla fine McDaniels arrivava a un passo da quota 100 impattando a quota 99 con due FT.

Gli Hornets però beccavano un brutto parziale; 2+1 di Trent, turnaround banker di Achiuwa e la solita “inarrestabile tripla” questa volta per mano di Boucher: 99-107.

Charlotte smetteva di sanguinare con una bella jam di Plumlee per il 2+1, una reverse dunk dello stesso ritrovato centro (104-107) a 7:57 e all’alba del settimo minuto Ball da tripla riportava pesantemente Charlotte in partita: 107-108.

La squadra del North Carolina collassava però sul più bello incassando una doppia tripla dall’angolo destro di Anunoby aiutato da altre due triple firmate VanVleet con nel mezzo una jam di Siakam.

Parziale da 0-14 (107-122) che decideva il match anche se Rozier in assalto al canestro chiudeva con un fing and roll a 3:08, troppo tardi per sperare di dire: “Buona la prima!”

Charlotte avrà una seconda possibilità in Canada dopo un giorno di riposo per cercare di adattarsi sulla linea dei tre punti e trovare una soluzione allo strapotere offensivo a rimbalzo dei Raptors.

Plumlee sta giocando davvero un buon basket offensivo ma sono soltanto 7 i rimbalzi mentre Rozier, D. Smith Jr. e Martin sono di piccola taglia oltre ad avere giocatori filiformi come McDaniels e Ball che in muscolatura non possono competere contro più grossi calibri e sono facilmente spostabili sotto le plance.

Forse Mark Williams (14:31) 4 punti ed altrettanti rimbalzi nella notte potrebbe dare una mano ad una soluzione a doppia torre, P.J. Washington 13 pt. ma soltanto un rimbalzo in 31:37 con McDaniels a 11 pt. a completare il quintetto da doppia doppia e 7 rimbalzi.

56-44 paint, 17-13 in fast break non sono bastati a Charlotte che indipendentemente da Hayward e Oubre Jr. (operato) continua ad incassare troppi punti per sperare di vincere nonostante i rientranti Martin e D. Smith Jr. abbiano combinato 5 rimbalzi, 8 assist e 4 rubate (1 solo TO) in 45:29 complessivi ma al tiro il 4/14 (1/7 di Smith Jr.) per 9 punti è stato penalizzante.

Per i Raptors 28 punti da Siakam, 24 da Trent Jr., 22 di Anunoby, 13 di Achiuwa, 12 firmati da Boucher, 11 quello di VanVleet più 8 assist e 7 rimbalzi per la mini-star Raptors.

 

 

Totopaolo 2022/23, 12ª settimana

A cura di Paolo Motta.

Tra spadellate di lenticchie, dei gran pezzi di cotechino e qualche bottiglia di spumante di troppo, ecco scorrere le sfide di inizio 2023.

Nel dettaglio:

Partita 38 – domenica 01 Gennaio ore 01.00 in casa contro Brooklyn (23-12);

Dieci vittorie di fila e undici successi nelle ultime dodici partite per i Nets che orma stanno girando “a tutto motore”.

Irving e Durant puntano alla testa della Eastern Conference.

Partita tosta ma Nets troppo in forma.

L in arrivo, 2.

Partita 39 – martedi 03 Gennaio ore 01.00 in casa contro LA Lakers (15-21);

Con Davis infortunato, LBJ tira la carretta mettendo a referto a 38 anni (!) una media di 31.3 punti 8 assist e 7.3 rimbalzi solo nell’ultima settimana.

Schroder e T. Bryant sparring partners che non ti aspetti.

Partita da vincere. 1.

Partita 40 – giovedì 05 Gennaio ore 01.00 in casa contro Memphis (21-13);

Memphis ormai squadra consacrata, veleggia tra le prime posizioni ad Ovest.

Morant, JJJ e compagnia cantante sono il futuro della Lega.

Altra partita tosta della settimana e altra L in arrivo, 2.

Partita 41 – sabato 07 Gennaio ore 02.00 fuori casa contro Milwaukee (23-12);

Altra sfida contro una corazzata della Lega, e questa volta è il turno dei Bucks di Antetokounmpo che ne ha messi “solo” 44 e 45 nella settimana natalizia (alla faccia del panettone o pandoro).

Oltre al greco si aggiunge anche Brook Lopez che come al solito ci farà penare come la dieta dopo la Befana.

L insindacabile, 1.

Il pronostico della settimana: 1-3.

Casa Hornets EP 36

Torna Casa Hornets, il blog del nostro Filippo Barresi. Ecco di cosa tratterà l’episodio n°36

Ritorniamo a parlare di Charlotte Hornets facendo il punto delle prime 36 partite interrogandoci sulla mole degli infortuni e sullo stato di forma degli Hornets. Quale sarà la direzione della squadra?

Game 36: Charlotte Hornets Vs Oklahoma City Thunder 121-113

LaMelo Ball va a canestro, sullo sfondo la positiva novità Mark Williams e in angolo la spalla Terry Rozier.

Dopo la lunga serie da trasferta (sei) a Ovest, gli Hornets speravano di ritrovare la vittoria casalinga contro una squadra giovane e inesperta.

In frontcourt i Thunder schieravano al coppia Williams, Jalen in PF e Jaylin come C mentre Charlotte in panchina teneva di scorta il pilota di riserva della scuderia, Mark.

I primi a marcare erano proprio i Calabroni, complice un avvio un po’ timido di alcuni inesperti Thunder, la squadra di Clifford arrivava sino al 7-0 con una bella alzata di Rozier per l’alley-oop di P.J. Washington.

Per i Thunder la fortuna era avere un arrembante Mann che quasi sulla sirena metteva il punto esclamativo con una plastica e super atletica schiacciata ad una mano.

Gli Hornets facevano entrare Mark Williams che si rivelava subito un fattore ma nonostante Charlotte macinasse gioco e comandasse da tutta la partita, proprio Mark finiva sul finire del primo tempo per mancare 2 liberi e Muscala chiudeva il quarto colpendo dall’angolo per portare in vantaggio i Thunder 57-60.

Charlotte si riportava avanti quando P.J. Washington in area segnava due punti nonostante il n° 6 Thunder, Williams, spingesse Plumlee addosso all’ala di Charlotte.

Nonostante Mason mancasse il FT addizionale, i Calabroni rimanevano avanti 79-77.

Nell’ultima frazione Charlotte tentava di scappare a 10:50 con la tripla di McDaniels per il 92-86 e a 10:02 un turnaround fade-away a una mano di Williams oltre ad impressionare serviva per ottenere il +8 (94-86).

Oklahoma City non ci stava e con l’ex draftato Gilgeos-Alexander colpiva a 4:27, un appoggio che valeva il 103 pari e metteva pepe o sale, scegliete voi, sulla coda della partita.

Gli Hornets speziavano i commenti di Curry con un floater di Ball, un open 3 di P.J. Washington a 3:39 prima che lo stesso P.J. stoppasse Jaylin Williams e Rozier a 2:38 infilasse due liberi che anticipavano il tap-in di Plumlee a 1:38.

Il parziale da 9-0 non scoraggiava la squadra in divisa bianca che segnava due punti con Giddey e tre con Dort per il 112-108 ma Ball segnava da tre punti e forniva l’assist a Rozier finendo vicino a una tripla doppia.

Dort a :31.5 con un two and one cercava di mettere paura a Charlotte (117-111) ma nel finale gli Hornets controllavano agilmente portando a casa un sorriso per se stessi ed i fan.

Riguardo ai dati, LaMelo Ball ha messo a segno 27 punti, 10 rimbalzi e 9 assist sfiorando la tripla doppia e dando una spinta agli Hornets per prendere il vantaggio finale, ancora una volta è lui l’uomo più pericoloso di Charlotte ma finalmente come spalla si è affiancato P.J. Washington che ha aggiunto 25 punti con un 10/13 dal campo, in più è arrivata la sorprendente doppia doppia di Mark Williams che ha aggiunto peso sotto le plance con 17 punti e 13 rimbalzi (ovviamente record in carriera per un rookie che ha sempre visto il parquet con il binocolo).

“È stato fantastico”, ha detto Williams, che ha chiuso con un 7/7 dal campo.

” Sto giocando con i miei punti di forza: correre sul pavimento, impostare schermi e proteggere il cerchio, andare a rimbalzo… sto solo facendo tutte le cose vincenti e cercando di dare un piccolo impulso alla squadra.”

L’allenatore degli Hornets Steve Clifford ha scelto di lanciare Williams come centro di riserva scalando Nick Richards come terza opzione.

“Questo significa molto e voglio dimostrare che è stata la decisione giusta”, ha detto Williams.

”Ha il background di base per essere un giocatore NBA molto efficace: protegge il cerchio, è intelligente, è bravo con le coperture. Deve lavorare sulla sua proiezione ed il rotolamento” ha detto Clifford che ha anche aggiunto che potrebbe essere una solida opzione come partner per Ball, Hayward e Rozier ma anche se ha mostrato di cosa è capace, adesso vuole vedere se saprà ripetersi.

“In questo campionato devi farlo tre o quattro volte a settimana e devi farlo contro diversi tipi di giocatori e diversi tipi di coperture”, ha detto Clifford.

Mason Plumlee ha aggiunto 14 punti e 9 rimbalzi per gli Hornets.

“Sto solo prendendo quello che mi dà la difesa”, ha detto Ball, che ha finito con un 5/10 da 3 punti

Shai Gilgeous-Alexander aveva 28 punti per Oklahoma City mentre Luguentz Dort ne ha aggiunti 22 e Josh Giddey ha segnato 21 punti acquisendo 10 rimbalzi oltre a un Mann da 17 punti from the bench.

Gli Hornets però hanno vinto nel pitturato 66-56 e l’allenatore dei Thunder Mike Daigneault ha detto: ”Molto del motivo per cui abbiamo avuto un certo successo ultimamente, soprattutto in difesa, è dovuto alla nostra capacità di proteggere la vernice e di certo stasera non l’abbiamo fatto abbastanza bene.”

Gli Hornets hanno tirato con il 54,8% dal campo mentre Kelly Oubre Jr. ha provato a tornare disponibile con delle protezioni per le dita della mano sinistra ma su un tentativo di salvataggi, in allungo è caduto sul parquet peggiorando la sua situazione ed è dovuto uscire dopo 14 minuti di gioco.

Game 33: Charlotte Hornets @ Los Angeles Lakers 134-130

Hayward e il canestro vincente in goaltending a Los Angeles.

In una partita dal sapore di playground o da videogame livello “easy”con difese non propriamente rocciose (vedi anche l’assenza di Anthony Davis per i padroni di casa), gli Hornets andavano a giocarsela dopo essere stati surclassati dai Clippers su un campo tutto esaurito (per LAL non accadeva dal 6 novembre).

Charlotte finiva ancora sotto il primo quarto ma a breve distanza per poter ricucire il divario (4 punti, 27-31) e lo faceva subito partendo forte nella seconda frazione: tripla di Ball, two and one di Oubre Jr. prima e Richards poi, un 9-0 che ribaltava il risultato.

Dopo un canestro LAL, Oubre metteva dentro due punti e sulla rimessa McDaniels scippava subito il pallone realizzando facilmente a 9:03, sorprendendo anche le telecamere.

Il coach dei Lakers, Ham, andava in time-out immediatamente e LAL riusciva a ridurre lo scarto a due punti con una tripla di Schröder più tardi per riavvicinarsi nell’elastico sfruttando il momento emozionale tra Reaves ed il pubblico che completava una giocata da 4 punti.

Gli Hornets rimanevano sempre avanti sino all’1/2 di Westbrook dalla lunetta per il 60-60 per poi andare sotto con altri due punti dello stesso Russ (62-64), Maledon però scavalcava da tripla segnando in totale 5 punti finali per gli Hornets che valevano l’equilibrio perfetto (67-67) all’intervallo.

La tripla rimbalzante di Hayward e quella di Rozier in avvio di ripresa facevano riprendere il feeling con la vittoria degli Hornets che colpivano nuovamente con Rozier e LaMelo da oltre l’arco.

Lo scarto arrivava a 16 punti a 6:19 quando Rozier si esaltava nuovamente infilando un altro dardo nel bersaglio (88-72).

Rimanevano 10 punti di vantaggio alla squadra del North Carolina (97-87) a fine quarto grazie ad un appoggio del n°3 teal.

McDaniels rubava un pallone e chiudeva in alley-oop servito da Ball mentre in difesa Richards bloccava il numero 31 LAL ma ricadeva male girando la caviglia destra.

Il giamaicano doveva uscire ma a 9:24 era Oubre Jr. a valorizzare la bench, tiro da tre perfetto su un doppio mancato intervento di James (106-94).

Partiva un altro elastico con i Lakers a tornare nel finale ogni tanto ad un possesso singolo da tre punti ma delle difese non impenetrabili procrastinavano il finale emozionante.

P.J. Washington rollava sull’assist di Ball andando a schiacciare ad una mano resistendo al corpo di Lonnie Walker: 117-111.

Altra runner dunk di P.J. Washington seguita dauna tripla di Rozier dal corner destro: 124-116 e il deep 3 di Ball a 1.33 per Charlotte valevano il 129-123.

James (34 punti totali) nel finale metteva lo zampino (tra assist e punti) su 11 punti Lakers pareggiando anche a 42 secondi dalla fine a quota 130.

Il disastro sembrava materializzarsi quando Ball commetteva un TO e la transizione dei Lakers sembrava poter essere vincente ma si autosmaterializzava con una incredibile palla persa a pochi passi dal canestro per confusione nonostante la superiorità numerica così finiva che Hayward riuscisse ad agguantare un rimbalzo offensivo e a far toccare al vetro la palla prima che James riuscisse a respingerla a 6 secondi dalla fine: 132-130.

Sulla rimessa Lakers, James perdeva una scarpa in corsa ma in torsione serviva Schroeder che liberissimo nell’angolo sinistro graziava gli Hornets fallendo la tripla del sorpasso/vittoria.

A 4 decimi P.J. Washington puntellava la sua prestazione infilando i due liberi del 134-130 finale facendo respirare i Calabroni e regalando un buon Natale ai fan.

P.J. Washington ha segnato 24 punti mentre LaMelo Ball ne ha messi 23 punti come Terry Rozier. Austin Reaves ha segnato 20 punti e Russell Westbrook ne ha messi 17 per Los Angeles che ha trovato in Thomas Bryant (sostituto di A. Davis) altri 8 punti e 13 rimbalzi prima di lasciare il campo con 3:16 da giocare tenendosi la spalla destra dopo una mannaiata di Plumlee non rilevata anche se dall’altra parte ci sono state discrasie su chiamate simili non rilevate ma dell’arbitraggio a parte qualche solito errore non ci si può lamentare.

Per LaMelo Ball altra prestazione sopra le righe ottenuta nella “ua” Los Angeles.

Tra i fattori che più hanno aiutato Charlotte, a parte il 5-1 anomalo nelle stoppate, l’11-5 nelle rubate con un 29-10 finale nei fast break (sul 73-67 i punti da TO erano 20-2…) ma anche il 62-50 tracciato dai punti in area pitturata ha inciso.

Non è servito a LAL il 38-53 prodotto dalla propria panchina né il 39,0% di Charlotte contro il 43,2% da tre punti del team Ham.

Nota a Margine che mi piace poco:

Il free agent Miles Bridges ha assistito alla partita a bordo campo e pare che gli Hornets stiano cercando un nuovo accordo con Miles che dovrebbe comunque scontare una lunga sospensione una volta rifirmato da un team.

Che sia strategica a favore di Miles per riabilitarlo al gioco o gli Hornets credano in lui anche perché potrebbe essere più comodo riaffidarsi a lui, è bene sappiano che la testa del giocatore non pare essere cambiata.

Senza essere moralisti perché merita di riabilitarsi, Miles dovrebbe rendersi conto della gravità di ciò che ha fatto alla sua compagna e ai figli in primis e tornare a comportarsi seriamente dopo un’estate assurda che sta ancora penalizzando pesantemente tutto l’ambiente purple & teal.

“Sì, non commenteremo questo in questo momento”, ha detto Clifford quando gli è stato chiesto prima della partita una doxa su Miles.

Game 32: Charlotte Hornets @ Los Angeles Clippers 105-126

P.J. Washington, 13 punti per lui a fine match.

Dopo la brillante vittoria a Sacramento, i criptici Hornets, meno rimaneggiati del solito (avendo recuperato ball e Hayward) andavano a testare la loro solidità a Los Angeles, sponda Clippers alla Crypto Arena.

I Velieri furono la prima squadra battuta da Charlotte e per anni il trend è stato decisamente a favore del team del North Carolina ma da diversi anni ormai la rotta si è invertita e i Clippers sono un incubo per Charlotte che si trova anche a dover affrontare ogni volta un ex, un ex giocatore di basket quando giocava per Charlotte ma che ha il dente avvelenato evidentemente con l’ambiente poiché ogni volta sforna prestazioni fuori dalla sua portata media.

I Clippers, dopo aver ritrovato le proprie due star contro gli Hornets in quel di Charlotte, completavano il roster con Powell ieri notte e se George ha segnato 22 punti, Nicolas Batum ne ha aggiunti 21 (ben 4 le triple nel terzo quarto quando gli Hornets hanno avuto il loro miglior momento).

La partita è stata inesistente poiché dopo il 6-5 firmato Oubre Jr. a 10:12, i Clippers sono passati dal’8-12 all’8-21 a 5:09 con un two and one su arresto e tiro di George a contatto (onestissimo) con Oubre Jr..

Un Oubre Jr. che è partito in quintetto nuovamente per l’assenza di Rozier ma a parte qualche pallone toccato l’1/9 al tiro in partenza non ha aiutato Charlotte a rimanere in partita.

Sull’alley-oop di George per Leonard (10-25 a 4:05) Clifford ha chiamato un time-out ma senza successo poiché il divario è andato progressivamente ad aggravarsi e gli Hornets hanno chiuso 19-37 il primo tempo con Oubre Jr. che a 1:12 ha preso un tecnico insieme a Mann dei Clippers per una parola di troppo e presa in giro del primo e spinta del secondo.

Charlotte, forse un po’ nervosa ha chiuso 40-71 all’intervallo e la partita era praticamente finita sebbene nel terzo quarto a fil di sirena McDaniels indovinasse un runner da tre punti per un 74-90 che portava Charlotte nell’ultimo quarto ad arrivare anche a -14 ma di lì non si scendeva più.

Con i Clippers che hanno tirato il 50,6% dal campo e hanno tenuto gli Hornets al 40,2% non è stato difficile vincere la partita per i padroni di casa nonostante coach Lue che si lamentasse delle 27 palle perse della sua squadra che hanno portato agli Hornets 33 punti.

Ma Los Angeles aveva già chiuso con un 24/46 a fine primo tempo contro il misero 12/45 dal campo di Charlotte e a fine gara sono stati ben 23 i canestri da 3 punti dei nostri avversari che hanno mostrato per l’ennesima volta come sia fallibile l’organizzazione difensiva, la tenuta individuale e come sia stata poca l’attenzione al perimetro, pericolo molto preventivabile contro i californiani…

Per LaMelo Ball, di ritorno a casa (da Chino Hills) è arrivata la sua prima tripla doppia della stagione.

Ball ha chiuso con 25 punti, 11 rimbalzi e 12 assist ma dal mio punto di vista molti canestri sono arrivati quando la partita aveva poco da dire anche se un paio di lampi di talento li ha regalati.

“Loro hanno così tanta abilità che sei sempre un passo indietro”, ha detto l’allenatore degli Hornets Steve Clifford a proposito dell’attacco di Los Angeles.

Alla fine per i fan degli Hornets è arrivata l’ennesima delusione dal parquet dei Clippers e in maniera precoce in una partita mai davvero giocata.

Sarebbe tempo che il proprietario degli Hornets mettesse in campo le proprie migliori energie per evitare partite e stagioni come questa, in estate sono sorti problemi, sono state fatte scelte e sfortuna a parte non è stato fatto nulla e mentre Batum gongola, MJ, evidentemente non troppo toccato o così competitivo come quando giocava probabilmente spera di recuperare al prossimo Draft l’asso francese, più di lì non si va e chissà se contro i gialloviola vedremo una versione meno ectoplasmatica degli Hornets o sarà l’ennesima partita del lungo countdown di Charlotte.

Game 31: Charlotte Hornets @ Sacramento Kings 125-119

LaMelo Ball sta risollevando Charlotte dal basso livello di gioco riscontrato in sua assenza. Per lui doppia doppia da 23 punti e 12 assist quando nel primo tempo i punti realizzati (limitato da problemi di falli) erano stati 3.

Charlotte, reduce da otto sconfitte consecutive si ancorava a Sacramento – parquet che negli ultimi anni ha regalato diverse emozioni e gioie ai Calabroni – per tornare a sorridere ma i Kings, quinti a Ovest prima della partita (scesi al sesto posto alla fine) non sembravano essere un osso così facile da sgranocchiare per la scalcinata squadra di Clifford, eppure, nonostante il 2-9 iniziale (tripla di Huerter a 10:27), i Calabroni (anche senza Rozier), ritrovati vari interpreti di qualità scaldavano i motori dando battaglia nel primo quarto.

Plumlee (subito due falli) e Ball erano limitati da problemi di falli ma nel primo caso l’ingresso di Richards dava sostanza ai lunghi Hornets che da lui trovavano immediatamente nella frazione 11 punti e 7 rimbalzi, uno dei principali artefici del vantaggio 39-30 ottenuto dopo 12 minuti.

Charlotte toccava anche il +10 a 8:39 (assist di Richards con jam di Oubre più FT da and one mancato come gli accadrà ancora più tardi) e il 46-36 scemava nel finale tanto che i Kings con Sabonis pareggiavano a 6:40 poi a 2:49 dall’intervallo lasciavano indietro gli imenotteri di 7 pt. Con un reverse layup firmato Fox.

Charlotte non ci stava e ribaltava lo svantaggio finendo sopra all’intervallo 66-63.

Uno scarto che si inflazionava rapidamente in avvio di ripresa con Ball e Plumlee abili ad aprire il promettente avvio confezionando nuovamente un +10 (79-69) che Ball arricchiva a 5:30 con una put-back dunk su tripla errata di McDaniels.

Questa volta la vittima non era Sabonis (in campo se ricordate con Indiana quando Ball esaltò alla stessa maniera il pubblico dello Spectrum Center) ma Mitchell, sorpreso dal volo a planare di Ball.

Sacramento non era doma e Mitchell si vendicava con la tripla dell’85-87 chiudendo il quarto avanti 91-92.

In una partita da saliscendi emozionali anche quelli di punteggio non mancavano, Ball apriva l’ultimo quarto con due triple inframezzato da 2 punti di Maledon e l’8-0 era servito.

Nemmeno per scherzo però era finita, Huerter a 4:44 mancava il pareggio sul 109 pari fallendo due liberi quindi Ball a 4:31 infilava il cesto dalla lunga andando poi a servire 32 secondi più tardi da metà campo Plumlee che in alley-oop portava sul 114-107 la partita.

Avrebbe potuto finire lì ma dopo un challenge vinto da Sacramento i Kings si rifacevano sotto sino al -3 (122-119) mentre Ball finiva fuori nell’ultimo minuto (a 34 secondi) per numero limite di falli.

Charlotte però riusciva a mantenere la calma e a portare a casa la partita con un ¾ di Maledon dalla lunetta nel finale per il 125-119.

Per quanto riguarda i singoli, LaMelo Ball ha segnato 16 dei suoi 23 punti nel quarto quarto e Kelly Oubre Jr. (tornato titolare) ne ha messi a segno 31.

Ball ha anche smistato 12 assist e catturato 5 rimbalzi.

“Ha un grande coraggio”, ha detto l’allenatore degli Hornets Steve Clifford a proposito di LaMelo. ”È fiducioso e vuole fortemente vincere. Non dovrai mai preoccuparti del suo spirito competitivo.’

Gordon Hayward ha aggiunto 19 punti, Mason Plumlee ha chiuso con 15 e Nick Richards ha segnato 14 pt. per Charlotte.

De’Aaron Fox ha segnato 37 punti per Sacramento mentre Domantas Sabonis ha fatto registrare un personale record stagionale da 28 punti con 23 rimbalzi e 7 assist (terza prestazione stagionale da 20 punti e 20 rimbalzi).

Sacramento ha chiuso con 17/31 (54,8%) dalla linea di tiro libero.

I Kings della stagione tirano con il 78,8%.

“Non abbiamo perso perché non abbiamo realizzato tiri liberi”, ha detto il coach dei Kings, Brown. ”Ovviamente se avessimo segnato i tiri liberi avremmo rubato la partita ma per come abbiamo giocato non meritavamo di vincere”.

Rimbalzi, 56-42 (11 di Richards) altro fattore decisivo per Charlotte come lo strano 7-2 nelle stoppate (3 di Plumlee e 2 di McDaniels) che dice come gli Hornets intorno all’anello, nonostante le carenze personali abbiano tentato di difendere, anche Richards nonostante qualche interferenza e goaltending contro ha dato fastidio diverse volte.

24-6 nelle 2nd chance, 72-58 nel pitturato, meglio al tiro e avversari tenuti sotto il 50,0%, servirà questa versione di Charlotte, con più fiducia e più attenzione anche sul perimetro per andare a sfatare il tabù Clippers, prossima tappa dei Calabroni in settimana.

https://www.youtube.com/watch?v=0RFt720xtGU

Game 30: Charlotte Hornets @ Denver Nuggets 115-119

Gordon Hayward alla seconda uscita dopo l’infortunio alla spalla ha chiuso con 15 punti e 10 rimbalzi.

Charlotte affrontava la prima delle sei trasferte previste ad Ovest cominciando subito dalle alte vette di Denver contro una squadra clutch nel crunch time ma il difficile per gli Hornets di quest’annata è semplicemente rimanere in partita.

Eppure, gli Hornets, recuperati Ball, Hayward e anche P.J. Washington out per motivi personali nell’ultima uscita, sembravano essere un’altra squadra – più concentrata e solida – a inizio game.

Vero era che l’attacco di Denver rimaneva freddo ma la difesa di Charlotte faceva la sua parte tanto da tenere basso il punteggio per tutto il primo quarto e quando Denver passava avanti 17-20 entrava McDaniels che con due triple e buona difesa scavalcava le Pepite iniziando un parziale da 13-0 a cavallo tra i due quarti che lanciava Charlotte sul 30-20 (tripla di Hayward per il trentesimo punto).

Nonostante un alley-oop di Kai Jones con fallo di Caldwell-Pope (azione da tre punti) e una schiacciata di Oubre Jr., lentamente i Nuggets si riprendevano sfruttando tiri sbagliati di Charlotte, sulle transizioni i fast break dei locali diventavano inarrestabili per la difesa di Clifford, il quale si trovava sotto a due minuti dall’intervallo.

Il divario era però nettamente colmabile, solo tre punti separavano le squadre (52-55) ma in avvio di ripresa non rientrava Rozier per via di una contusione all’anca occorsagli durante il secondo quarto quando su un generoso tentativo di salvare la palla in tuffo sembrava si fosse stirato un muscolo della gamba.

Rimasto momentaneamente sul parquet doveva dare forfait nel secondo tempo così Bruce Brown si scatenava segnando il 59-70 a 8:40.

Il finale di quarto era 80-94 ma si toccava anche il -16 con Caldwell-Pope e Jokic a dar man forte alla squadra di Malone.

Gli Hornets sfruttavano la differenza abissale nel non avere Jokic contro a inizio ultima frazione (plus minus da +23 Nuggets con lo slavo in campo, -15 con lui fuori in serata fino a quel momento) rientrando parzialmente e nonostante due triple del serbo Charlotte giungeva a -3 sbagliando l’aggancio dall’angolo sinistro con P.J. Washington.

Sull’altro fronte Jokic non perdonava servendo Gordon e segnando in uno contro uno con alzatina dopo uno spin sul posto per prender distanza.

104-111 a 1:57 dalla fine

Charlotte approfittava di due errori di Murray e uno di Jokic dalla lunetta (3/6 complessivo nel frangente) per avvicinarsi nel FT game finale giungendo a :13.5 dalla fine sul -2 con la schiacciata di P.J. Washington ma Jokic realizzava due FT e la palla data da Gordon Hayward in angolo a P.J. Washington sfuggiva dalle mani del numero 25 a circa sei secondi dalla fine consegnando la vittoria alla squadra di M. Malone che beneficiava della tripla doppia del solito Jokic che con 40 punti, 27 rimbalzi e 10 assist andava in tripla doppia facendo la differenza.

A livello statistico Wilt Chamberlain è l’unico altro giocatore con almeno 40 punti, 27 rimbalzi e 10 assist in una partita NBA.

Jokic grazie ai suoi rimbalzi e passaggi ha aiutato i Nuggets ad accendere il gioco di transizione.

Nikola ha detto di essersi trovato semplicemente nel posto giusto spesso, non costretto a inseguire i rimbalzi, a causa della buona difesa dei propri compagni.

Caldwell-Pope ha aggiunto 20 punti e Aaron Gordon ne ha realizzati 19.

Gli Hornets – sempre più sul fondo ma con qualche speranza in più di ricominciate a ottenere qualche vittoria visti i rientri in squadra – sono all’ottava sconfitta consecutiva nonostante un’altra buona prestazione di LaMelo Ball che ha chiuso con 31 punti.

Kelly Oubre Jr. ha aggiunto 16 punti (due brutte difese in un tratto di partita che sono costate qualche punto, compensate un po’ da una steal nel finale con jam) e Gordon Hayward – il quale sembrerebbe entrare più in forma anche se non è ancora lui – ne ha collezionati 15.

Charlotte nell’ultima partita era andata bene a livello di rimbalzi e assist ma Jokic ha contribuito ai rispettivi 48-55 e 26-33 che hanno fatto alla fine la differenza.

Game 29: Charlotte Hornets Vs Atlanta Hawks 106-125

Altri 27 punti per Ball che non frena però la discesa agli inferi di Charlotte che ha ritrovato anche Hayward (9 punti).

Gli Hornets tentavano nella notte di risalire dall’ultimo posto della intera NBA dopo aver perso sei partite consecutive.

Per Charlotte che ritrovava Gordon Hayward dopo la rottura della spalla (anche se nella notte per motivazioni personali perdeva P.J. Washington), cercare di battere una Atlanta senza Clint Capela (stiramento al polpaccio), John Collins (distorsione alla caviglia) e Dejounte Murray (distorsione alla caviglia) era d’obbligo ma dopo il 3-0 iniziale e il discorso di Clifford alla squadra sul fatto di volere più difesa, le cose hanno iniziato a girare male in maniera vorticosa, ben oltre il previsto con alcuni colpi di classe (vedi la tripla di Young volante su Plumlee) o precisione di uno scatenato Bogdanovic (28 pt. (7/10 da fuori).

“Ho detto ai nostri ragazzi dopo il primo timeout che sembravamo una squadra diversa rispetto all’altra sera”, ha detto Clifford. ” ma il modo in cui (gli Hawks) hanno giocato stasera, avrebbe fatto sì che avrebbero potuto battere la maggior parte delle squadre (NBA)”.

Per i Falchi 50 punti in 16 minuti che gli hanno consentito di raggiungere il +24 con il 63% dal campo nel primo tempo.

Ancora una volta l’ampia differenza di percentuali al tiro tra le due squadre (i nostri avversari di turno e Charlotte) ha fatto la differenza nonostante la squadra della North Carolina abbia avuto molte statistiche equilibrate (26-25 negli assist, 43-41 a rimbalzo) o nettamente a favore (46-34 nel pitturato, 21-8 nelle 2nd chance o 8-3 nelle rubate) ma si è finito il primo tempo con un pesante 59-75 all’intervallo che ha condizionato la gara nonostante a inizio ripresa Charlotte partisse con una steal coast to coast di McDaniels chiusa in schiacciata che produceva entusiasmo.

Gli Hornets scaraventavano un inaspettato parziale di 16-2 (tanti TO di Atlanta in questa fase) che aiutava i Calabroni a giungere anche sino al -2 (75-77) ma i colpi di Bogdanovic e soci davano una minima distanza di sicurezza alla squadra della Georgia che vedeva anche Clifford prendere un tecnico per proteste ed Oubre Jr. aggiungersi per aver mandato un bacio ironico alla panchina Hawks (fallito il secondo FT) dopo aver realizzato una tripla.

Charlotte rimaneva in partita sino a inizio ultimo quarto quando ancora una volta, nonostante gli interpreti, smetteva di segnare così le triple degli ospiti più qualche azione al limite (clamoroso un canestro volante ai ’24) decideva la partita molto anzitempo relegando i nero-menta-oro all’ultimo posto NBA, beffati anche dall’ex non troppo rimpianto Frank Kaminsky (12 punti dalla panchina con qualche assist di pregio).

Lo sforzo fisico e mentale fatto nel terzo quarto, sostenuto dall’entusiasmo del pubblico si è quindi raffreddato ancora una volta sul più bello, una nuova delusione che si aggiunge alle tante altre recenti.

Se per gli Hawks, Young ha realizzato 31 punti, alla seconda uscita consecutiva per Charlotte, LaMelo Ball (anche lui un fallo tecnico contro preso) ha chiuso con 27 punti e Nick Richards ha aggiunto 13 punti e 11 rimbalzi per Charlotte però dopo nove partite consecutive Kelly Oubre Jr. (partito per la prima volta nell’anno dalla panchina) e Terry Rozier dono stati tenuti sotto i 20 punti (erano riusciti a segnarne 20 o più a testa nelle ultime 9 uscite)

Oubre Jr. ha chiuso con 16 punti e Rozier a 10, 9 per Hayward (3/9) alla prima uscita dopo l’infortunio.

Gli Hornets sono attesi ora da una probante serie di sei trasferte ad Ovest che vedranno gli Hornets rimanere sulla parte della West Coast anche dopo Natale e anche Hayward ha sottolineato l’esigenza di rimanere uniti e giocare meglio in difesa anche perché per questi Hornets, queste trasferte sembrano proibitive.