Game 28: Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons 134-141 (OT)

Il rientro di un LaMelo Ball non al 100% ma già ampiamente sul pezzo non è servito a portare a casa la vittoria ma il n°1 dei Calabroni ha già migliorato il gioco di squadra, gli assist complessivi sono slaiti leggermente rispetto le ultime uscite (21) e 11 sono state dime di LaMelo.

Gli Charlotte Hornets non muovono né classifica né entusiasmi dopo l’ennesima sconfitta ottenuta in un altro maledetto supplementare ma innescano una piccola speranza di uscire dal tunnel chiamata LaMelo.

Gli Hornets, dopo essersi trovati ad accumulare qualche punto di svantaggio ad ogni quarto hanno vissuto un finale di terzo quarto tremendo che ha rischiato di chiudere anzitempo il match ma l’ingresso di Ball in avvio di ultima frazione ha illuminato il gioco e le triple infilate da Charlotte (Oubre, poi 2 in a row di Ball e un canestro da due di Kelly hanno portato il match sul 108-110) hanno rimesso in piedi un match che era sembrato poter anche cadere dalla parte dei padroni di casa per inerzia (la tripla di McDaniels per il 111 pari dopo la brillante drive & kick di Ball confermava) ma Detroit ha trovato colpi e Hayes ha messo uno dei suoi 3 big shot pareggiando la tripla di Rozier e nel finale quando Bogdanovic si è preso un pull-up contro Oubre Jr. andando corto, con poco più di un secondo sul cronometro e una rimessa da effettuare, Rozier, in taglio e fuga verso l’angolo destro ha rilasciato un turnaround che ha sbattuto sul secondo ferro per rimbalzare sul primo interno ed uscire.

Il presagio oscuro si materializzava leggermente prima dei due tentativi finali però, quando nella confusione Duren si trovava palla in mano e Ball da dietro andava a commetter fallo, gli Hornets a :29.6 dalla fine si trovavano sotto di due pt. e senza Ball, out per falli nonostante poi Plumlee (18 rimbalzi) al secondo tap-in impattasse il game sul 127 pari.

Nell’OT era evidente come anche un giocatore sembrato super clutch come Rozier fosse rimasto orfano di un player fondamentale come Ball nello spostare l’attenzione e nel muovere soprattutto palla (23 punti e 11 assist), riuscendo a creare quel vantaggio fondamentale per i compagni.

Terry nel finale, dopo le triple di Burks e ancora Hayes, ha provato 4 volte a segnare (2 le entrate stoppate) ma non è mai riuscito a trovare il varco giusto e gli Hornets sono caduti mestamente in un altro supplementare.

I Pistoni hanno trovato la serata record di Alec Burks con 27 punti dalla panchina, Killian Hayes ne ha aggiunti 25, Bojan Bogdanovic ha segnato 24 punti e Isaiah Stewart ha chiuso con 19 punti e 11 rimbalzi per Detroit (8-22).

Charlotte paga ancora la scarsa difesa con Detroit oltre il 51,0 (51,6%)% complessivo dal campo e 18 tiri da tre punti infilati, il proprio tiro da tre non sempre efficace vanificando un 7-0 nelle steal e un 5-15 nei TO.

E’ evidente come Charlotte non possa fare a meno di Martin, Hayward, Smith jr. e nessuno abbia sostituito Bridges, lo scontro tra panchine – 33-53 – ha dato un vantaggio decisivo alla formazione di coach Casey.

28 punti di Oubre Jr., 25 di Rozier e 21 di McDaniels non sono bastati così.

Ad inizio partita Charlotte ha onorato l’ex allenatore Paul Silas, morto sabato, con un momento di silenzio e un video tributo.

La squadra indossa una toppa commemorativa ”Silas” sulla manica sinistra dei suoi pullover per il resto della stagione.

Silas ha trascorso otto stagioni con gli Hornets in due diversi periodi con il franchise.

È terzo nella storia del club per partite allenate (401), partite vinte (193) e percentuale di vittorie (.481), un successo considerando che ha anche allenato nell’era Bobcats ed è il leader di tutti i tempi in ciascuna di queste tre categorie per le partite di playoff con un record complessivo di 11-12.

Game 27: Charlotte Hornets @ Philadelphia 76ers 113-131

Jalen McDaniels, molto attivo con 15 punti, 5 rimbalzi, 3 assist, 3 rubate ma alla fine una prestazione – negativa – dal mio punto di vista, 5 falli, 3 TO e una difesa che non mi convince.

Gli Charlotte Hornets lasciano come da trito e ritrito copione la vittoria ai Philadelphia 76ers trascinati da 53 punti e 11 rimbalzi di Joel Embiid.

Dopo un breve momento di silenzio, dedica allo scomparso ex coach di Charlotte Paul Silas, Charlotte – forse più motivata – è partita bene per circa 8/9 minuti mettendo in difficoltà gli avversari, sorpresi dalla rapidità, dalla mobilità, dalla decisione e dall’abilità degli interventi difensivi dello starting five di Clifford che, infatti, ha ottenuto un effimero e breve vantaggio (21-13) ridotto quasi interamente a fine quarto (21-20).

Gli Hornets, trascinati dalla verve di Kelly Oubre Jr. E Terry Rozier, 29 punti a testa alla fine, ancora una volta sopra i 20) cercavano di rimanere in partita ma Embiid pareggiava con una tripla (0-15 il parziale) e nella parte finale – ancora il centro di Phila – vanificava i buoni colpi degli Hornets con ben 3 two&1 consecutivi (15 dei suoi 28 punti del primo tempo sono stati realizzati in questa fase) ne due liberi mostrando come gli Hornets non abbiano voluto risolvere i problemi del centro nemmeno questa estate.

Con un Plumlee incapace di contenerlo, nemmeno Richards, quando è entrato, è andato molto meglio e la non attrezzata squadra di Clifford ha cercato di sopravvivere basandosi sulla rapidità e agilità dei suoi pochi buoni attaccanti.

Gli Hornets sono aprtiti nella ripresa sbagliando un facile canestro con McDaniels (diversi pasticci compresa una steal con transizione mangiata per un controllo troppo frenetico) e hanno subito un allontanamento decisivo.

Charlotte è ritornata sul bordo del divario in singola (oscillando spesso tra i 9 e gli 11 punti) cifra nonostante le triple incassate da Melton nel terzo quarto, un elastico sceso anche a 6 punti ma Philadelphia non ha mai sofferto riuscendo a chiudere la partita agilmente ancora una volta con Embiid che mostrava quante lacune vi fossero in generale nella difesa Hornets, mancante ci cm, kg, una tenuta uno contro uno migliore di quella attuale, esperienza nei nuovi che costringe a volte a flottare male e a lasciare spazi letali (anche Milton ringraziava dall’arco nell’ultimo quarto).

Festa per Phila con un Harden da 19 punti, 16 assist e 9 rimbalzi.

Tobias Harris ha segnato 17 punti e De’Anthony Melton ne ha aggiunti 12 per Philadelphia, che ha tirato il 55,4%… troppo, come il solito, concesso da Charlotte anche se fermare Embiid in modalità aggressiva non è stato possibile per Clifford.

Phila non ha giocato in maniera veloce ma piuttosto controllata sfruttando la propria tecnica una volta calata l’intensità degli uomini del North Carolina.

“Avevamo buone intenzioni stasera”, ha detto l’allenatore degli Hornets Steve Clifford. ”I primi sei o sette minuti di gioco, abbiamo avuto una buona difesa. La nostra difesa di transizione è stata un problema stasera e dobbiamo risolverla. Oltre a Joel, quella era la storia del primo tempo”.

Gli Hornets, nonostante questa volta oltre ai palloni rubati (12-6) uniscano una discreta percentuale dalla lunetta e vincano a rimbalzo 45-41 tanto da mettere a referto un clamoroso 27-5 nelle second chance, perdono la quinta partita consecutiva mentre nelle nebbie di Charlotte si perdono ormai LaMelo Ball (saltata la sua undicesima partita consecutiva), Dennis Smith Jr. (out per la nona volta nelle ultime 14 partite), Martin, Hayward e Mark Williams.

Game 26: Charlotte Hornets Vs New York Knicks 102-121

Una delle due stoppate di Kai Jones che ha chiuso con 4 pt. e altrettanti rimbalzi.

Prosegue l’annata da dimenticare di Charlotte, giunta alla quarta sconfitta consecutiva nonostante i soliti Oubre Jr. & Rozier ancora oltre i 20 punti e nonostante la squadra di Clifford potesse giocare sul parquet amico.

Una partita problematica iniziata sin da subito con difficoltà a rimbalzo difensive dove Robinson e ha giganteggiato consentendo a New York di avvantaggiarsi.

Charlotte ha stentato a rimanere al passo degli ospiti dopo essere stata in vantaggio 14-13 per mano di una tripla di McGowens.

La drive di RJ Barrett metteva a nudo anche i problemi difensivi intorno all’anello (Plumlee attivo in attacco ma meno presente come Richards in difesa), tuttavia Maledon e Kai Jones con una steal & dunk a fine primo quarto riuscivano a rammendare un po’ il divario: 20-22.

Una distanza che scompariva con una put-back dunk di Jones e diveniva vantaggio momentaneo e breve con Oubre Jr. da two and one in transizione (29-26) ma nella parte finale del primo tempo i Knicks avevano la meglio, Randle infilava una tripla (42-53) con Charlotte a ritoccare il -11 all’intervallo sino al -6.

Kelly apriva il secondo tempo festeggiando il suo compleanno con una tripla – cercando per lui di New Orleans, di unirsi alla festa della sua città natia in testa ad Ovest – ma il -3 (52-55) era un fuoco di paglia.

Schiacciata di Barrett e 4 punti di Brunson, l’elastico si allungava solamente, il parziale di 5-18 dell’ultima parte del terzo periodo inclinava definitivamente lo scafo degli Hornets che colavano a picco.

Ultimo quarto inutile, finale da 102-121.

La squadra di Thibodeau ha giocato in maniera aggressiva riuscendo a prendere il ritmo, gli Hornets, mano affamati, hanno patito a rimbalzo e in certe fasi hanno regalato (vedi il secondo quarto con 3 TO per falli lontani dalla palla) oltre un paio di decisioni invertite dagli arbitri a favore di New York.

“Ci hanno tatuato sul vetro”, ha detto l’allenatore degli Hornets Steve Clifford. ”Quanti rimbalzi otterrai parla anche del numero di tiri. … Eravamo meno 10 nei punti da seconda possibilità ed è schiacciante. Non so cosa fare con questo ad essere onesto con te. È la stessa cosa. Dobbiamo colpire, dobbiamo avere tutti lì dentro. Dobbiamo trovare un modo per ottenere più rimbalzi.”

Evidente anche la differenza nella maniera di gestir palla con le star e gli uomini d’esperienza Hornets out non si vede più il gioco d’inizio stagione ed i Knicks ne hanno approfittato, abili a smistar 25 assist contro i 16 degli Hornets i quali si sono accontentati spesso di prendere tiri da tre non aperti (6/26 il totale, passo indietro) o di attaccare uno contro uno trovando qualche canestro da 2nd chance ma anche qui New York ha avuto la meglio.

Difficile per Charlotte tenere Randle, giocatore polifunzionale che può colpire da diversa gittata, infatti, alla fine sono stati 33 i suoi punti seguito da Barrett con 26 ma altri 5 giocatori arancio-blu sono andati in doppia cifra: Grimes, Brunson, Quickley e Hartenstein con 11 pt. e McBride con 10.

Una partita abbastanza frustrante su tutta la linea con una squadra che senza i propri migliori elementi ha sempre pochissimo margine d’errore, nella notte ampiamente superato.

Game 25: Charlotte Hornets @ Brooklyn Nets 116-122

Nonostante Kelly Oubre Jr. (in foto, 28 punti per lui nella notte) sia salito per la sesta volta consecutiva oltre i 19 punti, Charlotte incassa la quarta sconfitta nelle ultime 6 partite.

Per gli Hornets attuali, a Brooklyn, andava in scena un’altra partita improbabile tanto che dopo gli unici due vantaggi da un punto nel primo quarto Brooklyn prendeva il largo salendo anche al massimo vantaggio, un +23 che non faceva prevedere un finale in bilico, invece, gli Hornets lentamente rientravano grazie all’attuale coppia di guardie Rozier (29 pt.) ed Oubre Jr. (28 pt.) e con un McDaniels a dare una mano offensivamente (un paio di brillanti incursioni nel finale) – con 19 pt – fino ad arrivare addirittura al -1 a 3:23, cortesia di Oubre Jr. che dalla sinistra con ottima rotazione rilasciava la sfera che passava la retina per il 112-113.

Gli Hornets mancavano l’aggancio proprio con lo stesso Kelly e Terry tentando due triple, il tiro da tre che in serata ha funzionato molto meglio dei recenti tentativi (41,7% Vs 38,7% di Brooklyn) ma la squadra di Clifford ha finito – come il solito – per non reggere complessivamente la mancanza di qualità e difesa nel crunch time.

Mason Plumlee ha mancato due liberi nel finale (3/8 per lui in serata) peggiorando la media di squadra, davvero un grosso problema quest’anno (28° posto con il 72,8%) mentre dall’altra parte Irving ha risolto senza grandi patemi sfruttando la cronica mancanza difensiva.

Una L stretta che fa male per la maniera con la quale è arrivata anche se non all’ultimo secondo come quella contro i Clippers, squadra che non si batte da 9 partite mentre i calabroni sono stati corsari un paio di volte a BKN lo scorso anno.

Charlotte nella notte ha ricevuto anche molto poco dalla panchina, Richards in meno di 10 minuti non ha catturato nemmeno un rimbalzo mentre più lampante è la difficoltà realizzativa dei rincalzi con un 15-35 nel confronto tra bench…

Nonostante il 66-46 a vantaggio nel pitturato, gli Hornets hanno accusato come nell’ultima partita, i colpi degli elementi di spicco del roster avversario: Irving (che ha dato il +4 nel finale) ne ha messi 33, Durant ha chiuso con 29 punti, Seth Curry in serata sì ha realizzato 20 pt. con 8/11 dal campo.

Come diceva Clifford in una recente intervista, gli Hornets pagano la mancanza dei giocatori out che probabilmente avrebbero consentito di vincere una manciata di partite in più ma per Charlotte, che francamente io quest’anno non avrei mai come squadra che ambisse ai PO, un ossimorico passo avanti verso il Draft benché qualche soddisfazione i fan vorrebbero togliersela giustamente.

Game 23: Charlotte Hornets Vs Milwaukee Bucks 96-105

P.J. Washington, ottima prestazione difensiva ma 0 punti con 0/13 al tiro…

I rimaneggiati Hornets perdono l’occasione di ottenere un poker di vittorie casalinghe consecutive affrontando dei Bucks con altrettante assenze pesanti, su tutte il più nobile degli Antetokounmpo, Jrue Holiday e Middleton.

I Bucks – però – rimediavano però con Bobby Portis capace di realizzare 20 punti, Jordan Nwora ne aggiungeva 17 e Brook Lopez più Jevon Carter ne hanno segnati 14 ciascuno per i Bucks.

Terry Rozier ha guidato gli Hornets con 26 punti.

Jalen McDaniels (difesa latente e discreto attacco) ne ha messi 21 e Kelly Oubre Jr. è salito a 20 con un Mason Plumlee a chiudere con 13 punti e 11 rimbalzi.

“Non possiamo vincere così”, ha detto Oubre Jr. a proposito delle 14 palle perse di Charlotte.

“Se stiamo girando la palla e l’altra squadra sta capitalizzando su quegli errori, questa è una ricetta per il disastro”.

Riguardo le giocate decisive nell’ultimo quarto – spesso problematico per Charlotte – McDaniels ha detto: “Abbiamo chiamato alcuni timeout e l’allenatore ci ha detto: ‘Stiamo giocando uno contro uno, dobbiamo tornare a muovere la palla, impostare i giochi’. ‘Mi sono sentito di prendere alcuni brutti tiri. Devi solo limitarli e lavorare solo sull’esecuzione.”

I Cervi si sono avvantaggiati dalla versatilità in attacco che Bobby Portis ha portato alla formazione short-handed di Milwaukee anche se Clifford non lo ha sottovalutato e la risposta dei centri è stata discreta ma l’ex Bulls sui cambi è stato in grado di colpire da diverse posizioni.

Altri fattori fondamentali – toccati sopra – sono stati la mancata coesione nel gioco di squadra con un gioco più individuale e disunito a tratti che ha avvantaggiato negli assist Milwaukee e un team che dopo la fantastica partenza di campionato con percentuali stratosferiche nel tiro da tre, ha abbassato drasticamente la media andando all’opposto, nella notte solo il 20,8% contro il 37,5%.

Anche il 16-33 nel confronto punti tra le panchine (un po’ tritata la nostra) è stato un fattore fondamentale.

P.J. Washington in attacco ha avuto una notte da incubo chiudendo con uno 0/13 che non ricordo a memoria di aver mai visto in casa Hornets, eppure ha giocato forse la sua miglior partita difensiva dal suo ingresso NBA.

Per Charlotte, anch’essa in back to back, una sconfitta che senza i propri uomini migliori (Ball ci ha provato nel prepartita/shootaround ad esserci) vale comunque per una posizione ipotetica migliore al Draft futuro ma la prossima avversaria sono i Clippers nemesi degli ultimi anni e i Calabroni saranno chiamati al riscatto allo Spectrum Center.

Game Recap

Dopo una buona partenza di ambo le squadre con Nwora a mettere in difficoltà difensive McDaniels e P.J. Washington che al contrario giocava una buonissima difesa (vedi stoppata su Carter), cominciava la sua serata maledetta al tiro che tuttavia era migliorato da Plumlee che prima segnava con un delizioso gancetto, poi a circa 6:09 lasciava di sasso il suo marcatore e di sale la panchina dei Bucks (osservare le facce) sorprendendola con un morbido quanto inusuale tiro dal mid range che, aiutato dal primo ferro sbatteva un paio di volte sul secondo prima di ricadere morbidamente dentro.

Oubre a 4:47 con una tripla dava agli Hornets l’unico vantaggio della partita che svaniva con 7 punti di Portis consecutivi.

Gli Hornets riuscivano a contrastare il vantaggio anche grazie e due canestri di Richards ma sulla sirena, appena oltre il segno del logo, Lopez pescava il jolly con una tripla contestata da Rozier: 24-30 dopo 12 minuti.

A 10:03 gli Hornets andavano sotto di 11 a causa di una tripla di Mamukelashvili e una transizione chiusa da Hill.

Nonostante gli Hornets accorciassero si arrivava sul -12 a 4:14 dopo due triple di Nwora su McDaniels: 35-47.

45-56 all’intervallo per un divario che Charlotte, mancando troppe occasioni, non riusciva a ridurre.

Dopo l’intervallo, McDaniels invertiva la rotta offensivamente segnando 8 punti consecutivi che trascinavano Charlotte sul -3 (53-56) poi a 8:03 Oubre Jr. con 2 FT mandava al minimo distacco Charlotte (55-56).

Gli Hornets però, colpiti dalle triple di Allen, Lopez e Carter finivano per riallontanarsi (59-67) non riuscendo ad avvicinarsi più realmente anche perché nel finale B. Lopez aggiungeva una stoppata (7 le finali) sul tentativo di schiacciata di McDaniels rallentando gli Hornets che a 3:18 con un canestro dello stesso Jalen arrivavano sull’89-95 ma non riuscivano a dare brividi finali reali ai propri tifosi.

Game 16: Charlotte Hornets Vs Indiana Pacers 113-125

LaMelo Ball finirà con 26 punti (10/17 dal campo, 5/8 da tre punt), 6 assist e 2 rubate ma anche fuori per infortunio pestando un piede ad un fan che gli costa un nuovo infortunio alla caviglia sinistra da valutare che Clifford si augura non essere grave.

Dopo la vittoria sui Magic gli Hornets tornavano a casa con un LaMelo Ball in più da poter schierare, il che rendeva più incerta una partita che vedeva favorita la squadra ospite.

Charlotte cercava di abbracciare qualcosa di speciale o raro (come ha tatuato su un polso LaMelo) che illuminasse la via in un’annata da tunnel senza uscita ma anche gli sforzi del fantasista Hornets sono andati persi.

Charlotte giocava un primo tempo pimpante, giocato quasi integralmente in maniera brillante che ha mantenuto in bilico a lungo il risultato in una punto a punto (27-27 alla fine del primo quarto) con un Plumlee sorprendente (vedi la stoppata a Hield) a guidare la difesa.

Nel secondo quarto P.J. Washington Jr. (altro elemento positivo di serata come Richards e il sempre più che discreto Maledon) inanellava tre triple che lanciavano i Calabroni e con il poker servito da Maledon si arrivava al +12 (55-43) a 5:01 dall’intervallo.

La tripla di Oubre (60-47) valeva il massimo vantaggio Charlotte che tuttavia subiva le ultime iniziative di Hield, capace di riportare a -3 i Battistrada (63-60).

Anche il terzo quarto rimaneva in bilico grazie alle magiche giocate di LaMelo che come il Mar Rosso faceva allargare la difesa dei Pacers per poi depistarla scaricando un pallone teso e liftato nell’angolo sinistro valorizzato dalla tripla di P.J. Washington a 6:14 o realizzava fuori equilibrio il 90-89 dalla lunga.

A 12 minuti dal termine la partita tornava in parità ma nell’ultimo quarto Charlotte sembrava andare in difficoltà contro la difesa ospite tuttavia il taglio in back-door di Rozier era perfetto per il bound pass verticale e millimetrico di Plumlee così gli Hornets agguantavano la parità a quota 102.

Nel finale la squadra si squagliava, difesa friabile ed attacco impastato con Ball a sedersi in panca per via di rotazioni particolari di Clifford.

Oltretutto LaMelo – cercando di salvare un pallone andava sopra il piede di un fan distorcendosi la caviglia.

Usciva subito dal campo sul 108-117 con i Pacers che portavano a casa agilmente la partita nonostante Charlotte (troppo lontana) provasse ad allungare il brodo dalla lunetta.

Charlotte è parsa una buona squadra per tre quarti per poi andare in difficoltà ancora una volta nel momento decisivo, si dimostra una squadra evanescente che sembra scomparire all’improvviso…

Troppo alte le percentuali concesse agli avversari (53,7%) a niente sono serviti i 44 rimbalzi contro i 34 del team Carlisle.

Nonostante il 19-10 nelle second chance il 12-12 nei fast break non avvantaggia Charlotte in una statistica nella quale spesso ha il sopravvento anche perché il 17-12 nei TO (alcuni in momenti cruciali) è un campanello d’allarme non più ignorabile che va registrato.

Il campo magnetico degli Hornets si spegne ed inverte la rotta in maniera più grave del previsto.

22 punti e 11 assist per Haliburton, 20 punti e 10 rimbalzi per Turner, 20 punti anche per Mathurin che precede Hield a 19.

26 punti per LaMelo Ball che sarà nuovamente da valutare a livello fisico (lo si è visto in queste partite a riposo in panchina cercare di far stretching per la caviglia), 24 per P.J. Washington, 17 punti e 13 rimbalzi per Oubre Jr. (a memoria non credo abbia mai catturato così tanti rimbalzi) mentre Plumlee è andato in doppia doppia con 12 punti e 10 rimbalzi.

Charlotte scivola sul 4-12 in classifica, un .250 in percentuale che vale il penultimo posto ad Est anticipando solamente i Pistons.

Game 14: Charlotte Hornets @ Miami Heat 115-132

LaMelo Ball (rientrante) contro Jimmy Butler.

Gli Charlotte Hornets ritrovavano finalmente per la prima volta in stagione (infortunatosi in preseason alla caviglia sx) il loro fantasista LaMelo Ball ma non la vittoria.

Sono ora 8, la più lunga attuale striscia perdente nella NBA, le sconfitte consecutive con una classifica che recita 3-11, adagiati sul fondale…

Dopo un buon primo tempo chiuso in rimonta avanti 59-57, gli Heat hanno avuto un’improvvisa impennata, un’espulsione di massa coronarica che ha arrostito la difesa di Charlotte.

Strus (super partita da 31 punti con 8/14 da 3) e soci hanno preso un vantaggio decisivo per passare l’ultimo quarto in tranquillità.

Gli Hornets hanno spesso rincorso ad elastico nel primo tempo trovandosi spesso sul -5 prima di passare avanti a :36.8 con un bound pass verticale per il perfetto taglio di Rozier premiato da and 1 (fallo di Butler).

Maledon nel pitturato alzava il cinquantanovesimo punto ma a inizio ripresa il movimento e la bravura nell’attaccare da parte della squadra di Spolestra si è intersecato con il momento no, istintivo e poco disciplinato della squadra allenata da Clifford che ha incassato 10 attacchi a segno nel terzo quarto prima di vedere un TO di Adebayo e un errore di Lowry sul 74-88.

Un quarto da 25-45 con gli Heat a 16/21 al tiro su 24 possessi (3 TO).

Charlotte ha iniziato l’ultimo quarto con un parziale d 7-0 tornando sul 91-102 ma la rimonta non ha avuto seguito.

Rimbalzi, second chance sono stati elementi di difficoltà anche se Plumlee, per quanto sia limitato, sta facendo meglio del solito.

In attacco i suoi punti di rottura realizzati con esperienza non sono affatto dispiaciuti.

Kelly Oubre. Jr. bene in attacco ma in difesa non sempre tiene, ancor meno Bouknight che almeno in attacco stavolta ha regalato 9 punti (4/6).

La coppia Butler/Vincent ha segnato 20 punti a testa mentre Ball, ancora in versione da carburare nonostante qualche sprazzo di giocata eccitante nel passaggio, ha chiuso con 15 punti ma con 6/17 dal campo ed un miserevole 1/9 al tiro da oltre l’arco (infilando l’ultimo).

Rozier con 22 punti, Oubre Jr. con 20 e Ricards con 15 pt. gli altri Calabroni in doppia cifra.

Per Charlotte il tentativo ad Orlando di rompere la serie nera nella notte di martedì italiana diventa fondamentale per restituire un minimo di entusiasmo all’ambiente.

Game 10: Charlotte Hornets Vs Brooklyn Nets 94-98

Articolo a cura di Igor F., si ringrazia Fabrizio Getuli per gli inserimenti foto-video.

P.J. Washington, 18 punti in serata compresa la tripla dell’ultimo vantaggio Hornets (92-91).

Nella partita dei grandi assenti (Irving per sospensione e Simmons dalla parte dei Nets, Ball, Martin e Hayward sul versante Hornets), rientrava Terry Rozier per cercare di dare una spinta casalinga a Charlotte che usciva sconfitta da tre incontri consecutivi.

Dopo l’apertura di Rozier (2-0) i Nets rispondevano con un fade-away di un ispirato Durant che chiuderà a 27 punti.

Brooklyn terminava avanti 21-30 il primo quarto e raggiungeva anche il +13, complice una distorsione alla caviglia sinistra di Dennis Smith Jr. che su un blocco cieco pestava un piede al bloccante (la sua uscita dava qualche problema), gli Hornets – sembrati affannati – in qualche maniera riuscivano ad accorciare il deficit fino a chiudere sul +1 a 12 minuti dal termine.

Il crazy game cominciava nell’ultimo quarto: con un parziale di 17-6, approfittando di un Durant a riposare in panchina, i Calabroni sono fuggiti sul +12 (Rozier due triple dalle diagonali opposte, two and one di Richards ad ancora T-Ro per un tecnico a Claxton) ma quando “Scary Terry” è andato a riposare ed è tornato Durant a 6:30 dal termine le Retine si sono fatte velocemente sotto cancellando lo svantaggio in doppia cifra.

La tripla dall’angolo destro dello specialista Joe Harris li ha portati sul -2, poi, un bad pass orizzontale del rientrante Rozier ha fatto sì che Thomas rubasse il pallone e andasse in lunetta (fallo di Oubre Jr. all’inseguimento).

A 2:39 dalla fine la partita si trovava in parità quindi ancora Thomas ha portato i Nets in vantaggio con una drive prima che P.J. Washington scacciasse la paura con una tripla per il 92-91 a circa un minuto dalla fine.

Durant ha poi tentato una tripla, corta, ma Plumlee, già lanciatosi in transizione, lo ha lasciato libero, il rimbalzo non è stato catturato da Charlotte e la palla restituita all’All-Star dei Nets è stata letale con la tripla del 92-94.

Fatali i blocchi nell’ultimo minuto; chiamata per irregolarità su quello di Plumlee in attacco, dall’altra parte, su una rimessa dal fondo, Durant usciva da uno stagger portato da Watanabe e Thomas, Oubre, sbilanciato inseguiva, P.J. Washington tentava di pararsi incontro al jumper dalla media baseline della stella dei Nets ma non c’era nulla da fare, +4 Brooklyn e partita chiusa perché la difesa ospite costringeva Rozier a tre veloci tentativi da tre errati (sul primo Mason accorciava con un reverse layup) e bastavano due FT in lunetta ai Nets (ancora con problemi ma meno in stato confusionale) per far scorrere i titoli di coda.

Per Charlotte probabilmente si è sentita nel finale la mancanza di un vero playmaker, con Ball e Smith out, Clifford non ha voluto inserire Maledon facendo portar palla a Rozier (25 punti) che ha però mostrato diversi limiti in questo fondamentale, persa a parte, scorre troppo tempo con palla in mano e finte di crossover non facendo sempre girare la squadra.

La sua è stata una buona partita ma nel finale, dopo le due ottime triple a bersaglio, è stato un minus.

P.J. Washington e Kelly Oubre Jr. hanno chiuso con 18 punti e qualche errore limabile in lunetta, fattore che in generale ha dato una mano agli ospiti a sfangarla…

Anche a rimbalzo in difesa, ancora una volta, si concede troppo e le squadre avversarie pasteggiano ampiamente come corvi…

La difesa ha giocato bene diverse parti dell’incontro ma si è squagliata nell’ultimo quarto e questo non è positivo…

Thomas per i Nets ha realizzato 21 punti e Nic Claxton 11 punti.

“Fa male”, ha detto Oubre Jr. sul fatto di aver perso un vantaggio di 12 punti a 6:30 dal termine, peggio di lui possono stare i fan degli Hornets (ieri 19.398 allo Spectrum Center) che hanno incassato la quarta sconfitta consecutiva vedendo il team in classifica andare sul 3-7, tredicesima posizione davanti solo a Pistons e Magic a Est.

N.B.: Il sistema di registrazione delle statistiche del campionato, Genius Stats, si è bloccato a metà del terzo quarto allo Spectrum Center e non è stato ripristinato per ore tanto che Durant ha detto ai giornalisti che avrebbe voluto avere un foglio delle statistiche.

Game 7: Charlotte Hornets Vs Sacramento Kings 108-115

Mason Plumlee in doppia doppia nella notte con 12 punti e 10 rimbalzi ma un -4 in +/-.

Gli Charlotte Hornets cercavano conferme dopo aver battuto i campioni in carica.

La ghiotta occasione arrivava subito, i Kings erano usciti sconfitti dall’Alveare nell’ultima manciata di occasioni nelle quali le squadre si erano incrociate.

Dopo un avvio nel quale il punteggio recitava: “Hayward-FT Kings 4-4” gli Hornets sembravano porer scappare piuttosto agilmente riuscendo a sporcare, recuperare ed intercettar molti palloni unendo una buona difesa nel pitturato.

In attacco Dennis Smith Jr. dava spettacolo culminando con un super atletico reverse layup volante in volo planato sotto il ferro.

I Kings si svegliavano ma Plumlee con uno spin più schiacciata, Oubre Jr. da tre ed ancora Plumlee (bravo a leggere la difesa mancante al ferro) passava esternamente il blocco di Hayward per riprodurre una seconda slam.

All’intervallo i Calabroni arrivavano lanciati sul 67-52 (60,6% dal campo per Charlotte e 21-10 negli assist con tutto il quintetto in doppia cifra), un +15 che parrebbe poter essere controllato da Charlotte, anche perché De’Aaron Fox si infortuna cercando di bloccare Richards, invece, Charlotte si incatrama in attacco continua a perdere banalmente palloni da sola e la difesa non regge più e Huerter sale in cattedra sul perimetro colpendo diverse volte da fuori.

Hayward è palesemente stanco come Dennis Smith Jr., a togliere le castagne dal fuoco, dopo l’inevitabile sorpasso Kings di DellaVedova a 3:43 (77-79).

Kings anche a +9, Bouknight mette un paio di pezze e i Re rimangono avanti di 4.

Ultimo quarto da Cliff-hanger, Oubre Jr. riporta avanti Charlotte con una tripla e P.J. Washington tine botta tra runner, floater e movimenti vicino al ferro.

Un parziale da 0-10 pro Kings sembrava dar il vantaggio decisivo ma gli Hornets tornavano sul 105-106 prima che McDaniels con una bomba pareggiasse a quota 108.

A dare una mano a Huerter era Mitchell che batteva Plumlee due volte con abili separazioni: da tre e da due in pull-up: 108-113 a :24.2 dalla fine.

Gli Hornets non riescono aimbastire buone azioni, anzi, perdono un altro pallone, una delle cause della sconfitta, troppi TO.

Anche la differenza ai FT ha inciso, Charlotte ha chiuso con un 8/14 contro un 24/28 avversario ed ancor più pesante è stato il dato a rimbalzo e da second chance.

Se i Calabroni avevano retto nel primo tempo sotto le plance, alla fine il 38-42 premia gli ospiti.

Per Charlotte 28 i pt. di P.J. Washington Jr., altra ottima serata per lui che ha nei Kings la vittima preferita mentre i Californiani sono stati trascinati in particolar modo da Huerter con 26 punti e Mitchell con 23, Sabonis ha chiuso con 9 pt. ma 16 rimbalzi.

Per tornare a quota .500 ora Charlotte dovrà giocare bene ed interamente per i prossimi 48 minuti nella ostica Wind City, contro i Kings sono calate intensità, attenzione ed energie, urge ritrovare tutto non dando per scontato vittorie sembrate certe troppo presto..

Articolo a cura di Igor F., si ringrazia Fabrizio Getuli per gli inserimenti foto/video mattutini.