Game 82: Charlotte Hornets @ Cleveland Cavaliers 106-95

N. Richards Vs Robin Lopez, duello tricotico dalla panchina.

Ultima partita stagionale per Charlotte in quel di Cleveland con entrambe le squadre acciaccate (Okoro e Mitchell per i Cavs erano già presenze abbastanza importanti da compensare, mentre Charlotte aveva il solito lazzaretto in panca in borghese a seguir la partita) con una Cleveland rilassata già certa del quarto posto ad Est per ospitare i Knicks.

Premesse per una Charlotte brava a superare nel secondo tempo una Cleveland che non ha forzato al massimo, concedendo spazio a uomini che hanno giocato meno in stagione, i teal, invece, portano a casa una bella vittoria con un Mark Williams da doppia doppia (22 punti e 10 rimbalzi) pareggiato da McGowens in pt. e al career-high.

E’ Pasqua e gli Hornets risorgono dopo lo 0/19 da 3 punti nel primo tempo chiudendo con un 18,8% non invidiabile ma non da record assoluto in negativo.

Charlotte si avvantaggia a rimbalzo con un 56-47, tirano meglio dal campo in linea generale (quando attacca dalle parti del pitturato con i canestri di Williams da sotto o le entrate di Maledon e McGowens in particolare) 45,7% contro il 39,9% della squadra dell’Ohio.

Il 26/30 dalla lunetta a favore, conquistato da Charlotte contro il 15/16 di Cleveland è altro dato determinante.

Cavs che chiudono con 17 punti di Merrill, 13 a testa per D. Green (0 nel secondo tempo) e Neto oltre ai 10 di Robin Lopez.

Charlotte ne ha 18 da Maledon, 16 da Mykhailiuk, 12 per Bouknight e 11 da Richards.

Game Recap

I padroni di casa sembravano però voler far sul serio all’inizio partendo subito forte con un parziale da 7-0.

Charlotte non prendeva molto in attacco riuscendo a segnare soltanto a 9:12 il primo canestro con un floater nel pitturato di Mark Williams ma l’unico altro canestro nella prima metà di frazione arrivava al limite, a 6:03 con l’entrata di Mykhailiuk per il 4-10.

La partita prendeva un po’ ritmo nonostante i numerosi TO ma Thor e poi Bouknight non erano in serata al tiro così, nonostante McGowens firmasse gli ultimi 5 punti di Charlotte, Cleveland chiudeva avanti 17-25 il primo periodo.

Nel secondo quarto arrivavano abbastanza velocemente due triple di D. Green per il 26-33, distacco che si divaricava sul -11 a 6:56 dopo due FT di Rubio a bersaglio (28-39).

Charlotte tentava di rimontare con giochi semplici in aera che portavano prima Richards ad un 2+1 e Maledon a 5:33 a battere e realizzare due liberi (15/15 fino a quel momento per Charlotte dalla lunetta) ottenendo il 35-43.

Un rimbalzo offensivo con bel pocket pass di Simmons per McGowens valeva il 41-45 con Charlotte che in attacco faceva leva su Williams per ottenere punti nel finale (2+1 a 1:45, reverse layup proteggendosi con il ferro a 1:11e ½ in lunetta a :08.9) ma Charlotte rimaneva a cinque lunghezze dai bordeaux-oro (49-54) all’intervallo.

A pesare soprattutto l’incredibile 0/19 di Charlotte da oltre l’arco…

Nel terzo quarto Cleveland “rinunciava” anche ad Allen e gli Hornets raggiungevano il pareggio con l’alzata di Williams in the paint poi si affacciavano avanti di due punti ma i Cavs respingevano l’assalto di Charlotte riprendendo sei punti di vantaggio dopo due FT di Merrill dalla lunetta (2:10, 64-70) tuttavia Bouknight centrava il primo tre punti di Charlotte e successivamente un tre punti dato inizialmente come lungo due a McGowens era corretto così Charlotte a fine quarto tornava esattamente a -5 (70-75).

In avvio di ultimo quarto McGowens dopo 15 secondi andava in area e rimbalzava sul blocking di Diakite per il two and1 del -2 con l’equilibrio nel punteggio trovato a 11:08 dallo stesso McGowens bravo a creare un altro giro in lunetta dopo lo spin fisico sul parquet.

Charlotte incassava un paio di back-door (Merrill per il 77-79) ma resisteva con il n°7 che continuava a produrre punti, nell’occasione con un appoggio atletico sulla destra prima che Mykhailiuk centrasse la bomba del +3 (82-79) a 9:48.

Una botta sulla clavicola di Richards e rimaneva sguarnita la retroguardia, Merrill servito sul proseguo dell’azione depositava facilmente ma i nero-oro-menta si staccavano smerigliando la difesa di casa con le triple di Bouknight da sx e di Svi dalla diagonale sinistra per l’88-81.

La difesa dei Cavs si rilassava come della polenta fresca appena versata sul tagliere e arrivavano i canestri di Maledon in appoggio (94-86) e l’1/2 di Bouknight in lunetta.

Mobley provava a cercare di opporsi di fisico al lavoro in post di un Williams che pompava il palleggio e rilasciava perfettamente la sfera in alzata per il 2+1 del 98-86 a 5 minuti dalla fine.

I Cavs non riuscivano più realmente ad avvicinarsi se non al -8 ma Thor nell’ultimo minuto realizzava dalla dx la sua unica tripla bloccando il risultato finale sul 106-95.

Game 81: Charlotte Hornets Vs Houston Rockets 109-112

25 punti per Mykhailiuk, shooter degli Hornets ma con i due errori finali che non hanno permesso a Charlotte di mandare all’OT la partita.

Ultima partita casalinga per Charlotte che allo Spectrum Center aveva poco del “Fantastic Fanale” di un tempo, nel giorno del ritorno del figlio di Paul Silas, coach degli Houston Rockets.

Squadra C con qualche intersezione di B e il ritorno di Mark Williams, il quale però non bastava a frenare i problemi notati di recente.

Cartina tornasole Sengun finiva con 21 rimbalzi, proprio massimo in carriera una partita che a livello di numeri finiva quasi per equilibrarsi maggiormente anche rispetto al primo tempo ma il 16-21 nelle second chance e soprattutto il 44-64 nel pitturato (ottenuto anche da drive con una difesa di Charlotte modello Telepass troppo di frequente) privavano gli Hornets della possibilità di una stagione da 6-0 contro le texane (2-0 Vs SAS e 2-0 Vs DAL con un parziale di 1-0 contro HOU) lasciando briciole di gioia a Jalen Green e Kevin Porter che in serata combinavano 52 punti dividendoseli equamente (26 a testa) aiutati da Sengun/Martin che chiudevano entrambi a 14 anticipando Jabari Smith Jr. a 13.

Hornets con la coppia di guardie Maledon (22 punti) e Mykhailiuk (25) in spolvero anche se l’ucraino non con una media buonissima ma pagano la serata pessima di Bouknight sia al tiro che in difesa, tra le altre cose, non certamente “unico colpevole” della sconfitta che avrebbe troppe cose da recriminare non essendo certo stata una serata perfetta partendo dai 17 TO sebbene alla fine Houston ne abbia commesso uno in più ma sfruttando meglio i POT: 21-28 giacché gli Hornets mostravano una copertura pessima sulle transizioni avversarie.

Kobi Simmons, briciole per lui con 2:22 sul parquet, 1 rimbalzo e una stoppata.

Game Recap

Gli uomini di Clifford tentavano di disincentivare la voglia di una rara vittoria dei texani offrendo una partenza sprint nella quale la coppia di guardie Mykhailiuk e Maledon – tra l’altro – offrivano una tripla a testa con quella del francese che a 9:10 trascinava Charlotte sul 13-4.

Gli Hornets però cominciavano a perder palloni e dalla lost di Maledon arrivava il canestro in appoggio in transizione di J. Smith Jr. che chiudeva il parziale da 0-9 con il quale i Rockets impattavano a 7:00 dalla prima luce rossa.

Era lo stesso Maledon a ripartire con due punti per il nuovo vantaggio di Charlotte a 6:21 con una partita che si equilibrava anche dopo il canestro con And1 di Jones a 31.4 per il 26-23, infatti, K. Porter Jr. all’ultimo istante appoggiava il 26-25 e nel secondo quarto la squadra di Silas passava nuovamente avanti e anche dopo esser stata colpita dalla freccia di Mykhailiuk a 7:45 (Hornets a +4), rimaneva in scia con la risposta di J. Green, sempre da oltre l’arco, solo 6 secondi più tardi per il 39-38.

Le seconde file degli Hornets non riuscivano a trovare il canestro e anche con qualche buon stop difensivo, lasciavano ai Razzi la possibilità di prendere qualche punto di vantaggio (5:05, tripla di K. Porter Jr. per il 39-44) prima che Bouknight graffiasse due volte portando a casa 5 punti ma tre FT dello stesso Porter Jr. (fallo di Sneed in close-out sul tiro da fuori) davano il +6 ospite (43-49) a 3:19.

Thor estraeva dal cilindro una tripla (46-49 a 2:54) ma il distacco rimaneva il medesimo dei 3:19 perché K. Martin Jr. sulla sirena con una putback dunk ribadiva il 49-55 all’intervallo.

Hornets ancora con la possibilità di regalare una gioia ai propri fan ma i Rockets partivano meglio in avvio di ripresa nonostante una correzione di Williams su tripla di McGowens (toccato) finita sul ferro.

Sengun, Green aprivano al +8 ospite, poi la tripla di Smith Jr. dal corner sinistro valeva il 53-64 e Clifford era costretto al time-out a 9:37 sul -11…

Gli Hornets riuscivano a dimezzare lo svantaggio quando Mykhailiuk lanciava teso verso Williams, Sengun disturbava l’aggancio ma il Condor si dimostrava tale anticipando il turco e la difesa dei bianchi tornando a completare l’opera in schiacciata per il 61-66 a 6:25.

I razzi però tornavano a marciare a tutta e a 4:41 Porter Jr. firmava il +11 Houston (61-72), un vantaggio implementato dalla bomba di Sengun (65-77) e che non accennava a diminuire molto nemmeno dopo l’alley-oop e la schiacciata di Jones (con tecnico preso per un gesto malinteso poi errato da Green) tanto che nonostante la jam di Sneed in entrata decisa dopo aver preso la curva a ricciolo, il fallo sello stesso Xavier sulla sirena consentiva ai Rockets di conservare la dozzina di punti di vantaggio (73-85) con due liberi realizzati.

Ultimo quarto con canestro di Green in floater che distanziava in spinta Richards, poi bomba di Jones da destra a 11:26 replicata dall’ucraino degli Hornets a 10:06 ma la risposta in caduta da oltre l’arco con primo rimbalzo sul ferro e palla che alla fine finiva dentro sembrava voler aiutare il destino ospite.

Mykhailiuk realizzava un ottimo pull-up dalla destra ancora da tre punti a 9:30 e la stoppata impressionante per atletismo – in seconda battuta – (probabilmente non buona ma data per tale) di Jones su Christopher più il catch n’shoot di McGowens dalla distanza a 8:59 riportava Charlotte sull’87-92.

Houston pareva controllare riprendendo 9 punti di Margine (90-99) con l’appoggio di Christopher ma la sfida si infiammava nuovamente e Maledon serviva facilmente in transizione McGowens che da sotto era una delle opzioni libere per depositare mentre faceva da solo poco più tardi la PG di Charlotte con la tripla che a 5:06 valeva il 97-101.

Green in entrata era stoppato da Williams ma il rimbalzo free era il diciannovesimo di Sengun che subendo fallo andava poi a splittare in lunetta.

La finta con arresto in entrata valeva due punti in allungo di Maledon su Sengun che tuttavia vedeva i compagni segnare (conquistando nel mezzo prendere il ventesimo rimbalzo, record personale): J. Smith e Porter mettevano dentro due buoni pull-up e Green passava 4 difensori per andare a posterizzare un Thor che si era appena fatto stoppare in transizione mosciamente sull’altro fronte.

A 2:30 il 99-108sembrava aver chiuso ogni possibilità di finale emozionante, invece, Maledon a 1:40 e Thor a 1:01 centravano il bersaglio dalla gran distanza per il 107-112, due FT di Svi a :41.0 valevano il -3 poi lo stesso ucraino cercando il contatto con il difensore andava cortissimo da fuori per il pari e costretto a commetter fallo regalava a Martin due FT a 8 secondi dalla fine per chiuder la partita che l’attaccante ospite gentilmente falliva per lasciare aperto ad un possibile ed incredibile finale ma con gli Hornets senza time-out la palla data da Maledon a un Mykhailiuk raddoppiato valeva solo un tiro da ben oltre la linea da tre che colpiva il ferro lasciando il 109-112 finale, una rimonta incompleta e il logico finale di una stagione devastante sotto tutti i punti di vista (personale di alcuni giocatori, infortuni, societario) giusto per regalarsi l’ennesima amarezza, la penultima di stagione, l’ultima per il pubblico presente allo Spectrum Center.

Game 80: Charlotte Hornets Vs Toronto Raptors 100-120

JT Thor ha chiuso con 13 punti, 9 arrivati da tre triple nel terzo quarto con gli Hornets sul -17 aiutandoli a risalire sino al -5, rimonta poi naufragata e anche lui si arrende.

I principali Hornets erano completamente assenti per la seconda uscita consecutiva contro Toronto all’Alveare.

Anche Williams era out ma, almeno inizialmente, Charlotte sembrava in grado di competere nettamente meglio contro una squadra alla ricerca del miglior piazzamento playoff possibile tanto che la squadra di Clifford partiva all grande avvantaggiandosi sul +6 dopo la stoppata di JT Thor su Poeltl con tripla di Mykhailiuk sul ribaltamento per l’8-2 a 9:06.A 8:35 un lungo mezzo lob per Richards era “graffiato” dal centro e trasformato in due punti per il 10-2.

Toronto non ci stava e partiva l’elastico con i canadesi che a 4:51 segnavano il 17-15 con la dunk di Anunoby.

I teal ripartivano con l’entrata nel traffico di Maledon d 2+1 (fallo di Barnes) ed un’altra tripla di Svi a 4:08 per il 23-15 ma i rossi si riaffacciavano nell’ultimo minuto sul -2 (:47.1, 27-25) con due FT di Boucher.

McGowens realizzava il canestro della sicurezza per rimanere sempre avanti nel primo quarto, poi sulla sirena Bouknight commetteva fallo sul tentativo di Koloko di ribadire al volo un tiro da fuori di Anunoby ma dalla lunetta falliva ambo i tentativi consegnando il 29-25, finale di quarto.

La seconda frazione si apriva meravigliosamente – ancora – per il tiratore ucraino che pescato dalla drive con passaggio out, realizzava un altro fine catch n’shoot 3.

La tripla di Maledon a 10:38 spingeva Charlotte sul +9 mentre a 7:49 il reverse layup della chioma verde Jones, in mezzo al traffico del pitturato valeva il +8 (40-32) ma il vantaggio si dissipava tra cambi e TO, Barton e Boucher realizzavano da tre, gancetto di Siakam per il pari e a 5:57 Boucher in transizione portava Toronto avanti 40-42.

Barton e Achiuwa completavano il parziale da 0-15 fino quando McGowens a 4:01 lo interrompeva firmando il 42-47 poi Charlotte andava con Simmons in spettacolare fade-away a bersaglio e lo stesso player aggiungeva due FT per il 47-50 ma Toronto piazzava gli ultimi colpi con Barton (ancora da fuori), Siakam (2 volte) e Poeltl controllando il match sul 49-61 all’intervallo.

Nel terzo quarto Charlotte oscillava, spesso finendo sul -14 fino a che Thor non indovinava una tripla frontale (-12) e una a 5:12 dalla sx ai 24 secondi per il 61-75, piccola rimonta ampliata a 4:46 dalla jam di Richards proveniente dalla linea di fondo destra e dalla tripla di Bouknight dalla sinistra in fade-away con due lunghi aggressivi addosso che portavano la partita sul 75-80 con Charlotte da 9-0 di parziale.

Purtroppo Siakam andava sul sicuro con il jumper in area e correggeva subito dopo il tiro errato di un compagno avviando un contro-parziale che finiva il quarto e partita da 0-14 con un crossover ed entrata frontale da two-and one di Van Vleet (blocking di McGowens mentre la palla rilasciata sul contatto finiva nella retina morbidamente) e tripla a 8 centesimi dello stesso con Charlotte che non riusciva a far valere la tripla da oltre metà campo di Maledon giacché arrivava appena dopo la luce rossa.

Gli Hornets collassavano sul -24 (0-19 di parziale) dopo l’ennesima tripla di un Barton in serata decisamente sì, Calabroni che rompevano l’incantesimo malvagio con un fade-away uno Vs uno di Mykhailiuk che si avvitava fronte a canestro per segnare un ottimo tiro ripetendosi con altri due subito dopo ma il -20 diceva zero speranze.

Richards chiudeva la partita guadagnandosi qualche punto da sotto ma alla fine il divario non mutava: 100-120 e testa alla prossima partita, chance per chiudere una martoriata stagione con una vittoria contro una squadra forse alla portata (Houston).

Partita secondo copione alla fine con i limiti del caso dei giovani Hornets limiti rispetto l’ultima uscia ma sempre evidenti già a fine primo tempo con le rubate: 0-8, i TO concessi (11-1) e il 20-32 nel pitturato incassato tra problemi di cm e inesperienza anche se Richards sistemava qualcosa inizialmente.

5-16 nei punti da fastbreak e 0-12 nei punti da turnover davano l’idea del perché a fine primo tempo il 52,9% dal campo contro il più basso 47,9% avversario non bastava ad evitare la dozzina di punti di svantaggio.

Problematiche occorse specialmente nel secondo quarto (vedi TO) che a fine partita si confermavano nei numeri per una squadra giovane fuori giri senza giocatori navigati per rompere agilmente momenti negativi evitando di incassare grandi parziali.

Alla fine la partita durava quasi tre quarti interi con Charlotte sotto di 5 (75-80 prima di incassare un parzialone da 0-19 a cavallo tra il terzo e l’ultimo quarto) rotto da un bel canestro di Mykhailiuk a 10:08.

20 i punti di McGowens (2/5 da fuori ma spesso attaccando il ferro chiudeva con un 7/12 complessivo dal campo), 18 quelli di Richards, 17 per Mykhailiuk.

I Raptors, invece, dopo averne ottenuti 22 dal solito Siakam, sfruttava l’alta percentuale al tiro da Boucher (21 punti) e Barton (20) from “on the pine”, Anunoby da 17 punti e Van Vleet da 16 accompagnavano lo 0-4 stagionale tra Charlotte e Toronto.

Game 79: Charlotte Hornets Vs Toronto Raptors 108-128

Un Bouknight dal portamento apparentemente imbarazzato, segna 21 punti unendosi a Mykhailiuk (26 punti) per portare in alto le guardie tiratrici di Charlotte.

Charlotte tra infortuni veri, presunti o finti non recupera nessuno dei giocatori migliori in roster e si affida ancora ai giovani contro una Toronto che ha sicuramente bisogno della vittoria per cercare di mantenere o migliorare se possibile, la propria griglia di partenza per la post season.

Il game plan di coach Nurse è chiaro sin dall’inizio, attaccare gli young e inesperti player di Clifford e competere così diventava livello nightmare nonostante l’inizio dei viola sembrasse nettamente più attivo e pimpante rispetto la gara precedente.

Charlotte tiene sino a 7:19 con Toronto in time-out dopo aver subito la drive chiusa con reverse da Mykhailiuk per il 13-11.

Poi Toronto comincia ad alternare colpi al ferro con triple, quelle di Van Vleet (15-22, abile a penetrare, ad usare pick and roll e a scaricare tanto che chiuderà con il record di franchise negli assist), Barnes (18-26) e Anunoby allontanano la squadra canadese sul 25-35 in un primo quarto ritoccato dai Raptors sul 25-35.

Gli Hornets hanno pochi momenti di esaltazione, Kai Jones diventa “Skai” Jones sul bound pass all’indietro di Maledon agganciando palla e decollando oltre il difensore per andare ad evitarlo e a schiacciare high.

A 9:08 Svi bombarda da tre, Jones poi rifila una stoppona a Barnes e dopo il salvataggio sulla laterale destra da parte di McGowens l’ucraino si ripete da oltre l’arco per il -8 (33-44) a 8:51.

Jones stoppava anche Siakam che non aveva appreso la lezione ma non faticavano i canadesi ad allontanarsi sfruttando anche palle perse e deviate che fruttavano transizioni easy con Achiuwa che metteva dentro due canestri, il secondo in alley-oop per il 48-65.

All’intervallo Charlotte arrivava attardata di ben 15 punti: 52-67, figlio di un 61,7% dal campo concesso agli avversari.

Williams con 10 punti e 10 rimbalzi era già in doppia doppia, Mykhailiuk chiudeva a 16 punti ma l’11-20 negli assist (9 di Van Vleet) affossava Charlotte.

Con pochissime speranze razionali di rientrare, gli Hornets continuavano comunque a giocare e Bouknight regalava dalla top of the key un tre in step-back apprezzabile per qualità, coordinazione, tecnica e velocità d’esecuzione per poi realizzare dalla diagonale sinistra ancora da fuori il 74-84 ma nel tentativo generoso di fermare Van Vleet nel nostro semicerchio anti-sfondamento, pur saltando nel proprio cilindro, toccava Van Vleet che andava subito per un 2+1.

A 4:18 Bouknight segnava e a 2:54 raggiungeva i 21 punti personali ma Toronto, nonostante Sneed realizzasse da tre e Mykhailiuk addirittura da 4 (con And1 per fallo di Anunoby) a :48.0 per l’86-99 non soffriva trovando sempre canestri per mantenere le distanze.

Thor fintava dal corner sx, avanzava battendo il difensore con un jumper dalla linea di fondo per il -10 e a 9:50 un circus shot di Svi Mykhailiuk valeva il massimo in carriera per l’ucraino.

Li ultimi colpi Hornets erano Sneed a 9:33 (terza tripla personale9 stoppata di Kai Jones anche su Achiuwa e tripla di Thor per il 102-112 a 6:51 ma Siakam metteva un paio di colpi – intervallato da Poeltl alla stessa maniera – nei pressi del ferro che a 3:09 portavano i Raptors sul 106-124 chiudendo il match.

L’ala piccola X. Sneed, nata il 21 dicembre 1997 ha chiuso con un 3/3 da oltre l’arco.

Alla fine Charlotte subisce pochi liberi – 8 – (Toronto però li segna tutti) ma paga tantissimo il 44-90 nel pitturato con Thor e altri giocatori poco fisici e non esperti, non portati per la difesa, che hanno concesso davvero troppo.

Mark Williams era rientrato ma con il pollice fasciato si vede che non è lui nemmeno quando tenta di rado un tiro anche se ha chiuso in doppia doppia.

Solo nel tiro da fuori Charlotte ha statistiche nettamente superiori, per il resto i TO (17) sono sempre troppi come la poca esperienza che permette a van Vleet d chiudere con 20 punti e 20 assist, anticipato in punti solo da Siakam con 36 punti e Anunoby con 23, seguito da Poeltl con 16 e Barnes con 12.

Mykhailiuk ne mette 26, massimo in carriera, Maledon smista ben 14 assist e Sneed in 15:54 chiude con un 3/3 dal campo tutto da fuori per 9 punti mentre sono ancora tanti i 21 i punti di Bouknight ma con un -18 in +/-.

Charlotte cerca di sviluppare i propri giocatori, qualcosa di interessante si nota ma nonostante le qualità (vedi l’atletismo di Jones e l’intraprendenza di McGowens che chiude con 11 punti) la squadra è carente e fragile difensivamente e naturalmente senza amalgama tornando ai palloni persi.

Game 78: Charlotte Hornets Vs Chicago Bulls 91-121

Mark Williams tenta di fermare LaVine.

Hornets reduci da tre vittorie sorprendenti forse un po’ sazi e partita che non poteva esistere con tutti i migliori giocatori degli Hornets assenti (solo un Mark Williams non al meglio recuperato) per infortunio ai quali si univa in avvio di secondo quarto anche il collante P.J. Washington per infortunio al piede destro lasciando spazio a una squadra da G League piena.

Andava da sé che Chicago, partita subito meglio, anche perché spinta maggiormente a raggiungere almeno l’obiettivo dei play-in, riuscisse a creare quel margine di sicurezza che le consentiva di giocare sul velluto per tutta la partita nonostante qualche buon canestro i giovanissimi di Charlotte lo regalassero ma l’inesperienza generava turnover e fruttava ai Bulls tiri liberi a favore, oltretutto la qualità non eccelsa di alcuni giocatori (si notava molto nelle entrate inn area con palloni spesso persi o spediti da qualche parte in qualche maniera) crollava in serata come quella di JT Thor con un 3/10 al tiro e ben 4 palloni persi.

Debuttava Sneed ma anche lui senza far faville, anzi, generando subito un fallo in attacco che costava agli Hornets tre punti realizzati da McGowens.

La differenza larga finale arrivava nell’ultimo quarto quando gli Hornets si diradavano 1 i Bulls continuavano a giocare creando un parziale da 14-31 che chiudeva il match sul +30 ospiti: 91-121 chiudendo la serie stagionale in favore dei rossi per 1-3.

Difficile fermare le principali armi avversarie senza molti difensori di spessore e così D. DeRozan e LaVine chiudevano con 23 punti a testa mentre Vucevic ne aggiungeva 21 per un totale di 67 punti, oltre la metà di quello segnati dai Tori.

15 anche per Patrick Williams, 11 per White e 10 per Caruso, importanti nell’economia dei Bulls.

Il pressing iniziale di Chicago non ha impedito a Bouknight (subentrato dalla panchina) di raggiungere ben 22 punti (molte triple con 8/16 dal campo) mentre Mykhailiuk ne ha realizzati 16.

Gravi i palloni persi: 21-7 ma da una squadra improvvisata sempre più, senza troppa amalgama ciò è sembrato quasi naturale mentre i punti da turnover sono stati 10-29.

Faceva brodo anche il 7/10 ai liberi di Charlotte contro il 18/22 avversario.

45,5% per Charlotte dal campo contro il 51,1% avversario.

Game Recap

Disastrosa partenza di Charlotte che dopo lo 0-1 firmato Vuc dalla lunetta a 11:14 non riusciva a trovare varchi per segnare cominciando a perdere palloni, oltretutto la difesa di Charlotte non riusciva a chiudere bene arrivano al time-out chiamato da Clifford a 9:26 avendo incassato ben 8 punti.

Gli Hornets segnavano a 9:29 il primo canestro con P.J. Washington che impostava, si faceva restituir palla e realizzava dalla parte opposta da tre ma DeRozan replicava subito creando un contatto con McGowens per un classico mid range 2+1.

Il divario a 7:25 si assestava a 10 punti esatti quando Maledon in transizione realizzava subendo fallo ma mancando l’aggiuntivo.

Charlotte segnava da tre con Bouknight a 5:39, poi con P.J. Washington da posizione frontale, con Mykhailiuk a 1:28 e chiudeva il cerchio ancora con James Bouknight a 4 decimi tirando da lontano ma il gap rimaneva alto: -8 per il 23-31 dovuto al fatto che Charlotte perdesse 8 palloni contro uno solo dei Bulls e alla differenza dei tiri liberi: 0/1 per Charlotte, 6/7 per gli ospiti.

Nel secondo quarto segnava ancora Bouknight da distanza siderale poi P.J. Washington completava l’opera di costruzione del lazzaretto degli Hornets uscendo per un dolore al piede destro e Chicago allungava a 9:35 con la tripla di White sul 26-40.

Gli Hornets rispondevano con una tripla di Thor prima e più tardi con una mazzata a una mano di McGowens che posterizzava Vucevic dopo esser partito in corsa dalla sinistra: 35-45 che diventava un -6 (39-45) dopo un ottimo fade-away ala mid range sinistro di Maledon in uno contro uno ma Charlotte, infarcita di riserve come Sneed, calato sul parquet, si perdeva contro il rientro dei più navigati titolari avversari che portavano Chicago all’intervallo sul 46-62 davanti a Patrick Ewing (molto amico di Clifford), presente allo Spectrum Center.

Ancora una volta i TO (12-5) e i FT (1/3 Vs 12/13) giocavano una parte importante nella differenza di punteggio.

Chicago arrivava nella prima parte di terzo quarto anche sul +20 dopo un’entrata di Caruso (53-73) quindi Charlotte reagiva con le triple dagli angoli di Svi (sx) e JT (dx) per tornare sul -14 a 8:37.

L’inseguimento di Charlotte sembrava sempre naufragare, anche quando Nick Richards, per necessità, trovandosi la sfera in mano ai quasi 24, tirava per necessità da tre segnando il -9 (77-86) a 1:06 dalla terza luce rossa ma subito Patrick Williams per Chicago, dal lato, colpiva ai fianchi la squadra di Clifford con la tripla del -12 che diventava -13 dopo un ½ di DeRozan dalla lunetta.

L’ultimo quarto era inesistente con Chicago che allungava e gli Hornets rimanevano a guardare non troppo convinti del possibile recupero.

Si arrivava sul -32 prima del -30 finale con Simmons (10 day contract anche per lui) sul parquet che recuperava un buon pallone ma nulla più.

Quattro partite alla fine per l’estate più incerta forse di sempre degli Hornets che tra possibili quote di cessione della società, scelte al Draft e progetti dovranno decidere dopo più di 30 anni di vita, che squadra vorranno essere in futuro.

 

 

Game 77: Charlotte Hornets Vs Oklahoma City Thunder 137-134

P.J. Washington al massimo in carriera con 43 punti, qui contro i Williams.

I quasi Greensboro Swarm scendevano ad Oklahoma City (Thunder senza Gilgeous-Alexander) – altra squadra disperata alla ricerca di un posto ai playoff – anche se inaspettatamente rispetto alle aspettative di stagione iniziali – senza Dennis Smith Jr., Hayward e i soliti ultimi noti (Rozier, Oubre Jr., Ball e Martin) e andava da sé che la gara sarebbe stata molto difficile e Clifford avrebbe chiesto ai suoi un’organizzazione difensiva solida per sopperire a tutte le assenze in questione.

Il piano funzionava per il primo quarto, equilibrato anche perché, oltre a vedere la difesa Hornets stringersi bene nel pitturato alla bisogna, si riusciva a recuperare diversi palloni e gli Hornets sempre sul filo trovavano buoni colpi per resistere o passare in vantaggio:

9:15: McGowens da 3 punti: 11-7

5:03: Thor da tre punti: 16-14

2:14: P.J. Washington da 3 punti: 19-17

3.6: Mykhailiuk in corsa appoggiava il 26-23.

Nel secondo quarto però l’amalgama di Charlotte collassava immediatamente: J. Robinson-Earl pareggiava da tre e Charlotte, attaccata nel pitturato, concedeva anche diversi FT ma lentamente riusciva a sopperire in attacco fino a rientrare al pari a 5:34 con il tre di Svi che riequilibrava a quota 42.

Non c’era il tempo per respirare che i locali segnavano da tre con J. Williams e piazzando un parziale da 0-7 si riportavano avanti 42-49.

Oklahoma City prendeva ben undici punti di vantaggio ritrovati all’intervallo chiuso sul 57-68 dopo il giro palla concluso da tre punti dalla top of the key da Joe.

14 i punti per P.J. Washington ma Jalen Williams con 19 pt. Joe con 16 e Giddey con 15 alimentavano un secondo quarto chiuso dai Thunder con 45 punti all’attivo, troppi per sperare di reggere.

Charlotte in avvio di ripresa trovava un tre punti super distanziato di Maledon (62-72 a 10:13), un secondo colpo da McGowens sulla sinistra e una tripla sul giro palla di P.J. Washington leggerissimamente decentrato a sx per il 68-74 a 9:06 che mandava Daigneault in time-out.

4I Thunder ritentavano la fuga ma si battagliava e i Calabroni tentavano di rimanere agganciati alla partita tornando al -6 a 4:24: transizione con Bouknight che da pochi passi offriva l’alley-oop dell’82-88 a Nick Richards.

Reverse jam di Jones su Pokusevski per il 92-97, arresto e tiro di Mann e ½ di Mykhailiuk prima della terza luce rossa a completare il 92-99 con il quale si entrava nel decisivo ultimo quarto.

P.J. Washington apriva alla grandissima per i Calabroni il quarto con un floater (fallo di Robinson) per un two And1, poi segnava da sotto assistito da Thor e bucava la difesa dei Thunder da oltre l’arco per riportare Charlotte al -2 (101-103).

A 9:39 Maledon, attaccando a ricciolo finiva per fare un giro a U e sbattendo sul 14 realizzava il 104-103 con And1, Thor da 2nd chance sotto reverse per il 106-103.

OKC in time-out.

P.J. Washington cominciava a diventare letale per i Thunder: 8:44, 7:23 e 6:30 piovevano le sue triple che si univano a quella inframezzata tra la prima e seconda da Svi e a quella che riportava OKC in break a 6:00 dalla fine, questa volta sganciata dal transalpino Maledon che infilava l’incredibile 123-110.

Dort replicava da tre e segnava andando a sfondare su Maledon.

Clifford non ci stava e chiamava un challenge che non aveva successo quindi l’attaccante si portava in lunetta per dimezzare lo svantaggio.

A 4:17 arrivava la schiacciata di Richards a una mano, potente e in corsa con Kelly Oubre divertentemente a fare un po’ di “cinema” in panchina ma si metteva un po’ di sale sulla partita dopo la tripla di Joe per il -5 (127-122) e i Thunder riuscivano anche pazzescamente a pareggiare con il ventottesimo punto di Williams a quota 129.

P.J. Washington segnava un 2+1 raggiungendo il proprio massimo in carriera (43 punti) con un’entrata in appoggio a 1:50 prima che a 1:16 il solito Jalen Williams mettesse dentro il pari ma sull’errore di P.J. Washington spuntava Nick Richards che riuscendo a spostare il tagliafuori di Dort in maniera ortodossa si elevava su Robinson e schiacciava in putback dunk.

Emozioni finali quando la terna chiamava un goaltending poi rivisto e dato come fallo contro P.J. Washington che aveva stoppato Williams.

Due FT per Jalen, primo mancato, Thunder che rimanevano attardati di un punto poi ½ di Thor a :13.9 e due FT per Giddey, problema di serata anche se Richards era semplicemente saltato nel suo cilindro per tentare di stoppare un tiro che non arriverà mai con la ricerca del contatto dell’attaccante.

Due FT per pareggiare, primo dentro fortunosamente, secondo leggermente storto a sx, Svi a rimbalzo nell’angolo attorniato da tre Thunder inviperiti otteneva i due liberi poi messi a segno. Thunder senza time-out che dovevano ricorrere a un baseball pass toccato da P.J. Washington, tiro da tre volante per Jalen Williams ma solo ferro, OT evitato che metteva fine al pazzo rollercoaster, Hornets alla terza vittoria consecutiva contro squadre che hanno ancora un obiettivo…

Con il tetto molto alto di Orlando e Portland per la lottery, gli Hornets, nonostante le numerose defezioni, possono giocarsela tranquillamente e la serendipità di avere gran parte del roster fuori (gli uomini che prendono solitamente tiri), P.J. Washington è entrato in the zone nell’ultimo quarto finendo con 43 punti (variabile quasi impazzita) ovviando al solo 63,3% con il quale Charlotte ha chiuso dalla lunetta.

La squadra del North Carolina però è stata brava ad invertire la rotta nel secondo tempo dopo aver concesso troppi rimbalzi agli avversari nel primo chiudendo con un 58-47 a rimbalzo mentre il 34-25 negli assist è figlio della necessità ma prezioso, significativo di una squadra che si aiuta cercando la soluzione migliore nonostante la qualità non sia sempre eccelsa nel portar palla (18-11 i TO) ma il 40,0% da tre è stato importante.

Prese meglio le misure nel finale al problema Giddey (31 punti e 10 rimbalzi), Charlotte ha patito anche Jalen Williams (altri 31 punti) ma proprio loro sono stati fatali ai compagni con gli errori finali.

Il coach dei Thunder ha fatto ruotare ben 12 uomini e il migliore in punti è stato Joe con 33 mentre l’altro in doppia cifra è stato Dort con 16.

Charlotte ha ottenuto 19 punti da Maledon, 18 da Mykhailiuk, 14 a testa per Richards e Thor, 12 da Jones e 11 da McGowens.

Solo Bouknight degli 8 uomini messi sul parquet da Clifford non ha finito in doppia cifra terminando con 6 punti ma 5 assist.

Importanti a rimbalzo Jones con 14 e Richards con 11 e T. Maledon che compensa a qualche floater non fantastico nel finale con ben 4 assurde stoppate a certificare un’ottima vittoria di squadra.

 

Game 75: Charlotte Hornets @ Dallas Mavericks 117-109

P.J. Washington (28 punti, in combo con Hayward 53) aiuta gli Hornets ad uscire vittoriosi dal Texas.
In foto affrontato dall’ex C. Wood.

Flagellata dagli eventi i menomati Hornets parevano non voler estrarre il pungiglione in Texas in un back to back per di più…

Backcourt “nuovo” di zecca con Dennis Smith Jr. e Mykhailiuk che sostituivano Ball, Rozier e Oubre Jr. tutti fuori causa tanto che in serata ci sarà breve spazio anche per i richiamati da Greensboro: Maledon e Bouknight fatti salire su un aereo di corsa.

Alla fine i Calabroni disputavano un’ottima partita di squadra aiutandosi, ispirati offensivamente inizialmente da P.J. Washington (28 punti, motivato con il padre Paul Washington sugli spalti) e Gordon Hayward (25 punti) con Dennis e Svi capaci di realizzare 13 punti a testa (9 assist per il primo anche, Richards chiudeva con 10 punti e 10 rimbalzi, anche i lunghi Mark Williams (recuperato ma partito dalla bench e JT Thor davano un bel contributo con 13 punti e 8 rimbalzi il primo e 12 punti, 3 rubate e 2 stoppate il secondo.

Buona difesa, rubate, fast break, gioco di squadra con passaggi interessanti (fiera dell’And1) e tiro da tre punti le macro di squadra finali che avvantaggiano gli Hornets contro una Dallas impegnata a trovare un posto ai playoff e caduta clamorosamente in casa nonostante i 34 punti e 10 rimbalzi di Doncic, i 18 di Irving (1/8 solo per lui da 3), Wood e Powell offrivano poi 14 punti a testa completando gli uomini in blu in doppia cifra.

Serata magica per Charlotte che raggiungeva anche il +21 prima che Dallas tornasse nell’ultimo quarto sul -1 con le risposte di Williams e il big 3 (unico canestro in serata m al momento propizio) di McGowens, classe operaia al potere.

Game Recap

Doncic apriva le danze da due punti ma Mykhailiuk rispondeva subito da tre punti, Irving mancava uno dei tiri liberi portando la partita in parità ma gli Hornets trovavano i canestri dei due protagonisti del primo tempo: P.J. Washington (10:31) e Gordon Hayward (9:58) per il 7-3 accarezzando primordiali idee di fuga quando un two in a row di P.J. Washington (ben trovato da due passaggi smarcanti) mandavano Charlotte sul 14-8 a 7:39.

La squadra di Clifford continuava a giocare bene trovando la schiacciata di Richards su assist geniale di Hayward che faceva da sé poco più tardi per un fade-away rainbow.

Doncic spingeva i Mavs al 18-16 ma un alley-oop di Richards era il preludio all’allungamento delle distanze: Hayward e schiacciata di Richards a 4:01 per il 26-20, tripla di Thor e turnaround del rientrante (bentornato) Mark Williams a 2:38 più lo step-back di Mykhailiuk che dall’angolo destro assestava una tripla e un colpo apoplettico alla bench dei Mavs (colpita poi ancora da Thor da 3) ed incapace di reggere: 37-26 il finale di primo quarto.

L’ucraino di Charlotte avviava il secondo quarto con tre liberi e a 11:03 Williams contro due difensori appoggiava ottenendo anche l’And1 del +19 (45-26) prima che velocemente Kidd si affrettasse a rilanciare sul parquet Irving prime e Doncic poi.

Erano più che altro Powell in alta quota da alley-oop e Ntilikina a dare un po’ di brio all’offensiva dei blu che a 6:18 si presentavano sul -12 dopo un And1 del francese.

Irving realizzava in corsa alla vecchia maniera e Doncic infilava da tre ma per ben due volte alle stelle avversarie Hayward replicava in maniera identica rispondendo ed intervallando i canestri dei locali che a 3:43 vedevano scomparire il divario in singola cifra: 58-48.

Charlotte assorbiva la botta e tornava a salire lentamente chiudendo il quarto con l’alley-oop di Williams su cortesia di Hayward.

69-55 all’intervallo a sorpresa.

A fine primo tempo le ragioni del vantaggio erano presto dette: 55,8% contro il 47,7% dal campo (46,7% Vs 18,8% da tre punti), 18-12 negli assist e 2-0 nelle stoppate che per quanto possa sembrare risibile testimonia l’attenzione difensiva di Charlotte (battuta qualche volta via aerea dagli alley-oop di Powell) e della costruzione offensiva attraverso il gioco di passaggi degli Hornets.

Irving provava da tre a ridare un senso al match in avvio di ripresa ma Charlotte segnava da due con P.J. Washington in jumper frontale a 7:53 e con lo stesso player da sotto per un two and1 a 7:14 (80-66) con gli Hornets a macinare canestri interessanti come il reverse galleggiante di Hayward che resisteva al fallo di Bullock dopo aver tagliato in back-door.

A 6:46 quindi altro And1 ed 83-67, vantaggio che saliva con Richards a 5:33 e fischi dei fan dei Mavs all’indirizzo della propria squadra.

A 4:26 pazzesco Hayward che tagliava i rami secchi Green e Wood andando in corsa a resistere al fallo e al contatto segnando di forza dalla media ravvicinata con altro, ennesimo And1 per il 90-69.

Per i Mavs, alla disperata, si scatenava Doncic con 10 punti ma a 1:30 P.J. Washington replicava il libero addizionale per il +14.

La partita tornava intensa quando Hardy infilava due triple consecutive mandando sul 93-85 il match.

La panchina di Charlotte era in difficoltà in avvio di ultima frazione e Dallas tornava a mettere paura avvicinandosi sino al 97-96 quando ad Hardy bastava un mezzo blocco alto per prendere la via centrale ed appoggiare con la difesa di Charlotte che non aiutava per scarsa comunicazione.

Clifford correva ai ripari chiamando sul cubo 4 titolari di serata ma Williams (correzione) e McGowens (big 3 dal corner destro) avevano un lampo d’orgoglio per riportare a +6 Charlotte a 7:09.

Thor nel pitturato e la wide open frontale a 5:58 di DSJ davano a Charlotte un margine di 11 punti, Wood e Svi si rispondevano da oltre l’arco e a 3:38 da persa di Doncic, Richards andava a schiacciare in transizione il 112-101 ma Dallas in qualche maniera cercava di rimettere in piedi la partita segnando con Doncic un floater (mancava per onestà il fallo sul passaggio in mezzo a due difensori Hornets).

I Mavs si giocavano il challenge su una stoppata affondata di Doncic su Richards.

Piuttosto incredibile tra il contatto e l’affondo i Mavs l’abbiano vinta ma… dato che “San Giovanni non fa inganni” (almeno in questo caso), DSJ sulla rimessa possesso successiva, tirando da casa sua, centrava la tripla del 117-109 a 13:07 chiudendo la partita definitivamente con il cinque aggressivo in break all’assistente Kreutzer super felice.

Cuban rimaneva una maschera di sale e gli Hornets strappavano la più improbabile vittoria dell’anno.

Game 74: Charlotte Hornets @ New Orleans Pelicans 96-115

Dennis Smith Jr. e Nick Richards (9 punti e 14 rimbalzi) cercano di fermare B. Ingram (n° 14) mentre da sx a dx, JT Thor, Valanciunas (17, NOP) e Terry Rozier, osservano.

Il derby in Louisiana praticamente non esiste.

Gli Hornets – eliminati aritmeticamente da un po’ alla corsa playoff – giocano una partita da fine stagione senza eccessivo impegno ma le posizioni in classifica per il Draft sono ormai consolidate con le ultime tre squadre che non hanno intenzione di vincere.

Charlotte fa quindi ampio credito per il futuro ai cugini, impegnati alla rincorsa playoff pur senza Zion, a bordo parquet.

Una squadra ancor più rimaneggiata è Charlotte che perdeva per infortunio in partita anche Rozier (piede destro dolorante, era già in dubbio) nel primo quarto e Kelly Oubre Jr. (spalla destra) nel secondo e anche DSJ dava forfait con Charlotte a finir la partita con soli due uomini in panchina.

Il compleanno di Gordon Hayward era rovinato quindi piuttosto in fretta anche se già dall’inizio le velleità di Charlotte non erano parse così intense tanto che Valanciunas nell’1-9 sul quale arrivava New Orleans a 10:16 metteva lo zampino con 6 punti (altri 3) di McCollum poi iniziava lo show Ingram (bello il reverse in allungo nel traffico chiuso con l’And1) che realizzava ben 17 punti nel primo quarto portandosi avanti per la prima tripla doppia della sua carriera ed assicurando il vantaggio eterno in partita alla squadra della Louisiana che chiudeva il primo quarto sul 24-37.

New Orleans trovava diversi tiri in entrata circus o quasi e nonostante il parziale di 11-2 nel finale di primo tempo chiudeva avanti 57-62.

A 4:13 del terzo quarto i Calabroni si avvicinavano con la tripla di Mykhailiuk dall’angolo in catch n’shoot (assistito da McGowens) ma con larghissima parte della panchina sul parquet l’inconsistenza di Charlotte si faceva sentire e Valanciunas ed Ingram tornavano a far la voce grossa in una serata nel quale all’ex losangelino riusciva moltissimo: palleggio in mezzo alle gambe, pullup lungo leggerissimamente decentrato a sx dalla posizione frontale, tocco di Thor mentre la palla viaggiava per rimbalzare 5 volte sull’0anello e finire dentro così come il FT: 79-88 a :36.5.

La jam di Jones immediata non resuscitava gli Hornets che nell’ultimo quarto arrivavano sotto i 4 minuti realizzando solamente un tiro dal campo e due FT con Valanciunas che a 3:54 faceva toccare il +23 (85-108) ai locali prima della tripla di Mykhailiuk a 3:40.

96-115 era il risultato finale con la squadra di Willie Green che ha catturato più rimbalzi nettamente: 46-58, commesso meno TO (17-11) realizzato più punti nel pitturato (44-62), usato meglio le 2nd chance (7-19) e tirato meglio da fuori (24,3% contro il 32,4%) anche se Charlotte complessivamente ha tirato quasi come NOLA (45,8% contro 45,9%), differenza infinitesimale sulle però 83 conclusioni totali contro le 98 avversarie.

30 punti, 11 rimbalzi, 10 assist per Ingram, 20 punti e 19 rimbalzi per Valanciunas, altro trascinatore per la squadra palustre che beneficiava anche di 20 punti di McCollum, 19 di Murphy III e 16 da parte di Naji Marshall.

Charlotte aveva il proprio top scorer con P.J. Washington a 18 punti, seguivano Mykhailiuk con 15 e Hayward a 12.

21:41 i minuti sommati per Rozier ed Oubre Jr., 21:54 per DSJ che segnavano rispettivamente 5, 8 ed 8 punti per 21 totali dei 96.

Hornets impegnati domani notte nel back to back a Dallas prima di due sfide consecutive contro dei Mavericks con qualche problemino mentre New Orleans muove sul 36-37, undicesimo posto, sperando che i Calabroni facciano lo scherzetto ai Mavericks (per entrare ai play-in) che come i Lakers hanno il medesimo record della squadra di Green.

Game 73: Charlotte Hornets Vs Indiana Pacers 115-109

Gordon Hayward, 22 punti, 5 assist con due canestri al rallentatore da And 1 spettacolari.

Charlotte recupera 21 punti da 6:55 del secondo quarto e vince inaspettatamente nel finale (a 6:25 dell’ultima frazione si trovava ancora sotto di nove) una partita che spezza la serie di 4 L consecutive casalinghe.

Il finale di Charlotte è confidente e l’attacco equamente suddiviso.

Le statistiche principali (quasi tutte) si vanno a pareggiare dopo il brutto avvio e Charlotte alla fine usa le proprie caratteristiche per avvantaggiarsi. 12-5 nelle steal, 11-21 nei TO e 22-12 nei punti da fast break riuscendo a pareggiare i punti nel pitturato: 50-50.

Indiana ottiene 20 punti a testa dalla coppia Turner/Hield, 18da Mathurin e 12 da Isaiah Jackson che non bastano però ad evitare una sconfitta che la fa scivolare, ora, quasi al di fuori della possibilità di giocarsi una remota speranza per i play-in.

Per Charlotte arrivano 28 punti da Oubre Jr., 23 da Rozier e l’ennesima doppia doppia (undicesima credo) di Richards che chiude con 14 punti e 17 rimbalzi, ovviando un po’ alla problematica di squadra da rimbalzo (37-48 Pacers alla fine) con P.J. Che ha giocato qualche minuto come centro con Clifford che, ancora, non si affida totalmente a Kai Jones (2 punti, 2 stoppate e 3 rimbalzi) dando una rotazione più ampia al ruolo.

W inaspettata quindi che porta Charlotte a 23 vittorie in stagione prima della trasferta “derby” a New Orleans, città di Kelly Oubre Jr….

Game Recap

Avvio difficoltoso per Charlotte che subiva l’inizio ospite: Nesmith con l’appoggio in corsa sorprendeva in transizione degli inconsistenti Hornets portando i gialli sul 5-15 a 8:31 e nonostante il time-out chiesto da Clifford il primo quarto continuava ad essere un disastro con Turner che accumulava e segnava FT mentre Brissett aggravava la situazione con una tripla e un giro sul piede perno con conseguente soluzione in reverse layup da terzo tempo per il 20-37.

Dennis Smith mancava un reverse, Mykhailiuk si mangiava un contropiede andando da solo ad appoggiare malissimo, in maniera scoordinata un pallone che non saliva oltre la linea del ferro e Indy a fine primo quarto comandava 22-40.

Il secondo quarto cominciava con gli Hornets che parevano non avessero più nulla da dire ma continuavano a giocare come chiesto da Clifford e con i Pacers con un game plan preciso come quello di attaccare il ferro, ne usciva una partita molto spezzettata con innumerevoli FT da ambo le parti.

Nwora che apriva il quarto con una tripla mandando sul -21 Charlotte, un divario mantenuto a lungo, appunto, grazie a liberi e tiri intorno al ferro poi Charlotte realizzava 3 FT a 5:06 con Rozier, Oubre Jr. sbatteva su Nesmith in transizione reggendo e segnando anche l’And1 del 45-56 mentre a 4:15 Richards con due FT portava sul -9 Charlotte (47-56) prima che Hield con 5 punti consecutivi (tripla e jam a una mano dopo la fuga) creasse un intoppo alla rimonta.

Charlotte però rientrava e dalla destra sorgeva Gordon Hayward che in corsa di girava verso canestro in salto a rallentatore sul contatto con Nwora: jumper perfetto non riconosciuto in un primo momento dalla terna come continuazione ma poi assegnato come l’And1 affondato da Gordon per il 56-64.

Charlotte chiudeva quindi sul -8 i primi 24 minuti (58-66) cercando di recuperare la partita.

Nel terzo quarto Charlotte si avvicinava a 9:11 con una steal di Oubre Jr. su Hield chiusa in plastica jam per i fotografi ed il 68-72 quindi a 6:45 era lo stesso numero 12 a trovare la retina dal corner destro per il pari a quota 75 e a 4:42 gli Hornets dallo stesso punto – con JT Thor nell’occasione – trovavano la botola per far calare i Pacers sul -1 con un’altra tripla: 80-79.

Il finale però vedeva McConnell (subito tripla) e Jackson molto attivi (alley-oop da McConnell) portare la squadra di Carlisle sull’84-88 con Charlotte che mancava clamorosamente due rapide e violente jam con Oubre Jr. e DSJ prima che Kelly tagliasse il divario quasi splittando due FT per l’85-88 finale di quarto.

La partita era riportata comunque in linea di galleggiamento a 11:03 dell’ultima frazione quando DSJ, penetrato sotto canestro, era attorniato da avversari, scarico e tripla per Mykhailiuk da catch n’shoot per l’88-88.

Indiana però tentava di scappare piazzando due bombe dal corner sinistro: Nwora e Hield (8:07) trascinavano la squadra dell’Indiana sul 94-100.

Hield prometteva di chiudere la partita nella maniera più logica possibile indovinando un altro tre a 6:25 spingendo i Pacers sul 96-105.

Charlotte accorciava con la tripla dal solito angolo destro di Mykhailiuk poi P.J. andava dentro appoggiando nel traffico intorbidendo le acque alla difesa dei Pacers i quali si perdevano in attacco ed in difesa non pescando Rozier da tre dalla diagonale destra sulla transizione e nemmeno il catch n’shoot di Hayward (3:33, assistito dalla drive con scarico di T–Ro) dall’angolo sinistro per il sorpasso:107-105.

Un challenge vinto da Clifford (fallo chiamato a Rozier inesistente da dietro) mentre Kelly davanti toccava la sfera a Nembhard in entrata era provvidenziale, lo stesso player di Atlanta era condizionato da Richards poco più tardi che lo fermava quindi a 1:08 Nesmith segnava il 109-107 fermando una serie di 11 errori consecutivi della squadra di Carlise, il quale predicava calma dalla panchina ma ad avere ancora più flemma era Hayward che a :52.3 si ripeteva chiudendo il match.

Jumper rallentato sul contatto con Nembhard, la terna chiamava ancora il fallo non sul tiro ma poi era giustamente accordata la continuazione ed il libero del 112-107 chiudeva de facto i conti con Charlotte a galleggiare bene negli ultimi secondi regalando finalmente una piccola gioia ai fan dello Spectrum Center e a quelli sparsi sul globo.

 

Game 71: Charlotte Hornets Vs Cleveland Cavaliers 104-120

Bryce McGowens (4 pt. e 2 TO in 13:13) affrontato da Cedi Osman.

Nonostante i Cavs aggiungano Mitchell (mano) agli indisponibili oltre ad Allen e per Charlotte, Kelly Oubre Jr. torni “in the mix”, Garland ed i Cavs non hanno problemi ad uscire dallo Spectrum Center con una comoda vittoria, terza su altrettanti match disputati in stagione contro la squadra del North Carolina.

Gli Hornets partono bene con un jumper di Oubre Jr., un alley-oop di Richards e con lo stesso Kelly che andrà poi a segnare in schiacciata prendendo la linea di fondo e a mettere altri tre punti con And 1 ma reggono effettivamente soltanto un quarto, LeVert rispondeva a 5 punti consecutivi di Kelly con due triple back to back portando sul 27-28 la partita e garland nel finale scappava, servito su una rimessa per realizzare in appoggio il 27-30 anticipando la chiusura di McGowens.

Il secondo periodo era già fatale: i Calabroni commettevano numerosi TO e Cedi Osman andava in doppia cifra velocemente segnando 8 fast point alternandosi con LeVert, a 3:15 i suoi due FT sancivano il 40-55, un differenziale insanabile per la squadra di Clifford che pativa i numerosi TO commessi già nel primo tempo ed il 48-63 – finale di primo tempo – confermava che la partita era già terminata con un first time da TO sparato: sono 0 per Charlotte e 25 per Cleveland i punti, i TO effettivi commessi 12-1…

La difesa si scioglieva abbastanza rapidamente e lo sforzo non è quello visto nella partita precedente nonostante Charlotte a fine partita il 56,6% di Charlotte sia superiore al 51,1% dal campo (Hornets però solo al 26,1% da 3 pt. contro il 46,7% avversario), altre “anomalie” a favore (rispetto alla sconfitta) sono state i rimbalzi con gli Hornets vincenti 49-33, gli assist con un 29-27, le stoppate con un 8-6 e nel pitturato si pareggiano i punti con 54 a testa.

Cavs scappati anche sul +26 poi qualche FT di recupero anche per Charlotte che chiude con un 12/15 contro il 16/19 dei molto mobili wine & gold tra i quali spiccano Mobley con 26 punti, Osman con 24, LeVert con 22, Garland con 19 mentre la coppia Rubio/Stevens chiude con 11 punti a testa.

A Charlotte non bastano 28 punti di Oubre Jr., 22 di Rozier conditi d 10 assist, 11 punti di Thor con 6 rimbalzi in 15:29 oltre ai 10 punti e 6 assist di un Gordon Hayward che tuttavia, sia per il lauto stipendio percepito, che per l’energia messa sul parquet, non ripaga e giustifica nella notte l’investimento finendo con un -22 in +/- unendosi a un P.J. Washington che inizia male e a parte un breve momento rimane timido in oltre 35 minuti chiudendo con 9 punti.

Partita quindi che sì, ha visto i cavaliers utilizzare le proprie armi come la fisicità di Mobley, la visione di Rubio, la velocità di Garland e la mira di Osman, ma da fine stagione in tank style per il team di Clifford, eppure Charlotte ha un po’ di margine da Orlando per provare a vincere qualche partita e dare piccole soddisfazioni ai propri fan sebbene si sappia sin dall’inizio che per questa stagione non si sarebbe andati da nessuna parte e gli Hornets perdono anche la partita centrale (numero tre) casalinga delle cinque in programma consecutivamente allo Spectrum Center.

Sabato in arrivo i 76ers, altra squadra in lotta per un posto al sole nella griglia PO ma da Charlotte ci si aspetta almeno una partita…

Game 70: Charlotte Hornets Vs Cleveland Cavaliers 108-114

Mykhailiuk (9 punti) in schiacciata.
Sullo sfondo McGowens.
A tradire è stata una parte della bench degli Hornets – menomati da numerosi infortuni – che non ha retto l’urto del rientro Cavs a cavallo degli ultimi due quarti.

Gli Hornets non hanno Oubre Jr. (schiena) per l’occasione, Williams e ancora Cody Martin (inutile ricordare LaMelo) mentre Cleveland rinuncia a J. Allen.

I Calabroni – però – partono con piglio aggressivo e molta energia nonostante il back to back più veloce della loro storia finendo con un 16-0 nei fast break point nel primo tempo, saltato in aria il gioco controllato voluto da Bickerstaff ma con 13-8 nei TO, vivendo sulla velocità delle folate offensive qualche errore di misura nei passaggi, nel controllo del corpo come quando Rozier toccava la linea laterale destra agganciando un lancio lungo ma dopo 24 minuti il 62,5% contro il 23,5% da fuori nel primo tempo ed il 17-7 negli assist mandava Charlotte all’intervallo sul 59-52.

I Calabroni volavano sul +16 grazie a Richards e Rozier nel terzo quarto e a 14:38 dalla fine gli Hornets cercavano di continuare sulla stessa strada ma la panchina non era all’altezza dei titolari e Cleveland chiudeva tagliando il divario a fine quarto sino al -8 esatto.

La squadra dell’Ohio mangiava punti e a 7:54 agganciava Charlotte sul 94 pari con il fallo di Jones sulla finta di Mobley, costato al ragazzo dai capelli verdi l’espulsione per raggiunto numero limite di falli commessi.

Hayward tentava di provvedere al rilancio con la tripla da catch n’shoot coraggiosa a 7:41 ma nonostante la retina accarezzata in maniera perfetta, Cleveland passava avanti con due canestri di Mobley (99-100) e da una palla non controllata da Mykhailiuk, nascevano due facili per Mitchell.

Mitchell spingeva sul +7 gli ospiti ma Charlotte trovava un parziale da 6-0 con passaggio di Rozier per Richards che mancava l’And1 per il pari a quota 107 mentre Mitchell usciva nel finale con due alzate su DSJ per il +3 CLE.

Rozier mancava il pari da tripla e Garland, dopo un challenge perso da Clifford, segnava uno dei due FT per il 108-112 a :10.7 decidendo la partita.

Hornets “beffati” dalla stanchezza, dai TO (19) che non hanno saputo sfruttare l’assenza di Allen dopo quasi tre quarti integrali di buon basket.

La pressione posta su Rozier nella parte finale (anche spesso raddoppiato e seguito a stretto contatto come nelle partite più hard di PO) ha fatto il resto con Charlotte che senza molti altri terminali offensivi validi ha dovuto “inventare” qualche azione come il colpo fuori equilibrio in fade-away di Hayward nell’ultimo quarto.

In +/-, -25 per Mykhailiuk, -22 per Kai Jones, -16 per P.J. Washington, -13 per McGowens (con il primo e l’ultimo un livello sotto per giocare in NBA mentre al secondo manca esperienza).

Charlotte ha chiuso con 27 punti di Rozier, 19 di P.J. Washington, 16 di Hayward, 15 punti e 12 rimbalzi per Richards, 14 punti, 8 rimbalzi e 7 assist per Dennis Smith Jr..

Cleveland Ha chiuso con Garland a 28 punti e Mitchell da 23 anche se il 2/16 combinato da oltre l’arco dai due non è stato il massimo mentre 18 punti sono arrivati da Mobley e 15 da LeVert.

Charlotte tenterà la rivincita nella notte di mercoledì dopo un giorno di riposo.

Game Recap

Dopo la palla a due Cleveland prendeva subito vantaggio con Charlotte che vedeva in un Mitchell incontrollabile, lo specchio dell’incubo incontrollabile di 21 ore prima (più rapido back to back nella storia di Charlotte) Horton-Tucker ma gli Hornets si riprendevano dal 2-7 con un reverse layup di P.J. Washington, una tripla di Rozier e dopo due sorprendenti stoppate sulla stessa azione di Richards su Mobley arrivava la parità a quota nove con P.J. Bravo a schiacciare ad una mano in transizione.

A 7:46 era sempre il nostro numero 25 a portare per la prima volta in vantaggio Charlotte (12-11), un vantaggio che incrementava a 6:17 quando P.J. si ripeteva da fuori mentre Dennis Smith Jr. (in sostituzione di Kelly Oubre Jr. alle prese con dolore alla schiena) andava ad appoggiare e a rubare una palla dalla stessa rimessa dal fondo subendo fallo.

Due FT a segano 4:58 ed altri due dopo un recupero solamente 3 secondi più tardi.

A 4:16 la doppia smanacciata di Richards – in mezzo a due difensori – sul tiro sbilenco di Rozier, finiva dentro e DSJ a 3:50 volava ancora sulle ali del vento firmando il 29-15.

Gli Hornets erano costretti a diversi cambi e la tripla di LeVert a un secondo e due decimi mandava il primo quarto in archivio sul 35-25.

Cleveland rollava nel secondo quarto sino al 43-45 firmato Garland a 5:51 da tripla poi – 16 secondi più avanti – Mobley, splittando due FT, mancava il pareggio ma gli Hornets incassavano – dopo la tripla di Mykhailiuk, un canestro di Mobley ed uno di Garland (ancora da tre per la guardia) tornando sotto (48-49), uno svantaggio durato 13 secondi grazie a due tiri liberi di Richards, ora diventato molto preciso dalla lunetta.

Charlotte con qualche folata offensiva (vedi Rozier) finiva per riprendere il + 10 ma tre punti finali di Garland (½ dalla lunetta e una driving in appoggio) valevano il 59-52 all’intervallo.

L’alley-oop di Richards a 10:12 era l’antipasto di un terzo quarto che vedeva gli Hornets entrare in the zone con Rozier a 4:27 quando segnava un fade-away difficile per poi veder Richards in palleggio costruir gioco e scaricare un lungo-linea sulla baseline dove nel corner sinistro trovava JT Thor che scaricava la bomba mentre Rozier a 3:14 tornava a farsi vedere con uno step-back 3 in pull-up 1 vs 1 che inceneriva difensore e retina per l’87-72.

A 2:38 Mykhailiuk segnava il +16 ma Charlotte con qualche cambio in corpo finiva male il quarto e Cleveland tagliava il divario sull’89-81.

Il resto lo trovate in analisi sopra con Cleveland che chiudeva la partita grazie a Mitchell dopo aver sorpassato dicendo thank you a Mobley anche se Clifford si è lamentato di un challenge (fallo ipotetico di Rozier, tra l’altro asfissiato in attacco nel finale dalla difesa dei Cavs) nel finale che ha dato i due tiri liberi a Garland per chiudere la partita, un contatto rivisto dalla terna a favore di Cleveland che alla fine è stata brava a crearsi contatti finendo con un 25/34 in lunetta (qualche dubbio su alcune decisioni c’è però) contro il 16/22 di Charlotte un po’ di manica stretta.

Game 69: Charlotte Hornets Vs Utah Jazz 111-119

Kelly Oubre Jr., principale scorer degli Hornets con 24 punti.
Buon secondo tempo offensivamente parlando, dopo un primo nettamente inferiore.
Di spalle Kai Jones con capelli verdi. Atletismo fantastico ma manca qualche kg per irrobustirsi un minimo e reggere in difesa.

Charlotte incappa nella serata “In the zone di Talen Horton-Tucker” che dal secondo quarto sale di tono sino a creare il divario e a decidere la partita utilizzando tecnica e fisico compatto.

Proprio questa è stata la parola chiave per spiegare la differenza tra le due squadre.

Utah è rimasta più solida e ha vinto 48-70 a rimbalzo, vincendo 36-66 nei punti in area, al tiro dal campo con 40,8% per Charlotte contro il 44,7% e nel 14-25 in 2nd chance…

A Charlotte non è bastato un clamoroso 14-4 nelle stoppate, e un ribaltato tiro da tre punti: 42,5% contro il 28,1% di Utah.

Gli Hornets hanno fatto un buon lavoro intorno all’anello ma non in generale difensivamente: mancanza di comunicazione, difesa friabile sui pick and roll tanto da diventare a tratti da disperazione per chi – fan di Charlotte – poteva solo assistere ad una difesa battuta troppo facilmente dai cambi e da una propria zona – come detto – “imprecisa”.

Utah così’ vinceva la serie stagionale grazie ai 37 punti e 10 assist di Horton-Tucker ai 17 di Kessler che univa anche 16 rimbalzi (decisivo, specialmente nel primo tempo nell’influenzare diversi tiri sotto canestro), 17 anche per Olynyk mentre 13 ne ha messi il finnico Markkanen – 13 rimbalzi anche – che tuttavia ha chiuso con un disastroso 3/22 dal campo precedendo Agbaji a chiudere gli uomini in doppia cifra con 10 pt. (3/10) mentre Charlotte ha beneficiato dei 24 di Oubre Jr., dei 22 pt. di Rozier, 18 per P.J. Washington e 13 per DSJ.

I due centri che sostituivano Mark Williams hanno fatto benino anche se i rimbalzi sono da migliorare ma il giamaicano è parso poco fluido e Jones troppo poco pesante anche se con atletismo pazzesco.

Nick ha chiuso con 9 punti, 8 rimbalzi e ben 5 stoppate, Kai con 6 punti, 5 rimbalzi e 3 stoppate e due possibilità di FT che la terna non gli ha incredibilmente concesso…

La L arresta la mini-striscia vincente e tiene Charlotte al quartultimo posto nella NBA con un occhio sempre ad Orlando ma i calabroni avranno una possibilità già in questa stessa serata (bizzarria del fuso orario) con la partita contro i Cavaliers.

Game recap

Charlotte si presentava senza Mark Williams oltre ai soliti Cody Martin, LaMelo Ball (ricordiamo stagione finita) mentre “recuperava” Rozier alle prese con una contusione al polpaccio.

Per Utah, assenza pesante in Sexton.

I Jazz prendevano subito il vantaggio 0-6 dopo un alley-oop di Kessler e non lo cedevano anche se Rozier metteva dentro i primi canestri di Charlotte e P.J. Washington da tre a 8:17 realizzava il 7-11.

Il senso di urgenza dei Jazz per rimanere in vantaggio era sempre presente così si creavano elastici nei quali gli ospiti tentavano di fuggire (13-19 a 5:43 con Horton-Tucker) al rimarginamento quasi completo della ferita (18-19 a 4:37 Hayward in arresto e tiro dal mid-range) mentre poco più tardi Fontecchio e Hayward si rispondevano da oltre l’arco alzando un punteggio che vedeva – nonostante un primo tempo dalle basse percentuali per Markkanen e Oubre Jr., i Jazz al comando 29-32 (Hornets che riducevano grazie alla cortesia di Jones che nel finale stoppava Markkanen, recuperava un rimbalzo e andava a schiacciare in maniera decisa sull’altro fronte recuperando dall’errore di DSJ e anticipando Fontecchio) dopo 12 minuti.

Nel secondo quarto i Jazz allungavano decisamente dopo aver visto gli Hornets a ridosso sul -1 più di una volta (McGowens dopo 2 FT a 10:08 per il 35-36) ma a 4:54 il punteggio era di 40-50 dopo 3 canestri consecutivi di Horton-Tucker.

Alla fine del primo tempo era 49-58 con Utah ad avvantaggiarsi prevalentemente (cosa già accaduta in passato) sul tiro da fuori 5/20 CHA, 7/21 UTA) e dai rimbalzi (26-36) che portavano anche a delle 2nd chance pts (7-14).

La squadra di Salt Lake City era spinta da Horton-Tucker con 15 punti, 6 rimbalzi e 4 assist nonostante i Calabroni provassero a proteggere l’area piazzando ben 9 stoppate (gran energia e tempismo per Kai Jones che chiudeva con 3 stoppate) e da delle difficoltà a gestire i pick and roll o pick and pop nella ripresa si passava anche a subire qualche transizione troppo semplice con Charlotte quasi alla resa finita sotto anche di 23 punti con un Horton-Tucker entrato “In the zone” che ai 24′, dopo una serie di canestri, completava l’opera superando Rozier in fade-away anche se Oubre Jr. a cavallo tra la parte finale del terzo e l’inizio ultima frazione metteva dentro ben 13 punti riprendendosi dopo l’1/9 del primo tempo e a 8:25 DSJ – sempre da fuori – infilava il 92-101.

Charlotte recuperava sino al -7 a 5:25 quando in transizione T-Ro dava indietro al numero 10 ucraino che dopo aver mancato precedentemente un facile appoggio (toccato dietro da Jones ma errore praticamente tutto suo) realizzava il 98-105 e salivano le recriminazioni per un’azione in precedenza sulla quale Olynyk andava diretto sul bicipite sinistro di Jones che in salto – dopo la triangolazione in corsa con DSJ – perdeva palla con la terna a completare con una svista colossale l’opera di piccole decisioni prese a sfavore di Charlotte (diverse contro P.J. Washington).

Utah non demeritava nonostante gli scempi arbitrali ed il rientro di Horton-Tucker cambiava ancora il match con Talen che usava il fisico e la tecnica andando in appoggio, segnando liberi e realizzando una tripla da ben oltre la linea inarcata grande fino al 103-114 (la tripla appunto, restituita a quella messa da P.J. Washington a 3:48), tempo solo per i ritocchi fino al 111-119…