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Punzidefinit.

Torna dopo un  periodo di sosta un pochino più lungo del previsto (dovuta a impegni improrogabili dell’autore), la rubrica di Giuseppe Punzi.

Ecco il suo pensiero a meno di due settimane dalla fine di questa stagione regolare:

“Hornets, si!

Quando all’inizio della stagione l’infortunio di Michael Kidd-Gilchrist aveva spento molti dei sogni di gloria per noi tifosi teal & purple, lo spettro dell’ennesima stagione destinata all’oblio volava alto sulla Time Warner Cable Arena.

Il basket però è un’altra cosa e a sette partite dalla fine della stagione regolare i nostri Calabroni condividono con Miami il terzo record nell’Eastern Conference.

La classifica dell'Est aggiornata a oggi 2 aprile 2016.

La classifica dell’Est aggiornata a oggi 2 aprile 2016.

La squadra di Coach Clifford, appena nominato a est Allenatore del mese di Marzo, ha vinto tredici delle sedici partite in calendario lo scorso mese e continua a non fermarsi, a un ritmo che potrebbe renderci ostici anche nella post season.

La chiave? Una squadra cui “Cliff” ha insegnato a essere offensivamente rispettabile e un Kemba Walker che si sta finalmente affermando come uno dei primi giocatori di questa lega, anche per leadership.

Siamo sopravvissuti e abbiamo sbaragliato la concorrenza in un Eastern Conference che non si mostrava così competitiva da anni e adesso non ci resta che aspettare, concludere la stagione al meglio e non temere l’avversaria, qualunque essa sia”.

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C’eravamo dati appuntamento con Giuseppe per la sua rubrica a inizio febbraio, quale miglior occasione temporale dopo la fantastica vittoria su Cleveland per poter esprimere le sue idee…

 

Terza uscita della rubrica sul punto della situazione scritta da Giuseppe Punzi.

Quinta uscita della rubrica sul punto della situazione scritta da Giuseppe Punzi.

Ci siamo.

Dopo un momento difficilissimo che aveva rischiato di compromettere i nostri sogni Playoffs, la squadra è tornata a giocare a pallacanestro ed è adesso a una partita (24-25) da quota .500 nel record.

Nel nostro ultimo appuntamento avevamo lasciato i ragazzi dopo sette sconfitte consecutive ma qualcosa è cambiato e lo dimostrano le sette vittorie nelle ultime dodici partite.

La chiave?

Il ritorno, finalmente, di Micheal Kidd-Gilchrist, il quale ha riportato esplosività e difesa a una squadra spenta oltre che martoriata dagli infortuni.

Nonostante i problemi offensivi siano rimasti e aggravati da una condizione che non è ancora al top, il nostro numero 14 è quello di sempre e i 13 rimbalzi di stanotte oltre ad alcune ottime difese su Lebron James non fanno che dimostrarlo.
La strada è ancora lunga però, 33 partite sono tante e la corsa all’oro per la post-season a Est quest’anno è più agguerrita che mai.

Risulta chiaro però che la squadra c’è e il ritorno degli infortunati potrebbe davvero renderci competitivi quanto serve.

Le prossime tre partite consecutive in casa, contro Miami, Washington e Chicago, seguite da un giro di sei partite in trasferta sui campi dell’Est (delle quali cinque si disputeranno dopo la pausa per l’All-Star Game), saranno decisive per il nostro cammino, che adesso senza più scuse, è tutto nelle nostre mani.

PunzigliHornets 4

Terza uscita della rubrica sul punto della situazione scritta da Giuseppe Punzi.

Quarta uscita della rubrica sul punto della situazione scritta da Giuseppe Punzi. Sfortunatamente il momento della squadra è pessimo.

La crisi continua e la situazione adesso sta davvero degenerando.
 
Sette sconfitte consecutive sono troppe, e non si può essere così poco pericolosi fuori casa dove solo Brooklyn (appena licenziato il G.M. King oltre all’allenatore Hollins), Milwuakee (in % i Bucks) e ovviamente Philadelphia hanno fatto peggio a Est.
 
L’assenza di “Big” Al Jefferson, che dura ormai da più di un mese (al rientro dopo l’All-Star Game?), pesa tantissimo e anche tutti i piccoli infortuni, oltre a quello al dito del piede destro di Batum che ha dapprima lasciato Charlotte per qualche gara senza Nicolas e poi lo ha reso non ancora nelle migliori condizioni di giocare a Denver ci stanno facendo troppo male.
 
La squadra sta poi tirando malissimo dal campo e l’assenza totale di leadership di Kemba non può più essere ignorata.
 
C’è bisogno di una reazione, dopo la sconfitta al Pepsi Center, e c’è bisogno di una reazione immediata se davvero si vuole cercare d’avere delle ambizioni riguardanti i futuri playoffs.
La classifica odierna a Est presa dal sito de La Gazzetta dello Sport:
Charlotte si trova attualmente all'undicesimo posto dopo essere stata anche seconda a Est (dietro Cleveland) a inizio stagione.

Charlotte si trova attualmente all’undicesimo posto dopo essere stata anche seconda a Est (dietro Cleveland) a inizio stagione.

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Terza uscita della rubrica sul punto della situazione scritta da Giuseppe Punzi.

Terza uscita della rubrica sul punto della situazione scritta da Giuseppe Punzi.

 

Siamo vicini alla soglia delle 25 partite e i nostri Hornets continuano a stupire mantenendo il quarto posto dell’Eastern Conference, autori di tante importanti vittorie.
La differenza sostanziale rispetto alla squadra dello scorso anno sta nel fatto che questa è munita di notevoli attribuiti (come si usa dire in gergo sportivo), i quali gli permettono d’uscire da situazioni difficili e vincere molte partite che lo scorso anno sarebbero state perse senza dubbio.
Quattordici vittorie e nove sconfitte dice la nostra classifica, la quale conferma la crescita dei nostri che stanno trovando la leadership in Batum e stanno imparando a non isolare Big Al in attacco, cosa che porta a sprecare molti meno possessi.
Ci aspetta adesso una serie difficilissima di partite per terminare l’anno, sfide che probabilmente testeranno veramente il livello di una squadra che sta trovando tanto supporto dai gregari, da Jeremy Lin a Marvin Williams.
Coach Clifford sembra aver risolto tanti dei problemi presenti nella scorsa stagione, in particolare quelli offensivi, e si respira finalmente un clima sereno.
La strada però è davvero lunga dentro a una Conference che è tornata velocemente competitiva, ma se queste sono le premesse sognare non può sicuramente far male.

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Il logo da me disegnato per la rubrica di Giuseppe Punzi.

La rubrica di Giuseppe Punzi al secondo atto.

Terminata la decima partita della stagione, possiamo cominciare a fare i primi bilanci riguardanti i nostri Calabroni che stanno ingranando bene e lasciano sperare in un salto di qualità completo rispetto allo scorso anno.

Il record recita 5 vittorie e 5 sconfitte avendo affrontato per due volte squadre come Chicago e Atlanta, e avendo espugnato Dallas e Minneapolis.

Battendo New York nella prossima sfida ci sarebbe la possibilità di superare il 50% di vittorie, obiettivo che non viene raggiunto dalla prima sfida della scorsa stagione e che, se davvero sarà compiuto, potrebbe accendere ancora di più le speranze dei nostri.

Le note positive ci sono e partono sicuramente dal fatto che Big Al ha cominciato a non isolarsi troppo in attacco permettendo agli altri giocatori di mostrare le proprie doti offensive.

Sta salendo vertiginosamente di colpi Nicolas Batum, al momento leader emotivo della squadra e che è esploso nell’ultima gara contro Portland in una prestazione da 33 punti con 19 tiri.

Al francese, che poco ci sta facendo sentire la mancanza di MKG, si aggiunge un Jeremy Lamb che sembra aver trovato una dimensione alla Time Warner Cable Arena: l’ex OKC nei 23 minuti medi di utilizzo sta mostrando di poter realizzare con percentuali oltre il 50% e di poter all’occorrenza aiutare nella gestione del gioco.

Ci si aspetta sicuramente di più invece da P.J. Hairston, che sta giocando tanto, ma senza dare risultati e sembra estraneo al gioco della squadra.

Si sta invece lentamente adattando alla lega Frank Kaminsky, a cui coach Clifford sta dando un minutaggio limitato e che dovrà salire di colpi nel corso della stagione.

Le premesse sono quindi positive, e se Kemba Walker riuscisse a trovare il ritmo per far girare la squadra potremmo essere pericolosi davvero per tutti.

Una cosa però è certa; quest’anno abbiamo una squadra e ce la giocheremo con chiunque per accaparrarci un posto nei Playoffs.

(Giuseppe Punzi)

 

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Da quest’anno (come troverete scritto anche nel logo della rubrica), per rendere più pluralista il blog, anche se la formula si discosta dal classico blog, ho deciso di lasciar spazio anche a un altro tifoso degli Hornets.

Tra noi intercorre una generazione, magari pensieri vari, ma la stessa accesa passione per la medesima squadra ci accomuna, quindi mi fa molto piacere presentare anche la sua visione sull’andamento e sulla situazione della squadra.

Come primo pezzo oggi vi propone una breve analisi del mercato, della preseason completando l’analisi con le aspettative per nuova stagione.

La sua rubrica periodica si chiamerà “PunziGliHornets” e sarà contrassegnata da questo logo sottostante, anche per differenziare le sue idee rispetto alle mie (evitando così che qualcuno pensi io sia bipolare ^_^)…

Il logo da me disegnato per la rubrica di Giuseppe Punzi.

Il logo da me disegnato per la rubrica di Giuseppe Punzi. Cliccate sull’immagine se volete conoscere qualcosa in più su di lui.

 

L’attesa è finita, dopo una lunga Off-season, troppe chiacchiere e tantissime incognite, la stagione sta finalmente per cominciare.
I nostri Hornets sono stati ancora una volta rivoluzionati durante l’estate, in particolare a causa della partenza di Stephenson a cui però si è aggiunta quella di Mo Williams, giocatore che si era dimostrato un ottimo acquisto per Charlotte.
E’ stata una preseason vincente, conclusasi con un record di 7-1, ma come sappiamo, quello che succede in queste partite conta molto poco.
I problemi da risolvere li conosciamo:
L’attacco deve fare assolutamente un salto di qualità se davvero vogliamo aspirare a un posto nei Playoffs e se le percentuali dall’arco non miglioreranno sarà davvero dura realizzare il nostro proposito.
Le premesse però, a mio modestissimo parere sono positive, perché Big Al si è presentato in grande forma e potrebbe finalmente aver trovato la sua dimensione sperando anche che stia bene fisicamente durante la stagione.
Sono arrivati giocatori che potrebbero essere davvero utili, Lin dalla panchina dovrà essere la nostra arma in più, e ci si aspetta tanto su entrambi i lati del campo da Batum, che personalmente mi fa impazzire.
Le incognite ci sono, a partire da Frank Kaminsky, i cui risultati dipenderanno dai minuti che coach Clifford gli concederà e da quanto velocemente il miglior giocatore collegiale dello scorso anno si adatterà alla lega, sperando che Jeremy Lamb trovi in North Carolina la tranquillità per esprimersi al meglio.
Spero di non portare sfortuna dicendo che secondo me questa sarà la stagione di Kemba, il quale ha raggiunto la giusta maturità.
L’adrenalina sale, le speranze anche e allora non ci resta che aspettare.
Buon inizio di stagione a tutti e.. C’mon Buzz City!
Giuseppe Punzi