Game 40: Charlotte Hornets @ Milwaukee Bucks 138-109

Doppia doppia (punti/rimbalzi) per Mason Plumlee qui a rimbalzo.

Doppia doppia (punti/rimbalzi) per Mason Plumlee qui a rimbalzo.

Partita sorprendente a Milwaukee al Fiserv Forum dove gli imenotteri turchese-viola del North Carolina surclassano quasi inspiegabilmente (viste le premesse sulla carta) una delle contender per il titolo NBA con la quale avevano perso in dicembre contro una squadra ampiamente rimaneggiata (Antetokounmpo e Holiday non c’erano ad esempio) ma ogni partita è a sé e Charlotte lo dimostrava immediatamente.

Le partite perse per infortunio con il numero di partite saltate per ogni giocatore questa stagione in casa Charlotte.

Una commistione tra la serata negativa dei Bucks, una difesa Hornets fisicamente finalmente valida e un ritrovato tiro da fuori, unito al gioco di squadra ha permesso a Charlotte di portare a casa l’undicesima vittoria di stagione e di abbandonare l’ultimo posto in classifica a spese di Detroit.

I Calabroni, dopo aver incassato la tripla di Holiday, pareggiato con Ball a 11:08 alla stessa maniera e subito quella di Allen su McDaniels (3-6) sorprendevano in avvio giocando bene e piazzando un parziale da 11-0 sino a 8:40 composto da un pick and roll tra Ball e Plumlee chiuso dal secondo, una finta a una mano in area con giro e palla alzata dal pitturato da parte di Rozier che puntava poco più tardi e appoggiava sulla sinistra, floater di P.J. Washington dopo entrata a ricciolo dalla sx con blocco di Plumlee e tripla dalla destra di Ball per il 14-6.

Time-out Bucks ma sorprendentemente, nonostante il canestro di Connaughton da due interrompesse il parziale, la furia degli Hornets, in particolare di Rozier (17 punti a fine quarto, firma con la tripla il 20-8 in transizione ad esempio), non si placava e a 5:00 dal termine della frazione Budenholzer prendeva anche un tecnico così gli Hornets doppiavano incredibilmente i Bucks sul 34-17…

Il momento magico degli Hornets non si interrompeva con Plumlee a correggere un tap-in su miss di Rozier, poi T-Ro tornava preciso con un floater un the paint e la tripla del 43-17 dalla sinistra, i Calabroni esageravano anche con la bench sul parquet superando il record dei 45 punti in un quarto ottenuto contro Atlanta a ottobre con un jumper dalla lunetta di Martin e quello all-time con 2 FT di McDaniels a 3 decimi dalla sirena: 51-28, imprevedibilmente assurdo.

20/29 al tiro (7/14 da tre), 15-6 a rimbalzo e 4/4 ai liberi.

Nonostante nel secondo periodo gli Hornets non segnassero nemmeno un tiro libero (solo 0/2 da parte di Martin) e i Bucks pescassero dalla panchina punti da oltre l’arco prima con Green e poi con Carter, i calabroni non mollavano la presa; Ball metteva la tripla del 60-37 prima e quella del 63-37 poi con uno step-back letale a 7:11 altro dardo avvelenato di Rozier per il +27 (68-47) e fade-away da 2 punti dalla baseline destra difficile: 70-45.

La squadra di Clifford puntava a superare il record di 79 punti pareggiandolo prima con Thor che sulla stessa azione al terzo tentativo faceva centro e infrangendolo con un no look pass dello stesso Thor per LaMelo che con spazio in angolo destro faceva centro da oltre l’arco: 82-56.

Gli Hornets chiudevano all’intervallo con un buon margine di 24 punti: 84-60 tenendo Antetokounmpo a 6 punti (non in serata nel primo tempo con 4/9 dalla lunetta).

Le 14 triple su 30 tentativi aiutavano Ball ad avvicinarsi ai 20 punti (19, per rompere il record di Glen Rice con almeno 20 partite da 20 punti o più consecutivi) e Rozier ad avere una big night (25) mentre il 31-23 a rimbalzo ed il 21-12 negli assist erano numeri eloquenti per spiegare il vantaggio uniti al 30-10 nel pitturato, il 10-4 nei fast break e il 15-6 da second chance.

Rozier intervistato all’intervallo.

Il terzo quarto veleggiava sulla falsariga del secondo quarto con gli Hornets impegnati a costruire un attacco che mantenesse circa i punti di vantaggio accumulati poiché Holiday era l’attaccante di talento di turno che si scaldava a intermittenza infilando un paio di triple ma la strong jam di Mason (92-69) e il fade-away di Rozier oltre due difensori (7:04, 96-72) ripristinavano l’esatto +24 del finale primo tempo.

Con i Bucks a provarci ma a non crederci nemmeno troppo visto il divario, il margine saliva a 2:51 sino al +31, cortesia di Williams da sotto mentre Rozier firmava il trentottesimo punto (season high del team) per il 110-79 più avanti.

L’ultimo quarto vedeva gli Hornets non partire bene al tiro con troppe triple a vuoto ma a 7:39 P.J. Washington realizzava da tre il 120-93 sbloccando l’attacco.

Di Antetokounmpo nemmeno l’ombra sul parquet nell’ultimo quarto (Budenholzer lasciava ampio spazio alla bench) se non quella del fratello che si “sbatteva” con alterne fortune per non dire poche come quando saltando dietro Rozier in terzo tempo franava sulla schiena del nostro numero 3 per finir seduto sulla caviglia del nostro giocatore a terra.

Terry si riprendeva, segnava un libero e poi usciva mentre la sfida volgeva al termine con Charlotte che allungava ancora con Thor grazie a due triple nel finale sino al 138-109.

Per i Bucks, dopo aver segnato cifre pazzesche da 43, di media nelle ultime uscite sono stati solo 9 i punti del più famoso Antetokounmpo mentre l’aiuto maggiore è arrivato da Portis con 19 punti e 12 rimbalzi, una dozzina a testa anche i punti da parte di Allen e Holiday mentre 13 sono stati quelli realizzati da AJ Green in una notte piuttosto spenta per Milwaukee.

Forse agli Hornets ha portato fortuna la divisa Bucks anni ’90 o forse la determinazione e la fiducia (anche al tiro finendo con il 52,0% con un 41,7% pari da 3 punti) unite al gioco di squadra (32-22 negli assist, 54-22 nel pitturato) hanno finito per invertire i ruoli per una volta e regalare la miglior uscita dell’anno ai Calabroni con un Rozier da record a 39 punti, Ball a 24 punti e 12 assist, Plumlee a 17 punti, 15 rimbalzi e 6 assist oltre 11 punti e 9 rimbalzi di McDaniels e 23 punti di un P.J. Washington determinante al tiro (9/14), specialmente in avvio, quando è in serata.

Tutta la squadra ha giocato bene, Thor ha chiuso con 10 punti, M. Williams con 6 rimbalzi e anche chi deve carburare un po’ come D. Smith Jr. e Cody Martin hanno aggiunto un po’ di difesa più un pizzico d’attacco.

Prima gioia (inattesa) quindi per Charlotte che domani alle 23:00 italiane se la vedrà con i Pacers.

Le pagelle.

Game 39: Charlotte Hornets Vs Memphis Grizzlies 107-131

JT Thor autore dell’ultimo vantaggio Hornets (22-21) impegnato in azione.

In una partita testa coda gli Hornets non paiono né beneficiare del fattore campo né essere realmente una squadra da NBA perché il confronto non c’è.

Nella porta girevole degli infortuni rimangono out Oubre Jr. (legamento alla mano sx strappato e avrà bisogno di operarsi, ipotesi out dalle 4 alle 6 settimane) e Hayward (uscito durante l’ultima partita) mentre dopo aver giocato la prima partita con San Antonio per un minuto si rivedeva Cody Martin tra le fila degli Hornets.

Si capiva sin da subito che l’intensità e le caratteristiche difensive dei Grizzlies, tutti posti a difendere forte intorno al box, avrebbe messo in crisi una squadra che fa fatica a segnare e sarebbero stati pochi i punti di rottura dei centri.

Gli Hornets a quel punto si adattavano immediatamente cercando di scaricare palla sull’uomo libero oltre l’arco e la tattica per tenere il passo, con giocatori ancora freschi funzionava per buona parte del primo quarto sino ad un paio di cambi che rivoltavano il match.

Charlotte, infatti, segnava i primi 16 punti interamente con la coppia in backcourt Ball & Rozier (2 FT a testa e la dozzina di resto da oltre l’arco) bravi a portare avanti 16-14 Charlotte.

Memphis ci metteva poco a ripassare avanti – dopo la tripla di Thor per il 22-21 – creando un parziale nel quale Morant si inventava un canestro difficile sulla ricezione un fade-away, sull’ancata sbilenca da dietro di Rozier la palla scavalcava Williams e finiva nel cesto.

Nonostante l’ingresso di Martin e Williams niente arrestava i Grizzlies abili a finire il quarto sul 26-40.

Hornets già con un piede fuori dalla partita che nel secondo quarto incassavano un parziale da 10-0 utile per portarli entrambi fuori match: 35-60, un -25 che a all’intervallo sarà -29 (47-76).

Impietose diverse statistiche del primo quarto soprattutto quelle a far la differenza: 32,0% Vs 53,2% (34,8% Vs 31,6%) 25-40 a rimbalzo, 16-32 nel pitturato e 2-10 nei fast break nei quali gli Hornets solitamente brillano.

Il ritmo dei Grizzlies, accettato da Charlotte, mandava KO, inabile ad attaccare il ferro se non con un paio di puntate di Dennis Smith Jr., il quale, rientrato un po’ incattivito, inaugurava i tre tecnici rifilati agli Hornets (il suo meritato, l’ultimo a McDaniels, gratuito).

Charlotte che giocava il secondo tempo solamente per firma (pareggiando 26-26 il terzo quarto e accorciando leggermente nel finale sino al 107-131 all’ultima sirena) con un Ball a 1.000 assist, quarto giocatore più giovane a raggiungerli dopo LaBron, Marbury e Trae Young, inoltre pareggiava la serie da 20 game con almeno 20 punti di Glen Rice ottenuta però nell’annata migliore degli Charlotte Hornets (1996/97).

I 61 punti rifilati proprio ai Grizzlies qualche anno fa, il più ampio margine di sempre nella storia degli Hornets, sono solo un pallido ricordo, il calvario di Charlotte continua e se gli Hornets non trovano il ritmo per colpa degli infortuni, la difesa rimane il problema principale.

Memphis ha chiuso con il 50,0% dal campo, Morant con 23 punti, Bane con 19, Brooks ne ha realizzati 18 e Jaren Jackson Jr. 17.

Per Charlotte, oltre ai 23 pt. e 12 assist di Ball (non bene al tiro però con 7/23 dal campo compreso un intestardito 4/13 da tre), 21 punti arrivano da Rozier, 16 da McDaniels lanciato in quintetto ma con un -27 in +/- e 15 da P.J. Washington.

Next game contro Milwaukee e sarà un altro si salvi chi può in (vana?) attesa di un miracolo al Draft che consegni Wembanyama alla squadra del North Carolina.

Game 38: Charlotte Hornets Vs Los Angeles Lakers 115-121

Terry Rozier (27 punti) – in divisa nera-oro e menta – al tiro prova a realizzare oltre LeBron James (43 punti).

Se il buongiorno si vede dal mattino, in questa prima parte del nuovo anno gli Hornets non dovrebbero discostarsi molto dalla prima deludente parte stagionale.

Al commento tecnico già manca il simpatico Dell Curry, out per una notte (sostituito da Matt Carroll), rientra dopo tempo immemore Dennis Smith Jr. ma a parte Oubre Jr. e il solito Martin out, nel finale di gara non riemerge dal tunnel Gordon Hayward (dolore al ginocchio sinistro).

Il primo quarto scorre con gli Hornets che si trovano sotto a 3:16 di 8 punti (canestro di Bryant) ma i Lakers non riescono più a segnare per la parte restante ed i Calabroni accorciano sino al 21-22 con due tiri liberi di Hayward nel finale (i primi per gli Hornets).

L’inizio secondo quarto però è devastante per gli Hornets, oltre ad assistere a un Hayward che sbaglia “un rigore” ed altri due tiri (uno non di poco), l’attacco di Charlotte si sblocca solo dopo 4:23, a 7:37 quando Plumlee da sotto segna un reverse e conquista un and one ma nel frattempo i Lakers con Reaves, Westbrook e LeBron James che inizia lo show personale hanno piazzato il parziale partita da 14-0…

A 8:01, infatti, Charlotte si trovava sotto di 15 punti, 21-36.

Gli Hornets riuscivano, nonostante l’asfittico attacco a regalare qualche colpo per i fan ma la difesa non riusciva a contenere gli attacchi avversari mortificando i fan, soprattutto quelli di un LeBron James che con una reverse dunk esplosiva volante in campo aperto, un fade-away difficile e altro mostrava di mantenere intatte ancora le caratteristiche fisiche e tecniche (soprattutto su tiri non dalla distanza) per le quali riesce ancora a dire la sua nella NBA.

Partita frustrante con gli Hornets che venivano aiutati da McDaniels nel terzo quarto a riemergere dalle sabbie mobili dell’attacco e nell’ultimo quarto, nonostante un colpo apoplettico di Schröder dopo un alterco con un D. Smith Jr. da ricalibrare che riallontanava gli Hornets scesi a un distacco in singola cifra, grazie a un big Rozier da 17 punti di parziale di quarto, Charlotte nel finale si ripresentava a -6 quando Terry colpiva ancora dall’angolo destro ma nell’azione in velocità nella quale Ball sulla linea laterale saltava James e forniva palla velocemente al n°3, i piedi di T-Ro per l’aggiustamento del tiro calpestavano la linea bianca.

Gran canestro volante annullato per il -3 che diceva agli Hornets di essersi svegliati troppo tardi.

Per gli Hornets fatali le corse e le scorribande nel secondo quarto (soprattutto) lasciate a James (43 punti e 11 rimbalzi con P.J. Washington incapace di contenerlo in formato super) oltre ad avere una percentuale globale peggiore al tiro.

Sostanzialmente nulla di nuovo, attacco in difficoltà e difesa problematica nonostante le rotazioni tentate da Clifford.

Plumlee ha provato a compensare il 56-61 a rimbalzo finale catturandone 14 e finendo ancora in doppia doppia grazie a 18 punti (6/11 dalla lunetta).

Oltre a LeBron per i Lakers vengono buoni 18 punti e 15 rimbalzi di Bryant (poster importante su Plum nel finale) e i 15 a testa della coppia backcourt Schröder/Reaves.

Gli Hornets hanno chiuso con Rozier come top scorer da 27 punti e con un Ball da 24 punti ma solo 3/10 da oltre l’arco.

Alla fine i Lakers, al comando per quasi tutta la partita, non hanno rubato nulla e gli Hornets fanno solo un passo in avanti – se possibile – verso il Draft nella partita più abbordabile della settimana ma i problemi permangono e anche la fiducia al tiro di certi giocatori sembra essere a tratti scomparsa dopo la collezione di L.

Totopaolo 2022/23, 12ª settimana

A cura di Paolo Motta.

Tra spadellate di lenticchie, dei gran pezzi di cotechino e qualche bottiglia di spumante di troppo, ecco scorrere le sfide di inizio 2023.

Nel dettaglio:

Partita 38 – domenica 01 Gennaio ore 01.00 in casa contro Brooklyn (23-12);

Dieci vittorie di fila e undici successi nelle ultime dodici partite per i Nets che orma stanno girando “a tutto motore”.

Irving e Durant puntano alla testa della Eastern Conference.

Partita tosta ma Nets troppo in forma.

L in arrivo, 2.

Partita 39 – martedi 03 Gennaio ore 01.00 in casa contro LA Lakers (15-21);

Con Davis infortunato, LBJ tira la carretta mettendo a referto a 38 anni (!) una media di 31.3 punti 8 assist e 7.3 rimbalzi solo nell’ultima settimana.

Schroder e T. Bryant sparring partners che non ti aspetti.

Partita da vincere. 1.

Partita 40 – giovedì 05 Gennaio ore 01.00 in casa contro Memphis (21-13);

Memphis ormai squadra consacrata, veleggia tra le prime posizioni ad Ovest.

Morant, JJJ e compagnia cantante sono il futuro della Lega.

Altra partita tosta della settimana e altra L in arrivo, 2.

Partita 41 – sabato 07 Gennaio ore 02.00 fuori casa contro Milwaukee (23-12);

Altra sfida contro una corazzata della Lega, e questa volta è il turno dei Bucks di Antetokounmpo che ne ha messi “solo” 44 e 45 nella settimana natalizia (alla faccia del panettone o pandoro).

Oltre al greco si aggiunge anche Brook Lopez che come al solito ci farà penare come la dieta dopo la Befana.

L insindacabile, 1.

Il pronostico della settimana: 1-3.

Game 37: Charlotte Hornets Vs Brooklyn Nets 106-123

Mark Williams, la nuova scoperta nel settore lunghi Hornets, segna due punti nel primo tempo con un movimento sorprendente ed esteticamente fantastico.

In una sfida sulla carta impossibile per gli Hornets non tardavano sul parquet ad arrivare i problemi in avvio.

I Nets si dimostravano una squadra mediamente più esperta della media con i colpi giusti per poter allungare il campo e mettere in crisi la fragile difesa degli Hornets soprattutto dalle parti del pitturato.

Nel primo quarto Charlotte partiva subito inseguendo ma qualche colpo di Charlotte, in particolare di Plumlee, teneva gli Hornets agganciati al match sino quasi a fine quarto quando l’ingresso delle panchine portava più benefici agli ospiti in grado di allungare sino al 22-32 finale di frazione.

Nel secondo periodo cominciava a farsi vedere il ricambio di Plumlee, Mark Williams (la sensazione del momento che ha scalzato Richards attualmente come C back-up) il quale a 11:22 agganciava al volo girando velocemente sull’avversario e depositando in appoggio con movimento unico e fluido per il 24-32 (10 tiri tutti a segno consecutivamente per lui nelle ultime uscite sino a quel momento).

Nonostante la discreta prova di Mark ed il rientro convincente di Plumlee che a 5:30 infilava il two and one del 38-43, gli Hornets non tenevano più il passo complice il glaciale 2/18 da oltre l’arco (leggermente meglio i Nets con 3/14) che contribuiva ad un basso 36,2% complessivo dal campo contro il 59,5 avversario che aveva picchi del 79% da due punti…

A inizio terzo quarto c’erano tutti i prodromi per una fine anticipata del match; 3 punti di O’Neale e rimbalzo offensivo di Claxton che a 11:06 convertiva in due punti l’azione offensiva dei Nets per il 49-66.

Clifford andava in time-out, incassava anche il -17 ma Ball si riprendeva dallo scialbo primo tempo servendo con drive and kick P.J. Washington per la tripla e alzando a 8:50 per l’alley-oop di Plumlee oltre a infilare tre triple, l’ultima a 7:33 per il 65-71 prolungando la vita ad una partita comunque segnata, infatti, Brooklyn riallungava immediatamente finendo forte il quarto complice un fade-away off balance di Durant e una tripla di Curry che contribuivano al 79-97, accumulo parziale del finale di terzo quarto.

Ultimo quarto inutile se non per ritoccare qualche cifra (tripla di Ball a 10:25 per l’82-97) poi più nulla per Charlotte che incassava due triple di O’Neale (in mezzo l’errore da due passi o due piedi di Plumlee) e scivolava a -21 (91-112) a 6:10 dal termine.

Finiva con le deep bench sul parquet e sul 106-123 l’ultima di un anno disgraziato per gli Hornets tenendo fede all’orario d’oltreoceano perché qui già arrivava la prima delusione dell’anno ma aspettiamo la prossima per tentare di vincere la prima ufficiale del 2023.

A livello di singoli Hornets traditi proprio dal veterano Hayward, un po’ sulle tracce di Durant ma non abbastanza per giustificare la sua prestazione scarna, anche Thor particolarmente negativo ed anonimo.

Plumlee (doppia doppia con 22 punti e 10 rimbalzi), Ball (23 punti e 11 assist) e soci, anche i migliori in attacco, hanno problemi di tenuta e rotazioni, a poco è servito il 90,5 (19/21 anomalo perché Charlotte tira peggio in genere) dalla lunetta contro il 73,7% avversario.

28 punti di Irving, 23 di Durant, il solito duo di BKN per sostenere un attacco che ha fatto la differenza, mentre Charlotte ha dovuto fare a meno di Oubre Jr. per problemi alle dita della mano sx accentuati da una caduta nell’ultima partita, i Nets sono andati in doppia cifra anche con altri 4 uomini: Claxton e O’Neale entrambi con 14 punti, Watanabe con 11 e T.J. Warren con 10, da menzionare lo stesso Claxton che ha aggiunto ben 6 stoppate (tutte quelle dei Nets) contro le sole due di Charlotte.

14-2 nei rimbalzi offensivi e un 50-47 complessivo pro-Hornets sotto le plance, 28-26 a livello di assist non sono bastati, gli Hornets pagano i colpi inferti dai top player avversari

Nonostante tutto, nonostante sappiamo arriveranno ancora delusioni e si dovrà lottare per il futuro, buon anno, augurandosi che gli Hornets salgano di livello nel 2023 e regalino qualche gioia in più a sorpresa rispetto alle poche recenti.

Game 36: Charlotte Hornets Vs Oklahoma City Thunder 121-113

LaMelo Ball va a canestro, sullo sfondo la positiva novità Mark Williams e in angolo la spalla Terry Rozier.

Dopo la lunga serie da trasferta (sei) a Ovest, gli Hornets speravano di ritrovare la vittoria casalinga contro una squadra giovane e inesperta.

In frontcourt i Thunder schieravano al coppia Williams, Jalen in PF e Jaylin come C mentre Charlotte in panchina teneva di scorta il pilota di riserva della scuderia, Mark.

I primi a marcare erano proprio i Calabroni, complice un avvio un po’ timido di alcuni inesperti Thunder, la squadra di Clifford arrivava sino al 7-0 con una bella alzata di Rozier per l’alley-oop di P.J. Washington.

Per i Thunder la fortuna era avere un arrembante Mann che quasi sulla sirena metteva il punto esclamativo con una plastica e super atletica schiacciata ad una mano.

Gli Hornets facevano entrare Mark Williams che si rivelava subito un fattore ma nonostante Charlotte macinasse gioco e comandasse da tutta la partita, proprio Mark finiva sul finire del primo tempo per mancare 2 liberi e Muscala chiudeva il quarto colpendo dall’angolo per portare in vantaggio i Thunder 57-60.

Charlotte si riportava avanti quando P.J. Washington in area segnava due punti nonostante il n° 6 Thunder, Williams, spingesse Plumlee addosso all’ala di Charlotte.

Nonostante Mason mancasse il FT addizionale, i Calabroni rimanevano avanti 79-77.

Nell’ultima frazione Charlotte tentava di scappare a 10:50 con la tripla di McDaniels per il 92-86 e a 10:02 un turnaround fade-away a una mano di Williams oltre ad impressionare serviva per ottenere il +8 (94-86).

Oklahoma City non ci stava e con l’ex draftato Gilgeos-Alexander colpiva a 4:27, un appoggio che valeva il 103 pari e metteva pepe o sale, scegliete voi, sulla coda della partita.

Gli Hornets speziavano i commenti di Curry con un floater di Ball, un open 3 di P.J. Washington a 3:39 prima che lo stesso P.J. stoppasse Jaylin Williams e Rozier a 2:38 infilasse due liberi che anticipavano il tap-in di Plumlee a 1:38.

Il parziale da 9-0 non scoraggiava la squadra in divisa bianca che segnava due punti con Giddey e tre con Dort per il 112-108 ma Ball segnava da tre punti e forniva l’assist a Rozier finendo vicino a una tripla doppia.

Dort a :31.5 con un two and one cercava di mettere paura a Charlotte (117-111) ma nel finale gli Hornets controllavano agilmente portando a casa un sorriso per se stessi ed i fan.

Riguardo ai dati, LaMelo Ball ha messo a segno 27 punti, 10 rimbalzi e 9 assist sfiorando la tripla doppia e dando una spinta agli Hornets per prendere il vantaggio finale, ancora una volta è lui l’uomo più pericoloso di Charlotte ma finalmente come spalla si è affiancato P.J. Washington che ha aggiunto 25 punti con un 10/13 dal campo, in più è arrivata la sorprendente doppia doppia di Mark Williams che ha aggiunto peso sotto le plance con 17 punti e 13 rimbalzi (ovviamente record in carriera per un rookie che ha sempre visto il parquet con il binocolo).

“È stato fantastico”, ha detto Williams, che ha chiuso con un 7/7 dal campo.

” Sto giocando con i miei punti di forza: correre sul pavimento, impostare schermi e proteggere il cerchio, andare a rimbalzo… sto solo facendo tutte le cose vincenti e cercando di dare un piccolo impulso alla squadra.”

L’allenatore degli Hornets Steve Clifford ha scelto di lanciare Williams come centro di riserva scalando Nick Richards come terza opzione.

“Questo significa molto e voglio dimostrare che è stata la decisione giusta”, ha detto Williams.

”Ha il background di base per essere un giocatore NBA molto efficace: protegge il cerchio, è intelligente, è bravo con le coperture. Deve lavorare sulla sua proiezione ed il rotolamento” ha detto Clifford che ha anche aggiunto che potrebbe essere una solida opzione come partner per Ball, Hayward e Rozier ma anche se ha mostrato di cosa è capace, adesso vuole vedere se saprà ripetersi.

“In questo campionato devi farlo tre o quattro volte a settimana e devi farlo contro diversi tipi di giocatori e diversi tipi di coperture”, ha detto Clifford.

Mason Plumlee ha aggiunto 14 punti e 9 rimbalzi per gli Hornets.

“Sto solo prendendo quello che mi dà la difesa”, ha detto Ball, che ha finito con un 5/10 da 3 punti

Shai Gilgeous-Alexander aveva 28 punti per Oklahoma City mentre Luguentz Dort ne ha aggiunti 22 e Josh Giddey ha segnato 21 punti acquisendo 10 rimbalzi oltre a un Mann da 17 punti from the bench.

Gli Hornets però hanno vinto nel pitturato 66-56 e l’allenatore dei Thunder Mike Daigneault ha detto: ”Molto del motivo per cui abbiamo avuto un certo successo ultimamente, soprattutto in difesa, è dovuto alla nostra capacità di proteggere la vernice e di certo stasera non l’abbiamo fatto abbastanza bene.”

Gli Hornets hanno tirato con il 54,8% dal campo mentre Kelly Oubre Jr. ha provato a tornare disponibile con delle protezioni per le dita della mano sinistra ma su un tentativo di salvataggi, in allungo è caduto sul parquet peggiorando la sua situazione ed è dovuto uscire dopo 14 minuti di gioco.

Totopaolo 2022/23, 11ª settimana

A cura di Paolo Motta.

ll programma dell’undicesima settimana.

Ultima settimana e ultimi impegni dell’anno prima di voltare pagina e sperare in un 2023 cestisticamente – e non solo – più fortunato.

Ecco le sfide che ci attendono nell’ultima week dell’anno:

Partita 34 – martedì 27 Dicembre ore 04.00 fuori casa contro Portland (17-16);

Dopo una stagione sabbatica, i rossoneri sono tornati la solita squadra rognosa che può dare fastidio a chiunque.

Con Lillard e A. Simons sugli scudi, la trasferta in Oregon classificabile come una di quelle toste.

Sconfitta in arrivo, 1.

Partita 35 – mercoledì 28 Dicembre ore 04.00 fuori casa contro Golden State (16-18);

Altra trasferta impegnativa , questa volta contro i campioni in carica che stanno vivendo una stagione tormentata.

Con diversi giocatori out, tra cui Curry e Wiggins, l’impresa di fine anno potrebbe essere dietro l’angolo.

Vittoria a sorpresa, 2.

Partita 36 – venerdì 30 Dicembre ore 01.00 in casa contro Oklahoma (14-19);

Si torna a casa finalmente, ospiti della serata i Thunder direttamente dal lontano mid-west. Partita sulla carta abbordabile, con pericolo principale SGA.

Ultima vittoria dell’anno, 1.

Il pronostico della settimana: 2-1

Game 33: Charlotte Hornets @ Los Angeles Lakers 134-130

Hayward e il canestro vincente in goaltending a Los Angeles.

In una partita dal sapore di playground o da videogame livello “easy”con difese non propriamente rocciose (vedi anche l’assenza di Anthony Davis per i padroni di casa), gli Hornets andavano a giocarsela dopo essere stati surclassati dai Clippers su un campo tutto esaurito (per LAL non accadeva dal 6 novembre).

Charlotte finiva ancora sotto il primo quarto ma a breve distanza per poter ricucire il divario (4 punti, 27-31) e lo faceva subito partendo forte nella seconda frazione: tripla di Ball, two and one di Oubre Jr. prima e Richards poi, un 9-0 che ribaltava il risultato.

Dopo un canestro LAL, Oubre metteva dentro due punti e sulla rimessa McDaniels scippava subito il pallone realizzando facilmente a 9:03, sorprendendo anche le telecamere.

Il coach dei Lakers, Ham, andava in time-out immediatamente e LAL riusciva a ridurre lo scarto a due punti con una tripla di Schröder più tardi per riavvicinarsi nell’elastico sfruttando il momento emozionale tra Reaves ed il pubblico che completava una giocata da 4 punti.

Gli Hornets rimanevano sempre avanti sino all’1/2 di Westbrook dalla lunetta per il 60-60 per poi andare sotto con altri due punti dello stesso Russ (62-64), Maledon però scavalcava da tripla segnando in totale 5 punti finali per gli Hornets che valevano l’equilibrio perfetto (67-67) all’intervallo.

La tripla rimbalzante di Hayward e quella di Rozier in avvio di ripresa facevano riprendere il feeling con la vittoria degli Hornets che colpivano nuovamente con Rozier e LaMelo da oltre l’arco.

Lo scarto arrivava a 16 punti a 6:19 quando Rozier si esaltava nuovamente infilando un altro dardo nel bersaglio (88-72).

Rimanevano 10 punti di vantaggio alla squadra del North Carolina (97-87) a fine quarto grazie ad un appoggio del n°3 teal.

McDaniels rubava un pallone e chiudeva in alley-oop servito da Ball mentre in difesa Richards bloccava il numero 31 LAL ma ricadeva male girando la caviglia destra.

Il giamaicano doveva uscire ma a 9:24 era Oubre Jr. a valorizzare la bench, tiro da tre perfetto su un doppio mancato intervento di James (106-94).

Partiva un altro elastico con i Lakers a tornare nel finale ogni tanto ad un possesso singolo da tre punti ma delle difese non impenetrabili procrastinavano il finale emozionante.

P.J. Washington rollava sull’assist di Ball andando a schiacciare ad una mano resistendo al corpo di Lonnie Walker: 117-111.

Altra runner dunk di P.J. Washington seguita dauna tripla di Rozier dal corner destro: 124-116 e il deep 3 di Ball a 1.33 per Charlotte valevano il 129-123.

James (34 punti totali) nel finale metteva lo zampino (tra assist e punti) su 11 punti Lakers pareggiando anche a 42 secondi dalla fine a quota 130.

Il disastro sembrava materializzarsi quando Ball commetteva un TO e la transizione dei Lakers sembrava poter essere vincente ma si autosmaterializzava con una incredibile palla persa a pochi passi dal canestro per confusione nonostante la superiorità numerica così finiva che Hayward riuscisse ad agguantare un rimbalzo offensivo e a far toccare al vetro la palla prima che James riuscisse a respingerla a 6 secondi dalla fine: 132-130.

Sulla rimessa Lakers, James perdeva una scarpa in corsa ma in torsione serviva Schroeder che liberissimo nell’angolo sinistro graziava gli Hornets fallendo la tripla del sorpasso/vittoria.

A 4 decimi P.J. Washington puntellava la sua prestazione infilando i due liberi del 134-130 finale facendo respirare i Calabroni e regalando un buon Natale ai fan.

P.J. Washington ha segnato 24 punti mentre LaMelo Ball ne ha messi 23 punti come Terry Rozier. Austin Reaves ha segnato 20 punti e Russell Westbrook ne ha messi 17 per Los Angeles che ha trovato in Thomas Bryant (sostituto di A. Davis) altri 8 punti e 13 rimbalzi prima di lasciare il campo con 3:16 da giocare tenendosi la spalla destra dopo una mannaiata di Plumlee non rilevata anche se dall’altra parte ci sono state discrasie su chiamate simili non rilevate ma dell’arbitraggio a parte qualche solito errore non ci si può lamentare.

Per LaMelo Ball altra prestazione sopra le righe ottenuta nella “ua” Los Angeles.

Tra i fattori che più hanno aiutato Charlotte, a parte il 5-1 anomalo nelle stoppate, l’11-5 nelle rubate con un 29-10 finale nei fast break (sul 73-67 i punti da TO erano 20-2…) ma anche il 62-50 tracciato dai punti in area pitturata ha inciso.

Non è servito a LAL il 38-53 prodotto dalla propria panchina né il 39,0% di Charlotte contro il 43,2% da tre punti del team Ham.

Nota a Margine che mi piace poco:

Il free agent Miles Bridges ha assistito alla partita a bordo campo e pare che gli Hornets stiano cercando un nuovo accordo con Miles che dovrebbe comunque scontare una lunga sospensione una volta rifirmato da un team.

Che sia strategica a favore di Miles per riabilitarlo al gioco o gli Hornets credano in lui anche perché potrebbe essere più comodo riaffidarsi a lui, è bene sappiano che la testa del giocatore non pare essere cambiata.

Senza essere moralisti perché merita di riabilitarsi, Miles dovrebbe rendersi conto della gravità di ciò che ha fatto alla sua compagna e ai figli in primis e tornare a comportarsi seriamente dopo un’estate assurda che sta ancora penalizzando pesantemente tutto l’ambiente purple & teal.

“Sì, non commenteremo questo in questo momento”, ha detto Clifford quando gli è stato chiesto prima della partita una doxa su Miles.

Game 32: Charlotte Hornets @ Los Angeles Clippers 105-126

P.J. Washington, 13 punti per lui a fine match.

Dopo la brillante vittoria a Sacramento, i criptici Hornets, meno rimaneggiati del solito (avendo recuperato ball e Hayward) andavano a testare la loro solidità a Los Angeles, sponda Clippers alla Crypto Arena.

I Velieri furono la prima squadra battuta da Charlotte e per anni il trend è stato decisamente a favore del team del North Carolina ma da diversi anni ormai la rotta si è invertita e i Clippers sono un incubo per Charlotte che si trova anche a dover affrontare ogni volta un ex, un ex giocatore di basket quando giocava per Charlotte ma che ha il dente avvelenato evidentemente con l’ambiente poiché ogni volta sforna prestazioni fuori dalla sua portata media.

I Clippers, dopo aver ritrovato le proprie due star contro gli Hornets in quel di Charlotte, completavano il roster con Powell ieri notte e se George ha segnato 22 punti, Nicolas Batum ne ha aggiunti 21 (ben 4 le triple nel terzo quarto quando gli Hornets hanno avuto il loro miglior momento).

La partita è stata inesistente poiché dopo il 6-5 firmato Oubre Jr. a 10:12, i Clippers sono passati dal’8-12 all’8-21 a 5:09 con un two and one su arresto e tiro di George a contatto (onestissimo) con Oubre Jr..

Un Oubre Jr. che è partito in quintetto nuovamente per l’assenza di Rozier ma a parte qualche pallone toccato l’1/9 al tiro in partenza non ha aiutato Charlotte a rimanere in partita.

Sull’alley-oop di George per Leonard (10-25 a 4:05) Clifford ha chiamato un time-out ma senza successo poiché il divario è andato progressivamente ad aggravarsi e gli Hornets hanno chiuso 19-37 il primo tempo con Oubre Jr. che a 1:12 ha preso un tecnico insieme a Mann dei Clippers per una parola di troppo e presa in giro del primo e spinta del secondo.

Charlotte, forse un po’ nervosa ha chiuso 40-71 all’intervallo e la partita era praticamente finita sebbene nel terzo quarto a fil di sirena McDaniels indovinasse un runner da tre punti per un 74-90 che portava Charlotte nell’ultimo quarto ad arrivare anche a -14 ma di lì non si scendeva più.

Con i Clippers che hanno tirato il 50,6% dal campo e hanno tenuto gli Hornets al 40,2% non è stato difficile vincere la partita per i padroni di casa nonostante coach Lue che si lamentasse delle 27 palle perse della sua squadra che hanno portato agli Hornets 33 punti.

Ma Los Angeles aveva già chiuso con un 24/46 a fine primo tempo contro il misero 12/45 dal campo di Charlotte e a fine gara sono stati ben 23 i canestri da 3 punti dei nostri avversari che hanno mostrato per l’ennesima volta come sia fallibile l’organizzazione difensiva, la tenuta individuale e come sia stata poca l’attenzione al perimetro, pericolo molto preventivabile contro i californiani…

Per LaMelo Ball, di ritorno a casa (da Chino Hills) è arrivata la sua prima tripla doppia della stagione.

Ball ha chiuso con 25 punti, 11 rimbalzi e 12 assist ma dal mio punto di vista molti canestri sono arrivati quando la partita aveva poco da dire anche se un paio di lampi di talento li ha regalati.

“Loro hanno così tanta abilità che sei sempre un passo indietro”, ha detto l’allenatore degli Hornets Steve Clifford a proposito dell’attacco di Los Angeles.

Alla fine per i fan degli Hornets è arrivata l’ennesima delusione dal parquet dei Clippers e in maniera precoce in una partita mai davvero giocata.

Sarebbe tempo che il proprietario degli Hornets mettesse in campo le proprie migliori energie per evitare partite e stagioni come questa, in estate sono sorti problemi, sono state fatte scelte e sfortuna a parte non è stato fatto nulla e mentre Batum gongola, MJ, evidentemente non troppo toccato o così competitivo come quando giocava probabilmente spera di recuperare al prossimo Draft l’asso francese, più di lì non si va e chissà se contro i gialloviola vedremo una versione meno ectoplasmatica degli Hornets o sarà l’ennesima partita del lungo countdown di Charlotte.