Game 36: Charlotte Hornets Vs Oklahoma City Thunder 121-113

LaMelo Ball va a canestro, sullo sfondo la positiva novità Mark Williams e in angolo la spalla Terry Rozier.

Dopo la lunga serie da trasferta (sei) a Ovest, gli Hornets speravano di ritrovare la vittoria casalinga contro una squadra giovane e inesperta.

In frontcourt i Thunder schieravano al coppia Williams, Jalen in PF e Jaylin come C mentre Charlotte in panchina teneva di scorta il pilota di riserva della scuderia, Mark.

I primi a marcare erano proprio i Calabroni, complice un avvio un po’ timido di alcuni inesperti Thunder, la squadra di Clifford arrivava sino al 7-0 con una bella alzata di Rozier per l’alley-oop di P.J. Washington.

Per i Thunder la fortuna era avere un arrembante Mann che quasi sulla sirena metteva il punto esclamativo con una plastica e super atletica schiacciata ad una mano.

Gli Hornets facevano entrare Mark Williams che si rivelava subito un fattore ma nonostante Charlotte macinasse gioco e comandasse da tutta la partita, proprio Mark finiva sul finire del primo tempo per mancare 2 liberi e Muscala chiudeva il quarto colpendo dall’angolo per portare in vantaggio i Thunder 57-60.

Charlotte si riportava avanti quando P.J. Washington in area segnava due punti nonostante il n° 6 Thunder, Williams, spingesse Plumlee addosso all’ala di Charlotte.

Nonostante Mason mancasse il FT addizionale, i Calabroni rimanevano avanti 79-77.

Nell’ultima frazione Charlotte tentava di scappare a 10:50 con la tripla di McDaniels per il 92-86 e a 10:02 un turnaround fade-away a una mano di Williams oltre ad impressionare serviva per ottenere il +8 (94-86).

Oklahoma City non ci stava e con l’ex draftato Gilgeos-Alexander colpiva a 4:27, un appoggio che valeva il 103 pari e metteva pepe o sale, scegliete voi, sulla coda della partita.

Gli Hornets speziavano i commenti di Curry con un floater di Ball, un open 3 di P.J. Washington a 3:39 prima che lo stesso P.J. stoppasse Jaylin Williams e Rozier a 2:38 infilasse due liberi che anticipavano il tap-in di Plumlee a 1:38.

Il parziale da 9-0 non scoraggiava la squadra in divisa bianca che segnava due punti con Giddey e tre con Dort per il 112-108 ma Ball segnava da tre punti e forniva l’assist a Rozier finendo vicino a una tripla doppia.

Dort a :31.5 con un two and one cercava di mettere paura a Charlotte (117-111) ma nel finale gli Hornets controllavano agilmente portando a casa un sorriso per se stessi ed i fan.

Riguardo ai dati, LaMelo Ball ha messo a segno 27 punti, 10 rimbalzi e 9 assist sfiorando la tripla doppia e dando una spinta agli Hornets per prendere il vantaggio finale, ancora una volta è lui l’uomo più pericoloso di Charlotte ma finalmente come spalla si è affiancato P.J. Washington che ha aggiunto 25 punti con un 10/13 dal campo, in più è arrivata la sorprendente doppia doppia di Mark Williams che ha aggiunto peso sotto le plance con 17 punti e 13 rimbalzi (ovviamente record in carriera per un rookie che ha sempre visto il parquet con il binocolo).

“È stato fantastico”, ha detto Williams, che ha chiuso con un 7/7 dal campo.

” Sto giocando con i miei punti di forza: correre sul pavimento, impostare schermi e proteggere il cerchio, andare a rimbalzo… sto solo facendo tutte le cose vincenti e cercando di dare un piccolo impulso alla squadra.”

L’allenatore degli Hornets Steve Clifford ha scelto di lanciare Williams come centro di riserva scalando Nick Richards come terza opzione.

“Questo significa molto e voglio dimostrare che è stata la decisione giusta”, ha detto Williams.

”Ha il background di base per essere un giocatore NBA molto efficace: protegge il cerchio, è intelligente, è bravo con le coperture. Deve lavorare sulla sua proiezione ed il rotolamento” ha detto Clifford che ha anche aggiunto che potrebbe essere una solida opzione come partner per Ball, Hayward e Rozier ma anche se ha mostrato di cosa è capace, adesso vuole vedere se saprà ripetersi.

“In questo campionato devi farlo tre o quattro volte a settimana e devi farlo contro diversi tipi di giocatori e diversi tipi di coperture”, ha detto Clifford.

Mason Plumlee ha aggiunto 14 punti e 9 rimbalzi per gli Hornets.

“Sto solo prendendo quello che mi dà la difesa”, ha detto Ball, che ha finito con un 5/10 da 3 punti

Shai Gilgeous-Alexander aveva 28 punti per Oklahoma City mentre Luguentz Dort ne ha aggiunti 22 e Josh Giddey ha segnato 21 punti acquisendo 10 rimbalzi oltre a un Mann da 17 punti from the bench.

Gli Hornets però hanno vinto nel pitturato 66-56 e l’allenatore dei Thunder Mike Daigneault ha detto: ”Molto del motivo per cui abbiamo avuto un certo successo ultimamente, soprattutto in difesa, è dovuto alla nostra capacità di proteggere la vernice e di certo stasera non l’abbiamo fatto abbastanza bene.”

Gli Hornets hanno tirato con il 54,8% dal campo mentre Kelly Oubre Jr. ha provato a tornare disponibile con delle protezioni per le dita della mano sinistra ma su un tentativo di salvataggi, in allungo è caduto sul parquet peggiorando la sua situazione ed è dovuto uscire dopo 14 minuti di gioco.

Totopaolo 2022/23, 11ª settimana

A cura di Paolo Motta.

ll programma dell’undicesima settimana.

Ultima settimana e ultimi impegni dell’anno prima di voltare pagina e sperare in un 2023 cestisticamente – e non solo – più fortunato.

Ecco le sfide che ci attendono nell’ultima week dell’anno:

Partita 34 – martedì 27 Dicembre ore 04.00 fuori casa contro Portland (17-16);

Dopo una stagione sabbatica, i rossoneri sono tornati la solita squadra rognosa che può dare fastidio a chiunque.

Con Lillard e A. Simons sugli scudi, la trasferta in Oregon classificabile come una di quelle toste.

Sconfitta in arrivo, 1.

Partita 35 – mercoledì 28 Dicembre ore 04.00 fuori casa contro Golden State (16-18);

Altra trasferta impegnativa , questa volta contro i campioni in carica che stanno vivendo una stagione tormentata.

Con diversi giocatori out, tra cui Curry e Wiggins, l’impresa di fine anno potrebbe essere dietro l’angolo.

Vittoria a sorpresa, 2.

Partita 36 – venerdì 30 Dicembre ore 01.00 in casa contro Oklahoma (14-19);

Si torna a casa finalmente, ospiti della serata i Thunder direttamente dal lontano mid-west. Partita sulla carta abbordabile, con pericolo principale SGA.

Ultima vittoria dell’anno, 1.

Il pronostico della settimana: 2-1

Game 33: Charlotte Hornets @ Los Angeles Lakers 134-130

Hayward e il canestro vincente in goaltending a Los Angeles.

In una partita dal sapore di playground o da videogame livello “easy”con difese non propriamente rocciose (vedi anche l’assenza di Anthony Davis per i padroni di casa), gli Hornets andavano a giocarsela dopo essere stati surclassati dai Clippers su un campo tutto esaurito (per LAL non accadeva dal 6 novembre).

Charlotte finiva ancora sotto il primo quarto ma a breve distanza per poter ricucire il divario (4 punti, 27-31) e lo faceva subito partendo forte nella seconda frazione: tripla di Ball, two and one di Oubre Jr. prima e Richards poi, un 9-0 che ribaltava il risultato.

Dopo un canestro LAL, Oubre metteva dentro due punti e sulla rimessa McDaniels scippava subito il pallone realizzando facilmente a 9:03, sorprendendo anche le telecamere.

Il coach dei Lakers, Ham, andava in time-out immediatamente e LAL riusciva a ridurre lo scarto a due punti con una tripla di Schröder più tardi per riavvicinarsi nell’elastico sfruttando il momento emozionale tra Reaves ed il pubblico che completava una giocata da 4 punti.

Gli Hornets rimanevano sempre avanti sino all’1/2 di Westbrook dalla lunetta per il 60-60 per poi andare sotto con altri due punti dello stesso Russ (62-64), Maledon però scavalcava da tripla segnando in totale 5 punti finali per gli Hornets che valevano l’equilibrio perfetto (67-67) all’intervallo.

La tripla rimbalzante di Hayward e quella di Rozier in avvio di ripresa facevano riprendere il feeling con la vittoria degli Hornets che colpivano nuovamente con Rozier e LaMelo da oltre l’arco.

Lo scarto arrivava a 16 punti a 6:19 quando Rozier si esaltava nuovamente infilando un altro dardo nel bersaglio (88-72).

Rimanevano 10 punti di vantaggio alla squadra del North Carolina (97-87) a fine quarto grazie ad un appoggio del n°3 teal.

McDaniels rubava un pallone e chiudeva in alley-oop servito da Ball mentre in difesa Richards bloccava il numero 31 LAL ma ricadeva male girando la caviglia destra.

Il giamaicano doveva uscire ma a 9:24 era Oubre Jr. a valorizzare la bench, tiro da tre perfetto su un doppio mancato intervento di James (106-94).

Partiva un altro elastico con i Lakers a tornare nel finale ogni tanto ad un possesso singolo da tre punti ma delle difese non impenetrabili procrastinavano il finale emozionante.

P.J. Washington rollava sull’assist di Ball andando a schiacciare ad una mano resistendo al corpo di Lonnie Walker: 117-111.

Altra runner dunk di P.J. Washington seguita dauna tripla di Rozier dal corner destro: 124-116 e il deep 3 di Ball a 1.33 per Charlotte valevano il 129-123.

James (34 punti totali) nel finale metteva lo zampino (tra assist e punti) su 11 punti Lakers pareggiando anche a 42 secondi dalla fine a quota 130.

Il disastro sembrava materializzarsi quando Ball commetteva un TO e la transizione dei Lakers sembrava poter essere vincente ma si autosmaterializzava con una incredibile palla persa a pochi passi dal canestro per confusione nonostante la superiorità numerica così finiva che Hayward riuscisse ad agguantare un rimbalzo offensivo e a far toccare al vetro la palla prima che James riuscisse a respingerla a 6 secondi dalla fine: 132-130.

Sulla rimessa Lakers, James perdeva una scarpa in corsa ma in torsione serviva Schroeder che liberissimo nell’angolo sinistro graziava gli Hornets fallendo la tripla del sorpasso/vittoria.

A 4 decimi P.J. Washington puntellava la sua prestazione infilando i due liberi del 134-130 finale facendo respirare i Calabroni e regalando un buon Natale ai fan.

P.J. Washington ha segnato 24 punti mentre LaMelo Ball ne ha messi 23 punti come Terry Rozier. Austin Reaves ha segnato 20 punti e Russell Westbrook ne ha messi 17 per Los Angeles che ha trovato in Thomas Bryant (sostituto di A. Davis) altri 8 punti e 13 rimbalzi prima di lasciare il campo con 3:16 da giocare tenendosi la spalla destra dopo una mannaiata di Plumlee non rilevata anche se dall’altra parte ci sono state discrasie su chiamate simili non rilevate ma dell’arbitraggio a parte qualche solito errore non ci si può lamentare.

Per LaMelo Ball altra prestazione sopra le righe ottenuta nella “ua” Los Angeles.

Tra i fattori che più hanno aiutato Charlotte, a parte il 5-1 anomalo nelle stoppate, l’11-5 nelle rubate con un 29-10 finale nei fast break (sul 73-67 i punti da TO erano 20-2…) ma anche il 62-50 tracciato dai punti in area pitturata ha inciso.

Non è servito a LAL il 38-53 prodotto dalla propria panchina né il 39,0% di Charlotte contro il 43,2% da tre punti del team Ham.

Nota a Margine che mi piace poco:

Il free agent Miles Bridges ha assistito alla partita a bordo campo e pare che gli Hornets stiano cercando un nuovo accordo con Miles che dovrebbe comunque scontare una lunga sospensione una volta rifirmato da un team.

Che sia strategica a favore di Miles per riabilitarlo al gioco o gli Hornets credano in lui anche perché potrebbe essere più comodo riaffidarsi a lui, è bene sappiano che la testa del giocatore non pare essere cambiata.

Senza essere moralisti perché merita di riabilitarsi, Miles dovrebbe rendersi conto della gravità di ciò che ha fatto alla sua compagna e ai figli in primis e tornare a comportarsi seriamente dopo un’estate assurda che sta ancora penalizzando pesantemente tutto l’ambiente purple & teal.

“Sì, non commenteremo questo in questo momento”, ha detto Clifford quando gli è stato chiesto prima della partita una doxa su Miles.

Game 32: Charlotte Hornets @ Los Angeles Clippers 105-126

P.J. Washington, 13 punti per lui a fine match.

Dopo la brillante vittoria a Sacramento, i criptici Hornets, meno rimaneggiati del solito (avendo recuperato ball e Hayward) andavano a testare la loro solidità a Los Angeles, sponda Clippers alla Crypto Arena.

I Velieri furono la prima squadra battuta da Charlotte e per anni il trend è stato decisamente a favore del team del North Carolina ma da diversi anni ormai la rotta si è invertita e i Clippers sono un incubo per Charlotte che si trova anche a dover affrontare ogni volta un ex, un ex giocatore di basket quando giocava per Charlotte ma che ha il dente avvelenato evidentemente con l’ambiente poiché ogni volta sforna prestazioni fuori dalla sua portata media.

I Clippers, dopo aver ritrovato le proprie due star contro gli Hornets in quel di Charlotte, completavano il roster con Powell ieri notte e se George ha segnato 22 punti, Nicolas Batum ne ha aggiunti 21 (ben 4 le triple nel terzo quarto quando gli Hornets hanno avuto il loro miglior momento).

La partita è stata inesistente poiché dopo il 6-5 firmato Oubre Jr. a 10:12, i Clippers sono passati dal’8-12 all’8-21 a 5:09 con un two and one su arresto e tiro di George a contatto (onestissimo) con Oubre Jr..

Un Oubre Jr. che è partito in quintetto nuovamente per l’assenza di Rozier ma a parte qualche pallone toccato l’1/9 al tiro in partenza non ha aiutato Charlotte a rimanere in partita.

Sull’alley-oop di George per Leonard (10-25 a 4:05) Clifford ha chiamato un time-out ma senza successo poiché il divario è andato progressivamente ad aggravarsi e gli Hornets hanno chiuso 19-37 il primo tempo con Oubre Jr. che a 1:12 ha preso un tecnico insieme a Mann dei Clippers per una parola di troppo e presa in giro del primo e spinta del secondo.

Charlotte, forse un po’ nervosa ha chiuso 40-71 all’intervallo e la partita era praticamente finita sebbene nel terzo quarto a fil di sirena McDaniels indovinasse un runner da tre punti per un 74-90 che portava Charlotte nell’ultimo quarto ad arrivare anche a -14 ma di lì non si scendeva più.

Con i Clippers che hanno tirato il 50,6% dal campo e hanno tenuto gli Hornets al 40,2% non è stato difficile vincere la partita per i padroni di casa nonostante coach Lue che si lamentasse delle 27 palle perse della sua squadra che hanno portato agli Hornets 33 punti.

Ma Los Angeles aveva già chiuso con un 24/46 a fine primo tempo contro il misero 12/45 dal campo di Charlotte e a fine gara sono stati ben 23 i canestri da 3 punti dei nostri avversari che hanno mostrato per l’ennesima volta come sia fallibile l’organizzazione difensiva, la tenuta individuale e come sia stata poca l’attenzione al perimetro, pericolo molto preventivabile contro i californiani…

Per LaMelo Ball, di ritorno a casa (da Chino Hills) è arrivata la sua prima tripla doppia della stagione.

Ball ha chiuso con 25 punti, 11 rimbalzi e 12 assist ma dal mio punto di vista molti canestri sono arrivati quando la partita aveva poco da dire anche se un paio di lampi di talento li ha regalati.

“Loro hanno così tanta abilità che sei sempre un passo indietro”, ha detto l’allenatore degli Hornets Steve Clifford a proposito dell’attacco di Los Angeles.

Alla fine per i fan degli Hornets è arrivata l’ennesima delusione dal parquet dei Clippers e in maniera precoce in una partita mai davvero giocata.

Sarebbe tempo che il proprietario degli Hornets mettesse in campo le proprie migliori energie per evitare partite e stagioni come questa, in estate sono sorti problemi, sono state fatte scelte e sfortuna a parte non è stato fatto nulla e mentre Batum gongola, MJ, evidentemente non troppo toccato o così competitivo come quando giocava probabilmente spera di recuperare al prossimo Draft l’asso francese, più di lì non si va e chissà se contro i gialloviola vedremo una versione meno ectoplasmatica degli Hornets o sarà l’ennesima partita del lungo countdown di Charlotte.

Game 31: Charlotte Hornets @ Sacramento Kings 125-119

LaMelo Ball sta risollevando Charlotte dal basso livello di gioco riscontrato in sua assenza. Per lui doppia doppia da 23 punti e 12 assist quando nel primo tempo i punti realizzati (limitato da problemi di falli) erano stati 3.

Charlotte, reduce da otto sconfitte consecutive si ancorava a Sacramento – parquet che negli ultimi anni ha regalato diverse emozioni e gioie ai Calabroni – per tornare a sorridere ma i Kings, quinti a Ovest prima della partita (scesi al sesto posto alla fine) non sembravano essere un osso così facile da sgranocchiare per la scalcinata squadra di Clifford, eppure, nonostante il 2-9 iniziale (tripla di Huerter a 10:27), i Calabroni (anche senza Rozier), ritrovati vari interpreti di qualità scaldavano i motori dando battaglia nel primo quarto.

Plumlee (subito due falli) e Ball erano limitati da problemi di falli ma nel primo caso l’ingresso di Richards dava sostanza ai lunghi Hornets che da lui trovavano immediatamente nella frazione 11 punti e 7 rimbalzi, uno dei principali artefici del vantaggio 39-30 ottenuto dopo 12 minuti.

Charlotte toccava anche il +10 a 8:39 (assist di Richards con jam di Oubre più FT da and one mancato come gli accadrà ancora più tardi) e il 46-36 scemava nel finale tanto che i Kings con Sabonis pareggiavano a 6:40 poi a 2:49 dall’intervallo lasciavano indietro gli imenotteri di 7 pt. Con un reverse layup firmato Fox.

Charlotte non ci stava e ribaltava lo svantaggio finendo sopra all’intervallo 66-63.

Uno scarto che si inflazionava rapidamente in avvio di ripresa con Ball e Plumlee abili ad aprire il promettente avvio confezionando nuovamente un +10 (79-69) che Ball arricchiva a 5:30 con una put-back dunk su tripla errata di McDaniels.

Questa volta la vittima non era Sabonis (in campo se ricordate con Indiana quando Ball esaltò alla stessa maniera il pubblico dello Spectrum Center) ma Mitchell, sorpreso dal volo a planare di Ball.

Sacramento non era doma e Mitchell si vendicava con la tripla dell’85-87 chiudendo il quarto avanti 91-92.

In una partita da saliscendi emozionali anche quelli di punteggio non mancavano, Ball apriva l’ultimo quarto con due triple inframezzato da 2 punti di Maledon e l’8-0 era servito.

Nemmeno per scherzo però era finita, Huerter a 4:44 mancava il pareggio sul 109 pari fallendo due liberi quindi Ball a 4:31 infilava il cesto dalla lunga andando poi a servire 32 secondi più tardi da metà campo Plumlee che in alley-oop portava sul 114-107 la partita.

Avrebbe potuto finire lì ma dopo un challenge vinto da Sacramento i Kings si rifacevano sotto sino al -3 (122-119) mentre Ball finiva fuori nell’ultimo minuto (a 34 secondi) per numero limite di falli.

Charlotte però riusciva a mantenere la calma e a portare a casa la partita con un ¾ di Maledon dalla lunetta nel finale per il 125-119.

Per quanto riguarda i singoli, LaMelo Ball ha segnato 16 dei suoi 23 punti nel quarto quarto e Kelly Oubre Jr. (tornato titolare) ne ha messi a segno 31.

Ball ha anche smistato 12 assist e catturato 5 rimbalzi.

“Ha un grande coraggio”, ha detto l’allenatore degli Hornets Steve Clifford a proposito di LaMelo. ”È fiducioso e vuole fortemente vincere. Non dovrai mai preoccuparti del suo spirito competitivo.’

Gordon Hayward ha aggiunto 19 punti, Mason Plumlee ha chiuso con 15 e Nick Richards ha segnato 14 pt. per Charlotte.

De’Aaron Fox ha segnato 37 punti per Sacramento mentre Domantas Sabonis ha fatto registrare un personale record stagionale da 28 punti con 23 rimbalzi e 7 assist (terza prestazione stagionale da 20 punti e 20 rimbalzi).

Sacramento ha chiuso con 17/31 (54,8%) dalla linea di tiro libero.

I Kings della stagione tirano con il 78,8%.

“Non abbiamo perso perché non abbiamo realizzato tiri liberi”, ha detto il coach dei Kings, Brown. ”Ovviamente se avessimo segnato i tiri liberi avremmo rubato la partita ma per come abbiamo giocato non meritavamo di vincere”.

Rimbalzi, 56-42 (11 di Richards) altro fattore decisivo per Charlotte come lo strano 7-2 nelle stoppate (3 di Plumlee e 2 di McDaniels) che dice come gli Hornets intorno all’anello, nonostante le carenze personali abbiano tentato di difendere, anche Richards nonostante qualche interferenza e goaltending contro ha dato fastidio diverse volte.

24-6 nelle 2nd chance, 72-58 nel pitturato, meglio al tiro e avversari tenuti sotto il 50,0%, servirà questa versione di Charlotte, con più fiducia e più attenzione anche sul perimetro per andare a sfatare il tabù Clippers, prossima tappa dei Calabroni in settimana.

https://www.youtube.com/watch?v=0RFt720xtGU

Game 30: Charlotte Hornets @ Denver Nuggets 115-119

Gordon Hayward alla seconda uscita dopo l’infortunio alla spalla ha chiuso con 15 punti e 10 rimbalzi.

Charlotte affrontava la prima delle sei trasferte previste ad Ovest cominciando subito dalle alte vette di Denver contro una squadra clutch nel crunch time ma il difficile per gli Hornets di quest’annata è semplicemente rimanere in partita.

Eppure, gli Hornets, recuperati Ball, Hayward e anche P.J. Washington out per motivi personali nell’ultima uscita, sembravano essere un’altra squadra – più concentrata e solida – a inizio game.

Vero era che l’attacco di Denver rimaneva freddo ma la difesa di Charlotte faceva la sua parte tanto da tenere basso il punteggio per tutto il primo quarto e quando Denver passava avanti 17-20 entrava McDaniels che con due triple e buona difesa scavalcava le Pepite iniziando un parziale da 13-0 a cavallo tra i due quarti che lanciava Charlotte sul 30-20 (tripla di Hayward per il trentesimo punto).

Nonostante un alley-oop di Kai Jones con fallo di Caldwell-Pope (azione da tre punti) e una schiacciata di Oubre Jr., lentamente i Nuggets si riprendevano sfruttando tiri sbagliati di Charlotte, sulle transizioni i fast break dei locali diventavano inarrestabili per la difesa di Clifford, il quale si trovava sotto a due minuti dall’intervallo.

Il divario era però nettamente colmabile, solo tre punti separavano le squadre (52-55) ma in avvio di ripresa non rientrava Rozier per via di una contusione all’anca occorsagli durante il secondo quarto quando su un generoso tentativo di salvare la palla in tuffo sembrava si fosse stirato un muscolo della gamba.

Rimasto momentaneamente sul parquet doveva dare forfait nel secondo tempo così Bruce Brown si scatenava segnando il 59-70 a 8:40.

Il finale di quarto era 80-94 ma si toccava anche il -16 con Caldwell-Pope e Jokic a dar man forte alla squadra di Malone.

Gli Hornets sfruttavano la differenza abissale nel non avere Jokic contro a inizio ultima frazione (plus minus da +23 Nuggets con lo slavo in campo, -15 con lui fuori in serata fino a quel momento) rientrando parzialmente e nonostante due triple del serbo Charlotte giungeva a -3 sbagliando l’aggancio dall’angolo sinistro con P.J. Washington.

Sull’altro fronte Jokic non perdonava servendo Gordon e segnando in uno contro uno con alzatina dopo uno spin sul posto per prender distanza.

104-111 a 1:57 dalla fine

Charlotte approfittava di due errori di Murray e uno di Jokic dalla lunetta (3/6 complessivo nel frangente) per avvicinarsi nel FT game finale giungendo a :13.5 dalla fine sul -2 con la schiacciata di P.J. Washington ma Jokic realizzava due FT e la palla data da Gordon Hayward in angolo a P.J. Washington sfuggiva dalle mani del numero 25 a circa sei secondi dalla fine consegnando la vittoria alla squadra di M. Malone che beneficiava della tripla doppia del solito Jokic che con 40 punti, 27 rimbalzi e 10 assist andava in tripla doppia facendo la differenza.

A livello statistico Wilt Chamberlain è l’unico altro giocatore con almeno 40 punti, 27 rimbalzi e 10 assist in una partita NBA.

Jokic grazie ai suoi rimbalzi e passaggi ha aiutato i Nuggets ad accendere il gioco di transizione.

Nikola ha detto di essersi trovato semplicemente nel posto giusto spesso, non costretto a inseguire i rimbalzi, a causa della buona difesa dei propri compagni.

Caldwell-Pope ha aggiunto 20 punti e Aaron Gordon ne ha realizzati 19.

Gli Hornets – sempre più sul fondo ma con qualche speranza in più di ricominciate a ottenere qualche vittoria visti i rientri in squadra – sono all’ottava sconfitta consecutiva nonostante un’altra buona prestazione di LaMelo Ball che ha chiuso con 31 punti.

Kelly Oubre Jr. ha aggiunto 16 punti (due brutte difese in un tratto di partita che sono costate qualche punto, compensate un po’ da una steal nel finale con jam) e Gordon Hayward – il quale sembrerebbe entrare più in forma anche se non è ancora lui – ne ha collezionati 15.

Charlotte nell’ultima partita era andata bene a livello di rimbalzi e assist ma Jokic ha contribuito ai rispettivi 48-55 e 26-33 che hanno fatto alla fine la differenza.

Game 29: Charlotte Hornets Vs Atlanta Hawks 106-125

Altri 27 punti per Ball che non frena però la discesa agli inferi di Charlotte che ha ritrovato anche Hayward (9 punti).

Gli Hornets tentavano nella notte di risalire dall’ultimo posto della intera NBA dopo aver perso sei partite consecutive.

Per Charlotte che ritrovava Gordon Hayward dopo la rottura della spalla (anche se nella notte per motivazioni personali perdeva P.J. Washington), cercare di battere una Atlanta senza Clint Capela (stiramento al polpaccio), John Collins (distorsione alla caviglia) e Dejounte Murray (distorsione alla caviglia) era d’obbligo ma dopo il 3-0 iniziale e il discorso di Clifford alla squadra sul fatto di volere più difesa, le cose hanno iniziato a girare male in maniera vorticosa, ben oltre il previsto con alcuni colpi di classe (vedi la tripla di Young volante su Plumlee) o precisione di uno scatenato Bogdanovic (28 pt. (7/10 da fuori).

“Ho detto ai nostri ragazzi dopo il primo timeout che sembravamo una squadra diversa rispetto all’altra sera”, ha detto Clifford. ” ma il modo in cui (gli Hawks) hanno giocato stasera, avrebbe fatto sì che avrebbero potuto battere la maggior parte delle squadre (NBA)”.

Per i Falchi 50 punti in 16 minuti che gli hanno consentito di raggiungere il +24 con il 63% dal campo nel primo tempo.

Ancora una volta l’ampia differenza di percentuali al tiro tra le due squadre (i nostri avversari di turno e Charlotte) ha fatto la differenza nonostante la squadra della North Carolina abbia avuto molte statistiche equilibrate (26-25 negli assist, 43-41 a rimbalzo) o nettamente a favore (46-34 nel pitturato, 21-8 nelle 2nd chance o 8-3 nelle rubate) ma si è finito il primo tempo con un pesante 59-75 all’intervallo che ha condizionato la gara nonostante a inizio ripresa Charlotte partisse con una steal coast to coast di McDaniels chiusa in schiacciata che produceva entusiasmo.

Gli Hornets scaraventavano un inaspettato parziale di 16-2 (tanti TO di Atlanta in questa fase) che aiutava i Calabroni a giungere anche sino al -2 (75-77) ma i colpi di Bogdanovic e soci davano una minima distanza di sicurezza alla squadra della Georgia che vedeva anche Clifford prendere un tecnico per proteste ed Oubre Jr. aggiungersi per aver mandato un bacio ironico alla panchina Hawks (fallito il secondo FT) dopo aver realizzato una tripla.

Charlotte rimaneva in partita sino a inizio ultimo quarto quando ancora una volta, nonostante gli interpreti, smetteva di segnare così le triple degli ospiti più qualche azione al limite (clamoroso un canestro volante ai ’24) decideva la partita molto anzitempo relegando i nero-menta-oro all’ultimo posto NBA, beffati anche dall’ex non troppo rimpianto Frank Kaminsky (12 punti dalla panchina con qualche assist di pregio).

Lo sforzo fisico e mentale fatto nel terzo quarto, sostenuto dall’entusiasmo del pubblico si è quindi raffreddato ancora una volta sul più bello, una nuova delusione che si aggiunge alle tante altre recenti.

Se per gli Hawks, Young ha realizzato 31 punti, alla seconda uscita consecutiva per Charlotte, LaMelo Ball (anche lui un fallo tecnico contro preso) ha chiuso con 27 punti e Nick Richards ha aggiunto 13 punti e 11 rimbalzi per Charlotte però dopo nove partite consecutive Kelly Oubre Jr. (partito per la prima volta nell’anno dalla panchina) e Terry Rozier dono stati tenuti sotto i 20 punti (erano riusciti a segnarne 20 o più a testa nelle ultime 9 uscite)

Oubre Jr. ha chiuso con 16 punti e Rozier a 10, 9 per Hayward (3/9) alla prima uscita dopo l’infortunio.

Gli Hornets sono attesi ora da una probante serie di sei trasferte ad Ovest che vedranno gli Hornets rimanere sulla parte della West Coast anche dopo Natale e anche Hayward ha sottolineato l’esigenza di rimanere uniti e giocare meglio in difesa anche perché per questi Hornets, queste trasferte sembrano proibitive.

Game 28: Charlotte Hornets Vs Detroit Pistons 134-141 (OT)

Il rientro di un LaMelo Ball non al 100% ma già ampiamente sul pezzo non è servito a portare a casa la vittoria ma il n°1 dei Calabroni ha già migliorato il gioco di squadra, gli assist complessivi sono slaiti leggermente rispetto le ultime uscite (21) e 11 sono state dime di LaMelo.

Gli Charlotte Hornets non muovono né classifica né entusiasmi dopo l’ennesima sconfitta ottenuta in un altro maledetto supplementare ma innescano una piccola speranza di uscire dal tunnel chiamata LaMelo.

Gli Hornets, dopo essersi trovati ad accumulare qualche punto di svantaggio ad ogni quarto hanno vissuto un finale di terzo quarto tremendo che ha rischiato di chiudere anzitempo il match ma l’ingresso di Ball in avvio di ultima frazione ha illuminato il gioco e le triple infilate da Charlotte (Oubre, poi 2 in a row di Ball e un canestro da due di Kelly hanno portato il match sul 108-110) hanno rimesso in piedi un match che era sembrato poter anche cadere dalla parte dei padroni di casa per inerzia (la tripla di McDaniels per il 111 pari dopo la brillante drive & kick di Ball confermava) ma Detroit ha trovato colpi e Hayes ha messo uno dei suoi 3 big shot pareggiando la tripla di Rozier e nel finale quando Bogdanovic si è preso un pull-up contro Oubre Jr. andando corto, con poco più di un secondo sul cronometro e una rimessa da effettuare, Rozier, in taglio e fuga verso l’angolo destro ha rilasciato un turnaround che ha sbattuto sul secondo ferro per rimbalzare sul primo interno ed uscire.

Il presagio oscuro si materializzava leggermente prima dei due tentativi finali però, quando nella confusione Duren si trovava palla in mano e Ball da dietro andava a commetter fallo, gli Hornets a :29.6 dalla fine si trovavano sotto di due pt. e senza Ball, out per falli nonostante poi Plumlee (18 rimbalzi) al secondo tap-in impattasse il game sul 127 pari.

Nell’OT era evidente come anche un giocatore sembrato super clutch come Rozier fosse rimasto orfano di un player fondamentale come Ball nello spostare l’attenzione e nel muovere soprattutto palla (23 punti e 11 assist), riuscendo a creare quel vantaggio fondamentale per i compagni.

Terry nel finale, dopo le triple di Burks e ancora Hayes, ha provato 4 volte a segnare (2 le entrate stoppate) ma non è mai riuscito a trovare il varco giusto e gli Hornets sono caduti mestamente in un altro supplementare.

I Pistoni hanno trovato la serata record di Alec Burks con 27 punti dalla panchina, Killian Hayes ne ha aggiunti 25, Bojan Bogdanovic ha segnato 24 punti e Isaiah Stewart ha chiuso con 19 punti e 11 rimbalzi per Detroit (8-22).

Charlotte paga ancora la scarsa difesa con Detroit oltre il 51,0 (51,6%)% complessivo dal campo e 18 tiri da tre punti infilati, il proprio tiro da tre non sempre efficace vanificando un 7-0 nelle steal e un 5-15 nei TO.

E’ evidente come Charlotte non possa fare a meno di Martin, Hayward, Smith jr. e nessuno abbia sostituito Bridges, lo scontro tra panchine – 33-53 – ha dato un vantaggio decisivo alla formazione di coach Casey.

28 punti di Oubre Jr., 25 di Rozier e 21 di McDaniels non sono bastati così.

Ad inizio partita Charlotte ha onorato l’ex allenatore Paul Silas, morto sabato, con un momento di silenzio e un video tributo.

La squadra indossa una toppa commemorativa ”Silas” sulla manica sinistra dei suoi pullover per il resto della stagione.

Silas ha trascorso otto stagioni con gli Hornets in due diversi periodi con il franchise.

È terzo nella storia del club per partite allenate (401), partite vinte (193) e percentuale di vittorie (.481), un successo considerando che ha anche allenato nell’era Bobcats ed è il leader di tutti i tempi in ciascuna di queste tre categorie per le partite di playoff con un record complessivo di 11-12.

Game 27: Charlotte Hornets @ Philadelphia 76ers 113-131

Jalen McDaniels, molto attivo con 15 punti, 5 rimbalzi, 3 assist, 3 rubate ma alla fine una prestazione – negativa – dal mio punto di vista, 5 falli, 3 TO e una difesa che non mi convince.

Gli Charlotte Hornets lasciano come da trito e ritrito copione la vittoria ai Philadelphia 76ers trascinati da 53 punti e 11 rimbalzi di Joel Embiid.

Dopo un breve momento di silenzio, dedica allo scomparso ex coach di Charlotte Paul Silas, Charlotte – forse più motivata – è partita bene per circa 8/9 minuti mettendo in difficoltà gli avversari, sorpresi dalla rapidità, dalla mobilità, dalla decisione e dall’abilità degli interventi difensivi dello starting five di Clifford che, infatti, ha ottenuto un effimero e breve vantaggio (21-13) ridotto quasi interamente a fine quarto (21-20).

Gli Hornets, trascinati dalla verve di Kelly Oubre Jr. E Terry Rozier, 29 punti a testa alla fine, ancora una volta sopra i 20) cercavano di rimanere in partita ma Embiid pareggiava con una tripla (0-15 il parziale) e nella parte finale – ancora il centro di Phila – vanificava i buoni colpi degli Hornets con ben 3 two&1 consecutivi (15 dei suoi 28 punti del primo tempo sono stati realizzati in questa fase) ne due liberi mostrando come gli Hornets non abbiano voluto risolvere i problemi del centro nemmeno questa estate.

Con un Plumlee incapace di contenerlo, nemmeno Richards, quando è entrato, è andato molto meglio e la non attrezzata squadra di Clifford ha cercato di sopravvivere basandosi sulla rapidità e agilità dei suoi pochi buoni attaccanti.

Gli Hornets sono aprtiti nella ripresa sbagliando un facile canestro con McDaniels (diversi pasticci compresa una steal con transizione mangiata per un controllo troppo frenetico) e hanno subito un allontanamento decisivo.

Charlotte è ritornata sul bordo del divario in singola (oscillando spesso tra i 9 e gli 11 punti) cifra nonostante le triple incassate da Melton nel terzo quarto, un elastico sceso anche a 6 punti ma Philadelphia non ha mai sofferto riuscendo a chiudere la partita agilmente ancora una volta con Embiid che mostrava quante lacune vi fossero in generale nella difesa Hornets, mancante ci cm, kg, una tenuta uno contro uno migliore di quella attuale, esperienza nei nuovi che costringe a volte a flottare male e a lasciare spazi letali (anche Milton ringraziava dall’arco nell’ultimo quarto).

Festa per Phila con un Harden da 19 punti, 16 assist e 9 rimbalzi.

Tobias Harris ha segnato 17 punti e De’Anthony Melton ne ha aggiunti 12 per Philadelphia, che ha tirato il 55,4%… troppo, come il solito, concesso da Charlotte anche se fermare Embiid in modalità aggressiva non è stato possibile per Clifford.

Phila non ha giocato in maniera veloce ma piuttosto controllata sfruttando la propria tecnica una volta calata l’intensità degli uomini del North Carolina.

“Avevamo buone intenzioni stasera”, ha detto l’allenatore degli Hornets Steve Clifford. ”I primi sei o sette minuti di gioco, abbiamo avuto una buona difesa. La nostra difesa di transizione è stata un problema stasera e dobbiamo risolverla. Oltre a Joel, quella era la storia del primo tempo”.

Gli Hornets, nonostante questa volta oltre ai palloni rubati (12-6) uniscano una discreta percentuale dalla lunetta e vincano a rimbalzo 45-41 tanto da mettere a referto un clamoroso 27-5 nelle second chance, perdono la quinta partita consecutiva mentre nelle nebbie di Charlotte si perdono ormai LaMelo Ball (saltata la sua undicesima partita consecutiva), Dennis Smith Jr. (out per la nona volta nelle ultime 14 partite), Martin, Hayward e Mark Williams.

Ci lascia Paul Silas

Questo breve articolo/ricordo è preso come chassis (non stando bene ho voluto comunque dedicare un pensiero a questo bravo e simpatico allenatore) da un pezzo provvisorio dello Charlotte Observer che ha voluto dedicare a uno degli allenatori più iconici di Charlotte, un pensiero.

Amara scomparsa dell’allenatore Paul Silas (parrebbe per un attacco cardiaco), un brillante giocatore NBA che in seguito è stato capo allenatore della franchigia NBA di Charlotte in due diverse occasioni.

Aveva 79 anni.

Silas ha allenato sia gli Charlotte Hornets che i Charlotte Bobcats, portando gli Hornets a quattro annate da record vincente (dal 1998 al 2002, 5 con quella del 2002/03 ma a New Orleans) la franchigia dei Calabroni in North Carolina.

Paul ha giocato 16 anni nella NBA ed era noto per la sua abilità nel rimbalzo e la sua resistenza.

Silas ha vinto tre campionati NBA come giocatore, con Boston e Seattle e quasi 400 partite come capo allenatore NBA.

Suo figlio, Stephen Silas, è ora il capo allenatore degli Houston Rockets della NBA.

Dopo la fine del suo secondo periodo come capo allenatore di Charlotte dopo la stagione 2011-12 (versione Bobcats), Silas e sua moglie, Carolyn, sono rimasti una presenza frequente alle partite casalinghe degli Hornets.

Mentre era il capo allenatore dei Cleveland Cavaliers, Silas ha anche diretto la stagione da rookie della futura superstar NBA LeBron James…

Personalmente lo ricorso – molto umano – sulla Tyvola Road quando Bobby Phills ebbe l’incidente fatale.

L’annata maledetta degli Hornets evidentemente non è ancora finita ma per me sarà sempre con noi…