La Classifica a Est il 29/03/2016

Nella scorsa notte, sui campi della NBA gareggiavano le tre squadre che ci precedono in classifica; Atlanta, Boston e Miami, in ordine alfabetico e anche gerarchico prima delle partite da disputare.

Charlotte e noi tifosi teal & purple speravamo in un passo falso di queste formazioni ma… sfortunatamente Miami ha vinto facilmente (come da pronostico) su Brooklyn giocando in casa, Atlanta ha battuto i Bulls di due punti sul loro terreno, Tori sempre più disperati (che avranno però uno scontro diretto da giocare in casa contro Detroit a breve), mentre l’unica notizia gioiosa è arrivata da Los Angeles, dove i Velieri di CP3 hanno battuto Boston (scivolata così dietro Miami), così se gli Hornets battessero nella notte Philadelphia nella città dell’amore fraterno raggiungerebbero proprio i Leprechaun in classifica (pur rimanendo dietro per via degli scontri diretti a sfavore quest’anno).

Nella notte futura invece, oltre all’impegno di Charlotte, sarà forse meno avvincente ma pur sempre importante vedere le nostre inseguitrici cosa riusciranno a combinare sui vari campi per testare le interferenze che potrebbero darci in ottica posizioni playoffs.

Chicago andrà a Indianapolis in uno scontro che vede i Tori (ora decimi) contro la settima forza a Est, mentre i Pistons ospiteranno i Thunder, tranquilli al terzo posto a Ovest ma sempre affamati, distanziati da San Antonio ormai irraggiungibile per loro e con un vantaggio più che tranquillizzante sui Clippers loro insaguitori), cliente non certo tenera ma piuttosto scomoda, mentre sembra impronosticabile che i Wizards possano andare a battere sull’inviolato parquet di Oakland i Guerrieri dello Stato Dorato lanciati all’inseguimento del record All-Time di Regular Season.

La classifica a Est.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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