Il Punto @ 72

Charlotte-Hornets-New-Logo - Copia
Mancano esattamente dieci partite alla fine della stagione regolare e gli Hornets sono ancora in lotta per partecipare alla post season. La classifica a Est nelle posizioni tra la settima e l’undicesima sembra più simile alle montagne russe di un luna park che a una graduatoria ben definita, tutte le squadre hanno vissuto buoni momenti o pessime situazioni di crisi. Avevamo lasciato 7 squadre in lotta a oggi… i team in lizza sono rimasti 6, con Miami in leggero vantaggio per il settimo posto (che io non ambirei perché si gioca contro Cleveland) e con Detroit che nelle ultime partite ha vinto più volte, ma non sembra poter rientrare nei giochi veramente a una decina di gare dal termine dopo la sconfitta con Miami nella notte. Un negativo 3-7 nelle ultime dieci partite ha determinato lo scivolamento all’undicesimo posto della squadra della Carolina del Nord.

Il record attuale dei Calabroni è 31-41 (.431).

In queste 10 gare gli Hornets incontravano 4 squadre che al momento si trovano sopra i .500 e altrettante sotto i .500, con la particolarità di una doppia sfida contro Bulls e Kings che aumentavano di un’unità le gare sopra e sotto la metà esatta delle vittorie. Le gare casalinghe giocate sono state 4 contro le 6 disputate fuori dalle mura amiche. Sono arrivate solo 3 vittorie e 7 sconfitte, un bilancio negativo considerando le difficoltà affrontate. Il record casalingo è stato di 2-2, mentre in trasferta gli Hornets sono stati corsari, vincendo solo una partita a fronte di 5 sconfitte.

Vediamo nel dettaglio le dieci gare giocate:

63) Vs Sacramento Kings (26-46) L
64) Vs Chicago Bulls (45-29) W
65) @ Utah Jazz (32-41) L
66) @ Los Angeles Clippers (48-25) L
67) @ Sacramento Kings (26-46) L
68) @ Minnesota Timberwolves (16-56) W
69) @ Chicago Bulls (45-29) L
70) Vs Brooklin Nets (31-40) L
71) @ Washington Wizards (41-32) L
72) Vs Atlanta Hawks (55-18) W

In queste dieci partite i Calabroni sembravano tornare a giocare negativamente come a inizio stagione. Problemi in attacco, problemi in difesa, uniti a qualche serata buona da parte di qualche avversario come ad esempio Rudy Gay, che in gara 63 mandava in rovina i piani di Charlotte trascinando i suoi con la gentile collaborazione degli arbitri che nel finale aiutavano con un paio di decisioni originali i Kings. Gara 64 contro i Bulls era da giocarsi ancora alla Time Warner-Cable Arena e gli Hornets dopo essere finiti sotto un diluvio di triple da parte dei Bulls iniziavano la loro rimonta aprendo l’ombrello difensivo e andando a vincere una bella partita anche senza Jefferson, il quale si era fatto male nel secondo tempo contro i Kings. Big Al rientrava per la prima di cinque trasferte, le prime quattro a Ovest; dopo la pesante sconfitta a Salt Lake City contro dei Jazz in piena forma, gli Hornets uscivano a mani vuote anche dallo Staples Center sponda Clippers e da Sacramento. Gli Hornets interrompevano la striscia negativa battendo i Lupi nella foresta di Minneapolis ma perdevano nel ranch di Chicago prima di tornare a giocare in casa una sfida importantissima contro i Nets. Il testa a testa di questa stagione diceva 1-1. Due gare che non avevano storia; la prima con i Nets vincitori sul campo degli Hornets e la seconda con i Calabroni a restituire il favore fuori casa. Charlotte aveva il vantaggio di giocare davanti al pubblico amico la “bella”, visto che quest’anno tra le due franchigie non erano previste altre gare. Alla fine la spuntavano gli ospiti grazie a Brook Lopez, autore di 34 punti, il Re Mida della serata che metteva dentro quasi tutti i tiri presi con la gentile concessione di eccessiva libertà. Contro i Washington Wizards nella Capitale arrivava la terza sconfitta di fila, questa volta maturata dopo due OT. Una doppia beffa per gli Hornets in vantaggio di 4 punti a 14 secondi dalla fine. L’ex New Orleans Hornets R. Butler metteva una super tripla, Clifford non chiamava time-out sulla rimessa degli Hornets e Marvin Williams passava a Taylor, in campo per pochi secondi. L’ala piccola andava in lunetta come un condannato a morte; segnava rischiando di sbagliare il primo libero e poi falliva il secondo. Wall era bravo a pareggiare e la frittata era completata da 3 possibili occasioni degli Hornets con pochi secondi da giocare; nei regolamentari, nel primo supplementare e nel secondo supplementare. Gli Hornets non riuscivano a mettere un tiro e finivano per perdere 107-110. L’atmosfera nel post partita nello spogliatoio dei Calabroni era triste. Sull’orlo del baratro, scivolati all’undicesimo posto, la squadra di Clifford affrontava gli Hawks in casa nell’ultima gara presa in considerazione; Atlanta aveva 3 titolari infortunati e gli Hornets ne approfittavano vincendo 115-100 anche senza MKG fermatosi a Washington per un problema serio alla caviglia sinistra. Le prossime dieci sfide decideranno se la squadra di Jordan parteciperà ai playoffs oppure no. Si parte dall’undicesimo posto. Vediamo il calendario e analizziamolo.
Calendario
73) Vs Celtics
74) Vs Pistons
75) @ Pacers
76) Vs 76ers
77) @ Heat
78) Vs Raptors
79) @ Hawks
80) @ Pistons
81) Vs Rockets
82) @ Raptors

La squadra allenata da Clifford giocherà 5 partite in casa e 5 in trasferta. 6 saranno le sfide contro squadre sotto i .500 (2 contro i Pistons), mentre 4 quelle con franchigie sopra i .500 (2 vs i Raptors). Nella notte avremo una gara fondamentale, uno scontro diretto contro i Boston Celtics. Vincerla significherebbe scavalcare Boston e raggiungere momentaneamente il decimo posto in classifica e avere il vantaggio negli scontri diretti (3-1). Boston arriva da una sconfitta nella notte appena passata contro i Clippers ed è in back to back, che per una volta potrebbe consentirci un leggero vantaggio. Bisognerà stare attenti a chiudere gli spazi sul perimetro per non consentire a Boston triple aperte. La seconda gara sarà contro i Pistons, anche questa alla Time-Warner Cable Arena. Detroit è in ripresa, quindi non sarà una gara facilissima come si prospetta sulla carta guardando la classifica, ma gli Hornets se vogliono raggiungere i playoffs dovranno controllare i tabelloni e limitare il play dei Pistoni giocando con energia e intensità. Si andrà poi a Indianapolis a giocarsi un altro scontro diretto con gli Hornets in svantaggio 1-2 avendo perso due partite all’ultimo secondo contro i gialloblù. Anche la vittoria degli Hornets è arrivata al supplementare. Episodi potrebbero decidere una gara in una serie molto equilibrata, sebbene gli Hornets abbiano perso MKG. Si proseguirà affrontando i 76ers in una gara assolutamente da vincere, anche se in back to back. Sarà a Charlotte e Phila ormai è eliminata da un pezzo, c’è tutto da perdere insomma ma se non si vince questa partita addio playoffs. Questa gara sarà domenica notte e chiuderà il ciclo della settimana di Charlotte. Da questi quattro risultati dipenderà il futuro degli Hornets. Potrebbero rilanciarsi o uscire dalla scena definitivamente. Rimarrà poi ancora una settimana e mezza da giocare. I Calabroni voleranno a Miami in un altro scontro diretto con la squadra di Jordan in vantaggio nella serie 2-1. Giovedì notte in back to back avremo un’altra gara contro Toronto, in una serie che ci vede in vantaggio 2-0. Seguiranno le trasferte ad Atlanta e Detroit in back to back a chiudere domenica notte la settimana e a raggiungere l’ottantesima partita. Arrivati a questo punto, bisognerà vedere la classifica, se queste squadre non avessero più molto da dire potrebbero anche non giocare alla morte, così come Houston che avremo alla penultima. La gara sarà casalinga, bisognerà vedere se i Rockets saranno affaccendati in difesa o a raggiungimento di un obiettivo. L’ultima partita sarà in Canada ancora contro i Raptors, stesso discorso delle altre tre citate, valido anche per Charlotte.

Backcourt

Charlotte ha la miglior difesa dell’intera NBA da gennaio (concede 97,3 punti ogni 100 possessi) ma l’attacco è decisamente tra i peggiori nonostante l’arrivo in squadra di Mo Williams, il quale spesso sta finendo per giocare minuti accanto a Kemba Walker in una soluzione con un doppio playmaker rischiosa. L’idea è quella di aprire il campo, ma gli avversari a volte traggono beneficio dalla difesa non proprio eccezionale dei due. Walker si fa tagliare fuori dai blocchi alti a volte e Mo non è sempre irreprensibile, inoltre un doppio play costa cm quando gli avversari tentano triple o jumper. Clifford dovrà valutare gara per gara a seconda delle caratteristiche degli avversari il loro corretto impiego. Gerald Henderson invece che accompagna spesso insieme a Lance Stephenson i due play sarà importante in fase realizzativa. Nelle ultime due gare Gerald ha forzato di meno, tirando con maggiori percentuali dal campo, decisamente un fattore contro gli Hawks e contro i Wizards ha preso 14 rimbalzi, il suo massimo in carriera. Per Gerald 70 partite giocate e 2025 minuti sul parquet. E’ il giocatore che ha disputato più partite e accumulato il maggior numero di minuti in stagione per gli Hornets. Stephenson è il secondo Hornet per numero di assist forniti (239 contro i 268 di Walker). Mo Williams che guida la classifica assist con 7,0 a partita, aveva saltato la pratica al tiro il giorno prima della partita a Washington per problemi a un ginocchio ma contro Atlanta è sembrato essere in forma, tuttavia per il ginocchio lo staff medico di Charlotte dovrà fare un attento monitoraggio per il resto della stagione e potrebbe essere tenuto fuori dalle attività di pratica per preservare il suo corpo.
Lance Stephenson continua a essere altalenante e il suo gioco ormai si è capito. Dipende poi dal minutaggio che Clifford gli concede sul campo. Non è stato l’uomo che ci ha fatto fare il salto di qualità, probabilmente gli Hornets dopo non essere riusciti a prendere Hayward dei Jazz, hanno cercato Lance che non è però un grandissimo realizzatore sebbene le sue statistiche l’anno scorso con i Pacers fossero migliorate. Alla fine l’impiego sul campo contemporaneamente di Walker e Stephenson si è dimostrato negativo e coach Clifford si è dovuto arrendere impiegando Hendo come SG titolare e concedendo a Lance impieghi part-time. Il suo essere in serata potrebbe dare qualcosa di più dalla panchina, specialmente ora che MKG è fuori. Ora che Jefferson ha problemi al ginocchio avremo più bisogno dei giocatori in backcourt con minutaggio da “titolari”, sperando possano aumentare la loro precisione al tiro. Walker nelle ultime partite dal campo ha tirato con il 32,6% (46/141), appena tornato dall’infortunio ha pagato un po’ di ruggine, ma ora c’è bisogno anche del suo talento per riemergere. Mo Williams è andato leggermente meglio con il 37,6% (58/154) e Henderson è andato molto bene limitando i suoi tiri (58/125) e ottenendo un buon 46,4%. Mo Williams e Kemba Walker guidano la classifica punti rispettivamente con 18,9 e 17,9 punti a partita. Chi invece non sta trovando spazio è Brian Roberts. Con l’arrivo di Mo Williams è passato nelle gerarchie a terza scelta come play e si è visto solo a Salt Lake City, dove ha fornito una prestazione scarsa e nell’ultima partita con Atlanta ha collezionato pochissimi minuti. Con un 57/63 (90,5%) guida la classifica dei tiri liberi se escludiamo Pargo con il suo 2/2. Troy Daniels è finito in lista infortunati e ha giocato poco solo a Salt Lake City mettendo un paio di canestri dalla distanza. Purtroppo per lui è dietro a Lance nelle gerarchie, anche se ha dimostrato con un paio di triple, di poter essere un buon sharpshooters.
Shooting Forward
Kidd-Gilchrist si è infortunato nel secondo tempo con Washington e probabilmente questo c’è costato la sconfitta nella capitale. Ha lasciato lo spogliatoio di Washington con le stampelle. Per lui si parlava di circa una settimana ancora di stop ma adesso addirittura si parla di “questionable” contro Boston. Forse potrebbe rientrare o forse no, l’importante è non forzare per aggravare l’infortunio. Perdere Kidd-Gilchrist per un certo periodo di tempo sarebbe un duro colpo per una squadra che è stata ferita devastantemente tutta la stagione. Jefferson ha detto su di lui: “E’ il nostro miglior difensore, uno dei motivi più importanti per essere una buona squadra in difesa.” MKG però è importante anche in attacco, sotto le plance avversarie ha catturato ben 109 rimbalzi ed è secondo precedendo Jefferson di 11 rimbalzi. E’ secondo (dietro a Jefferson) anche nella classifica dei rimbalzi difensivi. Per sostituirlo coach Clifford sembra puntare su Jeff Taylor, l’uomo che insieme proprio al nostro allenatore, c’è costato la sconfitta a Washington. Jeff ha mancato un libero cruciale e Washington dopo due supplementari è riuscita a vincere. Probabilmente Clifford lo considera un difensore migliore del rookie Hairston che era stato fatto fuori da Clifford dicendo che P.J. non aveva trovato un modo di adattarsi al gioco dei compagni. Hairston però ha finito per giocare le ultime due partite e contro i Falchi è stato perfetto dal campo ma lascia anche qualche falla in difesa sebbene l’energia messa in campo contro gli Hawks potrebbe far ben sperare per un suo contributo dalla panchina.

Front Court
Al Jefferson è tornato ad aver problemi fisici che lo stanno un po’ limitando. Uscito nella prima gara disputata contro Sacramento ha dovuto saltare la partita interna con Chicago, poi però è riuscito a rientrare per il viaggio di cinque trasferte consecutive scendendo in campo subito. Il ginocchio gli da tormento e anche se lui dichiara che è abbastanza bravo a trattare con il dolore e non cerca alibi, Charlotte tuttavia sta soffrendo il suo stato di forma precario che lo più rende vulnerabile in difesa e meno coordinato e preciso in attacco. Ha comunque segnato 31 punti e preso 10 rimbalzi contro Washington in un doppio OT perso. Nel post partita ha dichiarato: “Abbiamo avuto occasioni, troppe occasioni per vincere”. Big Al in attacco ci sa fare, giocatore vecchio stampo, ha movimenti interessantissimi in post basso. Speriamo che riesca a realizzare molti punti in questo finale nonostante in una settimana gli abbiano drenato due volte il fluido dal ginocchio. Bismack Biyombo continuerà a fare la riserva di Big Al se questi starà bene e il suo contributo difensivo sta tornando piano piano ai suoi livelli dopo l’infortunio. In attacco riesce a farsi trovare talvolta appostato bene per la dunk o il rimbalzo offensivo. Dalla lunetta ha fatto progressi e questo è importante. Con il 54,1% è sempre lui a guidare la FG% di Charlotte ed è davanti a tutti con 1,4 stoppate a partita nella classifica dei blocchi. Cody Zeller in questa decina di partite non ha giocato. Si era fatto male alla spalla contro Washington in gara 62 e il tentativo di rientro dopo le terapie effettuate non è andato bene. A Sacramento ha fornito una prestazione insufficiente per colpa delle sue condizioni che l’hanno costretto a non rientrare più sul parquet. Non sarà un fenomeno, ma la sua energia, il suo dinamismo e i suoi cm che servono da protezione anche ad Al Jefferson servirebbero più di un Marvin Williams che mette qualche tripla ma potrebbe farlo anche uscendo dalla panchina, avvantaggiandosi in un momento in cui anche il team avversario è impegnato nelle rotazioni. Tira con il 36,6% da 3 punti ed è primo se si eccettuano i tiratori occasionali. Tornando a Zeller, dopo aver saltato 9 delle ultime dieci partite sembra che possa rientrare nella notte per giocare contro i Celtics, lo shootaround è stato positivo, anche se non si sa quanti minuti potrà giocare. Jason Maxiell sta giocando abbastanza. Senza Zeller e con Jefferson dolorante Clifford l’ha provato ma con scarsi risultati. Un attacco pessimo e una difesa che si basa su stoppate e qualche rimbalzo, anche se basta una finta per farlo abboccare sovente. Vonleh come Roberts, Hairston e Taylor ha giocato pochissimi minuti. Clifford non lo vede, anche se il rookie è pur sempre un giocatore tra i primi 10 scelti. Sembra pronto rispetto a qualche tempo fa, piuttosto che far giocare Maxiell, io lo proverei per qualche minuto.
L’attacco di Charlotte segna 95,0 punti a partita (lo 0,2 in più rispetto ai 94,8 punti di dieci partite fa) e passa dal precedente 27° posto al 26° tra tutte le 30 squadre NBA. La difesa invece subisce 97,1 punti di media (+ 0,3 rispetto ai 96,8 concessi fino a 10 partite orsono) ma in classifica è passata dalla 6^ posizione alla 4^.
La squadra ha tirato con il 42,3% dal campo in stagione ma nelle ultime 5 gare ha tirato con il 42,0% che non si discosta poi molto. Da tre punti Charlotte tira con il 31,8% ed è ultima in questa particolare classifica. Un delitto per la squadra dove aveva giocato Dell Curry.
Queste le zone di tiro arrivati alla sessantaduesima partita giocata con Charlotte calda da 3 punti solo dall’angolo sinistro:

campho

Sotto, la classifica con la media dei voti dei giocatori che ho assegnato (senza pretese) in tutte le gare disputate a oggi:
Classifica Provvisoria:
01) Mo Williams: 6,57 *voto, partite (20 in questo caso) nelle quali ha preso un voto valido, posizione rispetto alla propria precedente classifica (= in questo caso), % rispetto al proprio voto precedente (-0,63 in questo caso).
02) M. Kidd-Gilchrist: 6,38 (55) +2 (-0,02)
03) A. Jefferson: 6,37 (62) -1 (-0,11)
04) K. Walker: 6,37 (52) -1 (-0,07)
05) J. Pargo: 6,20 (5) = (0,00) Fuori Roster
06) G. Henderson: 6,17 (69) +1 (+0,04)
07) B. Biyombo: 6,13 (52) -1 (-0,03)
08) N. Vonleh: 6,04 (12) +1 (+0,09)
09) C. Zeller: 6,01 (62) -1 (-0,03)
10) Marvin Williams: 5,92 (68) = (-0,01)
11) L. Stephenson: 5,92 (58) = (+0,04)
12) B. Roberts: 5,87 (62) +1 (=0,00)
13) P.J. Hairston: 5,84 (35) +2 (+0,04)
14) T. Daniels: 5,83 (3) +3 (+0,33)
15) J. Maxiell: 5,81 (49) -1 (0,04)
16) J. Taylor: 5,81 (16) -4 (0,07)
17) G. Neal: 5,74 (43) -1 (=0,00) Fuori Roster
Coach Clifford: 5,88 (72) (-0,06)

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.