Game 7 Preseason; Charlotte Hornets @ Detroit Pistons 99-94

Gli Charlotte Hornets (intesi con denominazione Hornets) sfatano anche la maledizione Pistons in preseason e al “The Palace”.

“Stay Perfect” quando manca solo una gara alla fine delle amichevoli di prestagione.
La stagione regolare confermerà o smentirà le prove di questi giorni.
Non sarà facile l’avvio, ma dopo queste buone gare si può guardare più serenamente il futuro.
Gli Hornets hanno vinto sul campo avversario anche senza Walker e Lamb alle prese con degli infortuni che non dovrebbero essere poi gravi essendo day to day.
Batum e Lin nel frattempo hanno concluso le loro performance con 18 punti, Jefferson 17 e Daniels con 15.
Nicolas Batum con alle spalle coach Clifford.

Nicolas Batum con alle spalle coach Clifford.

 
Prove tecniche di stagione regolare con gli Hornets che scendevano in campo in uniforme viola schierando; Lin, Batum, M. Williams, Zeller, Jefferson, mentre coach S. Van Gundy replicava con; Jackson, Caldwell-Pope, Marcus Morris, Ilyasova, Drummond.
 
Charlotte passava in vantaggio subito grazie a 4 punti di Jefferson inframezzati da un canestro di Morris dal lato destro, tuttavia Caldwell-Pope aveva un discreto inizio e realizzava da 3 punti per il primo vantaggio di serata dei padroni di casa.
A 8:41 però Lin inventava la traiettoria giusta per fornire l’assist chiuso in alley-oop da Batum.
Detroit rispondeva con Jackson; buon assist sul movimento di Drummond in pick and roll e indisturbato canestro del lungo di casa.
Detroit allungava grazie a un’altra tripla del n°5 dei Pistons, un appoggio di Drummond dopo un buon assist d’Ilyasova, un canestro di Morris, infine a 4:46 Jackson tirando sulla tabella metteva 10 punti tra le due squadre (6-16).
Un fallo di Drummond su un tentativo di Jefferson da sotto sbloccava i Calabroni che tra tiri sbagliati e palloni poco precisi giocati in attacco, non segnavano da diversi minuti.
Jefferson dimezzava lo svantaggio dalla lunetta, sempre lui a 4:08 faceva toccare la doppia cifra a Charlotte che si riavvicinava a un possesso di distanza grazie alla tripla di Batum dalla diagonale destra.
Il francese si prendeva anche il libero aggiuntivo per un fallo sul tiro e mandava il tabellone sul 14-16.
Una transizione chiusa in schiacciata da Caldell-Pope non lasciava a lungo comunque Detroit in vantaggio; Charlotte tornava sopra con una tripla di Hairston e un canestro di Hawes dalla top of the key per il 19-18 momentaneo.
Il quarto però si chiudeva a favore dei Pistons che con tre liberi chiudevano il tempo sopra di un punto.
 
Hornets che incassavano due tiri dalla lunetta anche ad avvio secondo periodo (Dinwiddie) più i canestri di Baynes (2 pt.) e Tolliver, che liberissimo, infilava la tripla del 21-29.
Hawes con una bomba dalla diagonale sinistra a 10:16 recuperava parzialmente il punteggio ma ancora Baynes andava in appoggio al vetro, evitando il doppio intervento difensivo di Kaminsky e Hawes.
Gli Hornets reagivano, prima con Roberts e poi con un bell’assist di Hawes che vedeva l’inserimento in backdoor di Wilkins; assist verticale per Damien che non riusciva a schiacciare per colpa di un fallo subito. Azione rovinata ma comunque il neoacquisto dei Calabroni si presentava in lunetta a 9:08 e realizzava i due liberi.
Detroit riceveva da Johnson una spinta propulsiva per staccarsi; canestro lavorando per avvicinarsi al ferro e appoggio in transizione.
Roberts segnava due punti, mentre Drummond per i Pistons cominciava a far danni sotto le plance, evidenziando una carenza difensiva di Charlotte intorno al ferro; 4 punti.
Charlotte male anche in controllo del pallone; dalla decima palla persa scaturivano altri due punti, anche se la transizione di Johnson questa volta era rovinata dal fallo di Batum, tuttavia i liberi andavano a segno e Charlotte si trovava sotto di 11 punti (30-41).
PJ Hairston con tre punti fronte a canestro cercava di non far finire la partita anzitempo, ma Charlotte regalava ancora un pallone ai Pistons e Meeks ne approfittava andando a realizzare altri due punti per la squadra di casa.
Charlotte si riavvicinava sino al -3 grazie a una tripla di Batum, un bel step back di Lin e un canestro a 2:09 di Marvin Williams pescato nel corridoio verticale dall’assist con i tempi giusti di Batum.
Due liberi di Zeller a 1:33 facevano avvicinare ulteriormente Charlotte sul -1 (44-45), ma R. Jackson e poi Marc. Morris andando a prendersi un arresto e tiro nel pitturato riallontanavano la squadra del North Carolina. Lin con 4 punti però chiudeva il quarto e faceva rimanere inalterate le distanze rispetto alla prima frazione. Hornets 48, Pistons 49 all’intervallone.

Duello Batum/Bullock.

 
Nel terzo quarto, quando si presupponeva una partita abbastanza stabile nel punteggio, Detroit cercava di fuggire, anche se i primi due punti erano dei viola.
Drummond subiva fallo da Jefferson completando un’azione da tre punti (canestro e libero), Morris in aiuto in post basso a Drummond concedeva due FT a Big Al, il quale purtroppo ne sfruttava solamente uno.
Sfida in lunetta tra centri quando Drummond guadagnava fallo (nell’interpretazione arbitraria sul tiro) e tornava in lunetta, ma questa volta falliva clamorosamente entrambe le occasioni.
Pistoni comunque che aumentavano il vantaggio di 4 punti grazie a due canestri di Bullock; il primo in mezzo alla difesa di Charlotte, il giocatore dei Pistons era lesto nel movimento, mentre nella seconda occasione approfittava del ritardo di Marvin Williams (che aveva appena sbagliato una tripla laterale e non riusciva a intervenire sull’assist schiacciato che lanciava l’attaccante) per appoggiare solitario.
Anche R. Jackson portava 4 punti alla causa della casa dell’automobile, nel mezzo Batum però infilava da media distanza diagonale sinistra, un bel tiro cadendo all’indietro per evitare la stoppata.
A 7:16 un’entrata a ricciolo di Lin costava ai padroni di casa due FT, sull’azione successiva Jefferson rimaneva a terra dopo aver subito un contatto destando qualche preoccupazione, per fortuna dopo qualche secondo quasi immobile a terra era rialzato dai compagni tornando a giocare.
La squadra di Van Gundy rimaneva avanti, Lin per cercare di rimanere in scia rischiava facendo tutto da solo; palleggio con difensore incollato e step back difficile a 3:49 per realizzare il 63-67 nonostante l’ottima difesa. Charlotte doveva però correre ai ripari quando Ilyasova segnava cinque punti di fila portando sul 65-72 la sfida.
Timeout di Clifford.
Al rientro Daniels, quando mancavano 1:46 per chiudere la penultima frazione, sprigionava la tripla del 68-72, ma gli arbitri fischiavano un fallo su Marcus Morris lontano dalla palla e Clifford (anche se era una partita di prestagione) non la prendeva bene; tecnico più due FT.
Detroit portava a casa due punti, inoltre Meeks, sempre dalla lunetta chiudeva i conti momentaneamente regalando alla squadra del Michigan un +6 in chiusura di quarto (70-76).
Tolliver prova a segnare contro Hawes e Kaminsky.

Tolliver prova a segnare contro Hawes e Kaminsky.

 

Nell’ultimo periodo la solfa non pareva cambiare, altri due liberi Pistons, più sicuri del maglioncino che porta Marchionne, e Detroit sul 70-78…
A 9:02 Daniels mostrava la sua abilità di tiratore accorciando leggermente il punteggio (76-82) con un tiro dalla media distanza dalla diagonale destra.
A 8:17 giro in lunetta anche per Charlotte; Daniels toccato mentre provava la tripla dall’angolo sinistro era una garanzia, 3/3 e 79-82.
Meeks andava corto tirando a contatto con Kaminsky sulla baseline, ma Tolliver correggeva al volo per il + 5 dei blurossi.
Drummond a 6:08 mancava due liberi dalla lunetta (un air-ball) ma stoppava successivamente Marvin Williams a pochi cm dalla gloria della schiacciata e a 4:35, sempre il centro dei Pistons, in entrata dalla linea di fondo sinistra, veniva spinto da Jefferson ma riusciva a svitare il braccio destro segnando.
Il suo tallone d’Achille rimaneva però il libero che ancora una volta non era sfruttato.
Senza Walker era Lin a provare l’assist per Jefferson; tutto filava liscio e gli Hornets rimanevano in partita.
Jackson però imitava gli Hornets con l’asse playmaker/centro e Drummond diventava sempre più devastante sotto le plance se non veniva fermato con il fallo; due punti per l’83-90.
Finalmente anche Jefferson iniziava a salire ai livelli di Drummond; prima un giro e tiro, poi due liberi per portare a un possesso lungo (87-90) i teal & purple.
Per uno sgambetto sotto canestro su Marvin Williams Charlotte aveva la possibilità di andare a -1, situazione che si concretizzava qualche istante dopo, anche se veniva respinta successivamente da Drummond con un pick and roll che palesava la disattenzione e l’errore di piazzamento di Jefferson.
A 2:18 ancora liberi per i Calabroni a marchio francese; Batum realizzava portando a -1 la squadra in tenuta viola.
Daniels a 1:49 compiva il sorpasso aiutato dal ferro che magneticamente risucchiava il pallone nella retina nonostante la sfera sembrasse potesse non entrare in un primo momento.
Era il canestro del 94-92, la difesa di Charlotte stringeva maglie e denti e Lin a 1:25 grazie al ferro amico che veniva ancora in aiuto sul tiro che pareva essere leggermente corto, segnava anche il 96-92.
Nel finale Drummond schiacciava (1:13), poi una serie di errori delle due squadre fino al fallo tattico per fermare il cronometro a tredici secondi dalla fine.
Lin avrebbe la possibilità di chiudere la gara, ma con un ½ lasciava qualche speranza ai Pistons mandando il punteggio sul 97-94.
Gli ultimi dubbi si dissipavano quando il ferro diceva no a R. Jackson e Jefferson andava in lunetta dall’altra parte per realizzare i due liberi del 99-94 che chiudevano ogni discorso.
Charlotte è parsa più in difficoltà contro un avversario teoricamente più debole di altre squadre affrontate, ma più motivato e a ranghi più completi.
Dopo un primo tempo con troppe palle perse, la squadra di Clifford è riuscita a sistemarsi, anche evitando alcuni lob telefonati.
Ottimo l’ultimo quarto, dove un 29-18 non ha lasciato scampo alla squadra di S. Van Gundy.
Sotto canestro servirebbe un protettore dell’anello ma, guardando il lato positivo, gli Hornets hanno vinto ancora recuperando da uno svantaggio massimo di 11 punti.
Tutti giocano (l’unico che par estraneo al meccanismo in alcune occasioni pare Jefferso, presumibilmente in parte per caratteristiche fisiche comunque anche lui muove più il pallone ora), tutti possono andare a canestro, e questo per gli avversari costituisce senz’altro un problema.
Le statistiche di squadra.

Le statistiche di squadra.

Le statistiche individuali dei giocatori di Charlotte.

Le statistiche individuali dei giocatori di Charlotte.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.