Game 68; Charlotte Hornets @ Miami Heat 109-106

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Sottotitolo; ParadisHornets
Batum (19 punti) vola su Richardson.

Batum (19 punti) vola su Richardson.

 
Fate voi da quale sfondo infernale tra i tanti immaginari sono usciti i Calabroni nella notte a Miami.
Il Calore degli Heat, spinti dal proprio pubblico in una gara che valeva molto (vincendo Charlotte avrebbe agganciato Miami in classifica e pareggiato gli scontri diretti annuali) ha rischiato di mandare Charlotte fuori dalla zona più nobile della classifica.
Le difficoltà non sono mancate, ma se c’è una cosa che non difetta a questa squadra, è la capacità di reazione, sotto di 15 punti a metà secondo quarto i Calabroni chiudevano sul +2 portandosi a fine del terzo sul +9 prima di essere riportati nel gorgo lavico dalla prevedibile reazione degli Heat.
Marvin Williams nel finale (notevolmente sotto pressione con il pubblico scatenato) mancando due liberi ha fatto oscillare il vantaggio di Charlotte dal punto singolo ai tre punti (mantenuti con freddezza e lucidità da Lin dalla lunetta), il tiro di Wade finale da tre punti ha finito per andare storto a destra del ferro e i Calabroni sono riemersi sparati in superficie per volare alto nel paradiso dei playoffs dopo aver sconfitto i propri demoni psicologici interni ed esterni.
 
Gli Hornets non celavano sorprese nello starting five e semitrasparenti si schieavano con; Walker, Lee, Batum, M. Williams e C. Zeller, mentre gli Heat entravano sul parquet con G. Dragic, Wade, Joe Johnson, Deng (22 pt.) e Stoudamire, con Whiteside (17 pt. finali) in dubbio tenuto comunque pronto in panchina.
C. Lee segue Wade, duello chiave.

C. Lee segue Wade, duello chiave.

 
Era Miami a conquistare il primo pallone, ma le stelle delle due squadre faticavano ad accendersi in quest’inizio, ne era una prima prova l’appoggio al vetro di Wade mal calcolato come forza e angolazione che non entrava, tuttavia Charlotte giocava con Batum un brutto pallone, lob molle verso il centro dell’area per Dragic che partiva in transizione e segnava lo 0-4.
Gli Hornets davano un’impressione di fragilità e, infatti, subivano anche lo 0-4 di J. Johnson da sotto.
Charlotte si affidava al piano da tre punti e Marvin Williams a 10:30 sparava in faccia al difensore dalla diagonale sinistra ottenendo i primi tre punti per Charlotte, sfortunatamente dall’altra parte veniva concesso un open 3 a Deng che l’ala degli Heat sfruttava.
Gli Hornets passavano un pallone a Lee che fintava, avanzava e in ritmo segnava con un jumper lungo dalla diagonale destra per il 5-7.
Gli Heat però trovavano il nulla nel pitturato degli Hornets; Dragic era raddoppiato sulla linea di fondo sinistra ma timidamente, assist per Stoudamire che approfittava per schiacciare con Zeller fuori posizione. A 9:22 gli Hornets rimanevano agganciati con una tripla (ancora dalla diagonale sinistra) di Marvin Williams, poi superavano a 8:04 con una bomba di Walker dalla diagonale opposta e aumentavano il divario a 7:30 con un’altra tripla di Lee che in transizione realizzava il 14-9. Miami però reagiva e gli Hornets non segnavano più consentendo alla squadra di Spolestra di passare avanti (14-16) con Johnson (anche lui da fuori) che colpiva grazie a un rimbalzo offensivo portato a casa sulla destra da Deng.
A 5:33 Dragic con un mezzo giro in allungo sulla baseline destra batteva Walker e completava il parziale di 9-0 per i padroni di casa, interrotto da Lee che riceveva un passaggio sparato dalla diagonale sinistra e caricava immediatamente la tripla colpendo e riportando i teal sul -1.
Miami non allungava con l’errore da sotto di Wade ed era Big Al a riportare sopra Charlotte con un jumper dall’altezza dei liberi, Big Al in raddoppio strappava anche palla a Wade ma finiva con il piede mancino sulla linea laterale, così gli Heat rimanevano in possesso palla e superavano con l’entrata di Richardson.
Wade mancava ancora un tiro ma anche Batum era freddo dall’altra parte e imitava il collega sbagliando un jumper, erano allora Whiteside da sotto e Lin con un banker dalla destra a portare due punti a testa nelle casse delle rispettive squadre.
Walker e Jefferson fallivano il sorpasso allora Deng in entrata da sinistra aumentava di due per gli Heat arrivando all’appoggio al ferro. I centri dei team entravano in azione pesantemente; Jefferson a 1:15 aveva la meglio su Whiteside con il gancio dalla vernice, Hassan si affidava al jumper dal pitturato e rispondeva, ancora Big però faceva la voce grossa in attacco andando sul bordo del pitturato sinistro quasi da dietro il tabellone a tirare contrastato irregolarmente segnava e portava a casa anche il libero successivamente trasformato andando a impattare la gara a quota 26.
Miami però segnava gli ultimi 3 punti del quarto portandosi sopra di tre, mostrando un preludio del trend d’inizio secondo quarto.
Walker in reverse layup realizza.

Walker in reverse layup realizza.

 
Illusorio era il canestro in gancione di Jefferson a 11:45, Miami chiudeva gli spazi, Kaminsky era stoppato da Richardson, Winslow inaugurava il decollo di Miami con una schiacciata a sinistra del canestro e in poco tempo gli Heat passavano dal +5 (due FT di Deng con un disperato tentativo di Lin, in ripiegamento su una transizione, che stoppava Luol ma travolgendolo) al +15 con un parziale di 12-0 (c’era stato un canestro di Jefferson per il 30-33), travolgendo gli Hornets in attacco e difesa.
Miami teneva in campo alcuni titolari mentre le classiche rotazioni di Clifford non portavano nulla di buono.
Comunque sia necessarie visto il back to back. Whiteside da sotto chiudeva il parziale e la squadra della Florida dava così una spallata alla partita sul 30-45.
Gli Hornets sembravano precipitare nelle tenebre più buie ma con il rientro dei titolari, in particolare Walker che riportava la luce, velocemente illuminavano l’antro infernale degli Heat.
A 5:43 Lee rimarginava la ferita di un solo punto splittando dalla lunetta, più consistente offensivamente era Kemba che portava a casa 6 punti consecutivi (jumper dalla destra toccato da Richardson e gioco da tre punti più bomba passando dietro lo schermo alto di Zeller).
La nostra PG non si limitava in attacco ma, tra le due azioni, anche in difesa costruiva palloni recuperati, era il caso di uno sfondamento preso da Whiteside dopo essersi posizionato perfettamente fuori dal semicerchio.
Charlotte tornava a difendere su buoni livelli finalmente.
Miami un po’ sorpresa reagiva segnando con un tap-in di Johnson, replicava il nostro Lee con il crossover arrivando sino al ferro, Stoudamire però a 4:11 guadagnava due liberi e riportava a 8 le lunghezze di vantaggio per i suoi.
Kemba però continuava a produrre, una sua incursione terminata fin sotto il ferro con la palla a spicchi ceduta a Zeller a fianco a lui concedeva due punti al nostro centro titolare.
Richardson sulla rimessa pasticciava toccano con il piede destro la linea, turnover Miami non sfruttato da Batum.
Dall’altra parte però la terna vedeva un’azione fallosa di Richardson con il braccio in entrata e annullavano il successivo canestro ottenuto dallo stesso player.
A 3:04 finalmente, dopo esser stato paralizzato dai propri demoni interiori, Batum sconfiggeva la paura segnando i suoi primi due punti di serata.
Due di Wade al vetro e Miami a toccare quota 50, Charlotte sul -7 si affidava a Kemba in attacco; fallo di Dragic che toccava il braccio di Kemba sul movimento prima dell’alzata del pallone che l’avrebbe portato a tirare.
Telecronisti Heat non d’accordo ma fallo netto. Più dubbio era quello di Lin su Wade a 2:26, anche in questo caso en plein di punti e gara sul 45-52.
Miami si fermava lì, un parziale di Charlotte di 9-0 portava in vantaggio gli Hornets prima dell’intervallo.
Sul -1 era Kemba con un crossover a sfruttare il blocco portato al volo da Zeller; Walker andava sulla destra del lungo e staccandosi da Dragic fissava il punteggio finale di primo tempo sul già menzionato 54-52 a 23 secondi dalla fine.
Jefferson in doppia doppia con 21 punti e 10 rimbalzi.

Jefferson in doppia doppia con 21 punti e 10 rimbalzi.

 
Gli Hornets dopo aver rimesso in sesto la partita sapevano di dover guadagnare qualche punto in più nel terzo per non farsi battere in un finale rovente, era però Dragic a pareggiare con un tiro che finiva nella retina dopo aver rimbalzato come in un flipper.
Su una rotazione difensiva a noi favorevole però gli Hornets ritornavano sopra a 10:00 dalla fine del quarto; Marvin sparava in faccia a Goran Dragic dalla sinistra per il 57-54.
Stoudamire e Jefferson mettevano due punti a testa, poi ad annullare ancora il vantaggio dei Calabroni era Deng che dal corner destro infilava nonostante Batum gli mettesse la mano in faccia.
Sempre il numero nove metteva un altro tiro, questa volta con la punta del piede a toccare la linea, i punti erano solo due, ma tutti guadagnati visto che l’azione partiva con un passaggio in diagonale di Dragic assurdo che solo la prontezza di Wade riusciva a salvare miracolosamente dalla linea di fondo, inoltre forniva anche l’involontario assist.
Hornets sotto di 2, nessun problema; Batum risvegliatosi riceveva da Walker e a 7:37 fucilava di tripla per il +1.
Stoudamire dalla media effettuava il controsorpasso ma sulla corsia più a sinistra ancora lampeggiava il francese che superava ancora la macchina degli Heat con un fade-away dalla diagonale destra per il 64-63.
Jefferson dall’altezza della linea dei liberi segnava su Stoudamire a 6:24, Deng però era fortunato, su un inserimento dalla linea di fondo sinistra si ritrovava un pallone tra le mani dopo una deviazione involontaria di un compagno che modificava un pochino la traiettoria della palla, facile da sotto senza oppositori realizzare.
A 5:47 i Calabroni servivano Williams sul lato destro, Deng in notevole ritardo sulla chiusura; BANG! Tre punti e punteggio sul 69-65. Richardson però usando lo schermo in area di Winslow si faceva far fallo da Walker, gioco da tre punti e Miami nuovamente con il fiato sul collo a -1 a 4:39.
Jefferson si trovava in serata positiva offensivamente parlando e batteva dalla media distanza (sulla sx) i tentacoli di Whiteside.
Wade perdeva un pallone ma sulla transizione Batum invece che appoggiare subito al vetro aspettava quella frazione di troppo, arrivava Winslow da dietro che sullo slancio pareva un missile e stoppava Nicola, la palla rimaneva a noi ma anche Marvin si faceva stoppare.
A consolarci non era nemmeno Jefferson che dopo un ottimo pump fake avanzava e s’inventava un tiro impossibile, Richardson lo graziava con il fallo ma Big Al mancava entrambe le occasioni dalla lunetta.
Seguivano i passi di Wade e la stoppata della SG di Miami su un appoggio da incursione da baseline sinistra.
Batum dopo aver preso due stoppate si rifaceva segnando un tiro difficile da tre punti con rilascio veloce avendo Johnson (dall’angolo sinistro).
Il 74-68 iniziava a essere vantaggio discreto e Walker lavorava anche per ampliarlo, finte, crossover ed esitation su Dragic, controripartenza sul tempo per battere lo sloveno e reverse layup passando sotto il ferro riuscito nonostante Goran tornasse su di lui.
Doppio un 2/2 di Wade dalla lunetta (fallo di Lin), Kaminsky iniziava il suo show nel finale di quarto; pescato sulla destra faceva saltare con la finta il difensore in uscita arrivato in ritardo, avvicinamento e jumper da due preciso.
A 1:15 controverso episodio; Kaminsky prendeva il centro area e alzava un pallone in gancio dalla strana rotazione sul quale arrivava Whiteside. Il pallone non era ancora in parabola discendente ma gli arbitri assegnavano comunque due punti a Charlotte probabilmente ingannati dalla rotazione della sfera.
Legittimo invece l’ultimo canestro di Frank che con personalità lanciava il floater da entrata frontale e chiudeva il quarto sull’82-73.
 
Gli Hornets partivano con nove punti di vantaggio ma Miami era esplosiva; Whiteside inaugurava il quarto con una poderosa slam dunk in alley-oop messa dentro nonostante la manata di Hansbrough sul volto del centro di Spolestra.
Per fortuna Hassan falliva il libero supplementare ma Miami comunque recuperava velocemente lo svantaggio, Deng su Kaminsky in entrata a ricciolo portava a -5 la squadra della Florida. Daniels faceva il suo mestiere di specialista; tripla a 10:52 e sospiro di sollievo che durava poco, Richardson 17 secondi più tardi con la tripla di risposta riportava i Calabroni a livello lavico, poi li reimmergeva on uno spin su Daniels che portava al canestro dell’85-82.
Clifford non contento della difesa chiamava time-out.
Un rising up di Batum portava due punti alla causa di Charlotte che aumentava il gap per Miami grazie a una giocata furba di Lee; finta Deng salta, lui va al tiro sapendo che Luol gli sarebbe caduto addosso. Due FT legittimi e 89-82.
A 8:37 Whiteside sparava una dunk sul ferro ma perché Batum appoggiava l’avambraccio sulla sua schiena spingendolo all’errore.
Due FT a segno seguiti da altri suoi 3 punti a 8:00 dalla fine. Canestro più fallo di Walker e libero trasformato per l’89-87.
A 7:41 Marvin in penetrazione passava corto sotto canestro a Hansbrough che saliva quel minimo per dare la forza alla palla di entrare a pelo del canestro.
Richardson con un open 3 da destra portava a-1 Miami (91-90), la quale paradossalmente non si avvantaggiava con lo stesso Richardson con due FT (lose ball foul in attacco di Hansbrough), lo 0/2 dalla lunetta e il mancato sorpasso costituivano una svolta in negativo per gli Heat.
Charlotte tornava nella metà campo offensiva, tutti pensavano che Jefferson spalle a canestro sulla destra insistesse contro Whiteside, invece con un gioco fuori serviva sul lungo linea sinistra Walker che infilava la tripla siderale (ben oltre la linea dei tre punti) per il 94-90.
Dragic a 5:23 dimezzava lo svantaggio con l’appoggio su Batum.
La squadra di Clifford sul possesso successivo si salvava; spingendo il cronometro verso i 24 Walker pasticciava in palleggio ma recuperava palla a terra nonostante la pressione difensiva e faceva partire un tiro forzatissimo all’ultimo decimo che riusciva a colpire anche il ferro, il rimbalzo era di Jefferson e il canestro che lasciava il laconico commento “Oh, no” ai telecronisti Heat era vitale per noi.
Big Al in difesa finalmente si vedeva contrastare seriamente un tiro e Whiteside, infatti, andava fuorimisura.
A 4:05 Batum segava un tiro in sospensione notevole con Richardson aggrappato come un koala al suo ramo.
Richardson si vendicava segnando tre punti a 3:38.
Solissimo Kemba in recupero lo toccava e gli consentiva l’opportunità per un gioco da 4 punti, ma il giocatore di Miami sbagliava ancora clamorosamente dalla linea.
A 3:24 Batum guadagnava 3 FT toccato da Richardson aggressivo in uscita dal blocco si Williams.
3/3 per Nicolas e Hornets sul 101-95.
Lee compiva una gran difesa su Wade che forzava e prendeva solo l’anello, Johnson, però dalla diagonale sinistra con un missile da tre punti su Marvin rendeva ancora interessante la gara riportando a -3 i rossi di casa.
Batum però era uomo d’esperienza e anche da brivido; fade-away rischioso su Johnson a 2:11 e 103-98.
Tornati a -3 con due FT di Deng a 1:50 gli Heat lanciavano l’assalto finale ma Batum con una penetrazione faceva apparire tutto semplice, passaggio corto nel centro area per Jefferson che con il minimo sforzo alzava la palla battendo i difensori che sceglievano d non commetter fallo.
Squadre a vuoto sino a 17.6 dalla fine.
Trattenuta di Jefferson a rimbalzo difensivo su Whiteside e 2/2 del centro di Miami per il 105-102.
Per un fallo su Marvin a :15.6 la nostra PF rischiava di compromettere l’esito del match.
Sotto grandissima pressione sbagliava malamente i suoi due liberi e Miami rimaneva a -3 palla in mano.
Spolestra prediligeva l’appoggio veloce di Wade, anziché andare per la tripla del pari e a :4.09 i suoi erano obbligati al fallo.
Lin era freddo e infilava i liberi.
Wade sorprendeva tutti appoggiando ancora da vicino ma i rossi rimanevano sul -1 e Deng andava a sbattere contro il guscio di Lin e rimaneva a terra, tuttavia il fallo era suo.
Ancor più glaciale Lin congelava l’inferno di Miami a :3.08 dalla fine. Nulla da fare per Wade sull’ultimo tiro; ricezione in punta, passi verso destra e tiro quasi frontale (centro/desra) ma sballato sulla destra del ferro con Lee a dar fastidio.
Charlotte si salvava e vinceva una partita fondamentale per aspirare magari a un primo turno playoffs da giocare in casa.
Charlotte nonostante dal pitturato gli Heat abbiano tratto vantaggio, ha vinto la gara sfruttando la percentuale nel gioco da tre punti, pari al 50%…
chamia1 chamia2
 
Pagelle:
 
Walker: 7
21 pt. (7/18), 7 rimbalzi, 7 assist. Alla fine la sfida con Dragic la vince lui. Bel duello, Kemba fa bene anche stanotte.
 
Lee: 7
13 pt. (3/6), 3 rimbalzi, 1 assist. Va in doppia cifra, ma soprattutto tiene Wade alla grande come due difese chiave nel finale. Gli concede 4 punti nel finale per non far eventualmente un fallo che porterebbe gli Heat alla parità. Tenta di bloccare la tripla di Wade finale, con la SG che non pare convintissima al tiro. Wade segnerà 11 punti con 3/13 al tiro con due tiri finali concessi…
 
Batum: 7
19 pt. (7/19), 5 rimbalzi, 7 assist. Stoppato tre volte, non fa niente, contribuisce dopo un primo tempo orrendo, di quelli che raramente gli capitano e lo rendono irriconoscibile a battere gli Heat con una ripresa in spolvero con canestri importanti nel finale.
 
M. Williams: 6,5
12 pt. (4/8), 5 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate. Da 7,5 prima del finale, ma 1 punto in meno per quei due liberi che avrebbero potuto costarci caro. Macchina da 3 punti con 4/5.
 
C. Zeller: 6
6 pt. (3/6), 3 rimbalzi. Finisce per giocare poco più di 14 minuti. Jefferson è in forma. Lui non demerita segnando anche durante la rimonta nel secondo quarto.
 
Jefferson: 7,5
21 pt. (10/16), 10 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Migliorasse un po’ in uscita in difesa sarebbe perfetto. Esce lentamente, ma quando lo fa in maniera più veloce è utile. Preso in mezzo nel break degli Heat, restituisce con gli interessi. Inarrestabile in attacco per i ragazzi di Spolestra. Dalla panchina con precisione.
 
Kaminsky: 6
6 pt. (3/4), 1 rimbalzo, 1 assist. Male sul break degli Heat in difesa. Nello stesso finale di periodo però si riscatta.
 
Lin: 7
6 pt. (1/6), 3 rimbalzi, 1 assist. Prende una botta in faccia ogni due partite di media, Deng gliene rifila una anche se è il n°9 degli Heat a crollare al suolo. Direi da 5,5 senza quei liberi nel finale importantissimi, non semplici da segnare visto l’effetto Heat fan.
 
Daniels: 5,5
3 pt. (1/2), 1 rimbalzo. Difensivamente è no. Segna la sua tripla, un ½ che a conti fatti è la differenza tra i due team.
 
Hansbrough: 5,5
2 pt. (1/1), 1 rimbalzo in 6:34. Un loose ball foul chiamato contro che sarebbe potuto essere pesante si rivela un boomerang per il Calore. Un canestro in poco tempo.
 
Coiach Clifford: 7
Scelta vincente quella di Lee nel finale. Partita rischiosa. Andare sempre ai jumper e da fuori da tre punti. Affiniamo le armi visto che contro Miami nel pitturato è dura. La squadra si riprende con l’ingresso di Kemba post rotazioni. Finale intelligente con spaziature, gioco di squadra e ritmo imposto alla partita, almeno in attacco.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.