Game 37; Charlotte Hornets Vs New Orleans Pelicans 98-94

Nella notte andava in scena un duello tra squadre affamate, sfida alla Masterchef o alla Prova del Cuoco per vedere chi realmente avesse più fame.
Per Charlotte si trattava di mettere insieme gli ingredienti rimasti e vedere di trovare una ricetta che soddisfasse il palato dei propri tifosi, o almeno un piatto saporito di nome vittoria.
Charlotte è stata hungry prima di Natale, per poi finire stesa cinque volte, sazia nel post Christmas.
Con l’anno nuovo la squadra di Jordan ha mangiato primo e secondo con due vittorie, cercava nella notte quindi di mangiarsi anche il dolce accompagnato da spumante per brindare.
Per New Orleans più che la prova del cuoco era la prova del fuoco, attesa da uno strano “derby” passato/futuro con i Calabroni.
NOLA ha come piatto forte della sua cucina Anthony Davis, ma nonostante ciò, non tutto il contorno è sempre andato bene, così nonostante un discreto campionato, i Pelicans sono ancora fuori dalla zona playoffs a Ovest.

Kemba Walker, ancora trascinatore e leader (ha parlato di buona difesa dei compagni nell'intervista post game, elogiando tutti).

Kemba Walker, ancora trascinatore e leader (ha parlato di buona difesa dei compagni nell’intervista post game, elogiando tutti).

Alla fine hanno vinto gli Charlotte Hornets, che hanno sfruttato la cucina di casa, annaffiando tutto con un Kemba Walker che ha sfornato 31 punti.
Caldissimo, ha messo anche le ciliegine finali sulla torta.

I Pelicans (in blu) proponevano come starting five; Holiday, Gordon, Evans, Davis, Asik. Gli Hornets (in bianco) ci riprovavano con una formazione composta da; Walker, Henderson, Kidd-Gilchrist, Zeller e Biyombo.

Biyombo saltava più in alto di Davis sulla palla a due ma Charlotte che provava a muovere palla per arrivare a tiri comodi dentro l’area, trovava il muro si Davis e Asik, così i primi a passare in vantaggio erano i Pelicans a 10:59 con un tiro dalla baseline destra di Davis.
Asik dalla lunetta e Gordon con un jumper a 9:50 portavano a 6 la squadra della Louisiana, Walker segnava i primi 3 punti degli Hornets con una tripla frontale a 9:33.
Biyombo chiamava timeout da terra recuperando un pallone in difesa, dopo la pausa, Henderson in salto, portando avanti l’anca destra passava la difesa di Asik e appoggiava a una mano per il -1.
Asik realizzava a 7:57 altri due liberi e Charlotte iniziava a tirare dal lato sinistro; MKG metteva due punti dal lato sinistro per il 7-8.
Dopo il canestro di Davis che recuperava un rimbalzo offensivo, Holiday stoppava il tiro di Walker, Biyombo però, toccava la palla in aria e la riconsegnava a Kemba che fintava finendo per farsi franare addosso da un Holiday aggressivo.
Tre tiri liberi concessi a Kemba ma solo uno realizzato…
Gordon in corsa invece metteva da 45° dx tre punti, Walker lo imitava in corsa appoggiando al vetro i punti del 10-13, battendo anche l’aiuto di Davis.
Charlotte trovava il primo pareggio con Kidd-Gilchrist che si buttava dentro e trovava il contatto di Asik sul gomito, canestro più libero e 15-15 a 4:11.
Primo vantaggio per i Calabroni a 3:28 con Biyombo che splittava i liberi per il 18-17.
Evans metteva 6 punti (i primi over Neal dalla baseline destra) e mentre Charlotte sbagliava due volte con Walker e una con Neal, Evans come anticipato metteva anche il 18-24 facilmente, approfittando della mancanza di comunicazione della difesa.
Neal segnava l’ultimo canestro di quarto per Charlotte; in corsa sul contatto con il difensore uscivano anche le scintille, lui si staccava per inerzia in fade-away e realizzava da appena fuori area (lato dx) all’indietro coordinandosi bene.
Al suono della prima sirena il tabellone diceva; Charlotte 20 New Orleans 27.

Il secondo quarto si apriva all’insegna degli ospiti che sfruttavano la pochezza della panchina di Clifford.
NOLA faceva 2/4 dalla lunetta dopo che nel mezzo Neal era riuscito a gettare via un passaggio con un lob per nessuno e sbagliava anche il tiro seguente.
Un tiro in post basso destro di Ajinça andava a segno, con Maxiell fermo a guardare.
Jason si faceva perdonare con il tiretto (assist di Williams) che a 9:49 bloccava l’emorragia.
Williams rubava anche un pallone, ma in tema di culinaria, Hairston pasticciava, prima mancando un tiro effettuato con poco in ritmo, poi commetteva passi in partenza.
La differenza si assestava intorno ai 3 possessi anche se Roberts a 7:55 si creava da solo il tiro per la tripla mandata a segno.
Fredette sbagliava un facile tiro, ma recuperava intercettando un passaggio di Henderson rimanendo in attacco, tuttavia buttava via un pallone sul fondo, gli arbitri non si accorgevano della leggera deviazione con la coscia di Hairston e la rimessa dal fondo era affidata alla squadra di casa.
Zeller senza paura piazzava nonostante i tentacoli di Davis e Henderson a 6:16 in appoggio riducevano lo scarto a 4 punti (33-37).
Le squadre sbagliavano troppe conclusioni fino a 4:22, quando Holiday su passaggio da drive, si trovava solo a 45° per la tripla del 33-40.
A 3:55 Zeller finiva schiacciando al ferro dopo un passaggio schiacciato di Hendo che giocava un bel pick and roll con l’ala grande degli Hornets. 36-40 rintuzzato subito da Davis, con due punti, salvaguardato dall’Unibrow con una stoppata e allungato dallo stesso fenomeno con un tiro dal post basso sinistro per il +10 Pelicans (36-46).
Hendo a 1:57 tirava anche un air-ball.
Doveva pensarci Walker ad accorciare il punteggio danzando in area contro Holiday, sul contatto Kemba manteneva la coordinazione segnando il canestro e mandando dentro anche il libero supplementare. Lo stesso play realizzava anche altri due punti facendo salire a 41 punti Charlotte.
Una finta su Holiday che abboccava con tutte le scarpe, consentiva a Kemba di avvicinarsi per i due punti open.
All’intervallo si arrivava con gli uomini di coach Williams in vantaggio 41-48.

A inizio ripresa New Orleans metteva 4 punti veloci, Charlotte si ricordava di essere rientrata in campo con la dunk in transizione di Zeller a 11:46 e con MKG che forzava Davis al fallo sulla penetrazione per i liberi del 45-52.
I lunghi di Nola producevano vantaggio di 11 punti (56-45), con Davis due punti di Asik, il quale dopo aver recuperato un rimbalzo andava facile da sotto.
Kemba usciva veloce in post alto e tirava velocemente per il 47-56 che rimaneva tale grazie ad Asik, il quale non centrava l’obiettivo su nessuno dei due liberi concessi dalla terna arbitrale e 8:42. “Biz” Biyombo portava un po’ d’entusiasmo nell’Alveare schiacciando al volo su una palla vagante rimasta intorno al ferro sul tiro mancato di Kemba. Holiday segnava da 2 punti a 8:00 e 3 a 7:39, nonostante le due realizzazioni siano intramezzate da un bel canestro di MKG che mostrava un ottimo controllo sul tiro contrastato sotto canestro.
Lo stesso MKG andava in doppia cifra poco dopo con un tiro di buona fattura dal lato destro.
La partita sembrava finita quando Eric Gordon metteva un tassello enorme per tenere inchiodata la vittoria dei suoi.
Una tripla a 6:36 dalla fine del terzo quarto che faceva volare i Pellicani sul 53-66.
Henderson si faceva perdonare la difesa con tanta energia in attacco. A 5:33 volava in transizione, concludendo con un tiro saltando in corsa dalla baseline che non lasciava scampo al difensore.
MKG si superava elevandosi in difesa sul tiro da sotto di Gordon.
Lo sforzo era premiato con una bella stoppata e un sottomano di Henderson a 4:25 faceva rivedere un po’ di luce in fondo al tunnell ai Calabroni.
Il 59-66 di Hendo era un punteggio ulteriormente mosso a favore di Charlotte grazie a Walker, il quale con le sue finte lasciava un punto interrogativo nella mente di Holiday, penetrazione e anticipo di tiro a buon fine sull’aiuto di Anderson.
A 2.49 Henderson passava in corsa in mezzo a due difensori in maglia blu e schiacciava con veemenza i punti del 63-66.
New Orleans, un po’ scossa dal rientro imprevisto di Charlotte, trovava l’aiuto di Davis in dirompente alley-oop a 2:33.
Cunningham con un piazzato rispediva gli Hornets a -7, tuttavia Walker svitandosi una spalla in entrata e appoggiando bene al vetro evitava l’ottimo tentativo di stoppata dello stesso Dante.
Lo stesso N°15 dei Calabroni sfruttava il miss match con Anderson per lasciarlo lì e finire in penetrazione.
Il punteggio del terzo quarto era quindi 67-70 in favore di New Orleans.

Probabilmente a livello di forze, di “stamina”, per dirla alla videogames, il finale della gara si decideva qui.
NOLA spediva in campo ancora il Monociglio e altri due “titolari”, Charlotte si affidava alla panchina rischiando.
Scelta vincente a 11:44 quando Roberts metteva la tripla che agganciava i Pels sul 70 pari.
Un buon assist smarcava Davis vicino al canestro e arrivava la slam di AD23.
Neal, esagerata la sua tripla, e Fredette mancavano il bersaglio dalla lunga, MKG invece centrava il canestro con due liberi, tuttavia anche Davis dalla linea di fondo sinistra “saliva sopra” Maxiell con il suo tiro per il 72-74.
Good effort di Maxiell a 9:53 che arrivava con buon tempismo sul rimbalzo e riusciva a mettere il tap-in nonostante il fallo di Cunningham (tocco su un braccio).
Dalla lunetta Jason falliva il libero addizionale e la situazione permaneva in perfetto equilibrio sul 74 pari.
Un crossover di Roberts su Fredette lasciava sul posto Jimmer, penetrazione nella mischia e tocco sul play di riserva degli Hornets che non sbagliava i liberi dalla lunetta portando i Calabroni avanti 76-74 a 9:00 esatti dal termine.
Fredette si rifaceva con la bomba dall’angolo sinistro e NOLA rimetteva l’ala avanti.
Anche i Calabroni però hanno la capacità di volare e con Henderson dalla lunetta sorpassavano nuovamente.
Maxiell provava un tiraccio orrendo, così Anderson apriva l’altra ala da sotto per l’appoggio del 78-79. A 7:13 però Neal indovinava un’altra importante tripla (dopo quella contro Boston) e faceva secca la difesa di Williams per l’81-79.
Asik si faceva pescare dagli arbitri sotto il tabellone a spingere il corpaccione (vestito di bianco) di Maxiell e il lungo andava in lunetta splittando.
Gordon iniziava la sua sfida personale con il ferro andando corto dalla lunga distanza, dall’altra parte Charlotte giocava più semplicemente e segnava con Maxiell l’84-79 sul post basso sinistro grazie all’encomiabile assist di Walker.
Gordon si accontentava del 2 punti riportando a -3 i blu ma Maxiell riusciva a mettere in difficoltà Asik a rimbalzo.
Il centro turco preoccupandosi più del lungo avversario, dava la possibilità a Jason di rientrare in lunetta.
Aggiustata la mira questa volta faceva 2/2 pe l’86-81 a 5:55. Maxiell si permetteva il lusso di stoppare anche Davis poco dopo, la palla rimaneva lì, contesa dagli stessi due protagonisti e da Zeller, che secondo gli arbitri interveniva irregolarmente.
Un altro fallo era speso su Holiday a 5:31.
Il playmaker tradiva NOLA splittando i liberi. Zeller si erigeva a protagonista in attacco e difesa.
Buona penetrazione sulla linea di fondo sinistra e appoggio sotto canestro per l’88-82. In difesa poi lo stesso Cody ci metteva il fisico per una buona difesa su Ryan Anderson che dopo il giro sullo spin move, non trovava la coordinazione perfetta mettendo solo sul ferro.
Gordon mancava un’altra tripla, così un girolo di Walker passando sotto canestro e la prosecuzione della corsa passando dietro un blocco, bastavano al play per tracciare un sentiero nel quale andare a prendersi due liberi.
Glaciale non mancava all’appuntamento per il 90-82 a 4:12.
Questa volta sembrava Charlotte in possesso della gara, invece Davis con un bel movimento da sotto a 3:59 segnava.
Nonostante Gordon fallisse l’ennesima tripla e Holiday tirasse un air-ball dall’angolo destro, grazie al timeout chiamato da Williams i Pelicans tornavano più performanti in partita.
A 2:30 Gordon spediva la palla nel pitturato a Davis, il quale anticipava Biyombo e realizzava subendo fallo dal centro congolese.
Il libero era una mazzata per gli Hornets che si trovavano sopra di sole tre lunghezze.
Una mazzata ancor più dolorosa era quella di Gordon che riusciva a trovare anche il 90 pari con colpevole dormita di Charlotte che lasciava liberissimo Eric, tanto da farlo esitare nella tripla, potendolo indurre a tirare non in ritmo.
Invece la guardia appena rientrata dall’infortunio metteva il tiro e lasciava con il fiato sospeso tutti perché il finale diveniva incertissimo.
New Orleans sembrava avere in mano le chiavi della partita quando Gerald non trovava nulla di meglio che provare un tiro dalla media baseline sinistra.
Facile per Davis andare a stopparlo, poi Evans in penetrazione era toccato sulla mano nel tentativo di reverse layup, così dalla lunetta Tyreke mandava sul +2 la squadra del profondo sud degli States. Walker si erigeva ad assoluto protagonista nel finale.
Prima, a 1:09, con un fadeaway dall’altezza della linea dei FT trovava il pareggio, poi a :23.1 riusciva a battere anche i tentacoli di Anthony Davis andando in azione personale con finte di crossover e tirando sempre dall’altezza della linea orizzontale dell’area (leggermente spostato sulla destra).
Il suo tiro oltrepassava Anthony e rimbalzava sul primo ferro, per appoggiarsi alla tabella che lo faceva carambolare nella retina.
Dopo il timeout però Davis trovava il pareggio a :18.6, grazie a un’entrata alla quale Zeller si opponeva solo con il corpo cercando di non commettere fallo.
Il talento di AD però gli consentiva di realizzare tenendo tutti sulle spine ancora una volta in un finale al cardiopalma.
La palla finale era per Charlotte. Classica consegnata a Walker, che passando dietro a Williams iniziava la penetrazione sul lato destro, Gordon provando a rubare palla commetteva fallo su Kemba, il quale continuando l’azione riusciva a segnare ugualmente appoggiando volutamente al vetro, come se avesse un bilanciere nell’addome.
Un canestro fatale per New Orleans, giacché realizzato a :01.4 dal termine.
Un’eternità comunque per Charlotte, che nonostante il libero addizionale di Walker, si trovava ancora a distanza di tripla, sul 97-94.
New Orleans doveva chiamare due timeout poiché Anderson era l’uomo da cercare per avere buone speranze, tuttavia la marcatura su di lui era stretta e Williams provava a disegnare uno schema nuovo.
Sulla susseguente rimessa però Marvin anticipava Ryan che lo toccava a due decimi dalla fine.
Williams realizzava il primo dei due liberi, sbagliando il secondo, così Charlotte portava a casa la terza vittoria nel nuovo anno su altrettante partite giocate.
Sarà un caso ma Charlotte da quando ha perso Lance e Big Al ha trovato più compattezza difensiva, anche se ha maggiori difficoltà ad affidarsi a soluzioni semplici in attacco.
Charlotte ha tirato con il 43% contro il 45% di NOLA, ma con percentuali simili in quasi ogni statistica, si è avvantaggiata ai liberi finendo con un 20/26 contro i 16/24 di New Orleans.

Voti

Walker: 9
31 pt. (12/24), 4 assist, 1 rubata. Che dire oltre a quello già scritto nell’articolo? Un solo aggettivo; “Stratosferico”.

Henderson: 7,5
16 pt. (7/17), 7 rimbalzi, 6 assist, 1 stoppata. Una buona prova se si eccettua la sciagurata decisione nel finale di andare a tirare contro AD. Charlotte riceve la spinta di Hendo nel momento più critico della partita.

Kidd-Gilchrist: 7,5
13 pt. (4/10), 12 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata e 1 steal. Prova difensiva maiuscola sulle ali piccole avversarie aggiunge anche 13 punti andando in doppia doppia. Tolto nel finale per lasciar spazio a qualche tiratore.

Zeller: 6
8 pt. (4/9), 3 rimbalzi, 3 rubate, 2 assist. Cliente difficilissimo AD che finisce con 32 punti (non tutti contro di lui), fa il suo onesto lavoro. Nel finale con due buone azioni amplia il margine. Non riesce fisicamente a difendere su un irrobustito AD.

Biyombo: 6
3 pt. (1/1), 7 rimbalzi. Non soffre I lunghi avversari ma fa un fallo ingenuo sull’ultima rimonta NOLA.

Williams: 6,5
3 pt. (1/5), 4 rubate, 1 rimbalzo e 2 assist in circa 25 minuti. Un +19 di +/-, il basket è strano. La palla rubata finale vale forse la vittoria.

Neal: 6
5 pt. (2/8), 1 rimbalzo e 1 assist. Malino al tiro, ma da il là al vantaggio Hornets nel finale con la tripla dell’81-79 che inverte l’inerzia della gara.

Hairston: 5
0 pt. (0/2). Poco in campo. Prende due rimbalzi ma non c’è proprio.

Maxiell: 7
9 punti (3/5), 4 rimbalzi e 1 stoppata. Il carrarmato degli Hornets s’impegna e i risultati si vedono. Tiene in scacco Asik nel finale e mette 3 liberi su 5 contribuendo come migliore di serata della panchina alla vittoria.

Roberts: 7
10 pt. (3/5), 2 rimbalzi. La tripla che aggancia la partita è straimportante. In doppia cifra in 11:35.

Coach Clifford: 7
La squadra gioca in maniera intelligente e compatta sfruttando le proprie caratteristiche. Buona regia.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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