Game 36: Charlotte Hornets Vs Oklahoma City Thunder 123-112

 
Tamburo Batum
 
Non nascondo che il vento emozionale di fine anno non è quello che avrei sperato.
Due sconfitte contro due avversarie da battere possibilmente, per sancire la legittimità del primo posto nella Southeast… nulla da fare ancora una volta, complici le assenze di Marco e Cody sono arrivate due sconfitte che hanno lasciato una brutta sensazione. Cleveland è il top team a Est ma giocava senza le due guardie titolari, Chicago aveva fuori Wade, inoltre nella prima avevamo anche il vantaggio del fattore campo, tuttavia una difesa quasi inesistente c’è costata almeno la seconda partita che si sarebbe potuta gestire meglio nel finale.
Dopo gli 84 punti incassati in due partite dai top player avversari, ecco i 33 di Westbrook incassati nella notte.
Fortunatamente indolore…
Russell ha cercato di portare la scia dei tornado che s’incunea a OKC anche a Charlotte (stranamente qui da me nella zona hinterland milanese si è alzato un forte vento in simbiosi), ma ha collezionato un povero 10/31 dal campo ben marcato da MKG e si è aiutato con un 11/13 dalla lunetta per salir sopra i 30.
Per OKC più performanti sono stati Kanter con 22 pt. e Adams con 18, i quali hanno approfittato dell’assenza di Zeller per chiudere rispettivamente con 8/13 e 8/10 dal campo.
Anche Oladipo ha chiuso con 18 ma con 7/20…
I Thunder hanno preso 51 rimbalzi contro i 43 degli Hornets ma hanno subito 11 stoppate contro le tre inferte a Charlotte.
Per gli Hornets buone prestazioni di molti, Batum con 28 pt. ha guidato l’attacco tabureggiante degli uomini di Clifford, ma anche Kaminsky con 17 ha dato il suo contributo, mentre Kemba si è “fermato” a 20.
Una W che serviva per resistere alla vittoria degli Hawks sul campo dei Magic, per ridare fiducia e battere un team che non eravamo ancora riusciti a battere dal cambio nome.
 
I Thunder allenati da Billy Donovan schieravano; Westbrook, Oladipo, Roberts, Sabonis, Adams.
Clifford cercava la vittoria recuperando Marco ma con Cody ancora out.
Lo staring five dei Calabroni (in maglia Buzz City) era il seguente; Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e Hibbert.

Walker durante la presentazione.

 
La palla a due era a portata degli ospiti che passavano in vantaggio con una mattonata di Adams premiata dai materiali che compongono la struttura del canestro.
Charlotte raggiungeva la parità a 11:06 con MKG, il quale con molta energia si portava nel pitturato e sganciava perfettamente trovando il due pari ma Oklahoma City metteva dentro due canestri e si portava sul 2-6 prima che Walker trovasse il 5-6 grazie a un blocco alto e una tripla dalla diagonale destra.
I Thunder però realizzavano altri due canestri, il secondo a 8:11 con Oladipo, abile a infilare dalla sinistra sfruttando il vetro e dare il 5-10 ai suoi.
S’iniziavano a vedere anche i protagonisti e il tabellino di Walker, Westbrook e Batum saliva di due ma a 6:10 arrivava un time-out con Westbrook leggermente anchilosato.
Charlotte partiva male a rimbalzo difensivo; se Adams ne aveva già rubati un paio precedentemente, questa volta a recuperare da un errore da tre di Westbrook era Sabonis che insisteva nel pitturato sino a trovare spazio per il gancio vincente.
Batum dall’altra parte riceveva in corsa tagliando nell’area in diagonale da sinistra verso destra, riuscendo a sfruttare il movimento e il braccio destro per rilasciare il pallone in maniera efficiente, nonostante il tentativo di stoppata di un focoso Adams la palla finiva armoniosamente nel cesto.
Dopo due FT di Westbrook a 4:56 gli Hornets iniziavano a chiudere meglio le sue incursioni lasciandolo a mani vuote in un paio d’occasioni mentre dall’altra parte prima MKG affondava una schiacciata a due mani, poi era la volta di Lamb fuggire in contropiede e imitare il compagno a 3:16.
Grazie alla dunk del nostro numero tre Charlotte raggiungeva la parità ma c’era anche il colpo di scena; sul time-out chiamato da OKC, Westbrook lanciava un pallone sopra un nugolo di giocatori finendo per colpire in faccia l’arbitro numero 73. Intenzionalità o no arrivava il tecnico che Lamb convertiva per il +1 Hornets.
Charlotte iniziava anche a difendere meglio, le mani di tutti contrastavano i lunghi di OKC nel pitturato finendo per allungare palloni e favorire il recupero dell’Hornet di turno posizionato appena fuori dalla mischia, in più in attacco si rivedeva un buon Kaminsky che realizzava due FT, poi portava a 4 il suo bottino personale intercettando un passaggio di Kanter andando a mettere due punti in transizione.
Da Charlotte, ma non per Charlotte accorciava Morrow seguito da due punti dell’unto del Signore, al secolo Christon…
Sul 21-20 era ancora Frank a mettere fieno in cascina; tripla e +4. Kanter invece ci provava in attacco ma il suo primo tentativo era stoppato da Hawes che nulla poteva quando il numero 11 riprendendo metteva dentro con la mano destra da sotto.
Marco toccava il campo ma era sempre Spencer a produrre cose buone; tripla aperta a 28 secondi dalla sirena grazie alla quale Charlotte chiudeva il primo quarto avanti 27-22.
 

Jeremy Lamb ha segnato 9 punti in 11 minuti toccando il parquet prima di Marco.
2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

Il secondo quarto era varato da Sessions in entrata; dopo quindici secondi il suo appoggio era contrastato lateralmente e fallosamente da Kanter che concedeva il gioco da tre punti a Ramon. Kanter da sotto eseguiva lo stesso movimento precedente andando a prendersi lo spazio per l’appoggio in mano destra mentre in difesa i bianchi cercavano di metter pressione sul portatore di palla; Sessions non guardava nessuno, spin e tiro corto ma fallo di Christon, così Ramon venti secondi dopo il suo precedente passaggio dalla lunetta lasciava ancora un’impronta splittando i liberi…
Oklahoma City si risvegliava sotto di 7 ma Oladipo con 5 punti consecutivi e una fotocopia di Kanter lanciavano la squadra di Donovan sino a raggiungere il pareggio a quota 31.
A 9:36 Sessions si faceva perdonare del piccolo errore mettendo con confidenza un tiro da oltre l’arco.
Kanter cambiava un po’ il tipo di tiro ma un gancio staccandosi da Hawes aveva lo stesso effetto, in altre parole, due punti per gli ospiti.
Christon portava avanti la squadra di Donovan ma Sessions rivedeva e serviva Kaminsky lanciato nel pitturato; assist perfetto, Kaminsky non tallonato da nessuno appoggiava senza problemi per il nuovo vantaggio dei ragazzi di Jordan.
Rientrava Westbrook ma non se ne accorgeva nessuno; in attacco sulla sinistra un extra pass di Frank per Batum era letto male da Oladipo che in salto commetteva un fallo inutile su Batum che da dietro l’altezza della tabella tentava un reverse che finiva sulla parte retrostante.
Un 2/2 di Batum inaugurava la FT zone degli Hornets che intercettavano un pallone di Westbrook, fuga in contropiede e spinta dello stesso numero 0 su Walker che a 7:23 si presentava in lunetta grazie al bonus non fallendo le due occasioni per il 40-35.
Uno scambio Batum/Hawes/Batum dalle parti dell’arco da tre punti portava Roberts a mettere il gomito sinistro sul corpo di Batum in elevazione per il tentativo di tripla.
Charlotte guadagnava altri tre FT e li realizzava portando così il suo parziale dalla lunetta sul 7-0.
Westbrook era contrastato al tiro dall’altra parte e inusualmente sbagliava il settimo di fila, Kaminsky invece con un tap-in a sinistra del vetro su un tiro di Walker estendeva il parziale a 11-0 e il tabellone a 6:34 scorreva sul 45-35.
Oladipo dall’angolo destro da tre e Adams riducevano lo scarto, Hawes era contrastato sull’alzata, la palla s’impennava ma Kemba era bravo a recuperarla e a segnare in teardrop a 5:25. Hawes invece in difesa era incriminato per una manata sul tentativo di penetrazione e appoggio di Oladipo che dalla lunetta splittava.
Poco più tardi Adams aveva la meglio dopo una lotta accanita con MKG nel nostro pitturato, riuscendo a segnare.
Il centro avversario metteva anche due liberi a 3:06 e i Thunder risalivano sino al -3.
Batum tuttavia era ancora premiato dagli arbitri su un suo tentativo da tre, fallo chiamato a Oladipo con Nick theTrick pronto ad aumentare il suo bottino.
Il 2/3 mandava il tabellone sul 50-45.
Dopo due punti di Kanter a gioco fermo si assisteva al walzer di cambi di centri in casa Hornets; Hawes e Hibbert si davano il cambio ma poi doveva subentrare Kaminsky visti i 3 falli dii Hibbert e i due spesi da Hawes.
Tutto sommato non era un male perché segnava da tre proprio Frank a 2:17 dalla sirena dell’intervallo.
Una dunk di Adams era seguita da un jumper dall’interno della metà del semicerchio esterno della lunetta a 1:38, poi un fallo fischiato a MKG contro il numero 0 fermo a 6 pt. a 1:26 dall’intervallo, dava la possibilità alla stella ospite di salire a 7 splittando.
A 1:12 Kaminsky aumentava il suo score di due poi Westbrook falliva da tre contro Graham ma correva subito in direzione della palla accorgendosi dell’errore, Kemba gli sbatteva addosso sul tiro concedendo canestro più FT.
Gioco da tre punti con il quale Russell saliva in doppia cifra. Marvin a :04.7 colpiva da tre sparando su Adams ma un coast to coast di Westbrook chiuso sulla sirena mandava sulla dozzina esatta di punti Westbrook e chiudeva i primi due quarti sul 60-55.

Michael Kidd-Gilchrist, eccellente in difesa, ottimo con 14 pt. (7/9) in attacco nella notte.
2017 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

Si riprendeva nel secondo tempo e Marvin Williams portava altri tre punti nelle casse di Charlotte; partenza da destra, fallo di Sabonis e appoggio evitando le stoppate possibili dello stesso e di Adams.
Due punti più il libero, stesso risultato dell’ultimo tentativo nel primo tempo…
Westbrook a 11:30 metteva dentro il suo primo tre punti su 6 tentativi.
MKG si curava poco della cosa e non sfiduciato in ritmo metteva dentro il suo secondo jumper (frontale) su Oladipo.
A 10:57 da destra arrivava l’assist di Westbrook per Adams che faceva passare il traffico nel pitturato per schiacciare al tempo giusto.
Alla potenza del centro titolare di OKC rispondeva ancora MKG pungendo inaspettatamente ancora in sospensione da sinistra, punti che fruttavano il 67-60.
A 9:47 un tecnico a Hibbert per uno screzio (e gomita leggera sul corpo) ad Adams che si apprestava a rientrare da sotto canestro verso la propria metà campo, evidenziava il momento no di Westbrook che falliva anche la conclusione a gioco fermo. Batum era perno per Marvin, bravo a triangolare con lui; ricezione nel pitturato per il nostro numero due e floater che innalzava a 70 i punti di Charlotte, toccando così il +8 rispetto alla squadra dell’Oklahoma.
Batum provava la conclusione ma colpiva solo il ferro, nessun problema perché in imperioso stacco MKG correggeva con la putback jam in mano destra anticipando Sabonis.
Hornets sul +10 con MKG poco più tardi in lunetta, lo 0/2 manteneva inalterato il vantaggio, poi sulla pressione dei Thunder MKG e Williams perdevano palla, MKG si appoggiava leggermente sulla schiena di Westbrook che falliva clamorosamente la schiacciata violenta facendo rimbalzare la sfera lontana.
Tra i fischi del pubblico gli arbitri chiamavano il fallo (giusto, anche se veniale), grazie al quale il Superman di OKC infilava due volte il cesto.
Un arresto e tiro dalla FT line di Adams a 6:28 accorciava il game sul -4, per fortuna Batum appena fuori dall’area a destra insisteva con il palleggio spalle a canestro su Oladipo, giro e tiro con step-back e due punti ottenuti (74-68) sfruttando anche la differenza d’altezza.
Adams portava a casa un gioco da tre punti spingendo sotto canestro Hibbert e salvandosi dalla stoppata di MKG, a 5:20 Kemba si vendicava del centrone partendo in velocità e depositando approfittando della maggior lentezza del lungo ospite.
I Thunder arrivavano sino al -2 in transizione dopo un errore di Abrines, Westbrook correggeva.
L’asse MKG/Lamb funzionava, gli Hornets salivano sul +4 ma a mettere in discussione tutto ci pensava Abrines che in 31 secondi infilava due triple e portava a vanti la squadra ospite di due.
Hawes pareggiava dalla lunetta ma lo stesso Spencer per gli arbitri era colpevole di un fallo (discutibile) su un Russell che prendeva l’ascensore per depositare due punti in entrata.
Il libero addizionale andava a bersaglio portando i Tuoni sul +3. Rientrava Marco che recuperava un rimbalzo difensivo e segnava dalla lunetta (tiro frontale che non entrava spinto da dietro da Abrines tagliato fuori) due liberi.
Finale con saliscendi emozionale nel punteggio; Lamb trovava una tabellata da tre non programmata, Kanter segnava con il terzo tempo ma commetteva nettamente passi, gli arbitri non solo non se ne accorgevano, ma davano anche fallo contro agli Hornets, per fortuna il lungo avversario falliva lasciando sull’85 pari la partita.
Lamb a :13.3 in penetrazione colpiva, ma Kanter segnava sulla sirena il suo (credo) primo tre punti della stagione.
Il losco presagio portava avanti i Tuoni 85-86…

Marco e il reverse layup per il 99-97.

 
Si riprendeva e negli ultimi 12 minuti Kanter dopo il tuono, tentava di fulminare i Calabroni con due tiri liberi a segno.
Batum tuttavia mostrava che i Calabroni orientali sono in grado di assorbire le scosse, incanalando energia solare e convertendola in energia elettrica… arresto e tiro con canestro solare emanante radiazioni letali sul piccolo Oladipo.
Gioco da tre punti e aggancio sul 90-90.
Belinelli buttava via un possibile canestro su palla data dentro da Batum e Kanter a 10:02 faceva secco Hawes con un gioco da tre punti.
Batum in entrata a 9:53 si faceva carico d’inseguire la vittoria in entrata, niente canestro ma due FT a bersaglio.
Hawes stoppava finalmente Kanter, ma dopo il palo di Batum dalla sinistra, Enes, ancora lui, metteva dentro una palla rimbalzata in area dopo essere sfuggita al palleggiatiore di Okc.
Ramon dava il suo apporto con l’entrata frontale e caduta sul parquet rimbalzando sul difensore ma non prima di aver rilasciato il 94-95.
Per i Thunder Grant segnava un gran canestro completamente già sbilanciato, con il corpo cadendo all’indietro pescava il jolly del 94-97.
Resistere un minuto in più degli avversari era la parola d’ordine, Spencer a 7:14 eseguiva l’ordine con una bomba dalla diagonale sinistra capace d’impattare la partita a quota 97.
Gli Hornets passavano avanti quando un altro assist verticale di Batum incontrava Belinelli impegato nel back-door sulla linea di fondo, da destra a sinistra, reverse layup e gioco da due per il sorpasso.
Westbrook rientrava mettendo un jumper dalla destra con sicurezza.
Batum faceva e disfaceva; prima segnava, poi cercava un compagno in area ma Westbrook s’infilava sul passaggio troppo telefonato e colpiva in transizione per il 101 pari.
A 5:23 Hibbert entrava in lunetta, ma dopo averci fatto sobbalzare per il primo FT che s’impennava e ricadeva nella retina dopo aver colpito il secondo ferro, falliva la seconda occasione.
Per fortuna, nonostante un tiro di Batum ai 24 MKG recuperava il rimbalzo lungo e generava una seconda possibilità; fallo di Robertson su Kemba, per gli arbitri c’era la continuazione (anche se io onestamente non l’avrei data, ma meglio per noi), così Kemba si recava in lunetta a far benzina, racimolando tre punti bonus per un regalo fatto alla Regina Charlotte, ora al comando 105-101.
La gara era però ben distante dall’essere finita perché Oladipo infilava la tripla a 4:00 dalla sirena finale.
Batum decideva di andare a prendersi palla alta in hand-off da Hibbert e girandogli attorno andava dritto a piazzare l’appoggio (3:33) in allungo dal centro (tabella sinistra) nonostante Adams. A 3:01 Walker segnava, o meglio, c’era l’interferenza chiamata dagli arbitri sul tocco del nostro play ben servito da Nicolas… il canestro del 109-104 era seguito da un triplone di Batum che a 2:20 affossava le speranze di rientro della squadra di Donovan. Se poi Batum si permetteva anche il lusso di stoppare Adams, il quale frustrato si appendeva alla maglia di Hibbert mandandolo in lunetta a 1:19… i giochi erano fatti sul 114-104.
OKC però non voleva arrendersi e iniziava una lunga serie di falli immediati, una tripla di Westbrook a 1:09 dava il -7 alla formazione ospite.
Un canestro di Morrow e i Thunder toccavano il -5 (117-112) ma Belinelli era mandato in lunetta; due FT, il primo era interminabile, la palla girava imprecisate e innumerevoli volte sull’anello prima di decidersi a entrare, pubblico e giocatori “se la ridevano”, anche perché mettendo il secondo, Charlotte si portava sul 121-112.
I Thunder si arrendevano a poco più di tredici secondi dalla fine, quando una tripla in and out di Oladipo sanciva la parola fine all’incontro terminato sul 123-112.

Happy Honeybees a fine partita.

 

 
Pagelle
 
Walker: 7
20 pt. (5/13), 9 assist, 4 rimbalzi, 2 rubate. Kemba si ferma leggermente sotto la media avendo giocato 32 minuti. Qualche appoggio sbagliato che di solito non fallisce, ma mette dentro buoni canestri, furbo si procura tre FT nella fase decisiva del match e poi smista 9 assist, quasi il doppio della media stagionale…
 
Batum: 8
28 pt. (7/18), 3 rimbalzi, 4 assist, 1 stoppata.
Stavolta si carica la squadra sulle spalle e la conduce alla vittoria, anche se esagera con un tiro nel finale, ma quando sei convinto… va bene così… Tre assist verticali (uno mancato da Marco in realtà) abbaglianti anche per i Thunder e pallate di fuoco che si spengono nella retina avversaria. Vince il duello alla distanza con Oladipo.
 
Kidd-Gilchrist: 8
14 pt. (7/9), 11 rimbalzi, 1 stoppata.
Fa un lavoro straordinario su Westbrook. Non ci voleva un fine stratega per capire che per battere OKC bisognava disinnescare l’arma primaria. Dirlo è un conto, farlo è un altro. A parte qualche volta nella quale viene saltato con l’ausilio di un blocco per il palleggiatore, MKG torna ai suoi livelli di specialista difensivo. Non può che finire in gloria se inizia a mettere anche i tiri in sospensione.
 
M. Williams: 6,5
8 pt. (3/9), 8 rimbalzi, 1 assist, 3 stoppate. Aggressività e tempismo sulla stoppata rifilata al n°0 nel finale. Agglomera 6 punti a cavallo tra secondo e terzo quarto, poi si dedica ala difesa cercando di rimanere pulito. A volte i Thunder se ne approfittano, comunque in 26 minuti porta a casa un discreto bottino di rebound.
 
Hibbert: 5
3 pt. (0/1), 2 rimbalzi, 1 rubata, 2 stoppate. Finisce con 5 falli (su uno non son proprio d’accordo), comunque sia in 21 minuti è surclassato fisicamente in difesa. Sembra più un panciuto signore passato di lì per caso e si prende anche un tecnico… Solo due rimbalzi, si salva dalla grave insufficienza con un rimbalzo nel finale e con un paio di stoppate. Dai Roy… puoi far di meglio.
 
Lamb: 7
9 pt. (3/4), 1 rimbalzo, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. La sensazione è che con lui dietro qualcosa non quadri, tuttavia usa le sue doti realizzative per sfiorare la doppia cifra in 11 minuti con alcune buone giocate. Sbaglia solo un tiro da due che ha voluto provare non in ritmo.
 
Kaminsky: 7
17 pt. (6/11), 6 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata. A parte due turnover e una stoppata netta che si prende nel core dell’area avversaria, Frank fa una signora partita nel primo tempo… Chiude con 2/5 da fuori e prende più rimbalzi degli altri centri. Presente in attacco anche a rimbalzo, è una bella news di serata. +18 con Frank in campo…
 
Hawes: 6
8 pt. (2/6), 4 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 2 stoppate. Termina con 4 falli, anche qui su un paio mah… non sono molto d’accordo, comunque ingenuo, non proprio una faina o una volpe nello spender gli altri due… A rimbalzo fa fatica. Due stoppate però con concessione di canestro sulla seconda opportunità. In attacco ha il merito di segnare una tripla importante e due liberi altrettanto cruciali in un momento delicato del match.
 
Sessions: 6,5
9 pt. (3/5), 2 rimbalzi, 3 assist. Buona partita come play di ricambio. In 15 minuti mostra interessanti iniziative personali andate a buon fine e smista anche tre assist.
 
Belinelli: 6,5
7 pt. (1/4), 2 rimbalzi, 1 assist. Gioca 14 minuti. Dal campo è un po’ freddo dopo 6 partite out. Unico canestro il reverse del sorpasso 99-97. Dalla lunetta però chiude i conti con un 5/6 che nell’ultimo quarto contribuisce a stendere i Thunder. Sul pezzo… bravo a procurarsi due liberi a inizio ultimo periodo.
 
Graham: s.v.
0 pt. (0/0). Gioca un minutino, si fa sorprendere dal rimbalzo di Westbrook nel finale di primo tempo.
 
Coach Clifford: 6,5
Diverse avversità in questa partita. Lotta a rimbalzo, difesa sul perimetro e lo spauracchio Westbrook. I time-out sono appropriati, mischia un po’ le carte, per esigenza e per condizioni di gioco. Alla fine il mix è vincente.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.