Game 11; Charlotte Hornets Vs Dallas Mavericks 80-107

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita.”
Questa citazione di Dante andrebbe bene per la serata infernale vissuta alla Time Warner Cable Arena, anche perché a vedere come si sviluppano le azioni, la panchina e i giocatori in campo talvolta sembrano non capirci molto.
Dallas è un’ottima squadra, tira bene (oltre il 50% stanotte) e muove velocemente palla, ma la squadra di Jordan ha regalato rimbalzi, 35 contro 50 e commesso più turnover, 13 contro 8…
Una partita persa nettamente in casa, questa volta senza aver la possibilità di lottare fino alla fine.

 Gerald Henderson in mezzo ad Aminu, Smith e Villanueva.


Gerald Henderson in mezzo ad Aminu, Smith e Villanueva.

Se l’attacco degli Hornets non è tra i più prolifici nella NBA, la difesa lo scorso anno aveva fatto bene, quest’anno con le aggiunte dei due rookies e soprattutto di Stephenson, la squadra avrebbe dovuto migliorare nonostante la perdita di McRoberts.
Invece Charlotte concede ancora più di 100 punti agli avversari. Tra le squadre dell’Ovest affrontate in questo inizio campionato, solo Phoenix è rimasta sotto i 100 ed è arrivata una vittoria.
C’è da dire che gli Charlotte Hornets affrontavano i Dallas Mavericks, privi di Michel Kidd-Gilchrist (problemi al piede destro) e di Gary Neal che aveva subito un colpo che gli aveva provocato una contusione al ginocchio, ancora non guarita.
I Calabroni, in maglia bianca, quindi entravano in campo con; Walker, Stephenson, Henderson, Williams e Jefferson agli ordini di Coach S. Clifford.
I Mavericks, in blu, schieravano invece; Nelson, M. Ellis, Parsons, Novitzki e Chandler. Coach: R. Carlisle.
Buona la partenza di Charlotte, un paio di passaggi veloci e Williams spuntava sulla destra.
Tiro dalla media e 2-0 a 11:43 a inaugurare il punteggio.
Lo stesso Williams beneficiava dello scarico di Jefferson per colpire da tre e portare sul 5-0 Charlotte.
Dallas reagiva subito con un’entrata di Ellis che valeva due punti per i Mavs. La squadra texana approfittava di un paio di palloni persi da Charlotte e colpiva.
Il 3 punti di Nelson valeva il 5-9.
Un’altra entrata di Ellis e un canestro dalla lunga, costringevano coach Clifford a chiamare time-out sul punteggio di 7-14.
Henderson provava a suonare la carica con due canestri da due punti l’uno, inframezzati dalla tripla di Nelson per gli ospiti.
A 4:31 Parson in entrata segnava subendo fallo, il libero veniva fallito però. Un gancio di Jefferson su Chandler per 17-23 riavvicinava un pochino i Calabroni.
Ancora Parsons però portava 3 punti per Dallas, il tocco di Hairston valeva il quarto dalla lunetta e gli Hornets si trovavano improvvisamente sul -10. Walker con due liberi e un appoggio rovesciato dopo aver guadagnato la linea di fondo, erano i canestri che riaccorciavano le distanze, Wright tuttavia rispondeva in schiacciata.
I lunghi degli Hornets entrati nel finale provavano a produrre qualcosa di buono. Biyombo si guadagnava un fallo, ma dalla lunetta faceva 0/2. Zeller invece difendeva bene sull’ultimo attacco del primo quarto dei Mavs, nonostante ciò, Dallas era avanti 24-32.
I Mavericks vincevano la partita nel secondo quarto.
Gli Hornets non riuscivano a prendere i rimbalzi e Dallas ne approfittava su una seconda opportunità concessa a Nowitzki.
Il tedesco non perdonava da 3 punti, imitato da Aminu a 10:25 dall’angolo.
Altri 3 punti e 26-40 per i visitors.
Gli Hornets tentavano di rientrare con Pargo servito da Lance. 31-42. Chandler segnava 4 punti, prima con un tocco da sotto, poi in alley-oop. La difesa di Charlotte era quasi inesistente.
Faticava sul perimetro ed era assente in area pitturata sotto canestro. I canestri di Henderson (pick and roll al ferro su passaggio di Jefferson) e di Hairston da 3 punti riportavano a -12 la squadra, ma Parsons e Chandler chiudevano praticamente il match. Prima con due punti del centro, poi con una tripla del nuovo acquisto dei Mavs e poi con un’azione che aveva come protagonisti gli stessi due.
Parsons serviva Chandler per l’ennesimo indisturbato alley-oop, 36-55. La rabbiosa schiacciata di Zeller a far tremare il tabellone, il 3 punti di Pargo ed il bel movimento di Henderson per 2 pt. over Nowitzki erano solo delle piccole fiammate che Dallas ricacciava indietro con un gran canestro da 3 di Nelson un po’ fuori equilibrio e l’alley-oop di Wright, a testimoniare che stasera nell’area di Charlotte non esisteva una no-fly zone.
L’inizio del terzo quarto è da mission impossible e se anche Chandler segna dal post alto si capisce che non è serata.
Dopo una tripla di Williams, Jefferson sbaglia una facile occasione, però Charlotte continua a provarci con Stephenson in plastica entrata veleggiante, cadendo trova un appoggio vincente.
Contatto trovato ma libero fallito a 8:08. Quando Henderson segna un difficile turnaround su Ellis, Charlotte si trova sul -17.
Parsons però da 3 portava la gara sul 52-76 e poco dopo doveva abbandonare il campo anche Hairston per un problema alla caviglia. Walker da 3 punti e Zeller a 3:08 obbligavano a chiamare time-out coach Carlisle, anche se gli Hornets rimanevano distaccati di 23 lunghezze, 59-82.
Il rientrante Nowitzki segnava subito.
Biyombo provava a non far perdere fluido ai suoi con un tap-in su tiro sbagliato di Walker.
Dallas però catturava due rimbalzi offensivi nella stessa azione e dopo due errori al tiro, Ellis finiva per segnare.
61-88 era il parziale dopo tre quarti di gioco.
Nell’ultimo quarto Biyombo prima segnava ancora da sotto correggendo fuori dal suo cilindro con i suoi polpastrelli magici l’ennesimo errore al tiro dei padroni di casa, poi si faceva però stoppare e sbagliava sul rimbalzo conquistato.
Con la panchina in campo si assisteva al garbage time, non dei migliori tra l’altro.
24 secondi lasciati scadere, passaggio libero di Roberts per gli spettatori della prima fila per la mancata intesa con Zeller…
L’unico che si salvava era Henderson che trova dei buoni canestri, come quello per il 71-98 fluttuando fra tre giocatori in maglia blu.
Nel finale si rivedeva ancora Vonleh che metteva il suo primo canestro nella NBA a 5:20 per il 73-100 con un turnaround sulla sinistra dalla media distanza, nonostante l’ottima marcatura.
Dallas non regalava nulla, anche con la panchina in campo i Mavs rimanevano concentrati.
Nel finale una tripla di Pargo a 1:36, con il ferro interno a “flippare” la palla a spicchi prima d’imbucarsi, più un’altra tripla per parte; Villanueva per i Mavs e Vonleh per i Calabroni, chiudevano la gara sul punteggio di 80-107. Le prossime tre gare saranno contro squadre alla portata degli Hornets.
Indiana fuori casa, Orlando in casa e Miami fuori.
Almeno le prime due bisognerà assolutamente vincerle per sperare in una stagione che faccia da trampolino per questi nuovi Hornets.

Voti

Walker: 5,5
11 punti (3/8), 4 assist, 3 rimbalzi in 29 minuti. Fa leggermente meglio Nelson. Da lui, fresco di rinnovo, soprattutto in casa mi aspetto di più, serve che illumini e trascini la squadra.

Stephenson: 5,5
6 punti, 6 assist e 7 rimbalzi. Anche da lui in casa mi aspetto molto di più. Ellis beneficia di un gioco migliore e produce di più. Lui è un po’ spaesato.

Henderson: 7
18 punti, 5 rimbalzi e 3 assist. Ha la tendenza a palleggiare un po’ troppo e Parsons & company fanno male quando la partita conta, lui non molla, finisce per segnare un punto in più del pari ruolo con dei canestri pregevoli.

M. Williams: 6,5
Sul sito ufficiale degli Hornets scrivono chef a un lavoro stellare in difesa. Nowitzki fa 13 punti (sedendosi per un po’ in panchina), ma nemmeno tutti contro di lui, lui ne segna 8. Meglio del solito in difesa e anche in attacco.

Jefferson: 5
6 punti (3/12), 5 assist e 5 rimbalzi. Soffre la marcatura forte di Chandler e in difesa gli lascia fare quello che vuole tenendo delle posizioni più in aiuto che la marcatura all’ex Hornets dimenticandoselo.

Hairston: 5,5
Esce per infortunio. Alti e bassi. 6 punti.

Zeller: 5,5
4 punti e due rimbalzi. A parte la schiacciata e una difesa discreta, qualche amnesia.

Biyombo: 6
Anche lui va a corrente alternata. 4 punti (2/6). E’ l’unico che cattura tanti rimbalzi. 8 in 16 minuti.

Pargo: 6
11 punti quando la partita non contava già più.

Roberts: 5
Serataccia al tiro, 0 punti, 2 assist ma 3 palloni persi.

Maxiell: s.v.
6:30 minuti per lui. 0 punti e 2 rimbalzi.

Vonleh: 6,5
Lo stesso minutaggio di Maxiell. 6 punti (2/4) e l’impressione che se si riprende può fare bene.

Coach Clifford: 5
Ha fuori due pedine importanti. MKG per la difesa e Neal per i punti in attacco. La squadra però è alla seconda sconfitta consecutiva e scivola sul 4-7 giocando una gara scialba, sul piano offensivo anche un po’ disordinata.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.