Game 12: Charlotte Hornets @ Philadelphia 76ers 132-133 OT

 
Intro
 
In una società come monodimensionale come quella attuale che è etero-diretta verso l’anonimato mancano le figure degli eroi.
Qualche eroe semisconosciuto in alcuni campi non noti alla massa che emergono solo in occasioni particolari c’è e riesca a guarire un bambino affetto da epidermolisi bollosa.
Un team di Modena insieme al chirurgo tedesco Tobias Hirsch hanno collaborato a un trapianto di pelle esteso oltre l’80% su un “bimbo farfalla”, così si chiamano quei bambini colpiti da un’infezione che mangia loro la cute (ironia legata alla mutazione di un gene, chiamato LAMB3, che produce una proteina che assicura l’epidermide agli strati di pelle sottostanti).
Premiati anche in Lombardia e dotati di soldi per la ricerca per donare altre speranze.
Gli eroi classici però sono scomparsi, alienati dal monoteismo del mercato o da forme di potere religioso/dittatoriali dove l’eroe è uno stereotipo standardizzato funzionale a quel sistema.
Anche nella NBA nel corso di questi anni sono stati costruiti e presentati nuovi eroi sulla base di standard creati dalla Lega stessa.
In genere provo avversione per il prodotto preconfezionato da idolatrare, ma lo sport ci regala sempre almeno possibilità metaforiche di riscatto attraverso esempi più che culto della personalità.
Se Bogues era ammirato da bambini e da persone di bassa statura che vedevano in lui il potersi affermare nonostante le difficoltà e i numerosi neri presenti nella Lega stuzzicano le fantasie di milioni di persone di colore costrette nei ghetti desiderose e sognanti di uscire da una situazione difficile, Kemba Walker, la stella lontana della galassia Hornets che ha vinto per due volte lo Sportmanship Award dato a quel giocatore che “esemplifica gli ideali di sportività sul campo con comportamento etico, correttezza e integrità”, con il suo senso d’appartenenza e di gratitudine alla franchigia che lo ha lanciato in orbita, potrebbe incarnare in simile modo i valori di alcuni cavalieri nella storia.
Philadelphia fino a un paio d’anni fa si trovava in una condizione da perdente cronica anche se da squadra storica e non da piccolo mercato, oggi vive sicuramente un buon periodo grazie ai giocatori pescati al Draft che ne hanno modificato il corso, tanto che gli Hornets da sette partite uscivano sconfitti contro i 76ers.
Charlotte dunque quindi per interromper il potere di Philadelphia, 76ers per proseguire il loro momento.
 
 
 
La partita in breve
 
Charlotte ritentava di sbancare il fortino di Phila (6-0 in casa) partendo subito bene con un parziale di 8-0.
Le cose però si normalizzavano presto e la partita diveniva stabile nel primo quarto con una pioggia di triple che portava Charlotte in vantaggio nel finale 33-30 grazie a Willy che complessivamente portava gli Hornets a un 5/6 da fuori. Pareggiava però Bolden da fuori e sul 33 pari si andava l primo riposo.
“Nanna” che continuava per Charlotte nel secondo quarto quando Philadelphia accelerava finendo per colpire con Shamet da tre su una seconda possibilità e con Simmons in schiacciata per un parziale di 2-11 che lanciava i Sixers sul +17 (41-58) prima che Lamb a 3:20 con una tripla rim glass lo interrompesse consistentemente.
Hornets che con l’apporto di giocatori dalla panchina profonda, vogliosi, si ridestavano Bacon ne metteva dentro due in transizione e Brown prendeva un tecnico.
50-60 ma un parziale rapido in 30 secondi di 0-5 mandava le squadre negli spogliatoi distanziate di 15 punti.
Partiva male Charlotte anche nel terzo quarto finendo sul -20 dopo uno scambio in corsa Simmons/Embiid per la schiacciata orizzontale del centro (57-77).
Charlotte si reggeva sulle triple come quelle di Willy e Miles, poi un paio di catch’n shoot di Bacon da fuori a 4:08 mandavano Charlotte sul 75-87, ancora lontana perché la difesa più che fragile si dimostrava inesistente.
Hornets comunque che terminavano il quarto sul -11 (85-96).
Complice il riposo di Embiid Charlotte si riavvicinava.
Walker, che fino a quel momento aveva sparacchiato a 8:45 infilando tre punti (94-100) mandava un preoccupato Brown a mostrar la lavagnetta ai suoi che tuttavia non riuscivano a bloccare il rientro di Charlotte, anzi, Covington spingendo il blocco di Zeller per Walker faceva carambolare il centro sul tiratore. Tre liberi regalati per il 101-104. Bacon a 6:34 pescava anche il sorpasso con un tiro da due punti per il 105-104. Gli Hornets nel finale sembravano allungare quasi definitivamente quando Walker con un crossover inumano si teletrasportava elasticamente come un ninja sull top of the key da dove faceva partire uno shuriken avvelenato, quello del 117-112. Embiid però, super tutelato dagli arbitri guadagnava due FT e poi con una doppia finta su Walker in uscita mandava dentro una tripla a :33.6 dalla fine, peccato solamente che la terna non si accorgesse che Embiid commettesse passi non una, ma ben due volte sulla stessa azione…

La solerte terna però non si accorgeva del fallo sull’entrata di Kemba da parte di Embiid, canestro comunque ottenuto da Walker ma ripagato immediatamente da due liberi assegnati pro n°21 locale.
In parità a :25.9 dalla fine Walker mancava il floater, MKG segnava ma giustamente il canestro era annullato perché oltre i 24 non avendo toccato la palla il cerchio.
Si andava all’OT dove dopo la già avvenuta espulsione di Zeller nel finale, usciva anche Monk, reo più che altro di non esser una superstar.
Con Phila avanti di tre e palla in mano arrivava però l’insperato pareggio di Monk a 1:33 con due punti più FT per fallo di Saric in rimonta sul lancio di Walker in transizione. Phila con due FT di Embiid e un canestro di Simmons poi contrastato da un tap-in di Bridges andava sul +2 e poi +3 dopo i liberi dell’australiano Simmons toccato dal congolese Biyombo in aiuto.
Charlotte per pareggiare avrebbe una ventina di secondi ma Walker in angolo a sinistra era stoppato da Simmons, la palla rimaneva nella disponibilità dei nostri e il servizio fuori per Bridges portava solo a una mattonata al vetro sula pressione dello stesso Simmons.
L’1/2 di Embiid dalla lunetta e la tripla di Hernangomez per il 132-133 finale aumentavano il rammarico per non aver difeso bene nel terzo quarto ma anche per alcune vistose e scellerate, se non scientifiche chiamate (detto che da ambo le parti hanno sbagliato ma in maggior numero contro Charlotte) di una terna inadeguata che faceva conquistare a Phila l’ottava vittoria consecutiva a nostre spese.
 
Embiid ha finito con 42 punti e 18 rimbalzi con un 19/22 dalla lunetta…
Simmons con 22 punti e 13 assist, Saric 18 punti, J.J. Redick 17.
49-58, 25-33 il computo rispettivamente di rimbalzi e assist a favore di Phila che si aggiudica anche le stoppate 5-15 contro il 10-3 pro Charlotte nelle steal.
30/40 ai liberi per Charlotte, solo 4 i TO per Charlotte contro i 16 di Phila.
31/41 per Phila… quel libero e quel punto i più alla fine decisivo…
 
Le formazioni:
 
 
La partita
 
 
1° quarto:
 
Phila iniziava palla in mano ma commetteva errori multipli da sotto canestro, Batum sbagliava un tiro in maniera sfortunata, Embiid anche, Kemba in floater a 10:51 segnava il 2-0 e dopo un altro attacco di Phila che produceva il quarto errore per i grigi e una tripla mancata da Kemba, Charlotte passava ancora con un’apparizione di Williams che si frapponeva a un passaggio verticale nel pitturato per far ripartir la transizione servendo Zeller che a rimorchio metteva dentro subendo anche fallo.
5-0 a 10:02 che diveniva 8-0 quando Lamb in uno contro uno da tre batteva Fultz (9:32).
Embiid da fermo a destra batteva Zeller con un jump shot da fermo procurando i primi due punti per la squadra di Brett Brown che subiva l’infilata a destra di Walker senza conceder canestro intervenendo fallosamente.
Dopo il 2/2 del capitano anche i locali andavano in lunetta con Covington che realizzava le proprie occasioni, Zeller si faceva largo centralmente con una finta ma “spiattellava” la schiacciata sul ferro e sulla transizione iniziavano a incombere e fremere vivide saette, era il caso di quella scagliata da Covington per il 10-7 replicata da Batum immediatamente a 8:17 per il 13-7.
Simmons da sotto in girata fulminava Marvin, Covington lanciava un altro fulmine ma impreciso, così sulla contro-transizione Walker apriva per Lamb che lampeggiava dalla diagonale destra infilando da tre il 16-9.
Saric rispondeva ancora da fuori tuonando la rimonta con Covington ancora fermato dai ferri fuori ma la schiacciata rapida di Embiid a ribadire portava Phila sul -2.
Phila otteneva il sorpasso a 5:42 proprio con un’altra tripla che arrivava dal croato Saric da fronte a canestro (18-19). Lamb e J.J. Redick si rispondevano in jumper da due punti, MKG in coast to coast andava ad appoggiare a Willy ottenendo anche un FT.
A 3:51 Hornets avanti 23-21, penalizzati poi da un FT per Phila per 3 secondi in area battuto e segnato da J.J. Redick. Walker si separava in attacco da Wilson Chandler con uno step back 3 che infilava la retina ma ancora una volta la medesima replica si aveva da Phila con J.J. Redick a realizzare il 26-25.
Embiid si faceva largo per il nuovo vantaggio ma un coast to coast di MKG, con fallo di Bolden a 2:04 rimetteva in sesto la parità (½ ai liberi).
Chandler lasciato solo nell’angolo destro non si faceva pregare gettando la bomba del 27-30.
Willy accorciava splitttando dalla lunetta per un fallo di Chandler che ci mandava in bonus, poi toccava a Parker pareggiare con un arresto e finta nel pitturato che mandava Fultz a casa; banker del 30 pari prima di un open 3 di Hernangomez che ci issava i vantaggio ma purtroppo nel finale nonostante il 5/6 da fuori Phila segnava con Bolden da tre agganciandoci sul 33 pari, punteggio che rimaneva inalterato per mancanza di tempo.

Tony Parker nel primo tempo prova a metter dentro contro Embiid e Fultz.

 
2° quarto:
 
Entrava in campo Biz che perdeva palla su un passaggio corto di Monk sotto il canestro avversario, Embiid in area aveva mani migliori segnando e subendo fallo, ma contagiato dalla bizzite mancava il libero.
Fultz mancava un tiro, Bridges su di lui scattava ma il rimbalzo era di Phila che serviva lo stesso giocatore rollato sotto canestro, rientrava Bridges che si vedeva fischiar contro un fallo un po’ generoso.
2/2 a 10:27, -4 CHA a cui rimediava parzialmente Monk a 10:15 alzandosi per una tripla.
Embiid nel traffico andava oltre Biz in gancio poi Bismack recuperava dall’altra parte un fallo ma splittando ci lasciava attardati di due punti, Embiid stoppava Parker e Fultz con un jumper dalla FT line segnava il 37-41.
Un’altra tripla di Monk rimbalzava solamente sui ferri, Bolden era servito sotto da un passaggio dall’esterno: completamente dimenticato era facile per lui segnare e indicare la strada del time-out a Borrego.
Phila arrivava sul +9 e Parker per rompere il parziale forzava in uno contro uno appoggiando al vetro m Fultz dalla lunetta con un ½ e Simmons che recuperava altri due punti mandavano sotto i Calabroni sino alla doppia cifra (39-49). Simmons per Chandler in transizione e la dunk in corsa per Phila indicavano alla squadra di Brown che spargendosi come frecce per il campo non sarebbero state fermate dagli Hornets creando danni nel punteggio.
MKG da sotto bloccando palla davanti al difensore in post basso sinistro convertiva in due punti ma nemmeno la small ball di Charlotte fermava Phila che ripartiva con un open 3 di Shamet da second chance dopo un pessimo tagliafuori di Charlotte sotto canestro.
Simmons era la punta della freccia, lanciato schiacciava in solitaria in transizione per il 41-58.
-17…
Lamb con un rim glass da tre provava a dar senso alla gara a 3:20(3/3 da fuori), entrava anche Bacon che a 2:58 guadagnava e splittava due FT. Un teardrop di Cody a 2:12 valeva il 47-58, Kemba, piuttosto impreciso sbagliava, Covington no portando a 60 i punti dei grigi.
Altri due FT per Bacon, realizzati entrambi questa volta e un tecnico a Brown per il 50-60 erano punti affossati negli ultimi 30 secondi del primo quarto quando il 2/2 di Simmons dalla linea e la tripla di Saric da sinistra facevano calare il sipario sul primo tempo sul 50-65…
 
 
3° quarto:
 
Partivano male gli Hornets nel secondo tempo subendo una correzione volante di Embiid e un canestro di Simmons al plexiglass che ci trascinavano sul peggior svantaggio di serata. -19 (50-69) prima che con una tripla Williams indicasse il leitmotiv dell’attacco degli Hornets nel quarto. Lamb su Saric da due prima del pick and roll tra Zeller e Batum che mandava a canestro il centro con Embiid risucchiato.
C’era anche un libero però non realizzato così si rimaneva sul 57-69.
Saric rollava sotto e segnava ricevendo mostrando le numerose crepe di una difesa che non funzionava assolutamente nell’insieme.
A 9:01 J.J. Redick in jumper era difficile da fermare, poi su una transizione lo scambio Embiid/Simmons/Embiid in corsa portava il centro a schiacciare appendendosi orizzontalmente al ferro.
-20, ulteriormente peggiorato il gap e time-out necessario.
Al rientro era rilanciato Bacon che segnava due punti ma Embiid da sotto aveva vita facile fisicamente su Willy, mentre J.J. Redick era micidiale dalla diagonale sinistra ma gli rispondeva ancora per la seconda volta in serata un Willy Hernangomez a incarnare il centro moderno con una tripla frontale per il 62-80.
Hornets lontani che tuttavia si reggevano sulle triple come quella scagliata da Bridges da sinistra che portava a 10/20 il conto totale di Charlotte ma a 6:48 una dunk e un FT per Embiid distanziavano Charlotte.
Bacon con un catch n’shoot da tre punti replicava ma Simmons virava da sotto su Bridges per una jam, Hernangomez in attacco al terzo tentativo consecutivo di Charlotte ripuliva il vetro mettendo dentro il 70-85 e a 5:00 dalla fine del terzo il centro spagnolo bersagliava due volte da fermo il cesto per precedente fallo di Shamet.
Dopo una fajolada con stoppata di Willy su Fultz, lo stesso giovane dei Sixers recuperava una palla ancor vagante tra lo spagnolo e Monk agevolando la dunk di Simmons.
A 4:08 un catch’n shoot di Bacon da fuori valeva il -12 (75-87), Fultz da sotto mostrava che gli Hornets in difesa non c’erano ma Monk da 3 a 3:37 continuava a trovare oro per Charlotte grazie alle triple.
Tornava in difficoltà Charlotte quando Chandler colpiva frontalmente da tre e Embiid con perfetto tempismo chiudeva la porta all’alzata di Walker stoppandolo facilmente.
Walker era stoppato poi nuovamente da Embiid ma sul tentativo di ribadire a canestro MKG subiva fallo a :59.6 e poi ancora una volta a :34.2 realizzando tutte e 4 le occasioni, lui che a Phila è praticamente di casa essendo di Camden.
Malik in entrata era toccato all’inizio da Fultz. Recuperando un paio di FT per un ½ scatenava le ire del pubblico per la chiamata generosa a giudizio dei locali.
85-96 con 12 minuti mancanti.
 
 
4° quarto:
 
Le squadre aumentavano di due punti i propri carnet poi Walker sbagliando da tre consentiva a MKG di recuperare un rimbalzo con il quale servire il taglio frontale per la schiacciata spaziale di Lamb.
Saric segnava due punti ma Lamb glieli restituiva proprio sfruttando un fallo del croato che lo spediva in lunetta per il 91-100. Kemba a 8:45 realizzava una tripla che ci portava sul -6.
Brown si preoccupava chiamando un time-out per riorganizzar le idee ma al rientro su un fast break Zeller appoggiava al vetro il trasparente -4.
Lamb non riusciva a tagliar fuori Saric in attacco.
Il croato più fisico alle sue spalle lo abbatteva e Lamb da terra commettendo fallo mandava l’europeo in lunetta a conquistar due punti.
Fuori Lamb con un problema all’inguine e dentro Monk.
Kemba liberissimo metteva dentro un pull-up poi Johnson ricevendo da sinistra un passaggio in origine non destinato a lui accarezzava il cotone da sotto.
A 7:13 Covington spingendo Zeller in blocco faceva carambolare il centro su Walker impegnato al tiro da tre punti.
Altri tre FT sotto la pioggia di fischi del Wells Fargo Center ma era 3/3 per il 101-104.
Walker passando Zeller sulla destra passava ancora la retina colmando quasi tutto il gap: 103-104.
Dopo una deviazione volante difensiva di Zeller che impediva un canestro da sotto, in attacco Bacon si prendeva una licenza da due punti in jumper.
Era il canestro del sorpasso a 6:34 (105-104).
Rientrava Embiid che si procurava subito due FT infilandone uno.
Kemba con un fast reverse layup a sinistra del canestro ci dava il vantaggio ma un fallo contro Zeller ristabiliva la parità a mezzo FT a quota 107.
Monk mancava un tiro ma una spinta di Simmons su Zeller costava un ½ ai liberi a Phila con Cody costretto a udire ancora il gannire dei tifosi.
Zeller si presentava poi ancora in lunetta con gli anticorpi nonostante le bordate di fischi.
110-108 dopo il 2/2 con la partita in bilico. Embiid in fade-away, Walker da tre, Covington e Monk con un open 3 a testa facevan tremare le difese ma ottenendo zero in punti.
Il sedicesimo turnover di Phila era firmato Embiid con i passi in attacco così su una rimessa offensiva Cody in velocità tagliava davanti a Embiid per andare in schiacciata battendolo in velocità.
A 2:46 arrivavano altri due FT per l’immarcabile ma anche intoccabile centro.
Quasi infallibile ecco il 2/2…
Walker in attacco quasi allo scadere dei 24 trovava MKG bravo a far da spola sulla baseline, abilissimo a farsi trovare sulla linea di passaggio e a metter dentro.
Il 4° fallo di Zeller a 1:41 decretava altri due FT per Embiid (114-112).
A 1:17 dalla fine Walker produceva dopo rapide finte con il capo un crossover ninja a terra; teletrasporto per tornare elasticamente sulla top of the key mentre Covington brancolando al buio non si accorgeva quasi della tripla lestissima infilata da Walker per il 117-112.
Hornets sul + 5 che avrebbero potuto sbancare Phila. Purtroppo Embiid tuffandosi nel cuore dell’area recuperava altri due pt. in lunetta per un rientro di Cody frettoloso mentre Charlotte giocava male l’attacco con Monk che aspettava troppo scaricando a Zeller sotto canestro, il quale in mischia aveva difficoltà a mantenere e a recuperare una palla ormai strisciante sul parquet.
24 scaduti, attacco di Phila che produceva lo sliding door del match; sulla pressione di Kemba il palleggio di Embiid con palla quasi persa lo forzava a tirare frontalmente.
Ne usciva la prima tripla di serata per il centro che impattava a quota 117 a :33.6 dalla fine.
Per ben due volte il centro commetteva infrazione di passi, non una… ma gli arbitri non se ne avvedevano.
Walker in entrata da sotto metteva dentro da destra ma gli arbitri non ravvisavano il sicuro fallo di Embiid, importante perché al n°21 dei grigi erano concessi invece due immediati FT che pareggiavano il conto.
Sull’azione finale Walker mancava il floater, MKG metteva dentro ma dopi i 24 poiché la palla non aveva nemmeno sfiorato il ferro.
Redick tirava corto da metà campo con Phila senza time-out. Si andava all’OT…
 
OT:
 
Dopo soli tre secondi la solfa era la stessa; fallo chiamato contro Willy, tanto per rimanere in tema.
J.J. Redick dalla rimessa al volo metteva dentro ma pareggiava Monk con l’elbow creandosi il tiro.
Embiid segnava aggirando Willy che ormai per non commetter fallo si arrendeva nel pitturato alzando le braccia. Walker con uno scoop su Simmons ci restituiva l’equilibrio a quota 123 poi Simmons in entrata spareggiava ancora il punteggio sul 123-125.
Bacon finiva fuori a 3:08 perché non si chiamava Embiid e i falli commessi (forse qualcuno anche non commesso) pesavano il doppio.
A 2:44 un leggero contatto, probabilmente uno dei meno fallosi di tutti, di Embiid su Walker era premiato dagli arbitri, questa volta a nostro vantaggio ma l’1/2 di Walker era letale per il finale.
Redick infatti segnava da sinistra un jumper da due lungo con Willy novello superman nell’inutile tentativo volante di stopparlo.
Monk a 1:33 trovava insperatamente il pari: lanciato da Kemba in transizione era toccato da Saric.
Canestro e FT vincente per il 127 pari.
Tanto per cambiare però arrivava un fallo a favore di Embiid che trascinava avanti Phila, Simmons ne aggiungeva altri due e ormai pareva finita sul +4 per Brown e squadra ma un tap-in di Bridges e un fallo di Biz con conseguente ½ di Simmons lasciavano l’ultima chance ai teal.
129-132 a 20 secondi dalla fine. Charlotte costruiva l’azione per Walker che dall’angolo era però stoppato da Simmons, la palla rimaneva a Charlotte che la dava fuori a un libero Bridges, il quale sulla pressione di un generoso Simmons scagliava una mattonata atta a frantumare il vetro, un paio di secondi di troppo per commetter fallo su Embiid e anche questa frittata era fatta anche perché Joel dalla lunetta sbagliava sì il primo ma portava a distanza di sicurezza i suoi con il secondo.
129-133 senza time-out per Charlotte che correva dall’altra parte con Walker che scivolando batteva anche il ginocchio senza però prima offrire a Willy la palla per la tripla del 132-133 a 4 decimi dalla fine che rendeva ancor più amara la partita.
Next game:
A Detroit domenica sera ale 21:30 con i Pistons che questa notta hanno sbancato Atlanta 124-109.
 
Pagelle
 
Kemba Walker: 6
30 pt., 7 rimbalzi, 9 assist, 1 rubata. Tira malissimo all’inizio e ha qualche problema fisico. Anche nel finale scivola battendo il ginocchio ma penso si rimetterà. Fastidioso vedere uno come Kemba avere una brutta serata, poi dopo la tripla a 8:45 dalla fine si esalta segnando diversi canestri importanti compresa la tripla del 117-112 ottenuta tutta da solo in modalità supereroe unendo la velocità di flash e la coordinazione e precisione di Green Arrow. Manca nuovamente un attacco importante, quello con il floater a fine tempo e si fa stoppare da Simmons nell’OT. La media tra cose strepitose e un 9/29 al tiro. Ecco qui sotto i tiri dal campo di Kemba, con le X i mancati e i cerchi quelli realizzati…
 
 
Jeremy Lamb: 6,5
17 pt., 3 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Tiene botta a Saric, forse un po’ meno a rimbalzo ma cerca di fare un po’ di tutto. Parte bene con un 3/3 da oltre l’arco. Chiude con un 6/12 dal campo uscendo anzitempo per uno strappo muscolare, speriamo di lieve entità…
 
 
Nicolas Batum: 5,5
5 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. 2/4 al tiro, -9 preso nel plus/minus. Gioca solo 16 minuti nei quali non brilla particolarmente. Le statistiche sono in linea con quelle espandibili al suo classico minutaggio. Forse un po’ più di fisicità lo aiuterebbe a giocar meglio.
 
Marvin Williams: 5
3 pt., 1 rimbalzo, 1 assist, 1 rubata. In 14 minuti fa peggio del collega francese chiudendo su un -15. nel finale viene fatto rientrare da Borrego ma ha una faccia terrorizzata, più che uno che si stia divertendo sembra uno che abbia visto tutti i fantasmi e gli spettri dei quali ha paura. Segna una tripla a inizio terzo quarto ma poi è quasi nullo. Da un senatore mi aspetto motivi i giovani e non entri con quel body language dell’”eccoci, siamo qua, pronti a perdere un’altra punto a punto” , perché poi succede… Passa Rice arrivando a quota 509 triple realizzate anche se con ovviamente molte più partite giocate rispetto a Glen.
 
Cody Zeller: 5
14 pt., 4 rimbalzi, 2 rubate. Dal campo fa 5/8. Ai liberi un 4/6… Molto male sino quasi al finale. Si riprende segnando qualche punto mentre in difesa tra falli veri e presunti gli arbitri riescono a sbatterlo fuori prima della fine. Generoso ma non basta, servono anche più rimbalzi se non stoppate…
 
Malik Monk: 5
12 pt., 3 rimbalzi, 4 assist. 4/19 subendo 5 stoppate. Passo indietro per Monk ripreso anche da un assistente. Tira male a anche in entrata va a perder due palloni oltre la linea di fondo facendoseli toccare e rimbalzar sul corpo. A tratti anche in difesa non mi piace anche quando tra lui e Willy vaga una palla che Fultz recupera e che trasforma in due pt. per Simmons. Esagera con le triple (2/10). Bravo a pareggiare nell’OT lanciandosi in transizione senza palla.
 
Michael Kidd-Gilchrist: 7
12 pt., 12 rimbalzi, 2 assist. Doppia doppia per MKG quasi a casa a Phila essendo di Camden, ma anche questa volta gli dice male nonostante l’impegno, le corse in transizione con chiusure personali, assist e poi tanti rimbalzi. 6/7 dalla linea, solo un 3/8 dal campo, qualche volta impreciso non trovando il varco giusto da sotto.
 
Miles Bridges: 5,5
5 pt., 9 rimbalzi, 1 assist, 2 stoppate. Buona energia ma poca concretezza e tanta inesperienza, soprattutto in difesa. Esce dall’inquadratura dopo un errore di Fultz scattando chissà dove, rientra sullo stesso Fultz sotto canestro commettendo fallo o si fa tagliar fuori facile da Simmons sul post basso. 2/6 dal campo.
 
Willy Hernangomez: 7
14 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 2 stoppate. 4/9 al tiro con un 3/3 da fuori notevole. Peccato per il 3/6 dalla lunetta che pesa. Gioca 20 minuti e se Embiid non può tenerlo, arrivando al limite dei falli spesi con 5, riesce a dare carica in attacco.
 
Tony Parker: 6
4 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. 2/5 al tiro, con lui in campo Charlotte prova a riordinarsi ma poi Monk e altri vanno per l’iniziativa personale lasciando fuori equilibrio la squadra sulle transizioni avversarie. In questo contesto l’ex Spurs non brilla particolarmente pur mettendo a segno ancora un bel canestro contro Fultz reo d’aver abboccato al suo pump fake.
 
Bismack Biyombo: 5
1 pt., 1 rimbalzo, 1 assist. Gioca 4 minuti ma inizia perdendo un pallone, finisce in aiuto su Simmons commettendo fallo. Sbaglia un libero su due e commette 4 falli.
 
Dwayne Bacon: 7,5
15 pt., 1 rimbalzo, 1assist, 1 rubata. Ecco cosa intendo per squadra operaia. L’esempio è lui. Si cala umilmente nella parte del panchinaro che scalda la panchina praticamente sempre. Questa sera ha l’occasione per la prima volta di giocare per tanti minuti (22) in una partita che lui stesso contribuisce a far divenire interessante. Infilate un paio di triple segna il canestro del sorpasso ma nell’OT, siccome la legge non è uguale per tutti, viene cacciato per il sesto fallo. Concreto, spero di rivederlo più spesso in campo in serate durante le quali Monk e altri simil ruolo si trovano fuori fase.
 
Coach James Borrego: 6
Che dire… non è ancora riuscito a guarire Charlotte dalle punto a punto, a questo punto servirebbe uno psicologo più che un allenatore. Ha il merito di continuare a far giocare i suoi proponendo ragazzi motivati a mettersi in mostra, soprattutto Bacon perché Biz ci prova ma è sul disastroso… E niente… se gli arbitri avessero visto il doppio passi di Embiid magari saremmo a parlare di un’altra gara ma è una sconfitta a Phila di un punto all’OT molto discutibile, non si può dare l’insufficienza ma adesso dobbiamo veramente smetterla con questi mesti finali. Miami cede in casa con i Pacers 102-110 ma è magra consolazione.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.