Game 13: Charlotte Hornets Vs Memphis Grizzlies 90-105

grizzhor
 
SaccheggiHornets
 
Dopo aver respinto l’assalto dei Falchi al proprio nido ed essersi impaludati a New Orleans a caccia di una vittoria che rendesse ancor più tranquillizzante la classifica in vista dei numerosi e non sempre semplici impegni futuri, la squadra tornava a casa, pronta a difendere l’Alveare dall’assalto dei golosi e aggressivi Grizzlies, squadra che recentemente ha ripreso quota issandosi al quarto posto a Ovest grazie a una striscia di 4W consecutive. Gli affamati orsi tuttavia partivano forte, le sentinelle dei Calabroni erano inefficienti e a metà tempo il danno era fatto, il nido distrutto e saccheggiato.
I Grizzlies tornavano a casa con il loro bottino nonostante qualche puntura inflittagli nel terzo quarto (periodo nel quale gli Hornets sono molto attivi e capaci), la squadra di Fizdale ha destato ottima impressione, gioco fluido e buona mano da fuori, con la quale ha praticamente vinto la gara nel secondo quarto. Clifford voleva catturare più rimbalzi e difendere sul pick and roll Conley/Gasol, il primo ha finito con 31 punti, il secondo con 13, anche se non certamente a causa di tutti quei giochi. 40 i rimbalzi per Memphis contro 39 degli Hornets, la gara non è stata persa lì ma il 47,6% dal campo per la squadra di Fizdale dice che la difesa non ha funzionato.
 
I Grizzlies sul parquet a cellette degli Hornets partivano con: Conley, T. Allen, Ennis, Jam. Green e M. Gasol.
Clifford invece non recuperava Zeller e con Lamb ancora out si affidava al seguente quintetto: Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, Marvin Williams e Hibbert.
Hibbert tenta di fermare Gasol.

Hibbert tenta di fermare Gasol.

 
Marc Gasol portava a casa la palla a due e tentava anche il primo jumper lungo da sinistra, Hibbert usciva a fare buona guardia, il jumper non andava ma gli Hornets perdevano subito palla ed Ennis infilava la tripla.
Dopo qualche errore un lob dai tempi giusti (effettuato da Batum) pescava Hibbert nel pitturato, il quale anticipava il tentativo di un difensore di portargli via il pallone, agganciava e realizzava.
I Grizzlies continuavano a metter dentro tiri con continuità mentre gli Hornets impauriti di fronte al feroce urside riuscivano a pungere solo con Walker, MKG ad esempio era stoppato da Allen e Marc Gasol da tre punti realizzava il 4-16 a 7:03 che consigliava a Clifford il time-out.
Kemba metteva altri due punti comodi dopo la pausa grazie a una sua steal su Gasol, a 5:35 un suo jumper dalla diagonale sinistra valeva l’8-18 e un suo libero (1/2) a 5:04 il 9-20.
Era sempre il nostro play in veste di uomo assist a trovare con un passaggio verticale Kaminsky, il quale da sotto cambiava mano velocemente e appoggiava al volo con la sinistra per l’11-20.
Mentre i Grizzlies davano ancora troppa continuità offensiva, Batum era toccato su un tentativo da tre punti e portava a casa tre punti dalla lunetta a 4:04.
I plantigradi però segnavano un tecnico per tre secondi difensivi in area degli Hornets, J. Green sotto il canestro a destra veniva toccato da Kaminsky in netto ritardo nella chiusura, si regalava anche il libero che era dapprima sbagliato, ma gli arbitri decidevano per una violazione e sulla ripetizione l’ala di Memphis non sbagliava.
Gli Hornets rimontavano sino al 19-26 a 2:16 quando dopo due fast touch pass in post basso la sfera veniva fatta pervenire fuori a Kaminsky che concentrato infilava la tripla.
Per il secondo fallo di Kaminsky il fratello di Harris si presentava in lunetta splittando.
A 3:59 gli Hornets trovavano la porta chiusa, spedivano fuori per Belinelli che infilava immediatamente da tre punti per il 22-31, Sessions avrebbe la possibilità di accorciare ma ancora una volta dalla lunetta tornava a casa a mani vuote lasciano il punteggio inalterato.
Il finale di primo quarto era a favore dei Grizzlies (22-31) anche se il punteggio sarà corretto a 22-32 vista l’errata marcatura su un tiro di Conley da tre anziché da due.
 
Il secondo quarto iniziava con l’entrata in lunetta di MKG, la quale produceva solo un punto, Randolph ne metteva due ma MKG su un errore di Hawes era bravo ad anticipare i difensori dei Grizzlies e a risalire per mettere due punti.
Il fratello del nostro Harris segnava da tre punti, dall’altra parte Marco faceva ancora meglio lasciando partire un preciso tiro da oltre l’aro che valeva quattro punti giacché Harrison sul dribble in hand-off andava a toccarlo e il nostro swingman completava il gioco dalla lunetta.
Un pullup di Conley era “annullato da due FT di Marco a 10:00 dall’intervallo, tuttavia Carter trovava un open da fuori, Sessions ci provava ma ne usciva un orribile air-ball, tuttavia si rifaceva rubando un pallone e conducendo il contropiede cedeva dietro per il treno MKG che a rimorchio prendeva il volo verso le stelle per inchiodare una slam dunk bimane con la quale gli Hornets raggiungevano a 8:05 il 33-42.
A 7:35 Gasol trovava uno dei suoi tiri respingi Calabroni, un fade-away dalla media arrivato al limite dei 24.
MKG dalla linea di fondo destra finiva in un sandwich ma tirava fuori comunque il jumper vincente, gli Hornets sembravano poter tornare in partita quando Belinelli cercando il fallo tirava completamente scoordinato, la palla colpiva comunque il ferro, l’onnipresente MKG tirava giù un altro rimbalzo offensivo, la palla era affidata oltre l’arco a Kaminsky, il quale aveva tutto il tempo di prendere la mira per un open chilometrico che realizzato riportava Charlotte sul -7 (39-46).
Charlotte però dietro iniziava a lasciare troppi tiri facili e troppe triple aperte o per rotazioni o per essersi schiacciati troppo a ridosso dell’area, Gasol a 5:06 da fuori riportava in doppia cifra il vantaggio ospite.
Gli ospiti dilagavano; Conley mortificava Hawes con un’altra tripla, Allen ne aggiungeva due, la lista si allungava e mentre Charlotte segnava solo due punti i Grizzlies con un circus shot in spin di Marc Gasol a 2:38 guadagnavano un gioco da tre punti che li portava sul 41-60.
Il gap aumentava ancora e ancora quando a :02.8 Conley metteva un’altra bomba, il punteggio recitava: “Hornets 45, Grizzlies 69”.
Un -24 con il quale gli Hornets tornavano negli spogliatoi con un MJ che a bordo campo cercava di ricaricare i ragazzi.
Sessions lotta con Conley per la palla a spicchi.

Sessions lotta con Conley per la palla a spicchi.

 
Non sembrava riuscirci molto visto l’inizio del terzo nel quale Conley aggiungeva due punti al suo tabellino, Walker da tre tirava storto sulla sinistra vedendo la palla uscire sul fondo, tuttavia Kemba decideva di riprovarci infilandosi nella difesa blu, Carter gli diceva no ma con il fallo. Kemba recuperava il maltolto affondando due jumper, Batum lo seguiva con una tripla a 9:10, Conley tuttavia riportava le distanze in origine di secondo tempo scappando a Kemba e realizzando altri due punti.
Batum a 7:12 subiva fallo da Green.
In lunetta infilava due dei tre tiri portando sul 52-74 la gara, il francese ci riprovava da fuori senza successo, Kidd-Gilchrist prendeva il rimbalzo ancora una volta e aggiungeva due punti. Incursione di Kemba in layup e un coast to coast di Belinelli a 2:45 riportavano gli Hornets al -12.
Randolph era fortunato, con benevolenza la palla entrava dopo due rimbalzi sul primo ferro più no che si. Belinelli si faceva rivedere in attacco come rifinitore vedendo Kaminsky scattare in verticale tra Allen e Green lo serviva in verticale, Frank agganciava e appoggiava al vetro sulla destra.
Green segnava in atletica dunk sull’errore di Allen, Frank metteva dentro un canestro facendo vedere i suoi buoni fondamentali dal post basso sinistro ma Randolph con la mano sinistra batteva Hibbert e la squadra del Tennessee tornava a +14 (68-82).
Kaminsky a :20.7 dal post basso destro dal palleggio e arresto ricavava una finta, Green abboccava mentre Kaminsky andava al tiro spinto dal difensore.
Canestro e libero realizzato.
A chiudere i conti del quarto però era Memphis che con una penetrazione di Harrison guadagnava i due punti che davano un risultato parziale dopo tre quarti di 71-84.
 
Il 26-15 di parziale nel terzo tuttavia non era seguito da un rientro altrettanto importante nel quarto decisivo, uno spin di Kaminsky sulla linea di fondo sinistra lasciava indietro Randolph, Frank passava sotto il ferro e metteva dentro in reverse layup a 11:18. Spencer a 10:44 avvicinava gli Hornets che tornavano sul -9 ma sebbene Belinelli in raddoppio strappasse a Gasol, mancava un open da tre punti e la partita cominciava a stagnare su quel differenziale.
Randolph segnava, Belinelli serviva Hawes sulla baseline destra per un jumper vincente dal mid-range a 9:36, a 9:16 Carter segnava da tre punti e a 8:59 MKG saliva per la schiacciata ma subiva fallo e si accontentava di un ½ dalla lunetta che dava come risultato un 79-89.
Per una rimessa contestata il pubblico iniziava a fischiare, dal fondo gli arbitri davano un kick ball a Batum facendo resettare il cronometro a 14 secondi anziché il secondo e nove decimi rimasti, si rumoreggiava sugli spalti anche quando Conley scivolava sulla sinistra alla Michael Jackson durante la ricezione, dubbio se il giocatore avesse toccato effettivamente la linea laterale o meno, Randolph comunque a 5:43 segnava tra i fischi. A 4:21 un fing and roll di Hawes era il canto del cigno, Conley da tre punti realizzava l’83-100.
Terminava con Harrison (Aaron, quello degli Hornets) e Roberts in campo, qualche canestro di Hawes e un punteggio di 90-105 a testimonianza della superiorità durante la serata della compagine ospite.
grizzchatab
 
Pagelle
 
Walker: 6
17 pt. (6/15), 2 rimb., 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Maggie, la piccolissima figlia di Homer e Marge. La stella della squadra, d’inverno viene vestita con un cappottino arancione a forma di stella e ha varie abilità nascoste, tra le quali sparare, infatti salva il padre in un’occasione con il fucile. Ci si aspetta troppo forse da lui, le sue possibilità da “infante” in un mondo popolato da giganti sono già altissime ma non sempre può trascinare la squadra con prestazioni straordinarie. Dall’altra parte Conley mette 31 punti e lo relega a una sufficienza striminzita.
 
Batum: 4,5
8 pt. (1/7), 4 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata. Gengive sanguinanti Murphy. Talentuoso sassofonista, potrebbe vivere tranquillamente ma è povero perché ha speso i suoi risparmi in uova Fabergé, metafora di un buon giocatore che a volte spreca il suo talento con scelte avventate. Giocatore che sa fare un po’ di tutto ma se entra in serata no per i tiri dal campo si ritrova con un tabellino sanguinante. E’ il caso della serata, l’1/7 tra l’altro arriva esclusivamente da oltre l’arco a dimostrazione che da dentro stasera non ci vuole provare. La solita fornitura d’assist, accompagnata però da te palle perse, sembra che Rio in estate abbia fatto danni. -21 con lui in campo.
 
Kidd-Gilchrist: 6,5
11 pt. (4/7), 10 rimbalzi, 4 assist. Homer. Tipo maldestro (MKG molto meno), ne combina di tutti I colori, a volte i suoi rozzi jumper potrebbero essere accompagnati oltre che dal rumore del ferro da un “D’oh!” di sconforto, tuttavia in qualche maniera riesce sempre a difendere la sua famiglia e a portare a casa il risultato. Divide equamente i rimbalzi offensivi con quelli difensivi. Dai primi ricava punti, peccato che dalla lunetta faccia un 3/7 insufficiente. Ci prova sempre.
 
M. Williams: 4,5
0 pt. (0/6), 3 rimbalzi, 1 assist. Eleanor Abernathy, meglio nota come la gattara. Ha costantemente avvinghiati a se un nugolo di gatti, il problema è che quando le rivolgono parola li lancia lontano. Una volta scommisero con lei che non l’avrebbe fatta a lanciarne uno oltre una casa ma lei vi riuscì. Marvin tratta il pallone come i gatti con i suoi tiri da fuori l’arco, deve prendere meglio la mira. Nemmeno un punto in 24 minuti, fuori ritmo offensivo costante, a questo punto sarebbe meglio partire con Frank, anche se il nostro 44 ha problemi che descriverò nella sua pagella. E’ un grosso problema per Charlotte attualmente.
 
Hibbert: 5,5
2 pt. (1/1), 1 rimbalzo. Julius Hibbert. Visto il medesimo cognome, paragone facile… E’ quasi il mono medico dei Simpson, colto, fa un po’ di tutto come Roy, difesa, stoppate e anche se non è il suo campo si adatta a mettere qualche canestro o a smistare qualche assist. Questo almeno quando è in forma. Nella notte gioca 10 minuti e anche se l’atletismo non sembra essere il suo forte ultimamente, non pare nemmeno parente di quello d’Indiana. Problemi forse ancora al ginocchio che lo limitano. Nel contesto di Charlotte appare però centro troppo statico.
 
Belinelli: 6,5
14 pt. (3/8), 5 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, 2 stoppate. Bartman. La grande speranza viola ha contro tutti a causa di Kent Brockman, il quale lo accusa per ogni negatività si presenti in città. Anche lui deve combattere un’iniziale diffidenza ma ora molti stanno cambiando idea su di lui in North Carolina, nella notte riempie il tabellino. Mette buoni tiri, anche se nel finale si spegne. Deve dimostrare d’essere più freddo nei momenti decisivi, un suo tiro mancato (legittimo) da tre coincide sfortunatamente con l’estromissione di Charlotte dalla partita.
 
Sessions: 5,5
0 pt. (0/1), 2 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Clancy Bouvier. Il padre di Marge che ingenera nella figlia la paura di volare. Marge scoprirà che il padre in realtà non è un pilota d’aerei come aveva dichiarato a essa, ma uno steward. Si occupa di dare un servizio, Ramon anche con gli assist. In 13 minuti ne serve un paio, uno facile ma spettacolare per MKG, buona la stoppata ma fa ancora cilecca dalla lunetta e il suo unico tiro non va nemmeno vicino al ferro.
 
Kaminsky: 7
23 pt. (9/11), 1 rubata, 3 stoppate. L’Uomo Duff. Appare come super eroe, ma a volte pubblicizza il suo prodotto in contesti assurdi e disparati facendo scelte poco lungimiranti, tuttavia i suoi millantati superpoteri funzionano nella notte. Al tiro è quasi perfetto, i movimenti sono buoni. Entusiasma davanti ma dietro, stoppate a parte, spesso è battuto facilmente. Se già sapesse difendere meglio, Marvin Williams sarebbe in panchina.
 
Hawes: 6
14 pt. (6/14), 10 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 2 stoppate. Spada. Uno dei tre teppisti della banda formata anche da Nelson e Secco. Si bulla degli avversari, anche se dei tre è quello meno appariscente. Potrebbe fare meglio su certe chiusure, specialmente esterne, segna diversi canestri quando ormai la partita è andata, tuttavia si batte in difesa, perde tre palloni ma va in doppia doppia.
 
A. Harrison: 5,5
0 pt. (0/1). Telespalla Bob. Malvagio, ma solo al tiro. Quasi incastra una tripla. La sensazione che tra i due fratelli sia quello peggiore appunto, sebbene l’altro, più raffinato, non sia un fenomeno.
 
Roberts: 5,5
1 pt. (0/2), 2 rimbalzi, 1 assist. Il Giardiniere Willy. Arrugginito da tanta panchina avrà tirato sicuramente imprecazioni, più interiori che esteriori come il sardo/scozzese dei Simpson. Entra come se andasse a un funerale a gara ormai segnata. Si prende una stoppata e manda una tripla sbilenca sul ferro.
 
Coach Clifford: 5,5
Direttore Skinner. Avere qualcuno con accento bartiano in squadra non è semplice, lui cerca di disciplinare il gioco, quando la cosa riesce, l’evento termina bene, cosa che per fortuna capita molto più spesso di quanto non accada nella sgangherata scuola di Springfield. Stasera sembra una scuola elementare, sembra proprio quella di Springfield. Perso il contatto non c’è stata più partita e la situazione gli è sfuggita irrimediabilmente di mano. Non avere Zeller si sta rivelando più problematico di quanto si credesse, se poi Batum e Williams fanno scena quasi muta…

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.