Game 15: Charlotte Hornets @ New York Knicks 111-113 (OT)

 
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Qui nel nord dell’Italia non smette di piovere, metaforicamente anche dalle parti di Charlotte, che, a New York incassa la quarta sconfitta consecutiva.
La prima era arrivata in trasferta nella Big Easy al supplementare, oggi è arrivata nella Big Apple ancora dopo un OT.
Gli Hornets sono stati anche sfortunati.
Dopo aver recuperato Zeller, autore di una buona prestazione, hanno perso Marvin Williams, autore di una buona prestazione difensiva su Anthony quando ve n’è stato bisogno.
Nel terzo quarto Kemba è caduto addosso alla nostra ala grande che è dovuta uscire e non è più rientrata.
A sostituirlo Kaminsky che ha trovato una serata incubo su entrambi i lati del campo.
Il filone di sconfitte si va allungando e sta diventando deprimente, giacché se New Orleans, Memphis e San Antonio sono squadre dalla striscia positiva e anche abbastanza lunga, New York era una squadra alla nostra portata.
Abbiamo concesso troppi rimbalzi offensivi ai Knicks tuttavia, che hanno finito per vincer la battaglia su ambo i lati 46-55.
Altro dato che ha determinato la sconfitta i liberi; Charlotte ne ha battunti nettamente di più ma ha fatto 17/27 a gioco fermo mentre New York ne ha realizzati 12/13.
Dall’8-3 si è passati all’8-7, per mantenere una classifica sopra i .500 bisognerà battere questa New York, domani sera a Charlotte nel back to back.
Cody Zeller batte Noah con il floater. Il suo rientro è stato positivo in attacco per gli Hornets ma non è bastato a interrompere la striscia negativa che perdura da troppo tempo. NBAE (Photo by Nathaniel S. Butler/NBAE via Getty Images)

Cody Zeller batte Noah con il floater. Il suo rientro è stato positivo in attacco per gli Hornets ma non è bastato a interrompere la striscia negativa che perdura da troppo tempo.
NBAE (Photo by Nathaniel S. Butler/NBAE via Getty Images)

 
Sul parquet del Madison, Charlotte schierava il seguente quintetto: Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e C. Zeller. New York rispondeva con: Rose, C. Lee, Anthony, Porzingis, J. Noah.
 
La palla a due era preda di Noah, I Knicks colpivano con un fade-away dal mid-range a destra; Anthony era bravo a trovare solo la retina nonostante MKG fosse incollato su di lui.
A 10:47 Zeller con un tiro frontale da appena fuori area pareggiava, ma Rose con un tiro libero riportava sopra i newyorkesi che guadagnavano altri tre punti grazie a una tripla di Anthony dalla diagonale sinistra.
Gli Hornets fermavano la piccola epistassi grazie a Williams, il quale stoppava Noah, dall’altra parte gli Hornets servivano Zeller completamente dimenticato in post basso destro, facile per il rientrante Zeller schiacciare a due mani avendo un’eternità.
Lee gestiva bene una seconda occasione e dall’angolo destro segnava da tre punti, Cody veniva lanciato in transizione e appoggiava nel traffico, tuttavia dal trabucco newyorkese Anthony scagliava un’altra pietra che affondava nella retina di Charlotte, New York così doppiava gli Hornets (6-12).
La reazione di Charlotte si concretizzava con un floater in corsa di Zeller dal colorato, O’ Quinn riportava le distanze a sei punti ma Batum forzando contro Lee dallo spigolo destro dell’area subiva il contatto e segnando era premiato con un FT.
Gioco da tre punti che serviva da preludio al pareggio tramite una tripla di Marvin Williams (14-14).
A 4:37 arrivava anche la chiamata degli arbitri, la seconda per Walker che abbandonava il parquet per problemi di falli, Anthony realizzava i due FT ma Belinelli dall’altra parte dietro lo schermo aggirava con rapidità la difesa dei Knicks e infilava la tripla del primo vantaggio viola di serata (17-16).
Un fallo di Belinelli su Lee mandava l’ex in lunetta, dove freddamente realizzava per il nuovo vantaggio del team di Hornacek.
Sessions inaugurava il suo tabellino con ricezione in corsa e appoggio sulla destra premiato dalla base del ferro, Belinelli poi intercettava un passaggio orizzontale e apriva il campo per MKG, il quale in schiacciata a 3:39 aumentava il vantaggio dei nostri.
Lee e Anthony tuttavia mettevano un canestro a testa, O’Quinn aggiungeva un piazzato dal mid-range per New York, così la squadra all’ombra della statua della Libertà si portava avanti 21-24.
Charlotte in attacco era stoppata due volte; prima Kaminsky e poi Hibbert subivano medesima sorte ma Roy recuperava il pallone e schiacciava irrimediabilmente nel cesto arancioblù. Anthony dalla baseline sinistra era affrontato da Belinelli, tuttavia il suo jumper non si curava dell’avversario finendo ancora dentro. Gli Hornets si riportavano in attacco, Sessions faceva segno di andare via tutti, i Calabroni si allargavano sul campo, Ramon penetrava velocemente ed io non credevo ai miei occhi, il nostro play di riserva andava a posterizzare in schiacciata Gomez subendo anche il fallo.
Purtroppo il libero non era preciso e non arrivava l’aggancio ma Kaminsky con un cambio gioco in diagonale era trovato in postazione corner sinistro per l’open da tre punti che portava sul 28-26 la gara.
New York comunque finiva avanti il primo quarto grazie a Holiday e al grande Melo che sulla sirena segnava nonostante il disperato tentativo di stoppata di MKG.
Il primo quarto si chiudeva sul 28-30 a favore dei padroni di casa.
 
Il secondo quarto iniziava con O’Quinn bravo a pescare Holiday lesto a mettere dentro da sotto, Belinelli tuttavia continuava la sua buona prova al tiro e da destra accorciava sul -1 (31-32) ma i Calabroni salivano anche al +1 quando grazie a un rimbalzo di Hibbert arrivava una seconda chance, Kaminsky prendeva il pitturato, l’avversario non ci stava ma il Tank andava in lunetta a convertire i due liberi a 10:20.
Un taglio in back-door del fratello del più illustre Holiday (passaggio di Gomez) serviva a New York per ripassare avanti.
A 9:21 Sessions con un arcobaleno sopra il difensore riportava le sorti dell’incontro in parità (37-37), ma Porzingis vanificava il tentativo di stoppata di Kaminsky con una sospensione alla media distanza andando in uno contro uno.
Belinelli con una doppia finta su Holiday mandava al macero la difesa del piccolo e metteva dentro un jumper lungo dalla diagonale destra per ritrovare la parità a quota 41.
Charlotte si riportava sopra a 6:48 quando Batum forzava, ma conquistava la lunetta e non falliva le due occasioni.
Un altro rimbalzo offensivo di New York (Porzingis) serviva a generare un nuovo possesso per i padroni di casa, i quali alla fine andavano a bersaglio con Noah da sotto.
Gli Hornets tentavano di sganciarsi dalla pressione newyorkese, Kemba lo faceva letteralmente passando dietro un blocco alto e accentrandosi, colpiva con la sospensione frontale.
A 5:36 Zeller otteneva anche due FT ma li mancava entrambi, tuttavia Kemba in difesa intercettava con prontezza un passaggio orizzontale di Rose diretto a Jennings che tornando su Kemba ormai lanciato all’appoggio in transizione, commetteva l’ingenuità di toccarlo.
Kemba realizzava e andava in lunetta, da dove tuttavia falliva l’occasione supplementare. Charlotte aveva facilità nell’entrare nel pitturato dei Knicks, si tastava con mano anche quando Williams a 4:10 ricevendo un verticale di Batum appoggiava, subiva fallo e portava a casa un gioco da tre punti che lanciava la squadra del Nord Carolina sul 51-43.
Holiday a 3:59 da tre diminuiva lo scarto ma Batum in uscita da un blocco riceveva, si girava immediatamente e in ritmo colpiva da tre dalla diagonale destra per il 54-43 a 3:45.
Anthony e Rose apportavano cinque punti ai padroni di casa ma a 1:13 in transizione Batum sulla sinistra schiacciava in verticale sulla corsa avanzata di Kaminsky bravo a depositare facilmente in sottomano.
Una dunk appesa di Noah chiudeva i conti nel primo tempo, poiché sull’azione finale Sessions teneva il mismatch con Anthony.
56-52 era il punteggio dei primi 24 minuti.
Marvin Williams in layup contro Noah. Marvin ha dovuto uscire dal campo a inizio terzo quarto e non è più rientrato. NBAE (Photo by Nathaniel S. Butler/NBAE via Getty Images)

Marvin Williams in layup contro Noah. Marvin ha dovuto uscire dal campo a inizio terzo quarto e non è più rientrato. NBAE (Photo by Nathaniel S. Butler/NBAE via Getty Images)

 
Charlotte segnava per prima nel secondo tempo; Batum da destra passava a Zeller orizzontalmente, sulla corsa il nostro centro rilasciava un precisissimo floater che incrementava il vantaggio a sei punti dopo 15 secondi.
Batum mancava un FT per tre secondi difensivi di Noah ma Cody mieteva ancora vittime; i lunghi di New York erano battuti da sotto dopo una finta e un passetto avanti.
Gli Hornets si avvantaggiavano da semplici screen roll, Kemba per Marvin che poco dopo si scontravano su un’azione offensiva andata male, Walker cadeva involontariamente sulla tibia di Marvin costretto a uscire dal campo per un problema al ginocchio.
Gli Hornets tuttavia sembravano poter controllare agevolmente la gara e con quattro tiri liberi a 9:20 si portavano sul +8.
New York in attacco a centrocampo controllava con Porzingis ma come una tigre Kemba s’infilava sotto di lui e soffiandogli la palla andava in solitario layup per portare alla doppia cifra di vantaggio gli Hornets (66-56).
Un tecnico a Clifford per proteste riaccendeva una partita che pareva saldamente nelle mani degli Hornets, ma mai fidarsi, mai rilassarsi troppo, infatti, nonostante Charlotte salisse sul +13 (70-57 passaggio da destra di Batum per Zeller come rollante che spediva in mezzo orizzontalmente con un extra pass per MKG bravo a resistere al fallo e a mettere dentro), New York, con l’aiuto del pubblico cancellava il gap con Rose in transizione a 3:21 (72-72) per passare addirittura in vantaggio con una tripla di Lee dal corner destro benevolmente accettata dal ferro.
Un 18-2 che lanciava gli arancioblù, i quali chiudevano avanti il penultimo periodo (74-79).
 
Charlotte cercava di lottare a inizio ultimo quarto ma non ne usciva un granché, anche se Sessions in tuffo recuperava un pallone, Batum dall’altra parte veniva stoppato e iniziava a sfregarsi un occhio evidentemente interessato dal contatto. Sempre lui sulla rimessa si nascondeva a sinistra dietro a Kaminsky da dove sparava e non segnava, ma era toccato.
Gli arbitri concedevano due liberi ma il francese li falliva clamorosamente entrambi.
Kaminsky portava due punti nel paniere di Clifford con l’arresto, giro e tiro a una mano dal pitturato ma Jennings a 10:09 era impietoso da tre e spediva Charlotte sul -6 (76-82).
Un soft touch di Sessions accorciava le distanze, poi era la volta di Hibbert ad andare in lunetta (per gli arbitri c’era un fallo di Porzingis che a mio avviso aveva compiuto una stoppata regolare) e a realizzare convertendo in due punti.
O’Quinn in area aveva la meglio sulla verticalità di Kaminsky per fortuna Belinelli lavorava per uscire a colpire da tre con un catch’n shoot che teneva fede alle intenzioni e ci riportava sul -1 (83-84).
A 8:14 Batum con un fade-away faceva rimetter la testa avanti a Charlotte ma Porzingis approfittava della difesa di Kaminsky per riportare sopra i Knicks.
Kaminsky era disastroso… prima sbagliava una tripla e poi gli veniva fischiato un travel in attacco, da una mezza transizione, trovato in posizione frontale (da oltre l’arco) Porzingis, New York di tripla si allontanava nuovamente (85-89) a 6:23.
Un elavation jumper di Batum riportava la truppa di Clifford sino al -2, Kemba rientrava sul parquet e a 5:40 dava una mano immediata palleggiando a livello terra e battendo il suo difensore più O’Quinn, metteva dentro il layup andando in diagonale verso sinistra.
Gli Hornets passavano avanti quando Rose saltava per contrastare una finta di tiro di Belinelli, il quale passava dentro per Kaminsky, il fallo di O’Quinn su di lui dava la possibilità al Carrarmato di metter dentro due liberi (91-89).
Dopo il pareggio del barbuto O’Quinn, Batum chiudeva a sinistra un fing and roll con mano destra ma a 4:06 Porzingis sparava su Kaminsky una bordata che ci riportava sott’acqua di un punticino.
Belinelli era fantastico nel finale; prima una tripla con i piedi ben distanti dall’arco dei tre (diagonale destra), poi a 1:22, con gli Hornets ancora sotto di due metteva una tripla più frontale ma contrastata, sull’arresto in corsa segnava il 101-100.
Anthony si caricava di responsabilità segnando sopra Batum, il quale si prendeva una tripla dalla top of the key ma sbilanciatosi da solo finiva quasi per frantumare la tabella.
Rose sulla sinistra si prendeva lo spazio per un pullup che batteva sul vetro e anche Walker.
Sul 101-104 gli Hornets sceglievano la tattica dei possibili liberi, anziché cercare la tripla del pareggio, affidavano la palla a Kemba che in penetrazione saliva e segnava, il tronco di Gomez in accompagnamento si accostava ma usciva dal suo cilindro. Ingenuità e pareggio di Kemba dalla lunetta a :20.3 portava il match in equilibrio sul 104 pari.
Sull’ultimo attacco Porzingis (16 pt., 8 rimb., 3 stoppate) girava in back-door, Walker finiva su di lui ma Anthony che aveva già palla tra le mani tentava di scappar via a MKG, bravo a non fallo andar via contenendolo con il corpo, Melo finiva per sparare sulla sirena, non un tiro preciso ma che rischiava d’entrare e dopo uno strano giro sul ferro, la palla decideva di uscire e di consegnare le due squadre ai supplementari.
 
Nell’overtime Kaminsky non vinceva nemmeno la palla a due con Porzingis, Rose (16 pt., 5 assist) con uno spin da sotto portava in vantaggio i padroni di casa, Frank tentava di segnare ma regalava la stoppata a Porzingis e Anthony con un jumper a 2:26 mandava sul +4 New York.
Charlotte ormai stanca brucava il parquet del Madison non trovando erba, Batum segnava il primo canestro nell’extra time in elbow jumper dopo tre minuti esatti.
Kuzminskas mancava un open da tre vedendosi arrivare Kaminsky con il bombolone dell’ossigeno, incredibilmente, scampato il colpo del K.O., Charlotte si portava avanti grazie a un’altra intuizione di Belinelli, ancora una finta, assist per MKG che metteva dentro a 1:02 avendo anche il bonus di un libero supplmentare.
Michael realizzava e portava sul 109-108 la sfida.
Porzingis faceva un figurone segnando da tre, ma da un’iniziativa sulla linea di fondo destra Batum veniva fuori la dunk di MKG per il 111 pari.
Anthony (35 pt. e 14 rimbalzi) decideva di fare tutto da solo nel finale, la palla tra le mani conservata e tiro vincente dalla media sinistra sopra Kidd-Gilchrist.
A Charlotte rimanevano solo tre secondi.
Hawes entrava in campo solo per la rimessa, i movimenti erano tutti coperti, Spencer dava a Kemba che dall’angolo sinistro si faceva toccar palla da Rose sul tiro, la sfera non arrivava nemmeno al ferro e New York vinceva 111-113.
tabchanewy
 
Pagelle
 
Walker: 6,5
17 pt. (7/16), 5 rimbalzi, 3 assist, 4 rubate. Belinelli gli alleggerisce il lavoro in serata ma spesso deve prendere iniziative personali che non sempre vanno a buon fine, ormai uomo dall’atteggiamento prometeico, lanciato in corsa subisce una stoppata di Anthony nell’OT. Dovrebbe essere l’homo faber, l’artefice del proprio destino e della franchigia ma se i compagni non l’aiutano troppo è dura anche per lui. E’ l’unico con una velocità che possa andar via quasi sempre agli avversari, ma il compito è gravoso. Si ferma a 17 stanotte giocando una discreta partita. Non gli riesce il tiro del miracolo all’ultimo secondo.
 
Batum: 6,5
18 pt. (7/17) rimbalzi, 9 assist. Indeciso tra un 6,5 o un 7 propendo per il secondo, dopo una buona gara macchiata da un 3/6 dalla lunetta sbaglia una tripla nel finale forse cercando il fallo. Si rifà con il tiro dal gomito e con il passaggio per MKG nell’OT.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
9 pt. (4/6), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Limita di più I suoi tiri stanotte, l’attacco come percentuali è buono. Nel finale è prezioso ma salvo qualche rara volta non sembra aver la fisicità per contenere i fade-away di uno scatenato Anthony e a rimbalzo è nullo.
 
M. Williams: 6,5
8 pt. (3/5), 2 rimbalzi, 1 stoppata. Gioca 16 minuti e bene. Dopo un paio d’errori entra in partita e in difesa tiene bene Anthony. S’infortuna. Si tine il ginocchio, stiramento o altro non sappiamo, Clifford, però dovrà trovare alternative valide a lui su Anthony domani notte.
 
C. Zeller: 6,5
15 pt. (7/10) 6 rimbalzi, 2 assist. Partito molto forte dal campo, trova continuità al tiro o con i floater. Male l’1/4 dalla lunetta e anche dal campo si spegne. In difesa su certi tiri potrebbe fare di più, conquista comunque 6 rimbalzi in 23 minuti.
 
Belinelli: 7
19 pt. (7/11), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. Segna 5 dei sei liberi concessi. Un’altra grande prestazione di Marco coincide (?) curiosamente con un’altra sconfitta al supplementare di Charlotte, eppure lui anche oggi ha buone medie al tiro. Mette due triple in un finale punto a punto ma ahimè, non servono a nulla. Ma se dalla panchina non segna lui con continuità chi segna? L’anno scorso c’erano buoni ricambi, quest’anno la scelta pare limitata.
 
Kaminsky: 3,5
13 punti (3/14), 9 rimbalzi, 4 assist. Fa 1/7 da tre e ha diversi open a disposizione, perde tre palloni. Unica nota positiva il 6/6 dalla linea della carità, ma anche se sfiora la doppia doppia è disastroso in attacco e in difesa la sua verticalità (alzare le braccia stando in posizione) non lo aiuta. Anche quando tenta la stoppata spesso è un buco. Si perde a volte l’avversario in difesa… Purtroppo la sua fase peggiore culmina nei momenti decisivi della gara. Porzingis, buon giocatore, fa un figurone.
 
Hibbert: 5,5
4 pt. (1/5), 8 rimbalzi. In 20 minuti di gioco chiude la sua prestazione con un +2 di plus/minus. La sua altezza lo aiuta di più rispetto a Kaminsky sulla verticalità, sulle chiusure e sui rimbalzi. Stasera però sbaglia troppo al tiro.
 
Sessions: 6,5
8 pt. (4/9), 3 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Altra discreta prestazione di Sessions, il quale meraviglia con una giocata top in schiacciata inventando la “Jam Sessions” con la quale posterizza Gomez. Qualcosina arriva anche da lui dalla panchina, anche se è evidente non possa dare lo stesso apporto di Lin durante lo scorso anno.
 
Hawes: s.v.
Entra solo per batter la rimessa e piuttosto che far scadere i cinque secondi, da a Walker secondo lo stesso ripetitivo schema.
 
Coach Clifford: 5
Nervoso ultimamente. Non sta andando bene nulla. Si prende un tecnico per proteste con il quale rinfiamma la partita. Continua a protestare per un po’… Forse avrebbe potuto chiamare leggermente prima il time-out nel terzo quarto sulla rimonta dei Knicks ma probabilmente non sarebbe cambiato molto. Il parziale di 2-18 continua anche dopo la pausa.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.