Game 17: Charlotte Hornets Vs Indiana Pacers 127-109

 
Intro
 
L’ho criticato oggettivamente qualche volta come proprietario della franchigia degli Hornets, forse perché da lui diventato iconica silhouette del basket, stampata anche sopra le canotte degli Hornets, ci si aspetta sempre quel qualcosa in più che lo elevi sopra la massa.
Negli ultimi anni è intervenuto in alcune discussioni come quella che lo riguardava da vicino per la storia All-Star Game comunità LGBT e la storia per il palazzetto contro l’ex governatore della North Carolina, a difesa di LBJ sulla questione scatenata da Trump e in altre faccende proferendo sagge parole.
Direi che come uomo vale anche di più del giocatore (emergendo in un contesto di troppi vip pietosi a ogni latitudine) sebbene io sogni utopicamente un mondo senza ricchi né poveri fatto di condivisione, ma nella realtà attuale, in un paese come l’America capita che l’evento naturale (il passaggio dell’uragano Florence) metta in ginocchio una comunità.
MJ ha quindi deciso di tornare a casa sua a Wilmington e donare un totale di tre milioni di dollari per le persone bisognose fermandosi anche a distribuire bag e ad abbracciare, salutare persone per portare loro un raggio di luce dopo la disperazione dipinta sui volti di chi ha perso la sua dimora o ha avuto gravi danni…

MJ a Wilmington abbraccia una concittadina.

Sicuramente non avrà fatto uno sforzo oltre le proprie possibilità ma nulla era dovuto.
“Mi sentivo di comportarmi in questa maniera, nel senso che questa è casa mia” ha detto MJ.
Elevarsi ed emergere dicevamo… un po’ come il metodo scelto da Socrate che attraverso il dialogo spingeva la controparte a riflettere e ad agire per partorire la verità che ha dentro di sé, tirando fuori i pensieri personali dell’interlocutore.
La maieutica (da maieuta, ostetrica poiché la madre di Socrate aiutava le Donne partorienti) di Socrate è applicabile in ogni campo pratico a chi ricorda di “sapere di non sapere” ed è ancor più reale nel contesto sportivo dove le prestazioni possono differire a causa di mille variabili.
Ogni sera una prova o una controprova. Walker, il giocatore più caldo del momento, per confermarsi sfidava i Pacers nella Queen City dove lui è indiscutibilmente il Re.
 
 
La partita in breve
Charlotte e Indiana dimostravano subito d’avere due attacchi bravi a mordere.
Gli Hornets iniziavano con un 6/6 al tiro ribaltando il risultato da 0/4 a 16-9.
Charlotte, dopo esser stata leggermente recuperata, con una tripla di Bacon estendeva il vantaggio sul 29-23 grazie a un 7/8 da oltre l’arco.
Con un tiro che divertentemente sembrava ricalcare una pallina in una roulette Bacon spingeva Charlotte sul 33-23 ma nel finale i Pacers dimezzavano lo svantaggio chiudendo sul 35-30.
63% al tiro del primo quarto per Charlotte…
In avvio di ripresa una tripla di Sabonis pareggiava la gara a quota 35.
La squadra di McMillan si affacciava avanti anche di un punto con McDermottt da tre (44-45) ma nel finale di primo tempo Charlotte trovava il flow in attacco come chiave per vincer la gara. Williams, Bacon e Lamb colpivano da tre punto, Bogdanovic provava a resister ripagando con la stessa moneta ma gli Hornets si portavano sul +8 all’intervallo (68-60).
Nel terzo quarto Charlotte decideva la gara riuscendo a imbrigliare di più sotto canestro gli ospiti fino a quel momento abbastanza agevolati da una difesa morbida dei ragazzi di Borrego nel pitturato.
Se anche i tiri da fuori non entravano alla squadra dei Battistrada a Charlotte invece riusciva quasi tutto come lo step-back di Walker dallo spigolo destro dell’area che diventava un solo cotone per l’87-77.
A 5:21 un giro di palla fantastico sul perimetro portava Lamb a segnar da tre punti.
Lo stesso Jeremy ripetendosi poco dopo (93-77) dava il via alla fuga decisiva.
Bridges nel finale scagliando due siluri faceva affondar la barca di Mc Milan che sul 100-82 si vedeva anche stoppare un quasi appoggio di Joseph dallo stesso Bridges che da dietro rimontando lo spazio-tempo spazzava via la palla intenta nello spin vorticoso pronta alla discesa.
L’ultimo quarto era garbage time utile a Bridges, Frank (il quale scelto da Borrego al posto di Biz visto il problema di Willy a una caviglia), Monk e Bacon per trovar altri punti. Charlotte vinceva in maniera convincente 127-109.
Gli Hornets finiranno con una percentuale dal campo del 56,3 ma da fuori sarà ancor più clamorosa facendo registrare un 62,1%…
Da segnalare anche i 30 assist, ben 11 firmati Walker che siederà in panchina nell’ultimo quarto limitando il minutaggio a 27 minuti chiudendo con 16 punti ma dando un contributo fondamentale alla vittoria ancora una volta.
Per i singoli dei Pacers ci saranno 20 pt. di Bogdanovic, 16 di Young e 15 da parte della coppia panchinara (discreta bench quella di Indiana) McDermott – Sabonis con un 7/8 al tiro per il lituano/statunitense, autore di un buon primo tempo ma di un secondo tempo disastroso condito con falli che lo porteranno all’espulsione e a regalare liberi a Charlotte. Joseph chiuderà con 2 pt. con 1/7 al tiro…
 
Le formazioni:
 
 
La partita

La cornice durante la presentazione dello starting five degli Hornets.

 
 
1° quarto:
 
Primo attacco per indiana che andava a segno in post basso con Turner che si ripeteva in schiacciata per lo 0-4.
Charlotte segnava i primi due punti con Batum che in corsa, appena entrato in area da fronte a canestro inventava un jumper instabile ma precisissimo per il 2-4.
Walker faceva impazzir il raddoppio dei Pacers con uno spin da pari o superiore a quelli di Michael Jackson (sarà un Moon-Walker?), rapidissimo ed elegante svoltava e scivolava prima di scaricare su Batum e riposizionarsi nel corner sinistro dove ritrovava un ostinato Evans scavalcato con un pump fake clamoroso con alzata di ginocchio sinistra prima del perfetto tiro.
Batum entrava in connessione perfetta con Walker catapultando da tre punti il macigno dell’8-4 seguito da un’entrata di Lamb che finiva in corsa alzando la sfera sopra il difensore che affiancato a lui tentava la stoppata inutilmente.
Bogdanovic da tre scaricava dall’angolo sinistro il 10-7 e a 8:09 mettendo dentro due liberi portava i suoi sul -1 ma a 7:52 un felpato tre punti di Walker ci restituiva il +4.
Walker dava un pallone assist quando chiuso da tre punti passava in salto cambiando decisione all’ultimo momento, la spicchiata si dirigeva tra le braccia di Lamb che la spediva subitaneamente dentro la retina per un 6/6 Hornets dal campo e un 16-9 di punteggio.
Charlotte però non riusciva spesso a difender efficacemente sotto canestro così Turner segnava ancora tuttavia anche se Walker in entrata sbagliava il primo tiro Charlotte, arriva la correzione di Zeller a non far perder il turno d’attacco.
Si arrivava a 6:30 sul 18-13 al primo time-out. Lamb con un catch n’shoot da tre punti spingeva sul 21-15 Charlotte si affidava a Kemba che con un no look pass schiacciato in verticale innescava Williams che agganciava magneticamente la sfera sotto canestro in corsa per andar sopra il ferro a martellare la difesa dei Pacers.
Young usava il fisico in post basso sinistro per metter dentro poi su un gioco a due il neo-entrato Kaminsky infilava anch’esso un open 3 sebbene Turner mostrasse la fragilità degli Hornets sotto le plance sull’azione seguente con altri due punti per il 26-19.
Un turnaround hook di Sabonis e due FT di Evans a 3:10 riportavano sotto i bianchi (26-23).
Borrego spediva dentro Parker e Bacon ed era proprio l’ala piccola a metter dentro subito una tripla partecipando al festival di triple di Charlotte (7/8).
Bacon in difesa spingeva Evans ai passi e Frank con una finta in partenza si allungava per uno swooping fing and roll (31-23).
Un divertente banker di Bacon si trasformava in roulette quando la sfera sembrava poter girare con cambio di ritmo come fosse animata da propria volontà per l’eternità sul ferro in maniera incerta; alla fine l’oggetto arancio decideva per accarezzare la retina dall’interno (33-23).
McDermott da tre e un lob per la spina nel fianco Sabonis però dimezzavano il vantaggio di Charlotte che colpiva con Walker ma a sua volta era trafitta per il 35-30 finale di primo quarto.


The Pacers were able to limit Hornets’ star Kemba Walker (left) to 16 points, but six other Hornets were able to tally double-digits in points.
Sam Sharpe

 
 
2° quarto:
 
Indiana partiva con un micidiale 0-5 dimostrando d’avere una buona panca.
Era Sabonis con una tripla a spinger la squadra di McMillan sul 35 pari anche se Bacon ripetendosi in banker (non facile in uno vs uno trovar lo spazio in corsa) restituiva il vantaggio. Zeller con una steal dava il via alla transizione poi chiusa personalmente ricevendo un passaggio per il fing and roll in corsa.
A 9:56 il leader in % da fuori Bogdanovic non si smentiva calando la mannaia da tre, Malik però a 9:38 restituiva la bomba ma Sabonis da sotto e in transizione con 4 punti consecutivi toglieva il vantaggio a Charlotte (42-42) mandando Borrego in pausa.
Lamb con un’alzata corta tirava un air-ball ma dall’altra parte del ferro Zeller raccoglieva e puliva da sotto per due punti a 8:53.
Da una second chance McDermott esplodeva dalla sinistra una tripla per il +1 Pacers mentre a 8:18 Parker sfiorato dal gomito di Bogdanovic sull’arresto e finta in area rimaneva giù.
Un po’ stordito splittando dalla lunetta poneva la partita ancora sui binari della parità.
Monk da tre falliva ma Lamb in post basso ricalcando le orme di Zeller convertiva in due punti.
Sabonis da sotto metteva dentro il personale 6/6 facilmente mentre un up& down di Parker spostava ancora la bilancia del risultato a favorire di Charlotte.
Indy però con una tripla di Holiday si riaffacciava sul +1 (49-50) anche se un passaggio artistico di Parker a batter il difensore francobollo dava a Zeller la possibilità di colpir sul lato sx del tabellone.
Sabonis da sotto scavalcava ancora i nostri ma a 5:13 Lamb forzando l’entrata costringeva Sabonis al fallo.
Zoppicante usciva dal campo il difensore mentre Lamb segnando le occasioni ci portava sul 53-52.
Charlotte accelerava nel finale dimostrando gran flow Marvin a 4:31 con una tripla, Batum depistando quasi da fermo Turner per elevarsi in jumper con un lungo due pt. per il 58-52 che costringeva i Pacers al time-out.
Bacon nel finale continuava ad aiutare la squadra prima sparando un’altra bordata da fuori, poi in entrata per il 5/7 personale anche se Bogdanovic a 1:32 provava a dar grattacapi alla difesa dei neri mettendo dentro da fuori nuovamente per il 63-57.
Charlotte metteva dentro due FT con Walker poi era Lamb dal corner sinistro alzando molto la parabola a far ricader la sfera nella retina per tre punti ma Bogdanovic a :36.9 con un estemporaneo tre punti metteva dentro il 69-60.
Finiva così il primo tempo con gli attacchi sopra le righe e le difese un po’ svagate.

La classica mitragliatrice lanciamagliette. Metaforicamente anche i tiratori di Charlotte l’hanno usata per abbattere il muro dei Pacers.

 
 
3° quarto:
 
Partiva bene Evans nella ripresa con tre punti, gli Hornets rispondevano con un floating jumper di Zeller poi Marvin in due contro uno leggeva bene la situazione attaccando Turner sotto canestro per passare a destra a Cody che batteva facile sul tempo il big center della formazione ospite. Walker e Evans aumentavano di due unità il punteggio ma Evans attaccando il ferro frontalmente metteva dentro ancora per il 74-67.
Batum si smarcava sulla linea del tiro libero per un FT jumper armonico poi toccava a Williams che andava salvando un passaggio molto arrischiato da parte di Kemba per posizionarsi successivamente sotto canestro dove recuperava due FT (splittati).
Kemba saltando in dribbling verticale Turner sparava dalla baseline per il 79-67 e a 7:07 Williams continuando a rimaner caldo metteva dentro da tre l’82-71.
Collison dribblava Zeller per appoggiare facile ma il nostro centro si vendicava andando a 6:30 a metter dentro il sottomano con fallo di Young che costava ai Pacers l’azione da tre punti del -12 (85-73).
Collison con un driving layup e Kemba con uno step-back rapido più il perfetto tiro dallo spigolo dell’area a destra su Turner erano colpi da maestro dei piccoli ma Charlotte mostrava d’aver più ritmo in attacco e dopo un giro di palla meraviglioso sul perimetro Lamb sfruttava il lavoro della squadra colpendo frontalmente da tre con spazio per il 90-77.
Bogdanovic andava a vuoto mentre Lamb, ancora da tre, no (93-77) ma a rovinare un po’ la serata a 4:28 su un rimbalzo difensivo Marvin era accompagnato a terra dove era colpito da una tibia di Young che falliva poi il tiro da sotto.
Evans segnava da tre ma poi Sabonis con due falli su palle vaganti su attacchi d’Indiana mandava Charlotte due volte in lunetta visto che la squadra di Borrego si trovava in situazione di bonus.
A 2:44 quindi Frank affondando due FT mandava sul 97-80 la gara, pronta per vedere anche un distacco sulla doppia decina quando a 2:12 una triangolazione ampia dagli angoli era chiusa da Bridges da tre punti dall’angolo destro (100-80).
A 1:14 Bridges cambiava posizione ma non risultato.
Geo-localizzato sulla diagonale destro si palesava con un’altra bomba da tre che chiudeva i giochi sul 103-82. Bridges in difesa teneva posizione ma sull’entrata di Young colpito al volto era affondato dall’allungo della PF avversaria tuttavia non demordeva salvando da una transizione Charlotte; Joseph a colpo sicura alzava la palla con uno spin perfetto ma da dietro Bridges decollava per andare a cancellare l’occasione con il pallone in procinto di discendere nella retina.
Non c’era tempo quasi di respirare e Bacon illuminava i tifosi con un driving layup sulla luce rossa per il 105-84, finale di terzo quarto.

CHARLOTTE, NC – NOVEMBER 21: on November 21, 2018 at Spectrum Center in Charlotte, North Carolina. Copyright 2018 NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 

 
 
4° quarto:
 
Stucchevole sarebbe far la descrizione completa dell’ultimo quarto divenuto garbage time.
Da segnalare una tripla di Monk dalla diagonale sinistra con palleggio e tiro su Sabonis per il 112-86, un turnaround di Frank in area su Sabonis che gelava i Pacers convinti ormai di averla scampata visto che erano arrivati a 23 secondi di difesa, inoltre Sabonis a 6:06 finiva fuori per raggiunto numero limite di falli.
Bacon tornava a segnare appoggiando al vetro il 120-98 alternandosi con Monk nel finale per incrementare il punteggio di Charlotte che chiudeva vittoriosamente e convincentemente (almeno nella fase offensiva) sul punteggio di 127-109.
 
 
 
 
Pagelle
 
Kemba Walker: 7,5
16 pt., 2 rimbalzi, 11 assist, 1 rubata. Walker in versione altruista nella serata va in doppia doppia. Perde il primo pallone della serata triplicato ma poi fa vedere subito i sorci verdi a Evans e soci anche quando lo raddoppiano con uno spin fantastico e una tripla con finta da marcetta… Manda in tilt gli avversari… Non fa il botto di punti come nelle due ultime partite anche perché nel finale non c’è bisogno di lui. Gioca 27 minuti sedendosi in panca nell’ultima frazione di gioco o ne avrebbe messi almeno 25/30… Spiccano però gli assist che migliorano la circolazione di palla della squadra che questa sera sprecando meno esalta anche le sue doti di passatore, sebbene la modalità prioritaria di Walker in un contesto che ha bisogno di scorer rimanga quella di segnare.
 
 
Jeremy Lamb: 8
21 pt., 7 rimbalzi, 4 assist. 7/13 dal campo con un 5/7 da fuori. Aveva migliorato la mano da oltre l’arco ma quest’anno spesso non “ci aveva preso molto” da oltre la linea dei tre punti. Questa sera invece potendo tirare con un po’ di spazio (bravo a metterne dentro anche un paio con il difensore ravvicinato però) e piedi a terra, non dovendosi costruire il tiro dal palleggio, va alla grande dando una mano super a Charlotte. Anche in difesa prova ad andare a dar fastidio su tiri avversari. Una buona gara in soli 28 minuti.
 
 
Nicolas Batum: 7
11 pt., 2 rimbalzi, 3 assist. La sua carriera oggi somiglia a un lubrico sentiero sul quale rischia di scivolare e stramazzare a terra. Le voci su Beal forse hanno risvegliato momentaneamente il francese che parte subito bene trovando feeling con Kemba riuscendo a segnare anche un paio di canestri dalla precisione millimetrica (uno da tre). Tira bene (4/5) con armonia. Un altro Batum rispetto al solito. +17 di plus/minus in 23 minuti.
 
Marvin Williams: 7,5
9 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate, 1 stoppata. ¾ al tiro. Un Marvin a tutto campo che riempie le caselle del tabellino. +23 di plus/minus. Un salvataggio che non da il via a una transizione su un passaggio arrischiato da Kemba, 2/3 nelle bombe, peccato che generosamente a rimbalzo finisca a terra trascinato e poi colpito da un altro giocatore, Young, il quale a 4:28 del terzo quarto lo estromette dal match con un colpo di tibia involontario sul volto. Non rientrerà più ma non sembrerebbe cosa grave.
 
Cody Zeller: 6,5
15 pt., 5 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Passano praticamente tutti in area nel primo tempo anche se alcuni canestri sono dovuti a mismatch creati da Indy sui tagli e pick and roll. In attacco però si fa notare con canestri di pregevole fattura con alzare a una mano, appoggi… Meriterebbe di più se in fase difensiva riuscisse a chiuder meglio talvolta.
 
Malik Monk: 6,5
15 pt., 2 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate. Chiude con un 4/8 al tiro meravigliando la folla con una bella tripla ma arrivano anche gli “ohhh” d’incredulità, disapprovazione quando sbaglia un fade-away in uno contro uno dopo aver mancato un altro tiro… Purtroppo difetta un po’ in difesa dove protesta con gli arbitri per un fallo commesso su un giocatore in corsa ma in attacco chiude bene l’ultimo quarto. Riesce comunque a recuperar due palloni. Tutto in 18 minuti ma ha anche un -7 di plus/minus…
 
Miles Bridges: 7,5
8 pt., 5 rimbalzi, 2 stoppate. Rabido dunker, in serata usa la stessa arma, il decollo improvviso, per andare a stoppare Joseph regalando una cartolina ai fan. La chiude lui con due triple e la stoppata. 2/2 dalla lunetta, più compatto in difesa. Sfortunatamente esce Williams che stava giocando bene, lui non lo fa rimpiangere, anzi…
 
Tony Parker: 6
3 pt., 2 rimbalzi, 3 assist. Giocatore celebre, pensatore celere, mefitico centratore, riduce l’avversario in cenere in genera ma stasera fa solo 1/5 dal campo, smistando però 3 buoni assist in 20 minuti. Splendido quello per Zeller ristretto in area con una finta spettacolare. Non una super serata, viene anche colpito al volto in una notte di autoscontri…
 
Dwayne Bacon: 7,5
18 pt., 6 rimbalzi, 3 assist. Oltre alla difesa (buona) mette in campo l’attacco. Diviene così l’arma in più di Charlotte con le sue bombe e le sue incursioni a canestro che oltre a esaltarne lo stile in alcune giocate chiuse con bravura, lo porteranno a un 8/13 dal campo in 25 minuti.
 
Frank Kaminsky: 6,5
11 pt., 3 rimbalzi, 2 assist. Frank non gioca malvagiamente anche se poi finisce per sbagliare alcuni tiri. Inizia con una bella tripla, poi nell’ultimo quarto si evidenzia per un turnaround nel pitturato su Sabonis. Quando gli arbitri in difesa gli fischiano fallo contro, anche Borrego e Walker non si capacitano convincendolo a continuare a giocare con quell’intensità in difesa. 4/10 dal campo, un paio di palloni persi per il Tank che a causa dell’infortunio di Willy e anche del precedente di MKG, gioca ben 22 minuti nella notte ritrovando spazio reale nelle rotazioni.
 
Devonte’ Graham: s.v.
0 pt.. In tre minuti commette un fallo e perde un pallone ma è troppo poco per dargli un giudizio.
 
Coach James Borrego: 8
Si rivede una squadra non Kemba dipendente anche se il capitano mette lo zampino in zona assist oltre che sui visibili canestri personali. Un gioco più aderente all’esperienza Spurs a tratti gli serve per trovare velocità e flow in attacco. Questo vince la gara.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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