Game 19; Charlotte Hornets @ Chicago Bulls 102-96

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Sottotitolo; VelocizzaziHornets
 
Gli Charlotte Hornets pungono ancora.
Il veleno inoculato ai vertebrati Bulls si è dimostrato letale alla fine e i Tori hanno stramazzato dopo una lunga battaglia.
Le sostanze chimiche rilasciate dal calabrone Zeller hanno finito per richiamare gli altri vettori, che alla fine hanno dato una mano a vincere insperatamente una difficile partita.
Onore ai Chicago Bulls che hanno combattuto sino alla fine creando una partita spettacolare con diversi saliscendi emozionali.
Alla fine hanno prevalso gli Hornets, che con un gioco più spumeggiante e veloce rispetto a quello (pur valido) offerto quando sul parquet c’è Jefferson, sono andati a battere la capolista sul terreno avverso.
Una vittoria che serviva tantissimo a livello di morale dopo la sconfitta contro i Warriors e a livello di classifica, perché l’Eastern Conference quest’anno (almeno per ora) sembra più difficile di come l’avevano giudicata e valutata gli analisti NBA.
Tutti i Calabroni concentrati prima dell'inizio della gara.

Tutti i Calabroni concentrati prima dell’inizio della gara.

 
Gli Hornets si presentavano allo United Center in tenuta viola con; Walker, Batum, P.J. Hairston, Marvin Williams, Zeller, mentre i Bulls schieravano un quintetto composto da; Rose, Butler, Snell, Mirotic e P. Gasol.
Cody Zeller, dalla panchina a centro titolare, outsider di serata.

Cody Zeller, dalla panchina a centro titolare, outsider di serata.

 
La palla a due era vinta da Gasol su Zeller ma i Bulls non riuscivano a tirare per primi poiché Walker rubava un pallone sotto canestro a Rose e Charlotte a 11:31 passava in vantaggio con due punti frontali dalla lunga distanza di Marvin Williams, l’azione quasi si ripeteva poco dopo; altra palla rubata da Charlotte ma Williams questa volta trovava solo il ferro.
Chicago sbagliava l’appoggio con Mirotic che tagliava bene, ma arrivava forse troppo velocemente sotto il ferro, così dalla baseline sinistra colpiva Zeller per il 4-0.
Chicago segnava i primi punti a 9:57 con una tripla di Rose da 45° a sinistra, imitato da Walker diciotto secondi più tardi, mentre Marvin Williams aumentava il vantaggio viola segnando dall’area pitturata con un tiro che colpiva il ferro ed entrava.
Charlotte riusciva a difendere bene e colpiva in transizione con Batum, il quale forniva un assist schiacciato per Zeller che da solo lanciato a canestro veniva fermato solo con l’intervento falloso da parte di Mirotic a 9:01.
Zeller splittava e faceva entrare i ragazzi di Clifford in doppia cifra, mentre Batum a 8:32 correva sul lato destro, passava un blocco alto e segnava in pull-up il 12-3 che costringeva i Bulls al time-out per risistemarsi sul parquet.
Chicago al rientro segnava con Mirotic bravo a mettere un jumper dalla media baseline sinistra nonostante la difesa di Marvin, Chicago provava ancora ad accorciare le distanze ma sulla transizione e l’appoggio di Butler si abbatteva da dietro Batum a spazzar via il pallone, sull’azione successiva Rose era stoppato da Zeller, il quale spediva la palla sul vetro, ma il rimbalzo “premiava” Gasol che aveva via libera per mettere due facili punti.
A 6:30 Charlotte interrompeva il mini parziale Bulls segnando con Marvin Williams il 7-15, con la nostra ala grande brava a tirare da fuori approfittando del raddoppio dei Tori su Walker.
Una drive di Rose riportava a -6 i biancorossi di casa ma a 6:07 Batum era abile a liberarsi di Mirotic con uno step back e a colpire in fade-away.
Da un fallo in attacco di Gasol su Zeller che gli arbitri invertivano, nasceva sull’azione seguente la tripla di Mirotic, ma la difesa di Charlotte era aggressiva e Batum lanciava in contropiede Walker con un passaggio lungo, la guardia N°15 non sbagliava né a 5:10, tantomeno a 4:49, quando realizzava il lay-up del 21-12 ancora in transizione. Chicago segnava quattro punti di fila, interrotti dall’uomo di Chicago che gioca per Charlotte, Kaminsky, il quale a due mani da sotto depositava a canestro i punti del 23-16 dopo aver eluso un difensore grazie a una finta.
Charlotte riusciva a forzare ancora una volta i Bulls al turnover grazie a un pallone intercettato da Lin e Walker in jumper a 1:48 segnava il 25-16. Chicago però nel finale si riavvicinava con un parziale di 1-6 chiuso sulla sirena da Butler per il 26-22.
Nicolas Batum, 24 punti, completato da un finale travolgente.

Nicolas Batum, 24 punti, completato da un finale travolgente.

 
Charlotte iniziava il secondo quarto con la panchina, dalla quale però non riceveva la stessa qualità. Lin falliva una tripla subito ma un gioco a due dello stesso Lin con Hawes portava al tiro il nostro lungo che realizzava dalla grande distanza il 29-22, tuttavia un open 3 di McDermott riportava al -4 i padroni di casa che con lo stesso giocatore accorciavano al -2 prima di passare in vantaggio con Moore dall’angolo sinistro per la prima volta durante la serata.
La sua tripla dal corner valeva a 9:22 il 29-30 e costringeva questa volta Clifford al time-out.
Gibson con un gancio dal pitturato segnava il 29-32 mentre dall’altra parte Lamb non segnava, ma Hawes prima catturava il rimbalzo e più tardi pareggiava da tre punti.
Un dai e vai veloce portava Moore a segnare da sotto ma dall’altra parte Hawes dalla lunetta ristabiliva la parità.
Lamb riportava sopra gli Hornets con un fade-away dal pitturato e Hawes con un assist schiacciato dava la possibilità al taglio di Lin di essere utile per portare sopra i Calabroni di quattro punti.
I Tori si riportavano sul -1 anche perché Zeller veniva due volte stoppato da Gasol, mentre la squadra di casa si riportava sul +1 con due liberi di Gibson assegnati dagli arbitri per fallo di Lamb che non voleva far segnare il lungo avversario in schiacciata.
Un runner di Butler al vetro consentiva un vantaggio lungo ai padroni di casa, ma a 4:21 Zeller si vendicava con una dunk di Gasol dopo due stoppate subite.
Gasol per Chicago dalla top of the key e Lamb in uno contro uno contro McDermott per Charlotte segnavano alzando il punteggio, Rose da 3 nonostante l’ottima difesa di Walker, realizzava una tripla, tuttavia Batum mi dava la sensazione di salvare la partita con un gioco da quattro punti; terrificante catch n’shoot da fuori l’arco dei 3 punti, fallo di Butler e libero a segno per il pareggio a quota 46.
A 2:28 Butler a una mano correggeva in alley-oop sopra il canestro dei Calabroni ma Lin grazie all’assist di Batum poteva portare nuovamente in equilibrio la gara.
Chicago ripassava avanti nonostante l’air-ball di Mirotic, sull’azione seguente in post basso sinistro Gasol faceva vedere i suoi movimenti con giro e gancio vincente, impossibile difendere per Hansbrough.
Zeller dall’altra parte salvava Charlotte dall’errore in entrata di Walker correggendo in tap-in e gli Hornets a :05.6 passavano anche in vantaggio grazie a una schiacciata di Hansbrough, il quale lavorava bene con Lin in pick and roll, la guardia restituiva un passaggio sotto impossibile da fallire per il lungo di Clifford.
Il primo tempo si concludeva così con Charlotte in vantaggio di due punti.
Spencer Hawes (contro Noah), anche per lui un'ottima partita.

Spencer Hawes (contro Noah), anche per lui un’ottima partita.

 
Nel terzo quarto, pur rimanendo abbastanza equilibrata, la musica pareva cambiare; la sinfonia emessa dallo United Center aiutava i Tori a rimontare, anche se l’inizio era di marca viola, con Batum a colpire in jumper e con Walker che lasciava sul posto Rose arretrando e ripartendo all’improvviso con un cambio velocità incredibile che lo portava a segnare con un appoggio in corsa altissimo al vetro a 10:48. Chicago però rientrava dal -6 al -1 con due liberi di Butler e una tripla di Rose aperta, costringendo Clifford a chiamare la pausa tattica.
Per fortuna in questo periodo Zeller era abile a sorreggere il peso dell’attacco di Charlotte, segnando con la mano sinistra e subendo fallo di Gasol.
Dalla linea Cody non tradiva a 9:26 segnando il 59-55. Cody tentava una schiacciata (assist di Hairston schiacciato) ma gli arbitri vedevano un fallo di Gasol su di lui, il pubblico non ci stava e fischiava gli arbitri, Cody sentiva il peso e splittava dalla lunetta.
Gasol dall’altra parte sotto canestro si liberava con i movimenti del tronco di Batum e si ritagliava lo spazio per guadagnarsi due punti, Zeller però dal lato sinistro segnava il 62-57 ma i Bulls rimontavano fino ad azzerare lo svantaggio sbagliando anche un libero addizionale con Rose e uno splittando con Gasol.
A 5:46 uno scarico di Walker per Zeller mi sorprendeva piacevolmente nel risultato con Cody abile a mettere il tiro seppur da distanza ragguardevole.
I Bulls però prima pareggiavano con Butler, poi assumevano il comando con una tripla della stessa guardia, gli Hornets ne risentivano e sbagliavano prima con Zeller, poi era P.J. Hairston che dalla sinistra sulla partenza pestava con il piede posteriore la linea bianca di bordo campo.
Mirotic ben servito da un passaggio lungo si trovava nelle condizioni ideali per schiacciare tutto solo, ma il suo tentativo di jam si spalmava malamente sul ferro, tuttavia Rose a 3:18 segnava i due punti mancanti a Chicago, mandando Charlotte sul -5.
A 2:57 però Batum in attacco frontale con passo felpato riusciva incredibilmente ad evitare la stoppata e appoggiare dalla destra del canestro due punti preziosissimi.
Il francese però era genio e sregolatezza, perdeva un pallone in attacco e commetteva fallo concedendo due liberi a Butler che non falliva i suoi tiri.
Walker dall’altra parte a 2:12 andava in uno contro uno Vs Noah; il lungo dei Bulls rimaneva lì, ma l’agilità di Walker gli consentiva di trovar lo spazio per colpire con la tripla da sinistra.
Il centro di riserva dei Bulls si rifaceva a 1:53 quando dalla lunetta per un fallo fischiato a Lin riusciva a mettere due liberi, anche senza parabola.
Hawes tra i fischi del pubblico (che non credeva al fallo di Noah in appoggio leggero su di lui) a 1:36 splittava per il -3 (70-73), chiudevano il quarto, un lungo due di Hinrich e due liberi dalla lunetta di Lin, il quale dopo aver rubato palla in transizione tutto solo aver stampato la palla tra ferro e vetro, si faceva abbattere da Butler per segnare due liberi a :12.5. La buona difesa degli Hornets negli ultimi secondi non consentiva ai Bulls d’andare al tiro in tempo utile, così Charlotte si trovava sotto di 3 (72-75) prima degli ultimi e decisivi 12 minuti finali.
Jeremy Lamb, 10 punti per lui in serata.

Jeremy Lamb, 10 punti per lui in serata.

 
Guardando le squadre in campo si aveva l’impressione che Charlotte potesse aver la meglio sulla panchina dei Bulls, la quale tuttavia aveva degli elementi di spicco in campo, Gibson ad esempio segnava con buon movimento il 72-77.
Lamb un po’ in difficoltà al tiro provava in entrata dalla parte sinistra del ferro, il pallone non entrava ma dall’altra parte si materializzava la sua ombra (spesso i due giocano insieme) Hawes che correggeva abilmente mandando dentro la palla a spicchi. McDermott prima segnava da due punti, poi commetteva un fallo su Lamb, il quale sentiva rumoreggiare il pubblico ma non si scomponeva mandando a segno entrambi i liberi per il 76-79. Charlotte avrebbe due volte l’occasione per pareggiare ma Marvin Williams (alle prese con qualche fastidio a un dito falliva sulla stessa azione (tap-out di Hawes) due triple, ma più tardi l’occasione giusta capitava a Hawes, il quale con una tripla a 8:26 riportava la partita nella più totale incertezza. Chicago falliva da sotto ma Moore riusciva a prendere palla e a scaricare per McDermott che da fuori dimenticato segnava da 3 punti. Lin in jumper con un ritmo veloce metteva dentro e Lamb a 7:01 in taglio sotto canestro sulla sinistra riceveva un passaggio magnetico teso in diagonale di Zeller che la guardia ex OKC sfruttava depositando al volo a canestro “disattivando” la marcatura di Butler. Un jumper però dello stesso Jimmy riportava a +1 i Bulls che dovevano incassare però la tripla di Batum; finte di Hawes, abile poi a liberarsi del suo avversario, sulla partenza da lontano apriva a destra per il francese che segnava l’86-84. Chicago pareggiava con Butler, il quale in back door tagliava dietro Batum lasciandolo indietro e andava a ricevere l’assist schiacciato a terra di Noah incontrando la resistenza e il contatto di Hawes sotto il tabellone; canestro più fallo, ma la guardia dei Bulls dalla lunetta falliva l’occasione del sorpasso limitandosi a pareggiare. A 6:06 finalmente Lamb mostrava le sue capacità; entrata e appoggio trovando spazio e balistica di tiro perfetta in appoggio, Gasol rispondeva agganciando in gancio dal pitturato la squadra di Jordan ma a 5:00 esatti dalla fine, un altro catch n’shoot spaziale di Batum (fallo di Gibson) gli fruttava un’occasione da quattro punti.
Il tiro finiva dentro, ma il libero successivo era mancato, così dal possibile più quattro, si tornava in parità a soffrire a 4:43, quando un Marvin Williams in difficoltà commetteva fallo su Butler toccandolo dopo che il pallone era già stato rilasciato e il tiro finito fuori.
A 4:29 un assist indietro sul lato destro di Walker per Batum che sparava subito al volo una tripla fantastica per coordinazione ritmo e armonia, riportava i nostri sul +3 (94-91).
Per un fallo di Marvin a palla lontana Mirotic andava in lunetta ma falliva due liberi, Chicago, però ancor una volta beneficiava di uno specialista come McDermott, il quale a 2:10 con un open frontale non faticava a trovare la via del nuovo pareggio.
La partita s’infiammava ancor di più nel finale e dopo alcune occasioni fallite, l’ultima di McDermott da tre punti, a 1:08 Charlotte chiamava un time-out con la palla a disposizione.
Walker portava palla passando dietro a un blocco alto di Zeller e si allargava a destra, Batum veniva sulla sinistra al suo fianco a ricever palla mentre Zeller si portava a sua volta in entrata a sinistra di Batum che gli cedeva al volo velocemente palla nel pitturato, Cody andava su e Gasol non aveva il tempo di prendersi lo sfondamento dovendo dapprima dovuto fronteggiare il francese, il suo spostamento veniva considerato falloso e sulla caduta di Cody gli arbitri fischiavano fallo.
Dalla lunetta il centro che sostituiva Jefferson a 1:01 non tradiva la fiducia dei compagni segnando il 96-94.
Butler ci provava da tre dall’angolo destro ma il ferro lo beffava dicendogli di no e a :28.9 un gran tiro di Walker che batteva Mirotic con il classico tiro in step back (lungo dalla diagonale sinistra), incanalava la partita a favore degli ospiti.
Chicago andava in entrata sulla destra del canestro ma Zeller faceva buona guardia portandolo sull’esterno, così la guardia rischiava di trascinarsi la palla fuori e scaricava sull’altro latro trovando però Marvin Williams fermo che cedeva a Walker per andare in lunetta, giacché i Bulls commettevano fallo per cercare di stoppare il tempo.
Kemba dalla lunetta splittava ma un tap-out dava la possibilità a Batum d’imitare Kemba con un 2/2 che sostanzialmente chiudeva la gara nonostante la schiacciata finale di Gasol (lasciato andare dalla difesa di Charlotte per evitare falli).
Il punteggio finale era di 102-96 per i Calabroni.
Il gioco che ha mandato in lunetta Zeller per i due liberi del 96-94. Su Zeller alla fine è arrivato il contatto di Gasol.

Il gioco che ha mandato in lunetta Zeller per i due liberi del 96-94. Su Zeller alla fine è arrivato il contatto di Gasol.

 
Le statistiche delle due squadre non si discostano molto ma i liberi guadagnati in più dagli Hornets sono stati fondamentali per aggiungere una W che fa classifica.
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Pagelle:
 
K. Walker: 7,5
17 pt. (7/16), 6 rimbalzi, 5 assist, 3 rubate, 1 stoppata. Kemba migliora sensibilmente rispetto alla scorsa gara e sfoggia una buona difesa su un Rose certamente non all’altezza di quello prima degli infortuni ma sicuramente pericoloso. Quando lo molla per un attimo andando generosamente a raddoppiare infatti il n°1 dei Bulls punisce. In attacco trova alcuni canestri da paura come un’entrata fantastica con appoggio altissimo al vetro e palla a ricadere nella retina e il canestro che decide la gara a 28 secondi dalla fine tutto costruito da solo.
 
N. Batum: 8,5
24 pt. (8/16), 11 rimbalzi, 5 assist, 1 stoppata. Due catch’n shoot con triple più fallo, un gioco da 4 e un gioco da 3 punti (errore al libero), più un’entrata fantastica e una tripla nel finale e se vogliamo aggiungerci anche i liberi della sicurezza. Quando spunta fuori Nicolas nell’ultimo quarto i Bulls si fermano, solo la polizia ammanettandolo potrebbe fermarlo, lui tira e segna in tutti i modi, un Batum d’arresto…
 
P.J. Hairston: 6
0 pt. (0/3), 1 stoppata. La sua difesa mi piace molto di più del solito. Snell non combina nulla ma anche lui finisce per annullarsi. Al rientro nel terzo quarto mette un bell’assist per ma la difesa dei Bulls glielo rovina commettendo fallo.
 
Marvin Williams: 6
7 pt. (3/12), 9 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate. C’è l’attenuante di problemi al dito per Marvin che sbaglia molto sia da dentro che da oltre l’arco dei 3 punti, però cattura ben 9 rimbalzi e ci mette un po’ di difesa finché il dito non gli da fastidio. Il suo fallo su Mirotic paradossalmente è quasi una benedizione, anche se alla fine è visibilmente in difficoltà.
 
C. Zeller: 8
17 pt. (6/10), 8 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Gran prova di Cody che mette energia e movimenti giusti in campo, vince la sfida con Gasol mostrando di poterlo anche tenere. Nel finale costringe Butler all’errore e in attacco mostra un buon tiro, inusuale rispetto al solito.
 
F. Kaminsky: 5
2 pt. (1/6) -8 di plus/minus. Il dubbio che non voglia infierire contro la sua città mi viene. Il ragazzo sta un po’ perdendo la mano rispetto a inizio stagione, cattura 3 rimbalzi in 10:51.
 
J.Lin: 6,5
9 pt. (3/9), 5 rimbalzi, 3 assist, 3 rubate in un 26:40, minutaggio più consistente rispetto alla sfida con i Warriors. Jeremy mi piace perché è un lottatore. Visto dall’esterno sembrava più un fenomeno da baraccone per tutto il can can mediatico che gli hanno sviluppato intorno, lui dimostra di essere un giocatore di basket facendo pick and roll, difendendo e sapendo segnare anche da solo.
 
S. Hawes: 7,5
14 pt. (4/6), 7 rimbalzi, 4 assist. Preziosissimo al tiro. Pareggia la gara in un momento delicato. Sbaglia poco e difende onestamente.
 
J. Lamb: 6,5
10 pt. (4/10), 1 rimbalzo, 1 assist. Jeremy si rivaluta nel finale con un bel canestro che fa capire ai Bulls che gli Hornets non saranno la vittima sacrificale di serata. Poco per il resto, anche uno 0/2 da fuori.
 
T. Hansbrough: 6
2 pt. (1/1), solo 2:40 in campo. Non può molto sul canestro di Gasol ma gioca un bel pick and roll con Lin che porta e lascia in vantaggio i Calabroni prima dell’intervallo.
 
Coach S. Clifford: 7
Vittoria di squadra. Golden State impatta violentemente il nido di casa di Charlotte e gli Hornets volano fuori casa per ricostruire i pezzi asportati. Missione compiuta. Gli operai portano a casa una vittoria giocando bene, anche se si soffre molto ma l’avversaria era di tutto rispetto. Time-out ragionati che portano buoni frutti.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.