Game 2; Charlotte Hornets @ Atlanta Hawks 94-97

Sottotitolo; spostamento verso il rosso e ritorno.
Marvin Williams lotta con Sefolosha a rimbalzo.

Marvin Williams lotta con Sefolosha a rimbalzo.

 
Gli Charlotte Hornets dopo aver assorbito le radiazioni dell’astro caloroso di Miami si spostavano nello spazio tempo ad Atlanta.
Curiosamente nelle prime quattro gare di regular season gli Hornets giocheranno contro squadre che hanno il rosso tra i colori primari dei loro stemmi (3^ ancora contro Atlanta e 4^ contro Chicago).
Dopo il cambio di logo e il ritorno al primo amore la scorsa stagione, i Calabroni quest’anno provano a far affezionare il proprio pubblico tornando a livelli rispettabili nella NBA, ma se gli Hornets metaforicamente dovessero subire l’effetto red shift, potrebbero allontanarsi in maniera veloce dall’obiettivo a medio termine prefissato.
Lo spostamento verso il rosso, per far capire di che cosa stiamo parlando, ad esempio è l’effetto per il quale osservando lo spettro, la luce proveniente da una galassia o da un determinato corpo celeste che sembra allontanarsi rispetto a noi, è percepito con la frequenza più bassa visibile all’occhio umano, cioè il rosso. Anche in partita i Calabroni si sono allontanati parecchio dalla parità, ma sono riusciti a tornare in gara nel finale.
Le api invece possono vedere anche l’ultravioletto che l’uomo non percepisce, mentre io cerco di trarre indicazioni su che campionato sarà dopo sole due partite.
La prossima gara potrebbe essere già chiarificatrice sulle reali potenzialità della squadra, all’Alveare è vietato perdere.
 
Coach Clifford nella Coca-Cola City schierava il seguente starting five; Walker, P.J. Hairston, Batum, M. Williams, Jefferson, mentre gli Hawks, praticamente con un doppio play si affidavano a; Schröder, Teague, Bazemore, Millsap, Horford.
 
Il primo pallone che s’infilava nella retina era di Batum, lesto a inserirsi al volo su un pallone a campanile discendente nella metà campo Hawks dopo la palla a due.
Passavano solo tre secondi dalla palla a due e il francese appoggiava subendo fallo da Bazemore, completando il gioco da 3 punti.
Un tiro scagliato da Teague a 11:42 sbloccava il punteggio anche per la squadra di casa, ma i Calabroni a 11:24 grazie a uno scarico per Marvin Williams andavano sul 6-2.
Successivamente raggiunti, ma non superati, ritrovavano il vantaggio alla terza tripla aperta tentata (errori di Marvin e Kemba) con P.J. Hairston a 9:05.
Millsap con un rimbalzo offensivo riaccorciava, Big Al Jefferson in low post sinistro in uno contro uno dopo un primo quarto difficile realizzava il +3, ma Bazemore dall’angolo destro con una bomba dava il nuovo punteggio di parità (11-11).
Un jumper di Horford portava per la prima volta in vantaggio la squadra della Georgia a 6:58, ma Charlotte ribaltava il vantaggio con una correzione di Marvin Williams dopo un errore di Jefferson e con due punti di Batum che li conquistava con fatica lottando per un rimbalzo offensivo. Le squadre rimanevano a contatto con un canestro realizzato da Millsap che lavorando su P.J. Hairston in post basso conquistava un gioco da 3 punti, poi Batum dall’angolo sinistro colpiva con un jumper lungo da due punti, poi gli Hawks accumulavano un vantaggio di 5 punti che veniva tuttavia riassorbito parzialmente da un floater di Kemba e annullato da una tripla di Batum da destra (22-22).
Falchi che riprovavano a fuggire nel finale, accumulando 7 punti di vantaggio (22-29) grazie a raddoppi difensivi, due liberi falliti da Hawes e i canestri di Splitter e Horford (buzzer di quest’ultimo) che mostravano una certa fragilità nel pitturato.
Nicolas Batum, buon contributo ma troppi palloni persi.

Nicolas Batum, buon contributo ma troppi palloni persi.

 
A inizio secondo quarto la musica non cambiava.
Le onde radio provenienti da Atlanta disturbavano la navicella di Clifford che subiva l’impatto degli asteroidi Teague (2 pt.) e Bazemore (3 pt.), così il comandante era costretto a chiamare time-out a 10:41.
Lo svantaggio a doppia cifra (-12) era parzialmente contrastato da Zeller, il quale dopo una buona ricezione sulla linea di fondo sinistra passava oltre il ferro e segnava in appoggio rovesciato subendo fallo da Scott e mettendo anche il libero addizionale.
Sefolosha tirava sopra Marvin e realizzava due punti ma Lamb dopo una finta di tiro si liberava del suo avversario mettendo la palla dentro la retina con un jumper solitario a 8:58, accendendosi.
A 8:20 sotto canestro Hawes realizzava due punti ma per ricucire seriamente lo strappo ci volevano due triple in serie di Lamb che a 7:33 metteva la sua seconda bomba con velocità d’esecuzione e confidenza, consentendo agli Hornets di tornare a un possesso di distanza (35-37).
Bazemore replicava da tre dopo il time-out chiamato da Budenholzer, i Calabroni rimanevano agganciati con Kemba in appoggio.
Il play degli Hornets però perdeva susseguentemente un pallone che consentiva a Schröder una transizione solitaria conclusa in appoggio, ma Lin toccato leggermente da Splitter nel cuore del pitturato era premiato con due liberi che realizzava.
Charlotte si riavvicinava con un elegante jumper di Batum a 5:01 e sorpassava a 4:33 con un open 3 di Kaminsky dalla diagonale destra per il 44-42.
La reazione dei padroni di casa si concretizzava in 6 punti consecutivi e Charlotte provava ad affidarsi a Lin, il quale portava nel paniere due punti dalla lunetta ma sull’azione successiva si faceva bloccare da Horford che una volta stoppato il pallone consentiva ai suoi di guadagnare il lato del campo offensivo, dove Millsap colpiva da tre punti.
Charlotte sul -5 finalmente faceva girare palla con la giusta sicurezza; difesa di Atlanta in ritardo sulla finta di tiro di Kaminsky che si liberava del difensore e penetrando con un delicato floater centrale riaccorciava sul -3 (48-51).
A 1:07 dall’intervallo Jefferson trovava il suo secondo canestro di serata con un jumper dalla media destra e raccogliendo su un tiraccio esterno di Kaminsky da sotto realizzava anche il terzo cesto per il momentaneo vantaggio.
Il provvisorio vantaggio era però a panaggio dei Falchi che con Schröder rubavano un pallone e segnavano con lo stesso giocatore.
 
Dopo il riposo le squadre entravano sul parquet a darsi nuovamente battaglia; a 11:32 Charlotte avanti di uno con due FT di Kemba, poi si entrava in una fase confusa nella quale i Falchi commettevano due sfondamenti offensivi, ma dall’altra parte Hairston si faceva stoppare e Batum buttava via il pallone, così Atlanta si portava in vantaggio di 3 punti.
A 8:52 Batum con un lungo tiro da due punti segnava il 56-57 poi giocava a due con Jefferson fornendo l’assist per il tiro vincente dalla medio-lunga distanza del nostro centro. Schröder si dimostrava un problema difficile da risolvere andando a segnare grazie a un primo passo bruciante, così Charlotte si affidava a Walker, il quale mandava ai pazzi Millsap con un palleggio elastico e tiro a segno dalla baseline destra in ritmo a 6:55. Marvin a 5:56 si “vendicava” di Teague catturando un rimbalzo offensivo e segnando due punti e a 3:55 Walker continuava a tenere agganciati i viola alla partita con il canestro del 64-65.
Nel finale di quarto però, il valore aggiunto della preseason si dimostrava inadeguato nell’occasione, Charlotte beneficiava solo di due canestri (ennesima tripla di Lamb e Hawes dalla destra) a fronte di una difesa che concedeva 11 punti, di fatto concedendo agli Hawks un margine importante di punti per affrontare l’ultimo quarto che iniziava sul 69-76 a favore di Teague e compagni.
 
La partenza del quarto decisivo iniziava malissimo per gli Hornets che finivano per toccare il -12 a causa della tripla di Horford dall’angolo sinistro e la buona partenza di Scott che seminava Zeller fornendo l’assist per il canestro dello stesso Al.
Time-out Charlotte, che al rientro ci provava con Lamb, niente da fare, ma un colpo d’ala di Hawes riusciva a mandar dentro la palla al volo sul rimbalzo.
Atlanta toccava nuove vette; +14 con l’appoggio frontale di Bazemore che tagliava tutta la difesa di Charlotte come burro con partenza frontale e Batum, Kaminsky e Jefferson quasi spettatori non paganti. La partita sembrava ormai chiusa ma Charlotte aveva una discreta reazione che si concretizzava specialmente a suon di triple; a 5:16 su assist di Lin, M. Williams segnava l’81-90, a 4:43 arrivava la tripla frontale di Lin over Patterson e a 2:43 Charlotte portava il parziale a 11-0 con una bombarda dal lato sinistro di Marvin Williams per l’87-90.
Se si vogliono vincere queste partite però bisogna migliorare la difesa; Teague aveva facilmente la meglio su Kemba e l’aiuto era inesistente.
A 1:22 Charlotte recuperava un pallone grazie alla pressione di Batum che innervosiva Bazemore, il quale lo allontanava spingendolo con spalla e braccio vistosamente, Lin ringraziava e con una tripla centrale segnava il -2 (90-92).
A :36.3 purtroppo però Charlotte si dimostrava ancora acerba in difesa; entrata di Bazemore che affrontato da Jefferson falliva il tiro, nessun aiuto né tagliafuori (con Marvin dietro a due giocatori), così tre giocatori in maglia bianca finivano per avere la possibilità di correggere, anche se il più veloce di tutti era sempre lo stesso Bazemore che dava 4 preziosi punti di vantaggio ai suoi.
Charlotte ci provava comunque, dopo un primo errore al tiro, era Jefferson a riportare sul -2 la squadra gestita da Jordan.
Lin tentava di recuperare un pallone in difesa ma per gli arbitri era fallo, anche se al limite…
A Charlotte dopo i due liberi subiti non restava che inseguire ma sul passaggio di Lin dal lato sinistro del campo era costretto ad allargarsi e a toccare con un piede la linea laterale destra.
Fallo di Walker immediato e Hawks che splittando dalla lunetta tenevano in vita i Calabroni, i quali andavano a bersaglio con Zeller.
Sulla rimessa laterale gli Hawks non riuscivano a prender possesso del pallone a spicchi; Horford e Batum si accoppiavano in marcatura in mezzo al parquet, entrambi cercavano in maniera poco pulita di prender posizione, gli arbitri non chiamavano nessun fallo anche dopo il replay (seppur la maglietta del giocatore di Atlanta fosse stata effettivamente tirata dal francese), così a :02.8 sul cronometro Marvin Williams si trovava a battere una rimessa per cercare di portare la gara al supplementare ma Walker stampava sul ferro lungo le ultime speranze di trascinare la gara, così Charlotte usciva sconfitta anche dalla Philips Arena in un avvio di stagione che ora va sullo 0-2.
 
Charlotte ha perso la gara sui troppi turnover.
I raddoppi e le trappole degli Hawks per non far ragionare i Calabroni hanno consentito un parziale di 26-12 in questa particolare statistica.
A nulla sono valse le migliori medie di tiro e i rimbalzi in più catturati, frutto anche della scelta del coach dei Falchi di schierare due playmaker che hanno dato il loro contributo.
Ora si torna a casa per la rivincita con gli Hawks, qui in Italia alle ore 20:00 di domenica.
Urge invertire la rotta in fretta se non si vuole ripetere una stagione regolare piuttosto mediocre come la scorsa.
Le statistiche di squadra.

Le statistiche di squadra.

Il tabellino di Charlotte.

Il tabellino di Charlotte.

 
Pagelle:
 
Walker: 6
Giocatore sopraffino quando dal palleggio riesce a danzare con la palla in ritmo rendendo impossibile ai suoi avversari fermarlo. Sfortunatamente di momenti così ne ha pochi in serata. Kemba finisce con 13 punti (5/15) e 6 assist. Tre i palloni persi, sufficienza guadagnata ma da un giocatore chiave con quel contratto ci si aspetta di più, non può fare molto con pochi secondi a disposizione sull’ultimo tiro; finisce per dribblare e tirare in equilibrio non perfetto.
 
Batum: 6
Buone news dal francese per quello che riguarda la personalità, i punti (14), i rimbalzi (11), la difesa è stata a tratti buonissima, ma i suoi lob un po’ mosci e le sue 7 palle perse gli costano un voto in pagella… Charlotte deve eliminare i troppi turnover per vincere e lui è parte del problema. Sperando sia questione di amalgama ancora da trovare (in fretta possibilmente), per il resto fa ben sperare.
 
P.J. Hairston: 5
Mismatch clamoroso a favore degli Hawks quello con Teague. A inizio terzo quarto riesce a far commettere sfondamento alla guardia avversaria ma lui chiude con 3 punti e il suo avversario con 14, anche se P.J: finisce per giocare la metà del tempo rispetto a Jeff, cliente non facile ma difesa da rivedere. A questi livelli potrebbe giocare benissimo anche Daniels da titolare, il quale probabilmente peggio di un 1/5 dal campo (ottenuto da P.J. nella serata) non farebbe.
 
Marv. Williams: 6,5
Buona gara di Marvin che patisce il suo avversario si, ma non sfigura, avendo statistiche simili o superiori in qualche caso. Con 13 punti e 12 rimbalzi anche lui entra nel club della doppia doppia.
 
Jefferson: 6
Big Al chiude con 10 punti (5/15) e 11 rimbalzi in doppia doppia ma al tiro ha finito per litigare con avversari ferro e un paio di volte anche con l’aria. Si aggiungono due stoppate e una rubata, ma sarebbero bastati un paio di suoi canestri in più probabilmente per vincere. Deve fare la differenza…
 
Zeller: 5
Il -27 di +/- la dice lunga sulla partita di un Cody che ha sfiorato i 17 minuti sul parquet. Era favorito per occupare la posizione di centro titolare ma Marvin Williams ha lavorato bene in estate e ha ritrovato atletismo. Lui non ne azzecca molte in serata salvo un bel canestro in reverse layup e due punti disperati ma facili nel finale. Troppo spesso in ritardo sulle chiusure che avrebbe dovuto fare sui lunghi degli Hawks pericolosi anche da fuori, che hanno finito per contribuire alla sconfitta.
 
Hawes: 6
8 punti con 4/6 al tiro. Finisce con 5 falli ma paradossalmente fa una difesa pulita quando servirebbe il fallo e fa fallo quando magari si potrebbe evitare. Deve riguardare un po’ la sua difesa. In attacco a volte è sin troppo geniale con dei passaggi veramente buoni, non sempre capiti dai compagni.
 
Lin: 6
4 assist e 3 palle perse, 2/8 dal campo ma con 2/4 d tre e 6/6 dalla lunetta… Numeri contrastanti per un Jeremy Lin che è questo nel bene e nel male. Gioca… segna, fornisce degli assist pregevoli ma poi finisce con il perder palla in alcuni momenti importanti.
 
Lamb: 6,5
11 punti e due stoppate in meno di 15 minuti. Buone medie al tiro. Il migliore della panchina che riporta Charlotte a galla dopo il primo momento di difficoltà.
 
Kaminsky: 6
Frank The Tank gioca pochino. Finisce con 5 punti in 13:31 collezionando anche 3 rimbalzi. Discorso generico sulla difesa che vale anche per lui. In attacco ha strumenti per giocare un basket piacevole ed efficace.
 
Coach Clifford: 6
D’ufficio. Si trova sullo 0-2 in classifica. Ora bisogna tornare a casa e proteggere l’Alveare. In serata si è visto qualche progresso rispetto a Miami, speriamo sia confermato ulteriormente nelle prossime gare. Contromosse interessanti quelle di adattamento al quintetto degli Hawks ma Hairston difensivamente parlando è un mismatch contro chiunque al momento, errore da non ripetere.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.