Game 20: Charlotte Hornets Vs Minnesota Timberwolves 120-125 (OT)

 
minnatcha1
EstensiHornets
 
E’ solo la ventesima partita stagionale ma Hornets e Timberwolves chiudevano in serata la loro serie stagionale composta dalle classiche due partite tra squadre Est/Ovest.
Talvolta si affrontano team in momenti particolari, noi siamo stati sfortunati ad affrontare Grizzlies, Spurs e Pistons nei loro high moment, tuttavia i Lupi della Foresta, partiti come possibile rivelazione/outsider non stavano attraversando momenti di forma particolari, anzi… si trovano quasi sul fondale della Western Conference.
D’obbligo quindi per gli Hornets, padroni di casa, chiudere la serie con uno swept che portasse a dodici le vittorie in classifica per riprendere quota e approfittare ulteriormente del momento negativo degli Atlanta Hawks, principali rivali nella Southeast Division.
Invece… dopo aver condotto quasi integralmente per 48 minuti (i Timberwolves sono passati avanti solo una volta di un punto), nel finale di quarto periodo si sono fatti agganciare sul 106 pari.
Nel supplementare, nonostante i tardivi tentativi di resistenza, gli Hornets sono parsi più stanchi e mentalmente fiaccati dalla beffa nei regolamentari, che sarebbe potuta essere evitata se sull’ultimo attacco Kemba non avesse forzato come il solito, divenendo così troppo prevedibile.
Così, nell’estensione, è arrivata la terza deludente sconfitta su tre gare disputate nelle partite composte da questo quarto supplementare.
Wiggins ha segnato 29 punti, Towns 27 e Lavine 17.
Per Charlotte Walker ha finito con 22, seguito da Kaminsky con 21.
I Timberwolves schieravano; Rubio, LaVine, Wiggins, Anthony-Towns e Dieng.
I Calabroni del North Carolina invece partivano con; Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, Kaminsky e C. Zeller.
Frank Kaminsky non è bastato agli Hornets nella notte. NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

Frank Kaminsky non è bastato agli Hornets nella notte.
NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

 
Il Tip-off era vinto da Zeller e sul primo attacco Kaminsky affrontava Towns penetrando in verticale leggermente a destra rispetto al ferro, l’ala dei Lupi lo spingeva leggermente con il corpo (anche se a braccia alzate), Frank si sbilanciava sull’esterno ma tirava fuori ugualmente un circus shoot che portava in vantaggio Charlotte guadagnando un libero.
Niente da fare sul tiro dalla linea, tuttavia era ancora la nostra ala grande che sfruttava un lavoro di Batum in uscita dai blocchi con finta di entrata per farsi trovare smarcato da oltre l’arco e concludere con una precisa tripla per il 5-0.
A 10:26 gli Hornets andavano sul 7-0 con un blocco alto di Zeller; Walker passava dietro, Cody correva di fianco al nostro play, riceveva corto agganciando in corsa e schiacciava resistendo all’ultimo tentativo di stoppata di Dieng che ne esaltava la plasticità del gesto atletico.
Minnesota segnava il primo canestro grazie a una penetrazione sul fondo di Rubio, il quale scaricava per Wiggins che dimenticato dalla difesa, tagliava verso il centro e schiacciava per il 7-2.
Kaminsky a 9:06 continuava la sua produzione; partenza con finta dalla diagonale destra, il difensore non teneva, Rubio a metà strada commetteva un inutile fallo, Frank in terzo tempo appoggiava e questa volta portava a casa il gioco da tre punti facendo raggiungere a Charlotte quota 10.
Dieng trovato sul lato sinistro rispondeva con una jam a una mano ma sull’attacco successivo MKG conteneva bene Wiggins, sul giro dell’ala arrivava l’aiuto di Zeller che costringeva l’avversario a scaricar male il pallone, Charlotte intercettava e ripartiva segnando dall’altra parte con lo stesso Zeller in transizione.
A 7:39 un duello tra Wiggins e MKG veniva vinto dal primo con un tiro che il ferro accettava. Towns in entrata poi realizzava contro Kaminsky (secondo fallo) a 7:12.
I Lupi dalla lunetta accorciavano sino al -3 (12-9) e mentre gli Hornets tornavano in attacco, Clifford prendeva un tecnico per proteste che dava il -2 agli ospiti.
A 6:25 gli Hornets ripartivano; nonostante l’errore al tiro, Cody strappava un pallone dalle mani degli avversari su un rimbalzo difensivo appena conquistato dalle maglie nere, sul proseguimento era MKG a sfruttare la tenacia del nostro centro appoggiando per il 14-10.
A 5:53 Batum segnava una tripla, Zeller dall’altra parte stoppava Towns, il francese ci riprovava da oltre l’arco ma questa volta falliva il tentativo, tuttavia a centrocampo intercettava il passaggio verticale dei T. Wolves, recuperando palla e dando la possibilità a Belinelli di colpire in corsa da tre sulla diagonale destra per il 20-12.
Zeller pattugliava la no fly zone arrivando da dietro sulla scia di Rubio, sul layup corto Cody cancellava il tentativo dello spagnolo senza commettere goaltending con tempismo perfetto, sul proseguimento Hawes andava in appoggio e gli Hornets si portavano sul +10.
Hibbert con un piazzato immediato dal mid-range destro andava oltre il marcatore ed estendeva la leadership a 11 punti, che diventavano 13 sulla dunk in solitaria di Batum a 1:45 (26-13).
Un parziale di 3-6 chiudeva il quarto e a trentasei minuti dalla fine gli Hornets rimanevano in vantaggio di 10 punti (29-19) sfruttando un gran primo quarto.
 
Il secondo quarto iniziava bene per i Lupi che segnavano un jump shoot con Dunn. Hibbert in attacco perdeva la maniglia nel pitturato e la palla scivolava oltre il fondo.
Lo stesso Hibbert andava con precisione sul pallone sul tentativo di Dunn in entrata ma sulla spinta dell’attaccante finiva oltre la linea di fondo trattenendo la sfera.
Gli arbitri chiamavano una palla a due che Roy, al secondo tentativo, vinceva. Sull’attacco di Lamb in penetrazione che non finiva dentro, spuntava ancora Hibbert che metteva dentro il 31-21.
Belinelli con un up & in, dalla destra metteva dentro con bravura senza preoccuparsi dei difensori, meritando l’appellativo di “fantastico” dal telecronista (Collins).
Il canestro valeva il 35-23. Minnesota rientrava un po’ in gara quando Bjelica segnava 5 punti consecutivi (tripla ed entrata sfruttando il giro palla dei compagni) ma Lamb con una tripla riaccendeva il fuoco e riallontanava i Lupi sul -10 (38-28).
Hibbert in attacco dimostrava una certa lentezza facendosi toccar la palla da Aldrich… dopo la prima persa Roy ci ricascava incartandosi, non riuscendo a finalizzare un funambolico passaggio dietro la schiena di Lamb.
Hibbert si rifaceva grazie a Kemba; entrata perfetta scarico dalla linea di fondo, quasi un hand-off per Roy che questa volta era fatto al cartoccio da Aldrich, il quale non poteva esimersi da concedere due FT che Roy realizzava a 6:16 per il 42-31.
La partita iniziava a perdere un po’ di brillantezza, anche le panchine commettevano qualche fallo che spezzettava il gioco e sebbene a 3:12 MKG appoggiasse comodamente per riportare Charlotte sul largo vantaggio di +10 (48-38), Minnesota approfittava della confusione per riportarsi in gara, perché Batum falliva un tecnico e si faceva stoppare da Dieng.
A 2:17 Towns si fermava nel pitturato e saliva dopo la finta per appoggiare il 48-42.
Batum invece che tirare per un open 3 decideva per un extra pass verso Hawes che si rivelava troppo azzardato vista la posizione del nostro centro, sulla transizione a 1:06 Lavine colpiva da tre per il 50-45.
Un assist di Rubio per Dieng dava il -3 alla squadra del Minnesota che sfruttava un turnover di Sessions (apertura imprecisa) per potarsi a -1 a :15.2 (elbow jumper di Rubio). Batum a sette decimi dalla sirena trovava cadendo all’indietro uno splash jumper da posizione frontale che chiudeva i conti nel primo tempo.
Mentre le squadre rientravano negli spogliatoi, lo scoreboard ricordava il punteggio, fisso sul 52-49…
 
Batum, tra Towns, LaVine e Wiggins prova a passar palla. NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

Batum, tra Towns, LaVine e Wiggins prova a passar palla.
NBAE (Photo by Kent Smith/NBAE via Getty Images)

Dopo essersi ricaricate nell’intervallo, le squadre rientravano sul parquet, LaVine sbagliava tuttavia il primo tentativo mentre dall’altra parte il perfetto tiro di Kemba valeva il tris di punti a 11:23.
Towns sotto il canestro a sinistra in entrata forzava la conclusione sbattendo sul corpo del difensore, ne usciva mezzo circus shoot girandosi, il pallone finiva dentro…
Seguivano due errori di Batum che sprecava due triple aperte, tuttavia intervallati da un erroraccio di Dieng che da sotto mancava incredibilmente l’appoggio.
Wiggins riportava a -2 i Lupi (55-53) che rischiavano anche di passare avanti, ma Charlotte, che in attacco non si scuoteva dal torpore, in difesa teneva…
Towns si passava la palla dietro la schiena ma commetteva sfondamento su Walker, Batum compiva una bella difesa da sotto contro Towns e si ripeteva contrastando un tiro di Wiggins dalla media distanza, Kemba a 8:27 si accendeva trovando con fulmineo passaggio MKG sotto il canestro a sinistra, la nostra ala saliva e schiacciava sul ferro avendo subito fallo da Dieng, la palla bizzarramente però decideva di finire dentro la retina.
Il nostro numero quattordici completava a gioco fermo aggiungendo un punticino prezioso (59-53).
Da un’apertura di Batum deviata nasceva il contropiede dei Lupi che affamati se lo mangiavano, Nicolas rimediava tornando su Towns e abbattendolo in stoppata, sul ribaltamento era proprio Batum a realizzare con una bomba il 62-53 a 7:37 dalla penultima sirena.
L’ennesimo appoggio di MKG in fast break e un appoggio di Kemba a sinistra del ferro lanciavano gli Hornets sul +13 (66-53). Aldrich fermava il parziale ricevendo un passaggio breve e mettendo dentro una flash dunk a 6:25 cercava di far reagire i suoi compagni che tuttavia subivano il momento positivo di Zeller, il quale in attacco conquistava due rimbalzi, sul secondo la palla sfuggiva dalle mani di tutti i pretendenti ma Cody con caparbietà strappava in tuffo palla (e applausi) a Rubio e Towns, Walker ringraziava infilandosi nella nera difesa e appoggiando mandava in visibilio il pubblico.
Dopo due punti di Wiggins a 4:20 Kaminsky si arrestava nei pressi dell’area, giro sul piede perno e tiro preciso per il 74-59.
A 3:11 si rivedeva Belinelli che incrociava dietro lo schermo e andava a metter due punti con un tiro frontale, Hawes da tre portava a +15 Charlotte (79-64) ma i Lupi iniziavano a rientrare con Bjelica che rispondeva immediatamente da oltre l’arco. Batum perdeva un pallone e Mohammed metteva dentro al vetro, a :37.6 arrivava ancora un aiuto da Belinelli; con Batum intrappolato nell’angolo destro da due difensori era l’italiano ad arrivare dietro di lui sul bordo sinistro, passaggio del francese per Marco che in corsa andando verso il fondo centrava una tripla non facile.
Charlotte riusciva comunque a mantenere 10 punti di vantaggio, compreso il canestro finale di Wiggins che sfruttava un blocco per passare avanti e realizzare da media distanza.
A soli 12 minuti dalla fine del match il punteggio si fermava sull’84-74 per un paio di minuti.
 
A inizio dell’ultimo quarto dei regolamentari Belinelli si stampava su un blocco di Aldrich, nessuno ruotava su LaVine in possesso palla che segnava da tre.
Dunn e LaVine ne aggiungevano due a testa e gli Hornets si trovavano risucchiati in partita (84-81).
Un air-ball di Marco non aiutava e a 8:18 i Lupi pareggiavano con una tripla frontale di Dunn.
A 7:47, dopo un errore di Belinelli da tre, segnava Lamb, anche lui con un tentativo da oltre l’arco.
Bjelica accorciava al -1 e su una persa di Lamb a 7:22 la squadra di Thibodeau passava per la prima volta in vantaggio in serata (87-88).
Kemba faceva ripassare avanti i teal & purple con la solita ottima entrata in completo controllo del corpo.
A 6:36 Kaminsky si portava a destra e appoggiava un layup incrementando il punteggio sul 91-88.
Gli Hornets parevano poter arrivare a un finale tranquillo quando un blocco stagger (uno sfasato alto di Kaminsky e Zeller) consentivano a Kemba di realizzare una tripla a 5:54.
Quaranta secondi più tardi Kaminsky bombardava da te mandando sul 97-88 la gara.
Wiggins e Towns portavano a -4 la squadra del Minnesota ma MKG interrompeva il parzialino con due liberi a 3:24 per il 99-93. Lavine metteva dentro in entrata con mano destra su lato sinistro; Town si arrangiava spingendo Batum alle spalle, prendeva il rimbalzo e guadagnava anche due FT che realizzava per il 99-97.
Kemba a 1:54 s’infiltrava tra le maglie nemiche e metteva dentro il 101-97 e a 1:26 Kaminsky sfruttava il double team su Kemba; passaggio via Zeller e tripla per il 104-97.
Gli Hornets però nel finale concedevano troppo e i Timberwolves non sbagliavano le azioni decisive.
A :38.3 dalla fine LaVine da tre accorciava a 4, Kemba sbatteva sulla propria linea di fondo su Rubio.
Per gli arbitri il contatto non era falloso e gli Hornets perdevano palla andando con Walker fuori dal campo.
A :31.9 Rubio portava i suoi a -1 con un’altra bomba (104-103). Kemba prendeva possesso del pallone, usava un blocco di Zeller per penetrare velocemente dentro l’area dove i lunghi l’aspettavano sotto canestro, così si arrestava ed eseguiva un piccolo arcobaleno dal centro del pitturato che scavalcava i difensori per il 106-103.
A :08.9 purtroppo però Wiggins era bravo a colpire ancora da tre punti andando oltre una più che discreta difesa di Batum, agganciando così all’ultimo respiro Charlotte, la quale avrebbe anche la palla per vincer la gara ma Kemba faceva tutto da solo, continuando ad alimentare le mie critiche per la mono-soluzione finale…
Il pullup non colpiva nemmeno il ferro con Marco libero sulla top of the key da tre…
La partita così si trascinava al supplementare sul 106-106.
 
Nell’OT Wiggins portava in vantaggio i suoi.
Kemba a 4:27 potrebbe pareggiare dalla lunetta ma falliva ambo le conclusioni, così, gli Hornets, un po’ stanchi e psicologicamente abbattuti dal rientro dei Lupi, si vedevano colpiti da una tripla di Dieng dall’angolo sinistro con un Cody che usciva molle, trafelato e in ritardo per la chiusura.
Una rubata di Rubio lanciava Towns in contropiede, dunk e 108-113 a 3:58 dalla fine, a confermare le difficoltà del caso.
A 3:40 Batum realizzava una tripla flash dalla sinistra nonostante i difensori vicini.
Cody bloccava Towns ma Kaminsky si faceva levar palla da dietro a metà campo, allora a 3:02 provvedeva Wiggins a rialzare il gap alla mezza dozzina di punti (109-115).
A 2:48 Big Frank andava dentro con l’entrata a ricciolo ma in difesa gli Hornets non riuscivano più a tenere, Towns portava sul 113-119 il punteggio prima che Belinelli riaccorciasse sfruttando un suo taglio in back-door.
Un rimbalzo offensivo di Towns convertito in due punti tagliava le gambe a Charlotte che ricadeva sul -6 (115-121).
Belinelli tuttavia non perdeva tempo ricevendo in punta una rimessa di Kaminsky.
Tripla oltre LaVine e 118-121 a :20.1 dalla quinta sirena.
Gli Hornets tuttavia erano costretti a un paio di falli per bloccare il cronometro non riuscendo a recuperar palla.
Wiggins a :11.7 metteva i due liberi, Batum metteva il terzo tiro difficile degli Hornets nel supplementare con un lungo due punti contro il difensore a lui appiccicato.
A sette secondi dalla fine gli Hornets tornati sul -3 cercavano di recuperar palla ma non riuscendoci mandavano in lunetta Towns che non falliva e portava il punteggio finale sul 120-125 regalando a Thibodeau e ai Lupi la prima vittoria contro Charlotte dalla rinascita come Calabroni.
mincha21
Pagelle
 
Walker: 6,5
22 pt. (9/22), 4 rimbalzi, 8 assist. Vento. Puoi attenuarlo ma non puoi fermarlo. Rapide iniziative, crossover e persino “mulinelli” che ne arretrano il passo in step back ma che erodono ugualmente le pareti della difesa avversaria e buttano giù i fusti. Purtroppo nell’OT il vento non spinge e non soffia più. Due FT mancati e un appoggio fondamentale non riuscito. Prima non aveva fatto di certo male.
 
Batum: 6,5
15 pt. (6/15), 8 rimbalzi, 12 assist, 3 rubate, 1 stoppata. Stagno. Stagna nello starting five ma non sempre offre prestazioni a livello dello scorso anno. Poca stabilità (come uno stagno che può scomparire) nell’essere importante per la squadra, soprattutto al tiro dove le scelte da tre punti a volte sono forzate. Tuttavia questo specchio d’acqua non permanente può essere prezioso per chi gravita intorno. Fa grandi cose a livello di passaggio ma sono sanguinosi due suoi palloni persi e sbaglia tre liberi consecutivi, che a conti fatti son risultati decisivi. Prende diversi rimbalzi ma nel finale si fa spostare un paio di volte e lui insieme a Kaminsky e Belinelli concedono un rimbalzo offensivo a Towns mortale.
 
Kidd-Gilchrist: 6
15 pt. (4/7), 6 rimbalzi, 1 assist. Radici. Ben affondate nel parquet ma mobili e magicamente allungabili. E’ lui che deve trattenere le possibili e travolgenti frane che ricadrebbero sul punteggio. Sembra, però una nuova versione di MKG, un po’ meno difesa e più attacco, il problema è che se spende troppa energia per l’attacco pare risentirne un po’ la difesa, dove sui top scorer avversari quest’anno ha qualche problema in più. Un paio di dimenticanze su Wiggins sui proseguimenti dell’azione ci costano 6 punti.
 
Kaminsky: 7
21 pt. (8/16), 9 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Rampicante. Per ora si avvinghia al tronco di Charlotte e sale in quintetto, complice l’infortunio a Williams, ma sembrava possedere poca capacità di salire da solo in verticale. Questa sera nulla da eccepire, gran partita, due triple nei minuti finali che avrebbero potuto risolvere la gara.
 
C. Zeller: 6,5
6 pt. (3/7), 9 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 4 stoppate. Fronde. Come rami di pini si estendono armoniosamente e s’innalzano togliendo luce agli attaccanti avversari. Sarebbe stato un 7 se non fosse arrivato il supplementare dove Cody, sudato, ha pagato la sua generosità. Stoppate, rimbalzi e sotto canestro ha dato molto fastidio nei regolamentari. Inizia un po’ a scendere nel finale con un wild shoot in entrata che sta tra l’orrendo e l’inguardabile, per il resto ha messo cuore e il +10 di +/- lo conferma.
 
Belinelli: 6,5
15 pt. (6/10) Masso. Se non trova la serata al tiro può essere un peso, anche se sopperisce con altre statistiche. Gli manca la ciliegina sulla torta di essere decisivo in un finale di gara. Contro New Orleans e New York c’era quasi riuscito, ma la difesa non ha retto. I suoi tre punti (3/7 nella notte) pesanti come macigni questa sera non bastano. Sembra una maledizione Quando gioca bene e segna 15° più punti gli Hornets vanno k.o. Il resto del tabellino è sgombro da numeri differenti dallo 0 però.
 
Hibbert: 5,5
6 pt. (2/8), 3 rimbalzi, 2 stoppate. Tronco. Verticalità, fisicità e braccia alzate. Chissà quanti cerchi ha all’interno, a noi basta sapere che in difesa ci sia. Il disastro arriva in attacco con scelte improponibili di gancio o quando cerca di controllar palla, infatti, arrivano due perse e un -15 di parziale con lui in campo, anche se mette a referto un paio di belle stoppate. Il ball-handlig è esattamente opposto a quello di Walker.
 
Sessions: 5,5
9 pt. (2/5), 2 assist, 1 rubata. Ruscello. Le sue giocate dovrebbero portare fluidità e dissetare le bocche da fuoco di Charlotte, ma talvolta può terminare il suo corso sino a canestro. La portata dell’acqua però è modesta e con lui in campo la temperatura di plus/minus è -10. Perde due palloni e manca altrettante triple. Segna più punti ai liberi (5/6).
 
Lamb: 5,5
6 pt. (2/5), 5 rimbalzi. Muschio. Ricopre il parquet tappezzandolo con giocate offensive che rivestono particolare importanza per l’attacco di Charlotte. Protegge bene il canestro in difesa a rimbalzo. Serata normale al tiro ma due palloni persi in una fase delicata del match.
 
Hawes: 5,5
5 pt. (2/6), 6 rimbalzi. Fungo. Ogni tanto spunta fuori e fa una discreta prestazione. Incredibilmente anche in proprio, non ha bisogno di molta umidità per crescere. Le piogge però non si vedono da una settimana e lui latita un po’. In difesa quando cerca di coprire con l’alettone è spesso scavalcato facilmente con l’appoggio a tabella. Un appoggio e una tripla i suoi canestri, tutti dal campo.
 
Coach Clifford: 6
La fotosintesi clorofilliana degli Hornets non è ancora completa. Rotazioni, concentrazione o che altro? Abbiamo giocato più gare casalinghe rispetto a molte altre squadre, questi sprechi alla fine potrebbero costar caro. Brutta caduta casalinga. Altra occasione sprecata in una partita condotta per quasi 48 minuti…
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.