Game 21: Charlotte Hornets Vs Atlanta Hawks 108-94

 
Intro
 
 
Nel mondo le aspirazioni spirituali e le visioni artistiche dell’uomo si sono spesso materializzate in splendidi edifici, celebrativi e non.
L’immaginazione degli uomini per celebrare Dei, imperatori, mogli (Taj Mahal), ecc., hanno creato opere dalla bellezza e dalla spiritualità accentuata per l’osservatore che voglia entrare in simbiosi con il luogo.
Certamente nel basket le arene sono solo il frutto dei mercanti non solo entrati nel tempio, ma che usciti da quel tempio lo hanno ricostruito, specialmente in America dove ci sono tutta una serie di box lussuosi e servizi per chi voglia cullarsi nell’esperienza di una partita NBA ed esser coccolatissimo.
Tuttavia a Charlotte lo spirito di quel luogo che fu il vecchio Charlotte Coliseum sembra essersi trasferito quest’anno allo Spectrum Center (mai nome fu più adatto per una squadra che in origine avrebbe dovuto chiamarsi Spirit) perché e gli Hornets hanno perso contro Chicago, Cleveland e Atlanta fuori dalle mura amiche, in casa sono riusciti già a batter Bucks, Celtics e Pacers.
Una differenza così abissale può esser spiegata con una certa sacralità, quasi shintoista del luogo (lo shinto attribuisce uno spirito al luogo), anche se poi naturalmente la NBA nei personaggi e nelle situazioni quel luogo di chierichetti che Stern e Silver negli anni hanno tentato di dipingere tramite iniziative e proposizione di personaggi simbolo a loro graditi.
Tutti i fan di Charlotte però spingono evidentemente la squadra a dare quel qualcosa in più che in trasferta Walker e compagni non hanno.
In quest’ottica arrivava la terza sfida dell’anno tra Hornets e Hawks.
La prima fu vinta da Charlotte in casa dopo un paio di quarti passati a giocare sullo stesso piano degli Hawks , rimettendo un po’ d’ordine in campo, quella recente (pre Bucks) in Georgia è freschissima ferita.
I Calabroni quindi tentavano di pungere i Falchi all’Alveare per tornare sopra i .500 in una serie di una dozzina di partite iniziate con Milwaukee oserei dire quasi decisiva visto che la squadra di Borrego ne disputerà ancora otto in casa (dopo quella già giocata con Milwaukee e dopo quella di stanotte con Atlanta), contro le sole due in trasferta.

Honey-Bees, bandiere che “garriscono” al vento e pubblico, la coreografia è pronta.

 
 
La partita in breve
 
Atlanta veniva da un back to back vinto a Miami ma con un record di 2-9 in trasferta, Charlotte era 7-3 in casa, con queste premesse gli Hornets tentavano di vincer la partita per aumentare il vantaggio nei confronti delle rivali divisionali. Gli Hornets invece come contro Milwaukee si facevano sorprender da Atlanta che infilava quattro triple regalandosi il 16-26.
Come contro Milwaukee però la nostra panchina reagiva colpendo con Kaminsky da tre punti a 1:28 dalla prima sirena che vedeva gli Hornets rientrare sino al 24-28.
Frank sparava la seconda cannonata in avvio di secondo quarto e Bridges con una schiacciata e un banker dalla baseline destra mandava Charlotte sopra (31-30).
Partita che rimaneva combattuta nonostante Charlotte provasse a strappare con uno Zeller spettacolare nell’ultima parte, raggiungendo il 55-49 all’intervallo con un pessimo 62,8% ai liberi e un 44,2% dal campo contro però il solo 31,3% corrispettivo d Atlanta che si teneva in vita grazie al 21-30 a favore a rimbalzo.
Hornets che continuavano nel secondo tempo a cercar di fuggire per evitare sorprese finali ma le triple di Atlanta tenevano in partita la squadra di Pierce che arrivava sino al -2 (76-74) grazie a una correzione di Anderson su disperata entrata di Bazemore.
A 74 punti però gli Hawks rimanevano sino quasi la fine del quarto non trovando più canestro su azione e sbagliando tutte le triple successive, così l’energia di MKG produceva punti, assist e difesa, gli Hornets lanciavano un parziale di 8-0 chiuso da Parker prima di un ½ a 38 sec. dalla fine del quarto di Bazemore dalla linea.
Un hook di MKG chiudeva sull’86-75 il periodo.
Atlanta non ne aveva più mostrando spesso poca o nulla resistenza intorno al ferro e non solo, così Parker trovando un buco clamoroso con lo slittamento di Huerter e Prince verso l’angolo che lasciava incustodito il pitturato ci s’infilava per l’appoggio, Lamb trovava una tripla e inchiodava una schiacciata.
Tutto facile per Charlotte che grazie alla difesa teneva a distanza i Falchi, rispediti a casa con qualche piuma in meno dopo essersi fatti grandi in Georgia.
108-94 il finale con la serie sul 2-1.
Per gli Hawks 18 punti di un buon Young e 10 di Huerter. Collins invece chiuderà con 9 pt. e 10 rimbalzi ma gli Hawks tireranno con il 34,4% dal campo abbassato dal tiro da fuori solo al 25% (11/44).
19 turnover contro i 14 di Charlotte…
Non bastava il 44-52 a favore della squadra di Pierce a rimbalzo per sovvertire la gara, anche perché se 20 erano gli assist a testa, Charlotte vinceva 15-11 la statistica delle palle rubate…
 
 
Le formazioni:
 
 
La partita
 
 
1° quarto:
 
Iniziava male Charlotte che concedeva un rimbalzo in attacco agli ospiti ben sfruttato poi da Dedmond dietro la linea dei tre punti a 11:34.
Hornets che segnavano a 10:27 con Lamb dalla linea fermato fallosamente (2-3).
Young a 10:20 lanciando un lungo missile frontale colpiva ancora il canestro degli Hornets che reagivano sì con il tap-in di Zeller su iniziativa di Lamb a 9:52 ma erano affondati da una tripla di Prince dalla destra per il 4-9 e da una transizione finalizzata da Collins per il 4-11…
Batum, spostato da Prince sul tentativo di tripla frontale a 8:31 ringraziava infilando tutti i liberi con sicurezza per il 7-11. Atlanta però continuava convintamente a giocare nonostante l’uscita di Prince (entrava Bazemore) e il bonus ai FT eventuale, oltretutto a 8:25 arrivava un tecnico a Prince seduto in panca ma Walker lo mancava in un freddo inizio al tiro.
A 8:17 Huerter fintando su Lamb si spostava sulla diagonale destra più verso il centro esplodendo la quarta tripla di serata a segno per i rapaci predatori che subivano a 8:07 il primo canestro di Kemba in corsa dalla destra con uno scoop ma segnavano ancora, questa volta dal mid-range a 7:34 con Dedmond.
Huerter mancava un fing and roll in transizione ma i Falchi andavano comunque sul 9-18 prima che Lamb in entrata alzasse un pallone che s’infilava alzando solo il cotone oltre la difesa di Carter aggressiva e contro i 24 secondi, anticipati per un soffio.
Bembry a 5:27 realizzava un solo libero dei due concessi e lo stesso giocatore degli Hawks da dietro sfiorava il capo di Walker sul tiro da tre punti.
Per gli arbitri era fallo e Kemba in lunetta accorciava con un 2/3 aiutato da Lamb che sull’azione offensiva seguente appoggiava di destro al plexiglass il 15-19.
Carter chiuso in area andava per due FT e Bembry in infilata metteva dentro il 15-23, Walker raccoglieva le briciole con un tiro libero per tre secondi di Atlanta nella propria area così Huerter dall’angolo sinistro fissava con una tripla il +10 ospite (16-26).
Charlotte reagiva con la panchina:
Kaminsky a 1:28 segnava da tre dalla top of the key, Huerter commetteva un fallo su rimbalzo d’attacco regalando a Bridges dalla lunetta che splittando portava sul 20-26 la gara poi a :36.8 toccava ancora al tank con una finta e un’entrata frontale inchiodare la schiacciata appesa del -4 (22-26). Collins schiacciava ma Monk in attacco batteva il lungo con un’alzata di sinistra perfetta in corsa riuscendo a portare il finale di quarto sul 24-28 nonostante l’8-15 a rimbalzo pro Hawks…

Kaminsky si appende.
Foto: Chuck Burton/AP.

 
 
2° quarto:
 
Limitati i danni scattava l’operazione sorpasso con la panchina ma Young con un’entrata aiutata dal primo ferro rallentava le operazioni che riprendevano con il bound pass dietro la schiena di Parker per la seconda tripla di Kaminsky che poi lanciando in verticale Bridges all’incrocio delle linee tra pitturato e linea di fondo sinistra dava la possibilità al rookie di schiacciare a due mani contro due difensori per il 29-30.
Frank mancava una tripla e veniva conto sui monimenti in area oltre i tre secondi fisicamente ma Bridges a 9:19 sull’altra linea di fondo trovava lo spazio minimo per andare oltre al difensore ed appoggiare i punti del sorpasso (31-10). Ancora Miles trovava questa volta, sfruttando le sue caratteristiche atletiche, una pista per rollare e decollare sino all’elegante appoggio del +3.
Hawks che reagivano con due FT di Bazemore a 8:10 e una tripla di Young che non scomponeva gli Hornets a rapporto da Borrego a 7:47.
Parker raddoppiato da Collins in area perdeva palla concedendo la transizione chiusa da Prince ma Batum con una finta di passaggio trovava il varco a destra per andare a schiacciare indisturbatamente.
Lamb a 6:02 provava il secondo tiro da sotto consecutivo: fallo e due FT a segno per il pari a quota 37 sbloccata da Walker con un ½ dalla linea.
Justin Anderson con un tap-in metteva dentro il nuovo sorpasso per la squadra di Pierce che tuttavia trovava sulla sua strada un protagonista inaspettato, ovvero Cody Zeller, il quale iniziava con un fade-away turnaround difficile in uno contro uno a colpire…
A 4:06 intervallava il regno di Cody il buon Kemba con un coast to coast che depistava Bembry e costringeva Anderson al fallo.
Lampo del capitano in una partenza grigia per due bei punti ma ancora errore per Walker dalla lunetta che costava il pari quando Young in area girando su Lamb era toccato dal nostro numero tre nel tentativo di recupero.
Giocata da tre punti e 42 pari.
Equilibrio rotto da Cody a 3:41 quando decollando dall’altezza del semicerchio interno sganciava un hammer devastante a una mano dimostrando quell’atletismo sopito in difesa.
Cody dalla linea destra di fondo alzava un pallonetto oltre il difensore che si fondeva con il cotone per il 46-42 andando poi in lunetta a 2:16 affossato da Collins su un rimbalzo d’attacco per un 2/2 replicato sull’altro lato del campo da Bazemore a 2:03.
Cody però voleva regalare un’altra perla andando a saltare per una schiacciata a due mani che stordiva i Falchi, colpiti anche da Batum che su una transizione recuperava il rimbalzo in mischia dopo l’errore di Kemba e metteva dentro a 1:23 trovando anche il giro addizionale in lunetta per la giocata da tre punti (53-44) che lanciava il parziale Hornets sull’11-2.
Un floater di un ispiratissimo Zeller finiva ancora dentro senza problemi ma Huerter da te punti segnava il 55-49 che chiudeva il quarto poiché Williams nel finale mancava due liberi contribuendo al basso 68,2% degli Hornets (15/22) dalla lunetta.
 
 

Walker ruba palla a Bembry nel primo tempo.
Foto: Chuck Burton/AP.

 
3° quarto:
 
A 11:04 il nostro capitano smuoveva il risultato con un hand-off dietro Zeller e un’entrata circolare sino all’appoggio a destra della tabella sfruttando la propria velocità.
Prince rispondeva il jumper ma il botta e risposta continuava quando Lamb arrestatosi in area prendeva il tempo giusto a Huerter per alzare l’arcobaleno che valeva anche un tiro in lunetta per fallo del rookie.
Tre punti a 10:06 che allontanavano Atlanta sul -9 (60-51) che cercava di aggrapparsi alla gara sparando triple in serie. Quella di Prince valeva il -6 che Cody conservava rientrando da dietro stoppando Young con un atletismo ritrovato.
Prince riusciva a battere una gran difesa di Zeller per il -4 ma in attacco il nostro centro forniva l’assist per un back-door di Batum che depositava facilmente il 62-56.
Young da tre dava filo da torcere ancora a Charlotte che con due FT di Lamb si assicurava due punti (64-62).
Atlanta tornava sotto ma un pick and roll tra gli attivi Lamb e Zeller portava il centro a 7:11 a metter dentro due liberi per il fallo subito.
Le mani rapide di Walker bloccavano un passaggio facendo scattar la transizione che il capitano mancava cercando il contatto che invece era rilevato dalla terna a 6:39 su Zeller che splittava dalla lunetta per il 67-62.
Young ne metteva dentro due ma Lamb replicava arrivando sino al ferro dove Atlanta mostrava poca resistenza iniziando forse a pagare il back to back.
Charlotte provava ad approfittarne con Walker raggiunto da un passaggio che apriva la strada alla tripla a 5:00 dalla tera sirena ma a strettissimo giro di posta Huerter metteva dentro nonostante la difesa di Lamb sull’arco.
Giungeva a -3 Atlanta con un 2/2 dalla lunetta per un fallo chiamato a Cody che non esisteva mentre si sarebbe potuto chiamar lo sfondamento o il fallo dell’altro difensore Hornets, comunque ripartivano da Walker che prima metteva dentro due punti su azione, poi dalla lunetta (fermato dal fallo in raddoppio sotto il canestro avversario) infilava quei 4 punti di parziale ai quali replicava Bembry dalla diagonale destra con tre punti in un sol colpo.
76-72, poi Anderson in correzione su una disperata entrata di Bazemore portava Atlanta a quota 74 sul -2 ma a quella cifra gli Hawks rimarranno quasi sino a fine quarto sbagliando molte triple mentre gli Hornets a 2:24 con un’entrata di MKG dalla destra ottenevano due FT per l’intervento volante irregolare di Bembry.
Sul +4 MKG era ancora fondamentale: da sinistra scaricava da sotto sul raddoppio per Bridges che dall’altra parte del ferro posterizzava Anderson di destra, terzo rinforzo nel pitturato Hawks.
Bazemore riusciva a stoppare MKG ma Anderson mancava una tripla così MKG si ripresentava sotto canestro senza paura muovendosi bene e segnando evitando le mani dei difensori per l’82-74.
Un open 3 di Spellman non aveva buona sorte, Parker al vetro invece metteva dentro il +10 per un 8-0 di parziale interrotto solamente da due FT a favore di Atlanta (splittati da Bazemore) per un furbo fallo del Tank.
A :24.7 chiudeva i conti MKG che con un arcuato hook s’inarcava oltre il difensore per dare forma al quarto sull’86-75.
 
 
 
4° quarto:
 
MKG usciva però presto dal quarto precauzionalmente visto il quarto fallo speso in avvio d’ultima frazione, Bridges vicino al ferro in salto era fermato inusualmente ma in difesa recuperava un lob grazie al colpo di reni mentre in attacco Parker attaccando in coast to coast vedeva aprirsi la difesa avversaria come il Mar Rosso con Huerter e Prince che sul leggero rallentamento del francese si portavano in angolo destro pensando al passaggio mentre il numero nove quasi incredulo si portava a canestro senza problemi per depositare l’86-77.
Partita che Atlanta adesso cercava di recuperare con punti sotto ma in difesa non ne aveva più; passaggio di Parker, leggero ricciolo con passerella centrale per Lamb che inchiodava la forte schiacciata di destro con un Bembry seduto dietro il canestro che allargava le braccia in senso di disapprovazione per la difesa inesistente dei compagni.
MKG propiziava la running dunk di Batum con la 16^ palla persa dagli Hawks, Young con una bella entrata (un mezzo circus sul quale chiedeva il fallo, non concessogli) realizzava il 94-81 ma Charlotte questa volta non pativa più il rientro avversario trovando giocate come l’arcobaleno di Zeller in area a 6:24 o la doppia giocata di Lamb che a 4:40 metteva dentro due liberi attaccando da sinistra, poi chiudeva sostanzialmente il match con una tripla rapida dall’angolo destro per il 103-84.
Entravano Graham e Bacon (il secondo rientrava in verità) nel finale ma era MKG a non arrestarsi colpendo con la nona dunk di serata di Charlotte che faceva tremar ancora una volta il ferro a soli :45.9 dalla sirena finale.
Si chiudeva così una gara vinta 108-94 che aiuta Charlotte a rimaner in testa alla Division.
 
 
 
 
Pagelle
 
Kemba Walker: 6
19 pt., 4 rimbalzi, 3 assist, 4 rubate, 1 stoppata. 6/19 al tiro con un 6/10 non da lui dalla lunetta. Litiga un po’ con il canestro nelle ultime gare. Probabilmente è un po’ stanco, comunque profonde impegno difensivo riuscendo a metter mani leste su palloni e passaggi Hawks. Per lui 19 punti sono la norma, chiude con 3 palle perse e un +8 di plus/minus.

 
 
Jeremy Lamb: 7,5
22 pt., 5 rimbalzi, 1 rubata. Un po’ egoista Lamb nella notte, infatti nel tabellino, alla voce assist figura un bello zero. Chi lo vuole però Beal (provocazione) se Lamb è questo? 6/12 dal campo con un ½ da fuori e un 9/9 dalla lunetta guadagnato attaccando il ferro. Al limite dei falli con 5, un po’ sfortunato su alcuni close-out ma efficace comunque sul tiro, deve migliorare sugli spin avversari. Concede a Young una giocata da tre punti ma è una goccia negativa in un mare in tempesta di situazioni positive.
 
 
Nicolas Batum: 7
13 pt., 6 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 4/8 dal campo e 5/6 ai liberi. A parte una evitabile palla persa il francese non forza andando sul sicuro e riuscendo a individuare eventuali punti deboli della inesperta difesa di Atlanta anche tramite azione personale come quando va a speronare il canestro semplicemente con una finta di passaggio iniziale. Partita concreta anche se non eccelsa ma si vede anche a rimbalzo d’attacco con correzione vincente e gioco da tre punti.
 
Marvin Williams: 5
0 pt., 6 rimbalzi, 1 rubata. 0/3 dal campo e 0/2 ai liberi. In quasi 22 minuti offre un po’ di difesa, ma a parte il plus/minus a -3 si nota solo per una rubata. Night off in attacco, anche se si prende una tripla volante ritmata (dal pass di Kemba) dall’angolo sinistro che gli esce rimbalzando sui ferri che avrebbe anche potuto entrare.
 
Cody Zeller: 7,5
19 pt., 5 rimbalzi, 2 assist 2 stoppate. 7/9 dal campo e 5/6 dalla linea in 23 minuti. Peccato per le tre perse e magari qualche rimbalzo in più da prendere ma va a stoppare Young alla grande con atletismo mostrato anche in attacco con due schiacciate paurose a fine secondo quarto dove trova altri modi per andare a segno. Se rimane in movimento e non fa difesa statica riesce a sfruttare i suoi muscoli per lanciarsi in maniera più produttiva e con migliori risultati anche in difesa. Ha più voglia e si vede. Big night nella quale gli riesce quasi tutto, compreso un bell’assist per Batum in back-door nel secondo tempo. Season high personale, ascensore per Charlotte nella notte dopo tanto penare.
 
Malik Monk: 6,5
2 pt., 1 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata. Esce subendo un colpo e non rientra più con le statistiche ferme a soli 7 minuti e 55 secondi nei quali produce per la squadra accontentandosi di un paio di tiri. Peccato debba uscire dal match. Sperando non sia nulla di grave.
 
Michael Kidd-Gilchrist: 7,5
8 pt., 6 rimbalzi, 1 assist, 2 rubate. 3/5 dal campo e 2/2 ai liberi per un +8 che evidenzia l’impegno difensivo durante tutto il match. Profonde energia in attacco in un momento delicato. Quando Atlanta si avvicina sul -2 trova il modo per andare a canestro o offrire a Bridges la schiacciata. Ben tornato in tutti i sensi a MKG.
 
Miles Bridges: 7
9 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate. Chiude con un 4/8 dal campo mostrando ottime capacità di giocare sulla linea di fondo. Pecca con uno step-back da tre liberissimo ma quando la gara è chiusa. Buona partita, finalmente più coinvolto nel gioco di squadra amplia e alza il tabellino salendo con numeri inusuali come le 3 steal. Sempre terrificante quando va su, regala due schiacciate registrate dai sismografi…
 
Willy Hernangomez: s.v.
0 pt., 1 rimbalzo. Gioca solo i 101 secondi finali perché Zeller stanotte incanta, MKG fa il suo e lui è reduce da problemi fisici. Ad altre gare quando servirà maggiormente…
 
Tony Parker: 6,5
6 pt., 3 assist. Numeri non altissimi in 19 minuti ma c’è sempre quando conta. Una persa forzando sul raddoppio nel pitturato nel primo tempo e una stoppata presa (delle due subite) da Collins nella ripresa ma con palla spedita sul fondo e mantenuta dopo lo spin del francese. Mette punti importanti, in un’occasione anche facilitato e offre palloni (con passaggi dall’alto IQ) solo da spinger dentro… Ottimo ricambio, anzi, qualcosa in più direi…
 
Dwayne Bacon: 6
0 pt., 1 rimbalzo, 1 assist. Prestazione con 2 falli spesi in poco più di 10 minuti un po’ ai margini ma non fa danni guadagnandosi una sufficienza.
 
Frank Kaminsky: 7
8 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. 3/9 al tiro, 2 palle perse. Entra nel momento migliore di Charlotte nel primo tempo forse, contribuisce con due pesanti triple (poi non ne segnerà più con un 2/5) alla rimonta. Schiaccia prendendosi il gusto della finta iniziale e si permette anche il lusso di due buon assist e un paio di rubate anche se si perde nel secondo tempo ha un plus/minus di +19 ma la difesa nel secondo quarto è rivedibile sotto il canestro mentre fa meglio se deve contenere.
 
Devonte’ Graham: s.v.
2 pt.. Entra solo bel finale andando con un driving layup comodo a segnare e perdendo poi palla a metà campo s un raddoppio concedendo il canestro agli Hawks.
 
Coach James Borrego: 7
Squadra che gioca benino direi, ma soprattutto mette in campo intensità difensiva andando oltre alle difficoltà al tiro se in qualche frangente della partita ve ne sono. L’unico appunto è la concentrazione in avvio partita dove Atlanta da fuori replica a metà la partenza dei Bucks nel tiro da fuori. In serata oltre ai soliti noti pesca anche il jolly Zeller con quasi tutta la squadra su di giri. 20 gli assist ma in lunetta Charlotte va a tirare 37 volte segnando 28 punti.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.