Game 23: Charlotte Hornets Vs New Orleans Pelicans 109-119

 
Intro
 
“Se da bambino mi fossi scritto una storia, la storia più bella che mi potessi immaginare, l’avrei scritta come effettivamente mi sta accadendo”, così Paolo Maldini descriveva la sua vita.
Per chi invece non sta nell’Olimpo di qualcosa ma in trincea magari gli accadimenti della vita non sono sempre da favola, anzi…
Charlotte è una squadra che ha ritrovato un’identità nel nome recuperato dopo una serie d’avvenimenti particolari che molti di voi conosceranno e riepilogherò in breve vista l’interconnessione tra gli attuali Hornets e i Pelicans di New Orleans ospiti allo Spectrum Center nella notte.
Charlotte nel 2002 era abbandonata dal vecchio presidente George Shinn in rotta con il pubblico, la squadra si accasava a New Orleans fino alla malattia del presidente gli Hornets tra alti e bassi rimanevano tranquilli anche se in una Conference d’acciaio con Spurs, Rockets, Mavericks e Grizzlies.
Venduta la società alla NBA perché non si trovavano acquirenti CP3 dopo essersi già visto in gialloviola, a causa della rivolta di alcuni presidenti, era dirottato sull’altra sponda di L.A. e in un paio d’anni la squadra smantellata.
Interveniva Tom Benson, proprietario dei Saints della NFL, recentemente scomparso (15 marzo 2018, oggi la franchigia è proprietà della moglie Gayle Marie LaJaunie in Benson che ha 71 anni) che decideva per un rebrand totale del team qualche mese dopo l’acquisto.
New Orleans faceva in tempo a vivere l’ultimo anno da Hornets acquisendo Austin Rivers e soprattutto la scelta numero 1 al Draft, ovvero Anthony Davis (più che sospettosamente finito a New Orleans anziché a Charlotte reduce da una stagione drammatica come Bobcats. MJ, nuovo proprietario degli Hornets, sotto pressione di un gruppo di tifosi, liberatosi il brand dopo la trasformazione dei Calabroni in Pellicani, riportava il logo e la storia sino al 2002 a casa ma il destino delle due franchigie s’incrociava soprattutto in quella scelta che premiava Benson e che vedeva Davis e Kidd-Gilchrist (due giocatori oggi importantissimi per le rispettive franchige anche se con differente valore che potrebbe definir la gara) al centro di un intreccio di destini, proprio loro che oggi giocano adattatisi al ruolo di centro…

Alcune statistiche di squadra prima della partita.

 
La partita in breve

Lamb nello shootaround e la sua media punti. Stasera si è fermato a 11.

 
La peggior partita dell’anno di Charlotte vale la quinta vittoria di fila di New Orleans su Charlotte.
Gli Hornets tenevano solo nel primo quarto chiuso avanti 30-29.
Nel secondo i Calabroni non tenevano bene in difesa dove i giocatori di Gentry entravano come il burro, inoltre l’attacco s’inceppava un po’ così a 6:24 Frazier con una tripla spingeva NOLA sul 36-46.
56-65 era il finale di primo tempo.
A 6:58 del terzo quarto Charlotte era colpita da una bordata di W. Johnson che mandava sul -15 Borrego & friends.
60-75 recuperato sino al -7 ma sulla sirena Davis da tre segnava il 77-87 dando un messaggio al match.
Nell’ultimo quarto ancora qualche buon movimento di Kaminsky che segnava anche la bomba dell’87-98, non bastava.
Pelicans in allungo sino al 92-102 prima del rientro con la panchina sino al 109-119 finale.
Davis con 36 punti, 19 rimbalzi e 8 assist e soprattutto un eloquente 14/19 al tiro condito da un 6/6 dalla lunetta dimostrava di valer mezza squadra di New Orleans che si avvantaggiava grazie a lui sotto le plance rendendo evidenti i problemi degli Hornets a difender sotto il canestro.
Holiday ha chiuso con 19 punti e Mirotic con 16 mentre giù dal podio con 13 a testa ci sono Randle e Miller.
Hornets che sono andati sotto a rimbalzo (41-50) e negli assist (25-30) ottenendo una percentuale di tiro dal campo (42,9%) più bassa di quella di NOLA (51,2%) che anche in lunetta con l’83,3% ha tirato meglio del 75% di Charlotte che fa meglio nei TO con 11 contro 17 in una partita pessima tuttavia.
 
Le formazioni:
 
 
La partita
 
 
1° quarto:
 
Davis vinceva la palla a due contro Hernangomez lanciato in quintetto per l’assenza di Zeller mentre Holiday 16 secondi più tardi con un’entrata nel traffico metteva dentro.
Lamb con un percorso più travagliato pareggiava sempre in avvicinamento a canestro quindi toccava a Davis in jumper su Williams metter dentro sfruttando le sue lunghissime braccia e a Frazier pescato sotto il canestro a sinistro depositare dimenticato dalla difesa di Charlotte.
Un tap-in di Willy riavvicinava i viola ma a 9:24 un piccolo arcobaleno di Davis segnava il 4-8 ma una transizione di Williams spostava il punteggio sul 7-8 grazie alla tripla sganciata con sicurezza.
Batum era stoppato da Davis, Lamb sulla transizione da dietro rubava palla a Frazier, in attacco Batum tirava corto e storto da tre dalla sinistra tra le lamentele del pubblico ma anche Holiday da tre non infilava il cesto tuttavia con un passaggio ravvicinato dalla drive di Kemba, Batum trovava la schiacciata negata in precedenza dal Monociglio.
L’alley-oop della star di New Orleans restituiva il vantaggio alla squadra di Gentry che segnava con un lungo tiro da tre di Mirotic dalla diagonale sinistra mandando in time-out la gara a 6:46 sul 9-13.
Gli Hornets a 6:32 segnavano con un reverse lay-up di Walker che raddoppiato passava dentro l’area a Williams che alzando un preciso floater impattava la gara.
Kemba faceva passare avanti gli Hornets con un numero in entrata clamoroso dopo esser sembrato completamente fuori equilibrio e senza speranza oltretutto evitando anche la stoppata di Davis ma proprio su una violenta schiacciata del centro ospite Kemba impattando con MKG in area rimaneva a terra rimanendoci per un po’.
Il capitano era costretto a uscire dal campo raggiungendo gli spogliatoi lasciando spazio a Parker che sul principio di penetrazione scaricava a destra per Lamb che infilando con sicurezza da oltre l’arco dava il 18-15 a favore dell’MJ team. Davis da sinistra si alzava per colpire in jumper da due punti ma Bridges dall’angolo destro metteva dentro un tre punti che issava Charlotte sul 21-17.
Davis con due FT dimezzava lo svantaggio poi Lamb su una transizione e una rimessa riusciva a deviar due volte salvando Charlotte ma nulla poteva sul passaggio rapido di Holiday per Hill che sotto il canestro metteva dentro ancora una volta facilmente trovando il 21 pari.
I due giocatori di Kentucky MKG e Davis infilavano una tripla a testa e a 2:14 ancora MKG in corsa appoggiava oltre Randle il 26-24.
Clark da sotto trovava l’ennesimo pareggio favorendo il vantaggio ospite quando Randle, dapprima stoppato da MKG recuperava palla in area e saliva trovando il fallo chiuso da tre giocatori.
Splittando portava sul +1 i bianchi che con Davis, spalle a canestro potrebbero estendere il vantaggio se non fosse per un’intuizione di Monk che partendo deciso in raddoppio soffiava la palla a Davis lanciando la transizione con Clark accanto a lui. Per sbarazzarsene con la coda dell’occhio vedendo il rimorchio di Bridges lanciava la palla sul plexiglass che rimbalzando indietro tagliava fuori Clark mentre avvicinandosi di prepotenza arrivava Miles afferrando la spicchiata a due mani in aria mandava a bersaglio una jam dinamitarda…
Parker e Davis in lunetta con un 2/2 per entrambi chiudevano il quarto sul 30-29.

Charlotte Hornets guard Malik Monk, right, steals the ball away from New Orleans Pelicans center Anthony Davis as Hornets forward Frank Kaminsky, left, watches in the first half of an NBA basketball game Sunday, Dec. 2, 2018 in Charlotte, N.C. Associated Press

 
2° quarto:
 
Si partiva con una tripla di Miller e con l’immediato time-out chiesto da Borrego dopo il 30-32 subito.
Una pausa che cambiava poco mentre a 10:39 rientrava Walker in campo e da una drive di Monk con passaggio volante modello Spiderman sparato dal polso arrivava la schiacciata di Willy da sotto.
A 10:11 però per un fallo di Batum su un tiro da tre punti di Miller arrivava il vantaggio dei Pels che iniziava a farsi consistente con la scomparsa della difesa da sotto di Charlotte.
Randle ne metteva dentro due così come Mirotic in transizione dopo esser riuscito nell’impresa di rubar palla a Walker in palleggio, oltretutto sull’azione Williams tentando di rubar palla a Hill si faceva male alla spalla…
Serviva Kemba in entrata con decelerazione e accelerazione per andare a canestro Ma Randle e Miller ne mettevano dentro ancora due (punti) a testa così i Pelicans si portavano sul +9 (34-43) senza eccessivi sforzi.
Una virata sul difensore in area con allungo in fing and roll di Kaminsky era un gorgeous move che produceva due punti tuttavia a 6:24 Charlotte incassava anche il -10 con un’altra tripla di Miller (36-46).
Lamb metteva dentro un arcobaleno su Davis che tuttavia in area di Charlotte aveva vita facile.
Un floater di Parker per il 40-48 era illusorio elastico perché da una persa di Lamb in attacco arrivava anche il frustrante canestro di Mirotic in transizione per il 40-50.
Kaminsky continuava a far vedere buone cose con uno spin su Davis a cui seguiva l’arresto nei pressi del canestro a destra; Anthony abboccava lasciando via libera all’appoggio del numero 44.
Parker metteva dentro due punti costringendo questa volta Gentry al time-out sul 44-50.
Miller metteva dentro ancora tre punti contrastati da un’entrata di Parker in allungo, tuttavia con un leggero turnaround dall’altra parte Holiday in area aveva ragione sui cm del n° 9 francese impegnato in difesa.
Frank trovato sotto canestro mancava il tiro spinto come mancava uno dei due liberi ma ancora peggio faceva Walker a 3:04 con uno 0/2 dalla lunetta che era punito da un ½ di Holiday sempre dalla linea in una fase di lunetta calante… Frank da sotto segnava il 45-56 ma Randle imbeccato da un passaggio verticale di Davis metteva dentro al volo dalla sinistra a pochi passi dal canestro.
Bridges segnava in fotocopia da 3 dall’angolo destro il 52-58, Holiday e Walker aggiungevano due punti a testa ai propri colori poi arrivava un altro canestro di Holiday e c’era anche un tiro da tre di Walker mancato con il contatto di Randle falloso dopo il rilascio della palla, gli arbitri non lo chiamavano mentre Randle andava a schiacciare e Walker beffato prendeva anche il tecnico trasformato da Davis che allungava sul 54-65.
Parker con un 2/2 in lunetta per fallo di Randle chiudeva il quarto sul 56-65.

Jeremy Lamb in transizione.

 
 
3° quarto:
 
Partiva Biyombo in campo nella ripresa per limitare le incursioni dei Pelicans nel pitturato ma era Bridges a segnare con un incredibile terzo tempo rallentato che si chiudeva con il tiro a una mano su una gamba sopra il difensore che dal mezzo dell’area finiva al centro della retina.
Biyombo chiudeva tardi sulla diagonale di Holiday in entrata essendo dalla parte opposta poi toccava a Lamb battere in jumper Frazier al quale era fischiato il fallo contro ma questa volta il nostro numero 3 mancava il tiro supplementare lasciando sullo schermo un 60-67 che si dilatava ancora sotto l’ennesimo colpo di Davis ravvicinato.
Walker era bistrattato dagli arbitri quando gli riconoscevano il con tatto subito ma non sul tiro come chiaramente avrebbe dovuto essere e a 8:14 saltava la difesa degli Hornets sulla transizione di NOLA che trovando Mirotic da solo dava il più facile dei canestri al montenegrino.
Anche W. Johnson dall’angolo sinistro contribuiva a segnar da fuori e Charlotte piombava in un cupo -15 (60-75) a 6:58…
Frank con un little teardrop dalla baseline continuava a esser uno dei migliori dei nostri ma poi a 5:33 mancava uno dei due FT assegnatogli così su un air-ball di Randle allo scadere dei 24 da sotto nella nostra area spuntava Davis che metteva dentro.
Gli Hornets rimanevano distanti e quando Kaminsky a 3:45 si ripresentava in lunetta per segnare questa volta entrambi i liberi, il punteggio recitava:
“68-81”…
Borrego mandava in campo anche Graham formando un terzetto inusuale di PG insieme a Walker e Parker supportati da MKG e Kaminsky.
Walker segnava 5 punti in fila con una palla recuperata in transizione su una stoppata presa da Graham e con tre liberi per fallo di Clark sul tiro così a 1:34 i Calabroni rientravano sul -8 (73-81) Con un bound pass verticale il capitano serviva Kaminsky che da sotto ottenendo il suo 14° punto riusciva a portar Charlotte sul -7 (75-82).
Un banker di Randle su MKG per andar sul sicuro, anticipava la tripla mancata di MKG che tuttavia riusciva a entrare nel cilindro di possesso della palla deviando a Randle in palleggio la sfera. Sulla chiusura dell’avversario trovava due FT a :05.3 per il 77-84 ma sulla sirena un passaggio indietro per Davis vedeva il Monociglio sparar da tre sull’uscita di Graham in rotazione.
Canestro a luci rosse per il 77-87 che dava un segnale alla partita definitivo.
 
 
 
4° quarto:
 
MKG partiva bene nell’ultimo quarto rubando palla nel nostro pitturato a Randle e andando su passaggio di Graham a chiudere in appoggio poi a 10:33 guadagnava due FT sul contatto con Randle ma c’era solo un ½ per lui.
Lo svantaggio comunque rimaneva mediamente consistente (80-89) ma non era ancora nulla poiché un parziale di 0-5 chiuso da Hill con una tripla saettata dalla destra su Lamb segnava l’80-94…
Bridges da una second chance accorciava ma in attacco Davis forzato da Kaminsky, pur sotto pressione metteva dentro un turnaround dall’area molto delicatamente. Kaminsky dopo qualche errore durante la gara metteva dentro da tre l’87-98 ma Holiday con un mid-range pull-up riportava a 13 le lunghezze di vantaggio per Gentry e soci facendo toccar quota 100 a NOLA che era colpita da Graham da oltre l’arco (90-101) ma Mirotic rispondendo dalla diagonale sinistra da fuori (su Walker) chiudeva i conti realmente sul 90-104.
A nulla valeva un altro bello spin di Frank se a 6:00 esatti dalla fine il crossover di Davis e la schiacciata terrificante quanto ormai inutile ai fini del risultato dava il 92-107 (c’era il fallo doppio di Frank e Lamb), punteggio che si alzava per New Orleans con la correzione di Davis del tiro non arrivato al ferro da parte di Frazier.
Difesa di Charlotte ormai più che inesistente, fuori i titolari nel finale Charlotte riusciva a finire sul -20 dopo una tripla di Holiday ma a recuperare sino al -10 finale (109-119) una partita tra le più brutte, se non la più brutta disputata quest’anno che fa slittare Charlotte sull’11-12 in classifica…
 
 
Pagelle
 
Kemba Walker: 6
13 pt., 3 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 5/16 al tiro. 2 TO e -10 di plus/minus. Kemba ci prova ma è una nottata frustrante per lui che non è in una fase brillantissima. 3/5 dalla lunetta con uno 0/2 in un frangente importante. Raggiunge la sufficienza con un paio di numeri, specialmente il canestro in caduta oltre Davis dopo aver perso il passo, da highlights… Di lì a poco si fa male ma fortunatamente rientra. Gli arbitri non lo tutelano nemmeno quando non è lui ad andar a cercare il contatto ma quando gli vanno addosso come nel caso di Randle o quando nel second tempo viene bloccato sul tiro ma arriva solo la rimessa,. Nel primo caso arriva anche il tecnico. A preoccupare leggermente è il cannone che s’inceppa sul tiro da fuori. Uno 0/6 che può capitare ma tutto sommato viene a mancare un po’ quell’arma in più che Charlotte aveva sino a qualche gara fa. Forse un po’ stanco e appannato dopo alcune prestazioni monstre.
 
Jeremy Lamb: 5,5
11 pt., 6 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate. 4/8. In difficoltà in difesa e a penetrare anche se alcune buone entrate o alcuni falli li prende. Coinvolto un po’ in un attacco spesso impreciso o troppo statico è costretto a calare i punti rispetto alle ultime uscite. Anche lui da fuori è in difficoltà con un ¼ poi incassa una tripla pesante da destra. -16 di plus//minus.
 
Nicolas Batum: 2
2 pt., 3 rimbalzi, 1 assist. 1/7 al tiro in 13:49 e -20 di plus/minus. Campobasso… come la temperatura di Campobasso che spesso negli anni ’80 non perveniva se mi dovessero chiedere sulla prestazione di Batum risponderei: “Quale prestazione?” Con il massimo rispetto di tutti, se non ha voglia si tolga quella maglia e la finisca di disonorarla. Anche il pubblico ulula sui suoi tiri sbilenchi. Poca difesa, coinvolto nei tagli sulla nostra linea di fondo a inizio gara, i Pelicans vanno a nozze, a parte la stoppata presa da Davis segna solo da sotto grazie all’assist come la pappa che arriva col l’aereo nella bocca del bambino… L’unica spiegazione sul fatto che sia ancora titolare è che Batum sappia qualcosa di scottante su MJ perché ormai è più ex giocatore di Phil Jackson…
 
Marvin Williams: 5,5
5 pt., 1 rimbalzi, 1 assist. 2/4 al tiro in poco più di 10 minuti. Si fa male alla spalla cercando di recuperare una palla a Hill su una transizione avversaria. Non gli riesce la cosa e deve sortire… Un 2/4 al tiro equamente diviso in tiri da due e da tre punti. Ci prova in difesa anche se su Davis se capita è mission impossible.
 
Guillermo Hernangomez: 6
11 pt., 8 rimbalzi. 4/7 al tiro. In 14 minuti mette dentro due tiri liberi su due e una bomba su un unico tentativo. Magari sulle chiusure non è perfetto, anche lui fatica e Borrego lo impiega più o meno in media ai suoi minuti in stagione anche se parte da centro titolare. Vista qualche difficoltà, lo alterna con MKG, Frank e Biyombo.
 
Malik Monk: 5,5
4 pt., 1 rimbalzo, 3 assist, 2 rubate. Sarebbe sopra la sufficienza ampiamente ma ancora una volta fa 1/5 al tiro, poi gioca anche per la squadra. Bello un suo passaggio sotto per la schiacciata di Willy e l’assist per Bridges in transizione dopo aver scippato la palla a Davis abilmente. Gioca meno di 10 minuti.
 
Michael Kidd-Gilchrist: 6
10 pt., 3 rimbalzi, 1 assist, 3 stoppate. Lotta con energia andando a inizio ultimo quarto a dare qualche speranza di rientro a Charlotte ma Davis e Randle non sono avversari facili anche se sul secondo nel confronto non ne esce male. Contro l’ex compagno a Kentucky è decisamente più dura anche per i cm di differenza. Piazza comunque 3 stoppate ma fa solo 3/8 dal campo avendo tentato tre triple (libero su scarichi) delle quali solamente una infilava il cesto. Il +6 di plus/minus non è casuale…
 
Miles Bridges: 6,5
16 pt., 8 rimbalzi, 1 assist, 2 stoppate. 6/13 dal campo. Mette inizialmente due bombe dal corner destro poi in avvio di ripresa s’inventa un terzo tempo su una gamba in uno contro uno ma soprattutto va a schiacciare una jam dinamitarda su passaggio di Monk volutamente picchiato sul plexiglass. In difesa fa fatica se arriva il passaggio sul suo uomo, può perderlo o può farsi girare intorno da giocatori più rapidi. Un paio di stoppate. Tutto sommato in una serata negativa per il tiro lui da una mano pur da rookie.
 
Tony Parker: 6
10 pt., 1 rimbalzo, 5 assist, 1 rubata. 3/6 dal campo e 4/4 ai liberi con lunetta favorevole, lì da dove finalmente raddrizza la mano. Un paio di TO ma 5 assist. Buona spinta dalla panchina ma ancora una volta non basta e finisce a pensare mestamente in panca a fine gara.
 
Frank Kaminsky: 6,5
19 pt., 5 rimbalzi, 1 assist. Si arrangia con 5 falli e prende un +4 di plus minus. In difesa fa fatica a rimbalzo contro Davis (come tutti) ma in attacco a parte l’1/4 da fuori, quando capisce che può attaccare, riesce a inventarsi anche canestri con spin e finte che si permettono il lusso di mandare all’aria i piani difensivi di Davis su di lui. Sembrava fuori dalle rotazioni ma gli infortuni a turno dei centri gli hnno aperto un varco che sta sfruttando al meglio delle sue posibilità.
 
Bismack Biyombo: 5
0 pt., 1 rimbalzo, 1 rubata. Non riesce a far molto in 5 minuti ma si vede in attacco in area quando non riesce a tener un pallone indirizzato verso di lui. Peccato che in attacco non sappia giocare e abbia mani tremende per poter essere realmente in 5 sul parquet. Le spaziature le otteniamo grazie alla sua presenza fisica in attacco ma manca di pericolosità, eppure fisicamente sarebbe l’unico che potrebbe tenere i vari Embiid, Gobert, Davis e compagnia bella…
 
Devonte’ Graham: 6
8 pt., 1 rimbalzo, 3 assist, 2 rubate. 3/7 al tiro. Buon intercetto nel finale per il giocatore che sale e scende dalla NBA alla G-League. Buona gara di personalità sganciando anche un paio di triple. Ad un certo punto è sul parquet con Parker e Walker…
 
Dwayne Bacon: s.v.
0 pt., 2 rimbalzi. Gioca 5:30 senza valore.
 
Coach James Borrego: 5
La squadra a livello di gioco offensivo sembra sia regredita se non con alcune giocate estemporanee, la difesa è ai livelli di quella dello scorso anno, ovvero, si taglia come un giorno, oltretutto poco cattiva concede palloni sotto le nostre plance troppo invitanti per gli avversari. Time-out a volte precisi altre particolari come particolare è la scelta delle tre PG in campo nella notte. Per favore, basta Batum in quintetto..
I video highlights della partita:
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.