Game 3; Charlotte Hornets VS Atlanta Hawks 92-94

Sottotitolo; BurrHornets
 
Charlotte cade ancora e per di più in casa, precipitando di fatto in un burrone (0-3) dal quale sarà possibile uscire solo grazie a una W che dia credibilità a una squadra cambiata parecchio in estate e con una panchina di qualità, che evidentemente però non sta ancora pagando.
I ragazzi sono andati più vicini ancora alla vittoria rispetto alle due gare precedenti, sia perché nel secondo tempo sono stati sopra di diversi punti, sia perché il gioco, nonostante alcune lacune, è migliorato ancora, tuttavia per la terza volta su tre in stagione usciamo sconfitti, rischiando di fare una partenza come quella che tagliò le gambe alla squadra lo scorso anno.
La difesa di burro del primo tempo ha resistito meglio nel pitturato nela seconda parte, ma è stata colpita, a volte in maniera un po’ fortunosa, dal perimetro. Nel finale lì si è decisa la gara.
Jeff Teague contro Marvin Williams e Al Jefferson.

Jeff Teague contro Marvin Williams e Al Jefferson.

 
I cinque Calabroni scelti da Clifford per iniziare la partita erano; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams e Jefferson.
Atlanta ritrovava Korver rispetto alla partita precedente dove era stato assente, così coach Mike Budenholzer lo schierava nel seguente starting five; Teague, Korver, Bazemore, Millsap, Horford.
 
Dopo il saluto a coach Saunders scomparso il 25 ottobre, la parola passava al campo dove uno degli intenti di Charlotte per questa stagione, cioè usare la soluzione da tre punti, si materializzava immediatamente con una tripla non a buon fine, ma il rimbalzo di Batum consentiva una seconda occasione per la tripla vincente di Marvin Williams.
Era invece il francese a 10:52 l’autore della bomba per il 6-0, punteggio che resisteva solo altri 22 secondi, era Korver a dare i primi due punti per gli ospiti.
Marvin Williams si ripeteva da posizione frontale dalla grande distanza ma Teague a 9:59 lo imitava e iniziava la rimonta dei Falchi che prima pareggiavano sull’11-11 e poi passavano in vantaggio con Millsap. Charlotte, prima di perdere il contatto con Atlanta, beneficiava del buon inizio di Marvin Williams che si trovava con una palla bollente in mano e ai 24 secondi riusciva a realizzare la terza tripla di serata per il momentaneo 14-13.
Williams riusciva anche a stoppare Teague in difesa ma i Falchi riuscivano a trovare varchi nella difesa di Charlotte e a sfruttarli; era il caso di Bazemore che con un semplice cambio direzione metteva a nudo le difficoltà d’intesa nella retroguardia degli Hornets.
Millsap andava due volte a bersaglio (la seconda era tutto merito suo con un’incursione e allungo con appoggio perfetto a eludere l’intervento difensivo), in più Splitter da sotto non faticava molto a realizzare il 14-21. Per rivedere un canestro di Charlotte occorreva aspettare il 3:14 quando Hawes dalla destra sfruttava la sua altezza per un mismatch che gli consentiva un jumper comodo.
Atlanta continuava ad attaccare e Schröder dimostrava di avere velocità e polpastrelli caldi, neutralizzando la difesa di Charlotte con un appoggio da applausi.
A 1:27 Sefolosha non aveva la stessa fortuna al tiro prendendosi uno stoppone da un Lamb iper atletico.
L’ex titolare dei Thunder si rifaceva su Hawes colpendo con tre punti dall’angolo destro per il 16-26.
Il primo quarto terminava sul 18-28.
 
Il secondo periodo iniziava con un canestro di Lamb, abile a liberarsi sulla sinistra del suo marcatore con una finta, ma proseguiva con l’allungo degli Hawks che toccavano il +14 grazie a Hawes che andava a toccare il pallone gettato sul ferro da Horford, goaltending e 20-34.
Dalla panchina si segnalava soltanto Lamb, prima con un tiro scoccato dai bordi dell’area (lato sinistro), poi in volo dopo un’entrata riusciva a far scomparire il pallone al difensore portandoselo da sinistra a destra, appoggiandolo con grazia infinita nella retina per il 24-34 a 7:54. Quaranta secondi dopo era Kaminsky con una bomba dalla diagonale sinistra a far tornare i Calabroni sul -7 ma gli Hornets non riuscivano in difesa a fermare il volo dei Falchi che con Bazemore infilavano la difesa per il 28-40.
Walker si metteva in proprio e produceva due buone azioni; arcobaleno in entrata e spin move su Splitter più appoggio evitando d’un soffio la possibile stoppata di Millsap, il quale però segnava dalla baseline riportando il vantaggio dei rossi in doppia cifra (32-42).
Hairston chiudeva una transizione subendo fallo e realizzando il libero aggiuntivo a 3:10, un peccato che Walker sbagliasse quella successiva in tre contro uno, comunque i teal & purple riuscivano ad andare momentaneamente sul -5 a :31.6 con Zeller che riceveva un passaggio proveniente dalle retrovie per l’ennesima transizione, si fermava evitando con un accenno di tiro il suo avversario e schiacciava comodamente. Lo stesso Cody si esaltava poco dopo andando a mettere uno stoppone che non evitava però a Charlotte di tornare sul -7 all’intervallo con un’azione molto simile a quella offensiva di Cody appena descritta (solo non in transizione).
I punti erano di Teague che chiudeva il tempo sul 39-46.
Lamb e Splitter, duello alare.

Lamb e Splitter, duello alare.

 
Dopo il riposo Charlotte si rendeva conto di dover chiudere gli spazi nel pitturato e iniziava a farlo con discreti risultati, infatti Batum stoppava Bazemore mentre Kemba sull’ennesima ripartenza forniva in corsa un assist schiacciato per Jefferson, il quale scartava il cioccolatino da due punti.
Big Al stoppava Teague il quale un po’ fuori giri momentaneamente, a 11:14 commetteva fallo su Walker regalando due liberi a Charlotte; Kemba ringraziava e portava a -3 i ragazzi di Jordan (43-46).
Batum si ripeteva in difesa su Bazemore, poi in attacco andava a duello in uno contro uno, tiro forzatissimo più sfortunato della storia, palla che sembrava essere spinta fuori da una forza invisibile quando l’effetto ottico la dava già dentro…
Il francese però si trovava in un buon momento e colpiva da due punti con un frontale preciso, ma gli Hawks, prima e dopo il suo canestro realizzavano 5 punti (rispettivamente due da Teague e 3 da Bazemore) per il 45-51.
Il riavvicinamento portava ancora una volta la firma di Nicolas che mandava dentro una tripla, mentre la difesa di Charlotte intensificava gli sforzi e dopo una stoppata di Marvin Williams su Horford lottava per recuperare una palla vagante; mischia Horford contro tutti e jump ball chiamata dagli arbitri.
Jefferson s’issava sull’altro Al e Batum a 9:02 segnava una tripla pazzesca dalla diagonale destra; ricezione, giro e tiro in un tempo unico che non lasciava scampo alla difesa di Atlanta.
51-51 e time-out Hawks che al rientro sul parquet mandavano a segno Bazemore, abile a tagliare sotto il canestro e a realizzare.
A 8:21 Batum sceglieva Kemba per la tripla del sorpasso (54-53), mentre lo stesso Walker per aumentare il vantaggio selezionava la modalità no look pass per Jefferson.
Charlotte rimaneva in vantaggio e allungava a 7:20 con tre punti di Batum seguiti da due di Hairston dalla lunetta.
Buon momento per Charlotte che anche in difesa si faceva valere con Jefferson, il quale stoppava in maniera pulita Splitter.
Per gli arbitri era fallo (forse contatto impercettibile con il corpo) e naturalmente il centro degli Hawks per tener fede al suo cognome splittava.
Hornets sul +7 con Jefferson che riceveva il passaggio sotto di Batum e segnava due punti importanti.
Atlanta recuperava un punto, poi su un’altra azione in attacco finita male per gli Hawks, i giocatori dei Calabroni da soli, senza più avversari intorno, pasticciavano troppo con il pallone, tanto da sembrar una saponetta, palla che carambolava sulla gamba di Marvin e rimessa Hawks che punivano la distrazione con due punti (che risulteranno alla fine decisivi) di Korver.
La guardia bianca realizzava anche il -2 ma in transizione mancava due triple non consentendo ai suoi il sorpasso.
La dunk di Zeller era seguita dalla tripla di Millsap, dai liberi di Batum a 2:45 e dal canestro ravvicinato di Millsap per il 69-68.
Charlotte beneficiava della vena di assist man di Batum; passaggio fuori sulla destra e tripla di Lin con spazio per il 72-68.
Charlotte andava ancora a segno con Zeller, trovato da Lamb che dall’esterno forniva un pallone dentro per Cody, il quale con un bel reverse layup portava sul 74-68 il punteggio.
Hornets che intrappolavano Splitter in area e segnavano a :44.1 con Lin in transizione.
Il quarto terminava sul 76-70 a favore di Clifford e dei nostri.
 
L’ultima frazione si apriva con diversi errori al tiro delle due squadre. Atlanta recuperava due punti dalla lunetta con Bazemore e un altro paio con Schroeder, gli Hornets, però non erano domi, anche se toccava a Lamb (a dispetto del cognome Agnello) mandare la palla a spicchi a toccare il cotone con una tripla da tre punti dall’angolo destro dopo un’azione convulsa.
Hawes diventava un fattore decisivo in negativo nella rimonta di Atlanta. Prima a 8:04 doveva ricorrere al fallo su un mismatch con Bazemore che lo puniva dalla lunetta due volte, poi sbagliava due tiri mentre Atlanta a 6:01 con un tiro di Korver che Jefferson non era in grado di stoppare, tornavano in vantaggio (79-80).
Gli Hornets sbagliavano le conclusioni e i ragazzi di Budenholzer a pochi minuti dalla fine si portavano sul +5.
Per riportare i nostri a -3, a 2:38 Walker era costretto a realizzare i suoi due liberi.
A 2:09 dalla diagonale sinistra Walker esplodeva una tripla con Teague a chiudere in leggero ritardo.
Parità sull’84-84, ma lo stesso Kemba, nel tentativo di recuperar il pallone agli Hawks, toccava il braccio di Teague.
Due su due così come quelli di Walker a 1:38. Bazemore a 1:14 dalla fine, dall’angolo sinistro esplodeva una tripla che dava il risultato di 86-89. Marvin Williams però era carico in serata e a :52.4 mandava dentro il missile a lunga gittata.
Sfortunatamente i Falchi segnavano ancora a una quarantina di secondi dalla fine con Millsap.
Una tripla leggermente beffarda che costringeva Charlotte a chiamare il time-out per riorganizzare le idee, decidendo inusualmente di attaccare il ferro per due punti e non andare per la tripla del pareggio, anche se il tempo ormai era tiranno.
Batum arrivava troppo lanciato in velocità frontalmente rispetto al ferro, il suo fing and roll si stampava sull’aggancio del ferro alla tabella e rimbalzava via, Marvin Williams recuperava ma si faceva stoppare il tiro da Millsap.
Bazemore aggiungeva due punti a :14.0 secondi.
A -5 sembrava tutto perso ma sulla rimessa Marvin Williams riceveva e metteva dentro una tripla di tabella.
Charlotte, senza più time-out, disturbava la rimessa portando al jump ball gli Hawks; ancora una volta la palla era riguadagnata dai ragazzi in maglia teal, un primo passaggio per Batum vedeva poi il francese lanciare Walker che aveva a disposizione pochi secondi per tentare qualcosa. Decideva di correre sulla sinistra, step back e tiro dal lato che non entrava, ancora solo l’anello per Kemba che respingeva palla a spicchi, pizza (per chi era all’interno dell’arena visto che Charlotte offre un buono per tale cibo in caso di 94 o più punti realizzati) più le speranze di supplementare e vittoria…
Jordan consola Walker dopo l'errore nel finale.

Jordan consola Walker dopo l’errore nel finale.

Le statistiche di squadra.

Le statistiche di squadra.

Le statistiche individuali di Charlotte.

Le statistiche individuali di Charlotte.

 
Pagelle:
 
Walker: 6,5
17 punti (4/9), 6 assist, 2 rubate. Contribuisce a mantenere in partita Charlotte anche nel finale. La scelta finale gli da torto, ma sfortunatamente mancavano pochi secondi e la difesa su di lui non era cattiva. Forse avrebbe potuto tentare di prender fallo buttandosi in appoggio o tirare da 3 invece che provare la soluzione più difficile con quello step back seguito dalla conclusione, movimento nelle corde ma non in ritmo, il ferro gli dice di no per la seconda volta in due giorni e Charlotte esce a bocca asciutta anche questa volta. Deve un po’ migliorarsi in difesa.
Batum: 6
16 punti (5/14), 8 assist. Ha una fiammata improvvisa, mette un paio di canestri notevoli, poi nel momento decisivo sbaglia tutto, fing and roll importantissimo compreso. Come assist man in netto miglioramento. Bianco e nero nella serata.
 
P.J. Hairston: 6
7 punti (2/6). Riesce a procurarsi buoni canestri ma in difesa personalmente non mi convince appieno.
 
M. Williams: 7
15 punti (5/10), 5/8 da 3, 5 rimbalzi e 3 stoppate. Tiene letteralmente in vita Charlotte con le sue triple e forse anche in difesa sta diventando un fattore. Speriamo continui così.
 
Jefferson: 6
10 punti, 10 rimbalzi, 2 stoppate. Doppia doppia e buona prova, la sensazione che dietro possa fare qualcosa di più in copertura ce l’ho però…
 
Zeller: 6
Nuovamente un +/- glaciale per Cody (-15), tuttavia fa vedere una stoppata da highlights e sigla 6 punti, catturando anche 5 rimbalzi. Mi sembra un po’ più massiccio dello scorso anno muscolarmente.
 
Hawes: 4,5
2 punti con un 1/8 al tiro, alcuni presi in un momento delicatissimo e falliti. Difesa più che rivedibile, a tratti da manuale ma poco pratica. Sta deludendo, anche se con generosità, dopo aver perso alcuni palloni riesce a tenerne uno con passaggio volante prima di cadere tra le braccia della prima fila del pubblico. Non fatelo palleggiare…
 
Lin: 5,5
7 punti (2/9), 4 assist. Buona la distribuzione di palloni e anche un paio di canestri degni di nota ma dal campo la percentuale penalizza la squadra. Alla prossima…
 
Lamb: 6
Aveva iniziato bene con triple e appoggi eleganti. Anche lui poi ha finito con il fallire qualche conclusione di troppo (4/11) anche se ha segnato 9 punti. Giocatore che dalla panchina potrebbe fare la differenza se i suoi compagni si riprendessero un po’.
 
Kaminsky: 6,5
Sarebbe da s.v.. Gioca poco più di 5 minuti ma tocca un pallone e lo mette, per di più da 3 punti. Se Cliford gli desse qualche minuto in più al posto di Hawes magari…
 
Coach Clifford: 6
Distribuzione dei tiri migliore rispetto alla partita precedente ma ancora una sconfitta. Deve cercare soluzioni “solide”, non si può continuare a perdere. Lo schema disegnato per l’azione da due anziché quela da 3 verso la fine non ha dato buoni frutti, ma con il senno di poi, anche se portare più avanti l’azione comportava alcune problematiche.

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.