Game 3: Charlotte Hornets Vs Boston Celtics 98-104

 
 
CapitolaziHornets
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Dopo aver rovinato gli esordi casalinghi di Milwaukee e Miami gli Hornets esordivano in casa.
I verdi del Massachusetts a loro volta rovinavano i piani di festa dell’Alveare.
I Calabroni volati a casa dalla Florida, dopo aver perso Hibbert e con qualche energia in meno da parte di qualche giocatore, provavano a difendere il territorio.
Purtroppo Boston si dimostrava squadra rognosa, con un play intelligente (Thomas 24 pt. nella notte), che ha buona visione di gioco, accompagnato da esterni che tirano bene e un Horford (14 pt.) che può dare spazio agli stessi, così come il play stesso.
Cadono dunque gli Hornets, che per quasi tre quarti e mezzo hanno tenuto testa a una formazione che sarà ostica per tutti.
I Calabroni non hanno concesso nulla sulle palle perse, ma la gara si è decisa da oltre l’arco, dove Boston ha sfiorato il 50% con un 8/11 di Bradley (31 punti per lui alla fine) mentre gli Hornets non hanno raggiunto il 30%…
L’Halloween anticipato quindi è andato di traverso ai Calabroni, anche se non si son visti giocatori “stanchi morti”, rientrato Kaminsky, abbiamo perso però, forse, un altro pezzo con Lamb, uscito anzitempo, il quale avrebbe potuto essere decisivo nell’ultimo quarto.
 
Le formazioni… in biancoverdee per Boston scendevano sul parquet: Thomas, Bradley, Crowder, A. Johnson e Horford.
In teal (divisa che non porta fortuna, parlando dell’attuale usata da tre anni): Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, Marvin Williams, Cody Zeller erano gli uomini di Clifford in assenza di Hibbert con un problema al ginocchio destro.
Il tip-off.

Il tip-off.

 
Zeller vinceva la palla a due e gli Hornets passavano per primi in vantaggio a 11:36 con uno step-back e un classico tiro di Walker dal vertice alto del pitturato.
Quattordici secondi più tardi però Crowder sorprendeva da oltre l’arco la difesa degli Hornets, la quale incassava un altro tre punti a 10:57 da Bradley coperto dallo schermo.
Marvin andava dalle parti della baseline destra, riceveva e a una mano segnava in gancio il 4-6.
Il fuoco dei Folletti a lungo raggio purtroppo non si era comunque estinto e Thomas approfittava delle rotazioni nel pitturato per trovare spazio e infilare la terza tripla per i biancoverdi.
A 8:21 un catch n’shot di Batum da tre punti riduceva a due lo svantaggio ma i Leprechaun con Thomas colpivano ancora da oltre il semicerchio lontano.
L’inizio degli Hornets non era un granché e sul 7-15 Clifford chiamava un time-out, Williams al rientro sbagliava un’altra conclusione da tre punti, mentre Zeller dalla lunetta (entrato un paio di volte) faceva ¼, così Boston saliva velocemente: Tyler Zeller stoppava Hawes e dall’altra parte metteva a segno due punti per il 10-23.
Kaminsky compiva buone finte e movimenti in post basso recuperando e trasformando due FT a 1:50 (fallo del fratello di Cody), Bradley da tre punti faceva viaggiare il punteggio sul 12-26, G. Green poco più tardi portava il punteggio sul 14-28 con due liberi.
Si svegliava finalmente Charlotte nel finale di primo quarto grazie alla panchina; Kaminsky in penetrazione tracciava il solco, scarico all’indietro, Hawes andava in protezione di Sessions che in drive andava dentro sino al ferro per due punti.
Kaminsky a :30.5 realizzava da tre e chiudeva le marcature del primo periodo con i Calabroni in leggera ripresa, ora sul 19-28.
 
Ottima giocata quella che a 11:44 apportava altri due punti alla causa: Hawes sulla sinistra, passaggio verticale schiacciato per il back-door di Lamb che andava prepotentemente a schiacciare pur subendo fallo.
Atterraggio non perfetto a causa dell’irregolarità, FT errato e forse primi sintomi di quel che succederà poi…
A 10:15 Sessions sull’esterno destro lasciava lo schermo interno, Zeller inseguiva ma in ritardo abboccava alla finta sotto canestro e regalava due punti dalla lunetta agli Hornets, i quali non subivano canestro e in attacco facevano girar palla nell’angolo destro a Belinelli che in vantaggio fintava, lasciava il difensore e andava a prendersi due bei punti in ritmo con la sospensione per il 25-28.
A 9:15 un top shot di Lamb dalla diagonale destra mandava a -1 la squadra di Clifford.
La gara rimaneva punto a punto, le orbite circolari con relativi scambi nel pitturato tra Spencer, Frank e ancora Spencer portavano i lunghi di Boston al mal di testa, gancetto di Hawes che con una correzione su un errore di Sessions riportava a una sola lunghezza lo svantaggio.
Bradley da tre e un rimbalzo offensivo di Amir Johnson convertito in due punti lanciavano gli ospiti sul 34-41 ma a 2:14 MKG sebbene marcato rilasciava un preciso jumper dalla destra e su una rimessa nella nostra metà campo dal fondo, a favore di Boston, una proditoria gomitata di Johnson sul volto di Zeller a gioco fermo, regalava due punti dalla lunetta a Cody, anche se il nostro starter per essersi leggermente mosso su un blocco alto per Kemba restituiva palla alla squadra di Stevens.
Marvin mancava la tripla dell’aggancio ma MKG andava un paio di volte in lunetta e il ¾ consentiva l’aggancio a quota 41.
Era però una prodezza dal palleggio di Bradley con relativa tripla tirata su a chiudere il primo tempo sul 41-44.
Boston accerchia il pitturato, i tiratori degli Hornets sono appostati fuori ma MKG trova da solo la via del canestro.

Boston accerchia il pitturato, i tiratori degli Hornets sono appostati fuori ma MKG trova da solo la via del canestro.

 
Gli Hornets rientravano negli spogliatoi a trovare Lamb uscito anzitempo per un problema al retro della cosca sinistra e con Marvin e un suo dito medio fasciato e dolorante.
Il rientro sul parquet non era dei più semplici.
Una Boston ritemprata dall’intervallo con i suoi titolari premeva… Thomas liberava nell’angolo sinistro Crowder che realizzava da tre punti, così era anche se sul lato opposto quando Crowder alzava la sfera sopra Batum e sul nuovo tabellone compariva il 46-54 nonostante precedentemente una tripla di Marvin e una schiacciata in dai e vai di Zeller da highlights avesse dato un po’ d’ossigeno ai Calabroni.
Un’altra triangolazione sulla destra (simile a quella tra Kemba e Zeller che aveva appena portato Cody alla slam) tra MKG e Batum dava buoni frutti, tuttavia a 5:22 una tripla frontale di Horford faceva rimpiombare gli Hornets allo svantaggio in doppia cifra (48-58), Kemba tuttavia segnava 5 punti dii fila (secondo canestro da tre con Marvin a stampare Thomas sul blocco alto), poi era Zeller che invece di andare dentro serviva con un extra pass sulla destra il liberissimo Marvin Williams, il quale realizzava un’altra bombarda per il 56-58 a 5:37.
Gli Hornets rimanevano in scia fino all’aggancio firmato Belinelli a 1:59 dalla penultima sirena.
Finte su Green in area e fallo portato a casa con esperienza. Due su due e pareggio a quota 65.
Il rookie Brown però in atletica entrata lanciava la palla sulla tabella con il giro passando tra Kaminsky e Hawes; canestro, fallo e gioco da tre punti. Un buon passaggio verticale di Batum mandava Hawes a schiacciare, Sessions dalla diagonale sinistra infilava la tripla e gli Hornets tornavano a -1 (70-71), effettuando anche il sorpasso nel finale quando Batum si metteva in proprio e arrestando la sua penetrazione guadagnava cm sul difensore per un tiro che serviva ai Calabroni per chiudere in testa la penultima frazione.
Il nuovo scoreboard in una fase della partita.

Il nuovo scoreboard in una fase della partita.

 
Calabroni che si avvantaggiavano grazie a un altro classico assist di Hawes, corridoio trovato con il passaggio verticale, Kemba in back-door arrivava sino al ferro e realizzava il +3 (74-71).
Qui però gli Hornets perdevano la partita che girava rapidamente: mentre Bradley segnava cinque punti (secondo canestro da tre per un impressionante 6/9 sino a quel momento da parte della guardia bostoniana) e Belinelli sbagliava due volte da tre rifacendosi parzialmente nel mezzo con un libero per tecnico a Stevens (77-78), Boston dava un’accelerata alla gara… era ancora Bradley dal pitturato e poi dalla destra per il tiro pesante a portare sul 77-83 la gara.
Quando Boston muoveva palla e dall’angolo sinistro Horford pescava il jolly da tre punti la frittata era fatta.
Il -9 era irrecuperabile, anche se Zeller accorciava in entrata quasi frontale a una mano, ma poi proprio lui si faceva stoppare da Horford e in difesa commetteva fallo su Rozier regalando un gioco da tre punti.
A 4:22 anche Jerebko da tre partecipava alla festa ospite e gli Hornets bugiardamente crollavano sul -14 (79-93).
Sebbene Batum beneficiasse di quattro liberi (fallo sul tiro da tre e tecnico a Crowder) realizzandone tre e Kemba trovasse canestri in penetrazione e da tre punti nel finale, sino ad arrivare sul -6 a 1:45 con un’elegante entrata del nostro numero 15, era ancora Bradley a :50.1 a chiudere l’incontro con una tripla.
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Pagelle (speciale Halloween):
 
Walker: 6,5
29 pt. (10/16), 3 assist, 3 rubate. Perde 4 palloni, uno lo regala a Crowder e Thomas segna facile. Discreto, nel finale corre e segna ma è troppo tardi. I cm in difesa qualche volta lo penalizzano, anche sul tiro avversario qualche volta dovrebbe osare un po’ di più, la mano alzata va bene ma non sempre serve, nel senso che a volte si ha l’impressione possa fare di meglio. -18, problemi evidenti nel quintetto contro boston, anche a causa leggera stanchezza. Fa il “Diavolo” a 4.
 
Batum: 5,5
12 pt. (3/10), 6 assist, 4 rimbalzi, 2 stoppate. Non pare certo giocatore da meritarsi tutto quello stipendio staser. Un paio di assist dei suoi, qualche amnesia secondo me in difesa, forse risente del calo d’energia dovuto al back to back. Al tiro invece continua negativamente. Zombie.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
7 pt. (2/5), 4 rimbalzi, 1 rubata. In campo solo 24 minuti, anche lui in difficoltà. A rimbalzo ha poca efficacia. Mummia stasera.
 
Marvin Williams: 6
9 pt. (3/10), 3 rimbalzi, 1 stoppata. Inizia sbagliando nel giro di poco tre triple. Ne infila un paio in momenti topici, non concede molto, solamente che anche per lui son stati spesi soldi in più probabilmente. Attenuante un dito dolente e non è cosa da poco il medio. Giocare così è fastidioso. Forse un fallo su una sua tripla (non ha toccato nemmeno il ferro) non fischiata. Scheletro, sperando non ci siano microfratture al dito.
 
C. Zeller: 5,5
7 pt. (2/1), 9 rimbalzi, 2 stoppate. Si prende una gomitata gratuita da Johnson. Talvolta porta scompiglio nelle difese avversarie con delle entrate semplici ma efficaci. Bella una sua schiacciata. Nel momento decisivo però si fa stoppare e regala tre punti. Orco. Naso storto, capelli sempre più radi, porta i segni delle battaglie. Non ci va a volte di fino, ma battaglia comunque sempre, gli va riconosciuto. Due belle stoppate su Thomas e una terza data per fallosa dagli arbitri.
 
Belinelli: 5
5 pt. (1/6), 1 assist, 1 rubata. Passa quasi esclusivamente dalla lunetta e fa 0/3 da tre punti. Un suo tiro a inizio ultimo quarto, eccessivamente forzato, insieme con altre giocate dei compagni, mandano in tilt l’attacco ritmato dei Calabroni. Servirà un altro marco se gli Hornets, che usano molto l’arma del tiro da oltre l’arco, vorranno portare a casa più partite. Serata storta. Gargoyle. Mani di pietra stasera da fuori.
 
Hawes: 6
6 pt. (3/9), 5 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Bene nei passaggi, sua caratteristica. In difesa ci prova, al tiro a volte è un po’ da rivedere nei movimenti. Strega. Per l’aspetto più che altro.
 
Kaminsky: 6
11 pt. (4/8), 4 rimbalzi, 3 assist. Il rientro è sufficiente. Aiuta dalla panchina ma non può far miracoli. Zucca. Usa la testa.
 
Sessions: 6
7 pt. (2/4), 3 rimbalzi, 3 assist. Discreta gara. Sfrutta le sue qualità e stasera le mette al servizio della squadra. Pipistrello. Svolazza.
 
Lamb: 6
5 pt. (2/7), 3 rimbalzi, 1 rubata. Male da oltre l’arco, però da fastidio alla panchina di Boston. Una bella schiacciata. Sfortunatamente deve uscire e perdiamo un’arma. Gufo. Esce e perdiamo.
 
Coach Clifford: 6
La squadra non mola quasi sino alla fine. Meno sprazzi di bel gioco anche se con vette e picchi sempre apprezzabili. Sensibile da oltre l’arco c’è da rivedere la difesa sugli extra pass ma anche su qualche semplice scarico quando si va a raddoppiare. Boston comunque è veloce e brava, il merito va anche a loro se non sempre la difesa (una discreta difesa) ha funzionato in maniera reattiva. Totem comunque.
 
Premio costume di Halloween per Michael Jordan per lo smanicato color senape, non sappiamo cosa sia anche se i gusti son gusti, non pare proprio bellissimo. Comunque queste sono solo note di colore…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.