Game 31: Charlotte Hornets Vs Toronto Raptors 111-129

 
“Vorrei una discoteca labirinto, bianca senza luci colorate, grande un centinaio di km, dalla quale non si possa uscire” cantavano i Subsonica 20 anni fa.
Era il 1997 e il loro Album, Microchip Emozionale, uscendo dai canoni tradizionali, sconfinava verso nuovi orizzonti. Discolabirinto fu un pezzo pensato per i non udenti, una pazzia forse, ma non più di tante altre che il senso comune moderno considera dati oggettivi e immutabili, invece sono solamente rapporti stratificati.
Il videoclip del pezzo fu pensato come pura comunicazione; un linguaggio fatto di gesti, segni, simboli, luci e movimento, tese a dare un ritmo a questo spettacolo fantasmagorico pur dai colori spenti e senza audio.
I Subsonica fecero costruire un macchinario che, spostandosi su scenari differenti, emetteva luci a seconda del ritmo voluto.
Gli Hornets per uscire dal labirinto nel quale sono sprofondati, avevano bisogno sicuramente d’impostare il ritmo della gara e d’abbandonare un linguaggio del corpo troppo rinunciatario da parte di qualche elemento. L’impegno era abbastanza probante.
I Raptors, giunti in North Carolina quasi al completo (out Lucas Nogueira, assenza di poco conto, mentre Ibaka rimaneva in game time decision) si trovavano comodamente seduti al terzo posto a Est con un record di 2-8, reduci da una striscia di tre vittorie consecutive.
Per coach Silas interromperla avrebbe voluto dire restituir attendibilità a una squadra che a detta di tutti avrebbe lottato per i P.O., ma a prima del match, con un 11-19 era quartultima nell’Eastern Conference.
Questo dato si confermava stanotte, quando, senza sorprese e patemi, la squadra ospite, spinta dal solito buon DeRozan (28 pt.), ha trovato importanti spalle in Anunoby (20 pt.) e Ibaka (24 pt.), il quale alla fine è sceso in campo come fattor determinante per la comoda vittoria.
Altra chiave della vittoria ospite è stato il tiro, in particolare quello da tre punti che ha evidenziato un 16/33 (48,5%).
Nel secondo quarto il parziale di 41-21 pro Raptors è stato ottenuto abbondantemente grazie a questa statistica.
Non bastavano 32 punti a Lamb (massimo in carriera) per uscire con il sorriso dal campo.
Charlotte cedeva di schianto ancora una volta, mentre ormai ci si chiede cosa stia pensando la dirigenza.
Tankare o iniziare a muoversi per il futuro?
Purtroppo, se un bel gioco dura poco, una brutta stagione, dura 82 partite…
Le formazioni.
 
Le prime due azioni per parte si concludevano con due errori, Howard da una parte e Ibaka dall’altra non riuscivano ad avere la meglio sulle contrapposte difese, toccava quindi a Walker sbloccare la partita superando Valanciunas in velocità e depositando di destra da sotto per il 2-0, punti recuperati sempre da sotto da Valanciunas.
Una palla persa da Howard consentiva a Toronto di segnare una tripla frontale con parabolone da parte di Lowry. Williams sfruttava un mismatch sulla destra con Lowry; palleggio spalle a canestro e giro al limite del fallo con energico contatto più appoggio vincente.
I Raptors provavano a scappare iniziando da una rimessa dal fondo nella nostra metà campo, palla sotto per Anunoby che trovava il canestro e subiva il fallo di Batum ma non trasformava l’occasione.
Howard da sotto sbagliava e lasciava l’entrata a Derozan, per fortuna un passaggio di Walker sulla sinistra vedeva Williams scivolare di posizione per prendersi una tripla scagliata con occhio di rapace per il 7-11.
Kemba rubava un buon pallone ma sbagliava la transizione contrastato sotto canestro così Ibaka dall’altra parte segnava con una tremenda schiacciata ma probabilmente viziata da passi in partenza.
Walker a 6:48 finalmente infilava una tripla dopo innumerevoli errori, poi era la volta dei Raptors che per trovar punti tentavano due volte di violare la no fly zone degli Hornets; sulla prima l’alley-oop di Valanciunas non arrivava perché la sfera sfuggiva dalle mani del centro titolare, era Ibaka poco più tardi a schiacciare, sempre al volo, anticipando altri due pt. di Lowry che passava Lamb appena entrato in campo.
Jeremy si rifaceva in difesa sull’azione seguente stoppando Anunoby, mentre in attacco seguiva la transizione non finalizzata da MKG correggendo da pochi passi per i suoi primi due punti.
I punti del nostro numero tre diventavano altrettanti dopo l’1/2 in lunetta.
Toccava a MKG compiere cose buone in difesa (pallone recuperato in area) e in attacco (tap out che favoriva Howard) dove dava la possibilità a Howard di andare a battere due liberi, poi trasformati a 4:27 per il 15-20.
Ibaka e MKG da due punti, poi DeRozan, lanciatosi a canestro, si trovava all’ultimo davanti a Howard e girandosi in salto per il passaggio che non trovava nessuno fino a uscire in rimessa laterale.
Era Howard ad accorciare a 3:23 forzando sul neoentrato Poeltl.
Gli Hornets tornavano sotto quando MKG conquistava un altro rimbalzo offensivo e chiudeva in sottomano nel traffico e sorpassavano con Lamb a 1:45 grazie a una finta e al banker del 23-22.
O’Bryant ne aggiungeva due, MCW (dalla lunetta) uno (26-22) fissando il punteggio del primo quarto sul 26-22.

Battaglia da greco-romana sulle tavole del parquet tra l’austriaco Poeltl e l’indigeno Kaminsky. Photo: Chuck Burton, AP.

 
Il secondo periodo però era tremendo; Toronto iniziava bene sfruttando Siakam (2 pt.), dopo una tripla completamente a vuoto di MCW dal corner sx finita nelle mani di J.O.B. (bravo a prender posizione) a pochi passi dal canestro, arrivava il primo fallo dei Raptors.
Rimessa laterale di Batum e alley-oop di Lamb che in infilata frontale sorprendeva il suo marcatore staccandosi fino ad arrivare all’highlight.
Siakam con uno spin in corsa nel pitturato costringeva Lamb al fallo a 10:32.
2/2 e pareggio a quota 28.
Diciassette secondi più tardi però Lamb mostrava la sa buona mano di serata colpendo da tre punti, riportando avanti i ragazzi di Silas, il quale doveva subire altri due FT di Siakam oltre a un tap-in di Poeltl che chiudeva una lunga azione dei Raptors sulla quale Charlotte non riusciva a recuperare quel dannato pallone…
Il vantaggio ospite aumentava vertiginosamente a mezzo triple; i Raptors non sbagliavano nulla:
Anunoby da tre a 8:02, poi Poeltl concedeva una pausa nel tiro da fuori con il facile tocco da sotto.
Gli Hornets sul 31-37 chiedevano un time-out che serviva a poco, infatti, anche se Lamb segnava in floater, il n° 23 ospite faceva toccar quota 40 ai ragazzi di coach Casey che incassavano ancora un pullup di Lamb ma dall’altra parte Anunoby, cambiando lato (ora a destra) tirava a ciuff da fuori superando Williams in recupero.
Uno scoop di DeRozan più un avvicinamento e arresto e tiro di Lamb alzavano il punteggio ma Ibaka da tre a 4:33 segnando il 37-48, metteva la sesta tripla su undici tentativi dei Raptors.
A 4:21 Toronto spendeva il quinto fallo mandando in lunetta Lamb in quel che ormai era un Lamb contro Toronto. Jeremy splittava e lo scarto si riduceva a 10 punti, ma Lowry trovava una tripla micidiale andando oltre Lamb. Jeremy con un dribble pullup sulla sinistra del pitturato segnava il 40-51 ma in corsa DeRozan effettuava un bound pass dietro la schiena per Ibaka che sul purple carpet aveva via libera per la dunk frontale.
Ibaka batteva da fermo da media distanza Williams e andava a commetter un fallo su MKG ormai a pochi passi dal canestro nel pitturato.
A 1:28 l’ala piccola di Charlotte segava solamente un libero per il 43-55, poi Ibaka si prendeva altri due pt., mentre DeRozan, infilandosi tra le maglie teal trovava il pertugio per appoggiare in continuazione e ottenere anche il libero addizionale che, trasformato, spediva sul 43-60 la formazione in divisa rossa.
Un fantastico pullup di Kemba dalla destra a :46.2 rappresentava l’ultimo canestro su azione di Charlotte che veniva colpita da una tripla di DeRozan nonostante la buonissima difesa di Kidd-Gilchrist.
Walker guadagnava due FT per fallo del centro austriaco a :25.5. Due su due e tutti negli spogliatoi sul 47-63.

Charlotte Hornets’ Jeremy Lamb (3) dunks past Toronto Raptors’ Delon Wright (55) during the first half of an NBA basketball game in Charlotte, N.C., Wednesday, Dec. 20, 2017. (AP Photo/Chuck Burton)

 
La ripresa partiva con una stoppatona di MKG, mentre a 11:31 dall’altra parte Ibaka si arrangiava fallosamente su Marvin che puniva dalla lunetta con un 2/2.
A 11:07 Walker segnando la seconda tripla personale di serata, faceva tornare Charlotte sul -11 ma Ibaka dalla linea di fondo segnava in sospensione senza che Kemba potesse intervenire.
DeRozan a 9:50 segnava con un po’ di spazio dall’angolo sinistro grazie al movimento palla fatto dai compagni, sempre lui a 9:00 segnava in reverse dopo l’errore in transizione di Williams e il passaggio lungo ricevuto (l’unico giocatore rimasto nella metà campo degli Hornets).
Un regalo di Howard (passaggio a Kemba dopo il rimbalzo difensivo con la sfera a carambolare sul capitano che non si aspettava l’immediato pallone) era sfruttat5o da Ibaka che con una tripla aperta mandava sulla gelida temperatura di -20 Charlotte.
MKG in coast to coast era bloccato fallosamente da DeRozan sull’alzata.
La cosa gli procurava qualche problema, anche se riusciva a battere i liberi, splittandoli…
Andrà poi negli spogliatoi per tornare con una fasciatura evidente alla palla probabilmente per contenere ghiaccio.
Il punteggio oscillava tra -20 e -22 perché anche se gli Hornets trovavano buoni canestri, (alley-oop di Howard da rimessa dal fondo di Batum e back-door di Kaminsky sempre su assist del francese), in difesa non riuscivano ad arrestare i canadesi che trovavano in Anunoby un micidiale tiratore, capace di colpire ancora da tre punti (65-85) dalla sua mattonella nell’angolo.
Lamb a 3:50 segnava grazie a un catch n’shoot da tre punti. Arrivava anche la carica di Lowry che dava al nostro swingman la possibilità di segnare anche il quarto punto al libero addizionale.
Si tornava a -16 ma Anunoby con una finta e tiro da tre su Lamb, rimaneva “perfetto” da oltre l’arco.
Hornets che tornavano sul -22 con 5 pt. consecutivi di DeRozan mentre dall’altro lato del parquet, Lamb scappava sulla baseline destra per trovare un mezzo giro in salto oltre il ferro; l’alzata evitava il traffico e finiva dentro.
A 1:31 ancora un micidiale DeRozan da lontano ed era ancora -22.
Lamb nel finale di quarto si avvicinava al suo massimo in carriera con un 4/4 dalla lunetta (79-99) che chiudeva i conti nel quarto.
 
Inutile ultimo quarto che vedeva Monk segnar 5 pt. consecutivi (dalla linea di fondo sinistra, entrata con scarico di Lamb e su palla rubata e tripla, pochi istanti più tardi) e scrivere l’86-103 a tabellone a 9:46 dalla fine.
A 8:56 air Ibaka decollava senza che nessuno lo fermasse facendo saltare il canestro di Charlotte, Anunoby dopo una finta di tiro dal corner sinistro faceva partire veramente lo shot che s’infilava oltre la mano protesa di O’Bryant.
A 6:35 Lamb bruciava Wright.
Giocata da tre punti che serviva a Jeremy per toccare quota 32.
Finale con i panchinari in campo.
Bacon sparava una dunk a una mano per i fotografi a 3:07 e sempre in pieno garbage time, Monk a 1:21, mandava nel cesto a infilarsi il 109-124.
Finiva 111-129, una gara senza speranza.
Pagelle
 
Walker: 6,5
15 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 4 rubate. Corre tanto, infatti, recupera 4 palloni. Prende però un -21 di parziale in 27 minuti nonostante l’impegno. Finalmente mette n paio di triple.
 
Batum: 5
0 pt., 2 rimbalzi, 5 assist. 0/1 al tiro in 25 minuti. Serata limitata dal cronometro per lui. Forse risente ancora del problema fisico, però si vede veramente poco e in certe occasioni in difesa sembra che sia l’unica parte rallentata dell’azione. Brutto linguaggio del corpo. Un apio d’assist in serie e poi più nulla.
 
Kidd-Gilchrist: 6
8 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 3 rubate. Non è brillantissimo durante la serata al tiro (3/10) ma spende veramente tanto correndo. In difesa nel primo quarto è un fattore, poi però fatica. Problemi alla spalla per lui dopo lo scontro con DeRozan. Se Walker e Batum erano già acciaccati, si aggiunge alla lista.
 
M. Williams: 5
7 pt., 4 rimbalzi, 1 assist. 2/6 al tiro in 20 minuti. Un bel canestro da tre nel primo tempo, rimane l’unico da fuori. E’ un 1986 ma sta giocando meno a favore di Kaminsky… “Ma non lo vedi che sei un decrepito?” Direbbe l’attrice nel trailer Rocchio 47 di Maccio Capatonda…
 
Howard: 5
15 pt., 9 rimbalzi, 1 assist. 5/8 al tiro, 2 soli TO ma non è un gran match. Sfrutta la marcata differenza fisica con il centro di riserva austriaco, co il lituano parte male e rimane in difficoltà per tutto il tempo. Non mi piace nemmeno in difesa, steal e blocks sono a zero. A rimbalzo manca un solo pallone per entrare in doppia doppia.
 
Lamb: 7,5
32 pt., 3 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Show offensivo di Jeremy che raggiunge il suo massimo in carriera con 32 pt. (11/17). 8/10 dalla linea, eppure un -14 di plus/minus. Ci sono almeno tre circostanze nelle quali gli avversari son davvero bravi a vanificare la sua buona difesa. Una stoppata all’inizio, poi gran fase offensiva.
 
Kaminsky: 5,5
6 pt., 1 rimbalzo, 2 rubate. Gioca 23 minuti senza essere un fattore. In difesa non copre a rimbalzo, chiude con un 3/8 al tiro.
 
O’Bryant: 5,5
10 pt., 6 rimbalzi, 1 stoppata. 5/11 al tiro e 0/2 in lunetta. Combina qualcosina di buono in 21 minuti ma rimane scarsetto…
 
Carter-Williams: 5,5
5 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 2 stoppate. L’impegno c’è, m i risultati scarseggiano. Almeno… quando conta, non gioca benissimo. Si riprende nelle fasi nelle quali ormai non c’è molto da fare.
 
Monk: 6,5
8 pt., 4 assist, 1 rubata. Regala una fiammata nell’ultimo quarto, poi viene stoppato su un jumper da due per concedersi il bis nel tris sul finale di match. Bene in partita, speriamo stia prendendo il ritmo. In difesa deve fare strada.
 
Bacon: 6
5 pt., 3 rimbalzi. Due buone azioni offensive in 5 minuti. Flash dunk per i fotografi.
 
Mahiang: s.v.
0 pt., 3 rimbalzi. Nel garbage time prende qualche rimbalzo.
 
Stone: 6
0 pt., 3 assist, 1 stoppata. Pochi minuti, fa vedere qualcosina d’interessante.
 
Coach S. Silas: 5,5
Niente di che. Come sostituto di Clifford non cambia un granché. La squadra è quella e miracoli non ne fa. Torbo, guarda di sottecchi gli arbitri ma lo fa inconsapevolmente in maniera simpatica. Prioritaria è la difesa sul perimetro e un Howard che deve tornare a difender meglio sulle entrate.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.