Game 32: Charlotte Hornets @ Milwaukee Bucks 104-109

La stagione di Charlotte è drammaticamente sfortunata oltre i demeriti del team.
In una gara ben giocata dal punto di vista offensivo e per molti tratti anche sul versante difensivo, gli Hornets perdono dopo pochi minuti Howard per lasciare sul parquet anche Walker, il quale nel finale, dopo uno scontro fortuito con Brogdon, incideva pesantemente nel momento clou, lasciando il terreno di gioco.
Sul 104 pari i Bucks mettevano dentro due canestri semplici vanificando la buona prestazione dei Calabroni. 19/23 e 14/17 ai liberi rispettivamente per MIL e CHA.
Arbitraggio che on mi ha convinto su qualche assegnazione ai liberi.
Hornets cui il 12/26 da fuori l’arco non è bastato. Nonostante l’assenza di Howard (parziale, solo 4 minuti per lui) e di Zeller, Charlotte ha ottenuto 43 rimbalzi, stessa cifra per i Bucks, i quali tuttavia hanno vinto la lotta negli assist 27-21 e hanno commesso meno turnover (7 contro9). Il trio Bledsoe (24), Middleton (28) e Antetokounmpo (26) ha combinato ben 78 punti… Per Charlotte 32 di Walker e 16 di Kaminsky.

 

 
 
Prima occasione dei Bucks a vuoto, Walker in coast to coast a 11:31 portava in vantaggio I Calabroni.
A stretto giro di posta pareggiava Bledsoe che tapinava un tiro errato di Middleton portando in vantaggio i padroni di casa.
Batum andava in verticale verso il fondo sinistra, passaggio corto per Walker che sulla linea di fondo riceveva e la percorreva sino ad arrivare all’appoggio del 4 pari.
La gara rimaneva punto a punto; Bledsoe da tre a 9:22 portava avanti di tre i ragazzi di Kidd, ma per Batum era un gioco da ragazzi a 9:07 pareggiare da fuori dalla diagonale sinistra (9-9).
Milwaukee tentava la fuga con una tripla aperta di Antetokounmpo dimenticato su una rimessa dal fondo mentre Howard abbandonava il campo per dei problemi a delle dita di una mano (la sinistra, sospetta dislocazione). Sull’11-16 Charlotte reagiva trovando i canestri di Batum (fadeaway baseline sinistra), di MKG taglio a destra e passaggio in diagonale da sinistra del francese che lo liberava per la schiacciata) e di Walker (5:55) che da sotto si faceva largo e appoggiava il vantaggio (17-16).
Dall’altra parte però a 5:43 Bledsoe batteva O’Bryant che si arrangiava con un fallo. ½ dalla lunetta ed equilibrio raggiunto destinato a spezzarsi quando Batum su una rimessa laterale destra serviva Lamb che scattava nel varco lasciato dai Bucks fino all’appoggio al vetro.
Un tecnico di Middleton (3 secondi fischiati contro Charlotte) riduceva lo scarto di un punticino.
Middleton aggiungeva altri due canestri in serie mandando in negativo la squadra di Silas di tre punti.
Lo scarto rimaneva tale sino alla fine del primo quarto quando MKG fermava semplicemente il numero 23 sulla sirena, 23-26 pro Bucks.

Johnny O’Bryant in campo.
Più spazio per lui in serata vista l’assenza di Howard.
Foto: USA Today.

 
Anche il secondo quarto rimaneva inizialmente punto a punto.
Una dunk di Anetokounmpo minava l’integrità del canestro di Charlotte (28-32) ma MCW da tre, grazie a una mattonata che colpiva la tabella bassa, segnava tre punti fortunosi, poi il divario tornava a tre punti ma Lamb a 7:08 con due FT e Batum con altrettanti liberi, spingevano Charlotte avanti (37-36).
Il controsorpasso in appoggio firmato Brogdon era annullato da Batum con un fadeaway in uno contro uno, poca parabola che trafiggeva la retina quasi orizzontalmente a 6:03.
I Bucks incassavano anche la parabola alta da fuori di Walker a 5:42, tre punti che erano contrastati da Bledsoe (5:14) che pompava palla in area facendo abboccare Walker alla finte; canestro più fallo e libero realizzato per il 42-41.
Charlotte riprendeva il discorso offensivo segnando da sinistra con un jumper di MKG, Milwaukee interrompeva il feeling con l’attacco e a 4:35 una transizione con tripla di Walker (guardare l’inclinazione del piede destro per non toccare la linea) in caduta in avanti, spingeva i Calabroni sul +6.
Middleton commetteva fallo su Walker dopo essersi fatto soffiare la palla sull’alzata per il tiro.
Due liberi a segno da parte di Kemba che mandava sul +8 Charlotte.
Punteggio che si alzava come il divario dopo l’entrata di Walker a 2:58 (mancava il fallo di Middleton che come un passaggio a livello cercava di decapitare il nostro capitano) per il 53-43.
Nel finale di quarto, diversi liberi erano utilizzati dai due team così lo scarto rimaneva il medesimo sino a :01.4, quando Antetokounmpo si portava a casa una giocata da tre punti mandando negli spogliatoi le squadre sul 59-52.

Monk in un generoso tentativo (non riuscito) di recuperare un pallone tuffandosi sulla linea destra del parquet. Foto: Mark Hoffman – Milwaukee Journal Seentinel

 
L’avvio di ripresa vedeva Charlotte segnar per prima a 11:08 con due FT di Williams (pass dalla destra di Batum per l’infilata verticale e fallo di Bledsoe).
Il numero due non sbagliava ma Middleton, centrando la terza tripla di serata dei Bucks, su 15 tentativi, anticipava il canestro di Henson che in girata appoggiava di sinistra al plexiglass il 61-57.
Per fortuna Kaminsky con un insolito crossover, sistemava i piedi andando sulla top of the key da tre punti da dove trovava il ritmo per scaricare un fulmine che ci portava a quota 64.
Williams rubava un pallone non controllato da Henson e segnava a 8:41 da oltre l’arco (67-59). Kaminsky con un giro a destra, un giro a sinistra si buttava all’indietro per superare Henson con un bel fade-away e portare a 10 pt. il divario.
I Cervi però miglioravano le proprie percentuali da fuori e rientravano in partita con le triple del numero 9 Kilpatrick e di Brogdon a 5:04 (75-70).
Un elbow jumper dello stesso Brogdon riduceva lo scarto al minimo (75-74), un pericolo che gli Hornets avvertivano, ma non riuscivano a contrastare prontamente; Walker e Kaminsky scagliavano due air-ball (uno a testa) mentre Middleton entrava di prepotenza con una slam dunk a 3:16. Il vantaggio dei locali durava poco.
A 2:58 Kaminsky si creava spazio nel pitturato contro Antetokounmpo; separation presa con la spalla e gancetto in fade-away micidiale per il nuovo sorpasso.
Passaggio a vuoto di Charlotte che a 1:19 ripiegava su una transizione ma lasciava libero il portatore di palla Brogdon, il quale sparava arrestandosi prima di entrare nell’area dedicata ai due punti.
Canestro valido per il 79-81 con Charlotte che mancava il pari con MCW, palla tenuta viva da un tap-out, Walker batteva il cronometro dei 24 con classe e velocità; tripla precisa frontale a 50 secondi ala terza luce rossa e ripetizione dell’esecuzione da fuori a :18.3 per l’85-83 con il quale si chiudeva il tempo.
 
L’ultima frazione vedeva partire MKG con una perfetta stoppata di destra su Brogdon in entrata.
Qui però iniziavano i problemi per Charlotte che si vedeva privata del suo capitano momentaneamente.
Piccolo infortunio per Walker che lasciava il campo per MCW.
Lamb provava a ridare fiato all’attacco dei viola mettendo una saetta da tre punti per l’88-83 e O’Bryant a sorpresa scagliava un altro fulmine contro la sua ex squadra, sei punti che a 8:16 servivano per far segnare al tabellone un +4 (91-87) MCW mancava una tripla aperta, Middleton dall’angolo destro la segnava.
Scarto di un punto soltanto che era colmato da Bledsoe a 5:37.
Parità a quota 95 con la giocata da due pt. più libero del piccolo dei Bucks.
Partita punto a punto e attacco Hornets agli sgoccioli, palla a Batum che sul cambio di marcatura tirava da casa sua in Francia; tripla incredibile per il 100-97.
Per pareggiare i Bucks ci mettevano il fisico d’Antetokounmpo.
Il greco spingeva sotto Marvin che se ne andava ramingo per le terre.
Niente da fare per l’aiuto di Frank; fallo e altra giocata da tre punti per il 100 pari.
Charlotte segnava con una schiacciata a due mani di Lamb su un back-door da sinistra e con Kemba in entrata rallentata su Maker ma in entrambi i casi i ragazzi del Wisconsin tenevano botta; Middleton riceveva un passaggio schiacciato dal greco e schiacciando in solitudine ristabiliva la parità (104-104).
La svolta, ancora una volta in negativo, arrivava a due minuti dal termine; Kemba in palleggio verso destra era contrastato, la palla si allungava, lui cercando il recupero finiva per schiantarsi contro un piede di Brogdon.
Kemba barcollante era tenuto in piedi dallo staff ma non rientrava più in campo.
Toccava a MKG in entrata provarci ma il suo tocco in gancio era tropo corto.
Bledsoe di sinistra in entrata scavalcava Marvin in appoggio mentre in attacco Kaminsky in salto passava sotto un pessimo pallone che era intercettato dalla difesa locale e tradotto in due punti di Antetokounmpo.
Lamb tentava la schiacciata ma la palla gli era toccata. Sempre Jeremy avrebbe l’ultima opportunità, ma il suo tre punti si frantumava contro il ferro dei Bucks i quali allungavano di un punto ai liberi chiudendo con la W casalinga per 104-109.
 
Pagelle
 
Walker: 7
32 pt. (13/21), 4 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 1 stoppata. 4/9 da fuori. Ritrova buona mano; triple, step back ed entrate. In attacco è fantastico. In difesa non è sempre fortunato ma la voglia c’è. Peccato per il colpo preso nel finale. La contusione manda in coma l’intera squadra.
 
Batum: 6
14 pt. (5/7), 1 rimbalzo, 6 assist. Gioca 31 minuti. Commette tre turnover. Punti di rottura del francese, criticatissimo. La gara è controversa se pensiamo che ha fasi nelle quali si eclissa. Ha un modo di giocare molto ragionato ormai. L’atletismo di Portland è un ricordo. Questo lo porta a fare da tramite, collante per gli altri. Smazza 6 assist, facilitatore e facilitato anche dalla buona serata al tiro. In difesa potrebbe far qualcosa di più a parere personale.
 
Kidd-Gilchrist: 5,5
6 pt., 7 rimbalzi, 4 assist, 2 stoppate. Chiude con 3/11 al tiro. Deve adeguarsi all’uomo di turno che gli capita. Chiude bene Antetokuounmpo nel mezzo del terzo quarto così come Middleton ma gli scapa il geco sull’azione più importante. Peccato il 3/11 al tiro con l’errore quasi decisivo del gancio corto.
 
M. Williams: 6,5
15 pt., 10 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Buona gara di Marvin che va in doppia doppia. Mette a segno la stoppata da dietro in aiuto. N difesa regge finché gli altri non mettono troppo il fisico.
 
Howard: s.v.
2 pt. (1/3), 1 rimbalzo, 1 stoppata. Gioca solo 4 minuti, poi salute la compagnia. Un peccato perché avrebbe potuto far bene stanotte.
 
O’Bryant: 5,5
3 pt. (1/7), 7 rimbalzi, 1 assist. Tripla a parte cattura 7 rimbalzi in 18 minuti. 4 di questi sono offensivi, ma lui spesso s’incaponisce tentando di salire per metter dentro. Purtroppo spesso gli toccano la sfera che non vede più… Tiri forzati, mal consigliati e poco tecnici.
 
Lamb: 6,5
13 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Il 5/10 dal campo diviene 5/13 do i tre errori finali. Lui però si muove bene provandoci sempre con grinta. Sfortunato sulla schiacciata ma rimane propositivo e positivo in una stagione da dimenticare.
 
Kaminsky: 6,5
16 pt., 5 rimbalzi, 3 assist. 6/12 al tiro e buona serata offensiva. Gli fischiano un blocking contro sul quale non mi trovo d’accordo, anche se dovrei rivederlo per ulteriore conferma. Comunque sia, alterna lampi di classe a tentativi estetici che non riescono. Un paio di liberi mancati a inizio gara.
 
Carter-Williams: 5,5
3 pt., 4 rimbalzi, 3 assist, 2 stoppate in 17 minuti. Ha anche un +2 di plus/minus ma, nonostante la pressione difensiva, in attacco sbaglia troppo.
 
Monk: s.v.
0 pt.. Nove minuti di tabellino immacolato, completamente. A parte un tentativo di salvataggio di un pallone, chiedere a Chi l’Ha Visto…
 
Coach S. Silas: 6
Starting five quasi obbligato se gli uomini sono contati ma bisognerebbe provare a cambiare qualcosa. Non va bene, soprattutto non va bene la fragilità con la quale subiamo negli ultimi minuti. Bene la difesa del perimetro a parte un paio si dimenticanze ma la squadra scivola ancora in attesa del back o back sempre contro i Bucks nella nostra vigilia di Natale da giocarsi all’Alveare.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.