Game 34; Charlotte Hornets @ Golden State Warriors 101-111

Sottotitolo; CopiHornets
Lamb ha chiuso con 22 pt., sperando si sia ritrovato in serata dopo un periodo s'appannamento lo aspettiamo con ansia a Phoenix, potrebbe essere utilissimo.

Lamb ha chiuso con 22 pt., sperando si sia ritrovato in serata dopo un periodo d’appannamento l’aspettiamo con ansia a Phoenix, potrebbe essere utilissimo.

 
Come in un improbabile telefilm tragico a puntate, gli Hornets seguono lo stesso copione delle due partite precedenti e cedono di schianto dopo aver fatto uno sforzo per rientrare in partita.
Ancora una volta i Calabroni, questa volta dal -12 del secondo quarto, sono rientrati a poco meno di nove minuti dalla fine del terzo quarto sempre sul -1, ma sul più bello quasi scontatamente si sono subito eclissati.
Sempre Kemba ha provato a tenerci in partita ma il suo tiro ancora una volta non ha varcato la soglia dell’anello.
Da lì in poi i Warriors hanno trovato i canestri di Thompson (30 pt.) e la prestazione di Green (13 pt., 15 rimb., 10 assist) che ha finito per la terza volta consecutiva con una tripla doppia (non accadeva da tempo immemore a Oakland), più un Curry (30 pt.) al rientro che si è svegliato nel finale e ha contribuito a far vincere ai Warriors una striscia di 35 partite in casa (compresa questa) insieme a Barnes anche lui al rientro (16 partite assente il secondo).
Charlotte non ha giocato per niente male in attacco, trovando anche dei canestri da circus shot con un Lamb finalmente ispirato in fase offensiva, ma ha pagato le assenze di Jefferson (il quale compiva gli anni in serata) e Batum.
Si era detto in sede di analisi prestagionale che avremmo dovuto avere tutti gli effettivi sani per giocarcela ma questo non sta accadendo; perso MKG per tutta la stagione, siamo senza tre dei nostri quattro migliori giocatori.
Non era certamente la partita più semplice della stagione ma a noi sarebbe servita tantissimo una vittoria per non sganciarci dal treno playoffs e ora sul diciassette pari in stagione, l’entusiasmo personalmente è sceso, anche se non tramonterà mai l’amore per questi colori.
 
Gli Hornets quindi si presentavano all’Oracle con il seguente starting five; Walker, Lin, P.J. Hairston, M. Williams e C. Zeller mentre i californiani rispondevano con; Curry, Thompson, Rush, Dr. Green e Bogut.
Jeremy Lin, ancora schierato come guardia tiratrice titolare per l'assenza di Batum, ha chiuso con 13 punti.

Jeremy Lin, ancora schierato come guardia tiratrice titolare per l’assenza di Batum, ha chiuso con 13 punti.

 
I Warriors conquistavano il pallone ma un tentativo di passaggio verso la linea di fondo veniva deviato, i Calabroni conquistavano palla e colpivano con Walker a 11:36, Kemba si schermava con Zeller e colpiva dalla media diagonale destra in fade-away.
Dall’altra parte Curry era il solito cecchino e rispondeva subito con la tripla, a 11:01 gli Hornets pescavano con un assist diagonale teso ancora Kemba che da sotto appoggiava evitando il difensore, un jumper di Rush riportava avanti i Warriors che difendevano bene facendo scadere i 24 secondi d’attacco concessi alla squadra di Clifford.
Su un Green lanciato in schiacciata si opponeva bene Zeller che lo stoppava a due mani, tuttavia Thompson portava sul 4-8 la gara con una tripla da destra.
P.J. non aveva la stessa qualità e fendeva solo l’aria da oltre l’arco, Stephen Curry ne aggiungeva due e i Calabroni andavano sul -6 recuperando però due punti a 8:50 con Walker che schermato lateralmente da Zeller si abbassava come una tigre a caccia e rompeva il raddoppio andando in entrata a mettere i punti del 6-10.
Thomson ne metteva due dalla lunetta ai quali rispondeva Zeller che in back door tagliava sulla linea di fondo da sinistra a destra e concludeva in reverse lay-up passando oltre il ferro grazie anche al preciso passaggio verticale appena ricevuto da Marvin Williams.
A 7:45 altra grande giocata di Charlotte; questa volta era personale di Kemba che andava corto al tiro, ma si teletrasportava sul rimbalzo che sembrava ormai preda di Curry e al volo con un tip lay-up shot deviava un pallone che finiva in fondo alla retina, in più c’era anche il fallo del n° 30 avversario sulla deviazione e il nostro play titolare che concludeva l’impossibile giocata guadagnando tre punti.
A 7:19 Hornets in vantaggio con Lin che in palleggio sotto canestro non trovava spazio, con calma arretrava nel pitturato e girandosi colpiva con qualche cm di spazio per il 13-12.
Curry a 7:02 in penetrazione metteva il sottomano comodo e a 6:33 Charlotte intensificava la difesa ma da una seconda possibilità usciva l’occasione favorevole per Rush che tutto solo da oltre l’arco con un colpo preciso segnava la tripla del 13-17.
La squadra di Jordan rispondeva con la tripla di Marvin Williams e intercettando in difesa con Zeller un lob leggibile di Bogut ma sulla transizione P.J. servito da Walker si faceva stoppare da Thompson in rientro.
Kemba comunque a 5:03 otteneva i “punti mangiati ” da P.J. dalla lunetta grazie (spinta di Curry) e Charlotte si riportava in vantaggio (18-17) che, dopo un turnover dei Warriors e un tiro di Livingston che beffato dal ferro non entrava, allungava sul +3 (massimo vantaggio) con Kaminsky a 4:01 abile a prendere il rimbalzo e a segnare.
A 3:51 però i Warriors segnavano una delle tante triple di serata con Green e impattavano mentre a 2:57 con un’altra tripla di Thompson che si avvantaggiava su un gioco di blocchi aveva il tempo per segnare il 20-23.
Charlotte aveva diversi passaggi a vuoto e l’entrata di Speights in campo dava una spinta in più ai padroni di casa, i quali con un rimbalzo offensivo ottenuto proprio dal lungo di riserva, nel finale di primo quarto convertivano in due punti e volavano sul +10 anche se Roberts a :03.8 compiva l’entrata capolavoro sebbene tutti lo aspettassero sia in zona alta che sotto canestro.
24-32 a fine primo periodo e Hornets a inseguire per il secondo quarto.
 
I Warriors si riportavano subito a +10 in avvio secondo periodo ma ancora Roberts rispondeva con un jumper lungo a 11:07, Clark e Marvin Williams (servito da Roberts che lo schermava anche) si scambiavano le cortesie dalla grande distanza aggiungendo tre punti a testa per le rispettiva squadre mentre un mid range jumper di Barnes manteneva le distanze tra i due team a 10 punti.
In attacco saliva in cattedra Hawes per gli Hornets che dapprima con un passaggio schiacciato vedeva rollare in taglio da sinistra Lamb, assist perfetto che Jeremy valorizzava segnando nonostante avesse subito fallo sul suo tiro in corsa.
Gioco da tre punti per il nostro numero 3.
Ancora Hawes a 8:51 on un assist schiacciato in diagonale verso destra vedeva l’imbucata di Roberts che con perfetto tempismo riceveva e appoggiava non dando scampo alla difesa dei Warriors.
Il -7 durava poco perché ancora Speights da destra trovava il canestro sulla sospensione, Hawes nel tentativo di difendere lo toccava a palla già rilasciata sul corpo e il giocatore avversario dalla lunetta completava il gioco rimandando la squadra in maglia teal al -10.
A 8:18 Lamb in entrata riusciva a galleggiare in aria giusto il tempo in più per far scendere il difensore e appoggiare due punti però Roberts si faceva poi stoppare in attacco da Green e sulla transizione Curry non trovava opposizioni depositando il 36-46.
Gli Hornets erano bravi in attacco a reagire con tre punti di Roberts ma in difesa rivenivano subito affossati da una tripla dei Warriors, tuttavia non si perdevano d’animo e cercavano di rientrare con Kaminsky (6:32 step around chiuso in gancio) e Lamb che rubava a Curry per andare in transizione solitari a schiacciare i punti del 43-49 a 5:37.
A rovinare la serata degli Hornets però era un ispirato Thompson capace ancora di segnare da oltre l’arco a 4:57.
Thompson segnava contro Walker dal post basso sinistro, Lin replicava poi era Green a ricevere spingendo nettamente Kemba per prendere spazio un istante prima, tutto ok per gli arbitri e canestro dell’ala dei Warriors.
Walker si rifaceva con una tripla in ritmo a 3:20 ma Thompson segnava altri due punti facili solo per lui e la gara tornava sul maledetto -10 di gap.
A 2:20 addirittura arrivava il -12 dopo che Green in cosat to coast in dribbling evitava diversi tentativi di palla rubata e serviva con un assist splendido Bogut per il tocco volante sotto canestro del centro dei Guerrieri.
Hornets che reagivano ancora una volta nel finale e Kemba trovava di fianco a lui P.J. Hairston a cui bastavano cm di vantaggio per segnare la bomba del -9 e quando a :31.7 Lamb ricadeva sul polso dopo aver sorpreso Thompson in palleggio ed essere stato toccato da Green sull’appoggio in entrata Charlotte si trovava sul -7 ma ottenendo anche il libero supplementare guadagnava un altro punto per portarsi sul 54-60.
Il finale di primo tempo però registrava l’ultimo canestro dei Warriors grazie a un teardrop di Curry e si andava all’intervallo sul 54-62.
Kemba Walker, 22 punti nella notte.

Kemba Walker, 22 punti nella notte.

 
Charlotte non aveva nulla da perdere e nel terzo quarto provava l’ultimo sforzo per rientrare; Zeller in hook inaugurava il quarto, rispondeva in driving Thompson, Charlotte segnava un buon canestro con Lin che dalla medio lunga distanza da sinistra batteva in jumper addirittura Bogut in marcatura alta.
A 10:17 P.J. Hairston raddoppiato sull’entrata era fermato con il fallo da Curry, in lunetta P.J. segnava solo uno dei due liberi assegnati mentre Green dall’altra parte a 10:04 ne realizzava due, mentre Zeller in attacco commetteva passi non visti dagli arbitri, in più si faceva spedire la conclusione oltre la linea di fondo, Charlotte perdeva anche il possesso per il superamento dei cinque secondi sulla rimessa con P.J. abbambolato invece che cercare un compagno libero.
A 9:19 Hairston si faceva perdonare segnando una tripla su assist di Kemba e solo 21 secondi più tardi dalla zona di centro destra da oltre l’arco, Lin scagliava una freccia avvelenata che riportava la squadra al -1 (65-66).
Sul più bello però come in un film dell’orrore gli Hornets si squagliavano, catch n’ shot di Thompson sul quale il braccio alzato di Marvin non serviva come avvertimento, Kemba non segnava e gli Hornets incassavano la tripla di Thompson a 8:09, Green segnava in schiacciata in transizione portando il punteggio sul 65-73 e costringendo Clifford al time-out a 7:28.
Marvin Williams in uno contro uno andava per il tiro dalla media compiendo una pessima scelta che non lo premiava, Curry a 7:01 si risvegliava dal torpore e schermandosi con Bogut scagliava una freccia proditoria che colpiva Charlotte mandandola sul -11.
Lin sbagliava due tiri da tre punti mandando corto il primo e mancando l’aperta successivamente, Curry con un’alzata arcobaleno al vetro evitava la stoppata di Marvin Williams salito altissimo a cercar la sfera. Steph con questi due punti terminava il parziale di 12-0 che chiudeva la gara poiché Walker a 6:00 dalla penultima sirena realizzava due punti.
Il finale di terzo quarto vedeva anche Rush a 4:47 segnare una tripla, indice che la serata dei Warriors era tra le migliori e non c’era molto da fare, quando Lin in post basso sinistro marcato da due giocatori fintava e veniva colpito sul tiro si capiva definitivamente che le possibilità di rientro erano zero anche perché gli arbitri dopo un conciliabolo assegnavano solo la rimessa agli Hornets anziché i liberi.
Speights segnava il suo sesto su sette tentativi a poco dalla fine e Warriors sul +18 (77-95) a 12 minuti dalla fine.
 
Charlotte ormai senza speranze non mollava nemmeno nell’ultimo quarto e risaliva nel finale complice una certa leggerezza e rotazioni allungate in casa Warriors anche se i Guerrieri toccavano il +21 inizialmente.
Su una possibilità di pick and roll però Lamb seguiva l’attacco, sullo scarico a sinistra doveva ruotare Kaminsky che in leggero ritardo non poteva opporsi alla conclusione di Barnes da sinistra, due punti seguiti da altri due di Speights e tabellone sul 79-101.
A 8:52 un altro dei passaggi schiacciati di Hawes innescava Walker che con elegante fare da cameriere appoggiava in reverse lay-up la palla a spicchi.
Hawes a 7:19 faceva un passo verso il cuore dell’area e concludeva in uno contro uno con un bell’hook shot.
I piccoli di Charlotte tentavano un recupero come se non ci fosse un domani e Lamb in appoggio con la mano destra in uno contro uno, Walker e Lin a 1:52 segnavano 6 punti mandando i teal & purple sotto la doppia cifra di svantaggio (97-106).
Curry a 1:40, dopo aver fallito due facili conclusioni, subiva fallo e segnava in fing and roll, la partita terminava qui, anche se Lamb per la gloria segnava un bel canestro.
101-111 il punteggio finale.
 
Senza Batum i Warriors sono riusciti a mettere insieme 17 assist in più e solo Marvin Williams nella notte è riuscito a non farsi stoppare, inoltre i gialloblu hanno realizzato 15 triple evidenziando la loro ottima seata al tiro.
Per gli Hornets bene l’attacco, in difesa qualcosa da migliorare su rotazioni e triple anche se meglio di altre serate.
Prossima tappa una Phoenix in crisi, cerchiamo di non far rinascere la Fenice…
chagsw chagsw1
 
Pagelle:
 
Walker: 6,5
22 pt. (9/21), 7 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata. Kemba finisce oltre i 20 punti ma spesso fa tutto da solo, o c’è poco movimento, o è lento, di certo per un play 3 assist sono pochi, indice che talvolta deve forzare in azione personale. Occorre riequilibrare le statistiche anche se poi quando passa palla è vero pure che le conclusioni dei compagni non sono sempre così lucide. Si batte in difesa su Thompson o chi gli capita a volte nelle rotazioni difensive, Curry senza quasi farsene accorgere finisce a 30 ma lui fa una prestazione nettamente migliore rispetto a quella che fece nel primo confronto tra i due a Charlotte.
 
Lin: 5,5
13 pt. (5/12), 3 rimb., 1 assist. Manca due triple in un momento cruciale, a parte questo, dopo una buona difesa nel primo tempo si lascia un po’ andare, o meglio…. Il risultato non è più lo stesso.
 
P.J. Hairston: 5,5
7 pt. (2/7), 2 rimbalzi, 1 assist. Due belle conclusioni da tre punti, il resto lo sbaglia tutto. In difesa commette meno falli, fa quel che può per le sue possibilità contro una squadra nella serata.
 
M. Williams: 5,5
8 pt. (3/7), 6 rimbalzi, 1 assist. Non sarebbe tra i peggiori per impegno ma il confronto con il pari ruolo è nettamente perso.
 
C. Zeller: 6
8 pt. (2/7), 10 rimbalzi, 2 rubate, 1 stoppata. Manca un appoggio in allungo semplice, al tiro non è in serata e commette anche un’infrazione di passi in partenza evitabile. Fa parte del gioco… Tiene in difesa abbastanza bene sotto canestro.
 
Kaminsky: 6
6 pt. (3/7), 5 rimbalzi, 3 assist. Frank è affondato qualche volta di troppo sui jumper, lui magari è un po’ lento nell’andare sull’uomo (a volte non è il suo) ma il braccio lo alza, è proprio sfortunato… Discreto in attacco.
 
Lamb: 7
22 pt. (9/14), 3 rimbalzi, 1 assist, 3 rubate. In difesa potrebbe far meglio nel posizionamento, va a raddoppiare qualche volta ma poi si lasciano scoperti spazi che qualcun altro dovrebbe chiudere e non sempre la difesa è efficace, però ruba anche tre palloni. In attacco trova più volte canestri impossibili in entrata subendo fallo, in appoggio spesso mezzi circus shot che hanno però evidentemente un loro equilibrio se trova confidenza, le percentuali sono alte.
 
Hawes: 6
6 pt. (1/6), 4 rimbalzi, 4 assist. Rientrava nella notte. In difesa si deve assolutamente migliorare, in attacco meglio come passatore che come tiratore. Segna solo un gancio aprendo la mano, i suoi passaggi invece innescano belle azioni.
 
Roberts: 7
9 pt. (4/5), 1 rimb., 1 assist, 1 rubata. Praticamente segna tutti i tiri tentati, solo una stoppata non gli concede il 100%. Grande serata al tiro che lo vede segnare anche una tripla a gioco fermo. Disinvolto. Nel finale Curry gli spara in faccia ma non è che possa fare miracoli. Buon apporto dalla panchina come tiratore.
 
Coach Clifford: 5,5
La squadra gioca bene ma perde ancora e ora siamo sul 17-17 in classifica e iniziamo a scivolare verso il fondo della classifica. Serve una difesa più grintosa. Bisogna ora cercare di andare a vincere a Phoenix (con o senza Batum) se Clifford vuol dare un senso alla stagione e legittimare il suo rinnovo contrattuale.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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