Game 34; Charlotte Hornets Vs Cleveland Cavaliers 87–91

Eutanasia Charlotte.
La parola “eutanasia” deriva dal greco ed è composta dalle parole bene e morte, è l’unico temine adeguato in questo momento per descrivere una squadra indecifrabile, ma purtroppo perdente.
Gli Hornets, quando le avversarie non sono eccessivamente forti, statisticamente partono abbastanza bene e o recuperano nei finali producendo un maggior sforzo.
Avevo pensato che in parte le difficoltà fossero anche una questione di tenuta fisica, ma questi tentativi di recupero tardivi nel finale non avvalorano appieno questa tesi.
Di sicuro stanno imparando a “perdere bene”. Troppe le sconfitte ormai (24), a fronte di sole 10 vittorie.
Deludenti.
Fossi nel signor Cho, rassegnerei immediatamente le dimissioni.
Si è notato benissimo che la squadra non ha specialisti in diversi settori, specialmente il tiro da fuori latita e nel finale un paio di triple sarebbero servite tantissimo, invece sono state fallite miseramente.

Cody Zeller; 8 punti, 7 rimbalzi e 3 stoppate per l'ala grande degli Hornets nella notte.

Cody Zeller; 8 punti, 7 rimbalzi e 3 stoppate per l’ala grande degli Hornets nella notte.

Facendo un passo indietro… i Cavaliers recuperavano all’ultimo Marion (che partiva dalla panchina) e Kevin Love.
Il quintetto dei Cavs era quindi così composto; Irving, Della Vedova, M. Miller, Love e Thompson.
Charlotte rispondeva con; Walker, Henderson, Kidd-Gilchrist, Zeller e Biyombo.

Henderson a 11:40 inaugurava il tabellino con un aggraziato step back che portava in vantaggio Charlotte per 1:05, fino al pareggio di Cleveland, il quale non durava molto, visto che Walker a 10:20 infilava la tripla del 5-2 con un fluido movimento tirando da 45° destra.
La partita, appena iniziata, rimaneva lì, anche perché Love giocava bene in quest’inizio.
Zeller a 8:43 metteva un piazzato per il 7-6 ma Cleveland cercava ugualmente di sorprendere la squadra di Clifford con una bomba di Della Vedova a 7:40 e un’entrata di Irving a 6:55 che davano il 7-11 a favore degli ospiti.
La controffensiva di Charlotte non si faceva attendere; Walker a 6:43 innescava Zeller che esplodeva a canestro contro Love e Thompson.
Lo stesso lungo bianco a 6:06 metteva il piazzato dalla baseline e Henderson metteva un jump hook dal pitturato lavorando su Della Vedova, Charlotte così tornava in vantaggio per 13-11.
Irving riusciva a contrastare i punti di Charlotte con due canestri dalla diagonale sinistra e il punteggio tornava in parità sul 15-15.
Maxiell segnava un jumper, seguito da altri due punti di Walker che a 2:34 sfrecciava in mezzo a due giocatori e finalizzava in reverse layup. Dopo qualche errore di Maxiell e Marion dalla lunetta, Hairston approfittava della transizione di Neal per farsi trovare pronto dalla mattonella sx a 45° dove esplodeva la bombarda del 23-16.
La stessa ala al primo anno beneficiava nei secondi finali di un gran movimento di palla, la sua partenza incrociava pochi ostacoli sino al ferro, quando appoggiava battendo Thompson e l’aiuto.
Il primo quarto si concludeva sul 25-16 per gli Hornets.

Nel secondo quarto gli Hornets spendevano troppi falli subito andando in bonus.
La squadra dell’Ohio non sempre ne approfittava dalla lunetta, ma riusciva a risalire, anche con un canestro di Thompson a 9:29 sino al -3 (25-22).
Gli Hornets che in questa fase avevano sbagliato tutto il possibile, segnavano da 3 con Marvin Williams (che aveva sbagliato qualche conclusione simile in precedenza) e si portavano sul 28-22.
Cleveland si risollevava tuttavia, prima pareggiando con due liberi di Thompson a 7:52, poi passando in vantaggio con un alley-oop di Thompson su passaggio di Della Vedova, sul quale era finito in marcatura Biyombo, in uscita dall’area pitturata.
Hairston a 6:49 realizzava da tre, dall’altra parte Hairston spendeva l’ennesimo fallo, la palla rimaneva un secondo sul ferro, poi decideva di uscire.
Il giocatore dei Cavs segnava uno dei due tiri a disposizione pareggiando. Charlotte riusciva a uscire bene da questa situazione, segnando quattro canestri consecutivi (l’ultimo di MKG a 4:05, recuperando una palla vagante sotto il tabellone) e portandosi sul 39-31. Hendo dalla lunetta realizzava anche due liberi dopo aver subito un fallo da Marion, poi andava a stoppare Thompson, tutto sembrava girare meravigliosamente quando un double team nell’angolo era il preludio per la transizione di Walker, il quale vedeva Zeller lanciato e lo serviva con un passaggio dietro la schiena, azionando il detonatore per l’esplosiva schiacciata di Cody che a 2:36 faceva registrare il punteggio di 43-32. Qui però iniziava lo show di Waiters, il quale, anche sfruttando due palloni persi malamente da Roberts, riportava a -5 i suoi, Love lo seguiva nel break e metteva il 43-40 con un up and in.
Neal riusciva a dare un po’ di respiro ai Calabroni con la tripla del 46-40 a :18,4. Il punteggio all’intervallo rimaneva invariato, poiché Zeller difendeva bene su Irving.

Il terzo quarto iniziava con un jumper frontale di Thompson a segno. Dall’altra parte il ruvido duello tra Love e Zeller, vedeva il primo uscire con il pallone, ma leggermente sbilanciato finiva a terra mentre Charlotte recuperava palla e l’azione proseguiva, mentre Henderson in transizione saltava a lato del canestro come per voler appoggiare, invece saliva a schiacciare inaspettatamente per la gioia degli occhi dei tifosi degli Hornets.
Dall’altra parte avevamo lasciato Love a terra, soccorso pareva avesse problemi al ginocchio, ma dopo poco lo ritroveremo in campo.
L’illusione che rimanesse fuori durava nulla, anzi, proprio lui riusciva a realizzare tre volte da oltre l’arco.
La sua ultima tripla a 9:17 portava gli ospiti in vantaggio 50-51.
Irving con due liberi faceva salire i suoi a +3, mentre Henderson trovava un canestro forzatissimo con due difensori appiccicati a 8:35.
Qualche forzatura e qualche palla mal giocata, soprattutto unite a una difesa inadeguata, portavano Cleveland sul 53-60, prima che MKG provasse una penetrazione a 5:13 grazie alla quale riusciva a riavvicinare Charlotte.
MKG provava prendersi il peso della squadra sulle spalle con altre entrate, ma sulla seconda veniva stoppato, sulla terza la palla girava sull’anello e finiva per entrare, tuttavia il libero supplementare tirato a 4:15 era fallito.
Waiters trovava vita facile a Charlotte, la difesa diveniva troppo molle e il player di Cleveland metteva altri due canestri, intervallati da MKG che provandoci nuovamente perdeva palla.
La lunetta diveniva protagonista in questa fase.
Maxiell veniva toccato da Waiters a 1 secondo dallo scadere dei 24.
Il centro di riserva faceva 2/2, Walker splittava poco dopo i suoi e a 2:44 Charlotte era sotto di 6 punti (60-66).
Love mancava entrambi i suoi FT ma Neal si faceva portar via sanguinosamente la palla da Waiters mentre era in palleggio, la transizione non perdonava.
Hairston provava una tripla da marcato senza senso, Della Vedova dall’altra parte graziava gli Hornets, ormai sotto canestro da solo, non marcato da vicinissimo, provava un reverse layup notevolmente fuori misura.
Neal ci provava due volte; a 51,4 realizzava con un tiro in sospensione frontale, successivamente però falliva la tripla.
Thompson dall’altro lato del campo riusciva ad afferrare e a schiacciare il pallone prendendo un rimbalzo offensivo, così portava il punteggio finale del terzo quarto sul 64-72 con un 18-32 di parziale di quarto a favore dei rossi…

L’ultima frazione vedeva inizialmente Cleveland toccare anche i più 10, poi gli Hornets rientravano un po’ grazie a Marion che si faceva toccare palla da Williams, Neal in attacco andava a segnare a 10:17.
Marion poi sbagliava da sotto, tirava un air-ball frontale e commetteva fallo su Maxiell.
A 7:42 gli Hornets chiamavano timeout dopo che un passaggio lungo aveva raggiunto Love indisturbato nel pitturato, pronto a segnare riportando in doppia cifra il vantaggio.
La differenza nel punteggio rimaneva ancora una montagna da scalare, sebbene a 6:23 Maxiell riuscisse ad arrivare in vetta su un tiro di Irving, rigettando il pallone.
Jason dopo quest’azione si andrà a sedere in panchina.
Gli Hornets trovavano aiuto da Walker a 5:53. La sua entrata in mezzo a due giocatori veniva premiata anche con il fallo di Love.
Canestro valido per il 73-82 ma libero mancato dal play titolare teal & purple.
Irving andava a segno, tuttavia Marvin Williams replicava al play avversario con una tripla dal lato sinistro per il 76-84 a 5:11.
La squadra di Clifford lentamente rientrava in partita. Su un fallo per una palla vagante Biyombo andava in lunetta a 2:58.
Biz insospettabilmente realizzava entrambi i liberi e il tabellone registrava il 79-84.
Irving nel finale sfruttava una pecca degli Hornets.
Il rimbalzo difensivo. Dopo non aver concesso quasi nulla per il primo quarto e poco nel secondo, gli Hornets, iniziarono a concedere troppi rimbalzi, su uno di questi si avventava Irving, che costringeva Neal al fallo.
I liberi del play erano una garanzia, tuttavia Walker trovava con un bell’assist Williams.
Love commetteva fallo ma Marvin faceva 2/2 ai liberi.
Cleveland non riusciva a giocare il pick and roll in attacco, giacché Kemba e Marvin facevano buona guardia.
A Charlotte non rimaneva molto, l’entrata laterale di Henderson su Love (sfruttando la maggior velocità) a 1:22 dava l’83-86 e qualche speranza ai tifosi nell’Alveare.
Gerald aveva anche l’occasione di pareggiare, ma il suo tiro dal corner destro non entrava.
In difesa Walker era bravissimo su Irving e lo stoppava a 28 secondi dalla fine, lasciando 4 secondi per il tiro ai Cavs.
Sulla rimessa Love allargava il compasso e dal lato sinistro trovava il tiro che avrebbe consentito alla fine ai Cavalieri di vincere la gara.
Il suo jumper leggermente all’indietro aveva una parabola alta sulla quale Williams (in marcatura) non poteva opporsi.
83-88 a :23,4 dalla fine.
Charlotte ci provava sino alla fine… dopo un errore al tiro Zeller teneva vivo il possesso arrivando per primo sulla palla a spicchi, cedendola con un passaggio orizzontale per l’accorrente Henderson, dava la possibilità alla guardia di segnare in schiacciata dirompente.
I Cavaliers avevano il vantaggio del cronometro e segnavano con Irving due volte ai liberi, Neal e Walker erravano i loro tentativi da 3 punti per riavvicinare Charlotte a -2, finiva per segnare Williams dalla lunetta, toccato sul tiro.
Zeller a un secondo e sei decimi fermava Irving che andava in lunetta con il punteggio di 87-90.
Il suo primo libero colpiva il ferro e non entrava, l’illusione, però durava pochissimo perché sul secondo riusciva mettere la tripla del doppio possesso.
Neal sulla sirena falliva la tripla che non sarebbe comunque servita a nulla e Cleveland vinceva 87-91 interrompendo la propria striscia negativa e estendendo quella di Charlotte a 5.

Charlotte ha tirato con il 36,8% dal campo, il 21,4% da 3 e il 65,4% ai liberi… se non sei la Detroit tutta difesa di qualche anno fa, con queste cifre non puoi vincere.

Voti

Walker: 5
10 punti (4/16), 5 assist, 2 rimbalzi, 2 rubate, 2 stoppate in oltre 40 minuti. 1/8 da 3 pt. è un pessimo risultato. Le due stoppate sono buone, ma rimbalzi e assist non sono granché. Sta in campo all’inizio più del solito e nel finale non incide.

Henderson: 5,5
14 pt. (6/17), 8 rimbalzi, 4 assist. Voglio ma non posso… Troppo basse le sue % da SG perché Charlotte possa sperare di vincere. Due splendide schiacciate non bastano per il 6.

Kidd-Gilchrist: 5,5
12 pt. (5/11), 10 rimbalzi, 1 assist. Qualcuno dice che è stato il migliore di Charlotte, forse dovrebbe andare a leggere le 5 palle perse oltre queste statistiche. Al tiro alcune volte non ci arriva e sono turnover… Gran rispetto per il lavoro a rimbalzo.

Zeller: 6
8 pt. (4/7), 7 rimbalzi, 3 assist e 3 stoppate in 20:05. Avrebbe potuto far un po’ meglio su Love nel suo momento d’oro, tuttavia oggi la sufficienza la merita. 3 stoppate, una bella schiacciata e un bell’assist.

Biyombo: 5
2 pt. (0/0), 8 rimbalzi. Ultima opzione offensiva dopo la panchina. Biz mi delude per la seconda volta. Qualche posizione a rimbalzo non perfetta e qualche palla lasciata di troppo agli avversari sotto le plance.

Neal: 5
11 pt. (5/16), 3 assist. Fa 1/7 da 3 punti. Ormai gioca e lo fanno giocare da salvatore della patria, le colpe non sono tutte sue se la squadra non ha grandi scorer. L’unico che ha facilità a entrare e a concludere in svariati modi. Qui stiamo andando oltre il suo però. Rimette un po’ in carreggiata Charlotte, ma pesano anche un pallone perso e un 5/16 che non è comunque fantastico.

Maxiell: 5,5
10 pt. (¼), 5 rimbalzi, 1 stoppata. Fa 6/10 dalla lunetta ma finisce in doppia cifra. Con il suo fisico pachidermico soffre la velocità avversaria in difesa ma riesce a stoppare Irving.

Williams: 5,5
10 pt. (2/7), 6 rimbalzi e 2 assist, 1 rubata. Il 2/7 è la stessa statistica che ha da fuori, si gioca tutto da 3, ma la percentuale è bassina. Una buona rubata, ma anche lui fragile in mezzo alla difesa.

Hairston: 6
8 punti (3/6), 2 rimbalzi e 1 assist in 16:56. Fa 2/4 dalla grande distanza, purtroppo però porta alla ribalta il concetto di triple ignoranti sparandone una in un momento non appropriato.

Roberts: 5,5
4 pt. (2/3), 1 assist in meno di 10 minuti. Pesano tuttavia le due palle perse…

Coach Clifford: 6
Nonostante la sconfitta non lo boccio. Il materiale è questo. Se i suoi falliscono le conclusioni non si può pretendere. Lui fa il suo. Forse Zeller su Love sarebbe stato meglio su quel tiro nel finale? Non lo sapremo mai…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.