Game 35; Charlotte Hornets @ Phoenix Suns 102-111

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Sottotitolo; ImbrogliHornets
 
Jeremy Lin parte ancora in quintetto grazie all'assenza di Batum. Numeri apparentemente buoni ma troppi turnover e difesa che non ha convinto.

Jeremy Lin parte ancora in quintetto grazie all’assenza di Batum. Numeri apparentemente buoni ma troppi turnover e difesa che non ha convinto.

 
Quando ho chiamato il blog che gestisco ResurreziHornets era chiaro il riferimento al miracolo che ha visto rinascere il Calabrone nella sua terra d’origine.
Così come l’animale mitologico per eccellenza che in varie culture simboleggia la rinascita è la fenice, legata ovviamente alla città di “Phoenix” e al Dio Sole (Ra in Egitto), anche i Calabroni, come nella leggenda principale che riguarda tale animale (si dice che ogni 500 anni “sentendo” la sua morte emigri costruendo un nido nel quale lasciava che i raggi del sole la bruciassero e consumassero per risorgere poi dalle proprie ceneri), sportivamente parlando sono rinati dopo un anno in North Carolina.
In altre leggende la fenice rinasce dopo 1.000 anni (ebraica) perché Dio la ricompensa per esser stato l’unico essere a non aver mangiato il frutto proibito, nella cultura cristiana è stata associata a Gesù per la sua capacità di rinascere dopo tre giorni (parallelo interessante) e in Giappone simboleggia una nuova era.
Gli Hornets intersecavano la Fenice proprio chiedendo strada per ricominciare questa nuova possibile era vincente, dopo aver giocato una bella preseason e aver fatto intuire di poter andare ai playoffs, ultimamente complici gli infortuni e il calendario non sono più una squadra con un record vincente (17-17 in classifica) e da Phoenix in crisi (9 sconfitte consecutive) cercavano una resurrezione anche sul campo dell’Arizona ma sul terreno arido dello stato nel sud degli Stati Uniti paiono essere rimaste ancora una volta solo le ceneri, un imbroglio insomma al quale non basta presentare il conto come alibi degli infortunati Jefferson e Batum.
Difesa impresentabile che ha subito triple da chiunque (19/33) e giocatori apparsi lontani parenti per voglia, precisione e determinazione di quelli visti a inizio stagione.
Si salvano in pochi, dalla panchina sicuramente Daniels gioca una buona partita, ma i compagni nel finale invece che cercarlo lo ignorano abbastanza (Walker compreso che sbaglia due tiri cruciali sulla stessa azione), così Charlotte cade a Phoenix in attesa di spostarsi più a Ovest sulla costa Pacifica dove dovrà vedersela con i Velieri di CP3. Cosa aspettarsi ora? Solo il rientro di Batum? Basterà a far si che questa stagione non sia l’ennesima illusione, l’abbaglio, l’inganno, l’imbroglio di aver pensato d’aver avuto un team vincente finalmente e invece finirà mestamente? Servono vittorie e in fretta…
I Suns si presentavano in campo guidati da J. Hornacek con Knight, R. Price, P.J. Tucker, Leuer e T. Chandler, mentre i Calabroni mettevano piede sul parquet della Talking Stick Resort Arena con il seguente starting five; Walker, Lin, P.J. Hairston, M. Wiliams, C. Zeller.
I Soli passavano in vantaggio grazie a una transizione guadagnando palla sulla metà campo; Lin cercava di consegnare un passaggio ma gli uomini dei Suns in pressione intercettavano la sfera e Knight con un passaggio all’indietro si faceva trovare solo sotto il canestro degli Hornets per mettere lo 0-2.
Charlotte reagiva con due passaggi veloci in diagonale direzione corner sinistro, dove Walker si faceva trovare puntuale per scagliare la tripla del primo vantaggio Hornets.
Phoenix compiva il primo sorpasso con un floater di Knight, mentre gli Hornets con la tripla di P.J. Hairston da 45° sinistra segnavano il 6-4 del controsorpasso a 9:53.
Dieci secondi dopo Lin rovinava la dunk a Chandler ma fallosamente, l’ex New Orleans Hornets dalla lunetta segnava i punti del pareggio ma Charlotte a 9:30 segnava con Lin, il quale dopo aver fintato vedeva il difensore dei Suns in ritardo saltare davanti a lui lasciandogli strada sulla linea di fondo per arrivare comodamente al ferro in appoggio.
Leuer in gancio dal post basso destro pareggiava nuovamente mentre a 8:52 un floater di Kemba faceva raggiungere agli Hornets la doppia cifra, tuttavia una tripla di P.J. Tucker ignorato per più secondi nell’angolo destro dava la doppia cifra e il vantaggio ai padroni di casa (10-11) a 8:39.
Marvin Williams a 8:24 rispondeva al fuoco con una tripla aperta frontale, ma Price riagganciava gli Hornets sul 13 pari con una sospensione dalla media.
A 7:34 da una penetrazione di Marvin Williams scaturiva l’assist quasi alla mano sotto canestro per Zeller che appostato sotto a sinistra metteva dentro in appoggio diretto a canestro ma Knight teneva alte le medie da tre punti con una tripla per il +1 Suns.
Un alley-oop di Chandler imbeccato da Knight girava il tabellone sul 15-18, seguivano due drive chiuse in appoggio da Lin e Leuer, la seconda costava un time-out chiamato dalla panchina di Charlotte, doveroso vista la scarsa difesa messa in campo dai Calabroni.
Almeno in difesa al rientro le cose sembravano andare meglio con le stoppate di Zeller su Chandler, Marvin Williams su Leuer e Kaminsky ancora su Leuer, nel contempo i Calabroni segnavano a 5:08 ancora con Walker una bomba dall’angolo sinistro e a 4:54 aggiungevano un punto dalla lunetta con P.J. Hairston fermato dopo un coast tu coast in appoggio da un fallo speso da Leuer che valeva il 21-20.
A 3:23 alla terza tripla tentata dagli Hornets sulla stessa azione, Lin trovava quella vincente per il 24-20, ma dopo un time-out Suns, Teletovic dalla sinistra riportava con una bomba i Soli al -1.
Lin a 2:32 si schermava e segnava dalla media con un due comodo mentre a 2:14 Booker sparava su Lamb due volte facendo guadagnare cinque punti ai Suns.
A 1:34 con i Calabroni sotto di due, Lin in entrata si procurava due FT realizzati andando a impattare la gara a quota 28.
Price dalla lunetta (fallo di Lin) splittava ma Lin si rendeva ancora protagonista in positivo andando in dribbling nell’area arancio, un dribbling lento ma efficace che depistava i difensori dei Suns chiuso in reverse lay-up per il 30-29.
A :51.7 però lo specialista Teletovic picchiava duro con un’altra tripla da sinistra ma P.J. Hairston saltando sotto canestro a .23,6 segnava con un bel twisting /cambio mano volante pur marcatissimo in mezzo alla difesa dei Suns.
Warren in jumper chiudeva però il primo quarto a favore dei Suns sul punteggio di 32-34.
P.J. Hairston si sforza d'appoggiare il pallone arrivando al ferro.

P.J. Hairston si sforza d’appoggiare il pallone arrivando al ferro.

 
Nel secondo quarto spazio alle panchine in campo ma Lamb sbagliava il suo secondo tiro di giornata, ci pensava allora Roberts con un veloce tiro in sospensione presosi dopo l’arresto passando dietro ad Hawes, Booker però evidenziava la scarsa attenzione sulla linea da tre punti degli Hornets e puniva la difesa di Clifford con il tris del 34-37.
Lamb a 9:27 segnava il suo primo canestro incrociando sul lungo; partendo da fuori trovava il corridoio centrale e metteva in campo le sue doti atletiche per staccare a sinistra del canestro e battere in appoggio il difensore.
Un altro open 3, di Price questa volta, incendiava la retina di Charlotte (5/10 e 7/10 rispettivamente sino a quel momento per Hornets e Suns da 3 pt.) e quando Booker intercettava un passaggio di Marvin andando a segnare in transizione i Suns si portavano sul +6.
Leuer aggiungeva 4 punti (2 da sotto e due FT a 6:32 per fallo di Hawes irriso dalla PF avversaria), nel mezzo una tripla storta di Hairston e quando a Clifford era fischiato un fallo tecnico, i Calabroni andavano sotto di 11 punti…
Hawes da tre non metteva dentro la sfera, Leuer invece da grande distanza batteva Spencer e i Suns volavano impensabilmente sul +14, Hawes veramente osceno da sotto riusciva a sbagliare anche l’appoggio solitario, per fortuna Roberts a 4:28 con un tiro in sospensione metteva dentro due punti anche se nettamente toccato sul tiro.
Dalla lunetta chiudeva il gioco da tre punti ma in difesa gli Hornets continuavano a mostrare debolezza.
Zeller su Leuer non riusciva a fermare la presa di posizione del lungo avversario che segnava ancora dal post basso sinistro, Zeller dall’altra parte si rifaceva in tap-in dopo un’entrata selvaggia di Roberts, a 3:31 gli Hornets con due passaggi sulla linea dei tre punti pescavano nell’angolo Hairston che scaricava la bomba da 3 punti nella retina dei Suns per il 44-52.
La difesa degli Hornets però non teneva e concedeva a Warren a 3:12 ancora una tripla, P.J. abbattuto sul tentativo di tiro da fuori vedeva carambolare la palla sul ferro e doveva passare dalla lunetta per racimolare due punti ma Tucker raggiunto in area con un mezzo gancio segnava altri due punti.
Daniels in uno contro uno a 2:15 riusciva a costruirsi un tiro veloce che ammortizzava lo svantaggio a nove punti.
A 1:17 da un salvataggio zi Zeller partiva una carambola sulla quale arrivava un altro quasi impossibile salvataggio di P.J. Tucker, ne usciva un contropiede concluso dall’angolo sinistro con una freccia scoccata da Price a 1:17 per il 48-60.
Il successivo canestro era invece degli Hornets che regalavano a Zeller la palla per la jam in contro-transizione.
Il quarto si chiudeva con un jumper di Walker non buono, ma arrivava sul rimbalzo il fallo su Marvin Williams che a :01.4 portava a -8 i Calabroni (52-60) chiudendo il punteggio nel primo tempo.
 
Le squadre rientravano nella ripresa ma gli Hornets erano più determinati e lo dimostravano segnando subito una tripla con Marvin Williams, Tucker a 11:31 in area riusciva a metter dentro la palla, anche se sul suo tiro la mano di Zeller toccava il pallone, a 10:44 Zeller si staccava dal canestro per andare alto in raddoppio ma il passatore riusciva a trovare Tyson che da sotto in evidente vantaggio contro P.J. veniva fermato con il fallo tattico. Chandler splittava e gli Hornets ripartvano in attacco, Walker a 9:52 segnava due punti andando a prendersi un tiro dalla baseline destra. Episodio favorevole poco dopo.
Sul centro sinistra P.J. Tucker si scontrava con P.J. Hairston, nel duello il secondo P.J. volava a terra e mentre sull’inerzia della spinta raggiungeva plasticamente sdraiato la linea di fondo come se si stesse riavvolgendo il nastro del recorder in una gara di Bob a 4, il primo P.J. si faceva male alla gamba ed era costretto a uscire momentaneamente dal campo.
Era meno positiva l’entrata di Warren, che, lasciato solo sulla sinistra a 9:20 metteva una tripla mentre Lin in mezzo all’area era preda dei difensori che come in una pista d’autoscontri lo tamponavano; fallo assegnato contro Chandler, ma i due liberi erano mancati inusualmente da Lin. Jeremy si rifaceva in uno contro uno su Chandler, il quale lo conteneva ma lasciando al taiwanese (bravo a prendersi la distanza) lo spazio per piazzare i punti del 59-66 a 8:39.
Hairston a 8:16 commetteva un altro fallo, questa volta su Leuer, ma i Suns davano ragione a P.J. splittando ancora una volta dalla linea del libero.
Warren però inaugurava un’azione velocissima sparando un passaggio pallottola in verticale per Leuer che velocissimo a sinistra del canestro alzava un pallone sopra la testa di Zeller che finiva tra le mani di Chandler, il quale infilava nel cesto in alley-oop .
Sul -10 gli Hornets un po’ confusamente provavano ad alzare il ritmo, uno stop and pop di Walker riavvicinava gli Hornets ma un circus shot di Knight faceva ripiombare gli Hornets a -8.
A 6:42 però entrava in scena Daniels, il quale con un veloce rilascio della sfera centrava tre punti dal corner per il 66-71.
Marvin Williams aiutava i Calabroni con un’altra tripla frontale ma Warren segnava contro Lin che dopo il dribbling arrivava sotto canestro nel pitturato attraendo il lungo e facendogli passare palla dietro a 4:40, serviva sotto canestro a Zeller, il quale tranquillamente aggiungeva due punti per i teal (71-76).
Dopo un time-out Suns, Warren su Daniels aggiungeva due punti che gli Hornets recuperavano attraverso 4 liberi splittati (Kaminsky e Zeller), due punti da sotto di Kaminsky che si liberava della marcatura e correva sotto canestro per ricevere il passaggio da oltre della linea di fondo di Roberts e segnare il 75-78.
Walker dalla lunetta segnava anche il -1 a 3:02 e a 2:06 Zeller con una tomahawk jam realizzava il +1, punto di vantaggio che Walker dalla lunetta con un ½ raddoppiava.
Kaminsky avrebbe la possibilità di aumentare lo scarto ma il suo tentativo di dribbling con palla portata dietro la schiena era capito da Len che innescava la transizione per Booker, il quale a 1:25 pareggiava in transizione solitaria.
Diciotto secondi più tardi l’assist di Kaminsky per Daniels valeva l’83-80, Hornets che riuscivano ad arrivare anche al +5 (Walker schermatosi in jumper) ma concedevano prima della chiusura d quarto due triple a Mirza Teletovic che chiudevano in positivo per i suoi la penultima frazione.
85-86 per i Soli aspettando l’ultimo e decisivo quarto.
 
Suns con la palla in mano che dopo 14 secondi realizzavano ancora da due punti; Teletovic segnava il suo ottavo punto consecutivo e mentre rientrava in campo P.J. Tucker Knight in appoggio a 11:20 faceva registrare un parziale di 10-0 Suns, ma la corsa degli astri non si era ancora spenta, infatti, Knight a 10:54 metteva un’altra tripla e i Soli andavano in orbita sul +8, 85-93.
Walker con due punti interrompeva l’inerzia sfavorevole ma clamorosamente Warren sparava una tripla in faccia a Lin facendo precipitare la situazione per gli Hornets.
Daniels a 9:28 con un bel tiro da due punti raggiungeva i 10 personali e il -7 Hornets che tuttavia uscivano quasi di scena vedendo sbagliare una tripla frontale aperta di Kaminsky e perdendo palla con Lin, ma Walker forzava un sottomano arrivando al 91-96.
Altro colpo pesante incassato dai Calabroni a 7:46; troppo facile per P.J. Tucker andare da dentro e scaricare fuori, dove un liberissimo Booker teneva altissime le medie dei Suns da dietro l’arco dei tre punti.
Un colpo di balestra che valeva il 91-99 e anche se Zeller a 7:11 in uno contro uno andava a battere il proprio difensore, l’asse Tucker/Teletovic faceva segnare sul tabellino un altro assist con tripla annessa.
Il passaggio afferente per il 93-102, nonostante la buona volontà di Zeller d’uscire sul lungo tiratore dei Suns mandava quasi in Paradiso i tifosi locali.
Daniels a 5:48 dalla faretra si giocava l’ultima freccia al suo arco per il 96-102 ma Booker con un top shot lungo dalla sinistra batteva proprio Troy che aveva ben difeso.
Il tempo passava e a 4:39 il gancio in turnaround di Williams serviva solo a ripristinare la situazione in termini di punti di distacco del precanestro di Booker.
Warren nel traffico e Walker accelerando dopo aver capito che la difesa dei Suns non avrebbe avuto possibilità ancora mal piazzata, davano due punti a testa alle rispettive squadre e si arrivava sul 100-106.
A 2:02 un gancio in post basso di Marvin rischiava di riaprire la gara sul -4, ma bastava una penetrazione sino al ferro per Knight con relativo scarico in angolo destro per P.J. Tucker per chiuderla.
L’ala dei Suns caricava e mentre la palla rimaneva sospesa in aria per pochi interminabili attimi, c’era il sentore di una nuova e rovinosa caduta; tripla arrivata con precisione a bersaglio e a :54.2 partita chiusa sul 102-109.
I Suns poi nel finale aggiungevano due punti per il 102-111.
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Pagelle:
 
Walker: 6
25 pt. (9/24), 6 assist, 4 rimbalzi, 2 rubate, 1 stoppata. Sono ben 24 le conclusioni per arrivare a 25 punti. Meglio in fase assist, uno possibile rovinato da Zeller all’inizio. Perde 3 palloni a si fa stoppare 2 volte. Ha un +11 di plus/minus ma nel momento decisivo vuol fare troppo da solo.
 
Lin: 5,5
15 pt. (6/9) , 5 rimbalzi, 4 assist. Note negative; una difesa sulla quale gli sparano in faccia, meno aggressivo di qualche tempo fa e ben 5 palloni persi, uno nel finale prezioso, in attacco fa bene ma non basta nel complesso.
 
P.J. Hairston: 5,5
Cifre non dissimili da quelle da P.J. Tucker, si arrangia con il fallo quando può senza concedere giochi da tre punti. Segna 11 punti ma forza nettamente un paio di triple storte. Nel primo quarto passeggia lontano da Tucker che ci pensa, si beve un caffè e poi segna la tripla dal corner destro, poi segna lui con un bel cammbio mano volante per evitare la stoppata.
M. Williams: 6,5
15 pt. (5/6), 3 rimb., 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Tre su tre dalla grande distanza, Leuer gioca bene ma contro Marvin fa peggio rispetto a Hawes. Due palloni persi ma nel complesso tra i migliori tra le maglie color teal.
 
C. Zeller: 6,5
13 (6/9), 11 rimb., 3 rubate, 1 stoppata. Da sotto i Suns non segnano molto, lui si “sbatte” anche in attacco con un 6/9 viziato però da un paio di canestri facili mancati da sotto. Va in doppia doppia e nella notte non è lui il problema.
 
Kaminsky: 4
3 pt. (1/8), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Due palle perse (oltre a quelle di Clifford vedendolo giocare) e dei tiri apparentemente semplici che non entrano. L’uno su otto è determinante per la sconfitta in più sul +2 invece di giocare semplice tenta un palleggio alto dietro la schiena facendosi deviare palla da Len e dando via alla transizione del pareggio avversario.
 
Lamb: 4,5
2 pt. (1/3), 1 rimbalzo, 1 rubata. Non stava benissimo per i problemi al polso che lo avevano lasciato in dubbio. Lo si vede poco in campo e spesso gli avversari ne approfittano tirandogli in faccia. Un buco.
 
Hawes: 4
0 pt. (0/5), 4 rimbalzi, 1 assist. Il solito tentativo di conclusione forzatissimo in serata e tripla mancata frontale, ci sta, poi però ne prende una in faccia dal suo avversario e manca altri tre tiri. Difesa scarsa e appoggio a livello assist inesistente in 9:06.
 
Roberts: 5
5 pt. (2/7), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Perde un pallone e poi in difesa va a riconquistarlo accompagnando l’ attaccante e coprendo la palla poi fuoriuscita dalla linea di fondo. Inizia bene al tiro poi si perde un po’ in tutte le due fasi di gioco.
 
Daniels: 6,5
13 pt. (5/9), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata in 23:11. Clifford lo lascia di più in campo, la sua difesa non è eccezionale a tratti ma prova nel finale a rimanere concentrato. Con un 3/7 dalla grande distanza aiuta la squadra in fase offensiva, avrebbero potuto servirlo di più per recuperare nell’ultimo quarto.Sbaglia a raddoppiare sul 91-99 lasciando spazio  Booker.
 
Hansbrough: s.v.
0 pt., 1 rimbalzo. 37 secondi in campo a fine primo tempo ad aspettare che suoni la sirena.
 
Coach Clifford: 4
Squadra sparita in difesa, il contratto è rimasto. La sua mano si dovrebbe vedere in situazioni di difficoltà a livello d’organizzazione e di gioco nelle due fasi. Basta un passaggio e entriamo in crisi. Disastro alla Caporetto.

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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