Game 35: Charlotte Hornets @ Washington Wizards 126-130


Intro

E’ in circolazione nella sale cinematografiche un film chiamato Il Ritorno di Mary Poppins. Ovviamente si tratta di un classico con stacchetti musicali che corre sul doppio filo della vita reale degli adulti mentre quella fantastica è un mondo nel quale la protagonista porta i bambini ma non solo.

Il messaggio chiaro è credere anche oltre l’impossibile.

I sogni da realizzare sono una piccola matrioska dentro di noi e serve crederci, per questo gli Hornets, psicologicamente afflitti dal mal di trasferta, alla vigilia della partita con i Wizards avrebbero dovuto prendere esempio dalla creazione di Helen Lyndon Goff ma l’unico surreale alla fine a crederci è stato capitan Kemba che finirà con 47 punti.

Per questioni personali di tempo, salutandovi nell’ultima partita del vecchio anno il pezzo sarà più leggero, se non proprio come Mary Poppins che vola via con l’ombrello magico, quasi, almeno rispetto il solito…

Le formazioni:

La partita in breve


1° quarto:

Partiva bene Washington che metteva dentro i primi 4 punti del match ma Charlotte piazzava un parziale di 7-0 partendo dall’appoggio di Zeller in corsa a 10:24 arrivando al tap-in del nostro centro a 8:25 dopo l’errore di Lamb in entrata.

A pareggiare pensava Thomas Bryant con una giocata che valeva tre punti (2+1), poi gli Hornets con un mini-parziale di 5-0 correvano sul 12-7 anche grazie a Zeller che passava in mezzo all’accorrente Williams in taglio diagonale.

Charlotte rimaneva avanti giocando un buon basket magnificato dall’open 3 di Batum dal corner destro dopo un rapido e imprevedibile giro palla di Charlotte abile a servire il francese sul lato debole per il 15-7.

Cody a 5:09 in uno contro uno batteva l’avversario sulla transizione con agilità ma Dekker con 4 punti consecutivi aiutava la rimonta dei locali tornati sul 19-16.

Beal a 2:17 commettendo fallo sul tiro rallentato di Batum consentiva al francese tre tiri e altrettanti punti comodi in lunetta per il 24-18.

Un paio di schiacciate dei Wizards e l’entrata di Brown a 1.14 oltre Willy annullavano completamente il gap mentre la tripla di Chasson Randle ci mandava sotto ma un 5-0 finale con la risposta di Graham e il rimbalzo offensivo convertito in du punti da MKG ci regalavano il vantaggio (29-27).


2° quarto:

La panchina non era un fattore a nostro vantaggio come in passatoe mentre Willy si faceva stoppare da Green e battere da oltre l’arco da Brown, contemporaneramente i rossi passavano avanti sul 29-32.

La partita rimaneva punto a punto e Charlotte a 9:01 faceva una capatna avanti con lo step-back da tre di Lamb (39-38).

L’equilibrio però non era rotto e a 4:06, con gli Hornets sotto di due, Kemba otteneva e segnava due FT (53-53).

Un parzale di 6-0 Wizards era dimezzato da una bomba di Williams a 2:10 ma le triple di Ariza e Satoransky intervallate dall’entrata di Walker mandavano il match sul 58-65 evidenziando una difesa del team di Borrego troppo molle nel quarto.

Cambiava poco sino all’intervallo poiché Charlotte riusciva a mangiare solamente un punto portando il finale di primo tempo sul 61-67.


3° quarto:

Lamb rubando un pallone correva in transizione subendo un goaltending di Bryant, poi, sempre Jeremy, in difesa quasi riuscendo a deviare palla recuperava un altro pallone ma la sfera finiva fuori insieme al nostro numero tre che schiantandosi su un tifoso era colpito dal beveraggio dello stesso.

Colpiti invece dai Wizards erano gli Hornets che mancavano in difesa per colpa della stoppata di Green su Batum per il fing and roll di Beal in transizione che a 9:20 da posizione frontale mandava Charlotte sotto di 8 punti e Ariza a 8:56 con il semplice appoggio di destro in entrata troppo facile mandava la squadra di Borrego su un brutto -10.

Charlotte dimezzava lo svantaggio con un lungo due punti(76-81) di Monk poi Williams convergeva sotto canestro per far sbagliare il tiro all’avversario e a 4:14 sul ribaltamento concludendo da tre punti a 4:14 aiutava Charlotte a rientrare anche se dalll’altra parte Bryant volava oltre MKG per schiacciare e la squadra di Brooks tornava ad avere un impenata portandosi a 2:33 sull’83-90.

Un parziale di 7-2 chiuso da MG in transizione a :33.7 rimetteva gli Hornets in carreggiata, poi Bryant metteva dentro ma Graham in entrata batteva anche la sirena per il buzzer beater del 92-94.

Charlotte Hornets guard Jeremy Lamb (3) drives against Washington Wizards forward Jeff Green during the first half of an NBA basketball game Saturday, Dec. 29, 2018, in Washington.Al Drago / AP


4° quarto:

Charlotte rimetteva in parità la gara assestandodue liberi con Lamb che in transizione subiva la randellata di Randle che in precedenza aveva regalato con un passaggio rimasto lì palla a Jeremy.

96 pari poi però con ben due rimbalzi offensivi ottenuti i Wizards infilando la bomba con Ariza (secondo tentativo da stessa posizione nella stessa azione) si spingevano sul 98-103.

Kemba dalla destra fintando otteneva che Green gli si lanciasse addosso: fallo sul tiro che finiva dentro per tre punti perfetti mentre Green rimaneva giù e Kemba andava a sbagliare il libero addizionale.

MKG in coast to coast aveva energia per spinger la transizione appoggiando oltre Dekker il nuovo pareggio a 6:16.

Kemba a 5:36 impressionava ancora con il pull-up velocissimo dal palleggio e un tiro solo cotone lungo da destra ma il vantagggio di Charlotte andava a male perché i Wizards scavalcavano addondando con Satoransky la tripla del 105-109per poi salire sul +6 con l’assist schiacciato spinto dal play ceco verso Bryant per la nuova jam…

Kemba era l’unico a trascinar la squadra in attacco e lo faceva ancora a 2:46 presentandosi sulla linea da tre punti con rapidità da ghepardo e coordinazione da Robin Hood per scagliare una freccia che serviva alla squadra di MJ per tornare sul -3 (113-116).

Quando Ariza mandava dentro la tripla oltre Zeller a 2:00 dalla fine sembrava tutto perduto sul 114-121 ma nei 24 secondi finali Charlotte era lanciatissima: 2 FT per Zeller a :23.3 per il 119-125, Kemba a :17.2 ne aggiungeva altri due grazie all’intercetto su rimessa di Williams a metà campo, Satoransky mancava due liberie Walker a :11.1 metteva dentro altri due FT per il 123-125…

Un 7-0 arrestato da Beal che in lunetta a :09.5 per il fallo di Williams portava oltre il possesso unico Charlotte.

Kemba non demordeva sparando la tripla del 126-127 ma sul lungo lancio di Green gli arbitri non rilevavano la possibile infrazione di Green guardando sull’home-run pass il fallo di Walker al quale non era assegnato il clear path ma ad Ariza era concesso il canestro più il tiro libero.

Gioco da tre punti che a :01.8 decideva la gara terminata sul 126-130.

Walker è stato uno dei pochissimi crederci ma la squadra deve fare il mea culpa per una difesa per larghi tratti dei periodi centrali troppo svogliata e per i 16 turnover dei quali ben 6 commessi da Zeller…

24 i punti di Ariza, 21 per il centro Bryant con Washington capace di tirare con il 51,6% complice la difesa non sempre attenta degli Hornets.

Dekker e Satoransky, oltre a Bryant fanno un inusuale figurone, qualcosa c’è da rivedere nella difesa degli Hornets se giocatori non eccelsi riescono a mettere insieme career-high o perdere con degli avversari menomati da perdite importanti come quella di Wall (pare infortunio lunghissimo fino alla fine della stagione), di Howard di Markieff Morris e Otto Porter.

La stagione è lunga ma queste sono vere e proprie occasioni gettate al vento, oltretutto contro una squadra in crisi ma evidentemente i Calabroni in trasferta non riescono a esser concentrati per tutto il tempo e a usare quell’energia che in casa modifica i risultati a nostro favore, spesso…






Pagelle

Kemba Walker: 8

47 pt., 4 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 18/29 al tiro. Se fosse una macchina non avrebbe sbagliato tre degli otto liberi recuperati con il peccato di non aver sfruttato quello sulla tripla da destra sul fallo subito da Green. Incredibile nell’ultimo quarto, se non è clutch è un trascinatore da secondi tempi nei quali aiuta tantissimo la squadra che ne ha bisogno. In partita è stato un uomo solo al comando… 47 punti non arrendendosi fino all’ultimo spendendo anche il fallo forzoso su Ariza.

Jeremy Lamb: 5

13 pt., 5 rimbalzi, 1 assist. 4/12 al tiro. Stecca la gara. Nelle ultime partite era stata degna spalla di Kemba giocandosela sul fronte delle percentuali ma ieri, anche se ha toccato quota 13, ha sbagliato un po’ troppo compresi due liberi, con un paio di TO. Poco produttivo anche in zona assist gli sono mancati quei lampi difensivi che ha ogni tanto nel rubar palla o nel render difficile all’avversario il tiro.

Nicolas Batum: 4,5

8 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate. 1 stoppata. Numeri non male compresi i tre liberi a segno gentilmente regalati da Washington sulla sua tripla slow mancata. Se spinge normalmente in zona assist con un paio di TO e un’indecente prestazione al tiro quando serve, rovina tutto.

Marvin Williams: 6,5

17 pt., 7 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 7/14 al tiro con 3/7 da fuori ma manca un paio di tiri quando servono. Capita… Sicuramente raggiunge la sufficienza anche considerando l’impegno difensivo sebbene commetta 5 falli. E’ l’unico dei titolari ad avere un plus/minus positivo anche se minimo (+2).

Cody Zeller: 5

8 pt., 9 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Con un paio di punti e un rimbalzo in più sarebbe andato in doppia doppia nei soli 24 minuti giocati. La difesa non lo aiuta e lui viene tagliato fuori spesso nel finale da passaggi dei Wizards che lo battono (vedi bound pass per la slam di Beal nel finale) come la tripla presa in faccia da Ariza (sempre nel finale) nonosrtante l’uscita in rotazione sull’arco. A rovinare tutto non sono i 5 falli spesi prematuramente che ne abbassano il minutaggio ma i 6 turnover dove dimostra a volte poca reattività e mani poco salde, di pastafrolla.

Malik Monk: 6

9 pt., 1 assist, 2 rubate. 3/5 al tiro, più concentrato e preciso delle ultime uscite. Una partita dove aiuta dalla panchina in punti e anche in difesa recuperando un paio di palloni, sebbene il suo solito pallone perso lo conceda anche questa volta.

Michael Kidd-Gilchrist: 6,5

11 pt., 6 rimbalzi, 1 rubata. Non mi era piaciuto molto all’inizio, battuto dalla controparte meno nobile, poi nel finale fa densità e recupera almeno un paio di palloni nel cuore dell’area prima dando una mano a Williams chiudendo i battenti del canestro per l’attacco Wizards giunto a pochi passi dal cesto, poi accartocciandosi a terra nel pitturato per uscire vittorioso sulla palla vagante, infine in attacco spinge mettendo dentro uno swooping hook e un coast to coast uno contro uno fatto di pura energia. 5/6 al tiro, nessun TO ma anche lui arriva al limite dei falli (5) non sempre ben spesi.

Devonte’ Graham: 6,5

11 pt., 4 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata. 4/6 al tiro e un TO. Anche se in qualche occasione si fa battere facilmente in difesa, piega le gambe e cerca di tenere, tanto che in alcune occasioni gli avversari sembrano andare in difficoltà. Si fa rispettare pur con lacune. In attacco non è Parker ma lo sostituisce più che dignitosamente a livello di assist e anche di punti. 2/2 ai liberi e una tripla revenge dopo quella appena presa in faccia più altri tre canestri. Buona partita, era questo il Devonte’ visto in preseason.

Guillermo Hernangomez: 4,5

2 pt., 1 rimbalzo. Gli mancano 7 secondi per arrivare a 10 minuti di presenza sul parquet. Si prende un paio di stoppate dimostrando di non riuscire a protegger la palla quando sale su troppo diritto. 1/5 dal campo, 2 TO e difesa approssimativamente quasi a livello nullo. A inizio stagione “El Toro” era stato un fattore, nelle ultime gare sembra più essere “El Tonno”, gli avversari lo tagliano come un grissino in difesa.

Coach James Borrego: 5,5

Lourdes o New Orleans? Qualche rito sacro o magico forse gli serve, aldilà dei propri pregi e difetti. Allenatore giovane con qualche buona intuizione ed errori grossolani ma cosa addebitargli se la squadra in generale in numerosi elementi sembra non funzionare? Il problema è che la vittima sacrificale dei riti in trasferta sembra senza scampo esser sempre Charlotte… Adesso arrivano le gare casalinghe con Magic e Mavericks. M&M’s che allo Spectrum Center ingolosiranno i fan ed esalteranno i giocatori si spera, perché queste top loss rischiano di far male anche in casa ma la fiducia all’Alveare è più alta. Una squadra da Malato Immaginario di Molière, commediografo che se fosse vivo oggi potrebbe scrivere un lieto fine e guarire l’ipocondria charlotteans?

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.