Game 37; Charlotte Hornets @ Denver Nuggets 92-95

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Sottotitolo; la morte dei miracoli
 
Non c’era tempo per pensare; gli Charlotte Hornets abbandonavano la rada di Los Angeles lasciando la nave squassata il giorno precedente nella fanghiglia della baia di Los Angeles per recarsi in Colorado passando sopra le montagne rocciose e volando verso Denver alla ricerca di una vittoria più importante dell’oro.
In caso di sconfitta a scorrere nelle lacune dei Calabroni invece del rosso fiume Colorado in piena, sarebbe il loro stesso sangue a fuoriuscire copiosamente dalle valvole, poiché l’eventuale sconfitta, con squadre che a Est corrono più forte del previsto, rischia ormai d’estromettere i Calabroni anzitempo per la lotta playoffs.
Per cercare l’oro, lo sciame s’inabissava nelle miniere guidato dal Re Batum (anche se in realtà le colonie sono sempre guidate da Regine) al rientro.
Il peso delle Pepite era leggero ma troppo consistente per gli Hornets in questo periodo e mentre si apprestavano a sollevarle, la galleria franava non lasciando scampo agli imenotteri.
Lo sciame ha scavato nel finale vedendo un varco di luce in fondo al tunnel nel quale siamo precipitati, ma le due puntate finali dei pungiglioni contro la roccia hanno infranto i più bei sogni di vittoria confermando la morte dei miracoli (che è il titolo di un bell’album di Frankie Hi-NRG) di questo secolo iper scientifico e di questo annus horribilis.
A risplendere quindi erano le Pepite con Denver, non me ne vogliano, tolti Mudiay e il Gallo squadra modesta a lasciare intatto il sortilegio delle 0 vittorie nel nuovo anno con il sortilegio che vede la striscia di sconfitte consecutive degli Hornets allungarsi a sette.
Una schiacciata di Zeller, discreto contro Denver.

Una schiacciata di Zeller, discreto contro Denver.

 
Gli Hornets a Denver si presentavano al Pepsi Center con; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams e C. Zeller, mentre i Nuggets con Faried ancora a casa per cause personali, sul parquet amico mettevano in campo il seguente quintetto; Mudiay, G. Harris, D. Arthur, Gallinari, Jokic.
 
Il primo (doppio) attacco era portato da Denver, ma Harris e Gallinari fallivano i tiri in sospensione tentati così dall’altra parte Batum toccava un pallone servendo sulla corsa di Zeller che in diagonale batteva i due difensori passandovi in mezzo e appoggiando la sfera al vetro.
Denver pareggiava immediatamente con la schiacciata di Arthur sotto a sinistra trovato tutto solo dal passaggio tagliente in diagonale di Jokic. Harris a 10:42 dalla lunetta segnava il secondo libero e portava per la prima volta in vantaggio i Nuggets, a 10:24 un pallonetto in area morbido di Batum paracadutava palla a Zeller il quale con mezza finta si liberava del difensore e schiacciava i punti del 4-3.
Gallinari servito da Jokic si scontrava sul tiro sotto canestro con Marvin Williams, due punti per il Gallo e anche tiro libero, quest’ultimo annullato per una violazione di Danilo proprio sul tiro stesso.
Si ripartiva con una palla a due da centrocampo, questa volta Zeller aveva la meglio e a 9:51 Charlotte tornava avanti con la tripla da 45° sinistra di P.J. Hairston a 9:51 alla quale però rispondeva subito Gallinari per un nuovo cambio vantaggio.
Batum in veste di uomo assist in quest’inizio gara passava orizzontalmente a Zeller che alzava palla a una mano nel pitturato per l’arcobaleno armonioso del 9-8, Mudiay rispondeva con un jumper frontale a 9:04 e a 8:31 le Pepite allungavano dalla lunetta con Gallinari in entrata (fallo di Marvin fermo ma dentro il semicerchio sotto il canestro), due su due dalla lunetta e 9-12.
Charlotte replicava von Batum, bravo a muoversi sul perimetro, finta accennata e scarico per Marvin Williams che da oltre la linea dei tre punti agganciava le Pepite a quota 12.
Mudiay da tre punti rispondeva al fuoco inopinatamente ma un attacco a triangolo Batum/P.J. Hairston Batum vedeva quest’ultimo andare a tagliare e ricevere palla perfettamente sulla corsa, appoggio al vetro volante e canestro dalla fluida bellezza per accorciare sul -1.
A 7:19 Denver chiamava il time-out vedendo Charlotte salire nuovamente sopra nel punteggio; passaggio che arrivava a P.J. bell’angolo sinistro, finta e partenza sulla baseline dopo essersi liberato del difensore, in un attimo Hairston si lanciava a canestro e affondava con una mazzata poderosa il colpo del 16-15.
Denver rispondeva con due canestri intervallati da quello di Zeller e con il secondo in penetrazione di Mudiay si riportava avanti di un punto che divenivano tre quando il Gallo a 6:07 colpiva su uno scarico.
Walker a 5:48 segnava uno dei suoi pochi tiri del primo tempo con uno step-back ma un tre punti di Harris ricacciava indietro i Calabroni che nel giro di poco si trovavano sotto di 7 punti, Kaminsky a 4:08 alzava un pallone che finiva nella retina segnando il 22-27 ma proprio lui era costretto a commetter fallo su Gallinari in entrata.
Il Gallo dalla lunetta era una garanzia e a 3:20 Denver segnava anche il ventinovesimo punto.
Charlotte entrava in difficoltà in attacco senza Batum sul campo; Kaminsky con giro nel pitturato in uno contro uno si ubriacava rilasciando un pallone che non colpiva nemmeno il ferro ma Walker in transizione veniva fermato con il fallo (primo di Denver) a 2:38.
Liberi a segno e 24-29. Barton ai 24 trovava una tripla importante per i Nuggets mentre dall’altra parte Kemba giocava un hand-off con Hawes; partenza di Kemba e fallo a 1:53 sull’entrata.
Due liberi realizzati contrastati però da Nurkić che si allungava depositando in appoggio dal pitturato, nel finale i Nuggets fallivano tre occasioni in serie sulla stessa azione, Lin una con un arresto giro e tiro dal pitturato mentre Nurkić riceveva palla molto ravvicinatamente e s’infilava sotto canestro mettendo il tiro a :03.6 per il 26-36 che chiudeva la prima frazione.
Terribile difesa degli Hornets e -10 dopo soli 12 minuti…
Batum rientra in gioco per Charlotte ma i Calabroni cadono ugualmente.

Batum rientra in gioco per Charlotte ma i Calabroni cadono ugualmente.

 
L’inizio del secondo quarto vedeva classicamente affrontarsi le panchine con Batum però in campo; Lin (Batum, Lamb, Kaminsky e Hawes gli altri 4) passava palla a Hawes che cercava un reverse lay-up ma non trovava il canestro, tentativo un po’ goffo sul quale spencer lamentava un fallo ottenendo un tecnico (realizzato) contro.
A 9:58 Hawes riceveva da Lamb e con il suo solito stile metteva una tripla e lo stesso Lamb dopo qualche difficoltà sotto canestro con Mudiay riprendeva palla e segnava altri due punti per la squadra di Clifford a 9:27 per il 31-39.
Lin non in serata e con qualche problema fisico mandava la palla in aria sul tiro ma nessun ferro veniva nemmeno sfiorato.
Denver faceva buona compagnia a Lin nella fiera delle occasioni mancate con un jumper di Mudiay e due tiri da sotto falliti tutti sulla stessa azione, Charlotte segnava un libero con Batum per proteste inutili perché Denver otteneva a 8:17 due liberi realizzati da Barton. Batum dieci secondi più tardi raddoppiato scaricava fuori per la seconda tripla di Hawes.
Buon momento per Charlotte che con un buon gioco di squadra portava Lamb a 7:41 a segnare in appoggio; assist dal post basso di Hawes per Jeremy che in corsa agganciava e segnava in atletico appoggio il 37-41. Jokic commetteva anche un ingenuità sulla finta di Kaminsky che appostato da fuori vedeva arrivarsi quasi addosso il lungo avversario e aveva tempo anche per saltare in avanti fingendo di tirare; abilità da giocatore esperto per il rookie e tre liberi guadagnati dei quali due andati a buon fine.
Con gli Hornets sul -2 e Denver in difficoltà, arrivava anche il pareggio a 6:36 per opera di Lamb il quale sfruttava il passaggio di Hawes (e in generale tutto il movimento palla) sulla destra per il jumper del 41 pari. Con due FT guadagnati da Lin a 5:41 Charlotte saliva insperatamente sopra di un punto (Jeremy falliva il primo tentativo) e da un assist dello stesso orientale saltava fuori anche il +4 grazie a un preciso Kaminsky da tre punti.
Denver commetteva anche un turnover e sull’attacco seguente ci provava in pull-up Mudiay ma la gran difesa di Charlotte, velocissima a recuperare sui passaggi della squadra di Malone, lo costringeva all’errore.
Denver segnava 4 punti, dall’altra parte rispondeva Lamb con due ma a 2:03 una transizione di Denver dava al Gallo la possibilità a Denver di tornare sul -2 (49-47).
Denver potrebbe anche passare in vantaggio ma Lamb intercettava un passaggio e andava in cosa dall’altra parte, fallo sull’uno contro uno a 1:42, non sul tiro ma con la squadra della Mile High City in bonus subivano ugualmente due punti contro passando attraverso la lunetta. A mezzo lunetta arrivavano anche i due punti successivi di Charlotte; Lamb andava corto con la tripla ma Kaminsky a 1:07 era fermato irregolarmente a rimbalzo.
Frank realizzava i liberi e portava Charlotte sul 53-47.
Foye con una bella iniziativa s’inventava un gioco da tre punti (fallo Kaminsky) mentre il quarto vedeva salire il punteggio grazie a una tripla per parte. All’intervallo si arrivava sul punteggio fissato sul 56-53 Hornets.
 
All’uscita degli spogliatoi Charlotte sembrava potesse agevolmente mantenere il controllo del match anche perché la missilata frontale di Batum che colpiva l’interno del secondo ferro era pesante come piombo; 59-53 Hornets dopo soli 12 secondi di gioco.
A 11:19 Batum per Walker che avanza nel pitturato e con un no look pass schiacciato in diagonale serviva sulla sinistra del canestro Zeller che buttava dentro la jam del 61-53.
A 10:55 però Denver dava segnali di risveglio con l’extra pass di Jokic per il Gallo che da sotto comodamente aspettava Zeller in ritardo e portava a casa il gioco da tre punti.
Trenta secondi dopo era Jokic a lavorare dal post basso destro battendo Marvin Williams più basso di lui.
Lo stesso Jokic segnava anche il -1 da sinistra del ferro con Zeller sbilanciato, totalmente fuori equilibrio nel tentativo di trovar palla. Charlotte tornava a colpire da tre punti quando Walker dal centro scaricava sulla sinistra per Marvin Williams un passaggio velato involontariamente da un compagno; bomba a referto per il 64-60 a 9:01.Un tiro del Gallo riavvicinava la squadra di Rocky mentre a 7:42 Kemba si creava un ritmo sul lato destro e prendendosi la sospensione scoccava la tripla del 67-62, ma Harris rispondeva subito dalla grande distanza.
Il Gallo falliva l’aggancio quando mancava la schiacciata in transizione per il disperato rientro di Batum che lo toccava.
L’ex Milano splittava lasciando sopra di un punticino i Calabroni ma Walker con lo step-back contro il lungo falliva per la terza volta nel quarto e a 6:12 arrivava il sorpasso di Mudiay in entrata.
Un’entrata di P.J. era corrisposta da un assist di Jokic per la Gallo jam. L’ultimo vantaggio dei Calabroni lo otteneva Marvin Williams a 4:46 con due liberi, Denver prendeva il comando delle operazioni con un FT del Gallo otteneva il pari e con una tripla di Arthur a 3:33 saliva a +3.
Lin falliva due volte le conclusioni tentate, Walker su una transizione avversa uno contro uno difendeva bene ma sul cambio fronte Zeller si faceva fermare il tiro da Nurkić così arrivavano altri due liberi per i Nuggets e per Danilo.
Il 71-76 con il quale i Nuggets tentavano la fuga durava sino a 1:04 quando Lamb sganciava il siluro del 74-76. La penultima sirena fischiava con il tabellone fermo sul 77-81 per i Nuggets.
Lamb mostra atletismo nel battere la difesa dei Nuggets.

Lamb mostra atletismo nel battere la difesa dei Nuggets.

 
L’ultimo quarto iniziava con un canestro di Lamb che in controtempo cadendo all’indietro da posizione ravvicinata di linea di fondo destra mandava sul -2 gli Hornets dopo aver già visto sbagliare Kaminsky due volte.
Lin a 10:04 s’infilava nel pitturato battendo Foye, triplicato da quelle parti si accontentava di prender fallo e segnare un solo libero che comunque dava il -1 agli Hornets.
Sul più bello però la squadra di Malone si allontanava con un libero di Nurkić e due punti ottenuti da Mudiay che rubava palla a Lamb e dopo un triangolo si lanciava all’appoggio in transizione per l’80-84.
Lin andava al tiro troppo lungo, Kaminsky andava fuori misura da sotto mentre Miller a 8:38 con una tripla metteva dei punti fondamentali tra le due squadre.
Sette di vantaggio per i padroni di casa i quali a 6:50 colpivano ancora con Miller dal lato sinistro; troppo spazi e 82-90.
Quando Barton a 4:18 segnava la tripla dell’85-95 sembrava ormai chiusa ma gli Hornets disperatamente troppo tardi cercavano di recuperare e a :45.7 arrivava anche una mezza transizione dalla quale la squadra di Clifford ricavava anche tre punti importanti per portare il finale punto a punto; Kemba si arrestava e passava palla a Marvin Williams che da accorrente metteva la tripla frontale per il 92-95.
Denver si giocava le proprie carte male producendo un attacco orrendo poi non finalizzato poiché Gallinari doveva andare a provare un tiracci ai 24.
I Calabroni chiamavano time-out a :11.6 nella speranza di poter costruire una buona azione per il pari.
Al rientro ci provavano Walker e Batum ma sulla pressione della difesa dei Nuggets i tiri per dirla eufemisticamente non erano comodi; le due triple storte non entravano e il miracolo dell’OT non si avverava.
La gara finiva lì con gli Hornets sconfitti ancora una volta con percentuali al tiro più basse di quelle avversarie.
Calabroni che si dirigono ora verso Charlotte dopo quattro trasferte infruttuose, tornati a mani vuote da un tour deprimente che ha lasciato ancora senza vittorie la squadra in questo 2016 e ha confermato, nonostante il rientro di Batum d’essere una squadra in crisi preoccupante.
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Pagelle:
 
Walker: 5,5
11 pt. (3/12), 3 rimbalzi, 6 assist, 1 stoppata.
Meno egoista del solito bene per la fase di passaggio però ha il suo momento d’insistenza nel terzo quarto quando vuole segnare in step back contro il lungo, non ci riesce e i Nuggets rientrano… nel finale tenta qualcosa ma non sempre gli va bene.
 
Batum: 6
9 pt. (3/8), 6 rimbalzi, 7 assist. Ha più visione di gioco di tutti forse nel team pur avendo altri buoni passatori. Rientra e parte subito bene con un primo tempo buono, passato a connettere la squadra. Nel finale si perde.
 
P.J. Hairston: 5
7 pt. (3/8), 3 rimbalzi, 1 assist. P.J. su Danilo non è una gran mossa. P.J. finisce con 4 falli e un 1/5 da fuori… A partela sgommata con mazzata imperiosa a canestro nel primo quarto, ormai è chiaro che non è un giocatore da quintetto e se gli Hornets non puntano su di lui, tanto vale mischiare un po’ le carte dalla prossima gara, purtroppo non credo Clifford lo farà.
 
M. Williams: 5,5
11 pt. (3/3), 4 rimbalzi, 2 assist. Un po’ sottotono, non sbaglia nulla in attacco. In difesa rende qualche cm e forse Clifford dovrebbe tornare a pensar di farlo giocare da SF al posto di P.J..
 
C. Zeller: 6
15 pt. (6/11), 6 rimbalzi. Perde tre palloni ma gioca bene a inizio gara e alla fine fa qualcosa per riportare in partita Charlotte.
 
Kaminsky: 5,5
14 pt. (4/12), 5 rimbalzi, 2 assist, 1 stoppata. Tipico da rookie, altera ottime cose a azioni indecenti, nel finale sbaglia troppo in attacco, peccato perché anche lui era partito benissimo.
Lin: 4
2 pt. (0/9), 2 assist, 1 rimbalzo in 23:35. Sbaglia tutto il possibile e Denver vince, sarebbero bastati un paio di canestri suoi… Non stava bene e realizza solo due liberi, inoltre Clifford lo lascia per troppi minuti insieme a Walker, va bene avere due play, due tiratori (oggi hanno combinato insieme un 3/21…) ma l’equilibrio difensivo salta un po’ per pura questione di cm.
 
Lamb: 6,5
15 pt. (6/14), 8 rimbalzi, 1 assist, 3 rubate. Diciamo che ormai sarò ripetitivo, la difesa è l’unica cosa da migliorare in alcuni momenti. Anche oggi comunque Jeremy fa la sua discreta partita, sia al tiro che in generale, bravo a rubar palloni o a intercettare. Giocatore atletico, con buoni tempi e tocco morbido.
 
Hawes: 6
8 pt. (2/6), 4 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Fallisce qualche occasione beffardamente e malamente. Atleticamente è il contrario di Lamb. Non è atletico e questo lo porta a sbagliare alcuni canestri però ne segna altri importanti. Si prende un tecnico per un gesto di stizza e due paroline agli arbitri dopo un errore e su un altra azione probabilmente gli mancano due tiri liberi…
 
Coach Clifford: 5
Contratto che la società ha già frettolosamente firmato. Oggi si vede più gioco di squadra, Batum copre alcune lacune ma il team latita tanto anche e soprattutto in difesa. Quando quelle poche volte mette veramente pressione recuperiamo palla, dovremo avere la bava alla bocca ed essere affamati di vittorie, invece con poco ardore arriva anche la deprimente sconfitta numero 20 su un campo abbordabilissimo.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.