Game 39; Charlotte Hornets @ New Orleans Pelicans 107-109

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Avrebbe dovuto essere la stagione nella quale gli Hornets sarebbero tornati ai playoffs e dell’entrata tra le grandi di New Orleans con Anthony Davis nuovo astro luminoso della galassia NBA capace d’oscurare stelle medie meno brillanti.
Spettrale sin dall’inizio invece si è dimostrato il cammino di queste due franchigie legate da un filo invisibile come se fossero due oggetti legati a un sistema binario.
Una serie d’infortuni ha minato la capacità delle due squadre di rispondere (per ora) alle aspettative.
Gli Hornets dopo un brillante avvio nonostante questa stagione non abbiano mai visto per un minuto in stagione regolare MKG si sono persi anche a causa degli infortuni a Jefferson e Batum, quest’ultimo tenuto per qualche partita lontano dal campo da tal evento.
Chi avrebbe vinto?
La mia fobia della trasferta persa e il problema delle triple contro conoscendo Gordon, Anderson e gli altri tiratori Pels non mi faceva rimaner tranquillo, pur sperando in una vittoria di misura, pronosticando comunque una partita equilibrata decisa dagli episodi.
A spuntarla sono stati i Pelicans, forse la squadra più lontana dalle due al momento dai playoffs ma quella con maggior talento nel roster per potervici puntare.
I Calabroni che sarebbero dovuti essere più affamati hanno solo intinto la ligula sul frutto succoso della vittoria, ma poi troppo timidi in trasferta hanno gettato al vento tutto ancora una volta.
Per gli Hornets c’è bisogno di cambiar marcia fuori dalle mura amiche dove la psicosi sta degenerando.
Da squadra capolavoro “impressionista” a squadra “surrealista” che si smaterializza spesso fuori dalle mura amiche.
La squadra di Clifford questa volta non ha giocato male, ma a parte la super serata di Anderson e la “normale” che lo sia, buona di Davis, ha finito ancora una volta per cedere, seppur con l’onore delle armi.
La stagione è ancora lunga e irta d’ostacoli, forse nessuna delle due franchigie ce la farà ma visti stasera, risolvendo qualche problema potrebbero anche puntare a conquistare un settimo/ottavo posto nelle rispettive conference.
 
Gli Hornets in viola scendevano in Louisiana con il seguente quintetto; Walker, Batum, P.J. Hairston, M. Williams, C. Zeller, mentre Gentry per New Orleans (in bianco) rispondeva con; Evans, Gordon, Cunningham, Davis e Asik.
Hawes marcato da Ajinça, per loro spiccioli di gara.

Hawes marcato da Ajinça, per loro spiccioli di gara.

 
New Orleans conquistava subito il possesso palla ma Evans mancava l’entrata, Asik teneva vivo il pallone e sulla rimessa dal fondo a favore di NOLA a 11:30 veniva fuori il primo canestro della gara con un preciso jumper di Davis dalla destra.
Charlotte perveniva al pareggio con uno scatenato Walker; a 10:48 Kemba mostrava il suo step back dalla linea dei liberi e pareggiava, Zeller tentava di portare in vantaggio Charlotte con un reverse lay-up ma c’era Asik da quelle parti che non faceva fatica a bloccare Cody, anche Davis falliva la missione vantaggio ma il suo tentativo era più sfortunato, il ferro, infatti, si divertiva con rimbalzi bizzarri a spedir fuori la palla, tuttavia dopo un errore di Zeller (il piazzato non è il suo forte), Gordon segnava al terzo tentativo con una tripla.
Charlotte rimaneva in scia con un lungo jumper di Batum dalla sinistra (4-5), mentre New Orleans a 9:01 con Cunningham doppiava i Calabroni; tripla del 4-8, Batum riduceva lo scarto a due con un altro tiro frontale da due punti mentre dall’altra parte Asik guadagnava due FT ma spezzava i suoi liberi segnandone solo uno, il secondo. In quest’inizio le squadre provavano ad avvantaggiarsi a suon di bombe, era il caso di Gordon che a 7:52 metteva la tripla aperta da destra, Marvin Williams per accorciare si doveva entrare l’entrata in terzo tempo dalla sinistra, con la partenza batteva Davis e l’aiuto arrivando a mulinare in aria gli arti superiori per evitare la possibile stoppata e segnare l’8-12.
Dopo due FT a segno di Davis Charlotte recuperava con due transizioni; sulla prima P.J. Hairston tirava da 3 da sinistra, pallone che rimbalzava sui ferri e alla fine entrava, sulla seconda (a 6:35) arrivava anche il pareggio; Walker sulla corsa di Zeller che resisteva da pochi passi al fallo di Cunningham, due punti più tiro libero a segno e aggancio a quota 14.
Le squadre spostavano il punteggio avanti di 3 con Evans a 6:17, tris di punti con spazio per il tiro e con Marvin Williams a rispondere immediatamente, Batum si faceva stoppare l’appoggio in transizione da un rientro veloce di Cunningham ma il palo colpito da Davis in gancio consegnava il vantaggio ai Calabroni che volavano con la triangolazione esterna Walker/Batum/Walker; tripla della nostra PG e +3 Hornets (20-17).
Ingresso di Holiday in tutti i sensi; sul parquet e nella difesa distratta di Charlotte, NOLA tornava sotto ma a 3:56 uno step back di Walker consentiva alla nostra guardia di scoccare un altro dardo avvelenato dalla distanza; 23-19.
Charlotte tentava di allungare facendo restare inviolato il proprio canestro sul possesso di NOLA; Gordon in entrata trovava Williams sulla sua strada saltato altissimo per stoppare la sfera ancora in fase ascendente ma sulla respinta i Pelicans trovavano comunque il canestro Anderson iniziava a scaldarsi con un jumper da due punti.
La squadra di Clifford rispondeva con un Walker mobile e imprendibile, questa volta la tripla arrivava dal settore di destra a 3:15 ma Anderson faceva rimanere agganciati i Pelicans con un jumper segnato nonostante la difesa di Kaminsky.
Marvin Williams a 2:42 era servito in posizione d’evidente vantaggio; mismatch con Holiday e hook dal post basso destro per due punti sembrati facili.
New Orleans rispondeva muovendo la difesa di Charlotte; palla in mezzo per Davis, scarico sulla sinistra pe Cunningham che non trovava più nessun difensore in maglia viola da quella parte arrivando ad appoggiare al ferro. Lin from downtown faceva superare ai Calabroni quota 30, in più anche lo scambio corto sulla linea sinistra dei 3 punti, Kaminsky/Daniels per la tripla di Troy produceva il +7 (34-27).
Nel finale i Pels con un gancio nel pitturato di Davis su Hawes e una tripla di Anderson risalivano sul -2.
 
Nel secondo quarto un po’ d’errori da parte delle due squadre all’inizio non consentivano di muovere il punteggio, per vedere il primo canestro occorreva attendere Kaminsky; finta di passaggio ed entrata da molto lontano con fing and roll efficace.
Anderson a 10:30 in avanzamento andava in arresto e tiro; il povero Frank the Tank metteva sul parquet anche una buona difesa ma veniva battuto ancora una volta.
Trentasette secondi più tardi era, nemmeno a scriverlo, ancora il solito Anderson ad andare a segno da oltre l’arco e questa volta i Pelicans passavano avanti 36-37.
Hornets che tornavano sopra di un punto con il tiro di Hawes a 9:31 dalla baseline destra, Ajinça ribatteva con l’appoggio al vetro da sotto mentre anche Kaminsky a 7:39 partecipava al festival delle triple realizzando quella del 41-39.
Cole cercava il pari ma falliva la prima volta, tuttavia era abile a rubare un pallone a metà campo e ad andare da solo a chiudere in schiacciata per il pari a quota 41.
Lin a 6:57 grazie anche all’aiuto di blocchi produceva una serpentina tra le maglie bianche disinnescando la difesa e appoggiando il 43-41.
A 6:19 un lungo due di Ajinça con un Hawes in ritardo che si limitava a guardare ristabiliva la nuova parità e Ryan (Anderson) ancora una volta scagliava la tripla micidiale per il controsorpasso.
Time-out Charlotte che accorciava con Hawes in tap-in, dopo l’errore di Hawes era lo stesso Spencer a riprender la palla a spicchi e a convertire da sotto a sinistra a 4:00 dall’intervallo.
New Orleans allungava nel finale; l’ennesima tripla di Anderson che questa volta batteva Marvin Williams, Evans con un’entrata a centro area costringevano Clifford al time-out da 20 secondi ma ancora Evans a 58 dalla sirena batteva Walker dal post basso sinistro.
Charlotte andava sotto ancor di più quando Anderson si trasformava in macchina da guerra e realizzava a :24.7 dalla fine il 47-57 con l’ennesima mina dall’esterno.
Kaminsky pescava il jolly a :00.3 dalla sirena, correzione volante sulla tripla mancata da Hawes e fallo.
Frank falliva il libero e le squadre rientravano negli spogliatoi dello Smoothie King Center sul 49-57.
Batum oltre l'ostacolo Davis, non è bastato.

Batum oltre l’ostacolo Davis, non è bastato.

 
Il terzo quarto partiva orrendamente per gli Hornets; Evans rischiava di perder palla ma ritrovava la sfera e tornava negli spogliatoi per segnar la bomba, lo stesso Tyreke rubava un pallone a Kemba e schiacciava in solitaria solitudine a 10:42.
Hornets sull’orlo del baratro essendo sotto di 13 (49-62), ma Batum tentava di dare la scossa ai suoi con un primo fade-away dal post basso destro, P.J. a 8:53 lo aiutava realizzando altri due punti ma Davis ricacciava i Calabroni indietro con due punti.
A 8:24 un canestro di Batum da 3 punti riavvicinava un po’ la squadra di Clifford, la quale in virtù del tiro sbagliato da Asik e della bella palla offerta dal transalpino a Marvin Williams (abbattuto) dalla lunetta metteva altri due punti.
Era sempre A.D.23 a tener a distanza la squadra in divisa viola; jumper su Marvin a 7:48 per il 58-66 ma a Charlotte entrava in scena il protagonista che non ti aspetti, P.J. Hairston, sua la bella entrata conclusa in appoggio ritardato al vetro per evitare il difensore mentre si trovava in fase discendente del salto.
Davis in cambio mano (appoggio di sx) batteva la difesa di New Orleans a 6:53 Batum trovava il ritmo esaltandosi nello scoccare la frecciata contro Davis dalla top of the key, con i Calabroni che rientravano sul -5. Gordon segnava in appoggio facendo dimenticare il precedente tentativo di Asik in palleggio in mezzo al traffico con conseguente e scontato risultato di palla persa.
Charlotte sull’asse Batum/Walker costruiva un’altra tipla arrivando sul -4 (66-70) e a 5:04 rientrava decisamente in partita con uno step back di Batum che segnava un gran canestro nonostante il tiro fosse contrastato da Anderson.
Gordon sceglieva d’andare al tiro ma due difensori lo chiudevano, Charlotte così trovava il pari quando Walker si fermava improvvisamente nel pitturato e tentava il tiro in sospensione, nulla da fare ma toccato da Davis guadagnava la lunetta da dove impattava la gara a quota 70.
Gli Hornets passavano anche in vantaggio a 3:28 quando Batum riceveva palla sulla rimessa e si liberava della marcatura di Davis (il quale l’aveva ormai preso in consegna) e segnava nonostante Anthony lo toccasse sbilanciandolo; gioco da tre punti e la squadra di Jordan dopo tanto tempo sott’acqua tornava a respirare.
Non durava molto il vantaggio però perché con due FT Gee accorciava e con un rimbalzo offensivo convertito in due punti i Pelicans tornavano avanti iniziando a mostrare alcune crepe nella difesa di Charlotte dalle parti dell’anello.
Walker a 2:30 tornava a far muovere il punteggio a Charlotte mettendosi in proprio; cambio passo, entrata velocissima, lay-up e +1 risucchiato 12 secondi più tardi da Davis che splittava in lunetta.
Walker rischiava la figuraccia poco più tardi quando un suo step-back mal eseguito non gli dava la forza d’allungare il pallone; air-ball ma sulla traiettoria sotto canestro c’era Zeller abile a correggere e a infilare. Davis rispondeva con l’entrata sulla quale era bravo a trovare l’angolazione al vetro per segnare e battere il difensore.
Charlotte a 1:27 ripassava un’altra volta avanti con un arresto giro e tiro in step back di Lin che trovava solo il sound del cotone, a 59.5 Batum entrava per un easy e power dunk; 81-77.
Hornets che sembravano destinati a chiudere avanti la frazione invece prima i Pelicans pareggiavano con Anderson (infilata dalla baseline sinistra su assist di Davis), poi con lo stesso giocatore ormai in the zone, sulla sirena trovavano un tiro che si sarebbe rivelato decisivo nell’economia della gara; fade-away dalla diagonale sinistra nonostante Lin addosso e 81-84 per la squadra allenata da Gentry.
Frank Kaminsky in gancio over Anderson.

Frank Kaminsky in gancio over Anderson.

 
Nell’ultimo quarto, secondo la mia personale opinione, Clifford, se non sbagliava, almeno rischiava tantissimo cercando d’opporsi con uno small lineup (veramente troppo piccolo) composto da Walker, Lin, Daniels, P.J. Hairston e Kaminsky…
Hornets che denotavano problemi a rimbalzo facendosi sottrarre almeno tre rimbalzi offensivi concedendo altre possibilità a NOLA. Anderson riusciva anche a mettere due punti sfruttando il mismatch con P.J. e i Pelicans viaggiavano sul +5 (83-88), tuttavia a 9:07 Daniels azzeccava la tripla dall’angolo sinistro con i Pelicans a pagare la scelta della pressione in raddoppio sul portatore di palla.
Gee batteva Kaminsky sul primo passo e segnava con una slam dunk l’86-90, Holiday ne aggiungeva 5 (entrata e tripla) così Charlotte precipitava a -9 7:47 rischiando di non rientrare più in partita.
Era una magia di Kaminsky a 7:31; entrata stupenda nonostante Gee prima lo spingesse e poi entrasse in contatto sul tiro, gioco da tre punti e Charlotte sul -6.
A 7:02 ancora pressione alta di NOLA sul portatore palla, giro della sfera sul perimetro fino a raggiungere Walker libero nell’angolo sinistro e tiro del -4…
A 6:21 altra prodezza di Kaminsky, il quale mostrava buoni fondamentali girandosi verso l’esterno per battere la marcatura di Anderson con un gancetto in post basso destro.
In attacco Holiday sbracciava troppo su Walker mandandolo a terra e dall’altra parte Frank segnava la tripla del +1 teal & purple.
A 5:45 Gordon prendeva d’infilata la difesa degli Hornets, nessun protector rim e Pels all’ennesimo sorpasso.
Gordon da tre graziava i Calabroni avendo a disposizione un open, poi era la volta di Davis a stoppare Walker in entrata, sulla rimessa a favore degli Hornets però Charlotte guadagnava due liberi ancor prima della stessa rimessa in gioco; Evans tratteneva Marvin sullo scatto e due FT. Williams ne falliva uno portando la gara in parità sul 97-97.
I Pelicans si avvantaggiavano nel finale quando Holiday lavorava nel pitturato e riusciva a ritagliarsi lo spazio per segnare contro Walker, Batum era fenomenale nel battere Davis a 3:43 con un jumper dalla media nonostante i tentacoli del n°23 locale incombessero su di lui.
A 3:25 Marvin Williams tentando l’anticipo si fiondava troppo addosso a Davis il quale si girava e lo batteva andando ad affondare la schiacciata. Charlotte a 2:39 alla disperata ricerca del pari si affidava a Kaminsky ancora una volta; entrata del lungo e fallo, Frank, però mancava il primo dei due liberi e il tabellone girava sul 100-101.
A 2:06 con un movimento a mezzo giro d’orologio, Batum si caricava a molla e batteva ancora Davis incredibilmente.
Charlotte ora navigava sul +1 ma un rimbalzo offensivo di Davis consentiva a Gee d’avere una seconda possibilità dopo il primo errore; due punti e Charlotte ancora a inseguire.
Batum falliva la tripla e Holiday batteva nuovamente Walker, il quale batteva Gordon in entrata depistando anche se stesso.
Kemba se la rideva al rientro in difesa e gara sul 104-105.
A :36.9 due FT di Davis per un leggero abbraccio di Zeller davano il +3 ai Pels, ai Calabroni non rimaneva altro che tentare il pari; scarico di Batum per Kemba che tirava immediatamente, come un falco arrivava Gordon a tentare di coprire il lato destro ma era troppo tardi; bucket! Aggancio a quota 107 a :19.2 dalla fine.
Teoricamente l’ultimo possesso sarebbe nelle mani della squadra di casa che lo giocava sino a due secondi dalla fine quando un pick and roll tra Holiday e Davis produceva una situazione di sofferenza nella difesa di Charlotte; sul blocco di Davis usciva Zeller, il problema è che il n°23 rollava via e veniva servito perfettamente per l’alley-oop vincente, a nulla serviva la copertura di Lin, troppo basso per poter sperare di contrastare seriamente il lungo dei Pels.
Charlotte, mentre il balletto del cronometro portato prima a :01.1, poi a :01.7, infine a :01.5, chiamava time-out e sulla rimessa d’attacco faticava a trovar soluzioni, palla deviata e :01.2 sul cronometro, tutti marcati, nessuno riusciva a liberarsi, così Kaminsky andava sul sicuro servendo Batum in angolo sinistro a pochi passi, il quale addirittura raddoppiato colpiva solo il ferro sulla sirena; New Orleans si salvava e gli Hornets tornavano a casa per l’ennesima volta a mani vuote.
Charlotte scenderà in campo nella notte in back to back contro Milwaukee, questa volta in casa per cercare di battere i Bucks, i quali nella notte a loro volta hanno avuto la meglio all’OT sugli Hawks.
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Pagelle:
Charlotte Hornets
 
Walker: 7
25 pt. (9/17), 4 rimbalzi, 4 assist. Kemba si fa stoppare tre volte ma ha una buona media realizzativa. Semmai oggi il difetto è stato solamente prender posizione in certe circostanze senza tentare magari veramente la stoppata. Dopo l’inizio scintillante si spegne un po’, ritorna nel finale prendendo uno sfondamento e agganciando la gara con una tripla importantissima.
 
Batum: 7
25 pt. (11/22), 4 rimbalzi, 8 assist. Manca qualche tiro e in un paio di circostanze prova tiri che non sono il suo, specialmente quelli dagli 8 metri contro l’avversario schierato, però è un passatore sopraffino e mette almeno tre canestri fantastici nella notte.
 
P.J. Hairston: 6
7 pt. (3/6), 2 rimbalzi. Fa bene in difesa finché non si ritrova su Anderson nel finale che lo batte. Gran canestro in entrata, inaspettato davvero.
 
M. Williams: 6
10 pt. (3/6), 3 rimb., 4 assist, 1 stoppata. Soffre Davis in difesa e manca un tiro libero nel finale però fa il suo.
 
C. Zeller: 5
5 pt. (2/7), 8 rimbalzi, 1 assist. Si prende tre stoppate (una da Asik…) e cattura 8 rimbalzi, però non è in grande vena realizzativa e anche i movimenti dopo il bel canestro iniziale non sono granché. Asik si marca da solo e lui non fa fatica in tranquilla navigazione lacuale. Avrebbe dovuto concedere a Holiday il tiro invece di fargli giocare il pick and roll nel finale.
 
Kaminsky: 7
18 pt. (7/9), 6 rimbalzi, 1 assist. Si, è vero… Frank in difesa praticamente è uno spauracchio, sfortunato talvolta sul tiro avversario ma quando affondano fa un po’ da spaventapasseri sul campo, non serve a molto. Oltretutto se Clifford lo schiera da centro… Il -9 di plus/minus è indicativo di difficoltà difensive ma anche della colpa di Clifford di lanciare un quintetto sconsiderato. In attacco però è stato fondamentale per recuperare la gara. Grandi numeri, può essere il valore aggiunto se ingrana finalmente.
 
Lin: 5,5
7 pt. (3/10), 5 rimb., 1 assist, 1 rubata. Poco attivo in fase passaggio, male al tiro dove trova pochi e buoni canestri. Sarebbero serviti più punti da lui.
 
Hawes: 5,5
4 pt. (2/5), 3 rimbalzi, 2 assist. Senza lode né infamia, solo, anche lui non sa proteggere benissimo l’anello. Gioca poco più di 11 minuti dove prende i suoi rimbalzi, un paio di triple fallite questa sera.
 
Daniels: 5
6 pt. (2/4), 3 rimbalzi. Perde due palloni, uno sul quale gli arbitri non fischiano la possibile infrazione. Bene per quel che può fare a rimbalzo. Segna un paio di triple, un paio le manca, incassa una tripla da Holiday e ha un -16 di plus/minus da dividere con i compagni.
 
Coach Clifford: 4,5
Non mi è piaciuto l’ultimo quintetto, anche se amo i quintetti bassi per sparigliare tutto, questo però era veramente troppo sbilanciato. Torniamo ancora una volta a casa senza vittoria. La squadra ha giocato meglio ma si porta dietro alcuni atavici problemi irrisolti; il tiro da 3 avversario che colpisce sempre troppo con buone percentuali, i punti da palle perse (qui però parliamo di errori dei giocatori) sono stati 5 in più per gli avversari, inoltre in serata i Pelicans hanno conquistato 8 rimbalzi offensivi contro i 3 dei Calabroni.
New Orleans Pelicans
 
Evans: 6,5
12 pt. (5/10), 7 assist, 2 rimbalzi, 1 rubata. Non sempre preciso nella conclusione, il suo gioco polifunzionale alla squadra però paga. Come PG fatica all’inizio, poi inizia a girare.
 
Gordon: 6
10 pt. (4/12), 2 assist, 1 rubata. Inizio preoccupante per Charlotte, Il commissaro sembra in forma ma poi si raffredda.
 
Cunningham: 6
5 pt. (2/6), 2 rimb., 2 assist, 2 stoppate. Si annulla con P.J.. Un buon canestro frutto di squadra e qualche statistica leggermente migliore.
 
Davis: 7
22 pt., 5 rimbalzi, 4 assist, 2 stoppate. Nonostante un -6 di plus/minus e Batum lo batta più volte, segna a referto comunque due stoppate ed incide e decide nel finale; movimento perfetto, Charlotte ingenua e senza mezzi sotto le plance e la frittata è fatta.
 
Asik: 5
1 pt., 3 rimb., 1 stoppata in 13:33. Il turco si marca da solo. Un delitto non ci fosse Jefferson in campo.
 
Holiday: 7
13 pt. (6/14), 10 assist, 6 rimbalzi. Frustrato per larga parte dell’incontro, altro giocatore che torna utile nel finale a NOLA quando crea tiri e assist. Doppia doppia.
 
Anderson: 9
Sostanzialmente vince la partita. 32 punti con 12/19 dal campo e quando tira da 3 sono 6/8… Unstoppable, almeno per noi. L’emblema della miglior panchina nella NBA. Per uno scambio pensarci bene.
 
Ajinça: 6,5
4 pt. 1 rimbalzo in poco più di 6 minuti. Gioca poco ma fa 2/2.
 
Gee: 7
8 pt., 9 rimbalzi. Decisivo nel finale quando Clifford gli da una mano.
 
Cole: 6
2 pt. (1/4), 4 assist. Si rifà in zona assist degli errori al tiro.
 
Gentry: 6
La squadra dopo la vittoria a Sacramento rientra nei binari giusti. Se vuole rilanciarsi può farlo, occorre però sistemare qualcosa sotto canestro, i soli Davis e Cunningham a difendere nel quintetto titolare non basteranno.

https://www.youtube.com/watch?v=e4gPAkFlJyM

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

2 pensieri su “Game 39; Charlotte Hornets @ New Orleans Pelicans 107-109

  1. Come il solito gran bel commento Igor. Mi dispiace per te ma stavolta ce l’abbiamo fatta noi…..

    • Purtroppo abbiamo troppi problemi legati ai salari e all’attrazione che la piazza non esercita su FA, inoltre gli infortuni di Jefferson, Kidd-Gilchrist e Lamb stanno togliendo molto del potenziale della squadra. Sicuramente mancano intimidatori e difensori del pitturato, dell’anello. Sacrificato Biz, Hansbrough non gioca, Zeller è leggero e Kaminsky è un rookie, Hawes prende rimbalzi ma non è un centrone. Questi sono i risultati. Buon per voi. Perso anche con Milwaukee malamente (problemi in fotocopia) ora aspettiamo i Jazz in casa. Qualcosa Clifford deve cambiare nel roster, una shakerata allo starting five la darei…

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