Game 39; Charlotte Hornets @ New York Knicks 110-82

Easy Rider for the Hornets.
Born To Be Wild era una colonna sonora (degli Steppenwolf) di questo famoso film.
I Calabroni hanno potuto ronzare selvaggiamente e quasi indisturbatamente al Madison Square Garden, destando una buona impressione, anche se vanno considerate assolutamente le pesanti assenze di Anthony, Bargnani, Stoudamire che ancora una volta si sono dovuti arrendere, rimanendo a guardare da fuori.
I Knicks hanno recentemente acquisito due ex New Orleans Hornets; Lance Thomas e Lou Admunson per cercare di compensare a qualche grave lacuna e interrompere la pessima striscia negativa di sconfitte che perdura insistentemente ormai da 14 gare.

Biyombo non si ferma e schiaccia aggressivo in faccia alla difesa newyorkese.

Biyombo non si ferma e schiaccia aggressivo in faccia alla difesa newyorkese.

Gli Hornets si presentavano con; Walker, Henderson, Kidd-Gilchrist, Zeller e Biyombo agli ordini di coach Steve Clifford, i Knicks con uno starting five composto da; Early, Calderon, Hardaway jr., Jason Smith e C. Aldrich comandati da Derek Fisher.

E dire che i Knicks avevano iniziato bene, vogliosi d’interrompere la striscia, avevano messo la gara sul piano fisico riuscendo a stare davanti a Charlotte per un po’.
Early ad esempio faceva subito 0-3, Kidd-Gilchrist rispondeva a 11:25 con un tiro dall’area pitturata per il 2-3.
Calderon iniziava benino segnado un jumper per il 3-5, poi veniva beffato dal ferro che decideva di non accogliere la palla.
A 8:47 Biyombo in schiacciata selvaggia rimetteva in parità la situazione.
Jason Smith e Aldrich segnavano due punti a testa per il 7-11, Calderon invece giocava ancora a flipper con il ferro che aveva la meglio sul giocatore.
New York metteva tanta energia e iniziava già a pagare con il primo vantaggio di Charlotte ottenuto a 4:09 con una tripla di Walker. Hardaway rispondeva subito e New York tornava avanti di 2.
Walker si andava a schermare con Biyombo per il pareggio a quota 16, inoltre a 1:51 caracollava in area per trovare la via del canestro, il fallo su di lui valeva due liberi ma Kemba riusciva solo a splittarli.
Il nuovo vantaggio era conservato da Williams che bloccava Galloway. Difesa di Charlotte che nel finale diventava quasi ermetica.
Larkin sulla sirena metteva il tiro da oltre la metà campo, ma anche oltre la luce rossa. Canestro non valido e fine primo quarto sul 21-18 Hornets.

Nel secondo quarto Henderson provava a passare dietro un blocco ma era agganciato da Galloway, tuttavia si riusciva a far girare velocemente il pallone grazie a un cambio lato e New York era punita dal successivo passaggio di Roberts per PJ Hairston che dall’angolo sinistro metteva la ripla con il n°9 dei Knicks in ritardo nella chiusura.
Galloway segnava ma poi il suo tiro era ancora una volta beffardamente respinto dall’anello che si dimostrava amico dei Calabroni.
Il vantaggio rimaneva intorno ai 3 punti anche con alcune giocate di Henderson.
A 8:36 si confermava con un ottimo movimento di preparazione al tiro che portava al “solo cotone per lui”. Venti secondi dopo Gerald si tramutava in uomo assist lanciando Maxiell, il quale aveva voglia di andare con una slam.
La palla rimbalzava sul ferro salendo e ridiscendendo nella retina.
Con il libero realizzato per il fallo, gli Hornets erano in vantaggio 35-27. New York iniziava ad affidarsi dei tiri in sospensione, soprattutto da 3 punti, ma la mira sulle conclusioni era sovente errata, così Charlotte a 6:43 approfittava di un Hairston in buona forma al tiro.
La sua tripla valeva il 38-29. A 6:10 Roberts entrava nella difesa avversaria e concludeva un gioco da 3 punti.
Sul parquet iniziavano a vedersi cose strane, come un anticipo di Maxiell, poi si tornava alla realtà con il monologo di Charlotte, la quale a 4:18 con Roberts e a 3:52 otteneva 4 punti dalla linea.
A 3:06 Walker, dopo aver quasi perso l’equilibrio, invitava a con un bel passaggio (in equilibrio precario) MKG che andava a segnare prendendo la linea di fondo.
A 2:38 arrivavano 3 punti di Kemba per il 52-31.
Il play rubava la palla a Larkin e segnava in contropiede a 2:22 il 54-31. A 1:37 il dominio proseguiva.
Assist di Roberts per Biz che sembrava essere fuori tempo per poterci arrivare.
In realtà raggiungeva la sfera, per scaricare l’alley-oop.
New York continuava a sparare a salve da 3 e a 1:08 Walker, senza pressione, metteva il clamoroso 59-31 con una tripla che faceva crollare il palazzo.
Il suo tiro non era contrastato.
Poco prima dell’intervallo Williams andava a sporcare un pallone in difesa toccandolo, palla raccolta da Charlotte che sfruttava la situazione con lo stesso Williams in transizione.
All’intervallo i “Calzoni alla Zuava” ci arrivavano da doppiati, 62-31.

Il terzo quarto ripartiva bene con Henderson a mettere un fade-away dallo spigolo destro dell’area per il 64-31.
La difesa di Charlotte per New York era divenuta un bunker, una zona invalicabile, almeno finché a Larkin a 9:40 riusciva d andare a bersaglio nonostante l’opposizione.
MKG metteva in difficoltà i Knicks con penetrazioni ma continuava anche a sbagliare troppi liberi.
New York in questo periodo riusciva anche a far scadere i 24 secondi, sembrando aver perso la testa.
In difesa i ragazzi di coach Fisher faticavano a tenere la squadra di Jordan e ricorrevano spesso ai falli.
Su un fallo di Jason Smith a Biyombo arrivava il tecnico omaggio fischiato contro Smith, poi arrivavano due punti da Biyombo e da Zeller che buttava dentro i due del 70-33.
Biyombo faceva il bello e cattivo tempo con Aldrich il quale faceva fallo sul congolese in difesa.
Dalla lunetta l’uno su due muoveva il punteggio sul 71-33.
La difesa degli Hornets non concedeva niente e i Knicks sbagliavano ora anche da sotto.
A 5:53 Biyombo era toccato sul tentativo di tap-in, il quale però riusciva, ottenendo omaggio anche un libero che il centro congolese infilava. Zeller, 44 secondi più tardi mancava la conclusione, ma Biyombo recuperava la palla vagante sull’errore di un compagno e metteva altri due punti con la difesa degli arancio-blu a guardare.
A 4:42, ormai non faceva nemmeno più notizia, Kemba realizzava l’81-36 e Charlotte saliva incredibilmente al +45.
Maxiell a 33 secondi dalla penultima sirena, spazzava via Early con una stoppata impressionante.
89-44 dopo la terza sirena di serata.

Nell’ultimo quarto Charlotte lasciava in campo tutta la panchina per regalargli minuti, amalgamarsi, ma soprattutto non rischiare giocatori titolari.
New York alla fine diminuiva lo svantaggio partendo già con le conclusioni da fuori di Calderon ed Early, così quando Maxiell faceva fallo sul tiro di Hardaway a 10:45, arrivavano altri 3 punti per la squadra allenata da Fisher.
L’89-53 era ancora ampissimo vantaggio ma Hairston giustamente segnava due punti a 10:19. Successivamente P.J. andava in contropiede insieme a Taylor, il primo passava al secondo per eludere l’unico difensore presente e arrivava la schiacciata dell’ala.
Roberts imitava Kemba a 6:45 con finte di crossover, arresto e tiro a buon fine.
Acy per New York non ci stava a perdere così vergognosamente e buttava nel cesto due triple a 4:53 e a 3:24.
Grazie a queste il punteggio saliva a 103-73. A 2:32 Maxiell, con violenza inaudita, andava in schiacciata a posterizzare Hardaway e polverizzare il canestro.
Si formava spontaneo in panchina il cordone dei giocatori felici e stupefatti a fare l’imitazione dello stare indietro causa pericolo…
Alla fine segneranno ancora Hairston da 3 punti e un giocatore dei Knicks da 2, i quali stabilizzenno il punteggio finale sul +28, 110-82.

Quinta vittoria consecutiva per gli Hornets, che se riuscissero a proseguire su questa strada potrebbero pensare di rientrare tra le otto squadre a Est che disputeranno i playoffs. Charlotte ha vinto a causa del dominio assoluto a rimbalzo, 51-29 e soprattutto tirando dal campo con il 50,0% contro il 38,8% avversario, forzando molte volte i Knicks al fallo, sapendo che non avrebbero avuto la qualità per affrontare certe situazioni e certi duelli uno contro uno, specialmente e intelligentemente Charlotte ha cercato spesso di muover palla con azioni corali per ottenere un vantaggio sul difensore impegnato.

Voti

Walker: 8
28 pt. (8/13), 7 rimbalzi, 1 assist. Finisce incredibilmente con un assist ma sfoggia un’altra prestazione che esalta i tifosi di Charlotte, non tanto quelli di New York che lo fischiano.

Henderson: 6
9 pt. (4/11), 3 rimbalzi, 3 assist. Partito un po’ fresco al tiro, ha trovato un discreto momento per le conclusioni, poi ne ha sbagliate un po’.

Kidd-Gilchrist: 7
10 pt. (4/6), 9 rimbalzi, 1 assist. Bene anche lui, buona e intensa difesa.

Zeller: 5,5
2 pt. (0/3). In 17:07 mette solo due liberi in una serata nella quale la squadra non ha bisogno di lui vista la pochezza di questi Knicks.

Biyombo: 7,5
14 pt. (5/7), 12 rimbalzi, 1 stoppata, 1 assist. Ottimo a rimbalzo offensivo e difensivo, tanta energia. Si vede anche in raddoppio altissimo. Finisce in doppia doppia

Williams:6,5
6 pt. (3/6), 5 rimbalzi, 4 stoppate, 1 rubata. Torna a sedersi in panchina dopo la gara da titolare scorsa. Fa il suo.

Maxiell: 7
7 pt. (2/6), 3 rimbalzi, 2 stoppate. Prova sempre a metterci la manona e va bene così.

Roberts: 6,5
14 pt. (5/8), 5 assist, 4 rimbalzi, in 30:56. Finisce per giocare gran parte della gara e fa il suo dovere anche in termini di assist.

Hairston: 7, 5
15 pt. (6/12), 4 rimbalzi, 1 assist. Da una mano a cambiare il volto della partita con le sue triple che distanziano e mantengono un ampissimo margine di vantaggio.

Taylor: 5, 5
2 pt. (1/3), 3 rimbalzi, 2 assist in 12:00 minuti. Nel garbage time. Da rivedere.

Vonleh: 5
3 pt. (1/3), 1 assist, 1 rimbalzo, 1 stoppata. Ancora acerbo ahimé.

Coach Clifford: 7
Entra la quinta vittoria di fila. I suoi non si scompongono all’inizio di New York che prova a vincere la sfida da subito ma Charlotte è tenace e non si stacca.

https://www.youtube.com/watch?v=Nt2SxsMwNk4

 

Questo articolo è stato pubblicato in Games da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.