Game 41: Charlotte Hornets @ Indiana Pacers 111-116

Cody Martin (3 pt., solo 1/6 ma buona difesa) tenta di andare a canestro.

Gli Hornets, al giro di boa, provavano a ripartire da dove avevano lasciato anche a Indianapolis e dopo un discreto avvio con gli Hornets a mantener qualche punto di vantaggio arrivava lo scambio di leadership continuo che anticipava la punto a punto ma gli Hornets mettevano in piedi una difesa dal ritmo forsennato che costringeva a 7 TO i Pacers che smettevano di segnare per i 6:10 finali del quarto (cutting dunk di Turner per il 14-15).

I Calabroni con una difesa impressionante (miglior quarto della stagione per punti subiti) portavano un parziale da 13-0, attacco sufficiente ma non abbastanza per porre le basi per chiudere il match – anche se la mazzata a una mano di Dennis Smith Jr. con and one era essenza del basket – e, infatti, i Pacers la mettevano sul ritmo imitando la squadra di Clifford portando pressione, chiudendo le linee di passaggio e andando in transizione (12-13 i punti da transizione a fine primo tempo) ottenendo la parità con due FT splittati da Nesmith (41-41) e finendo sopra di due all’intervallo (45-47) grazie alla differenza di due tecnici fischiati contro Mark Williams (ottimo contro le seconde linee poi stoppato due volte da Turner) e Clifford.

Nel terzo quarto gli Hornets riprendevano il filo rosso con il canestro e Ball infilando due triple segnava il 53-49 migliorando la percentuale da fuori (2/11 dei Calabroni nel primo tempo).

Plumlee dava una mano a Charlotte a chiudere sul +6 e al rientro di Ball, tenuto più a lungo in panchina per problemi di falli, scattava sul +9 dopo 14 secondi di inizio ultima frazione.

82-73 con Carlisle a chiamare il time-out alla Gainbridge Fieldhouse .

Il distacco oscillava tra i 9 e i 6 punti, poi Hield realizzava da tre dopo davvero troppi rimbalzi offensivi concessi ai Pacers, accorciando nuovamente sul -3.

Terzo tecnico contro Charlotte, questa volta per Ball che in tentativo di reverse era chiuso e toccato, la sua liberatoria botta al sostegno del canestro da terra era fischiata con gli Hornets in possesso della sfera ma si andava sul -2…

McDaniels provava con un paio di canestri a tenere avanti gli Hornets (ottimo il secondo districandosi in fade-away in uno contro uno appena fuori dal pitturato).

Gli Hornets riuscivano a guadagnare 6 punti di vantaggio con la tripla di Martin dall’angolo destro ma nonostante due liberi a segno di un perfetto Plumlee (dalla lunetta), il 100-97 si trasformava in 100-100 con la tripla di Turner dall’angolo destro.

Charlotte realizzava quattro punti (goaltending su Plumlee e 2 FT di Rozier) ma i Pacers intervallavano rispondendo con Hield in fade-away, big shot per il 104 pari.

Drive & kick del visionario Ball che dal fondo trovava in no look per la seconda volta in serata P.J. Washington libero per tre punti importanti: 107-104.

Turner però andava diretto subendo fallo: 2+1 che riportava il match nell’assoluta incertezza.

Più visionari di Ball erano gli arbitri che fischiavano un fallo sul tentativo di tripla effettuato da LaMelo stoppato da Hield considerando una specie di sgambetto e non un movimento naturale quello del play degli Hornets.

Fischio anomalo che toglieva di mezzo LaMelo a :53.3 e indirizzava la partita a favore dei locali che in lunetta si portavano sul +1.

Rozier perdeva palla sul tocco di Haliburton che poi, toccato da Plumlee per bloccare il cronometro, affondava due FT: 107-110.

Dennis Smith di fisico si faceva largo contro chiunque e segnava il -1 ma gli Hornets ormai erano costretti a bloccare il cronometro e i Pacers non fallivano dalla lunetta con Nesmith e Haliburton.

Nel mezzo una stoppata decisiva di Turner su Plumlee lanciato a canestro.

P.J. accorciava sul 111-114 ma la rovinosa e beffarda caduta era nell’aria, Nesmith, buonissimo tiratore dalla lunetta chiudeva i conti a poco più di 6 secondi dalla fine per il 111-116 finale.

Fatali agli Hornets le palle perse (8-14 le steals), 7 i TO di Rozier che hanno portato a un 4-19 nei fast break e il 4-7 nelle stoppate con Turner decisamente più fisico di Plumlee ed esperto del più lungo wingspan Hornets, Mark Williams.

Le altre statistiche principali non si discostano molto ma la differenza di esperienza ed alcune scelte arbitrali nell’ultima parte (un arbitraggio bizzarro ma equilibrato per tre quarti) hanno dato una mano ai Pacers a sbloccarsi oltremodo.

I 15 punti nel primo quarto sono stati soppiantati dai 43 dell’ultimo…

29 punti, 9 rimbalzi e 4 stoppate per Turner, decisivo per i Pacers, 21 punti di Hield (7/21 però), 19 quelli di Nembhard, 16 punti e 13 assist per Haliburton, 15 i punti di Nesmith.

Gli Hornets hanno trovato in P.J. Washington il top scorer (22 pt. Ma -21 in +/-, peggiore di Charlotte ma in 36:18 è quello che ha giocato più minuti), altra doppia doppia per Mason Plumlee con 18 punti e 13 rimbalzi, perfetto dalla lunetta con un 6/6, ottimo in certi frangenti a dare una mano a Charlotte ma non può tenere il confronto fisico con centri alla Turner e ha pagato dazio nel finale sotto le plance.

Tanti palloni persi dalle due squadre e partita fisica, alla fine per dettagli, fisicità, esperienza, la spuntano i gialloblù.

In casa Charlotte 19 punti (5/15) e 6 assist per Rozier, non bene in tutto Ball che a parte un paio di triple in a row e sicuramente buona prestazione in assist, chiude con tempo limitato e anzitempo per 6 falli (troppo spesso ha questi problemi) con 13 punti, 1 solo TO ma in un momento decisivo.

Se ogni tanto gli fischiassero qualche fallo dovuto, probabilmente LaMelo è un po’ lamentoso ma mancano in generale diversi fischi durante la season ma deve imparare a gestire meglio certi palloni e a evitare talune forzature eccessive nonostante il talento…

Tra gli altri da segnalare la buona difesa di Cody Martin (super stoppata da dietro in recupero nell’ultimo quarto) e la serrata di D. Smith Jr. mentre McDaniels si è fatto vedere in attacco con agilità risolvendo almeno tre situazioni intricate, 17 i punti per lui.

Non è bastato a Charlotte che volerà per una doppia sfida fuori confine a Toronto, obiettivo almeno una vittoria per dimostrare di essere tornati una squadra rognosa almeno e cancellare la beffa di Indianapolis.

La game chart.

Ta

Tabellino Hornets.

https://www.youtube.com/watch?v=lTz87bMI6OA&ab_channel=BasketballHighlights

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.