Game 42; Charlotte Hornets Vs Minnesota Timberwolves 105-80

Nel Martin Luther King day, alla Time Warner Cable Arena arrivavano i Lupi del Minnesota, squadra che di per se non faceva troppa paura ma era pur sempre un’avversaria da rispettare, anche in virtù dell’ultima gara disputata nella quale i T.Wolves erano riusciti a sconfiggere i Denver Nuggets con una prestazione da 31 punti del rookie Wiggins.
A tenere ulteriormente in apprensione l’Alveare, era la notizia arrivata in mattinata.
Kemba Walker non avrebbe giocato per colpa del dolore al ginocchio che lo aveva costretto a saltare il precedente match contro Indiana. C’era anche una buona notizia però.
Big Al Jefferson in panchina pronto eventualmente a entrare.
I Lupi in realtà arrivavano sazi dalla vittoria contro i Nuggets e non sembravano giocare alla morte una gara che se vinta, avrebbe riportato gli Hornets a solo mezza partita dall’ottavo e ultimo posto disponibile per i playoffs, posizione occupata da Brooklyn al momento.
I Calabroni invece scendevano in campo compatti e affamati, la ligula assaporava i playoffs.

Brian Roberts, promosso a PG titolare (per il problema di Walker), questa sera non se l'è cavata male.

Brian Roberts, promosso a PG titolare (per il problema di Walker), questa sera non se l’è cavata male.

I Timberwolves (in divisa nera) schieravano; Mo Williams, Wiggins, Hummel, Young e Dieng.
Lo starting five degli Hornets (in tenuta casalinga bianca) invece era composto da Roberts, Henderson, Kidd-Gilchrist, Zeller e il congolese Biyombo.

L’inizio era favorevole agli Hornets che sembravano poter dominare da subito la gara.
Kidd-Gilchrist cancellava lo 0 nella casella degli Hornets e scriveva 2, M. Williams faceva altrettanto a 9:55.
La partita in parità rimaneva comunque pochissimo, 13 secondi dopo, Roberts con un tiro in sospensione dalla diagonale destra segnava il 4-2.
Charlotte allungava a 9:02 con un tiro di Henderson che frustava la retina, MKG realizzava in penetrazione e Zeller andava fino al ferro dopo aver preso un bel passaggio schiacciato in diagonale da Hendo per il layup del 10-2.
Minnesota accorciava sul 10-6 mentre dall’altra parte a 5:03 Biyombo rispondeva in maniera spettacolare; palla alzata dal lato sinistro da Stephenson, il passaggio orizzontale faceva viaggiare la palla nei dintorni del canestro dove Biyombo l’afferrava e la scagliava nel canestro per un alley-oop bello da vedere (14-8).
Il neoentrato Marvin (Williams) a 4:03 metteva un lungo due punti dall’angolo destro, Minnesota invece a 2:51 andava in verticale facendo pervenire con un semplice passaggio dritto il pallone a uno Young liberissimo che ringraziava e metteva il 16-13.
Charlotte si spegneva un po’ in attacco e Wiggins dalla lunetta metteva 4 liberi consecutivi portando i Lupi avanti 16-17.
Clifford ritrovava Jefferson a :43,2.
Big Al recuperava un pallone tiratogli su piedi da Stephenson (a due passi di distanza alla sua destra), dall’area pitturata e non sbagliava i punti del 18-17.
A :20.0 LaVine in sospensione metteva un buon jumper frontale ma a 09.4 Stephenson dalla lunetta segnava i due liberi per il 20-19.
LaVine splittava i suoi FT pareggiando, c’era ancora il tempo però per un ultimo attacco.
Charlotte compiva la missione realizzando sulla sirena con P.J. Hairston da 3 pt. per il 23-20, punteggio finale di primo quarto.

Nel secondo quarto Charlotte ritrovava un redivivo Gary Neal che metteva subito 5 punti di fila; due dal palleggio battendo un paio di difensori e poi a 10:48 con una tripla dal lato destro da 45°.
Anche Hairston dava il suo contributo con una penetrazione che si concludeva con un movimento a non far trovare il pallone ai due giocatori dei T. Wolves che montavano la guardia sui lati del canestro.
Sempre lui a 8:41 scaricava la bomba e Charlotte andava sul +13 (33-20).
Big Al con uno spin move velocissimo in post basso sinistro si girava verso la baseline e metteva il gancio.
A 7:41 Gary Neal provava una conclusione che sembrava corta, palla sul primo ferro che amorevolmente assorbiva il contatto facendo rimbalzare il pallone sulla tabella, la quale lo faceva scendere dentro la retina.
Ancora Gary con uno jump shot segnava il 40-22 a 6:50.
A 5:56 arrivava “un po’ di gloria” anche per Minnesota.
Young scappava in transizione e schiacciava il 40-24.
Gli Hornets davano palla ancora una volta a Big Al sotto, il quale con un’ottima visione di gioco serviva M. Williams in entrata per il facile canestro del 47-26.
Davvero bella azione da rivedere, fluida e con tempi perfetti.
Con una tripla aperta dall’angolo sinistro Henderson segnava i punti che portavano la città della regina a 50.
Nel finale, dopo un timeout, rimanevano soltanto sei decimi all’intervallo, tanto bastava a Dieng per trovare un fortunoso tiro da 3 punti realizzato da ben oltre la linea.
All’intervallo si andava sul 50-33 Charlotte, con la squadra del North Carolina pronta a dare filo da torcere anche nella ripresa.

Minnesota tentava subito di accorciare le distanze ma falliva 3 tiri consecutivi nella stessa azione.
A 9:45 allora Biyombo si prendeva un rimbalzo offensivo dopo l’errore di MKG.
Il centro congolese riusciva a realizzare, segnando poi anche il libero supplementare che valeva il 55-35.
Young accorciava subito a 18 con un bel pallone alzato over Biyombo.
A 8:45 Michael Kidd Gilchrist entrava nella difesa in maglia nera e metteva un layup (59-37), approfittando dell’attacco che muoveva molto palla per cercare lo spazio utile.
Charlotte ora dominava; Kidd-Gilchrist, Roberts e Henderson mandavano nella stratosfera Charlotte che si godeva un notevole vantaggio (66-39).
Bennett realizzava e Lavine provava a dare una mano ai suoi, ma la sua entrata era bloccata precipitosamente da Biyombo.
Con un gomito il congolese riusciva a negare un facile tiro e a 5.34 allora Henderson metteva la tripla del 72-45.
A 3:58 Roberts in uno contro uno batteva il suo avversario che tentava di fermarlo da dietro non riuscendovi.
Fing and roll atipico a evitare stoppate e 74-45.
A 3:20 era ormai ufficialmente garbage time.
Kidd-Gilchrist veniva stoppato, ma si riprendeva palla e andava dal fiorista.
Nel finale si faceva notare anche Roberts che metteva a referto 4 punti. La bomba (su assist di Lance) a .33.5 era l’83-52, punteggio con il quale si chiudeva la terza frazione.

Minnesota nell’ultimo quarto provava a recuperar qualche punto più per orgoglio che per un’impensabile vittoria finale.
A 10:07 un tiro di Minnesota si schiantava contro il ferro, interveniva però Bennett a mettere i due punti.
Ancora Bennett, questa volta da 3 a 9:39 dava fastidio a Charlotte. Hairston e Budinger si rispondevano dalla lunga distanza, mentre a 7:18 Dieng stoppava il tiro di Lance, ma solo dopo che la palla avesse toccato il vetro.
Goaltending.
Dieng servito d LaVine metteva la dunk 9 secondi dopo.
A 6:46 partecipava alla festa anche lo “svedese” Taylor, il quale servito da Neal s’iscriveva sulla lista dei migliori.
Nel finale arrivava qualche schiacciata rabbiosa da parte dei giocatori di Minnesota e qualche tripla come quelle di Daniels.
Anche Charlotte metteva due bombe con Taylor.
A 3:55 grazie al ferro amico e a :47.4 con una open dal lato destro. Chiudeva senza troppo prestare attenzione Charlotte, così arrivava un pallone alzato da Robinson per LaVine che segnava con l’alley-oop.
Il punteggio finale però era eloquente… Charlotte 105 Minnesota 80.

Minnesota ha tirato male (36,3%) facendo alcune scelte di tiro azzardate, la difesa di Charlotte ha fatto il resto.
Questa sera, complice qualche difesa non ottimale dei Timberwolves, i Calabroni hanno tirato con buone percentuali dal campo (44,9%).
A Charlotte sono bastati passaggi semplici senza l’utilizzo di giochi molto complicati per far arrivare al tiro i suoi giocatori, che in linea di massima hanno avuto una buona serata.
A favore Hornets con 27-16 gli assist e 47-42 (sempre per Charlotte) i rimbalzi.
I Calabroni dovevano vincere e l’hanno fatto in maniera tranquilla, limpida, pulita, fin troppo facilmente per averci abituato a gare punto a punto.
Meglio così, una serata di relax per le coronarie ci voleva.

Voti

Roberts: 6,5
16 pt. (6/12), 5 assist, 1 rubata. Discreta prestazione del play che vince il match up contro un disastroso Mo Williams. Buone le sue conclusioni in sospensione.

Henderson: 6,5
17 pt. (5/10), 3 assist, 3 rimbalzi. Buona gara di Hendo. Il suo avversario non combina molto, lui tira o penetra prendendosi il fallo, intelligente soluzione quando accelera su un contropiede e subisce fallo.

Kidd-Gilchrist: 6,5
10 (5/10), 4 rimbalzi, 1 assist. Stasera il lavoro a rimbalzo è limitato. Ci sono altre persone che lo fanno per lui. MKG segna con qualche buona azione.

Zeller: 5,5
2 pt. (1/5), 4 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate. E’ quello che ha il cliente che diviene il più scomodo nella serata, Young. Segna solo un canestro e anche se prende qualche rimbalzo finisce per giocare meno di 18 minuti, coach Clifford riprova Williams.

Biyombo: 6,5
(3/3), 6 rimbalzi, 1 stoppata in 22:56. Impiego limitato dal rientro di Big Al, tuttavia mette i suoi tiri dal campo (dalla lunetta lasciamo perdere…) e si guadagna lo stipendio giocando con impegno. Rimbalzi e difesa.

Williams: 6,5
4 pt. (2/4), 11 rimbalzi, 3 rubate, 1 assist. Non male Marvin. Prende tantissimi rimbalzi, ruba 3 palloni… in questo momento è più in forma di Cody, anche se non stiamo parlando di livelli incredibili.

Stephenson: 6
(2/9), 9 assist, 4 rimbalzi, 1 stoppata. Perde 3 palloni ma arriva a mancare la doppia cifra negli assist solo per uno. A parte il passaggio a Jefferson raccolto tra i piedi, dalle sue mani arrivano passaggi smarcanti, il problema è che si prende troppi tiri e li sbaglia. A volte la coordinazione in certe azioni è inesistente. Difficile dargli un voto, ma i 9 assist compensano il resto.

Jefferson: 6
8 pt. (4/11), 5 rimbalzi, 1 rubata, 1 assist, 1 stoppata. Un po’ freddino al rientro (anticipato). Fa vedere qualcosa del suo repertorio. Una sufficienza di stima e anche per una difesa migliore rispetto a quelle di qualche tempo addietro.

Hairston: 7
11 pt. (4/8), 4 rimbalzi. Mette 3 bombe e anche un bell’appoggio.

Neal: 7
12 pt. (5/11), 3 assist, 2 rimbalzi, 1 rubata. Da il via nel secondo quarto all’operazione distacco, poi si smarrisce un pochino al tiro. Si riprende dopo le mie pesanti critiche fatte a livello oggettivo ovviamente. Dai Gary, continuare su questa strada.

Taylor: 7
9 pt. (3/4), 2 rimbalzi in 06:55. Mette 3 dei quattro tiri che lascia partire. 2/2 da 3 pt.

Vonleh: 5,5
0 pt. (0/2), 2 rimbalzi in 06:03.

Coach Clifford: 6,5
Mette la squadra giù più logicamente possibile rispettando i ruoli quanto più possibile. Serata tranquilla, non gli serve dannarsi l’anima oppure scervellarsi per pensare a piani particolari. Minnesota si mette in difficoltà da sola provando alcuni tiri velleitari. Adesso il team ha ritrovato Jefferson. A lui gestire la convivenza dei centri per ottimizzare le prestazioni della squadra.

Questo articolo è stato pubblicato in Games da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *