Game 43; Charlotte Hornets Vs Washington Wizards 133-109

 
 
“Il mondo gira, gira e gira
faremmo meglio a pensare alle conseguenze,
faremmo meglio a pensare ai sentimenti globali,
il tempo diminuisce, il tempo diminuisce,
che diciamo di Chernobyl,
che diciamo delle radiazioni,
non lo sappiamo, non lo sappiamo…
che diciamo della privazione,
l’ingordigia, il popolo umano,
non lo sappiamo, non lo sappiamo,
per me l’amore è tutto, per me l’amore è tutto,
per me l’amore è tutto, per me l’amore è tutto,
il tempo sta passando”.
 
Time is Ticking out è una canzone dei Cranberries di quella Dolores O’Riordan prematuramente scomparsa a 46 anni.
Una vita difficile che né l’educazione cattolica (fatta di certezze) impartita dai genitori, né l’immenso patrimonio economico hanno potuto mitigare.
Quando i demoni del passato si presentano alla porta la battaglia è ardua.
Demoni che nella sua vita pare siano riemersi fino a farla divenire ammalata di bipolarismo nonostante il meritato successo.
Una grande cantante, corpo da piccolo gatto, voce da tigre, sorprese il mondo con la famosissima Zombie, canzone con video shock per l’epoca, contro la guerra in Irlanda del Nord tra IRA e loyalisti dell’United Kingdom.
Il mondo gira, ma la sua eclissi lascerà comunque tracce di messaggi intelligenti per chi vorrà e saprà raccoglierli, anche se oggi forse, nell’era dell’automatismo, non van più di moda.
Già… la moda… se negli anni d’oro dei Cranberries gli Hornets erano al top per vendite e risultati (nella loro storia), oggi quei momenti impetuosi, “today” quei flashback sembrano un tratto ghiacciato nel fiume dei ricordi.
Charlotte porta con sé altri demoni, non quelli di Dolores o quelli di Bruce trasmessi al figlio Brandon, ma quelli dell’amore contro il business.
Gli affari e la testa del fondatore e old president Shinn portarono gli Hornets lontani, oggi sono i risultati a determinare alla lunga un possibile scoramento tra le nuove leve di fan.
Gli Hornets avrebbero dovuto essere quella mina vagante che avrebbe spazzato via i tormenti che i charlotteans avevano vissuto con i Bobcats ma l’ultimo anno e mezzo è stato piuttosto deludente.
Questo scorcio di stagione però pare più promettente di un 2017 devastante.
Time is ticking dunque è anche per tutti noi che tifiamo Hornets chiedendo qualcosa di meglio a un progetto mediocre basato su piccoli ritocchi per anno i quali, uniti ad altri fattori, hanno portato in un limbo simile al purgatorio una squadra anch’essa bipolare a suo modo, in grado di vincere a Detroit, Oakland, Oklahoma City e cedere in casa a Chicago, Dallas o i Lakers.
Invertire il trend era la frase d’ordine per la squadra che davanti al proprio pubblico era chiamata a riscattarsi da prestazioni poco convincenti.
Quella di stasera spazzava via i dubbi sulla maledizione casalinga mostrando gli Hornets nella loro tenuta più sgargiante.
Nella serata del ritorno di Clifford come head coach i ragazzi segnavano ben 133 punti, frutto di un 49% dal campo, quasi raggiunto dai Wizards con un 48,8%.

A Charlotte Hornets fan holds with a large photo of Charlotte Hornets head coach Steve Clifford during the first half of an NBA basketball game against the Washington Wizards in Charlotte, N.C., Wednesday, Jan. 17, 2018. Clifford returned to the bench after being out for several weeks for a health issue. (AP Photo/Chuck Burton)

Hornets più precisi anche dalla lunetta con un 22/26 contro il 16/23 degli ospiti.
Charlotte vinceva anche la lotta a rimbalzo 49-40 perdendo 27-31 negli assist ma aveva un aiuto decisivo dai turnover; 9 quelli per la squadra di casa, ben 16 per i capitolini…
Una vittoria resa facile dalla verve difensiva di Charlotte trasformata in buon attacco.
Nevica a Charlotte e tra un ritorno (quello di Clifford dopo lunghi problemi di salute) e un addio l’imperturbabile neve faceva da testimone ammantando la città.
Le formazioni:
La partita
Buona partenza degli Hornets che contenevano il primo tentativo di Wall (sul ferro) e passavano immediatamente in vantaggio con l’appoggio di sx di Howard su Gortat per raddoppiare con un catch’n shoot di Batum che si smarcava sul mid range.
Otto Porter rispondeva da due punti e M. Morris pareggiava a 10:18 (goaltending Howard), ma Charlotte si rimetteva in marcia con un bel jumper di Walker e un turnaround di MKG in avvicinamento spalle a canestro su Beal (mismatch offensivo) ripristinavano i quattro punti di vantaggio.
Porter respingeva il break dei Calabroni con la prima tripla ospite (8:59) ma a 8:39 un Williams ancora on-fire infilava la bomba da destra, inoltre era travolto da M. Morris in uscita dal pitturato.
Giocata da quattro punti micidiale che anticipava una transizione chiusa senza paura da MKG in uno contro uno sull’ultimo baluardo difensivo Gortat…
Una drive con passaggio consegnato sotto da parte di Kemba per Howard serviva per la mazzata facile del nostro centro a 8:03 che faceva suonare un campanello d’allarme sulla panchina Wizards la quale chiamava il primo time-out della partita.
Beal in entrata dopo il break accorciava ma Batum si prendeva il lusso di tirare da tre in faccia a Gortat e mettere anche il tiro (19-9 a 7:03 prima che i Maghi si riavvicinassero con 5 punti consecutivi (di Wall gli ultimi 3 dalla diagonale sinistra).
A 6:13 però Kemba scattava verso la top of the key da tre punti ed era toccato sul tiro; tre punti più fallo e altra giocata da 4 punti degli Hornets che passavano sul 23-14… Scott passava sulla baseline Howard che si rifaceva andando alle giostre; pluricontatti con Gortat fino all’appoggio vincente…
I Wizards non cedevano inanellando una buona serie da tre punti; Beal ancora dal punto precedente riduceva il gap a sei punti, Batum sbagliava il primo tiro della serata di Charlotte (10/11…) ma a 5:00 una transizione di MKG tornava a far aumentare la percentuale e il divario (27-19). Per Beal se non era tripla era appoggio ma dall’altra parte un passaggio tagliatissimo di Batum su un altrettanto bel taglio di MKG serviva alla nostra SF su un piatto l’appoggio facile.
A 4:16 un tecnico a Wall e si passava sul 30-21, ma Beal ancora da più a sinistra trovava l’ennesima tripla che innescava la rimonta sino al -1, ottenuto da Oubre Jr. con una bomba frontale (30-29).
Un tecnico a favore dei Wizards e si passava sul risultato di parità che infrangevano i Calabroni andando a segnare con Howard grazie a un doppio tap-in su errore di MCW.
I Wizards ribaltavano il risultato con 4 pt. consecutivi passando avanti per la prima volta in serata con il reverse layup di Mahinmi ottenuto grazie a un gioco di passaggi. Frank con un teardrop nel pitturato otteneva il pari, poi uno scambio di canetsri tra Meeks (2 FT su fallo di Lamb) e lo stesso Jeremy che con l’alzata riequilibrava il match e lo riportava dalla nostra parte passando dietro un blocco e infilando dal pitturato alto con un floater che gelava la difesa avversaria.
MCW rubava poco prima della sirena palla a Satoransky e conservando il vantaggio (38-36) chiudeva un primo quarto intenso.

MKG, chiuderà con 21 punti in 22 minuti…
Foto: Sam Sharpe-USA TODAY Sports

 
Altra girandola di canestri nel secondo quarto che iniziava subito sotto un forte vento; l’interattivo Kaminsky metteva dentro il +4 ma anche Scott partecipava al festival ospite delle triple (6/7) riportando sul -1 la squadra di Brook Scott.
Tra uno Scott e l’altro Kaminsky in jumper ci restituiva almeno tre punti di vantaggio che diventavano quattro dopo una steal di Graham e una transizione di MCW abbattuto. ½ dalla linea della carità… pochino forse ma una difesa ottima di Graham che aiutava i compagni a portar via palla a Oubre Jr. (entrambi caduti sul parquet) innescava la transizione con passaggio arretrato di Frank e tripla dell’accorrente Graham a 10:18 per il 46-39.
Non era nulla perché le squadre correvano intenzionate a regalare un primo tempo pieno di canestri; Lamb in caduta ai bordi dell’area sinistra in uno contro uno trovava comunque un difficile arcobaleno, i Wizards rispondevano di quattro ma Gaham continuando il suo buon momento segnava altri due punti e difendendo bene su Oubre ci avvantaggiava anche difensivamente.
L’azione del nostro n° 21 era sfruttata da Kaminsky che da tre punti, con spazio, a 7:29 caricava e segnava da tre punti sull’uscita di Mahinmi.
Time-out in casa Wizards sull’allungo 53-43 Hornets… Cinque punti rapidi dei Maghi costringevano anche Clifford al break a 6:49, inoltre arrivava anche un tecnico per Brooks. La rimonta dei Wizards si fermava al -4 con un goaltending di Howard, dopo il quale i Calabroni tornavano ad allungare grazie a una tripla ottenuta da Kemba a 5:59 (57-50).
Graham era un fortino, dopo di che, qualche libero non modificava il punteggio che scivolava come Kemba nell’interpretazione del miglior Michael Jackson in Moonwalker quando a 4:34 sparigliava le carte con una bomba fantastica per il 62-51.
MKG con più kg lasciava a terra nel pitturato Beal andando a segnare in girata, Satoransky rispondeva rubando il tempo ai lunghi in alzata ma Howard dall’altra parte mortificava Gortat con un crossover, scontro/esitazione e chiusura perfetta che regalava anche un FT, pure realizzato per il 67-55.
Cinque per alcuni fan della prima fila per Howard, zero per Marcin ancora…
Beal dalla mattonella rispolverava la tripla che tuttavia era viziata da un netto blocco irregolare di Gortat.
Kidd-Gilchrist si lamentava a ragione ma prendeva solamente il primo tecnico stagionale…
Williams in periodo decisamente buono riconosceva il mismatch con Wall ai confini del pitturato; diversi pump fake prima dell’alzata con polpastrelli sensibilissimi per altri due punti.
Tutta Charlotte giocava bene e allungando con Kemba che in entrata passava nella cruna dell’ago prima di segnare sopra una selva di mani era applaudita dai fan…
Gli Hornets correvano non accontentandosi di pareggiare il season high del primo tempo stagionale ma battendo quello contro Indiana del novembre 2016 con Batum e MKG in transizione (innescata da una stoppata di Howard) chiudevano un incredibile primo tempo sul 77-61.

Charlotte Hornets’ Dwight Howard (12) dunks past Washington Wizards’ Marcin Gortat (13) during the first half of an NBA basketball game in Charlotte, N.C., Wednesday, Jan. 17, 2018. (AP Photo/Chuck Burton)

 
Secondo tempo e primo giro di triple… a quella dei capitolini rispondeva un Williams che ormai si permetteva anche il lusso di cm in più per tirare dietro la linea del tiro da tre…
MKG rubava a Beal che rientrava riuscendo a stoppare l’appoggio di facile lettura riuscendo a portare una contro transizione chiusa a Wall da tre punti dal corner sinistro.
Gli Hornets rispondevano con uno step laterale di Walker che si staccava dal suo difensore e bombardava facendo sembrare semplice un’azione di coordinazione e precisione perfetta per l’83-67.
A 8:48 l’assist in diagonale per Williams sulla sinistra, l’ottimo lavoro di MKG in blocco e l’ennesimo capolavoro balistico del nostro numero due ci mandavano su un vantaggio apertamente spaziale (86-68)…
La difesa funzionava:
MKG raddoppiava Wall alle prese in palleggio in attacco contro Walker, steal, transizione, fallo di Markieff Morris valutato non come flagrant nonostante la rovinosa caduta sulla base della struttura da parte della nostra ala piccola, la quale doveva passare per la lunetta per ottenere due punti.
M. Scott da due punti non fermava la verve offensiva di MKG che si produceva in un pullup sulla baseline destra per il +20 (90-70).
Beal trovava un po’ di magia in una serata frustrante per i Maghi, nonostante l’ottima difesa di MKG, la fluttuazione in movimento nell’aria e l’appoggio il colpo in borsa dei Wizards della serata.
Se però anche Batum da sinistra colpiva con facilità da fuori, allora i Maghi erano costretti ad alzare bandiera bianca.
MKG era cercato dai compagni, entrata nel traffico con fing and roll e due tiri liberi splittati, poi a 2:39 entrata di Kemba ormai prossimo al canestro, alzata sopra sei mani che nel tentativo di bloccarlo non si avvedevano di Howard pronto a ricever l’alzata perfetta sul pick and roll chiuso in alley-oop. 100-72, partita in pugno nonostante un controparziale di 7-0 pro Wizards chiuso da Graham a rimbalzo offensivo, abile a ottenere a un secondo e quattro decimi anche due liberi sul fallo commesso da Oubre Jr. 2/2 per il 102-79.
 
Ultimo quarto che serviva solo a conservare e a esaltare la prova offensiva di Charlotte, prima Kaminsky, poi toccava a Lamb sparare da tre arretrando sul lato destro in uno contro uno (108-87).
Il divario rimaneva ampio, Graham continuava a fare il suo e anche la panchina con O’Bryant si comportava bene.
Suo un rimbalzo offensivo sul quale Lamb otteneva altri tre punti.
Il curioso caso Lamb continuava in difesa quando riceveva da un rimbalzo offensivo appena conquistato e si scontrava con l’arbitro dietro di lui.
Palla assegnata agli Hornets, poi ai Wizards, per la gioia di Clifford in versione peperoncino…
Altro caso dopo un bel fade-away di Lamb… a rimbalzo difensivo lo scontro J. Smith/MCW… qualche contatto nella norma, poi schiaffetto sulla nuca a MCW in caduta… in tutta risposta la trattenuta sulla caviglia innescava una potenziale rissa quasi subito sedata.
Una botta di Frazier sul costato di Lamb per andare a cercare MCW.

Risultato finale all’americana; un caucasico ad innescare la miccia assolto e due neri sotto la doccia (MCW e Frazier)…
O’Bryant nel finale maramaldeggiava segnando da tre e in schiacciata in solitaria (una mano) su un footbal pass di Stone.
Dopo diversi errori anche Monk in uno contro uno usava le finte in crossover e la tripla da ben oltre l’arco sulla diagonale sinistra per far registrare ben 133 punti alla squadra home.
Finiva 133-109 per gli Hornets che regalavano una gran vittoria a Clifford al rientro.
 
Pagelle
 
Walker: 7
19 pt., 3 rimbalzi, 7 assist, 2 stoppate in 28 minuti. Finisce con un 6/15 dal campo ma con un 4/8 da fuori. Se lo vedesse la Pirelli lo metterebbe sotto contratto. Almeno tre sterzate con le quali lascia il proprio difensore al bar. La sua buona predisposizione all’assist e una difesa più aggressiva ne completano il voto positivo.
 
Batum: 6,5
11 pt., 3 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata. 4/8 al tiro. Si limita anche se qualche tiro è preso pensandoci troppo. Gioca 26 minuti, non dispiace in attacco.
 
Kidd-Gilchrist: 8
21 pt., 4 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate. +26 di +/- e 8/11 dal campo. In the zone in attacco, trova varchi da percorrere con forza e agilità. In difesa rende la vita difficile ai Wizards, compreso Wall al quale va a strappare una palla in raddoppio. A parte la stoppata presa da Beal, una furia. In soli 22 minuti.
 
M. Williams: 7
12 pt., 3 rimbalzi, 1 assist. 4/7 dal campo, +25 di +/-… ¾ da fuori. Marvin h sistemato la mano e se continuasse così avremmo molte speranze di risalire in classifica. Uno stretch four affidabile era quello che ci mancava. Gioca 21 minuti segnando punti importanti.
 
Howard: 8
18 pt., 15 rimbalzi, 2 assist, 2 rubate, 2 stoppate. Lascia Gortat a 0 pt. e 8 rimbalzi. Praticamente lo cancella. 7/13 dal campo, duelli vinti, sorrisi e 5. Altra doppia doppia per Dwight che compare per battere un libero nell’ultimo quarto come il fantasma del palcoscenico. Lo segna e tutti ridono. 4/5 dalla lunetta e due soli TO.
 
Lamb: 7,5
16 pt., 3 rimbalzi, 1 stoppata. 7/9 dal campo. Ispirato offensivamente, fa un po’ più fatica in difesa all’inizio. Commette 4 falli ma continua a essere un bomber alla panchina.
 
Kaminsky: 6,5
14 pt., 2 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. 6/14 dal campo. Discreta partita per Frank che a suo modo riesce sempre a trovar qualche canestro. Fa anche girare la palla però se serve.
 
Carter-Williams: 6,5
3 pt., 3 rimbalzi, 5 assist, 1 stoppata. Dal campo fa 0/2 in una serata nella quale avrebbe potuto giocar di più si fa cacciare per un fallo di reazione. Beffato dagli arbitri che non puniscono anche Smith, si accomoda in doccia lontano da Frazier che contemporaneamente era espulso sull’accenno di rissa. ¾ ai liberi e ben 5 assist in 15 minuti.
 
O’Bryant: 6,5
7 pt., 6 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Trova i suoi canestri nel finale dopo qualche rilascio largamente impreciso. Si rifà e con qualche rimbalzo aiuta Charlotte a non soffrire nel finale.
 
Graham: 7,5
9 pt., 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Grande difesa su chiunque gli capiti a tiro. A Oubre Jr. vengono i capelli grigi. Un 3/6 al tiro non malvagio certamente…
 
Monk: 6
3 pt., 1 rimbalzo, 1 assist, 1 rubata in 4 minuti. Indovina l’ultimo dei 5 tiri tentati. E’ una bella tripla che ci fa toccare la vertiginosa quota 133…
 
Bacon: 5,5
0 pt. (0/2). Gioca 4 minuti, manca un paio di tiri.
 
Stone: 6
0 pt., 2 rimbalzi, 1 assist in 2 minuti. Bell’assist tipo football per O’Bryant e un paio di rimbalzi difensivi più un fallo speso di pura resistenza fisica contro J. Smith.
 
Coach Clifford: 7
La squadra gira che è una meraviglia ma non ha sicuramente avuto il tempo d’infonder nulla di nuovo. Sarà stata la sua presenza a motivare i ragazzi che hanno giocato con impegno e bravura. Lui si limita una volta a chiamare un time-out per riportare mentalmente in gara i nostri.

Questo articolo è stato pubblicato in Games da igor . Aggiungi il permalink ai segnalibri.

Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.