Game 44; Charlotte Hornets Vs New York Knicks 97-84

Sottotitolo; Back to backHornets
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C’è una squadra che nonostante tutte le avversità sta lottando per avere un posto al sole, anche la tempesta Jonas pare aver risparmiato almeno lasciato ai suoi bordi la città di Charlotte, il cui team ormai dopo due vittorie si è riportato ai confini della zona playoffs dopo due vittorie consecutive in back to back che hanno rispedito il pianeta Charlotte almeno all’interno della nube di Oort.
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Ora speranze per la squadra della Buzz City (c’er anche la Buzz City Night) ce ne sono, anche se le trasferte a Ovest e sulla costa pacifica (Phoenix, Denver e Los Angeles) sono state terribili quest’anno per noi e siamo in procinto di partire per Sacramento, squadra che al momento sta giocando un buon basket.
Kemba Walker saluta tutti e va a realizzare.

Kemba Walker saluta tutti e va a realizzare.

 
Con entrambe le formazioni in back to back e un po’ di stanchezza possibile gli allenatori non lesinavano nello schierare le formazioni ritenute da loro migliori.
Fisher per i Knicks schierava alla Time Warner Cable Arena; Calderon, Afflalo, Anthony, Porzingis e R. Lopez.
Clifford invece, viste le assenze forzate si affidava a: Walker, Lin, P.J. Hairston, M. Williams e Hawes.
 
Charlotte geograficamente rimaneva un po’ ai margini della tempesta invernale chiamata Jonas, ma a inizio partita il team era intirizzito dal freddo nonostante il primo canestro di Walker a 10:15 che per liberarsi di Calderon passava dietro lo schermo del lungo da destra a sinistra, anche se Calderon teneva saltandogli davanti; Kemba comunque prendeva il suo spazio per il mid range jumper del 2-0.
New York lentamente reagiva (tanti tiri sbagliati in quest’inizio e Walker stoppato un paio di volte) e si portava avanti con un parziale di 0-6 iniziato con due liberi di Afflalo a 9:58 e concluso con l’1/2 di R. Lopez (fallo di Marvin in aiuto che da dietro tentava di portar via palla al centro avversario in palleggio prima che alzasse il pallone per il tiro) prima che altri due liberi per Charlotte (P.J. Hairston) interrompessero il break di New York.
Robin Lopez continuava, però, a provarci e dal pitturato con un hook a 8:04 segnava i suoi primi due punti su azione, Calderon gli dava una mano con un jumper all’altezza della linea dei liberi, inoltre il centro dei Knicks nel pitturato segnava altri due canestri che portavano la squadra della Grande Mela sul +8 (6-14).
A dare un po’ di sprint agli Honets ci pensava Lin che in crossover batteva Afflalo e spezzava il raddoppio di Anthony arrivando sotto canestro dove Porzingis gli si buttava addosso con il peso del tronco ma non c’era nulla da fare, Jeremy segnava e in più realizzava anche il libero addizionale per il fallo subito.
Melo realizzava un tiro libero sui due tentati (fallo di P.J. a braccia alzate nel difendere che si muoveva impercettibilmente con il corpo) e a 3:58 P.J. mangiava un punto agli arancioblù con un tiro dalla baseline destra a gambe divaricate un po’ jordaniano nella posa.
A rispondere per i Knicks era la stella Anthony in sospensione, tuttavia a 3:20 Lin per Frank trovavano sintonia perfetta; Kaminsky da tre punti segnava tre punti frontali accorciando sul -3.
Trenta secondi più tardi Lin dal pitturato trascinava gli Hornets al -1. L’entrata di Daniels in campo portava Marvin Williams su Anthony o almeno avrebbe dovuto portarlo, troppo tardivo il rientro sull’ala piccola dei Knicks e due punti per Carmelo.
Un’iniziativa di Kaminsky a 2:05 era premiata con due FT (fallo sul tiro) dagli arbitri che guardavano la nostra ala realizzare i due liberi concessi, tuttavia dall’altra parte Galloway aveva l’occasione di passare per quattro tiri dalla lunetta e segnando tre volte distanziava i Calabroni (18-22).
Chiudeva il primo quarto Walker che a :49.1 dalla media baseline destra metteva dentro due punti e portava la squadra di Clifford sul -2 a fine primo periodo.
P.J. Hairston. Big night per lui con 20 punti e 10 rimbalzi.

P.J. Hairston. Big night per lui con 20 punti e 10 rimbalzi.

 
Nel secondo quarto Daniels mostrava le sue difficoltà difensive commettendo fallo su D. William e mentre Troy si portava a ridosso della panchina per ascoltare qualche consiglio di Clifford, il Williams newyorkese mostrava l’imprecisione di serata dei Knicks dalla lunetta (decisiva per il finale, i Knicks tireranno con un 19/32, gli Hornets faranno 32/37) fallendo entrambe le conclusioni.
Amundson poco più tardi splittava i suoi liberi ma, prima da sotto William colpiva con Daniels in ritardo in chiusura, poi una transizione chiusa da Galloway per il 21-26 consigliavano a Clifford di chiamare time-out.
Daniels si faceva vedere in attacco con un fade-away frontale a bersaglio a 10:12, Porzingis però rientrava in campo e ripresentava il suo biglietto da visita segnando due punti, Kaminsky rispondeva a 9:27 stimolato dalla sfida tra rookie’s anche se il suo avversario era Amundson che lo affrontava in post basso sinistro; Frank si girava, resisteva al contatto e forzava la conclusione che finiva dentro.
Daniels in difficoltà commetteva il terzo fallo e questa volta in panchina tornava per sedersi, D. Williams splittava dalla lunetta così a 8:44 Roberts correva verso destra passando dietro un blocco e si prendeva un tiro sul lato che riusciva a mettere con grande confidenza.
Charlotte tornava a mettere pressione agli avversari con un cambio lato di Lin (partenza in corsa verso il centro da sinistra a destra e scarico) che dava la possibilità a P.J. di scaricare la bomba del 30-31 dal lato destro.
Quaranta secondi più tardi Porzingis si buttava per terra cadendo all’indietro, per gli arbitri c’era il fallo di Frank, per tutto l’ambiente dell’Alveare era incomprensibile la chiamata e mentre il rookie bianco si portava in lunetta tra gli ululati del pubblico, forse pensava di aver fatto una furbata rimanendo un po’ intimorito mostrava il braccino corto sul primo realizzando il secondo.
Clifford infuriato in panchina chiamava time-out, al rientro Roberts sfruttava la sua velocità per attaccare Amundson dalla destra e guadagnava due liberi che con la sua mano non aveva difficoltà a realizzare.
L’equilibrio sarebbe potuto essere rimosso poco più tardi quando Melo per tre secondi chiamati in area a Hansbrough si presentava in lunetta ma falliva la conclusione, a spezzarlo allora dopo una palla portata via da P.J. a Melo e una stoppata di Porzingis su Hawes che mandava la palla oltre il fondo, era sulla rimessa Kaminsky, il quale subiva fallo e splittava dalla lunetta, portando però avanti i Calabroni.
P.J. teneva su un Melo che si dice avere problemi al ginocchio sinistro dolorante, il jumper dell’avversario oltretutto era sputato fuori dall’anello, comunque sia New York raggiungeva poco più tardi l’obiettivo nonostante le ottime rotazioni difensive di Charlotte; nell’angolo sinistro Walker finiva su Melo e veniva battuto sul primo passo dall’entrata lunga dell’uomo più pericoloso dei Knicks.
A 4:56 Marvin Williams mostrava la sua esperienza, prima era bravo a catturare un rimbalzo sotto canestro, poi con un pump fake faceva abboccare il giovane Porzingis che gli finiva addosso; il capolavoro era il tiro a contatto con la sfera ricaduta precisamente dentro la retina, anche se il libero era sbagliato da Marvin.
Calderon a 3:35 riportava per l’ultima volta avanti gli ospiti; tripla e -1 Hornets che non esitavano a ribaltar il punteggio con P.J. da sotto e due liberi (transizione di Lin e manata con tentativo di omicidio su Lin da parte di Anthony sotto canestro) di Jeremy che affondavano per il 39-36. Lo stesso Lin in difesa conteneva Afflalo, il quale palle a canestro metteva il tallone sopra la scarpa di Lin perdendo l’equilibrio ma commettendo prima infrazione di passi.
Il pallone recuperato dava la possibilità a Hawes di segnare il suo primo canestro a 3:31 anche se Lopez gli rovinava un po’ la festa a 3:12 con un mezzo gancio e poco più tardi splittando dalla lunetta (fallo dello stesso Hawes) riportava i “Calzoni olandesi” sul -2.
A questo punto si riaffacciava Harrison (il quale, per sopperire agli infortuni, era stato richiamato in fretta e furia dalla D-League dove gli Hornets l’avevano appena parcheggiato) che non faceva veder nulla, mentre gli arbitri mostravano il cartellino giallo a Fisher, il quale si prendeva un tecnico a 2:18 (Lin 1/1).
New York imitava gli Hornets passando due volte dalla lunetta per riavvicinarsi (fallo di un dolorante Marvin Williams, problemi al polso/avambraccio sinistro) ai Calabroni sul -1 con D. Williams. Charlotte commetteva il secondo turnover in poco tempo sulla stessa asse Lin/Hawes ma Lopez commetteva infrazione di passi in attacco, così Walker a :57.8 si svegliava dopo un brutto primo tempo e bombardava dalla diagonale destra da tre punti per l’allungo sul 45-1. Melo chiudeva le ostilità nel primo tempo con due punti portando il match sul 45-43.
Robin Lopez e Spencer Hawes. Scontro chioma contro chioma.

Robin Lopez e Spencer Hawes. Scontro chioma contro chioma.

 
Gli ultimi 24 minuti si aprivano con un 3 di Marvin corto, un due di Melo storto, una forzatura di Kemba che non portava a nulla e un tiro ai 24 di Lopez (non per colpa sua) che non prendeva il ferro facendo scadere il tempo d’attacco concesso ai Knicks.
Dopo un paio d’errori ancora Kemba a 9:51 s’infilava nella difesa di new York realizzando due liberi perché Calderon diceva no ai due punti diretti.
Anthony falliva la tripla, P.J. tirava giù il rimbalzo, a segnare invece ci pensava Kemba che si ripeteva da tre punti a 9:00 esatti, consegnando a Charlotte un discreto vantaggio di 7 punti (50-43).
A 8:46 una delle più belle (poche a dire il vero) azioni degli ospiti, alzata ravvicinata di Calderon e alley-oop dunk di Porzingis a due mani. Lin non era interessato all’estetica del canestro e portava a casa due liberi realizzandoli.
Un po’ a sorpresa però ci provava il rasta D. Williams da tre punti e il suo tiro diceva bene alla squadra di Fisher che tornava sul -4.
Galloway con un coast to coast con appoggio al vetro addirittura riportava in scia New York rimettendo incertezza sulla vincente della partita.
Charlotte riusciva a scrollarsi un po’ di dosso i Knicks quando da una transizione Walker apriva veloce sulla destra dove Lina aveva tanto spazio per mandare a segno la tripla.
Lo stesso Jeremy dava la carica battendo la difesa di new York dimostrandosi troppo veloce per i tre uomini che lo accompagnavano sino al ferro.
P.J. che stava già facendo una buona gara su melo in difesa iniziava il suo show in attacco, dalla baseline destra andava ad attaccare aggressivo il canestro e chiudeva con un bel reverse layup per il 59-50. P.J. per un fallo di Anthony andava anche in lunetta e realizzava due liberi.
Era ancora incredibilmente lui ad andare a segno giganteggiando contro Anthony; crossover con Melo a girarsi completamente depistato, entrata, fallo di Seraphin sull’appoggio e gioco da 3 punti a 4:10.
Un P.J. galvanizzato copriva bene su D. Williams, New York muoveva pala in attacco e riportava tra le mani del rasta la sfera, tentativo contro Lin questa volta ma nulla da fare, era anzi Charlotte a segnare due FT grazie al fallo dello stesso Williams su Lin.
Un open three di Afflalo dal corner destro mandava il tabellone sul 68-55, nessun problema per Clifford tuttavia; pick and roll tra Lin e Hansbrough, quest’ultimo rollava bene ma era centralmente chiuso, scarico immediato nell’angolo sinistro, dove Daniels per la tripla aperta si confermava una garanzia.
A :12.7 Walker segnava tre punti che mandavano sul +20 Charlotte che chiudeva il quarto sul +21 (77-56) perché in una grossa mischia Amundson (credo) commetteva fallo su Kaminsky.
Frank si presentava in lunetta con la narice tamponata per epistassi realizzando un libero soltanto.
Curiosità nella stessa mischia anche Lin era colpito e pure lui sanguinava dal naso, tutti e due tornavano ad accomodarsi in panchina per l’inizio degli ultimi 12 minuti.
Il bel sorriso di una Honeybees durante un time-out.

Il bel sorriso di una Honeybees durante un time-out.

 
L’inizio dell’ultimo quarto spaventava Charlotte; New York spingeva e Clifford doveva chiedere un time-out vistosi recuperare 7 punti (0-7 il parziale) a 9:48.
Il parziale però, si allungava con due punti di Amundson e la squadra di Fisher passava dal -21 al -12 (77-65), Walker, però tornava a fare ciò che i compagni non avevano fatto in quest’inizio tempo; cioè si buttava dentro aggressivo invece di limitarsi al tiro e portava a casa due FT con i quali interrompeva l’inerzia a favore della squadra in rimonta.
Porzingis esplodeva una tripla frontale con Kaminsky rientrato in campo che provava vanamente a contrastarlo, era sempre Kemba a segnare, altro canestro ottenuto infilandosi nella difesa e palla fatta scomparire ad Amundson che commetteva il sesto fallo e veniva buttato fuori mentre Kemba con la mano sinistra realizzava.
Gioco da tre punti e Charlotte sul rassicurante vantaggio di 14 (82-68). New York tornava al -10 quando un passaggio in diagonale viaggiava verso l’angolo di Afflalo, Marvin toccava il pallone ma alzandolo favoriva la presa di Aaron che non sbagliava a 5:22 dal termine.
Charlotte per non far rientrare ulteriormente i Knicks e vivere un altro finale pirotecnico faceva girar palla, alla fine Walker serviva Lin, il quale a 5:02 trovava la tripla scaccia paure.
Era 85-72, C’era il tempo per vedere una stoppata di Hawes su D. Williams e il coast to coast di Hairston che raggiungeva in appoggio il suo season high stagionale.
Vujacic nel finale per i Knicks entrava e metteva alcuni tiri, anche dalla grande distanza ma ormai non c’era più molto tempo, Charlotte portava a casa un’altra preziosa vittoria per 97-84.
 
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Pagelle:
 
Walker: 7
26 pt. (7/25), 6 rimbalzi, 5 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Non una grande serata al tiro nel primo tempo, anche 4 stoppate su di lui, nel secondo tempo però piazza un paio di canestri d’allungo e nel finale rientra in campo per conservare il vantaggio.
 
Lin: 7
26 pt. (7/17), 5 rimbalzi, 5 assist, 1 stoppata. Lin perde 5 palloni, alcuni regalati per passi. Sanguina per la terza volta in pochi giorni, quando si dice “sputare sangue” non intendevamo proprio questo, comunque ottimo il suo apporto offensivo e anche il difensivo.
 
P.J. Hairston: 8
20 pt. (7/14), 10 rimbalzi, 1 assist. Spesso oggettivamente criticato, oggi entra in doppia doppia sfoderando una prestazione mostruosa. Melo è acciaccato, ma lui giganteggia in difesa, in attacco porta a casa il season high ed è lo Sprite player of the game a fine partita. Meritato, segna diversi bei canestri e gioca con energia.
 
M. Williams: 6
4 pt. (1/8), 12 rimbalzi, Marvin resiste per buona parte della gara con dolori al polso e avambraccio sinistro. Fa solamente 1/8 dal campo, ma i suoi rimbalzi sono sempre preziosi e la difesa parte un paio d’amnesie è buona anche su diversi avversari.
 
Hawes: 5,5
2 pt. (1/7), 10 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Soffre troppo Lopez però cattura 10 rimbalzi.
 
Kaminsky: 6,5
9 pt. (2/4), 3 rimbalzi, 1 assist. Discreto contributo di Frank che dimostra di crederci attaccando il ferro e forzando anche qualcosa, ma se gli riesce…
 
Hansbrough: 6
1 pt. (0/0), 2 rimbalzi e 1 assist in 13:32. Bell’assist e un paio di rimbalzi, fa il suo tenendo sufficientemente.
 
Daniels: 5,5
5 pt. (2/5). In difficoltà su Derrick Williams commette 4 falli e Clifford lo toglie. Non fa molto altro tranne segnare un paio di buoni canestri.
 
Roberts: 5,5
4 pt. (1/2), 1 rimbalzo, 1 assist, 1 palla persa. Non riesce a dare la spinta giusta ai compagni in avvio di ultimo quarto. Segna 4 punti ma anche un -6 di plus/minus.
 
Harrison: s.v.
0 pt. (0/0). Gioca 2:39, rientra nel roster degli Hornets per far numero e far rifiatare un po’ qualche compagno.
 
Coach Clifford: 6,5
Si esagita in una situazione di gioco, l’ha un po’ con tutti, specialmente con PJ., al quale la strigliata forse ha fatto bene (anche se personalmente non sono un fan di questo tipo d’approccio), squadra compatta nonostante le assenze, questa volta la scelta di P.J. si rivela vincente.

 
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.