Game 45; Charlotte Hornets @ Sacramento Kings 129-128 (2 OT)

Sottotitolo; TriplHornets
Spencer Hawes festeggia dopo una serie personale di triple infilate di seguito...

Spencer Hawes festeggia dopo una serie personale di triple infilate di seguito…

 
Quando mi chiedono perché tifo gli Hornets, potrei replicare di guardare partite come questa.
Adrenalinica, non ci si può sicuramente annoiare con questa squadra che stasera ha gettato il cuore oltre l’ostacolo trovando un grandissimo Troy Daniels, game winner di serata.
Gli Charlotte Hornets continuano la loro marcia perfetta nei supplementari e si portano sul 5-0 (tra l’altro anche all’andata finì all’OT), ma c’è voluta una grandissima prestazione di squadra per sopperire alle assenze e al 5 contro 8 che gli arbitri hanno deciso di adottare come modulo nel finale di serata.
A parte qualche rara decisione pro Charlotte (mi ricordo un controverso passi di Walker non fischiato e un paio di canestri annullati giustamente ai Kings, più un furbo Kaminsky nell’azione finale a Cousins e soci è stato conceso un po’ troppo dal mio punto di vista), dovete scusarmi se lo scrivo cercando di non parlare spesso degli arbitri, si è rasentata la demenzialità in almeno un paio d’occasioni.
E’ altrettanto vero che sull’importante tripla finale, personalmente, colto dalla concitazione del momento, non mi ero accorto che Daniels avesse mosso nettamente il piede perno, impallato dall’arbitro e preso dall’importanza del momento, alla fine, con un’altra decisione errata, sono stati penalizzati anche i Kings, sebbene la gara dovesse finire prima, è stata resa epica dagli arbitri.
Charlotte comunque continua la sua risalita verso la zona playoffs a Est.
Troy Daniels, 28 punti.

Troy Daniels, 28 punti.

Gli Charlotte Hornets si presentavano in California agli ordini di S. Clifford con il classico quintetto d’emergenza; Walker, Lin, P.J. Hairston, M. Williams, Hawes, mentre i Kings replicavano con; Rondo, McLemore, Gay, Cousins e Cauley-Stein agli ordini di coach G. Karl.
 
Gli Hornets nonostante non avessero guadagnato il primo pallone (errore Cousins che iniziava a sfidare Walker in un contest tra giocatori della settimana nelle rispettive conference, saranno 56 per l’ala di Sacramento alla fine), iniziavano bene e si portavano sul 5-0 con un driving reverse layup di Walker a 11:15 e una tripla si Marvin Williams da sinistra grazie ad un pick and pop con Walker.
Una schiacciata in corsa di Gay a 10:36 portava i primi due punti in casa Sacramento che prima subiva due punti da Hawes con un tiro dalla baseline sinistra, poi si portava addirittura in vantaggio con un parziale di 7-0 concluso da una schiacciata di Cousins.
Dopo il pareggio raggiunto da Charlotte i Kings si scatenavano, a 6:58 Gay in penetrazione si arrestava e con uno step back lasciava P.J. a distanza chilometrica, anche perché la nostra ala in ripiegamento in corsa non poteva prevedere il rapido arresto e tiro della stellina dei Kings, la quale realizzava il 9-11.
Arrivava anche il 9-13 a mezzo alley-oop; Cauley-Stein riceveva da Rondo e iniziava a bombardare il canestro dei Calabroni…
Charlotte si affidava troppo ai tiri in sospensione e Lin mancava il tiro, Gay da 3 punti rincarava la dose, così Clifford tentava di stoppare l’inerzia dei Kings con un break.
Hawes falliva una tripla mentre i Kings andavano a bersaglio con McLemore, il quale passava dietro alla difesa di Charlotte e agganciava dalle parti del ferro la sfera per un altro alley-oop che mandava in visibilio i tifosi californiani con Clifford furioso perché sull’azione precedente Lin conquistava un rimbalzo portandolo via ai Kings con un giro su se stesso, coast to coast e appoggio al vetro spazzato poi via da Cousins, gli arbitri però non si avvedevano del goaltending ma udivano bene le proteste di Clifford che si prendeva il tecnico.
Beffa e altro punto subito a gioco fermo con i Re sul +10 (9-19). A portare in doppia cifra ci pensava Kaminsky dalla lunetta, ma una schiacciata di McLemore a 3:31 consigliava a Clifford di bloccare nuovamente lo scorrere del cronometro poiché la difesa si faceva trovare impreparatissima nell’occasione.
Il Kings show tuttavia continuava; Gay a 3:08 tirava giù un altro alley-oop violando alla grande la no fly zone di Charlotte senza difese e quando Gay in penetrazione costringeva al fallo Hansbrough guadagnando e realizzando due FT i Calabroni si trovavano sotto 11-25. A portare un po’ d’ossigeno ai Calabroni era Marvin a 2:24 con due liberi, tuttavia in difesa Charlotte non aveva risposte su Cousins; lob preciso per l’ala grande dei Kings che riceveva nonostante il tentativo in salto di Hansbrough davanti a lui, facile poi nonostante l’aiuto di Daniels, andare a segno da vicino per la stella dei Kings.
Un coast to coast dello stesso Cousins faceva sprofondare Charlotte a -16, gli Hornets dopo aver sbagliato due triple si accontentavano del premio di consolazione con Walker che guadagnata la lunetta però ne portava a casa mezzo.
Collison con una finta sotto canestro si liberava di Kemba e appoggiava il 14-31.
Sacramento entrava in bonus con una spinta di Collison su Walker che questa volta si dimostrava più preciso e portava a casa il massimo chiudendo il punteggio nl primo quarto.
Marvin Williams in schiacciata.

Marvin Williams in schiacciata.

 
Nella seconda frazione con largo spazio ai ricambi, Charlotte provava a recuperare con uno dei piani prestabiliti al camp; “tripla a manetta”… diceva bene a Daniels, Kaminsky invece non era in ritmo e falliva la tripla, Collison in entrata portava il parziale di quarto sul 3-3 con un cambio direzione e appoggio sul quale arrivava il fallo e il gioco da tre punti.
A 10:40 Daniels in corsa passava dietro lo schermo e sparava subito per evitare il rientro del difensore, il risultato erano tre punti ai quali però rispondeva Casspi con altrettanti.
Charlotte cambiava strategia e con Lin andava in penetrazione; Jeremy si arrestava con un movimento del suo repertorio nel pitturato e dopo un giro su se stesso colpiva da pochi passi.
Gli Hornets tentavano con i propri folletti di ridurre il gap, Roberts sbagliava l’occasione più facile delle due capitategli mandando un tiro ravvicinato a colpire il ferro ma si rifaceva poco più tardi con la tripla del 27-37.
Karl rimandava in campo Cousins, il quale però non faceva in tempo nemmeno a sistemarsi e doveva veder incassare da parte dei suoi la tripla si Lin dalla diagonale sinistra.
Lin continuava a impazzare anche in entrata conclusa con un reverse lay-up riuscendo ad accorciare sul -5, a quel punto Karl era costretto a chiamare un time-out, propizio perché al rientro i Kings segnavano 4 punti di seguito, mentre Charlotte colpiva ancora con Roberts dalla media distanza.
Charlotte con due passaggi tesi disegnava un 7 sopra il parquet di Sacramento, la punta era Lin che forniva il tagliente assist ad Hawes, il quale da sotto canestro non poteva proprio fallire il canestro del 36-43. McLemore commetteva una doppia in palleggio, Roberts dall’altra parte invece era bravo ad arrivare con l’entrata sotto canestro ma veniva abbattuto.
Il 2/2 per lui era un classico e Jefferson cercava d’incoraggiare la squadra dalla panchina con il suo: “C’mon!”.
Lo schema dei Kings rimaneva quello di Cercare Cousins, Charlotte tentava ancora di non fargli arrivar palla con Marvin a pender posizione in post basso davanti all’ala dei Kings, il pallonetto però era ancora perfetto e sull’aiuto di Hawes arrivavano i due punti e un tiro libero (ineccepibile il fallo) fortunatamente fallito.
P.J. portava due punti nelle casse degli Hornets grazie a un goaltending (visto questa volta) ma falliva anch’esso il libero, il rimbalzo era degli Hornets che ci ritentavano con la stessa ala piccola ma la sua tripla s’infrangeva sui bordi dell’anello.
Cousins iniziava a spadroneggiare nel pitturato quando con un giro stretto su Marvin si liberava da pochi passi dal canestro e concludeva in schiacciata.
Williams allora provava a contenerlo con un fallo sull’azione seguente ottenendo come risultato un ½ da parte dell’ala di Karl.
Charlotte replicava con il proprio centro che raccoglieva un passaggio corto di Lin dopo la penetrazione di quest’ultimo e abbassava il ferro con la jam del 42-48.
Seguivano un canestro in gancetto di Cousins, la replica vincente di Lin con la sospensione dal mid range e due liberi di Cousins (Hawes mandava in bonus i Kings sul generoso tentativo di recuperare il rimbalzo offensivo) e quando Marvin si faceva scippare un pallone concedendo a Collison d’andare ad appoggiare sulla destra del tabellone a 59 secondi dal break lungo le cose sembravano mettersi maluccio.
Lin a :42.6 dava nuova linfa a Charlotte con il suo lento dribbling controllato riusciva a passare tra le maglie della difesa di casa e a realizzare un canestro armonico.
Il finale però vedeva Rudy Gay protagonista; prima segnava in gancio, poi quasi sulla sirena stoppava P.J. e consentiva ai Kings di raggiungere gli spogliatoi sul +10 (46-56).
Jeremy Lin in reverse layup con Cauley-Stein a guardare.

Jeremy Lin in reverse layup con Cauley-Stein a guardare.

 
Nell’intervallo gli Hornets bevevano la pozione magica per la tripla perfetta e iniziavano a far vedere il loro spettacolo al pubblico di casa, anche se il primo canestro lo realizzava Marvin Williams da sotto a destra in appoggio saltando e mulinando le braccia per evitare la stoppata.
Marvin segnava ancora con un open dalla media distanza iniziando ad arretrare il calibro ea 10:50 Hawes aumentava la gittata con un open 3 che portava i Calabroni a soli tre punti di distacco (53-56).
Sacramento trovava i primi punti del secondo tempo con Cauley-Stein, il quale produceva per Cousins che veniva toccato da pochi passi dal canestro sull’avambraccio da Spencer.
DeMarcus splittava così Marvin da destra con una tripla portava la squadra di Clifford sul -1. Cousins diveniva il disperato riferimento dei Kings, i quali trovavano dei Calabroni altrettanto disperati nel tentativo di difendere il nido, nulla da fare nonostante il lungo avversario fosse triplicato; altro fallo di Spencer e gioco da tre punti.
La strategia di Charlotte non cambiava, triple e ancora triple; Lin correva sulla linea di fondo sinistra da dove lanciava un pallone sul lungo linea per P.J. che dal corner destro scoccava la freccia del 59-60.
Stesso schema anche per Sacramento; palla a Cousins e dunk aggressiva senza che nessuno lo potesse contenere.
A 9:11 Hawes ci prendeva gusto e la pazza idea di riprovarci da tre punti non era male perché dalla faretra tirava fuori un’altra freccia che colpiva l’obiettivo agganciando a quota 62 i bianchi di casa.
Il copione era lo stesso; Cousins sotto le plance dominava, due facili, Lin da 3 punti dalla diagonale destra trovava la mattonella magica per Charlotte ma Collison rispondeva con un open 3 dal lato destro modificando ancora la squadra in vantaggio, durava poco però il +2 Kings perché Hawes trovava il canestro fotocopia a 7:27.
Faceva notizia un Cousins che si accontentava del jumper contro Hawes, oltretutto il tiro risultava corto e consentiva ad Hawes di segnare ancora un’incredibile tripla.
Cousins schiacciava in risposta con un alley-oop per andare sul sicuro ma a 6:08 Charlotte prendeva 4 punti di vantaggio quando la difesa dei Kings era lenta a muoversi sul passaggio che raggiungeva sul lato destro Marvin, al quale bastava una finta per liberarsi del difensore e raggiungere il canestro per l’aggressiva schiacciata a una mano senza incontrare resistenza.
La squadra di Karl tuttavia rientrava pienamente in partita con Collison abile a realizzare 3 tiri liberi (2 per fallo di P.J. più un tecnico per proteste dello stesso giocatore), passerebbe anche in vantaggio se il canestro di Cousins schiacciata volante sull’errore di Collison al tiro, non fosse giustamente annullato dagli arbitri per interferenza (palla che non si può giocare sul ferro).
Era invece Charlotte a riportarsi sul +4 con la mazzata da tre di Marvin a 5:12.
Charlotte tornava a difendere, una delle tante mischie nel pitturato vedeva uscire Lin inginocchiato con palla in mano che si sbracciava per cercar di passarla a qualcuno mentre Cousins raggiungeva la sfera contendendogliela, tentando di liberarsi Cousins abbassato prendeva una gomitata in faccia e gli arbitri chiamavano il fallo contro Charlotte, più che dubbio…
A 4:33 gli arbitri decidevano che era arrivato il momento di fischiare un tecnico a Cousins, già graziato due volte in precedenza per lamentele un po’ sopra le righe.
Walker realizzava il libero, dopo di che Charlotte aumentava il gap con Marvin Williams che riceveva una stoppata ma recuperava da sotto e correggeva per mettere sette punti di distanza tra i due team (79-72).
I Kings si riportavano a -3 ma un tip layup shot di Marvin Williams che s’inarcava leggermente all’indietro per spedir dentro la sfera faceva superare ai Calabroni quota 80.
Cousins e Stein giocavano le loro possibilità da sotto così i Kings tornavano con il fiato sul collo dei teal & purple.
A 1:41 non poteva mancare alla fiera delle triple l’eroe di serata, Troy Daniels, il suo magico dardo riportava a +4 la squadra del North Carolina e dava un parziale di quarto per quel che riguarda le triple di 9/12…
Daniels con un altro prendi e tira (da due questa volta) allungava per i ragazzi di Clifford, dopo un errore del Beli era Walker con lo step back, marchio di fabbrica a realizzare a un secondo e mezzo dalla terza sirena chiudendo il quarto sull’88-84 Charlotte.
 
L’ultimo quarto iniziava con una buona difesa di Daniels sul tentativo in penetrazione di Casspi, il nostro swingman però a 10:53 stranamente faceva registrare uno 0/2 dalla lunetta dopo essersi guadagnato i liberi. Casspi falliva la tripla e Charlotte tornava in attacco, la minaccia arrivava dal lato sinistro, Frank partiva con il dribble drive e un po’ fuori equilibrio rilasciava la palla che finiva nella retina.
Lin cercava l’appoggio, il suo far sparire palla dietro la schiena però lo rallentava e favoriva Rudy Gay in stoppata su di lui.
Poco male, Jeremy riprovava la penetrazione, buon pick and roll con Hansbrough che metteva la jam grazie al passaggio schiacciato di Lin tra Casspi e Koufos.
Gli Hornets con il canestro del loro centro di riserva volavano sul 92-84. A 8:56 Casspi decideva che si sarebbe dovuta ancora giocare una partita sfruttando il buon lavoro di passaggi sul perimetro dei compagni che gli davano la possibilità di segnare 3 punti.
Un assist di Cousins per il rollante Belinelli sotto canestro a 8:24 e il gap tornava a un possesso lungo.
Kaminsky toccava un pallone a Gay portandoglielo via ma Roberts apriva da pochi passi in orizzontale per Lin con una mina troppo alta per Jeremy e la palla finiva in out.
Per fortuna sull’ennesimo tentativo di Cousins da sotto il raddoppio di Walker da dietro era provvidenziale, stoppata di Kemba e fallo sulla ripartenza.
La palla tornava quindi a Charlotte che ci provava con Lin, il quale faceva tutto da solo in crossover andando a guadagnarsi due FT.
Il +5 Hornets non garantiva un sicuro vantaggio anche perché Cousins con un up & under faceva ancora male alla nostra difesa.
Il Beli (partitaccia) con un backdoor passava sotto canestro, riceveva sulla baseline e da pochi passi a destra si girava mettendo il tiro del nuovo -1.
Walker a 5:37 sentiva l’odore del sangue e il suo killer instinct gli consigliava di sparare una tripla frontale a segno.
Gay riaccorciava sul 97-95 ma Daniels imitava il compagno dalla stessa posizione a 4:56, altra freccia avvelenata a bersaglio per il 100-95 Hornets.
Hawes spendeva il quinto fallo su Cousins e l’ala dei Kings non sbagliava. Gli Hornets provavano a produrre punti sicuri; Kemba si schermava con Hawes ma i tentacoli di Collison arrivavano sull’arto di Kemba che falliva il tiro ma non i liberi assegnati.
Rondo dalla baseline sinistra ai bordi del pitturato vedeva l’infilata centrale di Casspi che chiudeva con la dunk in corsa in risposta a Kemba a 4:01 dall’iperspazio Daniels scagliava un meteorite che s’infilava nel cotone dei Kings bruciando la retina dei Re.
A 3:29 gli Hornets potrebbero ammazzare la gara; 2 pt. di Walker e 107-99, tuttavia un rimbalzo offensivo toccato da Rondo in tap-in ridava speranze alla squadra californiana.
Kemba falliva la tripla, Collison anche ma Sacramento prendeva il rimbalzo, lotta di Cousins con Marvin Williams il quale prendeva una gomitata netta sul viso ma gli arbitri assegnavano sia il canestro che un beffardo libero supplementare a Cousins che riportava a -3 i suoi. Charlotte era brava a tenere vivo il possesso e su una seconda possibilità arrivava puntuale la tripla di Daniels a 1:58.
Solo 9 secondi più tardi Cousins però sorprendeva la retroguardia degli Hornets con la tripla personale e il punteggio mutava sul 110-107.
Lin tentava ancora di fare tutto da solo ma nel tentativo di dribbling trovava Collison a sbarrargli la strada, il quale oltretutto scippava il pallone e chiudeva con l’appoggio sul quale il goaltending chiamato a Charlotte rimetteva i brividi nel finale alla squadra di Clifford.
Charlotte su un duello Collison, Walker rischiava di perdere il pallone, forse passi di Kemba ma gli arbitri forse sul tocco di Darren propendevano per la nuova giocata, di fatto a 1:21 la nostra PG segnava due punti ai liberi.
Da un raddoppio su Cousins, Hawes era bravo a toccar palla allontanando la sfera dalle mani della PF avversaria, Walker tentava la ripartenza ma Cousins commetteva un fallo di frustrazione rischiando il secondo tecnico dopo parole e un muso duro mostrato agli arbitri.
Due FT Kemba e 114-109 a 1:04.
Cousins però ci metteva meno di 10 secondi per partire e sverniciare Hawes per la slam dunk con Spencer ormai battuto che rimaneva a guardare.
Una transizione portata da Rondo e chiusa con l’alley-oop di Gay era vitale per i Kings mentre tra i tifosi degli Hornets le malattie cardiovascolari erano in aumento.
Capolavoro degli arbitri nel finale; entrata di Kemba, spintarella di Cousins di spalla (sulla quale si può tranquillamente soprassedere, come tante) e tocco di Rondo nettamente sull’avambraccio di Walker intento a sollevar palla per l’appoggio in corsa.
Palla persa secondo gli arbitri che si auto accecavano nel replay palla in mano quindi ai Kings a :07.6.
Bastava poco a Cousins per liberarsi di Hawes con un movimento intelligente verso l’interno e due punti guadagnati dalla lunetta (fallo di Spencer da dietro).
Il nostro centro finiva fuori perché spendeva il suo sesto fallo mentre i Kings passavano avanti.
Charlotte alla disperata cercava Walker che si buttava dentro in penetrazione, ma trovava il contatto con Cauley-Stein, sgambetto suicida con il piede destro del centro avversario e due liberi a 6 decimi dalla fine per Kemba che segnava il primo.
Lunga manfrina di Sacramento, sirene e fischi arbitrali, passava più di un minuto, Kemba si staccava dalla posizione di confidenza assunta e deconcentrato andava a tirare un po’ storto salvando i Kings da una ormai probabilissima sconfitta.
Charlotte mancava il colpo del k.o. e i Kings andavano a giocarsi un supplementare…
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Il “fuscello” Cousins si appoggia spingendo il bicipite sinistro di Kemba in entrata.

Rondo su polso e poi avambraccio di Walker nel finale...

Rondo su polso e poi avambraccio di Walker nel finale…

 
Negli OT Charlotte era 4-0 mentre i Kings 0/2, la statistica però contava poco con un Cousins in forma smagliante.
Lin iniziava bene 20 secondi dopo la palla a due tirando su dal palleggio e battendo il lungo Cauley-Stein al tiro dalla media.
Rondo lanciava però i componenti a Cousins che da sopra il ferro inchiodava la schiacciata in faccia a Marvin Williams travolto nel tentativo di stopparlo.
Fuori anche Marvin per falli, agli Hornets non restava che affidarsi a Daniels, il quale dopo un canestro giustamente annullato a Collison perché scaduti i 24 secondi, da 3 punti non tradiva riportando avanti i Calabroni (120-118) a 2:54.
Uno spin in area di Cousins costringeva Hansbrough a spendere il suo sesto fallo, situazione drammatica per gli Hornets che si trovavano con tre lunghi fuori dovendo schierare il rookie Kaminsky a fronteggiare un dominante avversario da più di 130 kg…
Charlotte sbagliava alcuni tiri in attacco ma recuperava i relativi rimbalzi, tuttavia Kemba sbagliava l’ultimo tiro e Cousins dall’altra parte lottando con Frank aveva la meglio nella battaglia tra cingolati.
Kemba dalla lunetta andava a riportar ancora avanti i nostri colori a :33.4 dalla fine, era ancora Cauley-Stein a far fallo.
Cousins pareggiava 8 secondi più tardi con due liberi e Kemba falliva l’entrata con tiro arcobaleno dal lato destro, spuntava Cauley-Stein altissimo a rispedire il pallone lontano dal canestro.
Niente di fatto, né per i Kings né per gli Hornets nelle briciole rimaste e secondo estenuante OT.
 
Gay avrebbe in questo nuovo inizio, la possibilità di chiudere probabilmente la gara; 5 tiri liberi a disposizione per due falli diversi (P.J. e Kemba), sul secondo per me è sceneggiata di Rudy per indurre gli arbitri a fischiare un fallo che a volt non danno (il fallo di Kemba che tocca appena Rudy sul viso a palla già rilasciata c’è comunque) che si butta per terra e poi si rialza con un occhio socchiuso, Karl chiamava un time-out per consentire al proprio giocatore di andare in lunetta più tranquillo.
L’ala dei Re però ancora con l’occhio socchiuso lo strizzava ai Calabroni con un 1/3 che portava la squadra locale avanti solo di due punti (124-126).
Cousins usciva per falli e questa era una gran notizia per i fan degli Hornets.
La trama della partita si modificava nettamente.
Le difese prendevano il sopravvento, la stanchezza anche, Charlotte conquistava il pareggio a 1:15 con il passaggio sull’entrata a ricciolo di Daniels bravo anche da sotto in uno contro uno.
Casspi tentava un assurdo tre punti ma i ferri gli dicevano di no, tuttavia l’israeliano si faceva perdonare stoppando Kaminsky e poi a :11.9 Casspi in penetrazione batteva P.J., Kaminsky gli si parava avanti ma il suo scarico per Stein appostato come una faina a pochi millimetri dal canestro consentivano al centro avversario d’esaltare i tifosi di Sacramento.
Situazione quasi disperata; Lin alla rimessa, Daniels a passare dietro un blocco di Kaminsky (un po’ al limite del blocco irregolare muovendosi con il fondoschiena all’indietro), Troy riceveva, si girava con Collison attardato e sparava dal centro/destra, più vicino al logo che alla linea dei tre punti, forse 9 metri… tripla impossibile in faccia all’Arena e Hornets avanti 129-128.
Sull’azione finale i ferri tornavano protagonisti nel dire di no a Collison con Walker e tutta Charlotte a fare una buona difesa e festa vedendo spirare il cronometro dopo tanta lotta e sofferenza.
Daniels riceve palla.

Daniels riceve palla.

La posizione dei piedi di Daniels, tutti e due nettamente arretrati. Gli arbitri per nostra fortuna non se ne accorgono e convalidano una prodezza balistica.

La posizione dei piedi di Daniels, tutti e due nettamente arretrati. Gli arbitri per nostra fortuna non se ne accorgono e convalidano una prodezza balistica.

Daniels ha appena lasciato partire la tripla che decide la gara.

Daniels ha appena lasciato partire la tripla che decide la gara.

 
Gli Hornets uscivano grazie a un Daniels on fire vittoriosi da Sacramento conquistando la terza vittoria consecutiva e spezzando la striscia di Sacramento che si fermava a cinque.
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Pagelle:
 
Walker: 6,5
24 pt. (5/25), 8 assist, 4 rimbalzi, 4 rubate, 1 stoppata.
“Non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è da questi particolari che si giudica un giocatore” cantava De Gregori in “La leva calcistica del ’68”.. Non una grande serata al tiro e l’errore sul libero decisivo. Serata controversa. Difende benissimo sull’ultima occasione Kings e si prende le sue responsabilità. Non sempre va bene, gli altri numeri sono discreti.
 
Lin: 7
20 pt. (8/19), 11 assist, 7 rimbalzi. Per larghi tratti della gara porta lui palla ed è il vero playmaker della squadra, s’inverte con Kemba che finisce per un po’ a fare la SG. Iniziative interessanti e impegno. Perde una palla rovinosa nel finale che sarebbe potuta costar cara. I rischi de mestiere nel crossover.
 
P.J. Hairston: 5,5
5 pt. (2/7), 2 rimbalzi, 2 rubate. Contiene accademicamente Casspi nel finale, ma in realtà è battuto. Poco P.J. questa volta, anche se supera la mezz’ora di gioco.
 
M. Williams: 6,5
21 pt. (8/17), 5 rimbalzi, 3 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Iniziamo con il dire che non c’è sempre lui su Cousins, si alterna con H & H (Hawes e Hansbrough), non riesce a contenerlo anche perché se si mette avanti arriva il lob, se sta dietro kg e cm non giocano a suo favore, però da bristowiana memoria sposa la filosofia del segnare un punto in più degli avversari. Lui contribuisce alla rimonta.
 
Hawes: 6,5
18 pt. (7/10), 7 rimbalzi, 2 rubate. Difficile dire dei tre lunghi chi abbia fatto meglio su Cousins. Sverniciato alcune volte, in altre si arrangia, rare sono le volte nelle quali riesce a tenere ma come per Marvin l’attacco è la sua risposta e con un 7/10 (4/5) da tre punti risponde benissimo.
 
Kaminsky: 6
4 pt. (1/10), 8 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate in poco meno di trenta minuti. Orrendo dal punto di vista balistico s fa stoppare nel finale costringendo Daniels a superarsi però prende rimbalzi importanti nel finale e serve anche 3 assist.
 
Daniels: 9,5
28 pt. (10/15) (8/11 da 3 pt.), 7 rimbalzi. Sacramento aveva già in tasca la partita ma non aveva fatto i conti con l’oste Troy Daniels, il quale serve un amaro ubriacando i Kings, uno di quelli lanciati sul bancone dei vecchi saloon, i Re non reggono l’alcool e si schiantano a terra. Eroico.
 
Hansbrough: 5,5
2 pt. (1/3), 6 rimbalzi. Dei 4 lunghi per fisicità sarebbe quello che avrebbe le migliori possibilità per affrontare Cousins, ma è anche il più sporco. Buon contributo in rimbalzi ma non in difesa.
 
Roberts: 6
7 pt. (2/4), 2 assist in 12:54. Un passaggio semplice nell’ultimo quarto troppo alto per Lin, abile a iniziare la rimonta poi si spegne un po’.
 
Harrison: 6
0 pt. (0/0) in 5:47. Nulla di nulla, statistiche a 0 eppure ha un plus/minus di +7. Non sfigura in difesa.
 
Coach Clifford: 7
Ottima vittoria, fa quel che può per contenere il giocatore principe avversario. Non ce la fanno i suoi nonostante i cambi di marcatura, nonostante i suoi raddoppino e magari anche qualche volta triplichino la marcatura. Time-out corretti, tutto giusto, il circo delle triple, come lo chiama qualcuno, stasera ha funzionato.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.