Game 45; Charlotte Hornets Vs Sacramento Kings 112-107

 
La partita con Miami era terminata con qualche sacramento per averla gettata al vento.
Un paio d’errori difensivi hanno vanificato il buon terzo quarto disputato.
Dai “sacramenti” o improperi a Sacramento come avversaria il passo è stato breve.
Solo due giorni.
Due giorni per riassorbire la botta e lanciarsi all’inseguimento di una vittoria che farebbe morale, anche se la stagione sta già diventando più problematica del previsto, aldilà dei rumors e del futuro.
Ora conta solo il presente, quell’attimo fuggente e inafferrabile che i tifosi degli Hornets vorrebbero vivere felicemente.
Purtroppo le istantanee con il sorriso sono sempre di meno negli ultimi anni.
Più che non decollato il progetto si è spiaggiato, così come quello dei Kings, i quali senza Cousins, nonostante qualche giovane interessante, sono finiti a navigare in acque bassissime, ma per loro è ricostruzione totale…
Gli Hornets invece mostrano quella difesa veemente e la fame di due anni fa solamente a tratti, il decadimento radioattivo nei finali è rapido, la squadra incolore e di giocatori “tripallici” per omaggiare e dirla alla Franco Scoglio, ve ne sono ben pochi.
Arrivava però l’occasione per pungere una “facile” (ammesso vi sia qualcosa di facile) preda all’Hornets Nest…
Sembrava tutto facile ma lo scarto ridotto a soli tre punti, dopo esser stati sul +19 la dice lunga su una squadra che ha dei problemi nonostante le individualità…
Dentro Graham, out stsera MKG, gli Hornets hanno chiuso con 26 punti di Walker aiutato da Lamb con 18.
Le formazioni:

Lamb al tiro contro Hill.

 
Gli Hornets vincevano la palla a due ma la perdevano in attacco senza arrivare al tiro, apriva le danze per quel che riguarda le marcature allora il vecchio Vince Carter con un ritmato tre punti che preludeva alla pioggia di pt. del primo quarto, una frazione costellata da numerosi sorpassi…
Fox da sotto beffava la nostra difesa segnando lo 0-5 ma in uscita difensiva su Williams impegnato da sx in un tiro da tre punti finiva per pestargli un piede.
Tre punti realizzati e libero aggiuntivo a 10:48 per un’azione da quattro punti che faceva da base per il turnaround sorpasso di Batum (6-5).
Dopo il pari dalla lunetta, Bogdanovic da tre punti riportava in vantaggio i californiani che erano sorpassati da Howard bravo a stoppare Cauley-Stein per andare dall’altra parte a correggere un suo errore da sotto.
Dopo il nuovo vantaggio ospite Walker segnando a 7:46 da tre punti mandava il tabellone sul 13-11 per gli Home ma Vince Carter in corsa assorbiva il difensore; scarico e dunk rapida di Koufos proveniente dalla baseline destra per il pari e altri due punti del lungo avversario davano il nuovo vantaggio ai viola.
Una transizione con scoop di Fox allontanava gli ospiti che tuttavia, nonostante il 12-0 a favore nei punti da turnover, subivano un ¾ dalla lunetta (2/2 Kemba, ½ Howard) facendosi riassorbire sul 21 pari a 3:53.
Labissiere in gancio su Frank sganciava ancora i suoi ma Batum sorgeva frontalmente per il catch n’shoot sorpasso da tre punti (25-24), Frank imitava il compagno da fuori controsorpassando ancora i Re (27-25), poi, dopo il due punti inventato da Hield in solitaria, Howard (:50.3) fintava su Papagiannis; spin veloce verso l’interno, due punti più FT.
Giocata da tre punti però immediatamente controbattuta da Hill che guadagnava il fallo (Monk l’autore) chiudendo la giocata da tre punti per il 30 pari.
Lamb nel finale era incandescente; tap-in per il 32-30, nuovo sorpasso di Hield dal corner sinistro (3 pt) ma a sette decimi Jeremy, da ben oltre l’arco bruciava difensore (Hill) e cronometro con una siderale bomba deflagrante.
Raggio gamma che illuminava poco dopo la rossa sirena per il 35-33.
 
Il secondo quarto vedeva il nuovo sorpasso Kings grazie a un caldo Hield che a 11:44 andava ancora di tripla su MCW. Rispondeva sempre in jumper Frank che da oltre il logo Buzz City a sx infilava nel cesto.
Lamb con un ½ (spinta di Papagiannis) allungava di poco ma proprio il lungo avversario inchiodava il pari a quota 38. Si accendeva il duello tutta L Labissiere/Lamb; l’alley-oop del giocatore di Sacramento anticipava uno spin con alzata veloce dello stesso giocatore per il +4 ospite.
Lamb in esitazione accelerava in corsa per l’appoggio al vetro da sinistra (40-42).
Un jump hook di Labissiere non scoraggiava Lamb, il quale slalomeggiando tra tre difensori finiva con la testa parallela alla retina, svitamento della spalla destra e ottima conclusione che riportava a -2 i bianchi.
Toccava a Frank a gioco fermo pareggiare (7:13, due FT) e innescare O’Bryant con un filtrante che il nostro numero 8 si affrettava a tramutare in due agili punti.
Rientrava Kemba dopo il riposo in panca ma segnava Lamb che, su palla messa fuori da MCW, trovava spazio per una tripla aperta.
Fox in ritmo da tre punti cercava di far desister dal progetto fuga i Calabroni che tuttavia con 5 punti consecutivi di Kemba (compresa la tripla a 4:28) si allontanavano sul +7 (54-47).
I Kings rientravano sul -3 con un lungo due punti di Cauley-Stein (56-53) ma Batum a 2:29, spinto da Jackson in ripiegamento parallelo in corsa, pescava il jolly con un mezzo fade-away fuori equilibrio.
Due punti con libero addizionale per il 59-53.
Tre punti di Williams seguiti da altrettanti di un Graham che senza paura scoccava mandando a bersaglio la sagitta del +10 (65-55) erano preludio per un buon margine di vantaggio che a fine primo tempo si alzava ulteriormente quando Marvin si arrestava in area scavalcando con un tiro Cauley-Stein per il 67-55 definitivo dei primi 24 minuti di gioco.

Howard si produce in una stoppata su Cauley-Stein nel terzo quarto.

 
Howard iniziava il terzo quarto facendo intendere il suo periodo da dominatore; rimbalzo offensivo, fallo contro i Kings per un ½ dalla lunetta che allungava a 13 il vantaggio ridotto a 10 quando un incrocio a sx tra Bogdanovic e Carter portava quest’ultimo a ricevere e sparare da tre.
A 9:53 Cauley-Stein mancava clamorosamente l’appoggio in transizione con Walker in modalità passiva al disturbo.
Si passava dunque al regno di Howard che stoppava Fox in entrata a 9:34 prima che Koufos e Batum portassero due punti per le rispettive squadre (70-60).
Howard continuava a fare da scudo stellare, prima Cauley-Stein e poi Bogdanovic erano spazzati via dal nostro numero 12 che aggiungeva altre due stoppate in carriera. Rapido scorreva e correva Kemba dalla parte opposta per una tripla che baciava l’aggancio dell’anello con la base del ferro.
73-60 contrastato da un furbo arcobaleno di Fox che trovava il modo di superare così Howard dalla baseline destra. Howard metteva a segno anche la quinta stoppata, clamorosa, di forza su Cauley-Stein ma la sua ricaduta sul parquet lasciava via libera al centro avversario che schiacciava il 73-64.
Poco male se anche Walker stoppando Fox si aggiungeva al tabellino degli stoppatori.
I Kings si riaffacciavano sul -7 ma una tripla di Williams in faccia a Bogdanovic ci faceva risalire sul vantaggio in doppia cifra (76-66) prima che lo stesso Marvin partisse da fuori in diagonale per andare a chiudere sopra le teste dei difensori dei Kings con un’aggressiva schiacciata a una mano (4:17).
A 2:50 bastava un passaggino di Kemba per trovare Frank con spazio, i Kings lo perdevano, Hield provava a ripiegare ma troppo tardi; Frank da tre per l’82-68.
I Kings contrastavano ora gli Hornets con qualche canestro ma Lamb si smarcava passando dietro un blocco sulla rimessa di Batum per chiudere facilmente, poi dalla linea di fondo sinistra schiacciava un passaggio per l’accorrente MCW che chiudeva con una schiacciata flipper l’azione, segnando l’86-73.
JOB a 1:09 mettendo anche la tripla anticipava la drive con scarico all’indietro per la bomba di Lamb.
L’incendio offensivo degli Hornets divampava con la citata bomba di Lamb a :34.7, così si andava sul 92-73.
Un +19 che con il canestro finale di Papagiannis diminuiva di due punti.
Ultimo quarto che vedeva gli Hornets resistere, anche se Marvin perdeva la sedicesima palla complessiva per Charlotte, MCW a 7:02 piazzava il canestro del +15 (99-84) così come a 6:16 (101-86).
Il time-out usato da Clifford a 4:57 sul 101-92 serviva a poco; Lamb e Walker andavano a vuoto da tre (1/10 da oltre l’arco nel quarto), dimostrando una certa difficoltà realizzativa nell’ultimo periodo, Kemba però a 1:59 dalla fine ai liberi metteva comunque dentro il +9 (105-96), tuttavia ancora una volta gli Hornets rischiavano.
Hield da tre con un rim/glass e Bogdanovic da fuori portavano un parziale rapido di 6-0 che metteva i brividi ricordano Miami.
105-102 a 1:25 dalla fine.
Il rientro di Howard però spazzava via le paure; mani sul rimbalzo offensivo (errore al tiro di Walker) e fallo subito. Ottimo 2/2 a 1:12, Hield mancava la tripla ben contrastato da Lamb, Batum mancava il tiro ma l’appoggio al plexiglass (quasi impercettibile) successivo di Howard confondeva Cauley-Stein che bloccava la sfera decretando il goaltending del 109-102.
Finale in discesa per gli Hornets che mantenevano salda la mente e portavano a casa la vittoria per 112-107.
 
Pagelle
 
Walker: 6,5
26 punti, 6 rimbalzi, 9 assist, 1 rubata, 2 stoppate. 6/20 dal campo, molti errori, 5/14 da tre punti. 9/10 ai liberi e 6 turnover. Partita in chiaroscuro ma importante a livello di punti e assist. Sicuramente positiva, scalo mezzo punto per le percentuali ma Kemba anche nel finale è utilissimo. Ci prova tante volte da tre punti e paradossalmente gli riesce meglio il tiro da fuori. Moderno.
 
Batum: 6
14 pt., 6 rimbalzi, 3 assist. 6/13 dal campo. Due palle perse. Al contrario di Walker, da fuori continua a sparacchiare con percentuali basse: 1/5… Solo un bel catch n’shoot sorgendo in avvitamento dalla corsa, poi anche un bel fing and roll in uno contro uno. Prende un -5 in plus/minus, fa il suo.
 
Graham: 6
3 pt., 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Gioca 21 minuti, qualcuno in più del solito, partendo in starting five per l’assenza di MKG che era già in dubbio per un problema al piede, al quale si è unito un problema all’ascella destra che l’ha tenuto fuori. Tira solo tre volte mettendo una tripla da transizione. Più specializzato in difesa dove fa buona guardia.
 
M. Williams: 6,5
14 pt., 2 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. 5/8 al tiro. E’ importante che Marvin continui a segnare. Un po’ sottodimensionato rispetto ad altri lunghi, lascia principalmente a Howard il compito rimbalzi. Inizia con una giocata da 4 punti, bello anche il canestro in arresto e superamento di Cauley-Stein dal pitturato. Sta alzando parecchio le sue statistiche a parte il passaggio a vuoto dell’ultima gara.
 
Howard: 8
14 pt., 16 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata, 6 stoppate. 4/8 dal campo. Nel secondo tempo si esalta iniziando dal terzo quarto a bloccare anche le mosche nel pitturato, nel finale rientra in campo, segna due liberi e poi il tap-in del definitivo distacco. Decisivo con un’altra doppia doppia.
 
Lamb: 7,5
18 pt., 5 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata, 1 stoppata. 7/12 da campo anche se si perde un po’ nell’ultimo quarto. Fulmina il difensore sulla prima sirena. Dai tre punti a quell’agile entrata dove slalomeggiando batte tre difensori. Importante anche nel finale dove va a contrastare spesso i tiri riuscendo a far sbagliare gli avversari.
 
Kaminsky: 6
10 pt., 3 rimbalzi, 2 assist. Un positivo +8 in +/-, anche se dal campo chiude con un 2/9 che include il 2/5 da fuori. Se ha spazio la spara e prende più di prima. Tiro che sembra esser migliorato, più solido.
 
Monk: 5,5
0 pt.. In 5 minuti commette un fallo regalando un tiro libero aggiuntivo oltre il canestro subito. Per il resto si vede poco.
 
Carter-Williams: 7
8 pt., 4 rimbalzi, 2 assist. Finalmente una partita convincente e di personalità da parte di MCW che respinge diversi riavvicinamenti dei Kings nell’ultimo quarto. Importanti i suoi punti dalla panchina. Bella dunk con abbassamento del ferro che quasi beffa lo stesso giocatore.
 
O’Bryant: 6,5
5 pt., 4 rimbalzi, 1 assist. Deposita due punti su assist di Frank, riesce a mettere anche una tripla nonostante tiri ancora in maniera macchinosa da fuori. 2/7 dal campo in 12 minuti.
 
Coach S. Clifford: 6,5
La squadra vince ma non convince in tutto. Il recupero dei Re è stato preoccupante, per fortuna, nonostante il solito schema che prevede Walker andare alla conclusione, Howard è riuscito a metter le mani sulla sfera e sulla partita. Ora ci sarà il “derby” contro i cugini Pelicans reduci da una vittoria in doppio OT a Chicago grazie a 44 pt., 24 rimbalzi, 10 assist e 4 rubate di Cousins che se la vedrà in un duello stellare con Howard per il quale scoppierebbe anche la sfera di cristallo tentasse una previsione…

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.

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