Game 45: Charlotte Hornets Vs Washington Wizards 99-109

 
MagHornets
 
Saruman Brooks porta a casa uno scontro diretto senza colpo ferire.
L’incantesimo dei Maghi spezza il fattore campo.
Agli Hornets rimane il magone di aver perso due occasioni; battere i Wizards (che ci avevano sconfitto a loro domicilio) e sorpassare i rivali divisionali (eravamo a mezza partita di distanza prima del match) nella partita più importante tra le cinque casalinghe che compongono questo mini vantaggio.
La sfida tra due squadre in palla ultimamente, è stata vinta da Washington che è riuscita, a cavallo tra il finale di secondo quarto e l’inizio del terzo, ad accumulare punti preziosi per resistere a un eventuale rientro degli Hornets che sono riusciti solamente a tornar sul -5 con un gioco da tre punti di Hibbert durante l’ultima frazione.
Partiti male psicolocicamente e fisicamente, gli Hornets non sono riusciti ad attingere dai punti della panchina (Belinelli 18, Sessions 9) più produttiva di quella dei Wizards (40-22) per vincere la gara.
Purtroppo qualche rotazione lenta e sballata in difesa (non facile contenere Wall e Beal) unite alle triple di Oubre, Morris e Porter, hanno fatto sì che il campo fosse troppo lungo per Charlotte, la quale anche quando ha difeso bene, ha preso in faccia alcune triple a causa della bravura e della serata magica di Wall & Company.
Charlotte ha commesso solo 8 turnover ma i Wizards sono stati bravi sulle occasioni nei fast break a guadagnar punti.
I capitolini hanno finito con il 53% dal campo (!) e con il 40% da tre.
Wall ha preceduto M. Morris di un punto nel tabellino marcatori (24 contro 23) e Beal è finito sul podio con 18.
Saruman S. Brooks spalanca anche le porte di Mordor facendo uscire tutte le sue truppe, anche se nella prossima partita saranno trasformate sotto forma di Guerrieri provenienti da Oakland, anzi, da Miami, arrabbiati per aver perso a 6 decimi dalla fine su una tripla di Waiters.
La peggior cliente possibile.
A Charlotte servirà che i fantasmi in esilio visti stasera in campo tornino quelli dell’ultima contro Toronto per non dico “spazzar via” Golden State (come ne Il Signore degli Anelli) ma vincere una partita che farebbe classifica e darebbe lustro a una stagione in chiaroscuro.
 

La situazione prima della partita.

Coach Brooks schierava allo Spectrum Center i suoi titolari al completo; Wall, Beal, Otto Porter Jr., Markieff Morris e Gortat. Clifford faceva altrettanto; Walker, Batum, Kidd-Gilchrist, M. Williams e Cody Zeller.
 
Il doppio salto verso il cielo di Gortat e Zeller vedeva vincitore il Martello polacco abile a portar la sfera nel proprio campo, il duello si ripeteva sul primo e secondo attacco della gara con esiti inversi, infatti, Gortat falliva dal post basso con l’hook mentre Cody infilava un jumper da lunga distanza sbloccando il punteggio.
Wall pareggiava dal mid-range ma Kemba passava il pallone e andava a riprenderselo alla mano scattando e puntando il canestro riportava in vantaggio Charlotte che saliva a sei punti con l’assist di Zeller sulla corsa di MKG abile a metter dentro pur essendo toccato sul retro da Gortat.
FT mancato dopo bizzarri rimbalzi sul ferro, inoltre a 10:17 arrivava anche la bomba di Porter per il 6-5.
Wall sorpassava tirando sopra Marvin Williams, Morris usava il vetro per battere una pressante difesa di MKG mentre Charlotte andava a vuoto diverse volte imitata da Porter un paio di volte, il quale tuttavia (dopo due FT di Kemba), riportava a tre i punti di vantaggio di Washington grazie a una seconda possibilità tirando dal cuore dell’area.
Batum con una penetrazione sul lungolinea di destra passava in orizzontale a MKG bravo sulla sinistra a ritagliarsi spazio per metter dentro, tuttavia a 7:22 Porter metteva dentro due punti veloci e Gortat approfittava di un po’ di confusione difensiva per segnare da pochi passi con l’ausilio del plexiglass eludendo l’intervento difensivo di Batum in marcatura.
Gli Hornets chiamavano un time-out sul 10-15 ma al rientro le cose non andavano meglio poiché, se Batum realizzava due punti, Porter replicava, MKG usava il corpo per aiutarsi in appoggio su Gortat a destra del canestro, facile realizzare da distanza ravvicinata il 14-17.
Wall metteva dentro due punti mentre Marco sbagliava da tre, tuttavia da una palla sporcata da Cody in difesa nasceva la transizione che portava il nostro centro a ricevere sotto un assist di Walker e a inarcarsi per rimaner davanti alla tabella e metter dentro due punti.
Dall’altra parte Washington non era disposta a cedere i punti di vantaggio, il fire-Wall John andava in doppia cifra con il jumper ricolmando i due punti appena persi.
La reazione di Charlotte si concretizzava con un assist di Belinelli per la tripla di Kaminsky (19-23) a 2:02 dal termine del primo quarto.
Gortat in teardrop faceva piangere ancora i tifosi di Charlotte che potevano annotare sul taccuino una difesa imperfetta sui movimenti.
A 1:34 Cody guadagnava due FT realizzandoli, Belinelli splittava dalla lunetta poco più tardi (fallo fischiato a McLellan sul tiro di Marco con Brooks non proprio d’accordissimo a lamentarsi), così gli Hornets tornavano a un possesso lungo di distanza ma Wall in transizione mostrava i muscoli andando fisicamente ad appoggiare travolgendo Hibbert nello scontro che vedeva Roy colpevole di esser fuori cilindro e troppo passivo.
Gioco da tre punti e beffa finale per gli Hornets che sull’ultimo possesso non segnavano, anzi, erano colpiti da Oubre in schiacciata (22-30) a due decimi dalla sirena…

Ramon Sessions in mezzo a Jason Smith e Markieff Morris.

 
Nessuna sirena marina si udiva per Washington quando in avvio di secondo quarto le acque si facevano chete, ci volevano 1:55 secondi perché qualcuno segnasse, nella fattispecie Sessions che con una driving layup con esitazione chiudeva a una mano da pochi passi a destra del canestro.
Morris replicava da due e mentre al “Beli” veniva fornito materiale per la tripla dal corner sinistro che lui metteva alla sua maniera con gambe divaricate un po’ jordaniane in salto.
A seguire Sessions aggiungeva due punti così la panchina degli Hornets guadagnava punti e rimandava sul -3 lo svantaggio.
Morris batteva Kaminsky passandolo e arrivando sotto canestro riusciva con l’appoggio a una mano a eludere anche l’intervento di Hibbert, a segnare e a subire fallo.
Gioco da tre punti ancora una volta proprio quando Charlotte era tornata a un solo possesso…
Sessions comunque a 8:01 realizzava scoccando un dardo da tre punti da posizione frontale per il 32-35, ma Markieff Morris riceveva un assist a centro area sfruttato per schiacciare su una difesa troppo passiva.
Kaminsky sbagliava in attacco contro Morris, Burke dalla media invece la metteva dentro su Hibbert mentre arrivava la notizia di un possibile infortunio per Marvin (contusione a un dito) mentre Sessions a gioco fermo riportava i Calabroni sul -5.
Burke usava un blocco per lasciar lì Kemba e prendersi un comodo tiro dalla media e realizzarlo.
Walker provava a riscattarsi spezzando nel mezzo una difesa capitolina alta chiudendo però con l’errore il layup di sinistra. Fallo e due liberi, dei quali tuttavia solo uno andava a segno, Jason Smith ne approfittava per far guadagnare ai suoi un punto con la separation in area e la realizzazione da due.
Kaminsky usava il piede perno dal post basso sinistro per disorientare l’avversario, allungo e cambio mano rapido per finir con l’appoggio vincente di destra.
Wall tuttavia usava un’incursione andando a scorribandare in area ma falliva il gioco da tre punti dalla lunetta a 5:05.
Zeller metteva il secondo jumper della partita ma la difesa di Charlotte non chiudeva bene il centro area dopo l’errore di Washington, dalla selva di mani spuntavano quelle di Gortat a ribadire a canestro per il 39-47…
Kemba si faceva stoppare da Gortat ma la palla rimaneva in mano a Zeller, palla dentro per MKG che contrastato riusciva a colpire il ferro ma alle sue spalle colpiva in tap-in il rientrante Marvin Williams.
La situazione degenerava nel finale con la tripla di Morris a 3:43; Porter era perso in area riuscendo a metter dentro un mezzo reverse, Beal da sinistra sparava un’altra tripla volante… a 2:13 Clifford era costretto al break ma sul 43-55…
A 1:19 Cody addolciva la pillola con due FT (fallo di Porter a fermar il tiro in transizione) ma gli arbitri più tardi fischiavano un tecnico a Kemba, lesto a lamentarsi di un possibile blocco irregolare di Gortat sul quale si stampava.
Realizzato il libero, i capitolini raggiungevano il +13 ma Walker pungolato, a :26.0 dall’intervallo sparava la tripla in transizione. Washinton metteva gli ultimi due punti raggiungendo gli spogliatoi in vantaggio di 12 (48-60).
 
Il terzo periodo si apriva con l’errore di Batum al tiro ma Marvin era un gatto nel tap-in e gli Hornets tornavano alla decina di distacco.
Washington raggiungeva anche i 14 di vantaggio, poi Kemba trovava il passaggio illuminante per MKG appostato a pochi passi dal canestro sulla linea di fondo destra, questo consentiva alla nostra ala di schiacciare agevolmente per il 53-64.
A 8:29 Kemba apparecchiava centralmente sulla corsa di Cody la jam vincente del nostro centro poi a 7:41 sul giro palla Kemba colpiva da tre, Beal rispondeva pesante (sull’uscita di Zeller) a 7:22 mentre dall’altra parte Marvin continuava a sparare a salve. Il numero 3 degli ex Bullets sparava un’altra pallottola dalla distanza su un incolpevole MKG, così i Maghi toccavano il +15. Charlotte tentava la reazione nervosa; a 6:32 Kemba metteva dentro un gioco da tre punti (Gortat foul), Marvin in transizione si lanciava in volo come Superman ma era abbattuto alle spalle da Wall, la sua slam dunk si chiudeva sul ferro…
In lunetta tuttavia Marvin rimediava all’”errore” indotto. Kemba esaltava il pubblico facendo tutto da solo e sparando il pullup dallo spigolo alto dell’area a destra.
Il canestro consentiva agli imenotteri di raggiunger il 64-72 che ridava speranze.
Beal però rimandava a data da destinarsi le buone intenzioni di Charlotte rispondendo con l’ennesima fastidiosa tripla, Belinelli a 4:12 metteva dentro un off balance jumper e Washington faceva scadere i 24 in attacco, tuttavia Charlotte non segnava mentre l’ex NOLA Hornets Smith (Jason) sì.
Porter dalla destra era testata nucleare per le speranze di Charlotte ridotte a un lumicino sul 66-80.
Dopo un 2/2 di Oubre (Zeller blocking da rivedere…) Kaminsky rilasciava un tiro da tre punti e mentre la palla scorreva sopra le teste di Zeller e Smith impegnati a rimbalzo il pallone s’infilava mentre il secondo atterrava il primo.
Tre punti più un FT per Cody.
Gioco da 4 punti in due parti e Hornets a 2:03 dalla terza sirena sul 70-80.
A 1:21 un terzo tempo con gancio di Hibbert finiva nel cesto oltrepassando il difensore, un canestro era annullato ai Wizards per un fallo di Smith su Belinelli (blocco irregolare lontano dalla palla), quindi lo stesso giocatore da San Giovanni in Persiceto colpiva abilmente dalla diagonale sinistra chiudendo le marcature.
Charlotte tornava quindi sul -6 (74-80) a soli 12 minuti dalla fine.

Hibbert contro Wall.

 
Morris inaugurava il quarto segnando due punti, poi Kaminsky sbagliava deconcentrato due volte da sotto, Hibbert (buona seconda parte) recuperava e segnava subendo fallo.
Gioco da tre punti a nostro favore e teal & purple sul -5 (77-82) a 11:11. Batum forzava da sinistra, Smith da sotto no, Kaminsky in allungo oltre il corpo del difensore mancava il tiro a una mano (corto) da media distanza.
Beal errava la conclusione da tre sulla buona difesa di Marco ma il rimbalzo premiava il giocatore con la maglia alla marinara anche perché Belinelli rimaneva altissimo e tagliato fuori, abbastanza facile per Mr. Beal andare a metter almeno due punti.
Beal/Oubre e la connessione da tre punti in angolo destro scriveva il 77-91, un passaggio telefonato in orizzontale di Kaminsky concedeva a Oubre l’intercetto, la transizione e passarella finale con schiacciata prepotente, quella del -16 (77-93).
Belinelli realizzava cinque tiri liberi ma la situazione non mutava molto sull’87-99…
Dopo un giro palla Kemba si buttava dentro andando a cadere sul parquet arrivava un miracle shot di Walker a 5:04 a chiudere una giocata da tre punti (fallo di Morris) per il 90-110.
Morris da tre segnava in faccia a Marvin ma Belinelli dal corner sinistro realizzava la tripla.
Purtroppo però nonostante a 3:53 Batum mettesse uno dei suoi rari tiri dal campo (95-103) falliva due triple, in mezzo c’era il tap-in di Gortat del 95-105. Un airball pullup di Kemba decretava la fine.
Dalla lunetta i Wizards erano precisi e intascavano un match che terminava sul 99-109.
 
Pagelle
 
Walker: 5,5
21 pt. (7/24), 2 rimbalzi, 5 assist, 1 stoppata. Dal mio punto di vista perde il duello con Wall con il quale condivideva la media punti stagionale sui 23. Un paio di perle sì, ma il 7/24 non è accettabile. Se lui forza troppo l’attacco diventa disequilibrato nonostante i 5 assist siano più o meno la sua media stagionale.
 
Batum: 4,5
4 pt. (2/9), 7 rimbalzi, 6 assist. Limita a due le palle perse ma è inguardabile al tiro. Un tentativo troppo forzato nella fase decisiva. Non ci prende mai, a compensare qualche rimbalzo e degli assist ma anche in difesa non mi è piaciuto (anche se per fare un esempio se va a chiudere Gortat lui sotto canestro come capitato nel primo tempo, qualcosa che non va c’è). Se l’ho sempre difeso, anche lui stasera fa magra figura con Beal.
 
Kidd-Gilchrtist: 5,5
8 pt. (4/8), 7 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata. Subisce qualche tripla, l’impegno c’è ma meno bene del solito. Una prestazione sfortunata in parte.
 
M. Williams: 5,5
13 pt. (5/12), 8 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate, 1 stoppata. Non perde nemmeno un pallone e ha un plus minus né rosso né nero, ma da perfetto verde zero. A zero non sono buone statistiche saporitamente condite dal fatto che sia anche “menomato” da una contusione. La difesa però non è eccezionale e se M. Morris (che fa troppi punti) nel finale lo batte senza che lui possa far molto, in altre circostanze sarebbe potuto intervenire meglio. Una bella stoppata nel primo tempo comunque.
 
C. Zeller: 6
13 pt. (4/7), 9 rimbalzi, 2 assist, 3 rubate, 2 stoppate. Una bella stoppata nel finale, ci prova sempre ed esce per falli a poco dalla fine. Inserimenti tempistici e sopraffini chiusi con autorità.
 
Belinelli: 6
18 pt. (5/12), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 rubata. In 28 minuti Marco, di fronte a Jordan che l’ha preso per tirare, ci prova una dozzina di volte. Non va male ma da dietro l’arco il 2/8 è bassino e le ultime due triple a vuoto, in un momento possibilmente decisivo per il rientro, ci condannano.
 
Sessions: 6,5
9 pt. (3/6), 1 rimbalzo, 3 assist. In 14 minuti Ramon gioca a suo modo con incursioni ma anche triple. Da fuori sembra aver migliorato la mano.
 
Kaminsky: 5
8 pt. (3/10), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Disarmante in attacco dove, se fa 2/3 dalla lunga distanza, non ne prende quasi una da vicino. I movimenti per liberarsi sono anche interessanti a volte, ma altre va a concludere inespertamente con tiri che nascono senza alcuna possibilità d’entrare.
 
Hibbert: 6
5 pt. (2/2), 2 rimbalzi, 1 rubata. Male durante le prime rotazioni, poi combina qualcosina con un bel gancio e un gioco da tre punti. Deve partire bene subito e difender l’anello meglio.
 
Coach Clifford: 5,5
Squadra poco equilibrata, da rivedere nella sfida quasi impossibile coi Warriors (sconfitta a sei decimi dalla fine da Waiters nella notte di Miami) nella prossima all’Alveare.
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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.