Game 46; Charlotte Hornets @ San Antonio Spurs 86-95

Dopo qualche giorno di riposo e la vittoria ottenuta a caro prezzo sui Knicks, gli Hornets volavano a San Antonio per assaltare l’Alamodome degli Spurs.
I Calabroni privi di molte frecce al proprio arco tentavano d’ingaggiare una battaglia per espugnare “Fort Alamo”(impresa riuscita storicamente ai messicani, poi a loro volta sconfitti dai texani), un parquet sempre ostico e difficile da espugnare.
L’attacco e gli sforzi della squadra del North Carolina sono stati inutili ai fini della vittoria nonostante Charlotte giocasse bene nel primo quarto, scomparendo purtroppo nei momenti dove con qualche riserva di troppo in campo la qualità è venuta a mancare.
La forza soverchiante degli Spurs che hanno ritrovato anche Leonard, ha finito per far vincere i padroni di casa come da copione, ma la squadra dopo aver accusato un pesantissimo parziale era tornata incredibilmente sino al -2 nel terzo quarto.

Gli Hornets si presentavano sul parquet con Roberts, Henderson, Kidd-Gilchrist, Zeller e Jefferson. Gli Spurs mandavano in campo; Parker, Green, Leonard, Duncan, Bonner.

Al Jefferson al rientro tra i titolari. 17 punti e 16 rimbalzi, oltre a una prestazione più veloce, fluida e omogenea non estranea al gioco degli Hornets.

Al Jefferson al rientro tra i titolari. 17 punti e 16 rimbalzi, oltre a una prestazione più veloce, fluida e omogenea non estranea al gioco degli Hornets.

L’inizio era favorevole alle due difese, gli Speroni sbagliavano due volte, ma anche gli Hornets non riuscivano a concretizzare, così alla fine a rompere il doppio zero sul tabellone era Parker che a 10:41 sfruttava il match up favorevole contro Roberts.
Mentre Charlotte continuava ad andare a vuoto in attacco, Duncan da sotto raddoppiava il punteggio a 10:08.
I primi due punti per Charlotte erano frutto del lavoro in post basso sinistro di Al Jefferson, il quale batteva Duncan a 9:50 con abilità.
Già undici secondi dopo Parker con uno spin move si piazzava in buona posizione per il gancio, Jefferson lo affrontava irregolarmente e non riusciva a fermare il tiro, canestro e libero a segno.
MKG segnava dopo aver preso la linea di fondo e aver concluso in reverse layup a 9:19 e Big Al a 8:30 con un bel tocco in gancio contro Duncan dopo averlo ubriacato di finte, portavano gli Hornets al -1 (6-7). Henderson spazzava via grazie al suo atletismo il tiro da sotto di Duncan a 8:05 ma Parker con un altro giro portava a 9 i padroni di casa, gli Hornets si accontentavano di tornare a -1 con una penetrazione favorita dal fisico di Henderson che provava a tenere in piedi la squadra rispondendo ancora una volta agli Spurs a 7:21 con un jumper dal lato sinistro a 7:21.
Gli Hornets riuscivano a tenere in difesa e passavano anche in vantaggio a 6:40 con Kidd-Gilchrist in transizione uno contro uno a 6:40 (12-11), tuttavia un jumper di un attivissimo Tony Parker e due liberi di Leonard rimandavano avanti i bianconeri.
I Calabroni provavano le penetrazioni partendo da lontano tentando di muovere palla, sfruttare qualche blocco ma guadagnavano solo due liberi grazie a una veloce entrata di Henderson, il quale presa la linea di fondo destra veniva toccato sotto canestro da Leonard mentre alzava il pallone.
Dalla linea Hendo metteva solo un libero e Charlotte per pareggiare doveva aspettare l’assist schiacciato di Lance per Maxiell a 4:04.
Jason sfruttava la possanza del suo fisico per allargare le maglie dei difensori Spurs che gli si stavano per parare davanti chiudendogli la linea.
Leggermente in ritardo in chiusura gli Spurs vedevano Maxiell depositare morbidamente a canestro il pallone del 15 pari.
Gli Speroni ripassavano aventi grazie a due canestri, Henderson invece realizzava ancora a 2:19 in mezzo a tre difensori nel pitturato dopo essere andato a contatto e spostato da uno di essi.
Niente fischio arbitrale ma arrivava comunque la marcatura del 17-19. San Antonio però per distanziarsi iniziava a tentare di realizzare dalla distanza.
A 1:40 Mills trovava un comodo open dopo una transizione dei compagni, Neal a 2:19 dal mid range metteva il jumper che contrastava il primo tentativo di fuga degli Spurs ma Green con una tripla a 1:04 mandava Charlotte sotto di 6 punti.
Il quarto si chiudeva con una pessima chiamata degli arbitri a favorire Diaw, sul quale era chiamato un inesistente blocking foul di Maxiell fermissimo.
Il 2/2 dava il 19-27 sul tabellone e Neal non riusciva con una pessima penetrazione finale a muovere il punteggio oltre i 20 per gli Hornets.

Il secondo quarto era nettamente favorevole ai padroni di casa. Con qualche rincalzo non troppo in forma, gli Hornets non riuscivano a opporsi a inizio quarto alle triple degli Spurs che davano un largo vantaggio alla formazione guidata da coach Popovich.
Green e Mills mettevano una tripla a testa che allungava il vantaggio dei texani a 14 punti (19-33).
Jefferson faceva salire a 20 i nostri con un tiro libero a 10:24 dopo che Mills aveva commesso fallo su un suo pump fake seguito dal tiro. Ginobili segnava approfittando della difesa distratta di Charlotte su una palla lanciata lunga che doveva solo appoggiare al vetro per il 20-35.
Gli Hornets interrompevano finalmente con un tiro dal campo di Neal a 8:09 il parziale degli Speroni (22-37).
A 7:51 Leonard osava su Hairston utilizzando il vetro, l’onesta difesa di P.J. veniva anche punita dagli arbitri con un tiro supplementare per un gioco da 3 punti che Vonleh cercava di contrastare con un tiro da sotto per il 24-40.
San Antonio continuava ad avvantaggiarsi con il match up del suo play che entrava in area dopo un esitation e appoggiava il 26-44 a 5:44.
Venti secondi dopo Neal metteva nelle mani di Vonleh un pallone che il lungo degli Hornets non riusciva a metter nel cesto a causa di un intervento scorretto da parte dell’ala caraibica degli Spurs.
Dalla lunetta il N°11 non tradiva ma serviva a poco, sempre il solito Tony degli Speroni con un fade-away appoggiato al vetro teneva a distanza la squadra di Jordan.
Il terribile momento della squadra del North Carolina era interrotto da Jefferson che in post realizzava con un giro e tiro, lo stesso centrone rubava palla a Duncan sotto canestro, quindi Henderson finiva per segnare con un lungo jumper seguito da altri due punti di MKG che sfruttava la palla rubata da Roberts in difesa per realizzare il 34-48. Charlotte arrivava sino al -12 con un altro canestro di MKG, poi San Antonio riprendeva il comando delle operazioni portandosi con la tripla di Ginobili a un secondo e tre decimi dalla sirena a chiudere il quarto sul 38-55.

Charlotte riemergeva dal tunnel degli spogliatoi con l’aria di chi ha ancora qualcosa da dire nonostante ormai i Calabroni fossero sotto di troppi punti.
Roberts iniziava male sbagliando in penetrazione, la stessa azione era riproposta da Henderson.
Alla guardia tiratrice degli Hornets andava meglio, trovato il fallo dalla lunetta rimpinguava il suo bottino personale con due punti.
Big Al a 8:57 faceva partire però la rimonta tirando sul primo ferro un pallone che finirà comunque in fondo al cesto.
A 8:13 un tiro in sospensione dalla diagonale destra di Michael, seguito da tre punti from downtown di Roberts a 7:42 e lo svantaggio tornava sotto la doppia cifra (-8). Bonner purtroppo però approfittava di una difesa di Charlotte tutta schiacciata verso la linea di fondo per difendere su una penetrazione.
Il suo tre punti aperto a 7:18 valeva il 53-64.
Gli Hornets decidevano di affidarsi alle bombe, Henderson la metteva per il 58-64, Roberts invece mancava l’appuntamento nonostante un buon giro palla della squadra che gli concedeva un po’ di spazio.
A 3:39 Jeffeson ai bordi dell’area nera trovava nel cuore della stessa Zeller, iI quale dopo due finte riusciva a ritagliarsi lo spazio per mettere la palla dentro.
39 secondi dopo le parti s’invertivano, questa volta era Cody a dare l’assist dentro per Al, il quale faceva preoccupare l’Alamodome intero, giacché gli Hornets erano risaliti abbastanza imprevedibilmente sino al -2.
Gli Hornets potrebbero anche passare avanti ma Neal sbagliava in entrata e nonostante Zeller strappasse un pallone a Baynes, Roberts mancava la tripla del possibile +1.
Iniziava a rientrare in campo la panchina e nonostante gli sforzi profusi dai giocatori sul parquet la compattezza ne risentiva.
Joseph si andava a prendere un fallo e metteva entrambi i liberi a 1:49 per il 62-66.
Charlotte teneva ancor un po’ con un incrocio tra giocatori e passaggio schiacciato per la dunk imponente di Maxiell.
Roberts veniva punito per un leggero contatto sulla parte terminale del tiro di Mills, il quale non realizzava dal campo ma faceva l’en plein dalla lunetta con un 3/3 che ricacciava Charlotte sul -5.
Charlotte, che era rientrata in gara muovendo palla per attaccare il ferro o trovare spazio per il tiro, finiva per il farsi male da sola.
In attacco Neal e Stephenson provavano dalla lunga distanza due soluzioni innocue, Stephenson metteva grinta e cattiveria agonistica sull’ultima difesa e il quarto rimaneva sul 64-69.

L’inizio dell’ultimo quarto vedeva gli Spurs tornare con la palla in mano ma Parker non era più caldo e sbagliava il primo tiro, Neal dall’altra parte lo imitava ma Maxiell gli concedeva una seconda possibilità catturando il rimbalzo, Gary questa volta non falliva e i punti di svantaggio tornavano a essere solamente due (67-69).
Bonner però, a 10:57 era utilissimo agli Spurs e dannoso per gli Hornets.
Nonostante la difesa di Zeller la tripla scagliata entrava e Ginobili rincarava la dose su schermo dello stesso Bonner andando da tre punti per il 67-75.
A Neal era fischiata un’infrazione e Duncan metteva due pinti per il +10 a 9:38 dalla fine.
Charlotte non giocava più intelligentemente.
Lance si prendeva un altro tiro a bassa percentuale da 3 punti mentre San Antonio sbagliava il tiro con Mills fermo oltre l’arco sulla transizione ma correggeva Green tutto solo sotto canestro, approfittando del mancato rientro tempestivo dei lunghi.
67-79 e timeout Charlotte.
La situazione non migliorava, Duncan trovava spazio per la schiacciata che tuttavia stampava sul secondo ferro fallendo miseramente il tentativo, MKG dall’altra parte andava a bersaglio dalla baseline sinistra a 6:33 con un open dalla media.
Gli arbitri nel finale (non solo) commettevano qualche errore di troppo svantaggiando entrambe le squadre con decisioni errate, anche se Charlotte rimaneva la più penalizzata.
Sotto il canestro di Charlotte MKG e Joseph combattevano per una palla vagante, l’ala degli Hornets toccava la palla ma da dietro arrivava Joseph che prendeva tutto, palla e avambraccio di Michael, il quale finiva per essere sbilanciato e cadendo all’indietro sbatteva a terra sul parquet rimanendo disteso in area.
L’arbitro non fischiava nulla, gli Spurs continuavano l’attacco e finivano per segnare 5 contro 4.
Nel finale inutili 3 bombe sganciate dagli Hornets, gli Spurs controllavano e la partita si chiudeva sull’86-95.

Le uniche due buone notizie della notte sono che la squadra nonostante dimostri di soffrire le assenze è ancora viva e lotta, mentre dalla Georgia arriva la notizia che gli Hawks hanno fatto il loro dovere battendo i Brooklyn Nets, mantenendo gli Hornets nel novero delle partecipanti ai playoffs.
Charlotte ha tirato con il 41% contro il 42,2% degli Spurs che non si discosta molto.
Nonostante Jefferson e Zeller abbiano fatto un buon lavoro a rimbalzo, gli Spurs hanno vinto la battaglia sotto le plance 49-43 e quella delle stoppate 8-4, gli altri numeri non sono dissimili, solo qualche tripla in più per gli Spurs (le percentuali non differiscono molto) e qualche FT in più realizzato.
Lo sforzo contro i campioni in carica è stato buono, ora “tutti a Denver” Colorado per mantenere l’alta quota dei playoffs e vedere che succederà nella prossima gara con i Nuggets che nella notte sono riusciti a sorpresa a espugnare lo Smoothie King Center di NOLA.

Voti

Roberts: 5
8 pt. (3/11), 6 assist, 3 rubate, 3 rimbalzi. Se avesse a che fare con il play di riserva vincerebbe il duello, ma Parker rimane in campo quasi 30 minuti e Roberts è troppo lento per contenerlo. Male al tiro, prova una tripla troppo difficile da mettere. Discreto negli assist ma è troppo poco.
Henderson: 6
18 pt. (6/17), 3 assist, 2 stoppate. Tiene per un po’ a galla gli Hornets poi sbaglia qualcosa di troppo. Si oppone due volte alla grande in stoppata. Finché cerca di giocare la palla fa bene, a volte esagera nell’andare a cercarsi il tiro isolandosi.
Kidd-Gilchrist: 6,5
14 pt. (7/13), 3 rimbalzi, 1 assist. Buona media al tiro, vince il duello personale.
Zeller: 5,5
9 pt. (3/7), 13 rimbalzi, 7 assist, 1 stoppata. Non è un fenomeno e qualche pecca di posizionamento produce punti facili per Duncan e gli Spurs, si da un gran da fare a rimbalzo e cerca di smistare buoni palloni. Non prende un passaggio di Stephenson basso poiché si flette in maniera un po’ goffa però mi piace perché si batte. Mette anche una tripla da posizione frontale dimostrando buona mano troppo tardi, molti i tiri piazzati mancati prima. Certo, da Jordan aspettiamo rinforzi in PF.
Jefferson: 7
17 pt. (8/12), 16 rimbalzi, 1 assist, 1 rubata. Big Al sciorina il suo repertorio offensivo tirando con il 66,6% dal campo. Veloce, fluido, inganna anche Duncan con le finte, tantissimi i rimbalzi presi a protezione del ferro.
Maxiell: 5,5
4 pt. (2/5), 2 rimbalzi. Ha un -22 in +/-, non è tutta colpa sua, la divide con i compagni, gli arbitri che lo penalizzano, ecc. Mette una dunk imponente ma non convince appieno.
Stephenson: 5
0 pt. (0/5), 4 rimbalzi, 4 assist, 1 rubata, 1 stoppata. Ci sono nel computo anche 4 palloni persi, alcuni hanno portato delle transizioni a favore degli Spurs. Tentativi di assist troppo prevedibili e lenti oppure palloni schiacciati (vedi quello per Zeller) troppo rischiosi se il ricevente non è abbastanza elastico. Per il resto mette insieme qualche statistica ma nel complesso è un disgregante del gioco.
Hairston: 5
0 pt. (0/2) in 09:00 minuti. Manca I suoi due tiri e non fa molto altro.
Neal: 5
12 pt. (4/10), 1 rimbalzo, 1 rubata, 4 palloni persi in 18:58. Meglio al tiro delle ultime prestazioni se si considera che mette una tripla quando ormai è già finita. Ne segna una per il -2 dopo un suo precedente errore ma è il canto del cigno della gara di Charlotte. Tira senza costrutto come in un videogame. Sparatutto.
Vonleh: 6
4 pt. (1/1), 1 assist in 09:33. Partenza ad handicap. Pasticcia cercando di recuperare un paio di palloni che gli sfuggono, migliora segnando dal campo e ai liberi.
Coach Clifford: 6,5
Prestazione dignitosa per una squadra menomata dagli infortuni. Grande gioco nel terzo periodo. Gli Spurs vengono tirati in ballo nuovamente dalla qualità degli attacchi e dai ritmi degli Hornets. Alcuni Spurs faticano a tenere il ritmo e Charlotte ne approfitta, quando è costretto a far ruotare gli uomini Charlotte sparisce a causa di scelte poco remunerative e scarsa qualità del gioco della panchina.

https://www.youtube.com/watch?v=H6YuLsEzcc4

 

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Informazioni su igor

La mia Hornetsmania comincia nel 1994, quando sui campi della NBA esisteva la squadra più strana e simpatica della Lega, capace di andare a vincere anche su campi ritenuti impossibili. Il simbolo, il piccolo "Muggsy" Bogues, il giocatore più minuscolo di sempre nella NBA (che è anche quello con più "cuore"), la potenza di Grandmama, alias Larry Johnson, le facce di Alonzo Mourning e l'armonia presente nella balistica di Dell Curry, sono gli ingredienti che determinano la mia immutabile scelta.